NOTE DI VIAGGIO: La Lampadina con Ludovico Pratesi tra arte contemporanea, bellezza e cantine

Massimo Lauro e Ludovico Pratesi nel Giardino dei Lauri, di sfondo “la mano” di Piotr Uklanski, “Untitled (The thingh)”, del 2007

La Lampadina è appena tornata da un bel weekend in Toscana. Ludovico Pratesi, con la sua grande competenza, ha accompagnato un gruppo di entusiasti in giro per varie realtà italiane contemporanee di notevole bellezza nell’eccezionale cornice dei paesaggi delle campagne dell’Umbria e del Chianti. La nostra prima sosta, ci vede a san Litardo, da Massimo e Angela Lauro, nella loro collezione del Giardino dei Lauri.
L’impatto è davvero notevole. Nata nel 1990 soprattutto intorno all’arte contemporanea americana, la collezione di Massimo Lauro è raccolta in un grande capannone dove le opere si susseguono con un ritmo molto stimolante.
Amici della gallerista Illeana Sonnabend, la regina dell’arte americana dal dopo guerra in poi, Massimo e Angela danno alla loro collezione un indirizzo decisamente coraggioso e tutt’ora continuano ad acquisire opere di livello internazionale di artisti di nuova generazione che sono anche presenti nel giardino e nella loro casa.
Dopo una sosta rapida per pranzo nel simpatico ristorante di fronte alla collezione, la nostra nuova meta sarà Città di Castello e la Fondazione Burri.

Visitare Palazzo Albizzini con Ludovico, dove dal 1978 per volontà dello stesso Alberto Burri viene allestita una grande parte della “Collezione Burri”, è fondamentale. Lui ci rivela la storia del grande artista. Ci spiega bene il suo percorso prima e dopo la seconda guerra mondiale e ci fa capire come l’artista si è avvicinato all’arte e ne diventerà uno dei più grandi protagonisti del suo tempo. L’allestimento perfetto, voluto dall’artista allora, ritma, stanza dopo stanza, la sua opera tra i famosi “sacchi”, le “plastiche”, i “cretti” bianchi e neri e tante altre opere. Per completare la visita non si può mancare una visita agli Ex Seccatoi del tabacco che ospitano 128 sue opere realizzate dal 1970 al 1993, sia cicli pittorici che sculture monumentali istallate all’esterno del grande edificio. Un bell’impatto dove predomina il nero, ma dove l’artista di Città di Castello ha anche introdotto il colore nei suoi grandi cicli su Celotex.

La cantina Antinori nel cuore della collina

La giornata non poteva essere conclusa senza parlare della esuberante e generosa accoglienza di Emanuela Griccioli nella sua bella casa affacciata sulla campagna senese. Sembra ci abbia voluto regalare una particolare falce di luna che porta il nostro sguardo in lontananza, illuminando delicatamente il profilo della città. Manuela ci offre una squisita cena e una visita alla casa piena dei ricordi della famiglia Griccioli. Sia del loro lontano passato che dei loro più recenti ricordi come diplomatici in giro per il mondo e soprattutto in Africa. Grazie Manuela! La tua amabile e simpatica accoglienza è stata la perfetta conclusione della nostra intensa giornata.

L’indomani il ritmo delle visite non rallenta. Ci aspetta una potente sorpresa!
Nascosta nelle viscere di una collina del Chianti a Bargino in Val di Pesa, la cantina Antinori è decisamente un’opera innovativa. Un’immensa struttura di ferro corten che malgrado la sua monumentalità sparisce con rispetto nelle curve del paesaggio toscano circondata dai vigneti.
Visiteremo lo straordinario spazio dove la parola “gigantesco” descrive decisamente il ritmo delle varie sale dedicate alla lavorazione del vino della famiglia dei Marchesi Antinori. Il grande edificio è stato inaugurato nell’ottobre del 2012 dopo sette anni di lavori su un progetto di Archea Associati. Una realtà che va oltre le frontiere del paese e colpisce il mercato internazionale.
La giornata non poteva concludersi senza inoltrarci nelle stradine del Chianti alla ricerca del Castello di Ama non lontano da Radda, dove Lorenza Sebasti e Marco Pallanti hanno creato, oltre che una grande azienda vinicola, il progetto “Arte contemporanea per il Castello di Ama”.
Dal 1999 a oggi sono stati invitati alcuni dei più noti artisti contemporanei a realizzare opere “site specific “ con l’aiuto della Galleria Continua, una tra le più grandi gallerie italiane. Prima di avventurarci alla scoperta dei tesori del nostro tempo sparsi per il borgo, ci voleva una sosta al “Ristoro di Ama”, che ci accoglie come un salotto

“I punti di vista” di Daniel Buren

di casa di campagna con il camino acceso: l’ottima colazione ci ricarica di energie e ci permette di affrontare l’ultima tappa del nostro affascinante week end.

Michelangelo Pistoletto, L’albero di Ama. Divisione e moltiplicazione dello specchio.

Le opere dei grandi artisti sono sparse in giro per il borgo. Stiamo parlando di Irushi Sugimoto, Anish Kapoor, Daniel Buren, Michelango Pistoletto, Giulio Paolini e tanti altri che hanno voluto lasciare, tra le mura del bellissimo luogo, una delle loro opere. Bisogna riconoscere che è grazie alla sapiente spiegazione di Ludovico Pratesi che siamo stati in grado di apprezzarne pienamente il messaggio.
Questo nostro viaggio si è concluso e Vi invito a partecipare alla nostra prossima avventura: Venezia, Torino e poi?

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3 Commenti
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Paolo Andrea Trabalza
5 Ottobre 2017 10:11

Molto interessante: mi dispiace non aver partecipato ad una avventura così ben descritta.

Sabina Mori Ubaldini
3 Ottobre 2017 15:58

Che fantastico we!
Il racconto di Marguerite,così ben dettagliato, ce lo fa vivere comè se avessimo partecipato!
Grazie.

Marguerite de Merode
Reply to  Sabina Mori Ubaldini
3 Ottobre 2017 16:36

Grazie, Sabina! Sei sempre carina. Vuol dire che al nostro prossimo viaggio dovrai partecipare per forza!