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Giovedì, 31 ottobre 2013

Ciao,
oggi la nostra Lampadina si accende su:

La Lampadina - n. 21
Ottobre 2013

Questo ottobre è fuggito tra mille impegni ed eventi. Difficile destreggiarsi tra mille scelte diverse... Noi giusto per facilitarvi la scelta e velocizzarla, Vi proponiamo da questo mese una piccola serie di suggerimenti che speriamo siano per Voi "illuminanti". Li trovate qui sotto, ogni Lampadina accesa rappresenta un suggerimento/parere. Abbiamo visto un film o uno spettacolo incredibile, o letto una notizia folle (o almeno che a noi sembra esserlo...) o un  libro che ci ha colpito e un altro che proprio non ci è piaciuto e ve lo diciamo, senza mezzi termini!
Voi però, dovete fare lo stesso! Aspettiamo i vostri commenti...


SCIENZA:... o fantascienza?
Salgari ci ha provato e non è andato molto lontano dalla realtà.

Il libro di SalgariQualche giorno fa mentre facevo un po’ di “surf” tra i libri “vecchi” gratuiti per vedere se ci fosse qualcosa di interessante da scaricare sul mio tablet e da leggere nei tempi morti mi è capitato tra le mani un titolo di Emilio Salgari che ha solleticato la mia curiosità. Si chiama: “Le meraviglie del Duemila”: è un libro di fantascienza, pubblicato nel 1907. Salgari immagina il solito viaggio nel tempo: i protagonisti si “addormentano” nel 1903 per risvegliarsi nel 2003.
E’ interessante confrontare la realtà che noi stiamo vivendo con quanto l’immaginifico autore pensava sarebbe accaduto: alcune cose sono andate molto al di là della sua pur fervida immaginazione, altre sono andate più o meno come prevedeva, altre ancora non si sono realizzate per nulla.
Qualche esempio?
Nel 2003 le città sono molto popolose – Londra ha circa 12 milioni di abitanti – e sono caratterizzate da case altissime:… fino a venti piani!
All’interno delle città e per i trasferimenti ci si muove con delle “macchine volanti” con propulsione a elica che vanno alla stupefacente velocità di…. centocinquanta chilometri orari!
La popolazione mondiale è passata da un miliardo e mezzo all’incredibile cifra di…. due miliardi e seicento milioni.
La illuminazione e il riscaldamento pubblico e privato sono assicurati dalla ….energia nucleare (fornita dal radium).
Solo i ricchi si possono permettere di mangiare dei veri e propri pasti –rigorosamente vegetariani ma che ricordano corrispondenti cibi di origine animale (vedi articolo di Carlo Verga sulla Lampadina di Settembre) – i non abbienti si nutrono di pillole.Le meraviglie di Salgari
La guerra è stata concordemente abolita a seguito di un conflitto mondiale che ha provocato terribili lutti e della scoperta di armi con potere distruttivo catastrofico – ben “mille” volte superiori a quelli della dinamite. L’ordine sociale è assicurato dal corpo dei vigili del fuoco che domano le sommosse – fomentate dagli anarchici - con lanci di acqua elettrificata che uccide all’istante.
Tutte le macchine sono mosse dall’energia elettrica. Questa è generata dalle Cascate del Niagara, che sono così “potenti” che possono fornire tutta l’energia necessaria non solo al continente americano ma anche volendolo a tutta l’Europa.
I terrestri si sono messi in contatto con gli abitanti di Marte (i quali, per inciso, vengono detti “martiani” e non “marziani”).
Insomma il libro – in sé piuttosto noioso – è gustoso per apprezzare quanto lo sviluppo tecnologico nel secolo scorso abbia superato di gran lunga quanto la fervida fantasia dello scrittore aveva potuto immaginare.
Per fortuna che nei tempi moderni disponiamo di previsioni “scientifiche” e quindi molto più  aderenti alla realtà!
Qualche esempio?

 1972 – IL MIT (Massachusetts Institute of Technology) il più celebre ateneo ingegneristico pubblica “ I Limiti dello sviluppo” annunciando per il 2020 la inevitabilità della catastrofe dovuta all’esaurimento delle materie prime: rame, alluminio, petrolio e risorse alimentari e all’aumento della popolazione mondiale. Oggi, nel 2013, a un passo dal 2020, stiamo vivendo sì una crisi globale ma per tutt’altri motivi!

Ghiacciai1999 – Un esperto indiano di ghiacciai ipotizzava per il 2035 lo scioglimento totale dei ghiacciai dell’Himalaya con conseguenze catastrofiche. L’IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change nel  2007 (l’altro ieri) confermò questa ipotesi. E’ recente la notizia che l’Himalaya non si sta affatto sciogliendo.

2006 – Al Gore, l’ex vice presidente degli Stati Uniti, premio Nobel per la Pace, preconizzava lo scioglimento dei ghiacciai dell’Antartide con un innalzamento del livello dei mari di ben sei metri con conseguente obbligo per 100 milioni di persone di trasferirsi per non essere sommersi. Oggi le previsioni sono che per il 2100 l’innalzamento dei mari sarà, se va male, di….62 cm!

Riscaldamento globale causato dall’effetto serra provocato dalle emissioni di CO2 di origine umana: sembra che dal 1998 la temperatura media della terra sia rimasta stabile. E si fa strada l'ipotesi che fenomeni come il riscaldamento della Groenlandia nulla abbiano a che vedere con le emissioni di anidride carbonica ma siano da attribuirsi a cause endogene (riscaldamento del suolo di origine magmatica).
Quale la (mia) conclusione?
Meglio la “fantascienza” della cosidetta “scienza” che avvolge la propria sostanziale ignoranza di modelli matematici, assai complessi, ma che trascurano le influenze di fattori importanti ma…ignoti.
Come non dubitare che le teorie “scientifiche” attuali non siano delle forme di “fantascienza”, un po’ meno ingenua di quella del buon Salgari, perché condizionate da precisi e giganteschi interessi economici?
Beppe Zezza

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ARCHITETTURA/ARTE: il Kumu di Tallinn e i musei del nord Europa
Quando l'arte e l'architettura si incontrano...


L'Astrup Fearnley MuseumLe città del nord dell’Europa, nella zona tra il Baltico e la Scandinavia, sono disseminate di bellissimi spazi destinati all’arte contemporanea: il Louisiana Museum of Modern Art sulla costa dell'Øresund al nord di Copenhagen, l’Astrup Fearnley Museum of Modern Art, nuovissimo progetto di Renzo piano a Oslo, il Kiasma Museum of Contemporary Art di Helsinki che offre un’interessante struttura e propone coraggiose opere, a tra tutti questi spazi di notevole valore sono rimasta colpita, in un mio recente viaggio, dal Kumu di Tallinn (Estonia), in altre parole il museo d’arte contemporanea considerato il più bel museo nei paesi Baltici e forse addirittura uno dei più bei musei di arte contemporanea dei paesi del nord. Il Kiasma Museum di Helsinky
Il museo, come notoriamente la più parte dei suoi simili nascerà dopo un lungo e travagliato percorso.
Il Paese, che recupera la sua indipendenza dall’Unione Sovietica nel settembre del 1992, ha come capitale, Tallinn, città dai tratti spiccatamente medioevali, sulla costa orientale del Mar Baltico. Già all’inizio del secolo scorso si era voluto dare un degno museo alle collezioni d’arte dell’Estonia e, dopo aver interpellato in una gara, negli anni Trenta, i più grandi architetti del momento tra cui gli architetti estoni Edgar Johan Kuusik, Erich Jacoby, il finlandese Alvar Aalto e tanti altri per realizzare un nuovo e moderno museo, in seguito a vari non trascurabili trascorsi storici il progetto fu accantonato. Le opere rimasero nel tradizionale museo del Palazzo di Kadriorg operativo fino al 199Il Kumu di Tallinn2 anno in cui, visto le pessime condizioni del fabbricato, fu definitivamente chiuso.
A questo punto si rendeva indispensabile riconsiderare gli spazi da destinare all’arte del passato e del presente e alle attività ineranti. Non è stato per niente facile rendere concreto il progetto. Da quando fu bandito il concorso nel 1994, vinto da Pekka Vapaavuori (nato nel 1962) un giovanissimo architetto finlandese, quando le ruspe cominciarono il loro lavoro nella collina di Lasnamäe e prima di veder il Museo d’arte “Kumu” realizzato, passeranno undici anni. Insieme con questo prenderà corpo il complesso del Museo d’Arte dell’Estonia rappresentato da una vasta rete di musei: quello d’arte di Kadriorg, quello di Mikkel, il Museo Niguliste e quello Adamson-Eric e in cima a tutti, alla fine del grande parco, il Kadriorg Park, (che li contiene tutti), il bel museo Kumu. Il Kumu dall'alto
E’ sorprendente quanto, rispettando i materiali usati nella zona (dolomite, legno, rame patinato e vetro) gli architetti siano riusciti a proporre una grande struttura che doveva dare lo spazio per trasmettere a un pubblico nazionale e internazionale i valori culturali dell’Estonia di ora, contenere in una giusta sede la collezione permanente e permettere di dare grande spazio alle esposizioni temporanee. La collezione permanente copre l’arte del paese dal diciottesimo secolo, il periodo dell’occupazione sovietica (1940-1991) e infine il Socialismo reale e l’arte non conformista.
Il Kumu internoCostruito sul posto dove Pietro il Grande pensava di fare finire il parco della vecchia città, l’edificio termina il grande complesso dei musei e crea un vero passaggio dalla città antica verso una zona dai nuovi sviluppi urbanistici, verso il mondo nuovo. La sua forma è senza tempo; semi circolare, inserita in uno spazio ad anfiteatro, sembra irradiare energia e forza e si bilancia perfettamente con la distribuzione degli spazi all’interno. Per non dominare l’armonia della natura che lo circonda l’edificio sparisce parzialmente sotto il suolo. L’insieme dà un senso di chiarezza e semplicità e rispetta perfettamente l’austerità delle linee interne.
Un bellissimo esempio di architettura dedicata all’arte.
Marguerite de Merode Pratesi

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ABBIAMO OSPITI - SPORT?: una partita di rugby
L'ambiente è sportivo, gli accadimenti non solo...

Il 12 ottobre 1980 si gioca la finale, fra Cordoba e Buenos Aires del Torneo De Selecciones di rugby a 15. Quasi tutti i giocatori della Unión Cordobesa e della selezione della capitale sono Pumas. Quasi tutti studiano al Collegio Nacional di Buenos Aires o a quello di Monserrat e alle università delle Manzane Jesuitiche di Obisbo Trejo a Cordoba e di Sant’Ignazio a Buenos Aires. Il che, per la giunta, significa che sono tutti comunisti.
La federazione sa che i suoi giocatori non piacciono al regime e, Un placcaggioper non dare nell’occhio, ha scelto per la finale il piccolo stadio del Marabunta Rugby Club nel sobborgo di Cipolletti.
Le scalinate sono gremite di gente ma si sa che, mischiati fra il pubblico, ci sono gli agenti delle forze di sicurezza di Buenos Aires che, per l’occasione ospitano i loro colleghi della D2 che è la divisione speciale della polizia di Cordoba nota per aver inventato e più volte sperimentato sui giovani indisciplinati l’elegante supplizio della cravatta: con la lingua che viene fatta penzolare da un taglio alla gola praticato da un chirurgo sadico ma esperto.
Alla fine del primo tempo la Selezione della capitale ha un vantaggio di 31 punti sul Cordoba, per 7 mete, 4 delle quali segnate da Jorge Menotti, uno studente di scienze politiche di venti anni, seconda linea. Le mete sono trasformate dai calci di Antonio Bettanin, fuori corso di medicina, mediano di mischia.
Mentre le squadre si avviano al riposo un signore che indossa un impermeabile chiaro si avvicina a Miguel Sinigaglia, coach del Buenos Aires. Gli porge un foglietto. È una lista con soli tre nomi: quello di Roberto Lucas, terza linea, capitano del Cordoba che vanta 22 caps nei Pumas; e quelli dei due eroi del giorno, Jorge Menotti e Antonio Bettanin. Sinigaglia impallidisce ma sa che può solo obbedire. L’uomo gli da pochi ordini secchi, sottovoce. Perché nessuno si accorga dei fermi, i giocatori verranno prelevati a fine partita dal sottopassaggio di cemento che collega il campo di gioco agli spogliatoi e alle docce.
Il fischio finale segnala il “cappotto” del Cordoba che perde 56 a 3. Il capitano del Cordoba stringe qualche mano, scambia la maglia con Jorge Menotti e, con le lacrime agli occhi per l’umiliazione subita, scappa nel sottopassaggio. Lì qualcuno gli mette una coperta sulle spalle. Poi viene fatto uscire da un portoncino laterale e spinto a forza dentro una Ford Falcon.
Sul campo i giocatori boarensi raccolgono, in fila indiana, l’applauso degli avversari. Poi fanno il giro d’onore alzando la coppa davanti ai tifosi entusiasti. Infine rientrano anche loro, alla spicciolata, infangati, esausti e sorridenti. Jorge avvolge con un braccio le spalle di Antonio in un gesto affettuoso e protettivo, di gratitudine, perché quasi tutte le sue mete sono il frutto delle azioni impostate dal piccolo mediano di mischia.
L’individuo con l’impermeabile bianco e la faccia di faina è soddisfatto perché la prima fase dell’operazione si è svolta senza intoppi e senza clamore con la consegna del capitano del Cordoba ai colleghi della D2.
Jorge e Antonio avanzano nel corridoio controluce. Sembrano Obelix e Asterix.
L’uomo dall’impermeabile chiaro, un ex poliziotto addetto al traffico che ha trovato il suo momento di gloria facendo la spia per la giunta, gli va incontro estraendo il distintivo delle forze di sicurezza, un pataccone dorato copiato dalla polizia di New York ed esibito con la stessa arroganza. Per lui il rugby è complicato e noioso. Non è possibile, soprattutto per chi ama il football, conoscere tutte le sue regole. A parte, ovviamente, i cosiddetti “fondamentali”. Tra questi, accessibile a tutti, c’è, nel rugby moderno il peso dei giocatori. Purtroppo per lui, è tardi quando lo spione si accorge che, assieme al distintivo, può opporre solo 70 kg ai 200 e più della media ponderata di Jorge e Antonio. Appena Antonio lo vede si scioglie rapidamente dall’abbraccio di Jorge e scatta in avanti, abbassandosi ancora, come è abituato a fare quando si insinua come una talpa nei raggruppamenti avversari. Lì punta alla palla ovale attento a non far male a nessuno. Qui sferra una tremenda testata al basso ventre del poliziotto che si accascia a terra ululando.
Quando sentirono quell’urlo disumano gli agenti delle forze speciali che erano rimasti accanto alle loro Falcon, fuori dallo stadio, si precipitarono nel sottopassaggio appena rischiarato dalla luce livida delle lampade al neon che, semiesaurite, lampeggiavano illuminando una scritta semicancellata ma ancora ben visibile su un muro costellato di disegni osceni: “Si Evita vivierà seria montonera”. lezioni di anatomia di Rembrandt
Il loro compagno giaceva sul pavimento di gres in posizione fetale, un rivolo di bava usciva dalle labbra semi aperte in un borbottio continuo e incoerente.
La scena era surreale. Una ventina di energumeni formavano un cerchio intorno a quel corpo sofferente, come se fossero di fronte ad un teatro anatomico di scuola fiamminga. Tuttavia, nessuna ulteriore analogia sembra possibile: infatti i giocatori non erano pingui, né rosei, né indossavano broccati e colletti finemente ricamati come i medici olandesi del ‘600. Molti erano ancora nei calzoncini sudici della partita, altri avevano le maglie strappate, alcuni appena usciti dalle docce, erano ancora insaponati. Presumibilmente non avevano alcun interesse scientifico per quel paziente né si può pretendere che esprimessero umana pietà per chi aveva appena risucchiato (“chupado”) il loro capitano in un girone infernale. Guardavano silenziosi e seri mentre l’uomo veniva caricato su una barella. Un reparto di militari armato di pistole mitragliatrici procedette alla loro identificazione spuntando i nomi dall’elenco dei giocatori delle due squadre.
Oltre a Roberto Lucas mancavano all’appello Jorge Menotti e Antonio Bettanin.
Vittorio Grimaldi
 
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ABBIAMO OSPITI - ATTUALITA': lo sport e il doping
E' ancora possibile gareggiare con speranza di vittoria senza doparsi? Dov'è il limite?

Vincere è bello ma nello sport come a volte nella vita può essere drammatico perché nelle discipline più conosciute arrivano soldi e notorietà ma scendere dal piedistallo è a volte insopportabile. Per conquistare un podio olimpico o mondiale non bastano le qualità fisico-attitudinali di un atleta ma serve totale dedizione, anni di duri allenamenti e sacrifici, solo per mettere a punto un gesto, migliorarne di un centesimo la rSiringhe sul podioeattività, potenziarne le capacità muscolari e aerobiche e lavorare sulla forza della mente senza la quale campioni non si diventa. Ma spesso, forse troppo spesso, la voglia matta di diventarere il migliore e di conquistarti anche economicamente un posto al sole trascina gli atleti in teatrali, tristi e tragiche storie.
Il volo di Marco Pantani vincitore di un giro d’Italia e di un Tour de France accusato di doping si è interrotto per un’overdose (!?) in uno squallido alberghetto di Rimini, quello di Marion Jones stella della velocità americana finisce nel 2006 dopo aver vinto titoli mondiali ed olimpici. Accusata di doping ne esce male e viene condannata a sei mesi di carcere e a 400 ore di servizi sociali per aver mentito ai giudici che indagavano sull’affare BALCO (Bay Area Laboratory Co-Operative), azienda made in USA coinvolta nei grandi casi di doping degli ultimi vent’anni.
Di Lance Armstrong, al quale sono state revocate le vittorie dei suoi sette Tour de France, i fatti sono noti e più recenti. L’atleta ha pagato di fronte alla giustizia sportiva ma legalmente non è ancora fuori dai guai perché quella americana potrebbe chiamarlo in causa per frode alla US Postal, sponsor della sua squadra, l’agenzia governativa responsabile del servizio di posta negli Stati Uniti.
Il Doping sportivo prolifica, gli interessi economici e politici sono enormi ma anche quelli degli organi di stampa o televisivi non sono da meno: c’è la necessità di creare miti e icone alla disperata ricerca di visibilità e di consensi in un sistema che non perdona…oggi sei sul trono domani con il sedere per terra.
Ma non essendoci mai fine al peggio ecco che scatta l’emulazione e sono in molti tra dilettanti e amatori, i numeri fanno paura, che a immagine e somiglianza dei loro campioni vogliono essere vincenti e non si accontentano di partecipare ma, anche a cinquant’anni, vsalto con la siringaogliono battere l’amico, essere i migliori nelle loro specifiche categorie d’età. Scatta così il “doping fai da te” mettendo ad alto rischio salute e vita.
I palestrati sono poi i più a rischio perché non basta sollevare pesi per muscolarsi, qualche aiutino ci vuole e trangugiano beveroni e pillole a gogo.
Ci sono poi intere schiere di spacciatori medici, preparatori e allenatori che per interesse alimentano il doping vendendo EPO, un ormone che prodotto in laboratorio permette di aumentare fuori misura il trasporto di ossigeno ai tessuti muscolari e cardiaci, ormoni della crescita, anabolizzanti e sacche di sangue rigenerato per le emotrasfusioni.
Ma il doping non è cosa di oggi, arriva da lontano. Dopati lo erano sicuramente i gladiatori; a fine del Novecento Artur Linton morì in Francia durante una corsa ciclistica e la vittoria mancata di Dorando Pietri alle olimpiadi di Londra nel 1908 ha lasciato comunque qualche sospetto ma erano fatti abbastanza sporadici mentre oggi è un sistema pianificato negli anni a supporto di duri allenamenti.
Nelle storie di doping forse le più drammatiche sono quelle della DDR, un paese di sedici milioni di abitanti che alle Olimpiadi di Montreal ‘76 vinse più medaglie degli Stati Uniti, allora unico gigante dello sport mondiale. Qualcuno ci lasciò la pelle, Heidi Krieger, lanciatrice del peso ha cambiato sesso, ma non è la sola. Heidi Kleiger prima e dopo
Per qualche nuotatrice, stando ai si dice, pianificavano delle gravidanze per farle arrivare ai grandi appuntamenti mondiali nei primissimi mesi di gestazione con il risultato di migliorare il galleggiamento (?) creandole vincenti ma lasciandole segnate per la vita, i mitici Roland Matthes e Kornelia Ender, nuotatori dai molti primati, furono costretti a sposarsi in attesa di una nuova razza targata DDR…per fortuna crollò il muro di Berlino. Ma forse il doping di stato non è mai finito e i risultati complessivi di qualche nazione non convincono.
Che fare? La lotta al doping è stata lanciata e in alcuni sport come l’Atletica Leggera ci sono record fermi a venti o a trent’anni ma ancora molto è nell’ombra se qualche velocista o lanciatore vengono ancora trovati positivi.
Molti sport mancano ancora all’appello: il tennis e il calcio tra i primi, ma non ultimo è, come sempre, il ciclismo che presenta Chris Horner, 41enne americano, fresco vincitore della Vuelta…con qualche lecito dubbio!
Forse il passaporto biologico, che consente di tracciare nel tempo i parametri “ematici” dell'atleta, lanciato e promosso dalla “WADA” (World Anti-Doping Agency) sarà la soluzione ma gli alti costi di gestione ne sono certamente un limite e se sarà possibile farlo per i professionisti, cosa fare per chi fa doping nei settori più amatoriali? Ma qui forse non c’è risposta.
Consola che i praticanti sportivi amatoriali degli ultimi anni siano nati in una cultura diversa dove lo sport è associato al benessere e alla forma fisica e il doping viene vissuto per quello che è: una truffa.
Marco Sbernadori

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SALUTE: cartilagini e artrosi
Sia per chi ha fatto sport che per chi non si muove dalla poltrona...

L’osteoartrosi più conosciuta come artrosi è una malattia degenerativa o postraumatica che coinvolge inizialmente la cartilagine ed in un secondo tempo anche l’osso dei capi articolari (articolazioni).
E’ la causa più frequente dArtrosi del ginocchioi dolore nella popolazione maschile e femminile adulta, oltre il 50% di coloro che hanno superato i 60 anni lamenta dolori articolari più o meno accentuati. Ecco perchè l’artrosi è la più frequente malattia sociale dei lavoratori pesanti e degli anziani.  Le articolazioni più colpite sono le anche e le ginocchia seguite da tutte le piccole articolazioni del piede. Ciò si verifica in quanto queste sono le articolazioni sottoposte al carico nella stazione eretta, nella deambulazione e nella corsa.
Pensate che dal 1960 le protesi di anca e dal 1970 le protesi di ginocchio sono diventati tra gli interventi praticati più frequentemente in tutto il mondo. Ogni anno in Stati Uniti sono 285.000 le sostituzioni protesiche delle anche e 600.000 delle ginocchia.
La cartilagine è un tessuto specializzato che riveste le superfici articolari. In genere è di tessuto ialino, lucida e levigata permette lo scorrimento tra le due superfici, con una frizione minima e quindi praticamente “senza attrito”.
Ciò è dovuto non solo alla struttura anatomica del tutto particolare della cartilagine ma anche al liquido sinoviale che bagna in permanenza la cartilagine e la nutre! Infatti se noi prendiamo nelle mani cubetti di ghiaccio e li sfreghiamo l’uno contro l’altro, ci rendiamo conto che l’attrito tra i due  sembra essere nullo. L’attrito tra cartilagine e cartilagine è infinitamente minore, in condizioni di normalità, di quello tra i due cubetti! Cubetti e attrito
La cartilagine articolare, ad esempio, del femore vive in permanenza a contatto della cartilagine articolare della tibia costituendo l’articolazione del ginocchio.
Come si può ben capire viviamo utilizzando in ogni momento della nostra vita il ginocchio, quando lo flettiamo e lo estendiamo nel letto o in poltrona e ci sgranchiamo le gambe il ginocchio lavora senza carico o per meglio dire con un carico modesto; se ci facciamo una bella passeggiata in città o meglio in montagna la cartilagine del ginocchio è sottoposta a dei carichi molto elevati per lungo tempo che diventato esponenzialmente elevatissimi nello sport e specie nel jogging o meglio in una maratona.
In altri sport quali il calcio, la pallavolo, il basket e in maniera minore il tennis le anche e in particolare le ginocchia sono esposte non solo a carichi elevatissimi, ma anche a movimenti di torsione che possono danneggiare la cartilagine, i legamenti e tutti gli altri componenti anatomici dell’articolazione. A seguito di un trauma serio che danneggia detta anatomia si può andare incontro all’artrosi postraumatica con dolori e riduzione anche grave dell’attività motoria. Ciò che preserva le nostre cartilagini dall’invecchiamento e dall’usura è quindi l’integrità della cartilagine ed il film di liquido sinoviale che la bagna in permanenza, per cui possiamo paragonare una delle nostre articolazioni al  motore della nostra automobile, l’una lavora a bagno di liquido sinoviale l’altro  a bagno d’olio!
Giancarlo Puddu

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ECONOMIA: il tapering, questo sconosciuto!
Se ne parla molto, sappiamo cos'è?

Dollari e FedUffa! Lo spread e ora anche il “tapering”? Ma che cos’è? A me che ho qualche azione Enel, ENI poi BOT e qualche moneta d’oro, che conviene fare? Mi preoccupo?
Tapering: “diminuzione (e fine) degli acquisti di titoli di Stato governativi da parte della Federal Reserve”. In altre parole la fine dell’immissione di liquidità nel sistema USA.
Siamo in un periodo di crisi economica che chi più chi meno coinvolge quasi tutti i paesi del nostro pianeta. Il tutto, come certo ricordate, è cominciato qualche anno fa, l’industria, la finanza, i governi, ne hanno sofferto e continuano a soffrirne. Gli Stati Uniti con il dollaro considerato moneta mondiale e con la sua potenza finanziaria ha deciso che fosse il momento di prendere dei provvedimenti drastici per stimolare l’economia e la circolazione di denaro. Lo scorso autunno, pertanto, La Federal Reserve ha iniziato e continuato a immettere sul mercato circa 85 miliardi di dollari al mese, (poco più di mille miliardi di dollari anno!). Una cifra pazzesca, molti sono contenti, il mercato finanziario continua a crescere, l’economia reale ancora così così …ma... continueranno a questi ritmi? Non si corre il rischio di un'altra bolla finanziaria che porti il dollaro come il marco tra le due guerre? Ci si chiede a cosa sia servita tutta questa massa di dollari? A ridurre il debito Usa? Molto è andato all’industria in genere e al gigantesco sviluppo del petrolio e settori correlati e moltissimo all’economia mondiale.
Se ora il governo USA riduce queste immissioni di dollari sul mercato, cosa potrebbe succedere? Un crollo della Borsa e i risparmi buoni per il fuoco?
Una fine del programma espansivo da parte degli USA non ben monitorato e controllato, potrebbe portare a un deterioramento del sentimento degli investitori verso la Borsa in genere, quindi influire pesantemente sui titoli di Stato, obbligazioni societarie e principalmente dei Paesi percepiti come meno sicuri. Gli altri naturalmente non ne uscirebbero esenti. Lo Spread salirebbe con maggiori costi per l’indebitamento dello stato, per le aziende, per le famiglie..
Una visione negativa… In teoria potrebbe succedere di tutto. Effetti del taperingIl mercato è un gioco troppo complesso per un crollo totale e forse, strano a dirsi, proprio la speculazione potrebbe “salvare” l’economia mondiale. Sì la speculazione, è un grande male, crea e ha creato mille problemi a livello di singoli paesi e anche continenti.
Oggi, oltre ai grandi investitori, ci sono anche molti di noi, che ogni giorno gestiscono piccole o medie somme via internet. Sono tanti e messi insieme rappresentano pacchetti da miliardi di dollari, e cosa fa un investitore, (piccolo ma anche medio e grande) con una propensione alla speculazione? Compra azioni, ETF o comunque beni facilmente negoziabili, l’ordine di vendita può essere dato automaticamente quando la percentuale di aumento è per Lui soddisfacente. A quel punto dirotta tutto o in parte il ricavato verso qualcosa il cui valore in quel momento stima basso ma con possibili margini di risalita. Oggi può investire in tutto il mondo, in Europa, se fosse preso dal panico, dirotterebbe parte degli investimenti, forse, verso Cina o Usa. Ma il cinese che ha già guadagnato tanto su azioni giapponesi o tecnologia cinese, pensa di investire i capitali magari in Europa dove vede una capacità di ripresa e cosi il gioco continua favorendo il rialzo di questo o quel mercato.
Sapete bene come i grandi finanzieri speculano sui paesi, azioni, obbligazioni, valute, commodities: comprano quando il mercato è basso e quando nessuno comprerebbe. I vari Soros, Buffet le grandi fortune le hanno fatte proprio cosi… Difficile quindi figurarsi in un panorama mondiale in cui tutti vendono. Pensate alla grande importanza dei paesi asiatici e i ricchi cinesi, (vedi l’articolo su Macao La lampadina n. n. 18), la loro voglia è di giocare e su qualsiasi cosa, comprano sul mercato asiatico, americano e europeo secondo il loro sentimento favorendo, anche loro, le oscillazioni oramai quotidiane dei mercati. A tutto questo ci sono da aggiungere i movimenti speculativi provocati da Paesi che influiscono a seconda delle circostanze su una o altra area mondiale e infine il traino psicologico di tutti. Non ci fosse la speculazione, ogni trend di valori sarebbe assolutamente piatto per una crescita costante o la distruzione progressiva del simbolo denaro.
Per finire un suggerimento per chi abbia in portafoglio conservativo ed anche qualcosa di oro argento etc, è di tenerselo stretto, se la propria capacità di resistenza è alta, quei titoli torneranno a essere interessanti. Altrimenti diversificare quanto possibile verso paesi, monete, metalli preziosi, se non altro per mantenere il capitale e cogliendo le opportunità che possono presentarsi di volta in volta.
Carlo Verga

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COSTUME: uomini e donne, due mondi...
...che a volte si scontrano violentemente, e a volte si comprendono, per quanto possibile...

Molti, troppi gli articoli di cronaca che sempre più spesso riportano notizie di violenza, a volte estrema, su donne che hanno detto basta a situazioni pesanti, insostenibili, che hanno voluto troncare legami o matrimoni oramai degenerati. Botte, acido in faccia, violenza psicologica e fisica fino alla morte da parte di uomini che con la violenza coprono la loro fragilità e insicurezza, che con il potere della forza bruta cercano di mantenere un legame ormai morto.
Sempre, o spesso, le vittime sono donne.
Ma perché nel panorama tristissimo delle conseguenze di abbandoni non condiQuestioni di accentivisi sono gli uomini lasciati a reagire in questo modo?
Sicuramente tante donne vengono lasciate, tradite, abbandonate, ma la reazione ad un’identica realtà è evidentemente diversa. Noi, in genere ci comportiamo in modo diverso: soffriamo, ci sentiamo umiliate, piombiamo in depressione ed insicurezza, ma quasi sempre senza diventare violente.
Raramente ci lasciamo andare a una furia distruttiva che ci porti anche all’omicidio. Possiamo pedinare, far squillare telefonate di disturbo nel cuore della notte, possiamo ferire con terribili maldicenze…
OPPURE
Ho con me la copia di una lettera di una signora, scritta a colui che, improvvisamente, l’ha  lasciata dopo tanti anni felici, che dice:

“Come è potuto succedere? Come accade che si cancellino esperienze, sentimenti, vita di tanti anni?
E’ successo. Nessuna voglia da parte tua di sentire cosa faccio o cosa sento. Nessun bisogno di contatto, nemmeno di amicizia.
Non ti sarà mancato in quComunicazioneesti giorni, nel nuovo domicilio da singolo, il tempo di riflettere su mille cose accadute o non accadute. Di tanto tempo avrai fatto tesoro.
Era forse scritto che dopo tanti anni la vita ti avrebbe portato via da me. Abbiamo vissuto una storia ineluttabile, sacra, bellissima e forse per questo destinata a spezzarsi bruscamente, dopo tanti alti e bassi. Lo splendido aquilone colorato è volato via, lontano, verso altri cieli, altre sensazioni e sentimenti.
Da parte mia alla costernazione stupita del primo periodo è subentrato un dolore tanto forte da uccidere l’amore che ho (avevo) per te. Lo stupore ha vinto l’amore. Tutto forse era prevedibile, ma fa male.
Non so se ti allontani, e già sei tanto lontano, per una nuova donna, una nuova vita. Non so se ancora mi parlerai e, se lo farai, con quale accento. Ma quale che sia il tuo presente, il passato resta sontuoso e meraviglioso nella sua ricchezza di sensazioni.
Abbiamo avuto la fortuna di vivere una storia bellissima. Se tu hai avuto in sorte la gioia di viverne una nuova, io ne sarò felice per te.
Sto pensando al mio futuro senza te. Non è facile. Troppi gli anni in cui sei stato dentro me stessa, nel mio essere fisico e mentale. Non posso vivere senza di te
Questo abbandono così brusco mi sconvolge ma CE LA FARO’. Non per orgoglio, né per dimostrare che sono brava e forte, ma per me stessa, per una mia certezza che è in fondo nella solitudine che si vive, o si è condannati a vivere. Non ci si può affidare ad altri. In noi soli la forza per tirare avanti. Tutto il resto è silenzio. Un silenzio spaventoso e magico anche, pauroso ma affascinante nella sua mostruosità. Mi aggiro per la casa ora silenziosa. Lo tocco questo silenzio orribile. Mi avvolge, divento anche io silenzio. Nel letto, grandissimo ora, mi rannicchio mi faccio piccolissima per non dare spazio al dolore.
Penso, rifletto, un po’ piango. Forse nel cammino della mia vita era questo il mio destino, segnato da pazzi incontri di astri incoscienti, da tracce preesistenti alla mia nascita di cui io non posso rispondere.
Qualcosa in comuneOggi non voglio sentire nulla. Tutto fa male,tutto è sofferenza, tutto è rancore e rinfacci. Tu sei in altri orizzonti dove non c’è più posto per me. Una cometa ha tracciato per te una via nuova di cui non faccio più parte. Perfino gli astri mi sono contro: il tuo oroscopo parla di legami vecchi, oramai lisi (sarei io!) e di rinnovamenti totali: Così io sono condannata, non per tua colpa, ma perché così hanno deciso gli astri .
Che il cielo ti sia compagno”

Lascio la lettera. Un brivido di commozione. Le dico quanto sia stata dignitosa e forte e generosa.
Mi guarda…
“La prima volta che l’ho rivisto gli ho sfracellato l’alluce con un colpo di tacco, gli ho sparato la parolaccia più pesante che conosco e gli ho dato un tale pugno sul muso che il naso, per giorni, gli attraversava tutta la faccia. E non puoi immaginare la gioia!!!”
Lalli Theodoli

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La Lampadina ::: Periodiche illuminazioni
Newsletter di fatti conosciuti ma non approfonditi, luoghi comuni da sfatare, semplici novità...

La Lampadina è una newsletter ideata da Carlo Verga, gestita da un Comitato di redazione composto da: Filippo Antonacci, Isabella Confortini Hall, Lucilla Crainz Laureti, Marguerite de Merode Pratesi, Giancarlo Puddu, Ranieri Ricci, Carlotta Staderini Chiatante, Lalli Theodoli, Beppe Zezza e redatta con la partecipazione di: Lorenzo Bartolini Salimbeni, Renata Ferrara Pignatelli, Angelica Verga. La sede è in via G. D. Romagnosi 20, 00196 Roma.

La newsletter, di natura non politica, non ha scopo di lucro e si propone di fornire - con frequenza inizialmente mensile - "periodiche illuminazioni" su argomenti di vario genere, con spunti di riflessione e informazioni. L'invio viene effettuato su segnalazione degli stessi lettori, agli amici ed agli amici degli amici. il presente numero è inviato a circa milleseicento persone. Sono gradite da chiunque le collaborazioni e le segnalazioni di persone interessate a ricevere la newsletter.
Per informazioni scrivere a info@lalampadina.net

SUGGERIMENTI "ILLUMINANTI"

LIBRI: "Il giardino delle bestie" - Berlino 1934 - di Erik Larson, ed Neri Pozza. Berlino, nel cuore dell'Europa, si trasforma, mutandosi gradualmente in un giardino delle bestie. Leggi di più...
Per Carlotta Voto 8.

CINEMA: "La vita di Adele" Troppo lungo, al limite della pornografia, bravissime le attrici ma mi chiedo...Leggi di più/Commenta
Per Carlo Voto 4

TEATRO: a Parigi: "E mai saremo separati", una pièce di Jon Fosse al Theatre de l'Oeuvre. Una serata teatrale può dichiararsi riuscita quando "un angelo attraversa la scena" e qui l'angelo la scena, la attraversa spesso..Leggi di più/Commenta
Per Carlotta Voto 9

ATTUALITA’: Matrimonio - Contratti: secondo alcuni esperti, il contratto prematrimoniale, così normale negli Stati Uniti, eviterebbe anche in Italia, le incresciosissime e lunghissime controversie...
Leggi di più/Commenta

TEATRO: I Momix al Teatro Olimpico di Roma dal 5  novembre: con La Lampadina conviene. Prenota con noi.

Tutti i nostri suggerimenti li trovate qui

 

FLASH NEWS!
Un po' qua, un po' là...

Per i più salutisti. La qualità dell’aria e dell’acqua. L’ARPA Agenzia Regionale Protezione Ambientale Toscana, ha App dell'Arpaprogettato un APP per la qualità dell’aria, dell’acqua ed anche della presenza, in mare, dell’alga tossica Ostreopsis. Selezionado il Comune sul tuo telefonino smart, è possibile visionare tutti i dati dell’ultimo campionamento effettuato in ogni parte della regione.
CV

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Password e PIN: vado sul sito della mia banca on line.. oddio e il Pin? Poi sul mio account, carta di credito, per la mia posta, insomma per ogni cosa ci vuole PIN o password, una unica ?
Password mon amourNo, in più dei casi non è possibile, qualcuno la vuole solo a lettere, qualche altro lettere e numeri e poi la lunghezza… Ne imposti una, il nome del tuo cane e subito una piccola mascherina ti dice che non è abbastanza sicura…grrr che stress…. Ma finalmente tutto questo è al tramonto, tra poco potrai fare tutto o quasi…con la tua semplice impronta digitale: pigi il dito sul display del Tuo smartphone e voilà il gioco è fatto!
CV

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Fotocamere digitali, Pixel e sensori:  per i meno esperti, quello che è più ricercato per una camera digitale di un telefonino o anche di una macchina digitale, è i numero dei megapixel del sensore. Pochi però sono a conoscenza che la qualità della fPixelotografia non è data dal numero di pixel, dato questo importante, ma lo è ancora di più dalla loro dimensione. Ogni pixel è infatti composto da una microlente e da un elemento elettrico che trasforma la luce in segnale digitale. Più grande è il Pixel, maggiore è la quantità di luce che viene catturata. La conseguenza è una resa visiva migliore dell’immagine e minore presenza di micromacchioline colorate.
CV

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Ma quanto è vecchio il Monte di Pietà? Quello di Roma era nato il 9 settembre 1539 ad opera di Paolo III e voluto per contrastare il fenomeno dilagante dell'usura, e fin da quell'epoca clienti sono stati personaggi anche famosi che hanno impegnato qualcosa per un prestito; la più famosa Cristina di Svezia che dopo aver regnato per un breve periodo in Svezia si trasferì a Roma convertendosi al cattolicesimo. Il documento del prestito è datato 1660 e si legge di un prestito di ventimila scudi con garanzie di gioielli e preziosi. Molti altri personaggi stranieri ricorsero a questo tipo di credito tra cui Giacomo Stuart pretendente al trono d'Inghilterra (1745) e Luigi Dobieski, primogenito del re Giovanni III di Polonia.
Il "monte" è entrato nell'espressione e nel modo di dire di un certo popolo romano, come chiaramente riportato nel film "Ladri di biciclette” di De Sica.
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Cos’è il self publishing? E’ una tendenza di moltissimi a pubblicare “se stesso”. Con il web è cambiato ed è in continua evoluzione il sistema di pubblicazione dei libri. Vignetta Self publishin
Chiunque può pubblicare un libro, bastano pochissimi passaggi, poi puoi metterlo su Amazon e riscuotere anche i diritti.
CV

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Esiste una rivoluzione islamica?
Forse sì, nascono molti meno bambini. Il tasso di fertilità è crollato, in Tunisia dal 6 al 2,03%, in Algeria dal 7 all’1,75%, in Marocco dal 6,5 al 2,21% infine in Libia dal 7,5 al 2,96%. Lo studio portato avanti da” Vita e Pensiero”, bimestrale di cultura afferma che il numero chiave è 2,1, questo per mantenere costante la popolazione.
CV

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Piazza VittorioLa piazza più grande di Roma è piazza Vittorio 316 x 174m, poi piazza del Popolo (inscritta in un quadrato) 184x124 m, Piazza Navona 240xz 65m, piazza Venezia 130 x75m. Piazza San Pietro che però è nello stato del Vaticano misura 240x340m.
CV

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I SUGGERIMENTI DELLA LAMPADINA

Vi ricordate di vini, olii, olive, biscotti e Chianina...?
Se siete interessati trovate tutte le informazioni qui.

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Una iniziativa de La Lampadina

Logo Teatro Olimpico

Roma: Al Teatro Olimpico, Momix Alchemy, dal 5 novembre all'1 dicembre.  Il 7 novembre alle ore 19.00 incontro con l'artista Mose Pendleton e a suguire alle 21.00 lo spettacolo.
Se prenotate tramite La Lampadina conviene:
chiedi info qui.

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PER IL MUSEO FILANGIERI

Interno del Filangieri

Il 31 luglio 2013, un gruppo di amici napoletani ha fondato l'Associazione "Salviamo il Museo Filangieri ONLUS", per impedire la chiusura di questa prestigiosa istituzione museale.
È già stato creato un ricco calendario di eventi e segnaliamo in particolare per

Venerdì 8 novembre ore 18: Concerto di pianoforte di Valeria Ferrara ed esposizione delle opere
che
sabato 16 novembre ore 18: parteciperanno
all'Asta di Arte Contemporanea.
Per tale asta un gran numero di opere ci sono state generosamente donate da artisti che vogliono contribuire all' impegno di salvare il Museo: Kounellis, Mauri,Patella, H.H.Lim, Ruffo, Lombardo, Jodice, Esposito, Cusani, Pinzari, di Silvestre, Ryan e molti altri..
Filangieri esterno
L'Associazione è alla continua ricerca di persone generose che non accettino che il Museo chiuda. Per scoprire come aiutarci potete contattarci a questo indirizzo
Maria Piera Leonetti e Laura Lionetti


MOSTRE

Parigi
Grand Palais: Paris Photo
Come ogni anno la più importante fiera di fotografia del mondo prende vita sotto i vetri del Grand Palais di Parigi dove si celebra, si vende e si compra, la fotografia di ieri, oggi e domani..Les filles du calvaire
La diciassettesima fiera, con il suo nuovo direttore Julien Frydman, al suo secondo anno di mandato, ha aperto le sue porte ai pesi massimi del contemporaneo come Gagosian, David Zwirner o Pace McGill Gallery. L’intenzione è di aprire gli spazi a coloro che trattano la fotografia contemporanea e che si battono in prima persona per farne una forma d’arte e di ricerca e per attrarre sempre di più il collezionismo internazionale. Grandi mostre e eventi saranno organizzati nel contesto della fiera dando questa volta, al libro fotografico, un notevole rilievo. Infatti la mostra più importante sarà "Il libro aperto" dedicato ai coniugi Bernd & Hilla Becher e ai loro libri fotografici.
14-17 Novembre 2013

Napoli
Ogni universo è un possibile linguaggio, Gastone Novelli dipinti e disegni (1957-1964)". Gallerie d'Italia, Palazzo Zevallos Stigliano.
Una mostra dedicata a un grande interprete del secondo dopoguerra.
Promossa e organizzata da Intesa Sanpaolo nell’ambito delle iniziative volte a promuovere la conoscenza dell’arte contemporanea in collaborazione con l’Archivio Gastone Novelli e curata da Marco Rinaldi, l’esposizione è la prima antologica dell’artista organizzata
la mostra di Novelli a Napoli.
In mostra un nucleo di 36 opere tra dipinti e disegni (provenienti dall’Archivio Gastone Novelli, dalla collezione Intesa Sanpaolo e da collezioni private) che intendono soffermarsi su un periodo particolarmente rilevante nel percorso creativo di Novelli. La mostra è aperta gratuitamente al pubblico fino al 12 gennaio 2014.

DUE NEW ENTRIES
a Roma
SmART- polo per l’arte: Giacomo Costa: Visione Apocrife.
Con nove grande opere al confine tra fotografia, architettura e science fiction e Giacomo Costa allo Smartalcuni autoritratti Giacomo Costa inaugura il nuovo spazio che è stato appena creato a Roma, nel quartiere Trieste.  Lo SmArt tenta di unire publico e artisti mettendo a disposizione spazi espositivi, laboratori, formazione artistica e vari tipi di incontri intorno all’arte contemporanea.
Fino al 28 novembre 2013

a Bologna
MAST: Nasce in città un nuovo spazio. L’imprenditrice Isabella Seragnoli sfida la crisi e regala alla città Auditorium del Mastun mega-spazio da 25mila metri quadri, frutto della riqualificazione di un'area Enel dismessa, una cittadella polifunzionale, con l’obiettivo di creare spazi comuni di aggregazione, con un’attenzione particolare alle nuove generazioni. L’arte sarà protagonista con nomi come Eliasson, Kapoor e Pomodoro.


Roma
MACRO: “Vacatio”; dodicesima edizione del festival internazionale di fotografia curata da Marco Delogu.
Sono in tanti i grandi fotografi presenti in questo festival: Guido Guidi, Paolo Pellegrin, Leo Rubinfien, Patrick Faigenbaum, Guy Tillim, Jeff Wall e Tim Davis che esegue un lavoro a Roma tra svastiche e simboli fallici e un bellissimo video dal nome “Lala Traviata”. 
Dice Delogu “Abbiamo scelto il tema alla fine dello scorso anno, in un periodo di totale vacatio, in cui traballavano le istituzioni… e abbiamo cercato di capire come rappresentare nella fotografia questa sospensione e assenza..”  Guy Tillim al Macro
Un bel programma che vede la partecipazione di circa 200 fotografi, l'esposizione di più di 2.000 fotografie e oltre 100 tra mostre, lecture, book signing, concorsi, letture di portfolio, workshop e uno spazio dedicato all’editoria indipendente e self-published. fino all’8 dicembre 2013

Galleria del Cembalo, Qui, altrove un’antologica del grande fotografo finlandese Pentti Sammallahti.
Le fotografie presenti nella retrospettiva sono il frutto di quarant’anni di lavoro, in quaranta Paesi differenti, volto a mostrare con semplicità ed esattezza gioia e mistero del mondo.
Un'opera in mostraLa mostra è affiancata da "Il giardino", progetto fotografico firmato da Alessandro Imbriaco, quinto italiano a ricevere lo European Publishers Award for Photography.
Il progetto nasce da una serie sulla quale il fotografo ha lavorato per diversi anni studiando le realtà abitative provvisorie degli immigrati, e in generale dei poveri, ai margini delle città italiane.
Fino all’8 dicembre

Galleria Monitor: Orizzonte in Italia, Antonio Rovaldi. La galleria di via Sforza Antonio Rovaldi alla MonitorCesarini festeggia 10 anni dall’apertura con due suoi artisti: Antonio Rovaldi e Francesco Arena. Antonio Rovaldi ha effettuato una sorta di Grand Tour intorno all’Italia in bicicletta fotografando l’orizzonte da diversi litorali dello Stivale. «Ho raccolto moltissime immagini di orizzonte a differenti ore del giorno e della sera, un lunghissimo pentagramma cromatico guardato dalla costa italiana, da nord a sud e poi ancora da sud a nord, a risalire», spiega l’artista.
Fino al 16 novembre 2013

Galleria Magazzino: “Vynil” di Aleksandra Mir. Con quattordici grandi disegni l’artista, Aleksandra Mir, che vive e lavora a Londra, presenta la sua seconda personale nella galleria con riproduzioni a penarello in grande formato realizzate utilizzando come riferimento vecchi dischi in vinile e le loro rispettive copertine.
Fino al 30 Novembre 2013


Venezia
 Fondazione Prada: When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013 curata da Germano Celant.
Una sorprendente riesumazione, ad opera di Germano Celant, della  rivoluzionaria mostra curata da Harald Szeemann alla Kunsthalle di Berna nel 1969 dove, per la prima volta, si cambia il modo di vedere l’arte, ma soprattutto nasce la figura del curatore che, da allora, dominerà il processo espositivo. Fondazione Prada
Celant effettua una precisissima ricostruzione, quasi maniacale, della mostra di allora, riprendendo addirittura i pavimenti, i termosifoni, i muri e altri dettagli relativi alle installazioni e agli oggetti d’arte “ri-presentati e pensati da una generazione di giovani artisti che nel’69 sperimentavano forme e linguaggi alternativi a quelli tradizionali, con l’intento di “occupare” in maniera dialettica gli ambienti della Kunstalle”.
Lì dove le opere sono state disperse o i collezionisti si son rifiutati di prestarle, con fare “archeologico”, le opere sono state sostituite da opere simili o segnate sui muri e sui pavimenti con segni tratteggiati.
In questo coraggioso “viaggio nel tempo” si rivedono quasi tutte le opere degli ottantadue artisti in un percorso tra passato e presente, facendoci capire “che il linguaggio allestitivo e le relazioni tra le opere messe in mostra da un curatore sono diventati parte fondante e fruibile della storia dell’arte moderna e contemporanea”.
Trasportare nel tempo le opere, comunque decontestualizzate negli spazi di Palazzo Corner della Regina, ci pone davanti ad una domanda fondamentale:
com’è cambiata nei decenni, l’audacia, la sfida intellettuale del processo creativo?  L’importanza storica di questa mostra la rende unica e da non perdere.
Fino al 3 novembre 2013.

La selezione delle mostre è a cura di Marguerite de Merode Pratesi e ti aspetta sul sito nella specifica rubrica.

 



APPUNTAMENTO AL CINEMA CON LA PSICOANALISI
il Centro Sperimentale di Cinematografia in collaborazione con la Società Psicoanalitica Italiana presentano la Rassegna Cinema e Psicoanalisi 2013-2014 con focus  "Le forme della violenza". 
La programmazione, prevista al Cinema Trevi il sabato pomeriggio fino ad aprile  2014, prevede la proiezione di tre film, tra la seconda e terza proiezione ci sarà uno spazio dedicato al dibattito tra uno psicoanalista ed un regista e/o critico cinematografico, aperto al contributo dei presenti. 
La Rassegna
inizierà il 23 novembre 2013 con il titolo "A letto con il nemico" e presenterà le visioni di :
"Autostop rosso sangue "(Pasquale Festa Campanile, 1976)
"Primo Amore" (Matteo Garrone, 2004)
Incontro con Manuela Fraire
"Marianna Ucrìa" (Roberto Faenza , 1997)
Vedi il programma dell'intera rassegna.
Giorgio Campoli

 




PENSIERO LATERALE: CHE COS'E?

Un enigma da un annoso passato… ma continua a stupire chi non ne conosce la risposta..

Quale è quell’oggetto che chi lo produce non lo usa, chi lo acquista non se ne serve e chi invece lo utilizza lo fa senza rendersene conto?  

Questa è semplice ...
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