ATTUALITÀ – L’intelligenza artificiale e il mondo che cambia: la teoria del pareggio

Scorro un interessante articolo sulle prospettive dell’intelligenza artificiale e il budget di spesa per creare una soluzione europea. Certamente l’Europa è in grado di proporre un’alternativa allo strapotere Usa e cinese, il più autorevole centro di ricerca europea, il Cern di Ginevra, è stato l’inventore con il suo ricercatore Barners-Lee, del W3, o World Wide Web* e inoltre 10 anni fa hanno scoperto il Bosone teorizzato da Higgs, battezzato come la «particella di Dio».
Gli investimenti in questo settore sono colossali, gli Usa 500 miliardi, l’Europa 200 miliardi e quanto la Cina Russia e India stanno mettendo sul piatto? Non lo sapremo mai… Potrebbe esserci un vincitore, come si interroga Ursula von der Leyen in grado di surclassare tutti gli altri competitors? Sarebbe una cosa positiva? Difficile a dirsi, certo Usa e Cina fanno paura, per il bene del mondo, sarebbe auspicabile non avere un vincitore, ma che si potesse arrivare ad una collaborazione o meglio ad una gestione di buon senso per questa enorme novità dalla portata ancora difficile da comprendere.
Il buon senso ci porta a pensare che l’idea di collaborazione, significherebbe proprio uno stato di pareggio che sarebbe la soluzione migliore, così come dimostra la teoria, semplice e tanto cara a economisti e giuristi del “dilemma del prigioniero”; questa teorizza le varie posizioni di due o più contendenti e riporta con formulazioni matematiche la dimostrazione che il risultato migliore di ogni contesa, è il pareggio quale minor rischio, rispetto ad avere vincitori o vinti.
La riprova è data da una serie di partite a scacchi tra due super computers AlphaZero e StockFish 8 avvenuta nel dicembre del 2018. Sono state giocate 100 partite, delle quali 72 concluse in parità e 28 volte vinte da Alphazero. Il risultato aveva lasciato perplessi i loro ideatori, dopo una ricerca successiva, accertarono che la vittoria fu ottenuta solo perché il vincitore aveva effettuato delle mosse assolutamente inconcepibili per un giocatore di scacchi e tali da mettere in confusione l’avversario e costringerlo alla resa. Come paragone, l’editorialista dell’articolo fa riferimento ad un famosissimo incontro di tennis, tra Chang e Lendl, le aspettative dell’epoca, tutte a favore di Lendl furono però sovvertite da un improvviso cambio di gioco di Chang, al limite del consentito, che creando quella confusione, (a Roma si dice buttare in caciara!) lo ha portato alla vittoria.
Per l’IA sarebbe un problema se ci fosse un solo vincitore e sarebbe dirompente per tutto il settore, è quindi auspicabile arrivare ad una soluzione proprio del tipo “dilemma del prigioniero”, la soluzione, per minimizzare la possibile pena, dovrebbe passare attraverso un’identità di vedute e risposte ai giudici su gli argomenti delle accuse, solo in questo caso sarebbe loro assegnata la pena minima. Un’idea utopistica ma se questo fosse possibile, potrebbe essere la strada per lasciare un campo largo e accessibile a tutti, naturalmente con le dovute cautele. Il metodo in parola ci farebbe comprendere meglio le applicazioni nei diversi settori dell’intelligenza artificiale e lasciandola più indipendente da ogni pregiudizio o pressione umana.

* L’invenzione del WWW, era di Berners-Lee, ma anche del Cern. Berners-Lee affrontò la questione anche con Rubbia, che però non poté far altro che riconoscere come non si trattasse di una tecnologia strettamente legata con la missione di ricerca nel mondo della fisica delle particelle. Coerentemente con lo statuto si decise dunque di rendere accessibile il W3 senza porre dei brevetti, un passaggio di cui tutta l’umanità dovrebbe essere grata al Cern: è stato grazie a questa decisione che il web è cresciuto a dismisura.

 

 

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