Da tempo non ho più un cane mio, veramente mio, ma mi occupo spesso di un bassotto oramai un po’ anziano e a cui sono molto affezionata. Mi saluta la mattina. Si siede ai miei piedi quando guardo la tv o lavoro al computer. Mi richiama all’ordine se sono in ritardo con la sua ciotola, reclama carezze strofinando la sua faccia sulle mie gambe. Corre contento se io sono contenta e cammina mogio se io sono un po’ giù.
Ha le sue idee. Uscendo da casa vuole assolutamente girare a sinistra e si blocca testardo davanti al negozio del fornaio dove è abituato a ricevere un pezzo di pizza.
Insomma un vero amico.
Sono uscita di corsa dimenticando di prendere i “sacchetti”. Ho passeggiato nell’ansia che succedesse qualcosa ed io non avessi con me l’attrezzatura richiesta.
Tornata a casa. Salva. Ma pensando a cosa avrebbe pensato mio padre, grande amante dei cani, all’incombenza dei bisogni.
Nessun problema per le pipì..ma quando si tratta di altro… Il posto da lui prescelto è in mezzo alla strada o davanti all’entrata di un elegante negozio. Lo tiro per spostarlo ma tira fuori una forza sproporzionata per la sua piccola mole. I passanti mi guardano con rimprovero. «Che modi!.. povero cagnolino.»
Ma a volte va tutto bene. Accade al bordo del marciapiede. Tiro fuori il sacchetto e sto raccattando il tutto quando si avvicina il signore più elegante del quartiere per salutare con un baciamano.
Ho il terribile reperto in mano, anche un po’ calduccio. Non so se nasconderlo. Nella borsa? In tasca? Impensabile. Lo tengo indietro con la sinistra sperando che non veda e…non senta. Quando se ne va il mio dubbio rimane.
Procedo. Con il sacchetto in mano che cerco di tenere nascosto. Lontanissimi i secchi in cui potersene fnalmente liberare. Mi sembra, e forse è così, che tutti abbiano occhi sul sacchetto micidiale.
Finalmente me ne libero.
Sulla via del ritorno mi scontro con un golden retriever che si accuccia in mezzo al marciapiede per le sue esigenze.
Il suo padrone (privo di sacchetti? solo ineducato?) spara un calcio e scaraventa tutto per la strada.
Non escludo di fare così anche io la prossima volta.
Il cane il migliore amico dell’uomo?
È l’uomo (viste le premesse) il miglior amico del cane! Chi altro farebbe quello che noi facciamo per lui?
Cara Lalli, come te non ho cani da anni. Ogni tanto (sempre più spesso), la mia amica,obbligata ad orari di lavoro a volte pesanti, mi lascia la sua adorabile barboncina di 16 anni; quasi cieca, sorda e un po’ acciaccata, mi obbliga ad uscire più volte al giorno. La devo prendere in braccio per allontanarla da casa perché solo al ritorno degna camminare.. Mi ripaga con un’ immensa dolcezza (intendo la cagnolina, ça va sans dire). Tempo fa a Napoli vidi una signora munita di una bottiglietta ad hoc versare l’ acqua sul marciapiede, dove il suo cagnolino aveva fatto pipì. Very civilised. Da allora porto anch’ io una bottiglietta oltre ai sacchetti. Ma temo di non aver fatto proseliti. É piú facile che ne faccia il “signore” che calcia tutto per strada.