ABBIAMO OSPITI/ATTUALITÀ – Peciunia Nanetto

Articolo di Gustavo delli Paoli Carini, Autore Ospite de La Lampadina

“Negli anni 90, Jacques Toubon, Ministro francese della Cultura e della Francofonia, lanciò una campagna virulenta contro l’ingerenza della lingua inglese nel lessico corrente in Francia. Impose, per esempio, di sostituire “computer” con “ordinateur“, oggi ancora usato, mentre fece sorridere e non attecchì “vacancelle” per “weekend“.
Con la legge Toubon, divenne obbligatorio l’uso esclusivo del francese nella Pubblica Amministrazione e le pubblicità che usavano parole inglesi dovevano imperativamente essere accompagnate dalla traduzione in francese.

Eccessivo? Non lo so.
Certamente invece è grottesco l’abuso dell’inglese in Italia.
Siamo il paese europeo che usa più termini inglesi, anche quando potrebbero tranquillamente essere sostituiti con parole italiane. Purtroppo siamo anche il paese europeo (compresa la Francia) dove l’inglese è meno conosciuto e più storpiato.
Ho provato a fare una lista delle parole più usate e più storpiate.
Intanto non è chiaro perché tutte le A vengano pronunciate E, e a volte l’inverso…
In inglese si pronuncia Manager, non Menager (che in caso di una donna manager si potrebbe confondere con “ménagère“, casalinga in francese). Welfare, invece si pronuncia WelfEre, non welfAre, come si sente spesso. L’accento in performance, management, inclusive e assistance è frequentemente posto sulla lettera sbagliata.

Trovo sorprendente e anche un po’ vergognoso leggere su un quotidiano serio “Kofi Annan è “annoiato” dal Darfur” traducendo maccheronicamente “annoyed“, che significa invece “irritato”, oppure che Lavrov pensi che ci siano troppi “giocatori” in Libia, laddove “players” in questo caso significa “intervenienti”…
Mi diverte invece ascoltare politici, giornalisti, cronisti, pubblicitari. usare a tutti costi l’inglese e storpiarlo, cambiandone a volte il significato inteso.
Alcuni esempi, tutti autentici.
Finanza- Le White sheets (lista dei titoli quotati fuori borsa), pronunciato male diventa white shits (c…he bianche).
Politica – Piss  è un modo volgare di dire pipì o fare pipì.
La pace/peace è un’altra cosa e si pronuncia piis. Quindi meglio parlare di peace process in Medio Oriente, o ancora meglio processo di pace.
Sport – A proposito, Pit Stop (gergo automobilistico), pronunciato senza la “T” , per fare veloce, all’americana, secondo il cronista diventa “pee stop”, ossia pausa pipì (che potrebbe durare più di 3/4 secondi)
Ancora in Formula uno, Pole Position (come sopra) pronunciata (pul) pool position, significa la posizione della piscina…(un altro sport).
Sempre nel campo dello sport,se vai a fare buling, in realtà pratichi il bullismo/bullying. Il gioco coi birilli , bowling, si pronuncia boling!
E ancora, course (gergo golfistico) ossia percorso, se pronunciato curse, significa maledizione (golf course, il campo da golf diventa golf curse..la maledizione del golf)
Natura – Su National Geographic ho sentito il miracolo dell’ orso/bear trasformato in birra/beer
Stage è un termine francese che si pronuncia come si legge, stage!
STEIG, come viene pronunciato spesso, in inglese significa soltanto e unicamente palcoscenico…(vedi backstage).
Tirocinio in inglese si dice “internship
Lap Dance è il ballo in cui la ragazza si strofina sul grembo(lap…vedi laptop) dell’uomo seduto.
In tutti gli altri paesi europei, quello che solo noi chiamiamo lap dance, si chiama “Pole Dance“, da pole, palo…sembrerebbe facile.
Un Sexy Shop significa un negozio attraente, non un negozio di articoli inerenti al sesso. Soltanto in Italia non viene usato in termine corretto “Sex Shop“.
Persino nei tanto vantati nostri doppiaggi, si sente dire Iduard invece di Edward, Andriew, invece di Andrew,(Andru), Tom Cruise si prononcia Cruz, non Cruis e lo stesso dicasi per il cruise control sulle automobili.
Per par condicio, ricordo anche che Roland Garros si pronuncia con la S finale e non Garrò (i nostri giornalisti sportivi non sentono mai i loro colleghi stranieri?) e non posso non ricordare che la Promenade des Anglais a Nizza, non si pronuncia Promeneid, come ho sentito dire ad una giornalista delle RAI, bensì promenade, semplicemente.
Probabilmente soffro di una turba psicologica che mi colpisce ogni volta che alla radio, alla televisione, sulla stampa scritta, nelle pubblicità o durante gli spettacoli sento storpiare le lingue straniere, principalmente l’inglese di cui, si fa un uso grottesco, esagerato, nonché errato nella maggioranza dei casi, per una forma di provincialismo tutto nostrano, unico infatti in Europa, quasi a rappresentare un declino della nostra identità nazionale.
Per far capire la mia irritazione, immaginiamo di sentire costantemente giornalisti, gente dello spettacolo, professionisti in vari settori e nelle pubblicità, fare citazioni in latino…storpiate…
ist moda in rebes invece di “est modus in rebus”, aleo iotto ust invece di “alea iacta est”, du at dis, invece di “do ut des”, peciunia nanetto invece di “pecunia non olet” ecc, ecc; non vi verrebbe voglia di correggerli o almeno di suggerirgli di esprimersi semplicemente in italiano?”
A proposito…: leggo che in Italia ci sono poche nascite perché gli italiani e le italiane hanno pochi REPORT sessuali, anche in REPORT alla media europea. Ma avranno un buon REPORT di coppia? Ci sarà un REPORT fra questi due fattori? Aspetto di leggere un REPORT sulla questione. Dimenticavo, Report (con l’accento sulla O) significa Rapporto.

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5 Commenti
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Manù Selvatico Estense
11 Gennaio 2020 19:17

Sono proprio felice ed “ammirativa”: finalmente qualcuno che soffre come me sentendo storpiare le lingue estere (ed anche il nostro italiano)alla radio, TV e perfino sui giornali. Vivendo a Parigi da secoli, mi vengono delle crisi incurabili sentendo e leggendo, Leonard de Vinsi, Michelange, Titien, Cathrine de Medicis,Florence, les Offices (gli Uffizi) e via dicendo! Per non parlare di autori conosciuti che inseriscono parole italiane nei loro testi (a volte buoni a volte NO): ossobucchi, spagetti alle vongoles, parmesan regian ecc ecc.
Ma insomma, viene proprio da dire:” parla come magni” sopratutto quando si tratta di francesi che, per le lingue, non sono proprio portatissimi.
Allora ringrazio di cuore questo saggio ospite e da domani comincero’ a dire: Vittorio Ugo, Federico Sciopino, de’ Bussy (vecchia nobiltà normanna!!!!).

Gustavo delli Paoli Carini
9 Gennaio 2020 21:30

In effetti, la lista delle storpiature è lunga in entrambe le lingue, anche se il francese à meno usato. Grazie comunque!

Gustavo delli Paoli Carini
9 Gennaio 2020 21:26

Grazie a lei… mi fa piacere non sentirmi l’unico ad irritarsi per ciò che considero una vera sciatteria!

Stefano Pignatelli di Cerchiara
8 Gennaio 2020 15:51

Bravissimo !!! Guardando (ahimè) molta televisione, sobbalzo quotidianamente ascoltando con rabbia tutte le storture inglesi. Ancora nomi : Graham – gli italiani lo pronunciano proprio come lo leggono, accentuando addirittura la “h” mentre invece è
silenziosa e poi c’è Hugh che tutti pronunciano Iugggg, un po’ come gli Apache. Colòssal è sempre detto còlossal. C’è anche una bellissima (per me) serie televisiva neozelandese “I Misteri di Brokenwood”, dove il protagonista Mike Shepherd viene sempre, inevitabilmente, anche da lui medesimo, chiamato Shipard invece di Sheperd……e via dicendo.
Grazie mille.

Anna Sanfelice Visconti
7 Gennaio 2020 21:06

Aggiungerei quello che considero il segreto meglio custodito nel nostro Paese, l’esatta pronuncia di privacy…
Nessuno sa che non è “praivasi” ma semplicemente ” privasi”…
Anna Sanfelice Visconti che condivide in pieno la sofferenza dell’ autore. E vogliamo aprire il capitolo strafalcioni francesi?