LA LAMPADINA – LIBRI: Gennaio 2016

Il 2016 inizia con due proposte molto diverse fra loro, hanno in comune solo il nome proprio di chi le ha scritte: Philip

Carlotta Staderini Chiatante commenta
“Pastorale americana”
di Philip Roth 

Elvira Coppola Amabile ci scrive invece di
“L’arte di ascoltare i battiti del cuore”
di Jan Philipp Sendker

Buona lettura!

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“Pastorale americana” 

di Philip Roth
Casa Editrice: Einaudi Super ET
Pubblicazione: 2005
Pagine: 460

Ho riletto da poco questo libro che lessi moltissimi anni fa e di cui all’epoca, non colsi quasi nulla. E’ proprio vero che i libri belli sono pochi e bisognerebbe rileggere sempre quelli, nelle diverse epoche della nostra vita.

La Pastorale Americana, compare 100 anni dopo i Buddenbrook di Mann; è la storia di tre generazioni di ebrei innamorati dell’America, che fabbricano guanti. Tre generazioni che hanno lavorato impegnandosi quasi religiosamente, hanno risparmiato e conquistato un posto nella società in cui desideravano integrarsi.  Un grande affresco sulla famiglia, sul sogno americano, sui miti americani (sport, guerra, reginette di bellezza). Il romanzo ha inizio negli anni della seconda guerra mondiale. Il protagonista è Seymour Lenov, detto lo Svedese,  lo studente  ebreo di pelle chiara campione nel football, nel basket, e baseball: diventa un mito per gli ebrei del quartiere che fantasticando sui successi sportivi dello Svedese “poterono dimenticare come andavano realmente le cose e fare di una prestazione atletica il depositario di tutte le loro speranze.In primo luogo poterono dimenticare la guerra”. Così questo ragazzo diventa il simbolo della speranza di rivedere tornare illesi da Midway, Salerno, Cherboug, dalle Salomone, da Tarawa, i ragazzi della scuola che erano sotto le armi.  La vita di Seymour Lenov, prima ragazzo prodigio e poi uomo di successo, che sposerà, contro il volere del padre,  una ragazza americana, reginetta di bellezza, sarà una vita di ferrea rettitudine laico – ebraica e viene raccontata da Nathan Zuckerman, che funge da ghostwriter del romanzo e si rivela l’alter ego di Roth.

  • Il romanzo ha una tecnica narrativa perfetta (per gestire in maniera così brillante i flash back ci vogliono notevoli doti di scrittura) ed è un testo fondamentale per capire il contesto storico – sociale dell’America di quegli anni e di quanto la guerra in Vietnam abbia traumatizzato una intera generazione. Occorre leggere questo libro con vigile attenzione, un po’ come guardare un film di Bergman e soffermarsi su pagine apparentemente non attinenti al tema principale ma estremamente rivelatrici come la descrizione del minuzioso procedimento con cui vengono fabbricati i guanti. Si resta sbalorditi.

Ma la Pastorale Americana è anche un libro sulla vecchiaia, sulla memoria, sulla intollerabilità di certi ricordi e inconfessabili segreti. Un romanzo sulla disillusione, sopratutto sull’utopia dei giusti.

Questo è un capolavoro di quelli che raramente capita di incontrare. Però, se non amate i libri privi di un finale, non leggetelo. Se qualcuno conosce un libro migliore di questo, per favore fatemelo sapere. Dopo aver letto questo capolavoro…cosa leggo?

P.S. Dal romanzo, una notizia curiosa: William Shakespeare, era anche lui, come Seymour Lenov, figlio di un guantaio e sapete bene cosa disse Romeo a Giulietta quando lei è sul balcone ? Romeo disse :” Vorrei essere solo il guanto che copre quella mano, così potrei toccare quella gota”.  Shakespeare.
Carlotta Staderini Chiatante

 

L’arte di ascoltare i battiti del cuore
di  Jan Philipp Sender
Casa Editrice: Beat
Pubblicazione: 2011
Pagine: 303

 

La struggente storia d’amore che descrive è ambientata in Birmania e si consacra attraverso delicate suggestioni che si colorano del sentimento ispirato dall’anima di questa terra gentile.
Chi conosce l’oriente riconosce lo spirito speciale che percorre la Birmania. Una sottile magia traspare nello svolgersi degli accadimenti, ma il protagonista è l’amore.
E’ la storia dolcissima di un amore immenso che non si appanna mai nemmeno dopo anni di vite svolte altrove.
Julia Win, la protagonista, resta profondamente colpita da una lettera d’amore di suo padre Tin, trovata da sua madre riordinando la soffitta.
Tin di origini birmane, affermato avvocato newyorchese, arrivato nel 1942 con visto per motivi di studio, divenuto cittadino americano, scompare misteriosamente.
Julia legge “Mia amata sono passati cinquemila settecento sessanta quattro giorni da quando ho sentito battere il tuo cuore per l’ultima volta… “. Allora decide di partire per capire, forse per ritrovare questo padre del quale ricorda soprattutto la voce pacata e dolce.
In una casa da tè di Kalav, la piccola città annidata tra i monti della Birmania, un signore vecchio e trasandato avvicina Julia se come l’aspettasse da sempre e piano piano la conduce a ricostruire un mosaico meraviglioso di una storia incredibile bellissima. Ogni tassello un piccolo mondo incantato. Fino alla fine fino alla rivelazione.
Quando l’amore tocca non si spegne non si sciupa non finisce. E la morte non è fine ma suggello e sublimazione.
Elvira Coppola Amabile

Leggi un estratto del primo capitolo del libro

Ascolta e guarda Sendker che parla del libro

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1 Comment
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Sveva Paternó
8 Gennaio 2016 1:11

Grazie Carlotta! Leggendo la tua critica sono tornata indietro ai pochi ricordi che avevo del libro letto nella mia adolescenza con la certezza ora che sarà un libro, come un grande classico, che rileggerò quest inverno! Ne avevo colto sopratutto la disillusione e l’utopia della guerra in Vietnam ma il personaggio di Seymour é un vago ricordo così come quell’affresco di pastorale che hai abilmente descritto. Un idea per me certamente illuminante!