COSTUME: Specchio, specchio delle mie brame

Quanto tempo, giovani e vanitose, abbiamo passato nello studio del nostro riflesso su questo strumento che ci rimandava felici immagini di giovani visi?
Provavamo pettinature diverse, di lato, da dietro, con un secondo specchio. Aprivamo l’anta dell’armadio per controllare il nuovo vestito piroettando gioiose nella nuova gonna a campana.
Era un amico caro, un aiuto prezioso nel suggerire, nel consigliare.. con serenità.

Ed è lo stesso di ora, lo stesso che, impietoso, ci mostra, lucido e tecnicamente ineccepibile, le rughe che la vita ha segnato sul viso; quel lieve, anzi, a volte, per nulla lieve, protendere della pancia che massacra la linea del nuovo vestito. Stringiamo i denti, cerchiamo di tenerla in dentro trattenendo il fiato, ma LUI non ci casca. Eccola la pancia LUI la vede!

Se, per caso, lo ignoriamo, cerchiamo di non farci condizionare, stringiamo un po’ gli occhi per vedere la nostra immagine un po’ sfocata (quanto migliora!) e riusciamo ad uscire di casa tirate a lucido e non avvilite per quanto LUI ci riporta… ecco che, appena salite in ascensore, c’è un altro LUI, grande, con una luce fredda, impietosa.
La luce accecante casca dall’alto e rivela tutto quanto non avevamo voluto vedere a casa: un volto stanco, i capelli non proprio a posto, un colorito verdognolo.
Eravamo uscite di buon umore, serene, contente, ma è bastato questo guizzo di luce a farci sentire brutte, trascurate e a farci passare la voglia di eventi sociali.

Che fare?
Si, certo, gli anni passano.
Si certo che la vita, nel bene e nel male, ha lasciato i suoi segni preziosi, ma, dato che, dentro, ci sentiamo molto diversi dal nostro apparire… perché infierire?

Non possiamo pretendere di tornare alla bellissima e pietosa luce delle candele, non possiamo pretendere che tutti intorno a noi ci vedano con occhi appannati, non possiamo coprire tutti gli specchi come la contessa di Castiglione, ma…

Possiamo almeno fare una petizione agli amministratori dei condomini
“Levate gli specchi dagli ascensori”.

Così entreremo ai pranzi o alle conferenze di buon umore, e come noi tutte le altre, e la festa avrà per tutte un tono molto più gioioso. Il nostro sorriso interiore, non turbato da una cruda realtà, renderà il nostro viso più luminoso e contento… per cui … più bello.

Pensiamoci!

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Katinka
4 Febbraio 2016 15:20

Cara Lalli come hai ragione!

Cintia
1 Febbraio 2016 23:08

Come sempre Lalli is The best. Bellissimo grazie

Marguerite de Merode
1 Febbraio 2016 22:59

Io conto molto sul fatto della vista un pò scarsa oramai dei nostri vis-à-vis! Non più giovani, possiamo sperare in qualche cataratta ignorata o astigmatismo non curato e andare avanti.. Ci si deve contare sulle disgrazie altrui, o chiamare al secondo gli amministratori! Forse quello che dice Lalli! Io faccio sempre le scale a piedi! Mi mantiene in forma e non soffro! (beh un pò si comunque!)