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Venerdì, 23 Maggio 2014

Ciao,
oggi la nostra Lampadina si accende su:

La Lampadina - n. 28
Maggio 2014

Noi della Lampadina cerchiamo di esserlo sempre: ricettivi a ciò che non è scontato. Forse ora, in questa stagione così varia, ci è piaciuto più del solito saltare da un'elezione a un'esposizione universale, da un animale mito che forse ci salverà, alle origine della nostra cultura matematica e musicale. Con un pensiero a ciò che era (vedi alla voce troumeau...) e non sarà più. Inoltre, fissiamo da oggi un nuovo appuntamento con il meraviglioso mondo dei libri, facendoci consigliare da chi legge con passione e senso critico qualche libro più di noi.


ABBIAMO OSPITI - CULTURA: meduse, miti, scienza e culinaria, dal mare all'eternità
Un animale affascinante, tra i più antichi abitatori del pianeta.

Meduse spiaggiate a San Remo“Le meduse sono gli spiriti dell’acqua.”
“Come i fantasmi dell’aria? Come i fuochi fatui?”
“Sì. Così come i fantasmi aleggiano nell’aria e sono d’aria, le meduse fluttuano nell’acqua e sono fatte d’acqua, (al 98 %).” 
“Quando le mareggiate le lasciano sul bagnasciuga diventano una masserella inerte come una pezzuola vuota arenata sulla spiaggia. Poi si dissolvono prosciugate dal sole e volatilizzano con una folate di vento.”
“E come i fantasmi se ti sfiorano ti danno un delicato tocco di morte.”
“Non tanto delicato. Spesso il tocco è molto urticante. Alcune specie del Pacifico sono mortali”
“Sì ma tante specie sono innocue e alcune addirittura commestibili. In Oriente le mangiano.”
“Anche qui a Roma. Marevivo ha promosso con alcuni cuochi di fama internazionale una presentazione presso EATALY. Piatti insoliti ma assolutamente gustosi
“Allora i pescatori che trovano sempre meno pesce a mare finiranno per pescare le meduse?”

“Chi può dirlo. Potrebbe essere una soluzione per eliminarne un po’ quando infestano le acque inquietando i bagnanti.” 

Medusa con Bufala di Gennaro EspositoCosì parliamo delle meduse con i biologi poeti e gli scienziati volontari di Marevivo quando ci scambiamo i risultati delle ricerche sui miti della Medusa e sulle attualità scientifiche.
Da un organismo tanto speciale le fantasie degli umani non potevano che far scaturire innumerevoli fascinose mitologie. Per contro la scienza approfondendo le ricerche, spinta anche a cercare le verità che i miti nascondono, approda a scoperte straordinarie, lusingando illusioni d’immortalità.
Antichissime storie della natura, vecchie di almeno 600 milioni di anni prima ancora che i dinosauri facessero i primi passi sulla terra, sono ricavate dai fossili. Superstiti di quell’era custodiscono ancora queste storie per la nostra conoscenza, per la nostra meraviglia.
Medusa nella mitologia greca è una delle tre Gorgoni. L’unica mortale. Forcus e Ceto rispettivamente padre e madre, avevano generato altri figli e figlie con caratteristiche singolari e molto suscettibili. Le Sirene incantatrici, il drago Ladone, Scilla, temuto mostro dello stretto di Messina, Toosa e le Graie. Tutti personaggi inquietanti, sempre  mescolati  alla  duttilità dell’elemento liquido, al mare, ai suoi misteri.
La Gorgone Medusa era bellissima, aveva capelli stupendi e pur essendo mortale pietrificava tutti coloro che la guardavano. Quindi tutti la temevano, esseri umani e dei. Tutti meno Poseidone, immune anzi sedotto dallo sguardo micidiale, era perdutamente invaghito di lei.
La tubercolata con i sugarelli Pensando ai pesci pagliaccio che vivono tra i tentacoli urticanti degli anemoni di mare, e ai sugarelli che nuotano addirittura tra i temuti tentacoli della medusa cotiloriza, è possibile che questa circostanza sia stata presa in considerazione per attribuire a Posidone l’insensibilità ai poteri pietrificanti? Misteri di come sono nati i miti.
E come mai Medusa aveva serpenti per capelli? Certo non per l’imperizia d’un parrucchiere dell’epoca. Medusa aveva amoreggiato con Posidone nel tempio di Minerva, profanandolo. L’affronto era imperdonabile! La dea furibonda non potendosela prendere con Posidone, dio al pari di lei, si vendicò tramutando in serpentelli velenosi gli stupendi capelli di  Medusa, che divenne repellente e decisamente…intrattabile.
La treccia della Tymoschenko I capelli delle donne sempre hanno un forte significato nelle culture di tutti i tempi.
In Russia, le fanciulle  illibate si acconciano i capelli in un’unica treccia, quelle sposate li dividono in due trecce. Usanza che va sbiadendo ma l’ucraina Julija Tymoshenko ancora la sfoggia. Il popolo Masai in Africa rasa la testa delle donne come pure gli ebrei ortodossi.
La tradizione Cristiana e Musulmana copriva e copre la testa delle donne. Il taglio dei capelli per le religiose che prendono il velo fa parte dei riti simbolici di abbandono del mondo per la vita monastica. Clemente d’Alessandria e Tertulliano, noiosissimo apologeta di Cartagine (160-250 d.c.), proibivano l’uso di parrucche e tinture, vietando gli artifici della seduzione. (Era lui quello che aveva proibito ai monaci l‘uso dei rosari di corallo definendoli troppo civettuoli).
In India una fascinosa credenza religiosa vuole il Gange nato dalla chioma di Sciva.
In questa veloce carrellata di riferimenti, la mitologia greca contribuisce vivacemente con la storia di Medusa e la sua terribile chioma.
Fu così che Perseo ePerseo e la testa della Gorgoneroe mitico, decise una volta per tutte di risolvere il problema di Medusa, diventata tanto pericolosa. Munito delle ali di Mercurio, spada ed elmo di Vulcano, scudo di Minerva come specchio, nudo e coraggioso, troncò la testa di Medusa.
Fece quindi dono di questi cimeli a Minerva, che incise la testa sulla sua formidabile egida e su tutte le sue insegne. I nemici della dea solo alla vista impietrivano dalla paura.
Quando la testa fu troncata nacquero i figli concepiti dal dissacrante rapporto di Medusa e Posidone: il cavallo alato Pegaso, e Crisaore.
Dal sangue della testa recisa di Medusa gocciolante nel mare, nacque il corallo rosso. Questa meraviglia rara e preziosa, unica del Mare Nostrum, viene associata alla Medusa, al suo sangue, con tutti i poteri scaramantici attribuitigli da sempre (vedi n. 25 de La Lampadina).
Il marchio della Maison Versace Al sangue vengono associate credenze e cure mediche, prescrizioni di Asclepio figlio di Apollo, che esercitava l’arte della medicina. Sangue che avvelena, sangue che resuscita. (riferimento all’Eucaristia).
Queste credenze, giunte fino a noi con l’aura fantastica di miti, fortemente radicate nelle superstizioni popolari senza effettiva valenza medica, trovano supporto interessante nelle più recenti documentazioni scientifiche.
Le frontiere della ricerca approdano a sorprendenti risultati di terapie provenienti dagli organismi marini, meduse comprese. A questo proposito, mi piace chiudere riportando un trafiletto pubblicato tempo fa su "La Repubblica delle donne" (supplemento di Repubblica):
L'immortale turritopsis nutricola"L’immortalità? Potrebbe non essere un’illusione. Anzi di più: in natura esisterebbero degli animali che ne custodiscono il segreto, rivelato da uno studio italiano. Autore della scoperta è Ferdinando Boero, docente di Zoologia e Biologia Marina presso l’Università di Lecce, secondo cui il mistero della vita eterna è riposto in una medusa del Mediterraneo che invece di morire riorganizza le proprie cellule e ritorna giovane. “La possibilità di invertire il ciclo biologico” spiega Boero, “ apre nuove prospettive per la comprensione dell’invecchiamento”.
Elvira  Amabile, collaboratrice storica" dell'Associazione Ambientalista Marevivo

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ABBIAMO OSPITI - LETTERATURA: il fondamentalista riluttante
Cominciamo da Mohsin Hamid a leggere con Primavera Moretti i libri che vale la pena di commentare e consigliare...

"Una scrittura stupenda - che gioia imbattersi in una prosa tanto intelligente, in una simile chiarezza di pensiero e di esposizione - e una struttura impeccabile. L'autore sa avvitare le spire della suspense senza che il lettore se ne renda conto, dando vita a una storia di enorme tensione".
Philip Pullman

La copertina del libroLa barba lunga di Changez (il giovane protagonista del bellissimo romanzo del pakistano Mohsin Hamid, Il fondamentalista riluttante) è il segno corporeo di una ritrovata unità culturale e sentimentale, ché quanto più il “giannizzero” Changez (buoni studi a New York, folgorante carriera nel mondo della finanza, rapido “congelamento” delle proprie origini pakistane) avverte il crollo di un mondo (attraverso il crollo simbolico delle Twin Towers) tanto più sente come una rifioritura fisica. Tutti i suoi colleghi americani (trendy, cool, rampanti, ragazzi giusti al posto giusto) sentono, da quel crollo in poi, che Changez, il numero uno tra i nuovi assunti, getta a terra la maschera del supercapitalismo, e questo li irrita, li rende diffidenti, così come sono diffidenti, gli Stati Uniti d’America.
Il “giannizzero” Changez, nonostante la giovane età, sente il richiamo delle origini, della famiglia, della propria casa, e questo richiamo (nostalgico, culturale, corporeo) gli rende insopportabili le conseguenze belliche dell’attacco alle Twin Towers.
Da quel momento in poi la sua barba cresce, il suo volto diventa sempre più tormentato e misterioso (diventa, cioè, ingovernabile e in consumabile: insopportabile, in definitiva). Tutto questo spinge Changez a estreme conseguenze, ovvero alla decisione di abbandonare il lavoro, gli Stati Uniti e di ritornare a Lahore.
Tutto è complicato dalla dolorosa storia d’amore che lega (o non lega) Changez a Erica, una ragazza americana psicotica, convinta che l’ex fidanzato morto sia ancora vivo (o, in qualche modo, incarnato nell’immagine di Changez).
In una delle sequenze più belle e sconvolgenti del romanzo, Changez riesce a far l’amore con lei solo inscenando una finzione struggente, ovvero fingendosi l’ex fidanzato morto di Erica. Una scena del film
In questa sequenza c’è il segreto del romanzo, perché Changez si riduce a ombra (a qualcosa che esiste soltanto in seconda battuta, come emanazione di un altro corpo), mentre Erica rappresenta un destino collettivo (il destino americano) proprio nella misura in cui non riesce più a vedere la realtà, ma solo ciò che è stato, solo il morto passato.
Il fondamentalista riluttante è raccontato come un dialogo in cui si sente una sola voce (la voce di Changez a Lahore, che casualmente incontra un americano e gli racconta la sua storia: la storia, se vogliamo, di una conversione, di una presa d’atto, di una salvifica depressione). Changez diventa, a mano a mano che si procede nella lettura, un uomo consapevole della forza spirituale e “barbarica” della sua terra; un uomo, cioè, che non si capacita che una grande terra, una grande cultura, una grande tradizione sia stata ridotta (nella considerazione dei più) a un manipolo di lestofanti e terroristi.
Forse è un fondamentalista anche lui, ma lo è nella misura in cui difende la dignità e la forza (e l’integrità) della sua personale tradizione. Non si tratta, com’è evidente, di criticare l’attuale “stato dell’unione” (siccome lo fanno tutti, risulta retorico) ma di guardare con rispetto e con attenzione ai sentimenti e ai pensieri di un popolo che ha bisogno di riscoprirsi e di accettarsi in una robusta tradizione, e non di essere rinsavito a colpi di mortaio.
Nella barba di Changez non si nasconde oscurantismo, ma solo discendimento e catabasi verso il baricentro di un’anima individuale e collettiva. Ascoltare le parole di Changez è più utile di mille proclami opportunistici dei guerrafondai dell’Est e dell’Ovest.

Mohsin HamidMohsin Hamid (urdu ãÍÓä ÍÇãÏ; Lahore, 1971) è uno scrittore pakistano. Nato in Pakistan da famiglia benestante ha vissuto a lungo negli Stati Uniti d'America dove si è laureato. Successivamente si è trasferito a Londra ed ha ottenuto la doppia cittadinanza britannica. Sposato con Zahra (dalla quale ha avuto la figlia Dina), ora vive tra Lahore, New York, Londra con frequenti soste in Italia dove i suoi libri hanno avuto un buon successo.
Il fondamentalista riluttante (The Reluctant Fundamentalist) è il secondo romanzo di Mohsin Hamid del 2007.
Il romanzo è stato finalista al Booker Prize ed è stato trasposto nel film Il fondamentalista riluttante del 2012 diretto da Mira Nair, con Riz Ahmed, Kate Hudson, Liev Schreiber e Kiefer Sutherland.
Prof. Primavera Moretti -  storica, Libera Accademia di Roma.

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ATTUALITA': voto e democrazia
Non parliamo di politica, cerchiamo di capire come si esercita il diritto di voto in democrazia.

Mafalda e la democraziaIn occasione delle votazioni di qualche anno fa, nelle settimane e i mesi prima discutevamo con amici e parenti della situazione politica e per chi sarebbe stato meglio votare e l’effetto del nostro voto sulla formazione del governo.
Lo facciamo ancora ma con meno grinta e meno convinzioni. All’epoca, ci sentivamo in qualche modo importanti, credevamo che il nostro voto potesse avere un impatto sulle scelte del governo, per i suoi percorsi, per la nostra vita di tutti i giorni, (delirio di onnipotenza?).
Poi ci siamo resi conto con il tempo che il nostro voto valeva ben poco per gli incroci di interessi dei vari partiti. Questa sensazione del voto è andata progressivamente aumentando e nelle ultime votazioni sono stati tanti quelli che per una ragione o l’altra, hanno deciso di non andare al seggio o votare scheda bianca. Questo modo di pensare sta dilagando e chi sa, se non cambia qualcosa, saremmo veramente pochi a esprimere il nostro voto in futuro.
Ma il voto che è alla base della Democrazia come potrebbe essere espresso altrimenti? Leggiamo qua e là.

  • Democrazia Diretta o partecipativa: il potere è sovrano ed esercitato direttamente dal Popolo; avveniva così nell’Antica Grecia dove i cittadini si riunivano nelle piazze per discutere attivamente di leggi o posizioni politiche da prendere.         
  • Referendum e democraziaDemocrazia indiretta o rappresentativa: il potere sovrano è esercitato da rappresentanti eletti da popolo (il Parlamento). L'Italia è una repubblica parlamentare (quindi a democrazia indiretta) che usa come unici strumenti di democrazia diretta il referendum, l'iniziativa popolare e la petizione popolare;
    i cittadini sono comunque liberi di candidarsi (entrare in politica) per diventare rappresentanti, qualunque sia il loro stato sociale.
  • Democrazia liquida: è un modo di esercizio della democrazia nella quale i cittadini possono decidere in che forma esercitare il proprio potere politico, scegliendo, nella massima libertà, se esercitarlo in prima persona, o se delegarlo a un proprio rappresentante di fiducia (il delegato). Il voto o preferenze, generalmente via web.
    La base per questo tipo di democrazia sta nella massima libertà di scelta dell'esercizio del diritto politico: il cittadino sceglie come, quando, e su cosa farsi rappresentare.
    Schema di democrazia liquidaUno dei cardini della democrazia liquida è quello di applicare i principi della democrazia delegata. Questa trasferisce il potere politico dal cittadino ai delegati.
    Nel voto delegato la delega è transitiva e il trasferimento è ricorsivo. In parole povere, il voto può essere ulteriormente delegato al delegato del delegato, e così via.
    La persona al termine di una catena di deleghe, rappresenta, oltre che se stesso, la somma di tutti i deleganti; in altre parole il suo voto vale n-voti, quanti sono i deleganti.
    Ha avuto un discreto successo in Germania.

  • Altan e i sacrificiDemocrazia deliberativa: prende un campione rappresentativo casuale di persone, queste vengono “reclutate”per deliberare in merito a un problema.
    I prescelti sono forniti di materiali informativi preparati di concerto con tutte le parti interessate e competenti in un sistema tale da rappresentare ogni posizione in modo equilibrato.
    Alle persone è chiesto di votare, dopo un’attenta riflessione ed entro un certo periodo. Le decisioni prese da tali accordi sono state alternativamente utilizzate per eleggere i candidati alle primarie (Grecia) o raccomandare decisioni politiche (Cina, Texas) etc.
    • Più di 40 tali sondaggi deliberativi hanno avuto luogo in tutto il mondo, tra cui Cina, Grecia, Regno Unito. In Irlanda si è conclusa la convenzione costituzionale che ha visto collaborare per un anno 66 cittadini sorteggiati e 33 eletti con un buon risultato sugli 8 articoli importanti su cui deliberare.
    • I maggiori sosteniDavid van Reibrouktori sono: David Van Reybrouck con il suo saggio “Contre les elections”, il francese Bernard Manin, Yves Sintomer e James Fishkin.

Cosa pensarne potrebbe, quest’ultima, con l’effettiva partecipazione di noi cittadini,  ridarci qualche fiducia nella politica e nella democrazia?
Carlo Verga

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SEI GRADI DI SEPARAZIONE/DOCUMENTI STORICI: Come partecipare, in qualità di espositore all’Esposizione Universale di Parigi del 1900.
Incredibile guardando indietro a cosa si riuscì a fare ...

L'expo del 1900In questo periodo e fino al 17 agosto 2014 si svolge a Parigi al Petit Palais, la mostra “PARIS 1900 - La Ville Spectacle”. Parliamo dell’Esposizione Universale del 1900, di cosa fu fatto e organizzato per accogliere i visitatori e soprattutto dello spirito grandioso con cui ci si mise nell’impresa.
L’Esposizione Universale del 1900 si inaugura il 14 aprile a Parigi.
La Francia guarda al futuro con ottimismo; è repubblicana, economicamente fiorente, molto ammirata per il suo fervore artistico e intellettuale e Parigi sa attrarre i potenti del mondo intero per tutto ciò che promette agli amanti del lusso, della gastronomia e del divertimento.
Tutto è pronto perché Parigi si autoproclami capitale del mondo e dia vita ad una Esposizione Universale che renderà visibili i cambiamenti del secolo; sarà una vetrina per tutte le nazioni: Il tema sarà: ”Il bilancio di un secolo”.  Henry Gervex "une soirée au pre catelan" 1909
La manifestazione venne decisa nel 1896 e si progettarono grandi lavori urbanistici ed infrastrutture: la metropolitana (linea 1) in Ponte Alexandre III, le stazioni des Invalides, et d’Orsay al fine di facilitare l’accesso e la circolazione ai 112 ettari di esposizione, la più importante mai organizzata, dieci volte più vasta dell’esposizione del 1855.
All’Esposizione si accede da Place de la Concorde, si estenderà sulle due rive della Senna fino al Champ de Mars ed al Trocadero; in più ci saranno 104 ettari di Esposizione al Bois de Vincenne, dedicati all’automobile, alle piccole imprese ed ai giochi Olimpici.
L’opera più rimarchevole, sarà la realizzazione del Petit Palais, un gioiello, all’angolo con gli Champs Elysées progettato dall’achitetto Charles Girault, che sarà anche il direttore dei lavori del Grand Palais, progettato da altri tre diversi architetti francesi. Questi due edifici, saranno nel cuore di Parigi e dedicati alle arti.
Gli artisti rappresentati avranno visibilità e accesso ad un mercato dell’arte in pieno sviluppo, animato da mercanti come Durand Ruel, Ambroise Vollard, Berthe Weill. Expo Paris 1900L’Esposizione Universale, farà un bilancio del secolo trascorso, proponendosi come laboratorio di modernità fondata sul progresso tecnico e sulla scienza.
Gli espositori saranno 83.047 di cui 44.694 gli stranieri.
Saranno presentati i risultati della operosità e genialità umana, tanto da attribuire alla mostra un carattere di universalità.
L’Esposizione avrà 51 milioni di visitatori.
Applicatio di Aristide StaderiniE qui, mi permetto di inserire “l’application form” preparata dal mio trisavolo, Aristide Staderini, indirizzata a “Messieurs les Jurés”, per candidare il suo “etablissement de reliure”, ovvero “officina da legatori di libri”, a partecipare all’Esposizione in qualità di espositore.
Mi ha molto colpita la modernità di questo documento molto professionale in cui, proprio come oggi, si elencano con precisione e forza le “motivazioni” di tale richiesta, molto diretta e sempre suffragata da valide motivazioni e referenze. Proprio come si fanno oggi i curricula e le varie “application forms”.
La candidatura venne accettata, e non solo! Gli fu pure conferita una medaglia d’oro per il suo settore! Aristide Staderini, per me trisavolo, fu Cavaliere del lavoro, fondò lo Stabilimento Tipografico “Staderini”, che dopo l’Unità d’Italia si specializzò in carte valori; cominciò a stampare carta moneta italiana e di numerosi Stati nonché francobolli per il Vaticano.
Aristide brevettò un sistema a schede mobili per le biblioteche adottato in tutto il mondo. Egli fondò tra i suoi operai una Cassa di previdenza; mediante questa istituzione da lui voluta e sostenuta gli operai potevano avere sussidi, prestiti e medicine. Predicava la Previdenza e nel 1900 fu creata la Cassa Nazionale per l’invalidità degli operai.
I figli Pericle e Alessandro, che come si legge nel documento inviato per la candidatura a partecipare all’Esposizione Universale, erano andati a “specializzarsi all’estero” (proprio come oggi!) proseguirono l’attività paterna.
La premiata Ditta staderiniLo stabilimento diventò leader mondiale per le carte valori, e si dedicò più tardi all’Editoria di pregio ed a quella specializzata su Roma; nacque così nel Quaranta, su impulso di uomini come Trilussa e Paratore,  la prestigiosa “Strenna dei Romanisti”.
Tra i suoi tanti ricordi trovati e raccolti ordinatamente, si trova una medaglia che fu distribuita in una delle opere di previdenza civile sorte durante la guerra che aveva per motto: ”Dio benedica il tuo lavoro”.
La mostra in corso al Grand Palais “PARIS 1900 – La Ville Spectacle”, devo dire sinceramente, non è memorabile… me ne sono servita per introdurre questa storia.
Carlotta Staderini Chiatante

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ABBIAMO OSPITI - TEATRO: Punch Drunk. The drowned man: il teatro immersivo
Un complesso e totalmente innovativo modo di andare a teatro.

Temple StudiosHo avuto recentemente un’esperienza insolita come spettatrice, alla rappresentazione della compagnia teatrale Punch Drunk a Londra.
Un nuovo modo di fare teatro che mi ha portato ad arrivare al una conclusione: c’e’ teatro e teatro. Lungi da me criticare il tradizionale ruolo dello spettatore passivo che seduto assiste allo svolgersi delle scene sul palco; è un formato che funziona da secoli e un motivo ci sarà. Ma quando si prova il brivido di entrare a far parte, come in questo caso, di una scena che si sviluppa a tempo reale tutto intorno a sè, con infinite variazioni e dettagli, colonne sonore rimbombanti e attori con cui interagire, non è facile non provare un brivido di delusione la prossima volta che si guarda uno spettacolo ‘normale’.
Definire ‘The Drowned Man: “A Hollywood Fable”, teatro immersivo è, per i miei gusti, limitativo. Teatro tuffo con salto mortale in acque torbide e profonde sarebbe più preciso; ma si chiama cosi e mi atterrò alla definizione. Basato su un adattamento di Woyzeck di Georg Büchner, The Drowned Man è il più recente lavoro della compagnia teatrale Punch Drunk.
Dal 2000 Punch Drunk sono i pionieri di una forma di teatro – definito ‘immersivo’ – nel quale il pubblico è invitato a passare da una scena all’altra liberamente.
Le rappresentazioni sono spesso tenute in enormi palazzine disoccupate; nel caso di The Drowned Man, il set è un ex magazzino di smistamento posta dei primi del Novecento accanto alla stazione di Paddington a Londra che si estende su quattro piani.
All’entrata gli spettatori vengono muniti di maschera bianca che procura loro l’anonimato e vengono incoraggiati al silenzio.Una scena della piece
Si trovano davanti alla scelta di esplorare quattro ambienti diversi, progettati minuziosamente da Felix Barrett, Livi Vaughan e Beatrice Minns, secondo la loro preferenza personale.
Su un piano troviamo una mini - versione della piccola cittadina americana dei primi anni Sessanta, completa di farmacia, bar, negozio di barbiere e fontana. Su un altro ci sembra di essere sul set di un teen movie anni Cinquanta, un altro ancora richiama l’atmosfera dei trailer parks ai confini di un bosco, o un deserto losco dall’atmosfera da rito voodoo.
La storia che si svolge da un set all’altro durante le tre ore passate lì non è, in verità, niente di particolare. Due coppie le cui storie parallele si rispecchiano: lei/lui ama lui/lei, si tradiscono e il tradito uccide il traditore. The End.
Lo spettatore può scegliere se seguire la storia di un personaggio in particolare o rimanere in un set e aspettare lo svolgersi degli eventi.
Il vero protagonista qui pero è il set. Personalmente avrei passato ore solo a esplorare ogni cassetto, sotto ogni letto e dietro ogni porta solo per vedere fino a che punto arriva Il teatrola precisione maniacale di chi ha creato questa incredibile dimensione parallela.
Descrivere un’esperienza del genere però è difficile, con cosi tante direzioni da prendere, storie da seguire e set da esplorare.
Andare a vedere The Drowned Man non può essere nient’altro che un esperienza unicamente individuale che vale la pena di fare una, due anche dieci volte, con la sicurezza che non sarà sicuramente simile a quella di prima. E in quali altre situazioni si è capaci di sedersi al bar del saloon, dopo che il protagonista ha portato l’amata nella stanza adiacente e bersi un bicchiere di (vero) whisky col barista tenebroso dietro il bar di compensato?
In conclusione, la fine dell’evento è la stessa per tutti e ci si ritrova, un po’ frastornati, tutt’insieme, con ognuno il proprio racconto che ha costruito per se. Amazing!
Matilde Pratesi

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ABBIAMO OSPITI - MUSICA: Matematica e Musica: Pitagora e i martelli del fabbro
Le origini della musica sono antiche quanto l'uomo ma la stretta connessione con le leggi matematiche è affascinante.

"I Pitagorici celebrano il sorgere del sole" di Fëdor Bronnikov 1869Lo stretto rapporto che intercorre tra la musica e la matematica fu studiato sin dall'antichità: un esempio classico è dato dalla Scuola Pitagorica, a cui si deve la scoperta  secondo la quale i differenti toni di una scala sono legati ai rapporti fra numeri interi: una corda dimezzata suona l'ottava superiore, ridotta ai suoi 3/4 la quarta, ridotta ai suoi 2/3 la quinta, e così via….nonché il tono disposto tra i due tetracordi (il nome significa quattro corde e si riferisce alla lira greca).
La tradizione dice che la scoperta sia avvenuta così.
Un giorno, mentre Pitagora fissava il suo pensiero sulla possibilità di trovare un qualche mezzo strumentale che soccorresse l’udito, sicuro e inoppugnabile, come quelli di cui con il compasso, il regolo o anche la diottra dispone la vista, o il tatto con la bilancia e le sue misure, passò accanto a una fucina e, per un caso del destino, udì martelli che battevano il ferro sull’incudine producendo insieme suoni pienamente consonanti fra loro, ad eccezione di due.Gli esperimenti di Pitagora
Riconobbe tra di essi le consonanze di ottava, quinta e quarta; capì che l’intervallo tra quinta e quarta, in sé dissonante, era parte integrante del maggiore dei due (cioè: la differenza, o distanza, fra quinta e quarta, intervalli consonanti, è l'intervallo di tono, in sé dissonante).
Felice quasi che un dio lo avesse guidato nella sua ricerca, entrò di corsa nella fucina e con esperimenti diversi scoprì che la differenza fra i suoni dipendeva non dalla forma dei martelli, né dalla forza di chi li vibrava o dalla deformazione del ferro percosso, ma dalla loro mole.
Dopo aver rilevato accuratamente pesi e contrappesi esattamente uguali a quelli dei martelli, tornò subito a casa. Qui, ad un'unica barra metallica conficcata attraverso l'angolo formato dalla congiunzione di due muri (perché non ne risultasse qualche alterazione e non si potesse sospettare una differenza conseguente alla diversa natura delle barre) appese quattro corde uguali per materiale, numero di capi, spessore e torsione e poi attaccò un peso alla loro estremità inferiore.
Le corde di PitagoraColpì quindi le corde, predisposte di una lunghezza assolutamente identica, a due a due per volta, alternativamente, ritrovando le suddette consonanze, e cioè per ogni coppia di corde una diversa. Rilevò che quella posta in tensione dal peso maggiore risuonava in ottava rispetto a quella con il peso minore; l'una sosteneva un peso di 12 misure, l'altro di sei: dimostrò così che l'ottava era in rapporto doppio, come i pesi stessi indicavano.
I rapporti che si creano in un circolo diviso in 12 parti uguali - come ad esempio quello dello zodiaco tanto studiato dai greci - sono i medesimi che ritroviamo nella musica.
Il circolo è assimilato alla doppia ottava, che contiene tutti i rapporti consonanti: quello di quarta (4/3), di quinta (3/2), di ottava (2/1), e di doppia ottava (4).

I vasi d'acquaQuesti rapporti furono scoperti non solo come abbiamo visto con esperimenti con corde di diversa lunghezza ma anche con vasi riempiti d'acqua: facendo risuonare un vaso vuoto ed un vaso identico riempito d'acqua a metà si produce la consonanza dell'ottava; un vaso riempito fino a un terzo produce con il vaso vuoto la consonanza della quinta; riempito di un quarto la consonanza della quarta.

Questi sono i rapporti consonanti maggiori: un accordo di ottava, di quinta o di quarta produce un'assimilazione dei suoni, una commistione che il musicista chiama crasi.
Jean-Philippe Rameau (1683 – 1764) compositore, clavicembalista, organista e teorico della musica francese non fu un rivoluzionario come musicista e non voleva esserlo neanche come teorico della musica.

Non possedendo una buona cultura filosofica o letteraria, indagò scrupolosamente l'orizzonte della musica secondo le sue conoscenze fisico-matematiche. Molti illustri pensatori dediti alle scienze si occuparono della musica: il primo come abbiamo visto fu certo Pitagora, il quale riteneva fosse l'estrinsecazione di una armonia superiore, sovrumana e poteva essere traslata in numeri, dacché questa utilizzava proporzioni numeriche.
Jean-Philippe-Rameau Bene, Rameau sostenne lo stretto legame fra matematica e musica al punto che disse: «La musica è una scienza che deve avere regole certe: queste devono essere estratte da un principio evidente, che non può essere conosciuto senza l'aiuto della matematica.
Devo ammettere che, nonostante tutta l'esperienza che ho potuto acquisire con una lunga pratica musicale, è solo con l'aiuto della matematica che le mie idee si sono sistemate, e che la luce ne ha dissipato le oscurità» (Trattato dell'armonia ridotto ai suoi principi fondamentali, 1722).
Giulia Pasquazi Berliri

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COSTUME: I have a nightmare
Accade non certo in tutte, ma, in molte famiglie.


Il famoso troumeauSi prospetta l’imminente matrimonio di una figlia o di un figlio. Tutti felici. La giovane coppia si prepara con entusiasmo a montare l’appartamento in cui vivrà.
I genitori dei futuri sposi girano per la loro casa piena di mobili, quadri ed oggetti che prima di loro sono appartenuti ai loro genitori e ai loro nonni. Mobili con tante storie da raccontare: immortalati in vecchie foto ingiallite, sfondo a compleanni e anniversari; silenziosi partecipi di mille gioie e mille dolori.
Li guardano con affetto.
Ma, hanno preso una decisione: rinunceranno al prezioso e caro troumeau che farà una bellissima figura nella casa dei neo sposi. Lei lo accarezza con dolcezza come ha fatto mille volte per lucidarlo, per levare quelle brutte tracce di bicchieri. E la carezza è un addio silenzioso.
Certo bisognerà riempire il vuoto con un mobile meno bello, certo bisognerà chiamare il pittore, perché il vecchio caro mobile ha lasciato  traccia della sua presenza sulla parete, certo sarà strano non vederlo più, ma… per i figli questo ed altro.
La futura sposa rientra a casa. Le si fanno incontro festosi i genitori per annunciarle la decisione dello splendido regalo ma…

NO GRAZIE!NO GRAZIE è la decisa risposta.

Saranno infatti molto più felici con la libreria di IKEA che farà da sfondo alla scrivania del Tucano (che veramente sembra intagliata a colpi di accetta dall’uomo di Neanderthal).
E, NO GRAZIE ai quadri, NO GRAZIE agli oggetti che sono stati tanto cari ai loro genitori NO GRAZIE anche alle vecchie posate d’argento: quelle colorate in malachite sono tanto più allegre.
I genitori tacciono sorpresi. Si informano. E’ così anche per tanti loro amici. Un’epidemia di NO GRAZIE.
E il diniego netto non riguarda solo alcuni orridi oggetti che però abbiamo riempito di affetto, non riguardano il terribile ritratto del feroce zio Egidio con la mano che sembra una palanca, ma riguarda anche mobili e oggetti che riteniamo belli e piacevoli.

Ed ora?
Che fare di tutto quanto ci ha circondati per tutta la nostra vita? Che ne faranno quando non ci saremo più? Venderanno tutto. Ma allora bisognerebbe indicare loro almeno le cose di valore, fare una lista in modo che il tutto non finisca in mano ad un vuotacantine. Lo si accenna ai futuri eredi che scrollano le spalle indifferenti.

Allora?
L’unica sarebbe di farci seppellire insieme a tutti i nostri mobili, quadri, oggetti in un mausoleo. Saremmo circondati degli oggetti che abbiamo amato come in una tomba egizia. Ma con la crisi degli alloggi sembra una decisione decisamente antistorica ed estremamente costosa.

Gabbiani in discaricaHo un incubo:
una immensa sterminata discarica. Da vicino si vede che non contiene plastiche, carte, vetri: le enormi ruspe spalano antichi cassettoni, vecchi armadi in noce, toilettes in bois de rose.
Da vecchie cornici dorate fatte a pezzi i volti di alcuni progenitori sembrano guardare sbigottiti quanto sta accadendo intorno a loro. E noi, al posto dei grassi gabbiani, svolazziamo su tutto questo emettendo rauchi e addolorati
NO      NO        NO

Lalli Theodoli

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La Lampadina ::: Periodiche illuminazioni
Newsletter di fatti conosciuti ma non approfonditi, luoghi comuni da sfatare, semplici novità...

La Lampadina è una newsletter ideata da Carlo Verga, gestita da un Comitato di redazione composto da: Filippo Antonacci, Isabella Confortini Hall, Lucilla Crainz Laureti, Marguerite de Merode Pratesi, Giancarlo Puddu, Ranieri Ricci, Carlotta Staderini Chiatante, Lalli Theodoli, Beppe Zezza e redatta con la partecipazione di: Lorenzo Bartolini Salimbeni, Renata Ferrara Pignatelli, Angelica Verga. La sede è in via Guido d'Arezzo, 16, 00197 Roma.

La newsletter, di natura non politica, non ha scopo di lucro e si propone di fornire - con frequenza inizialmente mensile - "periodiche illuminazioni" su argomenti di vario genere, con spunti di riflessione e informazioni. L'invio viene effettuato su segnalazione degli stessi lettori, agli amici ed agli amici degli amici. il presente numero è inviato a circa milleseicento persone. Sono gradite da chiunque le collaborazioni e le segnalazioni di persone interessate a ricevere la newsletter.
Per informazioni scrivere a info@lalampadina.net

SUGGERIMENTI "ILLUMINANTI"

LIBRI:Dizionario innamorato dell'Ebraismo”,  di Jacques Attali, economista socialista francese ebreo di origine algerina. Sono piccoli articoli, disposti in ordine alfabetico, come appunto un dizionario, relativi a personaggi sia della Bibbia sia della storia degli Ebrei dai tempi biblici ai giorni nostri, sia di ebrei contemporanei. Leggi di più.
Beppe

DA FARE: Il Tevere, avete mai portato i vostri figli o nipotini a fare una corsa in bici sulla banchina del Tevere? Potete partire da poco prima del Convitto Nazionale, una discesetta verso la banchina e potete arrivare dove volete, un ciclista mi dice che la pista verso sud porta quasi al raccordo anulare.
Leggi di più.
Carlo

TEATRO: il Regista in scena, di Giuliano Vasilicò, al Teatro Tor di Nona, due sole rappresentazioni il 30 e 31 Maggio ore 21.15. Io l'ho visto l'anno scorso: da non perdere per chi ama il teatro di avanguardia.
Beppe.

CINEMA: "Song 'e Napule" dei Manetti Bros. Divertente parodia della città di Napoli con le sue contraddisioni e un grande cuore.
Carlo


Tutti i nostri suggerimenti li trovate qui

 
FLASH NEWS!
Un po' qua, un po' là...

In una città Italiana si trova la “Pietra dello scandalo”, un tondo marmoreo bicolore bianco e verde, posto al centro della loggia. Questa pietra segnava il punto dove venivano puniti i debitori insolventi nella città di (ditelo voi...), in epoca rinascimentale.
La punizione consisteva nell'incatenare i condannati e una volta calate le braghe ne venivano battute le natiche ripetutamente sulla detta pietra. La pietra dello scandalo
Il Bigazzi così racconta questa curiosa storia: “Nel mezzo delle Logge sul pavimento è un tondo di marmo con liste di bardiglio a guisa di ruota, in memoria del Carroccio tenutovi ai tempi della Repubblica; e dimesso l’uso del carroccio, fu quella pietra convertita ad altro uso, cioè su di essa tacevasi a vista del pubblico battere tre volte le natiche ai mercanti falliti, come lo dimostravano le parole dello statuto:  "Ostendendo putenda, et percutiendo lapidem culo nudo."
Ciò perché in una città mercantile come (capito qual'è?) si avesse in orrore il fallimento.
CV

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Le vecchie 10 lire...quelle con l’ulivo e Le vecchie 10 lire con l'ulivodel 1947… nel caso le aveste, oggi valgono dai 4.000 ai 5.000 euro se in buone condizioni.
CV

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Piazza di Spagna, linea A , che da oggi Street Art in Metro Aè inserita nei luoghi simbolo della street art. Nel contesto del Gemellaggio Italia-Francia, della riqualificazione della Metro Piazza di Spagna e della rivalutazione della Street Art, l’ambiente della Metropolitana "Piazza di Spagna Linea A" è stato affrescato da un dream-team di artisti francesi a titolo completamente gratuito, C215, Alexone, Philippe Beaudelocque, Epsilonpoint, Popay, Seth, ed inaugurata l’otto maggio. Il nuovo messagio che si sta cercando di comunicare è di fare passare la Street Art da illegale a pubblica. L’idea è di Atac che, in un progetto di  “riqualificazione visuale”,   ha chiamato gli artisti ad esprimersi laddove la street art è nata e si è sviluppata: in metropolitana.
MdM

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Stranezze di Milano: in alcune strade del centro trovi sopra i portoni delle numerazioni con numeri anche molto alti e poi in basso o a fianco i numeri normali e attuali, sapete perche?  Durante la dominazione austriaca (17La numerazione doppia06-1797) tutti i palazzi di Milano furono numerati, con un ordine a spirale che partiva dal Palazzo Reale per arrivare fino ai bastioni.
CV

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La riproducibilità tecnica delle opere d’arte sembra sia assolutamente possibile e nei prossimi 10 anni con le nuove macchine per fotocopie tridimensionali si avranno copie assolutamente indistinguibili ad occhio nudo.. Una prova è stata fatta, “Le nozze di Cana” del Palladio, un quadro di 10 metri per 7 che NapoleoneLe nozze di Cana riprodotte prese dal Refettorio dei Benedettini di San Giorgio Maggiore come indennizzo di guerra.
Per trasportarlo al Louvre, lo fece tagliare in strisce, ricomposto ora è esposto in quel Museo.  È intervenuto un certo Adam Lowe grande esperto che ha fatto fotografare il quadro con oltre 3000 scatti ad altissima definizione, poi una scansione tridimensionale, assolutamente innovativa e trattato la tela con gli stessi procedimenti utilizzati dal Veronese. Voilà ha creato un’opera assolutamente indistinguibile ad occhio nudo…tanto che numerosi visitatori anche molto esperti hanno chiesto come e chi fosse riuscito ad ottenere l’autorizzazione per l’esposizione dal governo Francese.
CV



EVENTI-APPUNTAMENTI

Logo Fai Delegazione Roma

Sogno di un viaggio di mezza estate...

L’Inghilterra del National Trust tra il Somerset e Londra
Dal 28 luglio al 3 agosto la Delegazione romana del FAI – Fondo Ambiente Italiano, propone una total immersion nella grande bellezza del paesaggio inglese e dei suoi tesori architettonici e artistici. Un itinerario insolito e molto sofisticato – come è tradizione FAI – fra centri urbani, dimore e monumenti molto famosi (o che meritano di essere conosciuti) ma solitamente non riuniti in un tour organizzato.
La cattedrale di Wells
Il viaggio ha come guida lo storico dell’arte e dell’architettura Prof. Alessandro Viscogliosi, docente di Storia dell’Architettura alla Sapienza e punta di diamante dell’offerta culturale FAI.
Si toccheranno mete come Bath nel Somerset, Brighton, Londra, Longleat, Leeds e Hampton Court.
Leggi tutto sul viaggio e su ciò che vedrai!
Il castello di Leeds
Per ulteriori informazioni si prega di contattare :
Delegazione FAI di Roma
Via delle Botteghe Oscure 32, Roma
Tel. 06-6879376 oppure 06-68309089
Email:
delegazionefai.roma@fondoambiente.it
oppure chiedi a noi info

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Grandi scoperte al Circo Massimo.
L’ippodromo, usato in tutto il suo splendore all’epoca di Giulio Cesare nel I Secolo a. C, è arrivato ai nostri giorni come spazio verde-archeologico un po’ trascurato, fin quando non è partita non tanto recentemente una campagna di scavi che sta riscontrando notevoli successi! Maria Letizia Buonfiglio, con Giovanni Caruso e altri archeologi con un progetto seguito dal Comune di Roma e dalla Sovraintendenza comI nuovi scaviunale ai Beni Culturali, sta lavorando ai resti dello impianto sportivo e religioso.
Dichiara l'archeologa: «In soli 50 centimetri di terra abbiamo trovato 130 monete che, una volta catalogate, ci potranno dire molto sulla vita di questa parte del circo». Anche il Circo Massimo aveva una curva nord e una sud, dove sedeva il pubblico che seguiva le corse degli aurighi, esperti nel far correre le quadrighe intorno ai due obelischi della struttura e, nella curva sud, meglio conservata sono state ricuperate tutta un’ala degli spalti e delle platee del circo. Un’autentica curva da stadio con entrate e gradinate sta uscendo fuori dai terrapieni. Tabernae e latrine all’esterno e altre tabernae all’interno. La struttura romana si sta di nuovo rivelando, rimasta quello che era oltre duemila anni fa.
MdM

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“Halina” dei fratelli Ricci vince a Washington: vediamolo alla Galleria del Cembalo!

Lunedì 26 Maggio alle 19.00 verrà proiettato il film "Halina" nella splendida cornice della Galleria del Cembalo di Palazzo Borghese a Roma, Largo Fontanella Borghese 19.

Locandina Halina

Halina è l'opera prima dei fratelli Francesco e Neri Ricci Lotteringi nella categoria dei "corti" (anche se la durata è di circa 30  minuti).

Il film, ambientato a Roma, sviluppa le vicende di tre personaggi:
Saverio (il Matto), Luna (la Luna) e Riccardo (il Diavolo) attraverso gli occhi di Halina, una bambina rom.
I tre percorsi, che si svolgono nello stesso giorno, si intersecano in maniera imprevista attraverso una complicata e all'apparenza casuale serie di circostanze, evidenziando le contraddizioni e l'immoralità che regnano nella nostra cultura.
Washington e Salento
Al film è stato assegnato il primo premio assoluto della sua categoria all'Independent Film Festival 2014 di Washington DC, trionfando su 23 pellicole finaliste. "Si tratta di un riconoscimento molto significativo per il nostro cinema di autore" ha commentato l'Ambasciatore d'Italia a Washington Claudio Bisogniero.
A fine proiezione sarà possibile porre domande agli autori presenti in sala.
L'invito ad assistere alla proiezione viene esteso a tutti i lettori de La Lampadina. A causa dei posti limitati in caso di soprannumero è prevista al termine una successiva seconda proiezione.

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A teatro con La Lampadina

Logo Teatro Olimpico
Roma: Al Teatro Olimpico, ATERBALLETTO presenta le coreografie Workwithinwork e Rain Dogs  nei giorni 27 e 28 maggio 2014.  Workwithinwork è un classUna scena di Workwithinworkico di William Forsythe sui Duetti per due violini di Berio, è un pezzo suggestivo, intrigante, appassionato,
una successione di splendidi movimenti che sembrano nascere da uno squarcio nell’aria.

rain dogsRain Dogs, dello svedese Johan Inger del Nederlands Dans Theatre, nasce sulle note dell’omonimo album di Tom Waits, un jazz-blues contaminato da sonorità dinamiche e sperimentali con incursioni rock e folk. Con la Lampadina ridotti speciali al 50%.
Clicca qui per leggere il programma.

Se prenotate tramite noi, conviene:
chiedi info  o prenota qui.

Firenze:  24 giugno, Berliner Philharmoniker diretti da Gustavo Dudamel. E' stata inaugurata il 10 maggio  la nuova Opera di Firenze, un La nuova Opera di Firenzeprogetto ambizioso che rappresenta un segnale di vivacità positiva nell'orizzonte culturale italiano.
Il concerto diretto da Dudamel sarà  un'ottima occasione per conoscere il nuovo polo musicale fiorentino. Per info Note in Viaggio 06.3220657

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I SUGGERIMENTI DELLA LAMPADINA

Vi ricordate di vini, olii, olive, biscotti e Chianina...?
Se siete interessati trovate tutte le informazioni qui.

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MOSTRE

BRUXELLES
Palais des Beaux arts:  Michael Borremans  “As sweet as it gets” con la partecipazione di Jeffrey Grove curatore del museo d’arte contemporanea di Dallas
Una formidabile esposizione di questo artista che gareggia facilmente con i grandi del passato. L’esposizione di Bruxelles con un centinaio di opere scelte fra il suo lavoro degli ultimi vent’anni (pittura, disegno e video) ci presenta un artista di immenso talento classico usato però con dei risultati davvero inquietanti. Borremans a bruxellesTutto il lavoro di Michaël Borremans è intriso dallo ”enigma”. L’artista, nato in Belgio nel 1963, nasce come grafico e fotografo, ma dimostra nella pittura e nel disegno una capacità tecnica sorprendente. Nel guardare le opere in mostra si prova uno strano disaggio, però. Delle immagini, in apparenza banale, che sembrano tratte da libri antichi, danno, nell’osservarle meglio, un senso di angoscia per certi piccoli dettagli inseriti che disturbano il senso del comune dando una sensazione di estraneità,  intriso da una violenza sottile. E raro comunque, oggi giorno, incontrare un artista di questo livello.
Le sue opere, tre all’anno, sono molto difficile da vedere nelle gallerie o nelle fiere perché vengono immediatamente comprate dalle varie collezioni private o dai grandi musei esteri con fondi illimitati.
Per chi passa a Bruxelles questi giorni raccomando di non perdersi questa mostra eccezionale. Fino al 3 agosto 2014

Vilnius
Vilnius Graphic Art Centre:
Marguerite de Merode "Voyage autour de leur Chambre".
Nello spazio della galleria,Boota, un'opera esposta le fotografie dell'artista aprono tante finestre sul mondo dello straniero in Italia. Con pochi elementi Marguerite de Merode inizia la sua ricerca nel quotidiano di ognuno dei suoi dieci personaggi. Le sue fotografie rivelano con grande pudore, senza volto, il loro paesaggio intimo. C'è uno specchio, una valigia e tanti calendari negli spazi di vita provvisorio che sono le loro camera da letto dove entra, sulla punta dei piedi, per raccontare la loro storia.
Dal 6 al 21 giugno 2014.

Roma
Il sistema museale della Soprintendenza peLa mostrar i Beni Archeologici dell’Etruria meridionale: Sulle orme di Eracle

- Eracle nelle Collezioni del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
- Eracle tra i Falisci. Il sogno dell’immortalità Civita Castellana, Museo Archeologico dell’Agro falisco – Forte Sangallo
- Eracle nelle Collezioni del Museo “Claudio Faina” Orvieto
- Eracle nelle Collezioni della Galleria Nazionale d’Arte antica in Palazzo Corsini.Eracle Cerbero e Euristeo
L’Herakles greco, l’Hercle etrusco, l’Ercole italico e quello romano sono stati, attraverso i secoli, fonte di ispirazioni per quantità di scultori e pittori fino ai nostri tempi. L’eroe, esempio simbolo di vitalità e coraggio, riesce a conquistare il premio dell’immortalità e viene in quanto tale ripreso come eroe moderno in varie culture tra Oriente e Occidente. Fino  9 novembre 2014

Macro Testaccio alla Pelanda: Roma capitale della Street Art: Avanguardie Urbane, Street art and the city.
«Roma ospita la migliore arte del mondo, dipingere sui suoi muri non è semplice, né è così facile confrontarsi coi luoghi di Raffaello, Bernini, Michelangelo, Caravaggio» dice Stefano Antonelli di 999Contemporary che si è fatto promotore della rivalutazione di questa forma artistica, cercando di fare, di Roma, dalle periferie sino ad abbraciare l’intera città, “una delle grandi Street art festivalcapitali della Street Art europea”.
Dodici artisti, sei italiani e sei francesi,
si confrontano  alla Pelanda con il linguaggio della street art di nuova generazione. Saranno oltre duemila i metri quadri dedicati all’esposizione delle opere tra “indoor” e “outdoor”, cioè l’area esterna del complesso dell’ex mattatoio, che sarà pronta per permettere agli artisti più giovani di confrontarsi con i “grandi” della street art. Ci saranno anche musica, street food e tante iniziative intorno alla mostra.. Dal 7 giugno al 10 agosto.

Museo Nazionale Romano in Palazzo Altemps: "La Gloria dei Vinti. Pergamo, Atene, Roma", curata da Filippo Coarelli.
I protagonisti della mostra di Palazzo Altemps sono alcuni dei vinti più celebri della storia dell’arte, ovvero i galati, sconfitti dal re greco Attalo I nel terzo secolo a.C. “il popolo più potente e bellicoso che allora viveva in Asia”.
Un'opera in mostraCon queste 17 statue esposte nei saloni di Palazzo Altemps si restituisce la fama a questo valoroso popolo. La mostra si tiene in occasione del quinto centenario della scoperta di dieci tra le sculture che componevano il cosiddetto Piccolo Donario Pergameno, e ora esposte per la prima volta insieme. Le opere esposte a Roma sono tutte copie in marmo realizzate nel primo secolo da artisti greci, copie commissionate dai romani che ebbero anche una forte influenza sulla pittura rinascimentale e sulla scultura barocca. Fino al 07 settembre


Colosseo: "La Biblioteca Infinita. I luoghi del sapere nel mondo antico". Bellissima mostra allestita da Eliana Gerotto – Dopo la visita di Obama e il restauro sponsorizzato da Della Valle è oggi il monumento più “chiacchierato” e non potete non andare a dare un’occhiata! Una vista della mostraDivisa in 7 sezioni, la esposizione curata da Rossella Rea e Roberto Meneghini, con 120 tra statue, affreschi, rilievi, strumenti e supporti di scrittura documenta l’evoluzione del libro e della lettura nel mondo greco-romano dall’età ellenistica al tardo antico, così come i luoghi pubblici e privati dove si scambiava e si custodiva il sapere. Fino al 05 ottobre

Le mostre sono a cura di Marguerite de Merode e le trovate tutte qui


PENSIERO LATERALE: DONNE PIANGENTI

Wow! Ci sono tre ragazze ferme, in costume da bagno e tra la gente.
Due di esse sono tristi ed una felice.
Le due che sono tristi sorridono e l’altra, perfino piange. 
Che strana situazione, come si spiega?

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