CULTURA – Grandi donne della storia: Eleonora d’Aquitania

In questo periodo “va molto” mettere in evidenza il contributo delle donne alla vita passata e presente del nostro mondo.
Vi parlerò di Eleonora – in francese Alienor – di Aquitania, una donna che è stata successivamente Regina di Francia e Regina di Inghilterra e la cui vita è un vero romanzo. A Bordeaux è molto famosa, al punto che strade e centri commerciali sono intitolati a suo nome, mentre in Italia è poco conosciuta.
Eleonora è figlia del Duca di Aquitania, duca di Guascogna e conte di Poitiers, Guglielmo X il Tolosano, con possedimenti vastissimi nell’ovest della Francia e sua erede dopo la morte precoce del fratello. [Non è chiaro se Guglielmo fosse o meno un “vassallo” del Re o un suo Pari. Si deve comunque sottolineare che all’epoca – XII secolo – i grandi feudatari dovevano al Re poco più dell’“omaggio”, un atto formale di riconoscimento e di sottomissione, ed erano, secondo i criteri attuali, praticamente indipendenti dal potere centrale.]
Educata a corte nell’ambiente culturalmente elevato nel quale si era sviluppato il movimento dello “amor cortese” aveva anche appreso a praticare attività più maschili quali il cavalcare e il cacciare. Suo padre la diede in sposa a Luigi, figlio di Luigi il Grosso, che diventerà con il nome di Luigi VII il sesto Re di quella dinastia capetingia, (succeduta a quella dei discendenti di Carlo Magno,) che regnerà in Francia fino alla metà del 1800.
Anche se Re, i possedimenti di Luigi VII erano di dimensioni di gran lunga inferiori a quelli della moglie. Le proprietà si sarebbero unite solo in una comune discendenza.
Eleonora al momento del matrimonio aveva solo quindici anni ed aveva uno stile di vita troppo “libero” e dispendioso a giudizio della corte dei Franchi e di suo marito, il quale si predisponeva a farsi monaco ma era diventato Re a motivo della morte prematura del fratello primogenito.
Eleonora volle partecipare insieme al marito alla seconda crociata (curiose queste guerre con mogli al seguito!) La cosa non ebbe buone conseguenze, sia perché la crociata fu un fallimento sia perché Luigi la sospettò di avere intrattenuto ad Antiochia una relazione incestuosa con lo zio Raimondo di Poitiers. Forse la notizia era falsa ma circolava apertamente.
Luigi richiese ed ottenne dalla Chiesa lo scioglimento del matrimonio “per consanguineità di quarto grado – suo bisnonno era trisnonno di Eleonora(!) (le sentenze di nullità non proprio “limpide” non è dunque cosa solo dei giorni nostri).
Eleonora non si scompose e solo due mesi dopo l’annullamento, dopo un breve scambio di corrispondenza, convolò a nuove nozze con Enrico Plantageneto, duca di Normandia e conte di Angiò, che aveva incontrato a corte qualche anno prima: lei aveva trent’anni ed Enrico era più giovane di ben 11 anni. (Per inciso il grado di parentela con Enrico era ancora più stretto di quello con Luigi). Poco tempo dopo Enrico viene incoronato Re di Inghilterra; Eleonora dunque meno di due anni dopo essere stata Regina di Francia diviene Regina di Inghilterra!
Da Enrico ebbe 8 figli – cinque maschi e tre femmine (da Luigi aveva avuto solo due femmine).
La sua vita matrimoniale con Enrico non fu affatto serena. Enrico le fu sempre infedele mettendo al mondo un buon numero di bastardi.
Eleonora, non appena possibile, cercò di fargliela pagare.
Quando suo figlio Riccardo – detto cuor di Leone, da noi tutti conosciuto e amato per la sagra di Robin Hood ma storicamente noto per la sua ferocia – insieme ad alcuni fratelli si ribella al padre Enrico II Eleonora partecipa al complotto. Questo però fallisce e lei è costretta a fuggire.
Dove cerca rifugio? In Francia, dall’ex marito Luigi VII!
La fuga non riesce, Enrico la intercetta e la imprigiona. La prigionia dura quasi quindici anni e termina solo con la morte di Enrico.
Riccardo, che succede a Enrico, le lascia le redini del Regno per partecipare alla terza crociata. Eleonora gli cerca una moglie – l’unione con quella che gli era stata destinata era diventata impossibile essendo questa divenuta l’amante del padre! -, la trova in Spagna e traversa le Alpi e tutta l’Italia fino a Messina perché il matrimonio si possa celebrare prima della partenza per la Terra Santa. Di là deve ritornare precipitosamente in Inghilterra per sventare il tradimento del figlio più giovane, Giovanni – detto Senza Terra – che, approfittando dell’assenza del fratello, si è impadronito del potere.
Lo sfortunato Riccardo non solo non ha successo nella crociata ma sulla via del ritorno viene preso prigioniero dall’imperatore del Sacro Romano Impero disposto a liberarlo solo a fronte di un riscatto salatissimo (due anni di tasse del regno di Inghilterra). Eleonora riesce a metterlo insieme, lo porta personalmente all’imperatore e libera Riccardo.
Compiuta l’impresa si fa monaca in terra francese nell’Abbazia di Fontevrault – monastero particolarissimo per il fatto di essere contemporaneamente maschile e femminile e di avere sempre a capo una badessa. Vi rimane qualche anno e ne esce alla morte di Riccardo per sostenere le pretese del suo altro figlio Giovanni senza Terra e per scegliere tra la sua parentela una moglie a Luigi, il futuro San Luigi, erede del trono di Francia.
Ha allora 77 anni: una bella energia!
Ritorna a Fontevrault e vi muore a 82 anni.
Eleonora di Aquitania è stata comprensibilmente oggetto di libri, pellicole cinematografiche, opere televisive e perfino di fumetti. Ce n’era ben donde!

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5 Commenti
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Gustavo delli Paoli Carini
17 Giugno 2020 19:52

Una vita straordinaria che valeva la pena di essere ricordata

Carlotta Staderini Chiatante
15 Giugno 2020 14:42

Grazie Beppe, gran bell’articolo!

Elvira
15 Giugno 2020 11:06

Interessante intrigante fantastico personaggio. Complimenti per averlo raccontato.
Una salute di ferro questa Eleonora! Di solito anche se valide dopo tanti parti morivano giovani. Un’altra Eleonora mi piace ricordare Eleonora D’Arborea. Mi pare di averla già raccontata sulla Lampadina. Qualche tempo fa. Era Sarda visse nel 1300. Le sue leggi furono valide fino a Carlo Alberto. Purtroppo morì a soli 33 anni di peste. La Sardegna deve a lei molto della sua identità.

Reply to  Elvira
15 Giugno 2020 13:21

È vero cara Elvira, il tuo articolo su Eleonora d’Arborea fu pubblicato su La Lampadina nel maggio del 2015. Cliccate qui per approfondire la conoscenza della vita di quest’altra straordinaria Eleonora.

Diego Mazzonis
14 Giugno 2020 23:34

Buongiorno Beppe. Complimenti! Come sempre, interessante e pure divertente (si fa per dire!) storia, piena di “incidenti” lungo il percorso. Alla prossima.