INTERNET: siamo manipolati da Facebook e dai suoi compari?

Quante volte scorrendo sui post di Facebook ci siamo chiesti come mai qualcosa che avevamo visto poco prima è improvvisamente scomparso e per quante ricerche, non lo abbiamo più ritrovato?  Perché confrontando i dati su un sistema fisso ed un sistema mobile, i contenuti sono diversi, o ancora, perché cliccando su un post subito dopo cominciano a pioverci pubblicità o articoli sullo stesso argomento?

La rivista Wired ha portato avanti un interessante esperimento per capire come lavora e dove ci porta, l’algoritmo di Facebook (EdgeRank) che è il sistema che regola la rilevanza dei contenuti e decide, quali post mostrare all’utente e quali, invece, dimenticarsi.

L’esperimento è stato portato avanti mettendo un “mi piace” su qualunque contenuto di FaceBook per 2 giorni di seguito, anche i più insensati sono stati apprezzati con un mi piace.

I risultati sono sorprendenti, per alcuni aspetti.
1 La pioggia di “mi piace” su un argomento, fa in modo di veicolarti altrettanti post su lo stesso argomento creando dei circoli viziosi e ci fanno credere come molti utenti condividano le nostre idee. Ad esempio, Il cliccare un “mi piace” su movimenti di destra o sinistra generano argomenti vicini al parere che hai espresso. L’effetto è quello che il grande economista americano Cass Sunstai descrive: “Wherein popular discussion of an idea is self-feeding and causes individuals to over weigh its importance.”

Pensate infatti che seguendo questa era di personalizzazione, l’utente è spinto verso letture, posizioni od altro vicino alla sua area ideologica o comportamentale. Amazon vi suggerirà libri a partire dai comportamenti d’acquisto precedenti, Facebook vi suggerirà contenuti a partire dalle vostre scelte passate. I vari Booking, Tripadvisor, ecc.  vi consiglieranno viaggi intorno alle vostre preferenze già espresse, gli stessi istituti bancari vi suggeriranno un mutuo, un prestito, un acquisto auto, secondo le tue ricerche precedenti.
E’ un sistema sicuramente vantaggioso per chi lo propone, ma potrebbe invece crearci delle barriere psicologiche verso tutto quello che è diverso da quanto pensiamo?

2 Altro quesito: perché i post di Facebook sono differenti se visti su un sistema portatile anziché fisso? Sembra che i “mi piace” sono apportati più velocemente su sistema mobile, più facilmente possono essere intervallati da pubblicità evidente o occulta, tralasciando cosi i contenuti social. Sul sistema fisso essendo quest’ultimo utilizzato meno freneticamente e molto da aziende, la pubblicità è forse meno evidente e alcuni contenuti social sono “trattenuti” più a lungo.

La conclusione è che Facebook ma anche gli altri social, preferiscono la navigazione da mobile perché economicamente più fruttuosa, il proprio algoritmo è impostato quindi a favore della pubblicità “dimenticandosi” più velocemente delle foto di vacanze e gli status degli amici perché poco o non  remunerativi.
Difficile generalizzare, ma è certo che è una tendenza del sistema quella di interferire, in qualche modo, nel nostro modo di pensare.

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2 Commenti
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6 Ottobre 2015 12:36

Del tutto preoccupante come il sistema di cui commenta Carlo sta operando. Anche se questa forte sensazione di essere dei polli in batteria è comune a moltissimi di noi. Prendiamola positivamente: ogni tanto malgrado la piovra informatica si tasta il polso della piazza generale, qualche pur esigua quasi rivelazione si puo’ catturare avendo il tempo si intende di “stare a finestra” come faceva un tempo chi stava in casa e cosi si distraeva da singole faccende. Questo abbiamo e forse meritiamo? Bah… del resto non siamo mica obbligati. Diciamo “mi piace” educatamente? con entusiasmo? vera partecipazione? Chissa’ who Knows- che detto in inglese appare a certi più credibile e tecnico in questa generale pop-cultura di cui parla Cacciari sulla Repubblica di oggi 6 ottobre- Grazie gente, ditemi “mi piace”.

selvatico estense manù
5 Ottobre 2015 23:15

Bellissimo l’articolo su Face and so on! Io ne sono letteralmente terrorizzata perché una volta che hai messo dentro un dito non puoi più uscirne!
Forse dovevo nascere 2 secoli fa (non dico il secolo scorso perché in quello ci sono largamente nata)!!!