TECNOLOGIA – Rinascita dell’energia nucleare: le più recenti innovazioni

Per nostra fortuna, abbiamo ancora alcuni articoli che Beppe ci mandò in Redazione… e li pubblichiamo con grande gioia.

La questione energetica è sempre all’ordine del giorno.
La richiesta di energia è prevista in aumento considerevole nei prossimi anni anche a motivo del diffondersi dell’Intelligenza artificiale che, come è noto, è una grande consumatrice di energia (si legge che i nuovi data center avranno associate delle centrali di produzione di energia elettrica ad essi dedicati).
La cosiddetta “transizione energetica” (il passaggio dall’impiego di combustibili fossili a “fonti rinnovabili”) spinge alla ricerca di nuove soluzioni e al miglioramento di soluzioni già note per una maggiore efficienza.
È di questi giorni, ad esempio, la notizia che i progetti di “geotermia” stiano in pieno sviluppo: si vuole estendere la profondità delle trivellazioni per arrivare a sfruttare addirittura il calore inesauribile del magma.
Ma a che punto stiamo con lo sfruttamento dell’energia nucleare?
L’energia nucleare è stata per lunghi anni messa all’indice. Dopo l’incidente di Chernobyl e quello più recente di Fukushima la fuga da nucleare ha caratterizzato il panorama mondiale. In ambito europeo, l’Italia è stata la prima ad abbandonare il nucleare – e dire che era stato il Paese all’avanguardia in questo settore negli anni ’60! – sancendone il rifiuto con un referendum nazionale, la Germania ha deciso nel 2011 la chiusura anticipata di tutte le sue centrali, completata nel 2022, la Francia ha manifestato l’intenzione di ridurre la dipendenza dal nucleare chiudendo anticipatamente,nel 2020, la centrale di Fessenheim, sita in Alsazia, e situata vicino al confine con la Germania e la Svizzera nel 2020 (chiusura successivamente rimpianta).
Recentemente, però, l’indirizzo si è rovesciato. Perfino in Italia il governo ha in animo di prendere nuove iniziative superando per via legislativa i vincoli posti dai referendum.
Novità dal Mondo. in Cina è entrato recentemente in servizio a Zhanguanzhou un impianto del tipo Hualong One, basato su reattori di terza generazione, che offrono miglioramenti significativi in termini di sicurezza e performance rispetto a quelli di seconda generazione. Attualmente, sono almeno 30 i reattori di questo tipo in corso di realizzazione, il che pone la Cina all’avanguardia nel settore.
In Francia nel 2024, con il caricamento del combustibile è giunto quasi alla conclusione la costruzione a Flammanville, di un EPR (European Pressurized reactor) di 1650 MW di potenza. La costruzione era iniziata nel 2007 ma ha incontrato numerosi problemi tecnici che ne hanno posticipato l’entrata in esercizio stimata nel 2012!).
Altri reattori di terza generazione sono installati in Giappone in Finlandia e negli Usa. Ma già si parla di quarta generazione! I prototipi e progetti pilota sono previsti per il 2030 e il settore è in fermento.
La Commissione Europea sta finanziando lo sviluppo di piccoli reattori modulari (SMR) – è questo il tipo che si vorrebbe installare in Italia – e reattori “veloci” raffreddati a sodio o gas.
I reattori veloci, dal punto di vista nucleare, funzionano in modo diverso dai reattori tradizionali: nei tradizionali i neutroni devono essere rallentati, nei veloci no. Questo comporta che i sistemi di raffreddamento siano diversi, utilizzando sodio o metalli anziché acqua.
La caratteristica dei reattori modulari SMR è di avere dimensioni ridotte e di essere progettati per poter essere costruiti in fabbrica e assemblati sul sito di destinazione, riducendo i costi e i tempi di costruzione.
L’Italia è fortemente coinvolta in questo settore a livello privato. Il progetto europeo di SMR è stato affidato ad Ansaldo Nucleare, mentre lo sviluppo di reattori veloci raffreddati al piombo liquido è oggetto della ricerca di Newcleo – una startup europea fondata nel 2021, con centri in Italia e Francia. Questi reattori avrebbero il grande vantaggio di utilizzare combustibile derivato dal ritrattamento delle scorie nucleari esistenti.
Se riflettete a come il problema dello smaltimento delle scorie radioattive che permangono pericolose per l’uomo per migliaia di anni sia stato fino ad oggi uno dei maggiori freni allo sviluppo del settore, potete bene immaginarvi quanto grande sia l’interesse di fare progressi in questa direzione: pochi giorni fa la Moltex Energy Canada ha annunciato che le loro nuove ricerche confermano la capacità del loro reattore Stable Salt Reactor -W a consumare combustibile nucleare usato.
Insomma il settore energia nucleare è in piena effervescenza e ci sono molte aspettative nei suoi confronti. Tuttavia, prima di entusiasmarci pensiamo che affinché il nucleare possa avere un impatto “significativo” non marginale sulla produzione di energia devono passare almeno 30 anni – al di fuori, forse, del nostro personale orizzonte temporale.
P.S Il mio interesse per l’energia nucleare è legato al fatto che le mie prime esperienze in campo lavorativo datate il lontano 1968 le ho fatte proprio in questo settore.
PPS A testimonianza dell’effervescenza del settore e della difficoltà di rimanere aggiornati la novità di questi ultimi giorni è il progetto di installare reattori nucleari sottoterra a 1,2 km di profondità con evidenti vantaggi dal punto di vista ambientale!

Vedi i Paesi membri IAEA (International Atomic Energy Agency)

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Cristina
22 Settembre 2025 9:32

Assolutamente parere contrario