ATTUALITA’: Excusatio non petita, accusatio manifesta

Sono da sempre una attentissima ed a volte entusiasta spettatrice di spot televisivi. Mi continua a stupire la capacità, non sempre, ma spesso, di trasmettere interesse e informazioni e suscitare curiosità in uno spazio temporale tanto breve.

Ne ho bocciati nel mio intimo tanti di cattivo gusto, ne ho apprezzato moltissimo altri. Spesso ho avuto la soddisfazione di vederne alcuni cancellati definitivamente fra quelli ritenuti da me improponibili. Tra i tanti una terribile pubblicità di gomme da masticare dalle conseguenze di molta aria emessa e conseguente decollo di uno scoiattolino. I miei nipoti entusiasti. Ho raccontato loro che avevo telefonato io alla ditta produttrice per sospendere la pubblicità. Mi hanno creduto e… non amato. Ma lo spot è miracolosamente scomparso. Come pure quello della bambina brutta, triste, sola e isolata dai compagni di classe, cui finalmente viene offerto un dolciume.
Da un po’ di tempo nella pubblicità di alcune notissime industrie viene aggiunta una nota con molta evidenza NON CONTIENE OLIO DI PALMA.
Carneade, chi era costui? Olio di Palma. Di cosa mi parlano?

Una piantagione di palme da olio Wilmar in Malesia

Una piantagione di palme da olio Wilmar in Malesia

Mi documento. Una produzione mondiale massiccia proveniente per lo più dall’Asia. Boschi interi distrutti per una coltivazione che non ha bisogno di grandi spazi. Proposto ed usato per uso alimentare (sotto la denominazione di olio vegetale), cosmetico, farmaceutico… ma… pare nocivo per la salute.
Quante tonnellate di biscotti abbiamo ingerito, tranquillizzati dall’importante nome delle case produttrici? Di quante creme ci siamo spalmati?

Il semeQuesto avviso è un segno importante di quanto questo elemento sia ritenuto forse pericoloso. Il danno è fatto. Non sapevano? Hanno voluto ignorare? Noi non possiamo saperlo ma certamente un’ammissione di questo genere è simile ad una confessione tardiva. ORA non contiene olio di Palma.
Forse non c’era malafede.
Non posso fare a meno di ricordare, da piccoli, le terribili bruciature di sole al mare. Bolle, pelle che si staccava a lembi. I dermatologi di adesso guardano orripilati la nostra pelle che ora risente di quell’antico sole. Per non parlare delle stanze irrorate di DDT in cui dormivamo a porte chiuse. Zanzare stecchite ma noi..?

Una strategia di pull-marketing molto nota recita che scrivere “NON CONTIENE” fa aumentare le vendite in ogni ambito

Certamente i nostri genitori non sapevano, dato che certamente volevano il nostro bene. Sicuramente mancava allora un’informazione, che ora invece abbiamo, su quanto quelle esposizioni fossero nocive.
Voglio sperare che, come loro, anche queste grandi ditte, che ora mandano avvisi, abbiano in passato agito in buona fede.Voglio sperare.
Ma certamente con lo studio continuo sulla qualità di quanto quotidianamente ingeriamo, molti altri elementi, da noi ritenuti ora assolutamente sani e sicuri, verranno banditi, mentre non è escluso che in futuro possa venire anche assolto l’olio di Palma.

L'addio all'olio di palma della CoopAl momento però, sulla vetrina di un’importante catena alimentare italiana è stato attaccato un cartello che dice:

ADDIO OLIO DI PALMA

Ci scusiamo per la mancanza temporanea dei prodotti che sono in corso di sostituzione.

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4 Commenti
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Clemente
6 Febbraio 2017 18:55

Mi pare tutto vero! La campagna mediatica contro l’olio di palma puzza di falso lontano un miglio! Tutta propaganda per danneggiare qualcuno: NUTELLA o altri!

Beppe
6 Febbraio 2017 18:23

Purtroppo le “campagne mediatiche” sono spesso frutto di interessi organizzati che non badano a spese.
L’olio di palma è un ingrediente della famosissima NUTELLA. E non è sostituibile!
La campagna anti-olio di palma era iniziata ad opera dei “verdi” che sostenevano che le piantagioni di palma erano uno dei fattori principali della de-forestazione e pertanto dovevano essere bloccate.
Solo successivamente la campagna si è indirizzata verso gli effetti sulla salute.
Invano la casa produttrice della Nutella si sforza di far comprendere come la nocività dell’olio di palma non dipende dall’olio in sé ma da come viene prodotto, se raffinato o meno.
Purtroppo non ci possiamo fidare delle campagne mediatiche.
Credo che il solo modo per sopravvivere sia seguendo la vecchia regola del buon senso: mai eccedere in nulla.

Reply to  Beppe
11 Febbraio 2017 20:37

Caro Beppe, concordo. Possibile che nessuno si rifaccia mai all’adagio latino che “In medio stat virtus”? Possibile sempre che tentino a ogni piè sospinto di indurci a “pensare” a comando? E allora, ogni tanto, ci sono delle piccole soddisfazioni che si possono trarre dagli eventi apparentemente più lontani dalla problematica in oggetto.
Credo siano negli occhi di tutti le immagini del ritrovamente e salvataggio dei superstiti della sventura di Rigopiano. Ebbene, le prime persone che sono state liberate dalla neve, erano sopravvissute in una specie di tavernetta con un biliardo, grazie a vestiti pesanti e, recita la didascalia della foto “cioccolato”. Fisso meglio lo sguardo e vedo che si tratta di una scatola di porzioni monodose alberghiere di… NUTELLA.
Ora, quella foto l’hanno vista centinaia di migliaia di persone, in Italia e all’estero; le stesse che sono quotidianamente bombardate dagli spot televisivi che orgogliosamente affermano “Senza olio di palma!” Avete idea della pubblicità involontaria, totalmente gratuita e in positivo che ha provocato quella foto? Come possa aver colpito inconsciamente (e consciamente) le persone che l’hanno guardata: Nutella = sopravvivenza. Non è del tutto vero, nel senso, ci sarà stato forse altro di cui nutrirsi, ma il fatto risulta molto vicino alla verità.
Milioni di euro spesi a demonizzare l’olio di palma, polverizzati in uno scatto.
I guru del marketing implacabilmente battuti da una tremenda e fatale calamità naturale.
Se volete vedere la foto, era sull’Huffington Post.

Patricia Ricci
6 Febbraio 2017 18:06

Veramente che io sappia l’olio di palma non è nocivo, non più del burro. Il problema è che viene indicato tra gli ingrediento con la dicitura “grassi vegetali”, ma invece andrebbe consumato con misura appunto come un grasso animale.