I viaggi de La Lampadina – Trieste & Istria

Un gruppo di noi è appena tornato da un lungo week end passato a visitare le bellezze di Trieste e di una vasta parte di Istria. Abbiamo toccato Pola, Brioni con il suo splendido arcipelago, Parenzo e Rovigno e ancora tempo ci sarebbe servito per continuare ad esplorare la zona.
Ci hanno guidati in questo percorso – leggete anche le loro annotazioni – il prof. Giuseppe de Vergottini e l’arch. Elisabeth Foroni ed è stata molto importante l’introduzione storica che ci hanno fornito per comprendere al meglio l’evoluzione di questa terra, crocevia di etnie, turbolenze politiche e militari, fierezze patriottiche: un passato da Serenissima e grandi sconvolgimenti in epoche recenti.

Grazie a tutti coloro che hanno partecipato contribuendo a rendere speciali queste nostre iniziative. Altre ne stiamo progettando verso Torino, Venezia e… stay tuned!

Concluso felicemente, con il gruppo “La Lampadina” il lungo week end del 20 Aprile, il giro nella penisola Istriana. Grazie a Giuseppe de Vergottini e la sua assistente arch. Elisabeth Foroni siamo entrati con grande interesse nella storia di questa parte di Italia.

Sveglia presto il giovedì e corsa verso l’aeroporto, in un’ora circa arrivati a Trieste e diretti all’albergo i Duchi, vecchio stile bello e comodo con vista sulla piazza Unita d’Italia. Tempo di sistemare le cose e subito al Municipio dove il sindaco Roberto Dipiazza, ci ha accolto con grande disponibilità, ci ha raccontato dei grandi progetti per la città rispondendo alle nostre numerose domande, poi un aperitivo nel celebre Caffè degli Specchi.
Nel pomeriggio Museo Revoltella, accompagnati dalla dottoressa Susanna Gregorat, il palazzo era la dimora storica dell’illustre barone Pasquale Revoltella (1795-1869), una delle principali figure della società Triestina dell’ottocento, oggi recuperato esteriormente e interiormente con gli arredi originali d’epoca e una bella raccolta di quadri dell’800 e 900.
Poi la Sinagoga, la seconda più grande d’Europa costruita nel 1912 durante il dominio austriaco su progetto degli architetti Berlam.
Una breve ma intensa “arrampicata” fino alla Cattedrale di San Giusto, Sede principale della vita religiosa cittadina sin dalle sue origini, situata sull’omonimo colle dedicata al martire San Giusto, patrono della città di Trieste.
La sera conclusa al circolo Adriatico, bel ritrovo degli amanti della vela e che ha un accordo di reciprocità con il Circolo degli Esteri.

Venerdì è iniziato il nostro giro con un autobus e un simpatico autista sloveno, eravamo 18 un bel gruppo divertente.
Prima tappa Pola, Accolti dal vicesindaco Fabrizio Radin e poi con la guida di Giulia Codacci Terlevic: Pola è il capoluogo della Regione Istriana nella attuale parte croata dell’Istria, è la sede della vita amministrativa e politica della costa, di fondazione romana. Il suo valore strategico per il controllo dei traffici marittimi venne confermato dalla Serenissima Repubblica (1331-1797), quando il porto di Pola assunse il principale ruolo di porto per l’interscambio tra Venezia e l’Oriente, e anche dal successivo dominio austriaco (1814-1918) quando assunse il ruolo di base militare navale con la costruzione dell’arsenale militare. Numerosi sono gli edifici realizzati in stile razionalista nel periodo italiano (1918-1945) tra cui il palazzo delle poste, dell’architetto Angiolo Mazzoni, progettista della ricevitoria postelegrafonica di Sabaudia e di Ostia Lido. Il palazzo viene annoverato tra i primi edifici razionalisti in Istria dopo la visita di Marinetti a Pola.
I luoghi più interessanti :
il “CASTELLO”. Posizionato sul colle a sud della città, in epoca romana era presente una basa militare poi all’epoca veneziana, successivamente e ad opera dell’architetto francese Antoine de Ville, venne realizzata la nuova struttura militare.
Poi l’anfiteatro conosciuto come l’Arena, è stato costruito nel I sec. Al tempo dell’imperatore Vespasiano Tempio di Augusto, il tempio al Foro romano e’ dedicato alla dea Roma e all’ imperatore Augusto.
Arco dei Sergi porta Aurea: costruita tra il 29 e il 27 prima di Cristo da parte della famiglia Sergia, in onore a tre congiunti che occupavano alte cariche amministrative a Pola.
Foro romano: la piazza centrale della Pola antica e medievale. Per la sua costruzione avvenuta nel I sec. parte della costa venne rinterrata per ottenere maggiore superficie. Nel Forum avevano sede tutte le funzioni cittadine, religiose, amministrative, giudiziarie ed economiche.
Siamo arrivati a Brioni il venerdì sera: bellissima isola molto verde e con insenature veramente magnifiche, vasti campi di golf e un mini zoo dove venivano raccolti gli animali offerti al maresciallo Tito dai vari visitatori di ogni continente.
L’arcipelago è composto da 14 isole e si estende davanti alla costa occidentale istriana, oggi parco nazionale.
Aree archeologiche: del periodo romano-antico sono stati ritrovati in molte località. Verso la fine del XIX secolo le Isole Brioni erano state comprate dall’industriale di Merano Paul Kupelwieser che le ha valorizzate come sito turistico balneare esclusivo. Dal 1936 le isole Brioni furono di proprietà del Ministero italiano delle Finanze e vi sono state edificate alcune ville in stile moderno secondo i progetti di architetti italiani. Durante la seconda guerra mondiale le Isole furono la sede dell’Accademia militare e della Marina italiana, e in seguito luogo di villeggiatura per gli equipaggi tedeschi dei sommergibili della base di Pola, più volte bombardate dagli Alleati nel 1945. Dopo la fine della guerra le Isole Brioni sono state annesse alla Jugoslavia e divennero sede estiva e di rappresentanza del maresciallo Tito.
Parenzo: raggiunta la cittadina il sabato pomeriggio con la dott.ssa Elena Uliancic- Vekic e il dottor Gaetano Bencic.
La fondazione romana di Parentium è facilmente riconoscibile dalla pianta urbana che ricalca lo schema del castrum romano, con strade che si intersecano ad angolo retto delimitando con una certa disciplina i singoli isolati.
Nel 1297 la città giurò fedeltà a Venezia e divenne un importante porto sull’Adriatico, dove si movimentavano soprattutto prodotti agricoli. Le mura medievali non bastarono a impedire il saccheggio dei Genovesi che nel 1354 trafugarono dalla Basilica Eufrasiana le reliquie del patrono SanMauro (restituite solo nel 1934).In epoca barocca l’angusto nucleo medievale viene trasfigurato mediante la costruzione di complessi più grandi con cortili interni. Le facciate rappresentative dei palazzi si affacciano sulla strada; i saloni aristocratici vengono abbelliti con pitture murarie e raffinati stucchi (palazzo Sincich, palazzo de Vergottini, la nuova ala del palazzo vescovile). La Basilica Eufrasiana si sviluppò gradualmente a partire dal IV secolo nelle adiacenze della porta settentrionale, nel punto ove sorgeva un’antica casa che fu il ritrovo dei primi fedeli cristiani. Nonostante le numerose modifiche e gli ampliamenti, il complesso ha mantenuto le dimensioni esterne originarie del V e VI secolo. Nel 1997 questa perla del patrimonio culturale è stata inserita nella lista dei monumenti tutelati dall’UNESCO.

Rovigno, la domenica mattina. L’impronta della cittadina è medioevale e nei suoi punti scenografici decisamente veneziana. Nell’Ottocento fu aperta una manifattura Tabacchi che ebbe particolare importanza per lo sviluppo di organizzazioni operaie, rare in Istria.
La grande chiesa di Sant’Eufemia domina la cittadina ed è da sempre il simbolo della comunità locale. L’attuale costruzione risale al Settecento ma le sue origini si trovano in precedenti edifici. L’interno della chiesa è ricco di altari e immagini.
Il Centro di Ricerche storiche di Rovigno (CRSR) presieduto dal dottor Giovanni Radossi, è una delle Istituzioni della Comunità Nazionale Italiana (CNI) che da oltre 40 anni opera nel campo della ricerca, colmando una grave ed ingiustificata lacuna nell’ambito della storiografia e, di recente, anche della sociologia. Fondato nel 1968 dall’UI (Unione Italiana, ex Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume) è l’unica entità di livello culturale di sicuro prestigio rappresentativa della minoranza nazionale italiana che vive in Croazia e Slovenia. Ha una propria produzione libraria, dispone di un importante archivio ed è particolarmente attiva come centro specializzato del Consiglio d’Europa.
Con la paura di lunghe file per il rientro previste al confine croato, abbiamo ” trangugiato” un panino mentre correvamo verso il bus che ci avrebbe riportato a Trieste (la Croazia pur essendo europea non ha ratificato il trattato di Shenghen e quindi sono particolarmente attenti a chi attraversa il confine),comunque arrivati puntuali alla stazione ferroviaria per chi tornava in treno e all’aeroporto per gli altri.
Un bellissimo week molto interessante.

Ci sarebbe ancora molto da raccontare, ma chi vuol saperne di più consulti anche l’introduzione storico-culturale che ce ne ha fatto Giuseppe de Vergottini, e le note architettoniche dell’Arch. Elisabeth Foroni, che ci hanno permesso di comprendere meglio la terra che andavamo via via scoprendo.

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