ARCHEOLOGIA – Napoli stupisce ancora

di Renata Ferrara Pignatelli

Chi dovesse recarsi prossimamente a Napoli non può perdere un piccolo diamante incastonato nelle sue profondità: l’Ipogeo dei Cristallini, che come tante altre meraviglie di questa magica città, ha una storia legata ad un ritrovamento inatteso.
Nel 1889 un signore napoletano, il barone Di Donato, aprendo un pozzo nel cortile del suo palazzo in Via dei Cristallini nel quartiere Sanità, scoprì una serie di ambienti sotterranei posti a oltre 15 m di profondità, che dalla via presero il nome.
Si tratta di un complesso di quattro grandi camere funerarie di epoca ellenistica, perfettamente conservate. Una in particolare, detta “Tomba C”, presenta decorazioni dipinte che mostrano ancora – caso unico nell’arte greca – i vivaci colori originali.
Una testa in rilievo di Medusa col suo sguardo penetrante campeggia in alto a guardia dei sarcofagi. Questi ultimi sono scolpiti in forma di letti, ognuno con un doppio cuscino dipinto che dà un’idea di morbidezza pur nel riposo eterno. Le pareti sono decorate con ghirlande, motivi floreali e riproduzioni di oggetti votivi, oltre all’immagine della coppia divina Dioniso ed Arianna; le scritte a mano coi nomi dei defunti e i saluti “Chaire” (salve…) sembrano tracciate ieri.
In origine le tombe, arricchite da fronti di tempio colonnate, si trovavano al piano stradale; poi nel corso dei secoli il livello della città è cresciuto, gli ambienti sono stati sepolti dal terreno di riporto e dimenticati fino alla casuale riscoperta quasi 2300 anni dopo.
Lo straordinario complesso, compreso in una proprietà privata, è rimasto però chiuso fino a due anni fa, quando è stato aperto al pubblico. Per questo motivo molte guide e siti turistici non lo riportano ancora. La visita a questo gioiello inaspettato comunica una emozione intensa, tanto più che – come ci informano i curatori – tutto lascia pensare che nelle immediate adiacenze esistano altre gemme sotterranee che aspettano solo di essere riportate alla luce.
Grazie Napoli, città di luce e contraddizioni, di Storia, Arte e Musica. Pervasa di allegria e nostalgia!
Venite a Napoli, ma non come turisti né come ospiti… COME AMICI!

 

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2 Commenti
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Federica Ricci del Riccio
3 Febbraio 2025 16:02

Scoperta sorprendente, vero gioiello nel cuore di Napoli. Fa pensare alle tombe etrusche di Cerveteri, solo molto più raffinate ed eleganti. Ulteriore motivo per tornare a Napoli.

Renata
Reply to  Federica Ricci del Riccio
3 Febbraio 2025 17:12

L’unicità di questo luogo sta soprattutto nel fatto che esemplari di pittura parietale greca sono rarissimi per non dire praticamente sconosciuti (notazione di Lorenzo BS).