GENETICA:
una finestra sul mondo, le cellule staminali
Nuove frontiere nella ricerca, non più solo dal cordone ombelicale...
Per i bambini di un’età compresa tra i 5 e i 12 anni di finestre se ne spalancano di continuo, sorrisi fieri e soddisfatti per aver conquistato un gradino in più sulla scala della crescita. Un tempo il dentino perso veniva conservato con orgoglio in scatoline fatte come lavoretto all’asilo oppure piccoli contenitori alimentari; ritrovandoli poi dopo tanti anni, ci riportano per un attimo a quell’emozione leggera. Passato il brivido del ricordo e riafferrato il presente, la scatolina torna nell’archivio dell’infanzia. Oggi possiamo sempre conservare i dentini dei nostri bambini, affidandoli però alle cure di persone esperte. A cosa serviranno? Da circa una decina di anni i genitori possono decidere se conservare all’estero per uso autologo (a beneficio esclusivo del neonato o dei familiari) o a disposizione della collettività, in Banche Pubbliche Italiane, le cellule staminali del sangue e del tessuto cordonale prelevate dal cordone ombelicale alla nascita del proprio figlio. Le cellule staminali possono curare più di 85 patologie del sangue e del sistema immunitario. Anche dalla polpa dentale dei denti da latte e per gli adulti da quella dei denti “del giudizio”, si possono estrarre cellule staminali che un domani potrebbero servire per curare diverse malattie andando a riformare elementi essenziali per la riparazione e ricostruzione di ossa, cartilagini, muscoli, tendini e persino tessuto nervoso. L’estrazione dovrebbe avvenire delicatamente quando ancora il dentino dondola in maniera tale da garantire la maggior quantità di cellule staminali. La cosa fondamentale è che il dente raggiunga il laboratorio della Banca che si è scelta entro 72 ore dalla caduta. Il dente verrà poi esaminato per controllare che la polpa dentale sia idonea all’estrazione di cellule staminali che verranno poi preparate per la crioconservazione a lungo termine.I progressi scientifici sono in continua evoluzione e grandi investimenti sono riservati alla ricerca sull’efficacia dell’utilizzo delle cellule staminali in ambito medico. Oggi, anche con i dentini da latte è possibile aprire una finestra sul mondo e sul futuro dei nostri bambini. Angelica Verga Torna all'indice
ATTUALITA': come evitare costi aggiuntivi dopo un sinistro RC Auto
Forse non sappiamo proprio tutto in merito a classi
di merito, premi, rimborsi...
Se vi succede, guidando, di essere responsabili principali (per oltre il 50%) di un danno a terzi non chiudete la faccenda dicendo “pagherà la mia compagnia” ma pensate che potrete risparmiare sugli aumenti di premio che tale sinistro vi procurerà nel tempo, con un calcolo forfettario. Tutto dipende dalla Classe di merito CU (conversione universale) in cui vi trovate. Pensate che, dalla classe d’ingresso 14 dovrete arrivare alla Classe 1 diminuendo di una unità ogni anno: se non avrete sinistri vi occorreranno 13 anni per raggiungere la meta. Ma per ogni sinistro con colpa tornerete indietro di 2 classi, allungando così di tre anni il tempo ancora necessario per raggiungere la classe 1. Sì, tre anni perché 2 sono i punti malus inflitti e 1 è il mancato punto bonus: totale3. Dando un valore forfettario di 50 Euro a ciascun punto, dovete calcolare quanto vi costerà negli anni quel sinistro. Se siete già vicini alla classe uno, saranno pochi gli anni per i quali subirete l’aumento di tre classi (€ 150) ma se eravate ad esempio alla classe 7 o oltre, cominciate a preoccuparvi e fate il seguente calcolo: Anno 2012: classe 7, anno 2013 classe 9 (anziché 6, per effetto del sinistro) con aumento di premio di € 150. Anno 2014: classe 8 (anziché 5 cui avreste avuto diritto se non aveste causato quel danno) con aumento di altri € 150 in media. E così via per altri 7 anni fino al raggiungimento della Classe 1. In totale dovrete pagare un maggior premio di € 150 all’anno per 8 anni pari a circa € 1200. Togliete ora da tale importo il minor valore reale complessivo dovuto al pagamento “rateizzato” diciamo (esagerando) 20%, avrete così ridotto da € 1200 a € 1000 il maggior premio assicurativo totale a vostro carico per quel sinistro. Tale valore costituisce all’incirca la soglia di convenienza a risarcire alla compagnia di tasca vostra il costo del sinistro attraverso la Consap, l’ente preposto a queste compensazioni. Più alta sarà la vostra attuale classe CU e più elevata sarà la soglia di convenienza ad effettuare il risarcimento del danno. Da notare che ogni altro sinistro dopo il primo, nello stesso anno, comporta un aumento di tre classi e non di due. Di fatto influiscono altri fattori di cui non si può tenere un preciso conto in un calcolo forfettario: - il maggior premio richiesto per una classe in più o in meno varia da compagnia a compagnia, e soprattutto varia per il salto di una classe in prossimità della classe 1 rispetto al salto partendo da classi elevate, infine può variare negli anni.
Se assicurerete per la prima volta un altro autoveicolo
in famiglia avete (voi e i vostri familiari conviventi)
il diritto di assicurarlo nella stessa classe CU della
vostra prima auto: ecco che ogni sinistro in più potrà
influenzare anche il premio assicurativo della futura
nuova auto di famiglia!
In conclusione: è importante chiedere sempre alla Compagnia/Consap qual è stato l’importo risarcito al danneggiato: se esso non è elevatissimo potrà forse essere conveniente risarcirlo. Lasciate che sia la Compagnia a valutarne professionalmente l’ammontare evitando di risarcire voi direttamente il danneggiato: questo servizio non vi verrà addebitato. Ranieri Ricci Torna all'indice
ABBIAMO OSPITI - FOTOGRAFIA: "Verde Venezia", per i segreti giardini della laguna. Alla scoperta di isole verdi tra cortili nascosti e palazzi austeri. La Laguna di Venezia offre da sempre, memorabili e spettacolari atmosfere. Oltre le infinite architetture di ogni ordine e stile, l’arte, le pietre, le suggestioni dell’acqua in ogni stagione si aggiunge la dimensione del verde inaspettato e al tempo stesso lussureggiante, vitale e perenne anche negli angoli più nascosti della città. Scenografici giardini “sfilano”lungo tutto il Canal Grande, dalla Stazione Santa Lucia ai Giardini Reali di San Marco e… oltre, dalla Biennale alla Pineta di Sant’Elena sino al Lido, parallelamente ai preziosi spazi verdi dei musei, delle dimore, delle case più interni...
Un libro sull’argomento dal titolo “Verde Venezia: giardini
nella città d’acqua” (autori Tudy
Sammartini e il fotografo Cesare
Gerolimetto, TerraFerma Edizioni) accompagna il
lettore attraverso un magico e inedito “garden-tour”,
alla scoperta di tutti quegli elementi inediti che compongono
la città di Venezia nella complessa evoluzione legata
al mondo della natura. Dal suggestivo e celebre parco
di Palazzo Malipiero Barnabò che si riconosce all’istante
con i suoi roseti a filo d’acqua e attiguo a Palazzo
Grassi a San Samuele, l’itinerario del libro si snoda
lungo luoghi verdi davvero interessanti; come quello
appartenente a Palazzo Balbi Valier ricco di piante
esotiche profumatissime abitato a lungo da Isadora Duncan.
Inoltrandosi invece nella zona di Campo Santa Margherita
al Campo dei Carmini si scopre Palazzo Zenobio o Collegio
degli Armeni con un interessante giardino naturale dall’assetto
architettonico di ordine palladiano e delineato da ordinate
simmetrie. E ancora atmosfere incantate, con profumi
di pini e d’abete sono quelle delle “Zattere”(la passeggiata
amata da Ruskin nelle sue rivisitazioni letterarie veneziane
) come in altrettante dimore nobiliari in zona Accademia
densa di deliziosi e preziosi giardini interni.
Ne è l’esempio quello dell’Hotel San Sebastiano settecentesco Palazzo in cui a sorpresa rivela una nutrita serie di vialetti, siepi e piante ornamentali che conducono a una deliziosa fontanella. Infine tra molteplici percorsi di esempi di giardini sviluppati in corti e palazzi, viene segnalato all’Isola della Giudecca uno spazio green davvero insolito. Si tratta del variopinto e spettacolare “giardino all'italiana” del parco Fortuny: una vera e propria novità, appartenente all’omonimo showroom, aperto al pubblico su appuntamento. Laura Novello
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SCIENZA: i neutrini Argomento ultimamente molto dibattuto: sappiamo di che si parla?
Era circolata di questi tempi la notizia, rivoluzionaria, che i NEUTRINI potevano viaggiare a una velocità superiore a quella della luce, considerata fino ad oggi il limite massimo possibile. La notizia è stata poi ridimensionata in questi giorni. Pare che si sia trattato di un errore strumentale. Che cosa sono questi neutrini? Ho cercato di saperne di più. Quando ero un ragazzo – nell’altro secolo! Ahimè un bel numero di anni fa – mi veniva insegnato che alla base della materia c’era l’atomo, costituito da un NUCLEO con carica elettrica positiva, attorno al quale ruotavano, come dei satelliti, gli elettroni, particelle con carica negativa; il nucleo a sua volta era costituto dal protone, con carica positiva, e il neutrone, senza carica. Tre particelle “elementari” in tutto. Già un “progresso” rispetto all’”atomo” indivisibile (atomos) ipotizzato dal filosofo greco Leucippo nel V secolo a.C. La concezione di Leucippo è rimasta invariata fino alla fine del 1800 (ca. 2300 anni)! Tutto sommato, all’epoca della mia giovinezza tutto era ancora abbastanza semplice e comprensibile. Ma da allora...
Nel lessico è entrata una serie di nuovi “nomi” che
l’uomo della strada – cioè noi – se anche li ha sentiti
nominare qualche volta non sa associare a nulla di comprensibile.
Oggi (nota bene, oggi!) si distinguono: particelle NON
elementari e particelle elementari.
Le cose si complicano ancora quando ci dicono che alcune particelle si comportano in qualche caso come corpuscoli e in altri come onde. Le particelle NON ELEMENTARI - costituite da diverse combinazioni di quark – antiquark e gluoni - sono i BARIONI e MESONI; (per intenderci, i protoni e i neutroni della nostra giovinezza sono dei barioni). Le particelle elementari (a “oggi” considerate indivisibili) sono i Fermioni (da Enrico Fermi, questo sì è un nome conosciuto da tutti) e i Bosoni (dal fisico indiano Satyendranath Bose, quanti ne hanno sentito parlare, - per me fino ad oggi Bose era una località del Piemonte?). I Fermioni differiscono dai Bosoni per lo “spin”, i bosoni lo hanno “intero” mentre i fermioni lo hanno “semi-intero". I Fermioni sono suddivisi in due classi: i Leptoni e i Quark. I Leptoni sono suddivisi in tre famiglie: gli Elettroni (quelli della nostra giovinezza), i Muoni e i Tauoni, a ognuno di essi è associato un particolare Neutrino (detto, secondo i casi, elettronico, muonicoo e tauonico – chiamati anche "sapori". Eccolo il Neutrino! Dunque il Neutrino è un Fermione, della classe dei Leptoni. E’ stato “battezzato” da Fermi, per distinguerlo dal “neutrone”, molto più grande, del quale condivide l’assenza di carica elettrica.
Il Neutrino ha una massa (quello che noi maccheronicamente
chiamiamo “peso”) piccolissima (da 100.000 a un milione
di volte inferiore a quella dell’elettrone), non ha
carica elettrica né “carica di colore”; ahi ahi e che
cosa sarà mai questa “carica di colore”?
E’ stato “postulato” nel 1930 ma “scoperto “ (cioè se ne è dimostrata l’esistenza) solo nel 1956. Sembra – ma non si sa ancora con certezza - che possano “oscillare” passando da un sapore all’altro. Il neutrino è molto difficile da rilevare perché “non lo ferma nessuno” (o quasi) può traversare l’intera terra da una parte all’altra senza battere ciglio. Gli esperimenti di questi giorni sono stati fatti con neutrini “muonici” “sparati” dal laboratorio del Cern di Ginevra e “captati” dal laboratorio del Gran Sasso, dopo aver “viaggiato” per 730 km.
Non è molto, ma adesso forse ne sappiamo qualcosa
di più.
Beppe Zezza Torna all'indice
ARTE: Damien Hirst alla Tate Modern.
Un approfondimento a seguito del secondo numero de La
Lampadina: una restrospettiva senza sorprese ma sempre
emozionante in nome della vita e della morte.
La Tate
Modern di
Londra in occasione delle Olimpiade del 2012 dedica
all’artista britannico Damien Hirst la sua prima retrospettiva,
una settantina tra le opere più forti e simboliche,
di uno degli artisti più discussi degli ultimi trent’anni.
Forse quello che più di chiunque è stato un artista
di “brand” corteggiato e ambito dai più ricchi. Visto
come un genio del marketing, l’artista più ricco del
mondo, con un fiuto commerciale senza pari, è stato
capace di lanciare allo stesso momento in tutte le Gallerie
Gagosian in giro per il mondo l’en plein dei suoi trecento
dipinti di pallini colorati. E’ l’unico ad aver osato
sfidare le gallerie organizzando un’asta personale a
Sotheby’s il cui risultato è stato valutato intorno
ai centoundici milioni di sterline.
Nelle quattordici sale della mostra curata da Ann Gallagher
sfilano in buon ordine, uno dopo l’altro, i suoi lavori
ben noti. Il suo primo “spot painting” del 1986, le
sue vetrine con i medicinali, le famosissime teche con
enormi animali in formaldeide, i quadri realizzati con
ali di farfalle, con mosche incollate con la resina,
il teschio di platino tempestato di diamanti e tante
altre opere provocatorie di un Hirst che, con caustica
ironia, evoca con il suo lavoro, la vita e la morte.
«Life and Death are the biggest polar opposites
there are. I like love and I like hate... I like all
those opposites. On and off. Happy and sad».
Ipse dixit.
Non si può negare che l’enfant terribile della Young British Artists in questi trent’anni di attività è riuscito a creare intorno alla sua inarrestabile energia creativa, sentimenti estremi, grandi polemiche e discussioni senza fine. Con un libro di recente uscita, il critico Julian Spalding, dichiara senza mezzi termini che l’arte di Damien Hirst non è arte e riapre, con le sue critiche, l’eterna polemica sui grandi nomi dell’arte di oggi, approfittando delle voci che parlano del probabile declino dell’artista, per fare sentire la sua infuocata critica. Che il “Bad boy” abbia forse detto tutto quello che aveva da dire e che preso dal gioco del suo narcisismo artistico, non sia più in grado di stupire e provocare, lo si dice sempre di più. Ma va ricordato che stiamo parlando di uno degli artisti tra i più famosi del mondo che più di chiunque altro ha saputo regalare al suo tempo emozioni e sorprese, è stato capace di dare alle sue opere titoli di una geniale poesia (The physical impossibility of Death in the mind of someone living; lo squalo in formaldeide del 1991), e però, ha lasciato che il tutto fosse velato dalla sua ossessiva voglia di generare denaro. Marguerite de Merode Torna all'indice
FINANZA:
azioni ed ETF
Per saperne un po' di più su strumenti finanziari molto noti e utilizzati ... Che preoccupazioni e che ansia le azioni… su, giù … wow guadagno! .. Ahimè perdo…vendo.
Le azioni sono quote di proprietà. Le azioni, come le
obbligazioni, le acquisti in banca, e puoi comprarne
da paesi differenti,
in euro, in valuta, e della maggior parte delle società
quotate come nella più parte dei paesi del mondo.
Le azioni fanno parte di quegli investimenti altamente speculativi, ed è bene sempre affidarsi a qualcuno che nel tempo abbia ottenuto la Tua fiducia, non ti fidare del consiglio di amici che magari non sono così esperti e sono attratti solo da facili guadagni. Nella scelta della società in cui investire ci sono alcuni parametri importanti di cui devi tener conto. 1) Il capitale sociale e quanto denaro è necessario per far girare la struttura (flottante). 2) Utili riconosciuti agli azionisti negli ultimi tre anni. 3) Settore in cui la società opera. In quest’ultimo periodo interessanti sono stati i farmaceutici, l’energia ma anche l’alimentare e la moda. 4) Naturalmente molto importante il management, per quanto non sia facile sapere. Per l’investimento azionario, devi essere sempre pronto ad acquistare e vendere velocemente, senza alcun rimpianto. Devi tenere sotto controllo, i settori, i paesi dove le società operano, le valute, la situazione sociale. Tutti parametri di cui è difficile ipotizzarne l’andamento: puoi perdere molto, ma anche guadagnare molto. Puoi fare il “cassettista” in altre parole tenere le azioni, senza un frenetico “acquista e vendi”, le metti nel “cassetto”, fai piccoli movimenti e aspetti. In questo caso devi andare su società di grandi capitalizzazione quali Eni ENEL etc.
Al momento sono considerati molto interessanti gli exchange-traded
fund (più noti come ETF),
sono dei fondi d’investimento, sono negoziati in borsa
come le azioni e acquistabili anche da intermediari
autorizzati.
Sono indicizzati, cioè replicano un indice di mercato … In altre parole si riferiscono all'andamento della borsa, al rendimento di una composizione di settore, di un’area geografica, di un tipo di azioni/obbligazioni o altro. Un esempio pratico? Al momento vedo che i migliori mercati su cui investire sono gli USA e alcuni paesi Asiatici. Controllo l’andamento di alcune borse e decido per la Corea. Vado in banca e acquisto un ETF sull’andamento delle azioni sul mercato coreano. Controllo l’andamento della borsa di Seul, se questa aumenta, diciamo del 2%, l’ETF che ho acquistato e che fa riferimento a quella borsa, aumenterà della stessa proporzione. Credo che il petrolio possa ancora aumentare? Acquisto un ETF che rappresenti il suo andamento sul mercato mondiale: se il petrolio sale vedrò il mio ETF salire, se scende… Lo stesso per il settore alimentare, l’oro, i metalli, la moda, l’agricoltura, gruppi di società, piccole grandi e aziende rappresentative di settore, obbligazioni, etc. Puoi anche comprare un ETF che scommetta sulla discesa di un certo mercato...
Non hai il rischio di perdere tutto, ma solo perdite
o guadagni relativi all’oscillazione di mercato che
comunque puoi seguire costantemente e in ogni momento.
L’ETF rappresenta un indice, non fallisce, non perdi
i Tuoi soldi… è solo una scommessa. È una scommessa,
a rischio limitato, sull’andamento del mercato, dei
paesi, dei settori, delle materie prime, delle mode
… dei momenti.
Carlo Verga Torna all'indice
ROMA NEW
ENTRY: TrustEverTastes
Un americano a Trastevere scopre un mix di cucina, cultura e accoglienza
Può capitare che una giornata
avviata su binari di ordinaria normalità si trasformi
invece in una data indimenticabile. Può capitare che
questo avvenga in una delle più belle piazze di Roma.
Può capitare, ed è capitato a Michael, giovane americano
che, incuriosito dal passa parola di amici e dai loro
racconti entusiasti, ha prenotato una lezione di cucina.
Indeciso fra le mille proposte di insegnamenti, su mille
temi, ha scelto finalmente: i tortellini.
Suona, sale una rampa di scale, e, appena il tempo di
soffermarsi incantato alla vista della facciata di S.
Maria in Trastevere che i due titolari, Paola e Carlo,
che provengono rispettivamente dal mondo del turismo,
e dell’imprenditoria ma che una travolgente passione
per la cucina ha quasi costretto a una brusca sterzata
di vita, lo accolgono con una piccola chiacchierata
introduttiva ed esplicativa. Lo arrotolano quindi in
un lungo grembiale ma ... WHAAAT IS........THAAT?
Esclama Michael alla vista di una gigantesca fotografia
di un broccolo romano. NON LO AVESSE MAI FATTO.
Gli viene velocemente sfilato il grembiulone. Afferrato
sotto le braccia, è fatto volare giù per le scale, trascinato
al piccolo trotto al più vicino mercato rionale dove
in un tripudio di mille colori eccolo troneggiare nei
suoi verdi di mille sfumature LUI: il broccolo.
Soppesato, analizzato e finalmente acquistato, tenuto
affettuosamente in braccio (il broccolo, non Michael),
dopo un veloce percorso a ritroso, viene poggiato religiosamente
sul ripiano della cucina (sempre il broccolo, non Michael).
Il giovane apprendista lo affronta e impara a cucinarlo
in tutti i modi possibili. Al suo rientro in patria
forse si sarà scordato di qualche monumento, anche importante,
ma certamente del BROCCOLO Michael non si scorderà
mai.
Per i tortellini invece dovrà tornare.
Una piccola storia per raccontare il modo, uno dei tanti,
con cui Paola e Carlo trasmettono e promuovono la loro
cultura culinaria a italiani e stranieri di ogni età.
Questo il posto magico dove ciò avviene. TRUST,
EVER, TASTES
Come l’abbiamo scoperto? Per caso, come spesso avviene
per le cose belle della vita. Per caso, infatti, Carlo
Verga, creatore della nostra newsletter “La lampadina”
che cercava un posto, ma diverso, per la nostra riunione
di redazione, ne ha parlato, sempre per caso, alla nipote
Domitilla che gli ha raccontato della recente avventura
del marito Carlo: Trustevertastes, appunto.
Così,
abbiamo parlato intorno al grande tavolo, distratti
dai mosaici della chiesa illuminati in un baluginare
di oro, e quando poi siamo passati nella grande luccicante
cucina dove Paola e Carlo avevano preparato per noi.
Un piccolo campionario delle loro specialità, ci siamo
così tuffati felici e incuriositi in cestini di broccoli
con seppie e pecorino, destrutturata di melanzane, vichyssoise,
gnocchetti in zuppa di ceci, panettone mignon con paté
di fegatini, e poi gelato alla vaniglia con meringhe
e fragole e...Tutto accompagnato da un vino eccellente
che ha avuto il suo peso nella nascita di un’atmosfera
allegrissima.
Non abbiamo alla fine lavorato tanto ma ... non vediamo
l'ora di tornare.
Lalli Theodoli
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ABBIAMO
OSPITI - LIBRI: Geoffrey Holiday Hall, ovvero la fine
non è nota
Un Giallo Mondadori del 1952 e uno scrittore scomparso,
un giallo nel giallo..
Leonardo Sciascia era un appassionato lettore di gialli.
Poco prima di morire, nel luglio dell’89, in occasione
della pubblicazione da parte di Sellerio del bellissimo
“ La fine è nota” , rivelò un interessante retroscena
riguardante il libro che era stato già pubblicato trentasette
anni prima da Mondadori con il titolo “La morte alla
finestra".
In sintesi egli disse che quando nel Settembre del '52
aveva letto per la prima volta, in treno, questo giallo,
l’ultimo uscito dei Gialli Mondadori, era
rimasto folgorato dall’insolita qualità letteraria del
testo che non sembrava affatto allineato con la media
degli altri della celebre collana. Rileggendolo alcuni
anni più tardi la sua prima impressione gli risultò
confermata. Incuriosito cercò nella lista delle pubblicazioni
successive se il nome dell’autore, tal Geoffrey Holiday
Hall, fosse ricomparso successivamente ma restò deluso
perché quella della “Morte alla finestra” era rimasta
la prima e unica apparizione dell’autore nella collana.
Eppure questo Holiday Hall aveva poco da invidiare a
Steinbeck e a Faulkner. La sua scena muta era del tutto
incomprensibile. Il dilemma di Sciascia ovvero, si tratta
di uno scrittore ben noto sotto altro nome che si è
concesso occasionalmente quella vacanza (il nome lo
fa sospettare) o di un giovane scrittore che ha azzeccato
quel primo libro e altri non ha saputo scriverne, è
ancora lì sul tavolo tale e quale.
Nel mio piccolo posso fornire solo due minime tessere
di un mosaico neanche ancora abbozzato che possono forse
divertire il lettore curioso e queste sono: la foto
dell’autore Holiday Hall che compare nella prima edizione
del suo “The end is known” edito nel 49 da Simon and
Schuster Inc. e il breve trafiletto biografico che accompagna
la foto suddetta. Sull’autenticità dell’immagine ho
pochi dubbi; mi chiedo, infatti, per quale motivo avrebbe
l’autore dovuto fornirla se avesse voluto mantenere
il segreto anche sulle sue sembianze. Si vede un giovane
dell’epoca avente un’età per la quale, come dice il
trafiletto sottostante, può benissimo aver fatto quattro
anni di servizio militare durante la seconda guerra
mondiale. Ma la nota biografica dice molto di più. In
particolare l’esordio è un’inequivocabile dichiarazione
di intenti:
Geoffrey Hall was born – of that we are reasonably
sure.
In
quelle brevi parole è già chiaro che GHH non ha nessuna
intenzione di rivelare al pubblico la sua vera identità
ma non perché sotto quel nome si nasconde Faulkner –
lo sappiamo dalla foto che invece esibisce – no, solo
per un paranoico bisogno di privacy mi viene voglia
di dire.
Divertenti le parole che descrivono il rapporto tra
l’autore e la scuola che non si sono piaciuti dopo essersi
reciprocamente ispezionati per cui ognuno se
n’è andato per la sua strada a fare cose migliori (better
things).
Criptiche infine le parole con le quali si fa cenno
al rapporto di GHH con i Paesi dell’Asia Orientale come
India, Birmania e Cina che per due anni e mezzo del
periodo bellico l’autore investigò a fondo
per quanto consentito dalla legge (as thoroughly
as the law allowed).
Parole che inducono un sospetto: ma sarà mica che GHH
era un agente dei Servizi Segreti? Questa ipotesi per
quanto strampalata spiegherebbe buona parte del mistero
che avvolge il suo personaggio.
Adesso il dettaglio da chiarire è: ma sarà ancora vivo
Geoffrey Holiday Hall? Ovvero, quanto dovremo aspettare
perché la fine sia nota?
Giuseppe Fabbri
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La Lampadina ::: Periodiche illuminazioni Newsletter di fatti conosciuti ma non approfonditi, luoghi comuni da sfatare, semplici novità... La Lampadina è una newsletter ideata da Carlo Verga, gestita da un comitato di redazione composto da: Filippo Antonacci, Isabella Confortini Hall, Marguerite Pratesi de Merode, Ranieri Ricci, Lalli Theodoli e redatta con la partecipazione di: Lorenzo e Renata Bartolini Salimbeni, Lucilla Laureti, Carlotta Staderini Chiatante, Giancarlo Puddu, Angelica Verga, Beppe Zezza. La sede è in via G. D. Romagnosi 20, 00196 Roma. La newsletter, di natura non politica, non ha scopo di lucro e si propone di fornire - con frequenza inizialmente mensile - "periodiche illuminazioni" su argomenti di vario genere, con spunti di riflessione e informazioni. L'invio viene effettuato su segnalazione degli stessi lettori, agli amici ed agli amici degli amici. il presente numero è inviato a circa millequattrocento persone. Sono gradite da chiunque le collaborazioni e le segnalazioni di persone interessate a ricevere la newsletter. Per informazioni scrivere a info@lalampadina.net |
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A
sua insaputa
Negli
ultimi mesi più di una persona è stata beneficata
" a sua insaputa" e infatti ci spiegano che
ciò è avvenuto, "a mia insaputa".
Vi è stato chi ha comprato un appartamento
che altri (a sua insaputa) hanno pagato o
altri hanno regolato (a sua insaputa) il suo
conto dell'albergo,o cassieri hanno speso
milioni di euro all'insaputa dei dirigenti
e ultimamente anche figli del leader di un
partito o facenti parte della sua corte hanno
speso somme significative, ma sempre all'insaputa
di tutti.
Vantaggio ulteriore è che non avendo consapevolezza
dei benefattori non si deve ringraziare nessuno.
Ho chiesto a mia moglie se, a mia insaputa,
qualcuno avesse pagato il condominio o la
luce, ma invano. Comunque non mi lamenterei
di aggiungermi alla lista dei beneficati e
quindi a richiesta posso anche fornire le
mie coordinate bancarie.
E' peraltro vero che la mano destra non deve
sapere ciò che fa la sinistra, ma ormai il
" a mia insaputa" é assolutamente bipartisan.
Alberto Seganti
VISITA SCUOLA ARTE EDUCATRICE MURA AURELIANE
Siete
stati in molti a scriverci perchè interessati
alla visita alla Scuola d'arte Educatrice
nelle Mura Aureliane di cui Lucilla Laureti
ci ha parlato nello scorso numero.
La
visita è stata fissata per
giovedì 10 maggio alle ore 18.00
Appuntamento in via Campania 10.
La guida sarà Giovanna Caterina De Feo, storica
dell'arte e responsabile
dell'archivio della scuola.
Gli
interessati sono pregati
di prenotarsi cliccando
eventi-appuntamenti@lalampadina.net
FLASH NEWS! Un po' qua, un po' là...
I
telefonini di nuova generazione-
Nokia sembra abbia presentato all'ufficio
brevetti Usa, un tipo di tecnologia chiamata
aptica, secondo la quale una certa sostanza
in presenza di campi elettromagnetici reagisce
provocando qualcosa simile a degli impulsi.
Approfondendo questa tecnologia, formulando
quindi un adesivo o un tatuaggio, con la sostanza
di cui sopra, da applicarsi direttamente sulla
pelle, i telefonini Nokia saranno in grado
di trasmetterci impulsi che verranno percepiti
da noi sulla pelle e dai quali capiremo se
si tratta di sms, email o una chiamata telefonica.
*
Quadri milionari- "I giocatori
di carte" di Paul Cezanne ora potremo vederlo
nel nuovo museo nazionale di Doha.
Infatti
l'armatore greco George Embiricol evidentemente
anche lui colpito dalla crisi, lo ha venduto
al bel prezzo 250 milioni di dollari alla
famiglia reale del Quatar.
*
Colloquio
di lavoro - Una
delle maggiori difficoltà del momento per
i più giovani e meno giovani è rispondere
in modo corretto a un colloquio di lavoro
procurato dai cacciatori di teste.
Secondo William Poundstone che ha scritto
un libro intitolato "Are you smart enougth
to work at Google?" le domande o quiz che
vengono presentate ai candidati sono le più
impensabili e astruse e a volte impossibili. L'anno
passato sono state oltre un milione le richieste
di lavoro pervenute a Google e di queste solo
103 si sono rilevate idonee.
Le domande e i quiz sono le più disparate,
vi potrebbero chiedere se amate i fiori e
le domande successive essere una serie di
quiz per far capire agli esaminatore la coerenza
delle vostre risposte. Per colloqui e per
posizioni di responsabilità, potrebbero chiedervi
di rispondere a 100 domande in un tempo brevissimo
per capire come agireste in un momento di
stress. O anche chiedendovi un parere sui
famosi nani da giardino, oppure “tra camera
da letto, scrivania, auto, quale riordineresti
per primo?” Altra domanda per valutare la
capacità di elasticità mentale potrebbe essere
la ricerca del numero successivo alla sequenza
10, 9, 60, 90, 70, 66? Non facile, ma questo
ci fa capire la necessità di preparazioni
differenti da quelle standard ma che aiutino
a ragionare in modo ampio e con una elasticità
mentale non comune. Il colloquio potrebbe
tenersi in inglese e quindi con domande che
si riferiscano al mondo anglosassone, abitudini
e modi di essere ...
Sì, dimenticavo, la risposta alla sequenza
di cui sopra? I numeri 69 o anche 54… Perchè?
I numeri sono posti in ordine crescente in
base al numero di lettere che in inglese li
compone ( ten, nine, sixty, ninety, seventy,
sixtysix.. sixtynine).
*
Un
regalo di compleanno? - Il Beau
Sancy, il diamante (34,28 carati)
in vendita da Sotheby’s il 15 maggio 2012,
ha un valore stimato dai 2 ai 4 milioni di
dollari.
Fu
acquistato da Nicolas de
Harlay signore di Sancy alla fine del 1500
e
poi passato alle famiglie reali di Francia,
Gran Bretagna e Russia.
Era nella corona di Maria de’ Medici quando
fu incoronata regina consorte di Enrico IV
nel 1610.
*
Sveglia!!
- Speciale per chi ha molta difficoltà ad
alzarsi la mattina. Inventata la sveglia che
NON SI SPEGNE. Inutile spingere il pulsante,
inutile staccare la presa di corrente. La
sveglia continua a suonare! Per fermare il
diabolico meccanismo bisogna alzarsi, andare
in un'altra stanza e inserire la data su una
tastiera. E' un’invenzione americana. E' costosa
onde scoraggiare il lancio dell'oggetto contro
la parete nel tentativo di proseguire nel
sonno. La mia impressione però - e non so
se la condividete - è che: l'inventore non
si arricchirà con questo brevetto: difficile
che si faccia la fila per acquistare questa
sveglia!
*
Divisionisti
- Un buon incremento dei valori
lo hanno avuto con quest'inizio 2012 i Divisionisti,
movimento che ha avuto inizio con la triennale
di Brera del 1891. I rappresentati più importanti
Angelo Morbelli, Giuseppe Pellizza da Volpedo,
Plinio Nomellini.
Il
tipo di pittura è la più originale e derivata
dai francesi con la tecnica di pointllisme,
colori applicati a puntini o a strisce frastagliate.
In questi giorni va all'asta a New York "La
primavera sulle alpi" di Giovanni Segantini,
il prezzo d'asta 25 milioni di dollari!! Valori
più equi per gli altri, ma tutti in forte
rialzo.
*
Curiosità
economiche: un milione di dollari è come
... Nel numero 3 de La Lampadina abbiamo parlato
del mito Usa e ci riferivamo al PIL dei vari
Stati americani comparati ad alcuni paesi
Europei e a quelli della Cina. Come spesso
succede, però, non è "proprio" oro quel che
luccica.. parliamo del debito Usa, quasi 15.000
miliardi di dollari!!! Una somma fantastica
ma come potremmo raffigurarcela?
Proviamoci con le immagini che seguono!
Clicca
per vedere… 10.000
dollari, 100
milioni di dollari, 1
miliardo di dollari, 1.000
miliardi di dollari, il debito
USA cioè 15.000 miliardi di dollari...
Le flash news sono a cura di Carlo Verga e Beppe Zezza.
ROMA VUITTON E SAN LORENZO: ARTIGIANI AGLI ESTREMI
Aperto a Roma l'open space di Vuitton , l'artigiano dei bauli, e a San Lorenzo altri artigiani lavorano..
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Enorme!
1.600 mq su tre piani, si è inaugurato a Roma
il nuovo negozio Louis Vuitton a piazza san
Lorenzo in Lucina con gran “rumore” e gran
cattivo gusto.
Cosa ne penserebbe il fondatore della maison
nata nel 1854? Lui che forniva a una clientela
di reali e altri personaggi importanti un
bagaglio personalizzato...Si pensi che una
nobildonna aveva bisogno di ventisei bauli
per un viaggio di una settimana! Io personalmente
per una settimana ho una valigetta di cm 40
x 60!
In questo periodo al Museo delle arti decorative
a Parigi in rue de Rivoli (dove peraltro ha
vissuto la moglie di Napoleone III, Eugenia,
anche lei adorava quei bauli-armadio), c’è
una bella mostra curata da Pamela Golbin:
“Louis
Vuitton Marc Jacobs”.
La mostra mette a confronto il fondatore della maison nato nel 1854 e l’uomo che ne è invece direttore creativo dal 1997. Avete tempo fino al 16 settembre 2012 per andarla a vedere e lì le mostre sono sempre fantastiche e negli anni si sono avvicendati tutti i più grandi “couturier” francesi. Loro si che sanno valorizzare i loro prodotti. E tornando a Roma il negozio è opera dell’archistar Peter Marino, tutto tatuaggi pelle nera e bulloni, il negozio, che doveva essere un cinema è invece una somma di cattivo gusto e banalità, qualsiasi tipo di materiale di lusso è stato utilizzato, unico tocco divertente e ironico: enormi pasticcini con una borsa al posto della ciliegina.
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E
parlando di ciliegine e di San Lorenzo, ma
questa volta intendendo il quartiere vi consigliamo
di andare da “Bocca
di dama” e da “Said”, dove tra
mille difficoltà gli artigiani pasticceri
creano.
Il primo una pasticceria con sala da tè è in via dei marsi 2, le proprietarie Amalia e Simonetta vi fanno sentire come a casa. Nasce dove prima c’era un’officina: in stile retrò e molto accogliente, aperto tutto il giorno, ospita appassionati di buoni dolci e dolcetti.
Poco lontano da lì è Said
in via tiburtina 135, un’antica stupenda fabbrica
di cioccolato trasformata ora anche in ristorante.
Anche qui l’arredo è tutto vecchi stampi e
utensili per la fabbricazione del cioccolato
e anche qui il laboratorio è ben visibile
dietro i vetri e …che profumo! Le loro specialità
sono cioccolate di tutti i tipi confezionate
con antichi merlettini, tutto è molto accurato
e scoprirete molte cose buone e divertenti.
Lucilla Laureti
STANNO ARRIVANDO! segnalazioni di concerti, mostre, fiere, esposizioni ... per non dire "l'avessi saputo..." Musica a Roma: 4 maggio 2012, Parco della Musica Uto Ughi - In Francia 5 - 6 -7 maggio 2012, Parco della Musica Antonio Pappano - Katia e Marielle Labèque 6 maggio 2012, Parco della Musica Canti di Maremma - Coro Minatori Santa Fiora e I Briganti di Maremma
11
maggio 2012,
Parco della Musica
Radu Lupu 12-14-15-16 maggio 2012, Parco della Musica, Georges Pretre dirige la Nona di Beethoven 19 maggio 2012, Parco della Musica, Arisa "Amami Tour" 19-21-22 maggio, Parco della Musica, wagner Gala 19-21-22 maggio, Parco della Musica, Wagner Gala 27 maggio 2012, al Gran Teatro di saxa Rubra, marco Mengoni in concerto. dal 25 maggio al 5 giugno, all'Opera Muti dirige "Attila" di Giuseppe Verdi 2-3-4-5-6-maggio 2012, all'Opera, serata Maurice Béjart. 27 maggio 2012, al Gran teatro di Saxa Rubra, Marco Mengoni Teatro a Roma:
dal
3 al 5 maggio 2012, Teatro
Olimpico Puzzle - Kataklò Athletic
Dance Theatre
La nuovissima produzione di Kataklò, (nome
che in greco antico significa “io ballo piegandomi
e contorcendomi”) è una composizione corale
e poliedrica, realizzata attraverso l'accostamento
di coreografie storiche e opere prime ideate
dagli stessi danzatori, con la regia e la
supervisione artistica di Giulia Staccioli,
che dirige con entusiasmo e instancabile creatività
dal 1995 l'intensa attività di Kataklò, compagnia
internazionalmente applaudita per le qualità
acrobatiche combinate con quelle teatrali.
dal 4 al
20 maggio 2012,
Teatro
Argentina
La commedia di Orlando, tratto da Orlando
di Virginia Wool con Isabella Aragonese,
Erika Blanc
... e siamo ancora
in tempo per TIRELLI - Roma, il Macro
Testaccio ospita dal 30 aprile
al 13 maggio la prima mostra monografica dedicata
a Marco Tirelli. L’artista che fa parte dello
storico gruppo di San Lorenzo ha realizzato
venticinque opere create appositamente per
gli spazi del museo.
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Le tele, tutte alte 3 metri, ripartite in
due padiglioni, riescono come non mai a coinvolgere
il pubblico in una vera esperienza metafisica.
Tirelli, giocando con i contrasti di luce
e ombra, crea una realtà materica carica di
atemporale atmosfera.
AMERICAN DREAMERS - Firenze,
La “Strozzina”,
Centro di cultura contemporanea di Firenze,
propone dal 9 marzo al 15 luglio 2012, una
mostra dal titolo American Dreamers. Realtà
e immaginazione nell'arte contemporanea americana.
La mostra, curata da Bartholomew Bland dell'Hudson
River Museum di New York, dà voce a undici
giovani creativi statunitensi.
Questi
artisti con mezzi espressivi totalmente diversi
(dalla fotografia alla
scultura, passando per la pittura, la miniatura
o gli assemblaggi di materiali di recupero)
creano un mondo fatto di sogni e fantasia
per far riflettere sullo sgretolarsi del sogno
capitalista americano.
a cura di Marguerite de Merode
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