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Martedì, 18 marzo 2014

Ciao,
oggi la nostra Lampadina si accende su:

La Lampadina - n. 26
Marzo 2014

A volte le cose da sapere e approfondire sono così tante che manca il tempo e la voglia di andarle a cercare. A volte invece, si trovano davanti ai nostri occhi ma non le sappiamo vedere. In questo numero abbiamo pensato di indagare su ciò che "appare e viene esposto", come su Instagram, o ciò che sembra scontato ma è diverso da come è, come i monuments men , o da dati di fatto che ci fanno molto meditare sulla nostra realtà, come la situazione della musica in Italia, e la leggerezza/superficialità mascherata da buone intenzioni con la quale si affrontano determinati temi (vedi alla voce "sesso"). Come al solito, buona lettura... finalmente primaverile!


ABBIAMO OSPITI - LIBRI/CINEMA: i Monuments Men e gli aggiustaveneri
Quando i film raccontano la storia e ti accorgi che non è andata proprio così..

Il film "The Monuments Men” ha il pregio di avere portato sul grande schermo una bella storia finora poco conosciuta e che speriamo continui a suscitare interesse anche dopo che la pellicola sarà uscita dalle sale cinematografiche.
Il film in sé, però, è una delusione. Credo che il primo e principale problema sia stato, da parte di George Clooney, voler scegliere un tema, l'arte, che non è nelle corde dell'americano medio (in America ci sono musei magnifici ed eccellenti dipartimenti universitari di storia dell’arte, che però nelle scuole non si insegna) e su questo voler costruire un film hollywoodiano di grande budget. Questo, temo, lo ha costretto a forzare una storia, che e' affascinante e inconsueta ma "piccola" nel grande drama della seconda guerra mondiale, e a cercare di farne un’ennesima, enfatica esaltazione della grandezza morale e del patriottismo americano. Per rendere questa storia accessibile al grande pubblico, Clooney ha semplificato, mentre invece è nella sua complessità che sta il fascino di questa vicenda. Da questa premessa, credo, seguono a cascata gli errori e le goffaggini del film.
Quando, nella primavera del 1944, Frank Stokes/George Clooney chiede al presidente Roosevelt la possibilità di intervenire a difesa dell’arte europea minacciata dalla guerra, alcuni Monuments Men erano già in Europa da otto mesi. Si chiamavano in realtà Monuments Officers e i loro stessi commilitoni li avevano soprannominati ingenerosamente “aggiustaveneri,” Venus Fixers. I primi tra questi ufficiali erano arrivati in Italia all’indomani degli sbarchi alleati in Sicilia nel luglio 1943 e, al seguito del loro esercito, avrebbero risalito la penisola dalla Sicilia alle Alpi nei ventidue mesi della campagna d’Italia. Si trattava di ufficiali diversi da quelli che avrebbero servito più tardi in Francia, nei Paesi Bassi e in Germania. Sotto la minaccia costante di bombardamenti e mine, questi soldati cercarono di portare i primi soccorsi a centinaia di monumenti italiani danneggiati dal passaggio del fronte. Il loro intervento, fondamentale nel salvataggio di tanta arte e architettura italiana, rappresenta il primo capitolo di una storia di cui il film di Clooney racconta l’ultimo atto.
Nel film gli ufficiali sono quasi tutti americani, mentre nella realtà il loro gruppo fu composto in parti uguali di inglesi e americani. I molti cliché cui il film ricorre poi non fanno giustizia alla storia vera dei Monuments Officers, in cui figurano anche tedeschi “buoni” e perfino qualche soprintendente italiano che. pur macchiato di un passato fascista, contribuì efficacemente alla tutela del nostro patrimonio artistico. Spesso poi nel film si ha l’impressione che questi uomini abbiano fatto la guerra da soli, dall'ufficiale inglese che va nottetempo in bicicletta a Bruges saldamente in mano tedesca, al manipolo di Monuments Men che, soli, arrivano per primi, coi fucili spianati, a Berchtesgaden. Nella  realta' questi uomini non spararono mai un colpo per tutta la durata della guerra. E vorrei aggiungere una curiosita' perche', dicono, il diavolo e' nei dettagli. Un ufficiale come quello impersonato da John Goodman, pur bravissimo attore caratterista, non avrebbe trovato posto tra i ranghi dei Monuments Officers. Nella realtà, Francis Henry Taylor, che era allora direttore del Metropolitan Museum di New York e che avrebbe voluto far parte di questo gruppo di soldati per l'arte, fu invece scartato dall'esercito americano perchè grasso.
Uscendo dal cinema, pensavo a quello che negli asili americani chiamano "show and tell': a turno, ogni bambino mostra un oggetto che gli sta particolarmente a cuore e ne parla ai compagni. C'era molto, enfatico, "tell" nel film, che invece non riesce a comunicare il perchè milioni di noi al mondo amiamo profondamente l'arte. I Monuments Officers e i molti soprintendenti italiani che rischiarono veramente la pelle per proteggere le nostre opere d'arte durante la guerra, da Pasquale Rotondi a Ugo Procacci, Emilio Lavagnino e molti altri, non credo si siano mai domandati se "un'opera d'arte vale il sacrificio della vita": lo fecero e basta.
Ilaria Dagnini Brey*

*La scrittrice, giornalista e traduttrice Ilaria Dagnini Brey è nata e cresciuta a Padova e vive a New York dal 1990. Si è imbattuta nella vicenda dei Monuments Men mentre indagava la storia del ciclo di affreschi di Andrea Mantegna nella Cappella Ovetari di Padova, polverizzati da un bombardamento alleato l’11 marzo 1944. Il suo libro The Venus Fixers. The Remarkable Story of the Allied Soldiers who saved Italy’s Art during World War II (Farrar Straus Giroux 2009) è il risultato di molti anni di ricerca negli archivi americani, inglesi e di molte soprintendenze italiane. La traduzione italiana, curata dall’autrice, è stata pubblicata da Mondadori nel 2010 col titolo Salvate Venere. La storia sconosciuta dei soldati alleati che salvarono le opere d’arte italiane nella Seconda guerra mondiale (Premio Rotondi 2010).
Per una coincidenza non inconsueta nel mondo dell’editoria e dei libri, The Venus Fixers è uscito in America un mese prima del libro The Monuments Men di Robert Edsel da cui è tratto il film omonimo. Anche se i due autori non erano al corrente delle loro ricerche parallele, i due libri sono complementari: Salvate Venere tratta del lavoro degli ufficiali alleati addetti ai monumenti  durante la campagna d’Italia, mentre Monuments Men ne segue l’attvità nelle fasi finali della guerra, in Francia, Paesi Bassi e Germania. Saving Italy invece, pubblicato da Edsel nel 2013, ripercorre lo stesso materiale già trattato da Ilaria Dagnini Brey in Salvate Venere.

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ATTUALITA' WEB: Instagram, il nuovo social media in 10 curiosità
Milioni di immagini caricate e scaricate ogni giorno... ma che cos'è?

Cos’è Instagram? Beh, quasi sicuramente se avete dei figli teen-ager, ossia tra i 13 e i 19 anni (oppure siete voi stessi dei teen-ager!), sapete molto bene cosa sia e molto probabilmente avete anche un vostro account. Instagram è un social network a carattere fotografico: con Instagram si possono caricare e condividere foto e video realizzate con il telefonino (e non). La comunicazione non è più quindi verbale ma diventa una pura comunicazione attraverso contenuti visivi. Ecco quindi che in questa “era dell’apparire” e nella quale farsi vedere è diventato un must, Instagram è diventanto IL social da utilizzare.

Arrivato su App store alla fine del 2010, dopo soli due anni è stato acquistato da Mark Zuckerberg, patron di Facebook, per circa 1 miliardo di dollari. Oggi conta circa 150 milioni di utenti attivi e più di 50 milioni di foto caricate ogni giorno (vedi qui una infografica coi i numeri principali).

Per capire meglio Instagram, al di là del suo funzionamento, ecco 10 curiosità.

01 - Selfie: entrata negli Oxford Dictionaries, è la parola d’ordine: quasi 35 milioni delle foto caricate su Instagram sono autoscatti, ossia appunto selfie. Tutti, anche personaggi famosi, non esitano ad allungare il braccio e autoritrarsi con il telefonino in qualsiasi occasione, anche in occasioni istituzionali o pubbliche. Famoso quello fatto da Barak Obama nel 2013 durante le celebrazioni per Nelson Mandela. E c'e anche Papa Francesco.
02 – Belfie: autoscatto fatto sul “posteriore (butt selfie-autoscatto di sedere) lanciato da Kim Kardashian, ripreso da Rihanna e molte altre, anche questo è diventato uno scatto “cool” e oggetto di numerose imitazioni.
03 – foto “vere”: molti sono i fotografi professionisti e non che usano Instagram, ne potrei citare molti (riporto alcuni link dei miei preferiti/seguiti: David Maialetti - Richard Koci Hernandez - Scott Rankin - Mike Kus - Nirl - Cory Richards), ma tra tutti cito Liz Eswein: ha 24 anni e più di un milione di follower su Instagram. “Semplicemente” ritrae la sua New York e di questo ne ha fatto un lavoro.
04 – anche redditizio: il fotografo Daniel Arnold per un solo giorno ha deciso di offrire a 150 dollari stampe di sue fotografie pubblicate su Instagram per 150 dollari: in 24 ore ha guadagnato 15.000 dollari.
05 – anche un albergo: l’hotel 1888 di Sidney è il primo Instagram hotel con spazio selfie e offre ospitalità gratuita a coloro che hanno più di 10.000 follower su Instagram.
06 – personaggi e marchi: a dimostrazione del fatto che questo social è prettamente dei teenager, il più seguito in assoluto è Justin Bieber, con circa 12 milioni di followers, seguito da Kim Kardashian e da Rihanna (vedi punto 2… forse loro sono seguite anche da qualche maschio adulto…). Miley Cyrus, anch’essa icona delle ragazzine, è in 6 posizione con oltre 8 milioni di followers. Il primo personaggio non dello spettacolo è Barak Obama in 40 posizione. I primi tre marchi sono Nike, Starbucks e NBA che però insieme non arrivano a fare i followers di Miley Cyrus.
07 – foto hot: ovviamente non mancano, sebbene Instagram non approvi la pubblicazione di foto troppo osée.
08 – altri pianeti: anche Marte è su Instagram.
09 – tutti video maker. Ci sono numerose app per iphone e android che ci consentono di realizzare dei video con effetti e montaggi che fino a qualche anno fa erano solo appannaggio di veri video maker. Ma al contrario di youtube qui la creatività la si deve esprimere in massimo 15 secondi, e cosi...
10 – Instagram nei festival: questo social media è entrato di diritto anche alcuni festival importanti, tra cui Cortinametraggio che nella sua prossima edizione 2014 avrà una sezione dedicata .

P.S.: Ultimissime notizie danno per quasi chiuso un accordo da circa 100 milioni di dollari per inserire la pubblicità su Instagram. Ecco perché forse vale la pena tenerlo d’occhio.

E allora forza, scaricatevi Instagram sul vostro smartphone e iniziate a farvi vedere!
Filippo Antonacci

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ABBIAMO OSPITI - ATTUALITA': la situazione della musica in Italia
Un problema su cui riflettere per il futuro di giovani talenti

Partiamo da una premessa che possa subito chiarire la situazione italiana: non ci si può aspettare nulla di buono! Infatti un recente studio ha spiegato che tra coloro che escono dai conservatori italiani, solo il 4,5 per mille è assorbito dal mercato del lavoro. Gli orchestrali italiani sono gli unici al mondo, causa la recente legge 100, che non possono svolgere attività concertistica e cameristica – anche gratuita – al di fuori delle istituzioni di appartenenza! A parte i soliti pochi noti che riempiono gli stadi, la fascia media della musica sta scomparendo giorno dopo giorno, così come stanno scomparendo festival e rassegne per mancanza di fondi statali e sponsor privati.
La conclusione ovvia - e altrettanto triste - di questo panorama è che per fare il musicista oggi in Italia bisogna proprio amarla, la musica!
A questo punto è importante quanto doloroso riportare le dichiarazioni del 7 gennaio 2009  rilasciate a ”Musica Italia” dal M° Lior Shambadal, direttore stabile dei Berliner Symphoniker: "In Italia, la situazione è vergognosa! In Germania si contano 250 orchestre di musica lirica, in Italia 13 Enti Lirici e si parla di chiuderne la metà! In Italia ci sono in tutto 10 orchestre importanti e dovrebbero essere almeno 100. Nella sola Pechino si esibiscono 13 orchestre di musica sinfonica italiana e quante orchestre di musica classica, finanziate dallo Stato, ci sono a Roma? Nessuna, ovviamente. In Venezuela ci sono circa 700 orchestre giovanili perché il governo ha deciso e fatto in modo che ogni ragazzo invece della droga dovesse prendere in mano uno strumento. Recentemente a Vienna il direttore artistico di un grande teatro mi parlava dell'Opera e della collaborazione con l'Italia e ad un certo punto mi ha detto: "L'Italia è un deserto culturale!". E i politici non fanno nulla. In Corea, in occasione di un concerto, ho visto un grandissimo manifesto con su scritto “Beethoven è anche coreano” e questo è molto bello perché Beethoven è patrimonio dell'umanità, è patrimonio di tutto il mondo. E qui in Italia? Dove sono i nostri grandi musicisti? Le orchestre italiane non sanno suonare la musica italiana, quasi non la conoscono. In Italia non c'è rispetto per la cultura del passato. Se noi ebrei dimenticassimo la nostra cultura saremmo finiti in un giorno. Quando Verdi è morto tutta l'Italia era al suo funerale e oggi dove sono gli italiani?". Il maestro Shambadal prosegue dicendo: “Cinquecento anni fa, tutta la musica classica e sinfonica era nata soprattutto in Italia dalla musica sacra. Tutto il barocco, tutta la musica rinascimentale è nata qui. In Italia tutto è iniziato e tutto sta finendo! Nella mia vita ho diretto oltre seicento opere liriche di compositori italiani. Nella storia troviamo grandissimi compositori ed interpreti italiani dell'opera lirica e sono ancora convinto che la potenzialità italiana sia fra le più importanti del mondo. E invece in Italia  alla musica e alla formazione dei giovani musicisti non si dà alcuna importanza e si continuano a tagliare i finanziamenti.”
Ci chiediamo, perché in Italia l'investimento del pubblico nella cultura risulti essere il più basso dell'Unione Europea? Perché in un Paese come l'Italia, universalmente riconosciuto per essere la nazione che conserva forse il più ricco patrimonio artistico del mondo, il governo ha potuto preparare una finanziaria che prevede tagli al FUS - Fondo Unico per lo Spettacolo che riducono del 35% l'intero finanziamento? Tagliando in maniera selvaggia la cultura, lo spettacolo e la scuola, corriamo il rischio di restituire un’immagine del nostro Paese, che non corrisponde affatto all'altissima considerazione che la cultura italiana nonostante tutto gode in tutto il mondo.
Mi piacerebbe che la Settima Commissione permanente del Senato - Istruzione pubblica, beni culturali, rileggesse di tanto in tanto l’intervista di Shambadal, visto che ignora completamente la realtà musicale del nostro Paese e sopratutto il fatto che migliaia di diplomati escono dai nostri conservatori andandosi a riversare direttamente in un mare magnum di corsi di secondo livello, abilitazioni, e varie ed eventuali stregonerie, inventate solo per impoverire le tasche di chi cade in queste trappole. Invece la Commissione cosa fa? Se ne esce dicendo che "dobbiamo renderci conto che tredici fondazioni liriche sono troppe, non ce le possiamo permettere, ci piaccia o no. In tutte le parti del mondo, l'opera è un'attività in perdita e per questo all'estero ci sono teatri di vario livello: in Francia di Opéra di Parigi ce n'è una sola. Non è possibile che in Italia esistano dodici teatri tutti dello stesso livello: devono riorganizzarsi e rivedere la loro attività".
Sarà pure che alcuni dirigenti non siano in grado di valorizzare e attirare il pubblico attraverso programmazioni adeguate e spese oculate ma, mi chiedo, chi ce li ha messi al loro posto? Perché non affidare invece la gestione a chi, pur essendo musicista, possiede anche delle doti di amministratore? Uno per tutti il caso di Roma e di Riccardo Muti! Una semplice domanda aperta e indirizzata a tutti, sia a chi dice di amare la musica, sia a chi la ama veramente: perché mai l’Italia è l’unico paese dalla parte occidentale del globo a non avere un corso regolare di musica nelle scuole, dalle elementari all’università? Il problema sta tutto qui. Questa voragine istituzionale contiene tutto il finto amore che il nostro paese dice di avere per la musica, e da questo vuoto, a cascata, derivano quelle centinaia di violenze che la musica subisce da anni. Musica svilita e sfinita. In Italia non si ama la musica, si dice di amarla. È diverso. La musica in Italia è come una donna abusata e sfruttata da tutti, vittima da decenni di piccoli stupri giornalieri che non hanno mai fatto notizia: perché è la musica, in fondo, a non interessare alcuno. La musica è l’Italia: meravigliosa, insostituibile, unica al mondo, piena di tesori. Il guaio è che pensiamo così solo occasionalmente, magari mentre buttiamo in terra una sigaretta o prendiamo l’auto per andare a comprare il giornale. Questa è solo una delle piccolissime violenze di cui non ci si accorge neanche. Educazione alla musica, all’ascolto: mancano i fondamentali in questo paese, è inutile. E, purtroppo, non solo per la musica.
Giulia Pasquazi Berliri


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"In Francia si va a teatro per farsi vedere, a Napoli si va all’opera per piacere”. (Alexandre Dumas)
E dato che siamo in tema, un esempio pratico di italianità...

Il San Carlo di Napoli è il più antico teatro operante del mondo! Fatto costruire da Carlo di Borbone nel 1737, (41 anni prima della Scala e 51 anni prima della Fenice).Fu costruito in soli otto mesi dall’Arch. Giovanni Medrano e inaugurato il 4 novembre 1737, giorno dell’onomastico del Sovrano.
Considerato un traguardo ideale per la carriera di artisti e compositori di tutto il mondo, il San Carlo ebbe tra i suoi direttori artistici, Gioacchino Rossini e Gaetano Donizetti. Stendhal, presente in sala la sera della seconda inaugurazione del teatro che avvenne nel 1817 (infatti nel 1816 ci fu un terribile incendio), si espresse così:”Non c’è nulla in tutta Europa che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea. Gli occhi sono abbagliati, l’anima rapita…”
E l’anima è veramente rapita mentre si visita questa sontuosa e straordinaria città. La sua posizione, una magia. Il paesaggio circostante ti fa entrare nella dimensione del mito. La città è tumultuosa, festosa, strillona e partecipativa; i napoletani, oserei dire, amano la vita in sé. La ricchezza e meraviglia delle chiese (1.250, per la precisione) e dei monasteri è folgorante. La nuova metropolitana della città è disseminata di opere d’arte contemporanea. E lì sotto è tutto così moderno che potresti pensare di stare in Oman!
Mi permetto di suggerire a tutti coloro che non conoscono bene questa città un… “petit tour”.
Il “Petit Tour”… questa idea del “petit tour” prosperava sulle ceneri del Grand Tour con presupposti diversi. Caduto Napoleone e tornata la pace in Europa, nell’alta società si riteneva che l’educazione di un giovane non fosse completa senza trascorrere un periodo in ITALIA, cercando di comprenderne la cultura e frequentando la vita di società. Beati loro!
Comunque Napoli è a un’ora e dieci di treno da Roma e conviene andare a vedere se Goethe ha detto il vero: ”A Napoli basta girare per le strade e aprire gli occhi per vedere spettacoli inimitabili”.
Carlotta Staderini Chiatante


ABBIAMO OSPITI: Brodo di sassi

Teresa era sposata con Gennaro, uno di Cetara ruvido e irsuto come un pirata e un pirata pareva. Gennarino pazzo di lei era, innamorato pazzo di Teresa.
E lei bella come la Venere del Botticelli e non si capiva come c’era capitata sulla spiaggia di Cetara a scapuzziare le alici con le altre mogli e mamme e ragazzini, secondo un’usanza antica che non s’usa più perché di alici, che n’era pieno il mare, non ce n’è più tante da occupare famiglie intere a lavorare pure la notte, quando arrivavano le Cianciole e l’odore del pescato riempiva la spiaggia e tutto il paese fino a sotto la montagna aggrovigliata di fichi e fichi d’india e grida e risate rimbalzavano dalla spiaggia ai vicoli alle case in attesa, alle lampare, alla luna…

“Puzzo di pesce” si schermiva civettuola scostando il marito che le si strusciava sempre addosso, sempre voglioso.

Ero ragazzina e Teresa spiegava a me incredula e inesperta come a Livorno la sua mamma faceva il brodo di sassi.
“Brodo di sassi???”
“Signorì dovete scegliere i sassi, quelli spugnosi ma senza fargli prendere l’aria sennò il brodo viene cattivo”
“Sìssignore li prendete e li mettete nel secchio con l’acqua di mare, stesso nel mare accussì non pigliano l’aria, poi li mettete a bollire nell’acqua dolce però, con una costa di sedano, una carota, qualche pummarolella, una cipolla, un poco di prezzemolo e pure un poco d’acqua di mare così risparmiate il sale. Poi il brodo lo passate in una tela fitta fitta che trattiene la rena e nel brodo ci fate bollire la pasta piccolina.”
“'haldo 'haldo si deve mangiare” mentre dalla cantilena cetarese affiorava l’acca aspirata della terra sua  “e sa di mare, sì sì sa di mare e… di mamma”.

Pensava alla sua di mamma forse che stava a Livorno, chissà...

E Gennaro il marito la tirava via impaziente. “Puzzo Gennarì. Puzzo di pesce” rideva asciugandosi le mani in grembo e lui avvolgendola tutta: “Ma no… chisto è addore, addore ’e sirena”
Elvira  Amabile - Collaboratrice “storica” dell’Associazione Ambientalista Marevivo e Autore Ospite de La Lampadina.

Cetara: paese della costa amalfitana.
Scapuzziare: togliere la testa alle alici prima della salamoia.
Cianciola: tipica imbarcazione da pesca ancora in uso nel Mediterraneo.


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ATTUALITA’: Educazione sessuale, sì, ma da quando?
A volte siamo impreparati a rispondere a determinate domande, la scuola può aiutare veramente?

Ci sono delle notizie che non appaiono affatto sulla grande stampa nazionale o sono nascoste nelle pieghe di qualche articolo e rischiano di passare inosservate, anche se sono potenzialmente dquestione di hardwarei grande impatto sulla vita, sopratutto futura, del nostro paese.
La questione che desidero portare all'attenzione dei lettori de La Lampadina è: siete al corrente della situazione della "educazione sessuale "nella scuola?
Una quindicina di anni fa l'argomento, per qualche tempo, fu posto all'attenzione dell’opinione pubblica. Si discuteva sul SE - si deve fare a scuola o è argomento da riservare ai genitori -, sul QUANDO - a che età si deve cominciare a parlare di questo argomento -, sul COME - in quale contesto parlarne.
Io stesso fui coinvolto e partecipai a una trasmissione televisiva perché sottrassi i miei figli che frequentavano la media a delle "lezioni" inserite in un programma di "educazione alla salute", all'insaputa dei genitori.

Si discuteva, allora, se la questione "educazione sessuale" dovesse essere regolata per legge ma non riuscendo a trovare un accordo tra le diverse sensibilità, quella "tradizionalista" nutrita del sentimento religioso e quella "progressista" nutrita dalla rivoluzione sessuale sessantottina, il problema fu accantonato e scomparve dalle pagine dei giornali per essere lasciato all’iniziativa della "periferia", cioè dei singoli istituti.Mafalda e l'erotismo
Negli ultimi anni siamo stati interessati da due fatti che si sono verificati: l’integrazione europea e la globalizzazione. Di questi due fatti siamo tutti coscienti nel loro aspetto economico, ma non siamo, forse, altrettanto consapevoli dell’influenza che questi hanno sullo stile di vita. Esistono degli organismi sovranazionali, europei e mondiali, che si occupano di cose che hanno una relazione diretta con il modo di vivere e che trasmettono le loro conclusioni agli stati nazionali che sono invitati ad adeguarsi. Spesso per semplice inerzia o per mancanza d’informazione, gli adeguamenti nazionali avvengono per via burocratica senza che ci sia un dibattito pubblico approfondito e i cittadini (cioè noi) si vengono a trovare di fronte a situazioni inaspettate, già radicate, senza sapere ne’come ne’quando sono state introdotte.

Nello specifico, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta diffondendo nei vari Ministeri della Salute e dell’Istruzione di tutta Europa uno «Standard di Educazione Sessuale in Europa» (qui in italiano), dove si indicano le varie tappe che i bambini devono raggiungere per ottenere una maggiore consapevolezza del sesso e di ciò che esso implica. All’asilo i bambini dovranno essere fatti familiarizzare col proprio corpo e istruiti sul raggiungimento del piacere; durante gli anni della scuola primaria dovranno essere istruiti, teoricamente e "praticamente" sui metodi contraccettivi. Nell'adolescenza si parlerà invece di maternità in età precoce, di aborto, prostituzione e pornografia.
Questo "Standard" è assunto come base, e messo in pratica in modi diversi nei diversi paesi.
la sex boxIn Svizzera ad esempio, nel cantone di Basilea, si sta sperimentando con i bambini la "sex box" contenente facsimili in peluche di organi genitali maschili e femminili e libri a fumetti dove si mostrano le possibilità di procurarsi piacere singolarmente o vicendevolmente! (Fortunatamente sembra che l'esperimento sia stato arrestato per la decisa opposizione di un gruppo di genitori, ma il fatto stesso che sia stato pensato è indicativo).
E da noi? Da noi possiamo citare le iniziative dell’UNAR: l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali che fa capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Pari Opportunità, ha pubblicato una trilogia di manuali dal titolo “Educare alla diversità a scuola"destinati agli insegnanti delle scuole elementari, medie e superiori, attraverso i quali, con la motivazione di contrastare il fenomeno del bullismo, s’istruiscono gli insegnanti su come trasmettere i principi dell’ideologia del "gender" sin dalla più tenera infanzia. Tra le raccomandazioni, lo abbiamo appreso leggendo un articolo sul Corriere, quello di bandire le favole con re, regine, principi e principesse perché porterebbero ad affermare stereotipi (l'amore tra un uomo e una donna) potenzialmente discriminanti nei confronti dei "diversi"!
Quelli che un tempo erano chiamati i "benpensanti" inorridiscono. Come difendersi da indottrinamenti che non si condividono? Dall'ora di religione, se non si è credenti, ci si può astenere, dall'ora di "educazione sessuale" no!
Una notizia interessante desunta da un foglio internet "alternativo": “L’istruzione familiare". Lo Stato italiano, a certe condizioni, permette che l’istruzione ai fanciulli sia data direttamente dai genitori o da persone competenti. A Reggio Emilia un gruppo di genitori si è consorziato e ha fondato una "scuola familiare " nella quale le lezioni sono tenute prevalentemente da genitori, che sono, anche direttamente coinvolti in tutte le attività scolastiche e di cura della scuola. Questa iniziativa dura ormai da molti anni (dal 1983) e ha avuto risultati incoraggianti. Che sia la via da seguire per chi desidera mantenere indipendenza di giudizio e trasmettere ai propri discendenti i valori "personali" e non quelli elaborati da sedicenti "esperti" internazionali?
Beppe Zezza

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ABBIAMO OSPITI – ARTE: Fernand Léger a Venezia: la visione della modernità 

Al Museo Correr di Venezia sino al 2 giugno è visibile la rassegna Léger: la visione della città contemporanea 1910 – 1930.
L’evento è organizzato dal Philadelphia Museum of Art in collaborazione con i Musei Civici veneziani. La mostra mette in luce i risvolti delle avanguardie artistiche del Novecento, il dopo-cubismo, strutturalismo e le dinamiche scomposte delle immagini dipinte dai nuovi ”stili” dagli anni ’10 ai ’30.

Si tratta di una ricognizione sull’arte di questo periodo di estremo interesse, che vede Parigi al centro del dibattito culturale del Novecento quale capitale dell’arte e della cultura; un laboratorio intensissimo d’idee ardite e sperimentazioni. In tutto questo contesto s’inserisce Fernand Léger artista capace di ricercare soluzioni “oltre cavalletto”, il superamento della pittura con ricerca dell’arte capace di dialogare in più campi espressivi…

Dalla pittura al teatro, dal cinema alle soluzioni interdisciplinari a 360 gradi, una rivoluzione! La mostra veneziana si apre con immagini di opere di Léger dedicate al tema delle città, dei suoi dinamismi con le vivaci insegne luminose disegnate per i cartelloni pubblicitari sino alle visioni di cantieri dipinti visualizzati dalle architetture recenti e non mancano i quadri che delineano figure umane disegnate come fossero dei “robot”, a significare i nuovi sviluppi (non più figurativi) delle società: intense scene geometriche, piatte: quasi un omaggio “allo spazio della modernità” del progresso tecnologico, dell’impatto del ritmo e dello sviluppo nelle città.

Del resto, uno dei temi più indagati da Léger è proprio il contesto del “paesaggio urbano” con scene e ritratti di vita che invitano lo spettatore ad entrare nel quadro e nell’indagine dello stesso.

Esposto per la prima volta in Italia il dipinto dal titolo “La Ville” che nell’ambito della mostra al Museo Correr è il protagonista principale. L’excursus espone cento opere di cui sessanta dell’artista francese, colui che ha fatto da guida ad altri nel panorama parigino artistico.

Altissima è la qualità delle opere esposte che permettono di comprendere al meglio la ricerca di Léger e anche quella di altri protagonisti del periodo. Assieme a Léger sfilano in mostra Duchamp e Picabia, Juan Gris e Robert Delaunay sino a Mondrian e Van Doesburg.

Fernand Léger arriva a Parigi dalla Normandia (1881) rimane da subito affascinato dagli espressionisti, dal gruppo fauves, da tutto quello che George Braque e Pablo Picasso e naturalmente Cézanne ricercavano: un lungo percorso per avvicinarsi sempre più ai valori astratti, quasi geometrici: alla sintesi della composizione, del razionale. L’avvincendarsi delle esperienze umane portano Léger nell’ambito di un turbinio emozionale dato dall’esperienza della guerra, della nuova realtà sociale dopo il 1918 (l’anno della pace), ad avvalorare nuove soluzioni formali nella sua arte.

E’ un percorso creativo: “attivo in società” è il ruolo dell’artista che racconta la modernità, gli sviluppi di quest’ultima, assieme ai nuovi meccanismi del mondo del lavoro.

In ogni punto della città, in ogni scorcio, in ogni prospettiva urbana, il mondo “pulsa d’inventiva”. Nascono i dipinti che ritraggono il “Fumo sui tetti” del 1911, la figura del “Tipografo” del 1919 sino agli studi per innovativi progetti dedicati al teatro nell’ambito dell’espressione artistica tridimensionale.

La pittura entra così in tutti i territori del quotidiano e prende vita dall’ambiente circostante: idee per la realizzazione di opere-murales, studi per i manifesti per le opere editoriali ed illustrative, nonché le collaborazioni con Man Ray per la sceneggiatura di “Ballet Mécanique”, una sorta di film senza trama, ed ancora scenari particolari nei quali Léger immagina scenografie e scene mobili di enormi dipinti in teatro che prende vita tra composizioni mobili, forme e colori: è l’immagine della città in perenne dinamismo, un messaggio di energia e felicità per gli anni a venire!
Laura Novello

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COSTUME: sciatori anziani

Eccoci di nuovo. Come ogni anno, da oramai quanti anni meglio non approfondire, ci prepariamo per le vacanze invernali.

Le tute sono state tirate fuori insieme a guanti, scarponi, berretti. Pietosi figli e figlie hanno sostituito negli anni il nostro vecchio guardaroba alpino per renderci meno antiquati. Gli sci si affittano per cui siamo, tecnicamente, all’ultimo grido.

Ma ….

All’arrivo alla base degli impianti cominciamo a gemere e a emettere spaventosi lamenti: bisogna chinarsi, cercare di infilare il piede nello scarpone freddo e non elastico (per risparmio di forze è stato lasciato la notte nella macchina gelida) che oppone una strenua difesa. Quando finalmente tutti e due  sono entrati ed abbiamo smesso di saltellare su un solo piede, siamo esausti. Ora non resta che chiudere i ganci, senza stringere per carità, solo appuntare, quanto basta.

Finalmente davanti al botteghino.

L’assicurazione richiede una carta d’dentità. Dove sta? L’avevo messa in questa tasca, no nel berretto, anzi nella tasca della manica. Ma quante tasche ci sono in questa tuta? Finalmente trovata. Stava nel guanto….preparata. La fila che si è formata alle nostre spalle comincia a dare segni di impazienza. Stiamo finalmente per attaccare il giornaliero al collo, la fila manda un sospiro di sollievo, ma… ci siamo scordati di chiedere lo sconto anziani. Torniamo indietro. Un altro po’ di tempo sprecato forse, ma ci aspettiamo finalmente una piccola soddisfazione. Da anni sbattiamo la carta di identità in faccia al bigliettaio. “Ecco ora ho 60 anni, ora ho lo sconto”. “No, lo sconto ora comincia a 65”. Cinque anni dopo rieccoci. “Ora lo sconto!!” "No ora a 70.” Non occorre dire che quest’anno lo sconto parte da 75.

Non demordiamo. Saremo presenti.

Finalmente si scia. Sciare è nulla. Sciamo da tanti anni e ce la caviamo più che bene ma alla prima caduta….La mia amica è ferma, sdraiata a metà pista, sembra assolutamente incolume ma si sbraccia con le racchette in alto e strepita finché un buon samaritano si ferma per….tirarla su. Null’altro. Perché per lo sci nessun problema di piste nere o di fuori pista, ma se cadiamo, il colpo di reni necessario per tirarci su è totalmente latitante.

Una sosta al rifugio è sospirata e guadagnata. Camminare con gli scarponi chiusi e stretti non è facile. Ma nessuno di noi vuole allentarli per poi dovere ricominciare la fatica della mattina. Cammino in bilico con il vassoio del vin brulè che al primo inciampo parte come una scheggia.

Dei giovani corrono in aiuto. Vedo che guardano un po’ stupiti l’abbigliamento dei nostri cavalieri che in effetti sembrano usciti da vecchie foto del Terminillo.

Forse il prossimo anno andremo direttamente a sciare in Francia, non ci limiteremo a qualche puntata: lì le piste pullulano di anziani rugosissimi sciatori. Anzi, meglio ancora l’Austria.

Ma comunque saremo qui a 75 anni per reclamare finalmente quanto ci sarà dovuto.
Lalli Theodoli

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La Lampadina ::: Periodiche illuminazioni
Newsletter di fatti conosciuti ma non approfonditi, luoghi comuni da sfatare, semplici novità...

La Lampadina è una newsletter ideata da Carlo Verga, gestita da un Comitato di redazione composto da: Filippo Antonacci, Isabella Confortini Hall, Lucilla Crainz Laureti, Marguerite de Merode Pratesi, Giancarlo Puddu, Ranieri Ricci, Carlotta Staderini Chiatante, Lalli Theodoli, Beppe Zezza e redatta con la partecipazione di: Lorenzo Bartolini Salimbeni, Renata Ferrara Pignatelli, Angelica Verga. La sede è in via Guido d'Arezzo, 16, 00197 Roma.

La newsletter, di natura non politica, non ha scopo di lucro e si propone di fornire - con frequenza inizialmente mensile - "periodiche illuminazioni" su argomenti di vario genere, con spunti di riflessione e informazioni. L'invio viene effettuato su segnalazione degli stessi lettori, agli amici ed agli amici degli amici. il presente numero è inviato a circa milleseicento persone. Sono gradite da chiunque le collaborazioni e le segnalazioni di persone interessate a ricevere la newsletter.
Per informazioni scrivere a info@lalampadina.net

SUGGERIMENTI "ILLUMINANTI"

ATTUALITA': Sanità: sei favorevole ad una legge sulla sperimentazione animale più restrittiva di quella europea, e in caso di risposta positiva, lo sei per un senso di protezione verso gli animali, o pensi che la sperimentazione sia inutile per la ricerca, per lo studio di nuovi vaccini o cure etc?
E se...
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Carlo

CINEMA: “Lei",  di Spike Jonze, è la storia di un discreto scrittore di lettere d’amore per una rubrica sul web. Rimasto solo, si innamora di un OS (sistema operativo) la cui voce è di una donna dolce e soave ma oltre a lui... Leggi di più
Per noi voto 7

LIBRI: “Pilgrim’"  di Terry Hayes. Pilgrim è un nome in codice di uno dei più abili agenti dei servizi segreti americani. Esce di scena dopo l’11 Settembre, ma rientra prepotentemente in gioco per sventare il rischio di un arma biologica spaventosa che potrebbe sconvolgere il mondo. Leggi di più
Divertente e senza un attimo di tregua. Per Carlo: voto 8

LUOGHI DA VISITARELo conoscete Pian delle orme? E’ a pochi km da Latina, il Sole 24 ore lo definisce “uno dei più ricchi e culturalmente stimolanti musei storici-etnografici d’Europa. E’ una raccolta negli anni di Mariano De Pasquale grande imprenditore agricolo. Ha raccolto di tutto, macchine agricole, carri armati, auto d’epoca, aerei... Leggi tutto

ARTE: Il Caffè dell’Arte contemporanea: Dall’informale al Post Human. Vi voglio consigliare di prender regolarmente, il venerdì in edicola (l’iniziativa è partita già da qualche venerdì ma i dvd sono ancora sicuramente rintracciabili) questa intelligente opera di diffusione. Sarà l’occasione per “conoscere”, per capire uno degli aspetti di più fascino dei nostri tempi con i migliori storici dell’arte del momento.... Leggi tutto
Per Marguerite voto 9


Tutti i nostri suggerimenti li trovate qui

 GIORNATE FAI DI PRIMAVERA

Logo Fai Delegazione Roma


Sabato 22 e domenica 23 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera con l’apertura straordinaria in tutta Italia di beni abitualmente non aperti al pubblico. Due giorni per scoprire tesori nascosti del nostro patrimonio artistico grazie all’impegno dei volontari FAI. L’edizione 2014 di questa grande festa della cultura, che coincide con il bimillenario della morte di Augusto, avrà quest’anno come filo conduttore la valorizzazione di beni legati alla figura del “princeps”.
AugustoRoma farà la parte del leone con l’apertura del Mausoleo e del Foro di Augusto e del Teatro di Marcello.
Sarà inoltre possibile visitare il Palazzo degli Uffici EUR Spa, la Banca d’Italia – Museo della Banconota e la Casa delle Armi al Foro Italico (questo visitabile solo sabato 22, ore 10-13 ingresso riservato agli iscritti FAI, dalle 13 alle 18 apertura al pubblico).
Il sabato l’ingresso sarà riservato esclusivamente agli iscritti FAI, co
Il mausoleo di Augusto in una stampa d'epocan possibilità di iscriversi in loco, mentre la domenica i beni saranno aperti al pubblico. L’orario per entrambe le giornate sarà dalle 10 alle 18. Per accedere ai beni verrà richiesto un contributo libero. Aiutando il FAI si aiuta l’Italia a salvare il patrimonio artistico perché “si difende ciò che si ama, ma si ama ciò che si conosce”.
 



FLASH NEWS!
Un po' qua, un po' là...


L'evoluzione delle compagnie aeree e i Google glass. La Virgin Airline è la prima compagnia al mondo a sperimentare e rendere operativi nel breve termine, servizi personalizzati per i propri passeggeri. Il personale di scalo e di bordo indosseranno i Google glass che permetteranno loro di identificare immediatamente il passeg
Una hostess della Virgin Airine con i Google Glassgero della upper class, avviare il processo di check in, aggiornarlo nella lingua e su gli orari di partenza ed anche ogni informazione in tempo reale in merito alle attrazione, ristoranti delle città o luoghi che si apprestano a visitare. La Virgin Airline ha già adottato un trasmettitore bluetooth a bassa potenza in grado di inviare ai dispositivi Apple nei dintorni, servizi aeroportuali, aggiornamento sul volo e orario di imbarco.
CV

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A Firenze, niente Gioconda! La Francia ha negato a Firenze il prestito della Gioconda. Il motivo può sembrare La Giocondalegato ai rischi che potrebbe creare il trasporto in merito alla conservazione dell’opera.. Affatto! L’argomento evocato sarebbe soprattutto legato all’immagine del paese! “Il trasferimento avrebbe molti problemi tecnici, e inoltre all’opera sono troppo legate l’immagine e la reputazione internazionale del Museo del Louvre, i tanti visitatori mal digerirebbero di non trovarla al suo posto“.
MdM

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Algoritmo! Oggi sia che parli di finanza che del tempo tutto sembra sia ipotizzato e regolato da algoritmi, ma vi siete mai chiesti cosa significhi algoritmo almeno con una certa approssimazione?… Una delle spiegazioni che ho trovato e forse più semplice è giusta è: Algoritmo
-    la parola deriva dal matematico arabo Al-Khowarzimi del IX secolo d.c. che suggerì un metodo per sommare 2 numeri rappresentati dal sistema numerico Hindu.
-    Nel medioevo con il termine algorismus si indicava il complesso di operazioni nel calcolo numerico con numeri arabi.
-    Oggi con il termine algoritmo si indica la sequenza finita di passi effettuabili per risolvere una classe di problemi in un tempo finito.
L'algoritmo dell'amiciziaL’ultima definizione è quella che ci interessa: quindi l’algoritmo è un serie di passi elementari, chiari, comprensibili, non ulteriormente scomponibili, in numero finito, in un tempo finito e un risultato univoco.
Un esempio proprio semplice semplice e tanto per capire? Preparare una pasta al burro, perfetta e sempre uguale =
Consideriamo ingredienti di base (anche se anche questi potrebbero essere ulteriormente scomponibili) –
Pasta, acqua, sale, burro, parmigiano, tutto di qualità standard…
Avremo: quantità di acqua, temperatura di ebollizione, quantità di sale, quantità di pasta, tempi di cottura, tempi e modalità di scolatura, quantità di burro e parmigiano, tempi di mescolatura, tempi di presentazione a tavola. E voilà, il mettere insieme e coniugare tutti questi parametri vuol dire un algoritmo e una pasta, sempre uguale e perfetta…
CV

E visto che parlavamo di ricette ecco l'algoritmo perfetto dei calamaretti sedano e pachini: per 4 persone: 1kg di calamaretti, 3 coste di sedano, 25 piccoli pachini, un etto di olive snocciolate del tipo che preferite ed un cucchiaio da tè di capperi.
Fate preparare dal vostro pescivendolo i calamaretti a cerchietti sottili. Tagliate le coste di sedano in listelli dello spessore di tre fiammiferi e della lunghezza di uno. Tagliate i pachini in 6 pezzetti ciascuno. Unite sedano, pachini, olive e capperi (ben dissalati) in una ciotola ed aggiungete olio e peperoncino. calamaretti sedano e pachino
Lasciate marinare per un’oretta.
Date una scottata in padella con olio ben caldo ai calamaretti per 4-5 minuti. Levati i calamaretti dalla padella, sostituiteli con le verdure che farete cuocere nella padella coperta. Dopo 5 minuti aggiungete i calamaretti e fate sobbollire l’intingolo per una mezz’ora. Il gioco è fatto!
GP

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In Scozia, a Dundee il nuovo Victorian & Albert Museum “vinto alla Lotteria”!
Il nuovo V&A, che sarà costruito a strapiombo sul fiume Tay, a nord di Edimburgo, assumerà una forma da nave da crociera. Il progetto che costerà 45 Il nuovo V&A Museum a Dundeemillioni di sterline è stato finanziato in parte con 9,5 milioni di sterline dall'Heritage Lottery Fund e dovrebbe essere realizzato entro il 2016. Il museo sarà dedicato alla progettazione e al design con il V & A che offrirà le proprie mostre itineranti e i prestiti della sua collezione e rappresenterà sicuramente per questa piccola comunità, un'attrazione di altissima qualità. Bravi gli scozzesi! Che invidia!
MdM

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Beh questa poi…l’oPhone!
Non ci crederete ma un certo professor David Edwards dell’Università di Harward ha inventato un dispositivo sperimentale per inviare fragranze e aromi!L'oPhone
L'apparato funziona con delle cartucce chiamate oChips in grado di produrre gli odori più disparati. Attraverso una connessione bluetooth, e un APP dal nome oTrack potremmo mandare direttamente dal telefonino l’odore desiderato, va da sè che il ricevente dovrà avere a sua volta un oPhone. Se vuoi puoi comprarlo su www.vaporcommunication.com
CV



NOTE DI VIAGGIO

BudapestDal 29 maggio al 3 giugno facciamoci guidare da Ida Maria Martirano Plettemberg nell'affascinante Budapest, immergiamoci nell'antico impero austro-ungarico e nel mondo degli zigani. Chiedi qui il programma e per maggiori informazioni contattata Ida Maria Martirano Plettemberg:
@mail:impm@email.it
Cell. 339/7559766 e Tel. 06/33624833

E se invece vogliamo qualcosa di più avventuroso e lontano leggiamo cosa propone Federico di Marzo: "Un trekking che si sviluppa in una delle aree più straordinarie delle Ande e percorre alcune delle valli più affascinanti e panoramiche della Cordillera Blanca: il colpo d'occhio su una dozzina di magnifiche cime di oltre 6000 metri, ghiacciai e lagune azzurre sarà indimenticabile.
InolPerù Alpamayotre l'itinerario attraversa anche piccoli villaggi permetten- doci di venire a contatto e conoscere la dura vita del "campesino" andino che vive e coltiva la terra a queste alte quote. Il trekking è organizzato in modo tale che noi porteremo solo uno zainetto con le esigenze giornaliere, tutto il resto verrà trasportato dai portatori al campo successivo dove lo staff ci farà trovare il campo montato e il cuoco la cena calda pronta!" Qui trovi tutte le info e dettagli sul programma!

Per saperne di più, contattate Federico di Marzo, Cultura e Natura nel Mondo, FOCUS Himalaya Travel.
Tel. 0664790088 - Cell: 339.1416222
@mail: federicodimarzo@gmail.com

 

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A teatro con La Lampadina

Logo Teatro OlimpicoMax Tortota all'OlimpicoRoma: Al Teatro Olimpico, Max Tortora - L'amore e la follia,  dall'11 al 30 marzo 2014. Giriamo per Roma con Max Tortora, la sua ironia  e i suoi miti, Sordi, Celentano e Califano. Nei giorni  18, 19 2 e 20 marzo, andiamoci con la promozione per  La Lampadina. Se prenotate tramite noi, conviene: chiedi info qui.

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I SUGGERIMENTI DELLA LAMPADINA

Vi ricordate di vini, olii, olive, biscotti e Chianina...?
Se siete interessati trovate tutte le informazioni qui.

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MOSTRE

Roma
Macro Testaccio la Pelanda, mostra fotografica di Nomachi," le vie del sacro"

La più grande mostra antologica di Nomachi alla PelandaKazuyoshi Nomachi e la sua prima assoluta in Occidente è veramente bella e con un allestimento semplice ma ben fatto, ci potete portare anche i figli e i nipotini più grandi!
Fino al 4 maggio.
LLC

Palazzo Massimo, sede del Museo nazionale romano: Mostri, creature fantastiche della paura e del mito curata da Rita Paris ed Elisabetta Setari.
Sono almeno cento le sculture, terrecotte architettoniche, armi, vasellame, affreschi e mosaici di varie epoche e culture Mostri a Palazzo Massimoprovenienti da musei italiani ed esteri, Atene, Berlino, Basilea, Vienna, Los Angeles e New York che sono raggruppati nelle sale del Museo. I reperti archeologici, che rappresentano queste creature fantastiche della paura e del mito, illustrano l’evoluzione iconografica di Minotauro, Grifi, Chimere, Gorgoni, Pegaso, Sfingi, Arpie, Sirene, Satiri, Centauri, Idra di Lerna, Scilla ed altri mostri marini, dall’Oriente alla Grecia, fino al mondo etrusco, italico e romano raffigurando i lati oscuri, i sogni e le paure dell'animo umano. Ci sono anche tre opere dei tempi moderni: un Savinio, un anonimo fiammingo e un Cavalier d’Arpino.
Fino al 1 giugno 2014

Museo Nazionale Romano: Auguste Rodin "Il marmo, la vita"
curata da Aline Magnien con Flavio Arensi. Ci viene da Milano la bellissima mostra che espone in serie cronologica sessanta opere del grande artista francese. La più completa retrospettiva mai allestita delle sue sculture che rende ben merito alla un'opera di Rodingenialità del suo percorso. La mostra è allestita nello spazio monumentale delle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano, insieme ad una selezione di sculture italiane tra Otto e Novecento, scelte dalla Gnam per suggerire un confronto con le opere del grande maestro francese.
Fino al 25 maggio


Museo Carlo Bilotti: Marion Greenstone (New York 1925 – 2005), Pop Art 1960/1970. Il museo Carlo Bilotti espone circa 14 opere del periodo Pop Art dell’artista newyorchese che va dal 1962 al 1969. Nei cinquant’anni della sua vita artistica, Marion Greenstone ha percorso stilisticamente tre periodi: l’Informale Un'opera di Marion Greenstone(1955–1960), la Pop Art (1961–1970), che sarà il momento centrale di tutto il suo lavoro e, infine, l’Iperrealismo (1970–2005) tornando pure a composizioni complesse ed astratte. Non è stato facile trovare il suo posto nel mondo della Pop Art newyorkese dominata dal genere maschile. Comunque l’artista è riuscita a ritagliarsi una sua dimensione in questo linguaggio legato al consumo, analizzando e decostruendo lo stesso linguaggio pubblicitario con energia e originalità, imponendo il suo punto di vista femminile.
Fino al 25 maggio


Fondazione Giuliani: Gianni Piacentino 1965 – 2000 - a cura di Andrea Bellini.
La prima rassegna a Roma negli spazi della Fondazione Giuliani dell’artista torinese tra i protagonisti –appena ventenne- del movimento dell’Arte Povera e soprattutto autore di una versione molto autonoma e tutta italiana del minimalismo americano.
Fino al 5 aprile

Ancora Gianni Piacentino alla Galleria Giacomo Guidi Arte Contemporanea:
La Galleria Guidi riprende anche lei, nei suoi spazi di Corso Vittorio Emanuele, una selezione di opere dell’artista dagli anni ’90 ad oggi Veicolo con telaioinsieme ad una versione 2013 di un suo classico veicolo con telaio in tubi e serbatoio triangolare.
Fino al 18 maggio.

Roma - Torino - Napoli
Opera di SpallettiEttore Spalletti. “Un giorno bianco, così bianco”
MAXXI, Roma 13 marzo – 14 settembre 2014 a cura di Anna Mattirolo
GAM, Torino 27 marzo – 15 giugno 2014 a cura di Danilo Eccher
MADRE, Napoli 13 aprile – 18 agosto 2014 a cura di Andrea Viliani e Alessandro Rabottini
Tre mostre in tre musei con sessanta opere per celebrare l’artista italiano. Spalletti, con la paziente stratigrafia dei suoi pigmenti, restituisce una superficie pittorica d’unico respiro che va al di là del quadro per raggiungere la scultura. Come dice nel 2006: “Sì, il colore, come si sposta, occupa lo spazio e noi entriamo. Non v’è più la cornice che delimitava lo spazio. Togliendola il colore assume lo spazio e invade lo spazio. E quando questa cosa riesce, è miracolosa.”

Le mostre sono a cura di Marguerite de Merode


PENSIERO LATERALE: L'ASCENSORE

Un uomo vive al decimo piano di un grattacielo. Ogni giorno chiama l’ascensore e scende al pian terreno per andare al lavoro o a far compere. Quando ritorna a casa, chiama l’ascensore e preme sempre il pulsante dell’ottavo piano per poi salire gli ultimi due piani a piedi. Perché si comporta in questo strano modo?

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