Viviamo in un momento di grandi cambiamenti, non passa giorno che apprendiamo di novità piccole o grandi a supporto della nostra vita quotidiana. Pensate ad esempio all’auto a guida autonoma ben diffusa in alcune categorie nella mobilità (tassisti) nelle grandi città degli Stati Uniti.
L’auto a guida autonoma sarà una realtà per tutti tra qualche decina di anni. Molti veicoli, grazie alla combinazione di diverse tecnologie, quelle stradali, connesse e dotate di sensori, e quelle a bordo dei veicoli, guidati dai sistemi di intelligenza artificiale, i cosiddetti CAV, (Cooperative Automated Vehicles), potranno diminuire gli incidenti causati da noi umani, e ridurre considerevolmente il traffico.
In questa prospettiva, rivoluzionaria per il nostro modo di vivere di oggi, viene elaborata una ricerca pubblicata sulla rivista Transportation Research Interdisciplinary Perspectives da due professori dell’Università di Trento, Marco Guerrieri e Nicola Pugno. La ricerca si basa sull’elaborazione delle strategie di comunicazione e di cooperazione di una colonia di formiche.
Chi di noi non si è meravigliato guardando affascinati la lunga marcia di questi animaletti che percorrono lunghe distanze alla stessa velocita incrociandosi e mai scontrandosi tra loro o bloccandosi in ingorghi o rallentamenti? I ricercatori hanno osservato il loro comportamento registrandone ogni fase per poi analizzarla con l’intelligenza artificiale, così da verificarne ogni aspetto, traiettoria velocità e quant’altro.
Le formiche raramente effettuano manovre di sorpasso, una formica può abbandonare temporaneamente il percorso iniziale ed essere superata dalle formiche successive, ma in condizioni normali le formiche non accelerano per sorpassarsi tra loro.
Le formiche seguono la scia di feromoni, lasciate da un capo gruppo: quando due formiche si incontrano sul tracciato, le loro antenne entrano in contatto per qualche frazione di secondo, per lo scambio di informazioni. Le interazioni dirette tra le antenne e quelle della scia di feromoni, permettono una comprensione che consente loro di non bloccarsi in rallentamenti o ingorghi. Questo modo di agire potrebbe essere il presupposto per le nuove tecnologie: le strade intelligenti e i veicoli autonomi, potrebbero dar luogo a nuove strategie di comunicazione e sistemi di controllo al fine di evitare il rischio di incidenti e congestioni stradali. Le formiche utilizzano segnali chimici e lo scambio di informazioni tramite le proprie antenne, così i veicoli CAV potrebbero scambiarsi informazioni in tempo reale, per mantenere spazi ridotti e velocità costanti come negli eserciti di formiche. La cooperazione tra tutti i veicoli e l’infrastruttura stradale sarebbe in grado di monitorare i flussi, regolando la velocità e distanze tra i veicoli tale da coordinare l’intero sistema funzionando all’unisono e senza la guida di un utente. Eliminato il fattore umano, si elimineranno anche gran parte degli incidenti stradali.
Lo studio sulle formiche continua, bisognerà capire come si comportano su percorsi differenti e più complessi, dalle linee più o meno rette e di fronte ad ostacoli, incroci ed altro. Necessario anche ragionare su quanto le tecnologie stradali potranno dominare il mercato in tempi ragionevolmente brevi, certo l’ipotesi è che nel 2050, la quasi totalità dei veicoli potrebbe essere in modalità autonoma. Preparatevi cercate un’auto con sedili comodi e via… il futuro a guida “intelligente” è prossimo.
Molto interessante il paragone con le nostre sorelle formiche. Effettivamente, sembrano aver risolto sia i problemi sociali che quelli del traffico. Non so se saremo mai alla loro altezza. Gli incidenti stradali sono una delle principali cause di mortalità in Italia. L’ intelligenza artificiale non potrà mai superare l’ essere umano; come potrebbe se non è nemmeno in grado di apprezzare un buon bicchiere di vino o un tiro di coca! Ma bisogna riconoscere che questo limite potrebbe essere un atout; probabilmente le macchine con pilota automatico limiterebbero i danni. Oltretutto, se pensiamo al tempo e all’ energia sprecati in macchina, oltre al rischio di scomunica (per le bestemmie)e di infarti (per la rabbia), sarebbe assurdo non valutare soluzioni alternative. Già ora, ovunque funzionino i mezzi pubblici ( !) , essi sono sicuramente il modo più veloce per spostarsi in città. La macchina, va detto, salvo per i Windsor, non è più uno status symbol. Semmai il contrario. Non serve andare sull’ Ocean Drive dove sfrecciano Bentleys rosa shocking guidate da prosseneti multicolor; anche in Italia al volante del macchinone ci sono sempre più spesso figuri loschi. Forse sono semplicemente invidioso e dimentico la mia bella Jaguar , inutilizzabile a Roma e venduta per il prezzo di una cena al Gallura.. o poco più.
Insomma, ben vengano i veicoli in modalità autonoma e viva le formiche!