ATTUALITÀ – Come la Cina può influenzare fortemente le decisioni di Mr Trump

Le terre rare. Ne avete mai sentito parlare? Nell’immaginario di molti di noi non conoscendo l’argomento, potremmo pensare a strani componenti terrosi che servono a chi sa cosa e di scarso interesse. Nulla di più errato. Gli elementi della terra rara, o REE, sono ciò che la scienza e l’industria conoscono come “metalli tecnologici.” Pensate che i grandi economisti, scienziati, ricercatori, governi etc etc considerano le terre rare oggi come il petrolio nel secolo precedente.
Oggi ogni tecnologia moderna, dal telefonino, al satellite GPS, al sistema di guida dei nuovi missili da crociera militari, dipendono in modo critico da questa famiglia di metalli.
Senza le REE, i complessi circuiti a stato solido che fanno funzionare queste meraviglie moderne non sarebbero possibili: sono le fondamentali chiave del mondo high-tech e digitale di oggi.
Ecco come le descrive Wilkipedia:
“Secondo la definizione della IUPAC, le terre rare (in inglese “rare-earth elements” o “rare-earth metals”) sono un gruppo di 17 elementi chimici della tavola periodica, precisamente scandioittrio e i lantanoidi. Scandio e ittrio sono considerati “terre rare” poiché generalmente si trovano negli stessi depositi minerari dei lantanoidi e possiedono proprietà chimiche simili..”
Le grandi potenze, da tempo, si rendevano conto dell’importanza di questi metalli ma Il consumo si è sviluppato silenziosamente negli ultimi tre decenni e senza grande risalto, i prezzi stabili e nessuna ragione di preoccuparsi ma..  con tutti i cambiamenti nel mondo, i governi, hanno realizzato solo e con tanta calma che i Cinesi avevano accumulato 30 anni di una grandissima esperienza sia tecnologica che commerciale nel trattare questa famiglia di elementi e molto prima che la tecnologia wireless e Internet diventassero il punto di partenza delle nostre tecnologie più avanzate. Oggi, la domanda di questi metalli è cresciuta enormemente e la Cina è di gran lunga il maggior produttore, i Cinesi sono i fornitori affidabili e ciò ha permesso loro di aumentare tranquillamente le esportazioni di oltre il 90% in soli quattro anni tra il 2014 e il 2018, portando la loro quota di mercato globale a un incredibile 95%.
La bolla che sonnecchiava nell’ambito dei governi è scoppiata solo quando Mr Trump ha cominciato a parlare di dazi sulle merci cinesi al loro ingresso negli Stati uniti. Il governo Cinese silenziosamente ha fatto capire che per ragioni di forza maggiore si sarebbero visti nella condizione di ridurre le disponibilità di terre rare verso vari paese. Miracolo! La questione dazi è stata congelata, almeno per qualche tempo.
Nel mondo, in Brasile, Australia e anche in Canada ci sono delle limitate estrazioni di terre rare ma a costi paurosi e nel passato appena i cinesi vedevano minacciato il loro mercato abbassavano drasticamente i prezzi, mettendo fuori mercato i loro concorrenti. È successo anche ad un produttore americano andato in breve tempo in fallimento.
Gli investimenti per la ricerca di nuovi giacimenti o per sostituti, sono ingentissimi, ma fino ad oggi i successi scarsi: come finirà questa guerra commerciale?

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Manù Selvatico Estense
9 Ottobre 2019 1:33

Per favore, puoi avere l’estrema gentilezza di tradurlo in italiano corrente? Temo infatti di non aver capito niente del tuo bellissimo articolo, tranne il fatto che dal Zirconio si creano bellissimi diamanti… falsi!
I cinesi hanno comprato quasi tutto, dal Porto del Pireo a Bucellati, ma se continuiamo a lasciarli fare compreranno anche me, se mai fossi in vendita e sopratutto se qualcuno dicesse loro che sono un investimento redditizio. Quindi da quel lato non ho nessun timore.
Grazie comunque, i tuoi articoli sono sempre interessantissimi ma per me a volte too much!

Umberta Cantù Chirizzi
8 Ottobre 2019 13:27

Molto interessante, ma volevo segnalarti, se non l’hai già letto, il libro “La guerra dei metalli rari – Il lato oscuro della transizione energetica digitale” di Guillaume Pitron, edito da LUISS University Press, che per inciso è stato scelto e tradotto da mia figlia Ondina Chirizzi (Foreign Rights Acquisitions manager at LUISS University Press).
Sul Venerdì di Repubblica del 24 maggio 2019 era uscito un interessante articolo sul libro e sull’argomento di Stefano Liberti, autore della prefazione.
Complimenti per il vostro lavoro vi seguo sempre con interesse.
Umberta Cantù Chirizzi

Stefano Gentile
7 Ottobre 2019 19:27

Bello! Molto interessante. Come i cinesi si impadroniranno del pianeta.