LA LAMPADINA LIBRI – Giugno 2015

Questo mese parliamo di un libro amato dalla sua Lettrice e dal suo circolo di Lettura che si chiama “UMDL – Un Mercoledì Da Lettori” che ritroveremo spesso in questa rubrica, e di un altro che invece ha deluso molto Carlotta Staderini della nostra Redazione.

Simona Massenzi di UMDL ci propone:

“FELICI I FELICI”
di Yasmina Reza
Adelphi Edizioni
pagine 163

“Felici i felici” è una gran commedia, una vera Comédie humaine.
Il limite del romanzo sta nel pessimismo?
Non a mio parere, piuttosto è una lettura meticolosa e chirurgica  del quotidiano dei suoi protagonisti e l’amore, come sentimento aggregante della società (coppia, amicizia, famiglia), viene negato, fin dalle prime righe, nella sua forma archetipica.
Sembra di entrare con Jasmina Reza nella camera oscura di un fotografo: vedere  i dettagli delle immagini di ogni personaggio svilupparsi sulla carta da stampa  per poi essere appese ad un filo ad asciugare tutti gli eccessi del loro essere personaggio per diventare persone.
Ecco allora  Jeannette che prova irritata e confusa fino a disperarsene una serie di abiti  su un corpo ormai goffo e Odile al supermercato, improvvisamente padrona della situazione grazie ad un mazzo di chiavi, ed i meravigliosi Titani dell’avventura di pesca alla trota, l’isolato splendore di Celine Dion Jacob o la lotta, alla fine liberatoria,  per il destino del borsone economico in cui vengono trasportate le ceneri di un grande uomo.

La commedia umana di Jasmine Reza mi ha convinta, commossa ed emozionata.
Spero che qualcun  altro condivida questa idea.

 

 

Carlotta Staderini Chiatante ci propone: 

“IL REGNO”
di Emmanuel Carrere
Adelphi Edizioni
pagine
428

L’ultimo libro di Carrere è stato accolto in Francia con grande clamore mediatico.
Carrère ha ricevuto per questo libro, nella sezione “autore straniero”, uno dei premi letterari più prestigiosi, il Premio “Mondello Città di Palermo”. Molti scrittori, che hanno ricevuto questo premio, hanno poi successivamente ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura (Doris Lessing, Gunter Gras, Coetzee, Josif Brodskij). Insomma un importante riconoscimento di cui Carrere sarà giustamente fiero.

In questo ambizioso libro si raccontano le origini del Cristianesimo. Carrere conduce un’inchiesta su “quella piccola setta ebraica che sarebbe diventata il Cristianesimo”.  Siamo del I secolo e viaggeremo nel bacino del Mediterraneo tra Turchia, Macedonia, Grecia, Siria, Gerusalemme e Roma con Paolo di Tarso, il più importante apostolo del messaggio di Cristo e Luca, medico siriano che segue Paolo nei suoi spostamenti.

Il libro avrebbe potuto, secondo me, essere strepitoso, ma non decolla; che peccato e che delusione! In fondo tra letteratura e vita l’intreccio c’è, eccome! Noi lettori abbiamo relazioni strette con alcuni degli autori che amiamo. Relazioni così strette che abbiamo l’impressione di conoscerli a volte meglio di alcuni conoscenti. Possiamo a volte conoscere meglio Dostoievsky  di altri. Di Carrère ho sempre apprezzato la prosa cinematografica, a cavallo tra inchiesta e letteratura. Carrère è uno scrittore molto rappresentativo della nostra epoca; meglio di ogni altro esprime il dilagante culto dell’”io” e con ciò va al cuore di una delle questioni più controverse della nostra società. Sembra non essere restato altro che l’io, mentre le dimensioni collettive tendono a cancellarsi.
Anche in questo libro Carrère procede con questo impianto e mette in scena eventi a cui lui partecipa. In maniera un po’ sfacciata Carrère racconta attraverso il proprio “io” l’origine della civiltà.  L’autore si cimenta nella vita di Cristo senza dimenticarsi mai della sua. Insomma, questa volta mi è sembrato un po’ troppo; c’è troppo Carrère in questo libro. Sembra così compiaciuto ed innamorato di se stesso e si congratula con se stesso (a p.428 “questo libro l’ho scritto portandomi dietro il peso di ciò che sono: un uomo intelligente, ricco, con una posizione”). Mi sembrano affermazioni temerarie e non troppo eleganti…

La lettura del libro è istruttiva ma mai “coinvolgente”, mai “entusiasmante”. Mai siamo colti dallo stupore. E sì che di materiale ne avremmo in abbondanza!

Un gran peccato e avendo molto ammirato lo scrittore nei suoi precedenti libri, il lettore ”fan “ di Carrère se ne rammaricherà. Il libro è tiepido e teso ad affascinare quanti più lettori.


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2 Commenti
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Marguerite de Merode
24 Giugno 2015 18:48

Che strepitosa idea questa bella nuova rubrica della nostra NL!!
Con questa formula invoglia alla lettura (o ci ammonisce) e ci arricchisce tanto.. Brava Carlotta e benvenuto UMDL!
Speriamo partecipiate in tanti all’iniziativa!

Manù Selvatico Estense
24 Giugno 2015 18:34

Pienamente d’accordo con il commento sul libro di Emmanuel Carrère, autore che non sempre entusiasma e spesso delude.
Peccato perché é un buon scrittore ma “si ama” troppo e dietro la sua penna s’intravvede la fortissima personalità di sua madre, Helène Carrère d’Encausse, che pare abbia molto influenzato la sua infanzia. Peccato !