Ancora una sfida: la bella e l’usuraio

Se vi siete divertiti o siete impazziti con il quesito del numero scorso, Vi lasciamo anche questa volta con un caso dal quale, si dice, sia iniziato lo studio sul pensiero laterale.

La bella e l’usuraio
Anni fa, a Londra, un ricco mercante trovatosi in forte difficoltà finanziaria, per paura di essere mandato in carcere, i suoi averi confiscati e accusato di essere anche un ladro ricorre ad uno usuraio. Questi, come usuale, è un piccolo omino brutto e propone al mercante che gli sia data in moglie la Sua bellissima figlia, in cambio avrebbe abbonato tutti i debiti, fornito una ricca dote e un certo patrimonio per Lui. Va da se che il mercante e la figlia rimasero inorriditi dalla proposta. L’astuto usuraio suggerì quindi di far decidere il destino avrebbe messo dentro un sacchetto due sassolini uno nero ed uno bianco, se fosse uscito il bianco avrebbe pagato tutti debiti e la figlia sarebbe rimasta con suo padre, se fosse uscito il nero sarebbe valsa la sua proposta iniziale. Se avesse rifiutato l’estrazione, l’usuraio se ne sarebbe lavato le mani, con tutte le conseguenze per il mercante. Che fare? Con grande imbarazzo fu deciso di accettare la proposta. Si incontrarono in un giardino, l’usuraio si inchinò e raccolse , credendo non visto, due sassolini ma entrambi neri che mise in una piccola borsa.
La fanciulla terrorizzata, accortasi dell’inganno ma non potendo intervenire, rimase in un lungo silenzio: che fare? cosa la sua logica le avrebbe consigliato: smascherare l’impostore o estrarre il sassolino e subirne le conseguenze? Ma l’intervento di un ragionamento laterale è stato di grande aiuto, ma quale?

I verticalisti si sarebbero concentrati sul modo di estrazione, I lateralisti invece su quanto sarebbe potuto rimanere nel sacchetto. La ragazza, trovò la sua soluzione: infilò la mano nella borsa e urtandola leggermente fece cadere il sassetto nero che si confuse nella ghiaia del viale. Quindi costernata, si rivolse all’usuraio e si scusò della sua sbadataggine dovuta all’emozione, ma niente paura disse, verifichiamo cosa rimasto nel sacchetto. Il sassetto rimasto nella borsa era nero, pertanto l’altro, estratto e caduto, doveva essere naturalmente bianco, quindi la loro salvezza. L’usuraio non osò ammettere la sua disonestà e quindi padre e figlia vissero felici e contenti.

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3 Commenti
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Lilia Leoni
29 Novembre 2012 1:12

Io avevo pensato ad una soluzione simile.
Avrei proposto all’usuraio di prendere entrambi un sassolino,fermo restando che quello della ragazza sarebbe stato quello decisivo, poi lo avrei pregato lui di aprire per primo la sua mano perchè lei terrorizzata non se la sentiva.
Chiaro che quando appariva il sassolino nero nella mano dell’usuraio lei non poteva avere altro che quello bianco.
Oppure l’imbroglione veniva smascherato
Troppo complicato?

Umberta Cantù
27 Novembre 2012 1:13

in questo caso non c’è via di mezzo o è bianco o è nero, fanciulla intelligente !

carlotta staderini
26 Novembre 2012 17:34

OTTIMO !