CINEMA l’orologio di Monaco

Nell’ambito del programma del Festival del Cinema di Roma sono stata a vedere  il film, diretto da Mauro Caputo, L’orologio di MonacoNL32 - orologio di Monaco - Giorgio Pressburger” di Giorgio Pressburger; era un po’ che non lo sentivo e quando mi ha chiamato per invitarmi a questa proiezione ho accettato di corsa.

Ci eravamo conosciuti quando era assessore alla cultura di Spoleto una quindicina di anni fa e da quel momento avevo seguito le sue molte attività, tra le altre direttore artistico del Mittelfest di Cividale del Friuli dove forse ho visto il più bello spettacolo della mia vita.

Si trattava di rappresentare “Danubio” di Claudio Magris in opera teatrale e… cosa è si è inventato Giorgio? Ha coinvolto tutta la cittadina nella storia, dalla sorgente dove eri fornito di una seggiolina per seguire tutto il percorso, e via via nelle varie tappe alcune veramente terribili come la stazione ferroviaria dove arrivava un vero treno blindato a ricordo degli ebrei deportati e da lì alla chiesa dove si entrava e subito dopo con gran fragore di lucchetti venivi chiuso dentro, fino ad arrivare finalmente a Vienna che era nella piazza principale piena di luci, dove  un’orchestrina suonava allegri valzer e offrivano a tutti cotolette e sacher! Che dire uno spettacolo indimenticabile.NL32 - orologio di onaco - Pressburger Magris

Ne “L’orologio di Monaco”, un film documentario che verrà proiettato nelle sale l’anno prossimo, Giorgio va alla ricerca di tutti i suoi parenti sparsi per il mondo, e molti sono diventati famosi! Tutto il racconto è arricchito da filmati storici dell’Istituto Luce.

Una storia a volte molto triste ma sentimentale e romantica, dall’occupazione tedesca a quella russa a Budapest nel ’56. Si conclude con una storia di una vecchia zia e alcuni orologi che magicamente con la sua dipartita smettono di funzionare.
Parte del documentario lo vede girare per le vie di Trieste, la città che é diventata la sua città e gli rassomiglia molto! Si vedeNL32 - orologio di Monaco - lorologiodimonaco anche la libreria Umberto Saba gestita dal poeta e frequentata dai più grandi intellettuali dell’epoca Svevo, Levi, Comisso, Joyce solo per fare alcuni nomi.

Giorgio Pressburger, certo una persona che non ha avuto una vita facile, nato nel 1937 a Budapest in una famiglia ebrea ha subito tutte le terribili conseguenze del nazismo, dovendo scappare da una città all’altra e vedendo morire tutti i suoi cari.
Scrittore, drammaturgo, regista è forse uno dei grandi rappresentanti della cultura Mitteleuropea.

Sarebbe molto interessante organizzare una visita a Trieste per il gruppo de La Lampadina e incontrare Giorgio magari nella storica libreria Saba, quale migliore guida per la città!

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