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La Lampadina - n. 115 ::: Settembre 2022

Cari Lettori,
come è andato il Vostro otium estivo? Ne avete beneficiato? Ci ritroviamo ad affrontare questo ultimo quadrimestre del 2022, che ci propone un buon numero di eterogenee sfide, speriamo di essere preparati e pronti a scattare ai blocchi di partenza.
Mi sembra che questo numero sia un periplo intorno all'uomo-isola, l'eterno, prediletto, nel bene e nel male inimitabile protagonista della commedia umana che ogni giorno si ripete, come in un film di fantascienza, sulle terre emerse del nostro amato pianeta: certo, se amato è, abbiamo un perverso modo di dimostrargli il nostro amore.
Negli articoli che vi proponiamo incroceremo uomini deboli, sconfitti in partenza perchè desiderosi solo di mantenere il proprio status, il che li rende miopi e ottusi.
Poi ci sono uomini protagonisti, consapevoli delle proprie debolezze, che operano per ciò che percepiscono come il meglio, il positivo e altri invece che agiscono nell'oscurità dell'ignoranza, della violenza, della crudeltà più efferata, perpetrata sistematicamente contro i propri simili.
Altri ancora che forse cercando di sfuggire a questa maledizione umana dell'auto-annientamento, cercano là fuori un punto di svolta, la salvezza, la speranza, un futuro possibile.
E in ultimo uomini che, svelando antichi misteri, pongono nuovi ciottoli sulla strada della conoscenza, e non cesseremo mai di ringraziarli. 
Buona lettura
ICH

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Lunedì, 5 settembre 2022

Ciao,
oggi la nostra Lampadina si accende su:


STORIA – 12 maggio 1797: la Serenissima muore senza combattere
Articolo di Beppe Zezza

Venezia. La città “turistica” per eccellenza. Che tutti gli stranieri che vengono in Italia vogliono visitare. Di una singolarità – l’essere costruita sull’acqua – che la rende unica al mondo. Di una bellezza da togliere il fiato.
A vederla oggi –una città di dimensioni modeste, il comune conta poco più di 200.000 abitanti, dei quali meno di sessantamila nella città lagunare – riesce difficile pensare che sia stata, e non per pochi anni, ma per secoli, una potenza mondiale della quale non si poteva non tenere conto, la regina del Mediterraneo.
Una storia grandiosa e una fine…. ingloriosa.
A partire dal XVI secolo una abbondante letteratura agiografica vantava la sua pace civile, l’equilibrio dei suoi poteri e la capacità delle sue strutture politiche a traversare i secoli. Eppure il 12 Maggio 1797, con un ultimo atto di sovranità, senza opporre la benché minima resistenza alla pressione esercitata dal generale Bonaparte, comandante dell’esercito francese in guerra con l’impero austriaco, il Gran Consiglio, che governava la Repubblica, composto dai nobili rappresentanti delle grandi famiglie venete, decretò l’abolizione delle istituzioni che governavano la città.
La proposta del Doge Ludovico Manin, che invitava i rappresentanti del Gran Consiglio a obbedire alle richieste del generale Bonaparte, fu approvato con cinquecento dodici voti a favore, venti (!) voti contrari e cinque voti nulli! Vero è che durante la riunione del Gran Consiglio delle scariche di fucileria della cui provenienza non si sapeva: i Francesi che attaccavano, i giacobini veneti che insorgevano o i mercenari dalmati che salutavano la città prima di imbarcarsi, provocarono il panico e fecero temere un massacro generalizzato.
L’amministrazione dello stato venne devoluta a una “municipalità” composta da sessanta membri, giacobini e nobili che si erano opposti al precedente governo aristocratico.
La popolazione, quando si diffuse la notizia, reagì bruscamente. Brandendo vessilli con l’emblema di Venezia si rivoltò assalendo le case dei principali giacobini e dandosi poi al saccheggio. L’ordine fu però ristabilito nello spazio di una sola notte.
Pochi giorni dopo l’esercito francese sbarcò in città e prese praticamente possesso della città. La “municipalità” si resse sulle baionette dei soldati francesi, in una illusoria indipendenza che terminò ufficialmente nell’ottobre di quell’anno quando, con la pace di Campoformio, Napoleone cedette tutto il Veneto, Venezia compresa, alla casa d’Austria.
Da allora Venezia passò di mano più volte fino a essere ceduta a Napoleone III nel 1866 e da questi  “regalata” a Vittorio Emanuele II al termine della cosiddetta “terza guerra di Indipendenza” italiana, previo un “plebiscito” confirmatorio.
Come è potuto accadere questo “suicidio”?
Vero che la parabola della “Serenissima” era in un inarrestabile declino da ormai diversi secoli. Iniziata con la perdita dell’isola di Negroponte (nota anche come Eubea) nel 1470 – poco dopo la caduta di Costantinopoli per mano dei Turchi – e proseguita con la perdita di Cipro (1572), di Creta (1669) e del Peloponneso (1739), la Serenissima si era ridotta a possedere solo la costa dalmata e il retroterra italiano – che peraltro si estendeva a buona parte della Lombardia.
Nello scontro tra la Francia rivoluzionaria e la coalizione anglo-austro-russa, la Serenissima si era tenuta prudentemente neutrale ma i suoi possedimenti sul territorio italiano si trovavano a essere nel mezzo tra il milanese conquistato da Napoleone nella sua campagna di Italia e i possedimenti austriaci degli Asburgo.
Napoleone, dopo avere stipulato un armistizio con gli austriaci, prendendo a pretesto la morte del comandante della tartana francese “Liberateur d’Italie” che aveva cercato di forzare il blocco del Lido e la rivolta dei veronesi contro gli occupanti francesi, dichiarò guerra alla Repubblica.
Ma furono sufficienti poche minacce del tipo “Sarò un Attila per Venezia” e qualche intrigo per ingenerare nel governo della città un clima di terrore e ottenere nel giro di poche settimane che fosse il governo stesso della Serenissima a decretare la propria fine.
La città sarebbe stata difficilmente prendibile per mancanza di imbarcazioni adeguate e di artiglieria di portata sufficiente e un sollevamento popolare sarebbe stato improbabile.
Perché dunque si sono arresi così rapidamente?
Un'ipotesi avanzata è che una parte della nobiltà, convinta dell'inesorabilità della caduta, avrebbe accettato di perdere il potere politico pur di mantenere i possedimenti sulla terraferma dai quali derivava la loro ricchezza. Altri forse avranno sperato, rinunciando alle loro prerogative, di riuscire a salvare la sovranità della Repubblica. Quello che è certo è che, a seguito della Rivoluzione Francese, gli equilibri europei si erano rotti definitivamente e la sorte della Serenissima era segnata. Solo questione di tempo. Meglio quindi cedere alle ingiunzioni del più forte piuttosto che tentare una vana resistenza con le sue inevitabili sofferenze.
Oggi, nel 2022, alcuni pensano, forse, diversamente.

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"Venezia è un tappeto di vento che vola sul mare.
E da una danza di dame vestite di nero si lascia cullare
."

Hilimoni

LIBRI - Never Quiet
Articolo di Caro Verga

Never Quiet, la biografia di Oscar Farinetti. Un regalo di questa estate. Avevo una certa perplessità ad iniziarlo considerando un bel tomo di quasi 600 pagine. Nonostante i miei dubbi, una mattina rifugiato sotto un albero, ho cominciato lentamente a sfogliarlo e poi…non l’ho più lasciato, assolutamente affascinato dalle innumerevoli iniziative del protagonista e dalla lucida descrizione di tante situazioni. La sua vita avventurosa, le sue iniziative da Unieuro a Eataly (oggi 41 impianti in tutto il mondo) i suoi grandi successi personali e di squadra ed anche qualche amarezza. Penso che ogni giovane che si affaccia al mondo del lavoro dovrebbe leggerlo per capire cosa vuol dire fare l’imprenditore: lo proporrei come lettura in ogni facoltà universitaria.
Un uomo particolare Farinetti, grande amante dell’Italia della sua gente, delle sue produzione, della sua complessità, tanto che In un momento della sua vita, ha voluto scrivere un libro sul nostro Paese, ma come impostarlo? Una traversata atlantica poteva essere l’occasione, invitando tanti ospiti per una sana conversazioni sulla storia, la situazione generale e con loro tutti loro mettere giù due righe con le riflessioni sullo stato delle cose. Lo ha pensato organizzando un leggendario viaggio in barca a vela da Genova a New York con Giovanni Soldini. Non era mai stato in barca a vela, così racconta il viaggio di 30 giorni, quattro tappe con il cambio di ospiti ad ogni tappa e con i quali avrebbe poi scritto, a più mani, un libro, “7 mosse per l’Italia”.
Il tema  scelto,  tratto dal discorso di Pericle agli Ateniesi “Ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero, per questo Atene è diventata grande”.
Incredibile come tanti ospiti noti abbiano voluto partecipare a questa avventura, chef famosi, scrittori e uomini di cultura come Alessandro Baricco, Antonio Scurati, poi Lella Costa, Riccardo Illy, Matteo Marzotto, Giorgio Faletti, Guido Falk, e molti dei maggiori manager delle sue imprese. Serate che dopo le tante dissertazioni sull'argomento finivano con grandi mangiate, bevute, risate e canti.
La fantasia, la creatività, la dialettica con cui convinceva e convince i suoi interlocutori  non ha limiti. La sua vita avventurosa, il suo carattere e la sua convinzione che la fortuna sia proprio per chi  vede la propria esistenza in modo positivo. Notevole anche le storie di tanti imprenditori Italiani, poco conosciuti, che hanno contribuito al successo Italiano nel mondo. Uno in particolare va ricordato, Salvatore Grimaldi un personaggio con il quale Farinetti è entrato in contatto e amicizia per l’Eataly di Stoccolma. Salvatore, giovanissimo emigrato da ragazzo in Svezia in poco tempo si è fatto apprezzare nella meccanica di precisione tanto che oggi ha impianti in tutto il mondo. Uomo particolare, affascinato dalla fama di Fausto Coppi, ha acquistato la famosa marca di biciclette Bianchi rivoluzionandone produzione e caratteristiche per diventare il produttore n.1 in Europa. Ha sposato Brigitte Swartz, una donna di grande fascino oggi nel governo svedese come addetta alla cultura. Oggi è un uomo quasi venerato in Svezia e Lui con Brigitte sono parte del grande successo di Eataly a Stoccolma.
Le storie tante e tutte di gran  successo, forse un libro un poco lento nella parte finale. Ho apprezzato molto il suo discordo nel corso della pandemia e che riporto integralmente:
Non so quando ne usciremo, neppure se saremo diversi. Ma di una cosa sono piuttosto convinto, i migliori ne usciranno ulteriormente migliorati, i peggiori non c’è limite al peggio. Ora dovremmo domandarci chi sono i migliori.
Per me i migliori sono quelli che aiutano anziché criticare, quelli che hanno dubbi e non sono sicuri di avere ragione, quelli che studiano e si domandano il perché delle cose, quelli che sono disponibili a compromessi per raggiungere obbiettivi di armonia. Quelli che si incamminano sebbene non conoscano bene la strada, quelli convinti che, insieme ce la possiamo fare anche se la via appare difficile.
La seconda domanda è quanti sono i migliori. La risposta è che sono almeno la metà. Lo so sembrano meno ma, fidatevi sono tanti. Il fatto che la gente per bene non fa rumore…

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"Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare."

Giovanni Falcone

ABBIAMO OSPITI/CULTURA – Grazie, preferisco Don Chisciotte
Articolo di Marco Patriarca, Autore Ospite de La Lampadina

Nell’estate del 1843 nella casa di campagna di Bourcival vicino a Parigi lo storico Louis Viardot e sua moglie Pauline, la più celebre cantante lirica di Francia, avevano in casa alcuni dei loro amici abituali: gli scrittori Ivan Turgenev, grande amore di Pauline, e Ivan Goncharov, oltre al collega di Louis, il noto critico letterario russo Vissarion Belinsky con la moglie Lara.
Mentre, seduti nella veranda, commentavano la bellezza del bosco profumato dalle grandi siepi di bosso tutto intorno alla casa, entrò George Sand, grande amica di Pauline, con un ampio cappello di feltro leggero color tortora.
Che altro discutere fra quei personaggi se non di letteratura.
La giovane e bella Lara Belinsky infatti, rivolta a George Sand, si stava avventurando in un’ardita distinzione psicologica fra la tragedia esistenziale di Anna Karenina e quella di Emma Bovary, le eroine più discusse di quegli anni. Intanto Louis Viardot, da storico, esaltava il genio di tutti quegli scrittori che hanno creato personaggi immortali: come, per esempio Daniel Defoe con il suo Robinson Crosué, moderno, razionale e creativo che, come affermava con arguzia, avrebbe potuto far partire un Paul Gauguin per Tahiti come condurre un Andrew Carnegie alle acciaierie; intanto fissava Goncharov di cui aveva appena letto il tristissimo personaggio di Oblomov. Poi citò Julien Sorel nel Rosso e Nero di Stendhal e persino le ironie geniali dell’immortale Pinocchio di Collodi.
Allora Belinsky, nel suo ruolo di critico, decise di introdurre quello che riteneva un piatto forte per quella conversazione: Amleto.
“Shakespeare - iniziò Belensky con tono perentorio - con il grande Amleto ha anticipato di secoli il vero carattere dell’uomo moderno: complesso, contraddittorio, sofferente, perennemente confuso, e forse romantico, fra il suo sogno tradito e, come noi tutti, ossessionato da una incessante ricerca di se stesso e del significato della propria vita”.
Belensky aveva tutta l’aria di continuare a delineare tutte le implicazioni sociali, politiche e religiose della figura umana e sconvolgente, ma allo stesso tempo affascinante, di Amleto quando Turgenev improvvisamente osò interromperlo con un leggero gesto della mano che lasciò tutti sorpresi.
Silenzio.
Poi Turgenev pronunciando le parole con studiata calma, si versò un bicchierino di sherry e diede inizio al seguente memorabile discorso. “No, caro Vissarion - disse - apprezzo le sue parole ma debbo dirle che per nessun personaggio della letteratura mondiale ho ancora oggi l’antipatia che da sempre nutro per Amleto. Amleto è un totale egoista che non sa chi sia né cosa voglia, la sua vita è senza scopo, a parte quello violento della vendetta; è un fallito che ama la vita ma senza viverla solo perché la natura è più forte del suo pensiero totalmente astratto. Tratta con sgarbo e perde l’amore della sua adorante e bella Ofelia, che pure dice di amare, preoccupato solo di se stesso e odia quasi tutti mentre scava dentro di se al punto che, in un famoso monologo, Shakespeare ci fa adombrare il suo suicidio; per il quale però non ha coraggio. 
No amici, fra gli eroi letterari io apprezzo sempre quelli che soffrono; ma che soffrono per una causa. 

Il mio modello non è Amleto. Il mio interesse è tutto per Don Chisciotte che ho amato fin dall’adolescenza. Don Chisciotte è generoso, vive fuori da sé per gli altri e combatte le forze nemiche dell’uomo: i giganti, i maghi i malvagi; il suo cuore è umile, la sua anima è grande ed eroica il suo pensiero è semplice e puro, la sua fede è incrollabile e non dubita mai della sua missione mentre la sua volontà si conforma sempre al suo pensiero.
Venera una meravigliosa creatura immaginaria, Dulcinea, che sogna e con cui discorre, che lo incoraggia nella sua lotta che ritiene non solo nobile ma addirittura indispensabile e a lei dedica le sue sempre più adite imprese cavalleresche.
Amleto è uno scettico, pensa troppo e, come aveva scritto Shakespeare, “il suo pensiero paralizza la sua volontà di cui diviene un pallido riflesso.” Non guarda fuori da sé, sa poco del mondo in cui vive e alla fine è anche un po’ stupido.
Il mondo - proseguiva Turgenev - è pieno di Amleti, pensosi, cupi, in cerca di cose che la loro coscienza non può contenere e il loro cervello non percepisce e quasi tutti si riducono all’immobilismo e divengono inutili per se stessi e per gli altri.
Molto meglio quel mezzo matto di Don Chisciotte, un altruista integrale, che vuole salvare il mondo intero e insegue orizzonti lontani lottando per l’umanità per scopi alti e nobili; anche se quegli orizzonti non esistono.
Come Amleto anche lui è inutile alla società ed è anche lui alla fine un perdente come lo sono tutti coloro che lottano contro il male universale.
Eppure, amici, guardate in giro: i Don Chisciotte sono milioni e, tutti volenterosi; non possono non coinvolgersi nel dramma dell’esistenza umana di questo mondo, lottano contro tutto ciò che toglie agli uomini la libertà e la dignità; per cui devono assolutamente affrontare la realtà, rischiare e mettersi in gioco anche sfidando il ridicolo, l’isolamento e la repressione, pur di continuare a inseguire invisibili orizzonti e lottare contro nemici immaginari. Basterebbe a chiunque un’armatura e una lancia arrugginita e uno sfiancato Rozinante, cioè la dotazione di cui tutti potrebbero disporre e tutti dovremmo dar loro una mano e aiutarli in quel duro lavoro per un mondo migliore.
D'altronde amici, -concludeva Turgenev- è successo spesso nella storia che l’umanità, grazie a pochi visionari che da soli hanno abbattuto migliaia di mulini a vento, fatto fuori non pochi draghi anche coprendosi di insulti e di ridicolo abbiano avuto la meglio sul pessimismo degli Amleti, e alla fine, è anche grazie a loro che si sono realizzate cose che solo pochi eroi mezzo- matti i erano stati i soli a intravedere all’orizzonte.
“Fantastico Ivan - lo interruppe entusiasta Belinsky,- potreste venire con me la settimana prossima alla conferenza nazionale dell’Ecole Militaire; lì sì che potreste farvi valere con il vostro Don Chisciotte e ne potremmo sentire delle belle!”
Intanto George Sand sorrideva divertita dalla scenetta di Don Chisciotte a l’Ecole Militaire.
“Vi ho ascoltato tutti cari amici - disse la Sand ironica - guardate che i personaggi letterari di successo che conosciamo sono sempre tutti di maniera e sono costruiti con puntigliosa attenzione dai loro autori per essere sempre fedeli a se stessi senza mai tradire l’immagine che il lettore deve assolutamente farsi di loro.
Per mio conto ai Julien Sorel e agli Amleti e agli Oblomov preferisco le terrestri banalità di uno dei contadini russi piccoli proprietari cacciatori nelle loro isbe essenziali, rustici buontemponi, spesso ubriaconi così come con tale poetica umanità l’ha raccontati il nostro cacciatore vagabondo Ivan Turgenev, tutti pieni di sfaccettature e dotati di una coloritura colloquiale e uno spirito ben più accattivante dei nostri eleganti esercizi letterari.
In quanto a Amleto e Don Chisciotte volete sapere la verità? il loro mondo non è quello nostro, e non lo è di nessuno: non dobbiamo prenderci in giro identificandoci come Amleto oppure Don Chisciotte; il problema dell’umanità è assai più grave e maledettamente serio, per non dire tragico, è che siamo senza scampo tutti sia Amleto che Don Chisciotte.

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"Vivere significa: combattere in sé il fantasma di forze oscure, essere poeta: giudicare il proprio io."

Miguel de Cervantes y Saavedra

GEOPOLITICA – Emergenza intorno al lago Tchad 2022
Articolo di Carlotta Staderini Chiatante

È una delle crisi umanitarie più grandi del Continente Africano. Il cambiamento climatico e la carestia fanno da padroni e Boko Haram attacca i villaggi. Gli sfollati ormai sono migliaia.
Il lago Tchad confina con Camerun e Nigeria  e fornisce acqua a circa 40.000 persone.
Oggi l’acqua del lago non è abbondante come nel 1970, tuttavia rimane una zona molto fertile. Questa regione già fragilizzata a causa del cambiamento climatico, subisce continui attacchi dal gruppo Boko Haram, che uccide, rapisce donne e bambini e ruba il bestiame.
Boko Haram è una setta sunnita di cui la Treccani scrive: movimento fondamentalista musulmano. Boko Haram (locuzione in lingua Housa) significa “la cultura occidentale è sacrilega”.
Questo gruppo del popolo della “Sunna” per la propaganda religiosa e Jihad, è stato fondato nel 2002, con l’obiettivo di combattere la corruzione e l’ingiustizia, ritenute il prodotto del contatto con l’Occidente ed imporre la “sharia” (legge sacra dell’Islam, come strumento di giustizia sociale. La sua attività armata inizierà nel 2009.

Siamo in Nigeria e comincia l’inferno. Attacchi alle scuole, ospedali, basi militari, palazzi governativi chiese, organizzazioni internazionali, rapimenti di massa, le stragi nei villaggi, attacchi dinamitardi in luoghi pubblici nei quali verranno usati bambini kamikaze. Boko Haram, occuperà intere fette di territorio in Nigeria e si espande in Camerun.
Oggi il lavoro delle ONG e dei rappresentanti dell’ONU presenti al lago Tchad, è sempre più sotto stress per ragioni economiche e  per ragioni di sicurezza. I campi profughi servono per gestire la costante emergenza; di progettualità per il futuro neppure l’ombra. Solo emergenza e i campi profughi si riempiono sempre di più. Nel 2021 il programma alimentare mondiale che dà assistenza alimentare a tre milioni di persone, ha deciso di ridurre le razioni del 50%.
Di tutto ciò sui nostri quotidiani non si parla.
Come dice la responsabile di una ONG la forbice che si è creata tra i nostri mondi, uno ricco e veloce e uno rimasto troppo indietro è assolutamente gigantesca.
Guardate il reportage di Le Monde. Ci richiama un po' all’ordine.

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"Se siete nati in un paese o in un'epoca in cui non solo nessuno viene a uccidervi la moglie o i figli, ma nessuno viene nemmeno a chiedervi di uccidere la moglie e i figli degli altri, ringraziate Dio e andate in pace. Ma tenete sempre a mente questa considerazione: forse avete avuto più fortuna di me, ma non siete migliori."

Jonathan Littel dal libro "Le benevole"

ABBIAMO OSPITI/ASTRONOMIA – Il nuovo telescopio Webb
Articolo di Gian Carlo Ruggeri, Autore Ospite de La Lampadina

Lanciato il 24 dicembre 2021 dallo spazioporto europeo di Kourou (Guyana francese) il James Webb Space Telescope (JWST), realizzato in collaborazione fra la NASA (National Aeronautics and Space Administration), ESA (European Space Agency) e CSA (Canadian Space Agency), ha raggiunto il “Punto di Lagrange Terra – Sole L2” a 1.609.344 chilometri dalla Terra. Nel Punto di Lagrange un piccolo oggetto, come una stazione od un veicolo spaziale, può mantenere una posizione fissa rispetto a due oggetti celesti che ruotano attorno a un comune centro di gravità. Questa posizione è stabile: si tratta, quindi, di un luogo peculiare, dal quale osservare gran parte dell’Universo.
JWST
, quindi, è destinato ad orbitare in tale punto dello spazio, come accennato, a circa 1,6 milioni di Km dal nostro Pianeta, dal lato opposto al Sole, muovendosi con la stessa velocità di rotazione terrestre e, pertanto, rimanendo fisso rispetto a questa. Tale punto è, in pratica, direttamente “dietro” la Terra, così come vista dal Sole.
Poiché la radiazione infrarossa è essenzialmente calda, i telescopi ad infrarosso (che sono praticamente identici ai telescopi ottici) necessitano di scudi termici e di raffreddamento mediante l’azoto liquido, allo scopo di formare l’immagine. JWST, come un origami, chiamato amichevolmente – per questo - anche “Il telescopio – origami”, una volta giunto in posizione, ha dispiegato il suo scudo termico per essere riparato dal calore del Sole. Possiamo considerare che con le prime immagini a colori, inviate da JWST, ed i dati spettroscopici da lui forniti, sia iniziata una nuova era nell’astronomia.
Le immagini selezionate sono cinque.

Con la prima immagine, catturata all’infrarosso, una composizione a colori di esposizioni multiple, ognuna della durata di circa due ore, JWST ha inviato la più profonda e più acuta configurazione dell’Universo distante; essa mostra un ammasso di galassie, denominato SMAC 0723, con una moltitudine di oggetti. Tale ammasso si vede come era 4,6 miliardi di anni fa; alcune galassie dietro di esso, però, più distanti, risalgono a date anteriori. La spettroscopia ha rivelato una galassia la cui luce, per giungere fino a JWST, ha impiegato 13,1 miliardi di anni (la velocità della luce è di 299 792 458 m/s = 1079252848,8 km/h).

Con la seconda immagine, ottenuta attraverso il grande specchio ed i precisi strumenti di JWST, è possibile disporre di misure minuziose dell’atmosfera di un pianeta gigante e gassoso al di fuori del sistema solare (esopianeta), orbitante attorno ad una Stella simile al Sole; tale pianeta, denominato WASP-96, è situato nella nostra galassia a 1150 anni luce dalla Terra. Lo spettro della luce rivela la chiara firma dell’acqua. L’intensità del segnale rilevato da JWST indica il ruolo significativo del telescopio nella funzione di ricerca di pianeti potenzialmente abitabili nel futuro. Le capacità visive di JWST mostrano l’evidenza di foschia e di nubi che precedenti studi non avevano permesso di rilevare. L’osservazione, basata sui sottili decrementi nella luminosità di precisi colori della luce, mette in risalto la presenza di specifiche molecole gassose ed è la più dettagliata del genere; essa dimostra la peculiare abilità del telescopio nell’analizzare le atmosfere lontane centinaia di anni luce.

La terza immagine presenta dei particolari della nebulosa Southern Ring (Anello del Sud - NGC 3132): essa è composta da due stelle; due apparati fotografici imbarcati su JWST (NIRCam - Near-Infrared Camera e MIRI- Mid-Infrared Instrument) ne hanno catturato l’ultima immagine. Questa nebulosa planetaria, una nube di gas in espansione che circonda una stella morente, dista da JWST circa 2500 anni luce. Le nebulose planetarie sono degli strati di polvere e gas scacciati da stelle che muoiono; comprendere la struttura chimica di tali strati servirà a capire meglio la suddetta fase delle stelle. L’immagine all’infrarosso di JWST caratterizza dettagli nuovi in questo sistema complesso. Nell’immagine, le due stelle che sono bloccate insieme in un’orbita stretta, modellano il paesaggio locale. La seconda delle due stelle è circondata da polveri. La stella più brillante si trova ad uno stadio primario della sua evoluzione e probabilmente espellerà la sua nebulosa planetaria nel futuro. Dalla nascita alla morte come nebulosa planetaria, JWST può analizzare i gusci di gas e polveri espulsi delle stelle che invecchiano: essi potranno viaggiare attraverso lo spazio per miliardi di anni e divenire, un giorno, una nuova stella od un pianeta.

La quarta immagine è una commistione di 1000 immagini ed è denominata Stephan’s Quintet, gruppo compatto di cinque galassie all'interno della Costellazione di Pegaso, già scoperto nel 1887 dall’astronomo francese Édouard Jean-Marie Stephan, da cui il nome. Le stelle derivano da gas e polveri, contribuiscono ad essi, in quantità di massa, vorticando attorno alle galassie. Le polveri evolvono nel tempo e JWST può studiare le galassie vicine e dinamiche, interagenti, per vedere la polvere in azione. In questo modo gli astrofisici possono dare uno sguardo raro, con dettagli senza precedenti, a come le galassie agenti fra loro inneschino la formazione di stelle l'una nell'altra e come venga interessato il gas in tali galassie.

La quinta immagine mostra la nebulosa della Carena, situata a circa 7600 anni luce dalla Terra. Lo sguardo di JWST a queste “Scogliere cosmiche”, svela le primissime rapide fasi, finora nascoste, della formazione delle stelle. Osservando con un dettaglio finora non raggiunto questa regione di formazione di esse, grazie all’elevata sensibilità di JWST alla radiazione infrarossa, il telescopio può indagare su nuove stelle in formazione, studiando l’insieme di gas e polveri che le crea.

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"Fra pochi giorni il telescopio Webb ci aprirà lo sguardo su mondi mai visti. Ma, ammesso che là fuori ci sia qualcuno che sta osservando le nostre imprese, potrà mai credere che l'autore di tanta meraviglia sia lo stesso che sta massacrando con guerre insensate la propria specie?"

Giuseppe Zuccarini

COSTUME - A volte  può accadere  che…
Articolo di Lalli Theodoli

Basta. Troppo stress da lavoro. Ha deciso. Chiederà un anno sabbatico per passare più tempo con i figli, avere più tempo per se stessa ed anche per il marito. Concedersi qualche giorno di vacanza in più.
La sua vita ad oggi?
Al mattino. Un bacio frettoloso ai figli che fanno con calma colazione. Di corsa al lavoro. Ritorno a casa. Ascolta distratta quanto le viene detto sulla scuola. Ha una brutta grana in uffico. Non ascolta. La mente altrove.
La vecchia tata scuote il capo con rimprovero silente. Riflette su quanto la signora le aveva detto tempo prima ”Meglio poco tempo con i figli, ma ben speso, di qualità!”
Poco tempo? Forse! Ma zero tempo? Riparte a razzo. Al ritorno, una corsa al supermercato. In pochi minuti riempie il carrello di tutto quanto occorre. Conosce scaffale e postazione di ogni singolo prodotto. Non perde un attimo.
La sera. Abbraccia la vecchia tata che stanca si aggira per casa colle sue adorate vecchie ciabatte. La abbraccia. I bambini già sono a letto. Socchiude piano la porta per baciare le piccole fronti serene. Grata, le dice “Cosa farei senza di te?” Ed esausta si abbatte sul divano già parzialmente occupato dall’altrettanto provato marito.
Basta, da ora tutto cambia. La mattina una lunga colazione con i figli. Peccato che si trasformi in un manuale di monsignor Della Casa. Non mettere i gomiti sul tavolo, pulisci la bocca prima di bere. Con un sobbalzo di orrore si accorge che uno dei figli si mette il dito nel naso e poi…anche nell’orecchio. Viene ripreso aspramente.
Era veramente necessario che tornasse ad occuparsi di più dei figli!
La spesa è divenuta ora un lungo passatempo. Lentamente spingendo il carrello di corsia in corsia, rigira fra le mani le lattine per verificarne la scadenza, sceglie verdura nazionale, si fa grattare il parmigiano (mai più quello preconfezionato). Brontola su due etti di prosciutto al banco. Troppo grasso e tagliato troppo grosso.
Rientra in casa che quasi è già trascorsa la mattina. La vecchia tata le va incontro ciabattando con il suo vecchio vestito a fiori. Un po' giù di tono. Sa che da domani sarà costretta alle friulane ed alla divisa di Z…i. Come si era potuto tollerare che girasse conciata così?
Passa il dito sul bordo dei quadri…un polverone! e l’argenteria? Ossidata! e i vetri? Opachi! Lo fa notare alla tata che alza gli occhi al cielo e brontola qualcosa che sembra “Meglio se torna a lavorare.” “Hai detto qualcosa?” "No, ho tanto da lavorare.. dicevo”.
Quella casa così serena si trasforma in una via di mezzo fra una caserma e un collegio. Nulla si perdona.. nulla sfugge. Si rompe la lavatrice, la lavapiatti allaga la cucina ed il piano sottostante, la doccia non scarica, l’ascensore si blocca. Ma chi si occupava di tutto quando si era bloccati in ufficio? Ora una arrabbiatura dopo l’altra. Il tecnico verrà fra le 9 e le 14. L’idraulico fra le 15 e le 18. Il condomino del piano di sotto chiede enormi danni.
Le telefonate con le amiche in cui prima si parlava di libri e di teatro sono ora una unica lamentela sulla tata in rivolta, il portiere maleducato, il marito troppo assente. Già perché prima erano assenti in due e funzionava benissimo!
I bambini diventano insofferenti e così pure il marito su cui ora incombe una intensa vita mondana, completamente ignorata nella vita precedente, quando tutti e due morti di lavoro non sognavano che la TV. Ora lei è piena di energie. Solo lui la sera è sempre stanco morto.
Il giovedì fa delle torte orribili che nessuno mangia. Sta seguendo un corso di cucina che ha costretto tutti in casa a mangiare besciamelle per una settimana finchè le villeroy sono finalmente venute bene.
È andata a conoscere finalmente i professori dei figli con cui ha avuta però una aspra discussione.

Passa un po' di tempo. Si stufa di passare il dito negli angoli a caccia di polvere. Accelera la spesa al supermercato. Ha visto e rivisto tutti i suoi amici e non c’è più nulla di nuovo da raccontarsi.
Prende il coraggio a quattro mani e chiama il suo ufficio. Rientra!
La vecchia tata sorride soddisfatta: la settimana dopo viene frullato il grembiule di Z, vengono riportate alla luce le vecchie ciabatte.
C’è un po' di polvere ma che peso può avere in cambio di una riconquistata totale serenità?

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 FLASH NEWS!

Un po' qua, un po' là... 

Le potenzialità belliche di ciascun paese - Il sito di informazioni militari GFP (Global firepower), è misterioso ma sembra molto affidabile. Dal 2006 stila una classifica tra 142 potenze militari che tiene in considerazione 55 diversi parametri tra i quali la popolazione complessiva, le risorse naturali, gli armamenti e la posizione geografica strategica. Nel 2022 l’Italia risulta all’undicesimo posto su 142 nazioni esaminate, in Europa si colloca dopo la Francia e la Gran Bretagna ma prima di Germania e Spagna. Sempre secondo GFP l’Italia ha un esercito composto da 297 mila uomini, secondo solo alla Francia che ne conta 415 mila. 
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Basta una mano - Toh: il nostro telefonino cosi prezioso, magari tra qualche anno limiterà le sue funzioni, tipo? Il pagamento nei negozi con il solo palmo della mano, già succede in più punti vendita di Whole Foods, catena di supermercati bio della California, acquistato da Amazon nel 2017. Il sistema si chiama Amazon One. I clienti si devono iscrivere al servizio, configurano il riconoscimento biometrico del palmo della mano presso centri autorizzati, e a questo ovviamente si associa una carta di credito. Si farà la spesa semplicemente entrando in uno dei punti vendita presentando ad uno scanner il palmo della mani, si farà la spesa e si uscirà dal negozio, il tutto senza soldi, carte di credito o smartphone. Semplice, no?
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QI: il quoziente di intelligenza - Nel secolo passato il QI medio è aumentato gradualmente nel mondo. Il QI misura certe abilità della mente, ma non proprio l’intelligenza e meno ancora la capacità di ragionare o sostenere la verità. Con il Duemila, l’insieme di queste capacità della mente ha cominciato a scendere. Un peggioramento universale, che può essere un'estensione dell’effetto internet: per un po’ il web ha migliorato le conoscenze, ma superata una certa soglia ha aumentato e aumenta la confusione.
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APPUNTAMENTI DELL'ASSOCIAZIONE
LA LAMPADINA:::PERIODICHE ILLUMINAZIONI

Ecco i prossimi appuntamenti dedicati ai Soci de La Lampadina.

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Dopo la breve pausa estiva, ritorniamo con le nostre proposte.

Per settembre stiamo programmando alcune visite guidate vicino Roma, iniziamo con:
sabato 10 settembre 2022
ore 19.30

Aperitivo a Villa d'Este
Sarà l'ultima delle aperture in notturna di Villa d'Este, a Tivoli, dichiarata Patrimonio dell'Umanità
dall'UNESCO nel 2001

Verso le 19.30 un buon aperitivo nella piazza antistante l'entrata alla villa e a seguire, con il fresco, una passeggiata tra scale, palazzo e giardini, guidata da Alessandra Mezzasalma alla riscoperta della bellezza di questo splendido luogo. 

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Le Domus romane del Celio 

Le domus rappresentano uno dei luoghi più affascinanti della Roma sotterranea per la presenza di decorazioni originali e per le vicende che nei secoli hanno inciso profondi cambiamenti alla struttura. Sottostanti la basilica dei Santi Giovanni e Paolo, tra il Colosseo e il Circo Massimo, sono state aperte al pubblico nel 2002. 

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Pian delle Orme e Sonnino
terra di confine, che era stata rimandata per cattivo tempo

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Il Museo Duilio Cambellotti a Latina e i giardini inglesi di Torrecchia Vecchia.

Visiteremo, nella struttura dedicata a Duilio Cambellotti le opere del poliedrico artista le quali si uniscono a innovativi spazi dedicati alla cultura dell’Agro Pontino, Poi continueremo per i giardini di Torrecchia, inizialmente progettati da Lauro Marchetti, curatore dei giardini di Ninfa, ed in seguito sviluppato e mantenuto dal paesaggista inglese Dan Pearson.

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A Roma

Le passeggiate a Tor Pignattara e al Tufello con Alessandra Mezzasalma.
 

San Clemente e l'aula gotica dei Santissimi Quattro Coronati

La basilica di san Clemente è un unicum che racchiude nei suoi vari livelli centinaia di anni di storia, dalll'incendio di Nerone del 64 d.C. ai culti mitriaci del II secolo e poi la basilica originaria, un viaggio nel tempo! Ci sposteremo poi alla vicina aula gotica del monastero dei santissimi Quattro incoronati. Il salone gotico si trova al primo piano della Torre Maggiore del monastero ed era l’ambiente più prestigioso del palazzo cardinalizio di Stefano Conti (nipote di Innocenzo III, cardinale di Santa Maria in Trastevere, nominato Vicarius Urbis nel 1245), dove vi si svolgevano ricevimenti e si gestiva la giustizia. Il monumento presenta forme architettoniche squisitamente gotiche e soprattutto un importantissimo ciclo pittorico eseguito fra il 1235 e il 1247, scoperto nel 1996 e sottoposto a un lungo restauro, che ha rivoluzionato la storia della pittura medievale della Roma del XIII secolo.

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Palazzo Caffarelli - Domiziano imperatore. Odio e amore


Una mostra che presenta quasi cento opere provenienti da alcuni dei più importanti musei italiani e internazionali. Le 15 sale espositive ripercorrono la storia di Domiziano, principe e tiranno condannato dalle fonti e dai suoi contemporanei, ma capace di riforme importanti come quella dell’amministrazione.

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06-09 OTTOBRE 2022
VENEZIA: BIENNALE,
KIEFER, KAPOOR ED OLTRE

Grande interesse avete dimostrato per questo appuntamento!
Finalmente torniamo a Venezia che tanto ci è mancata. L’occasione è varia: la 59esima Biennale d’arte: il latte dei sogni, la mostra del maestro Anish Kapoor che troviamo sia alle Gallerie dell’Accademia che a palazzo Manfrin, e poi a palazzo Ducale Anselm Kiefer e ancora andremo a visitare la sede restaurata di palazzo Fortuny e….

Seguiteci per sapere le date di vista e gli ulteriori appuntamenti programmati.

Per info sull'Associazione e/o prenotazioni, scrivete a appuntamenti@lalampadina.net 

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E ANCORA
FLASH NEWS!
 

La fabbrica delle zanzare - Avete mai pensato a come ovviare al problema delle zanzare che in alcuni paesi sono mortali? Il problema è così sentito in Colombia, che le autorità hanno aderito al World Mosquito Program,  un progetto per la “produzione” e  l‘allevamento di un tipo particolare di zanzare. Gli insetti così “ottenuti” trasportano i batteri chiamati Wolbachia che impediscono loro di trasmettere sangue e altri tipi di virus, come zika, chikungunya e febbre gialla, agli esseri umani. Le zanzare così ottenute vengono poi rilasciate per riprodursi con quelle selvatiche, queste diffondendo i batteri, riducono la trasmissione dei virus proteggendo milioni di persone da diversi tipi di malattie.
Il progetto è sostenuto anche dalla Fondazione Bill & Melinda Gates...
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Tutti i libri del Giappone - Il Giappone è la quarta nazione al mondo (dopo Usa, Cina e Regno Unito) per titoli pubblicati ogni anno: in media 140 mila, con circa 70 mila inediti e 13 mila tra romanzi e racconti per un totale di 600 milioni di copie vendute. Terreno fertile. Un universo di autori contemporanei: Rizzoli ha inaugurato una collana di narrativa giapponese «Kimochi» (significa stato d’animo), «lontana dai classici concetti della geisha e del samurai» (che continuano comunque ad avere grande successo).
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L'alto costo della violenza- Impressionante, l’impatto economico delle morti da armi da fuoco negli Stati Uniti, secondo il rapporto The Economic Cost of Gun Violence: il totale ammonta a $ 557 miliardi annui. La direttrice della ricerca , Sarah Burd-Sharps, spiega che la stima, include solo costi diretti e misurabili (polizia, processi, cure), di conseguenza il costo assoluto è moto più alto.
CV

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Facebook in evoluzione - Cosa sta succedendo a Facebook? Un fortissimo calo dei ricavi, L’utile netto è sceso del 36%, a 6,7 miliardi, tutto questo ha causato una flessione del valore delle azioni del 40% negli ultimi sei mesi. Qualche cambiamento: la n.2 si Zuckeberg, Sheryl Sandberg, ha lasciato l’incarico e presto sostituita con Susan LI, poi qualche altro cambiamento in vista, magari che lo avvicini di più al successo di Tik Tok? Le previsioni, più a lungo termine sono comunque positive. 
CV

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PENSIERI E PAROLE
Il puntino azzurro pallido

Il nostro Autore Ospite, Aloisio Gaetani d’Aragona, ci manda un suggerimento di lettura al quale Egli aggiunge un Suo personale commento.

Leggete a questo link il testo suggerito
Un pallido punto azzurro,
la riflessione di Carl Sagan
UnderTrenta di Federico Oselini
 

e poi qui di seguito la similitudine che ci suggerisce Aloisio.
Buona lettura

“Carl Sagan è stato uno dei più grandi geni della fisica del ventesimo secolo, sognatore e uomo straordinario che ha sempre adoperato parole semplici e, qualche volta, addirittura buffe, per spiegare l’essenza delle sue meravigliose intuizioni.
Carlo Rovelli, fisico teorico cattedratico in Francia, scrive i suoi bellissimi libri con uguale semplicità e leggerezza, lasciando chi li legge con un animo nuovo, euforia ed un’immensa curiosità.
Dell’Universo ho sempre avuto una grande attrazione e l’ho immaginato e scritto nelle mie brevi note, convinto come lo sono ancora, di aver ben intuito molte cose, quasi vedendole, mentre continuo felicemente ad immaginarle.
Molto bella l’introduzione che Oselini fa allo scritto virgolettato del grande Carl Edward Segan. È ospite invisibile di quest’incontro il fisico contemporaneo Carlo Rovelli cui mi legano motivi personali e tantissimo rispetto. Pochi anni fa Carlo ha scritto un libro dal titolo sconvolgente o forse, dipendendo dal vostro approccio, enormemente rasserenante: “Ci sono luoghi al mondo dove più che le regole conta la gentilezza”.
I nostri due eroi hanno in comune lo stesso nome di battesimo e la stessa, inconfondibile leggerezza nei loro meravigliosi scritti.
L’idea poi di aver pensato di mandare proprio a voi queste due strepitose intuizioni, avrà una sua ragione.”

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La Lampadina
Libri

Dell’anima non m’importa
di Giorgio Montefoschi
Edito da La nave di Teseo, 2022
pagine: 320

Recensione di Elvira Amabile Coppola

Segreti di vite celati dalla normalità del quotidiano. I raffinati libri di Giorgio si muovono in questo quadro. Questa volta più colloqui alternati a minuziose descrizioni. Un sottile cambio di stile. I protagonisti, attori della vita, si trasformano, gioiscono, soffrono invecchiano, muoiono. Riaffiorano argomenti religiosi, la fede, i misteri della reincarnazione. Culture orientali che sfumano nel cattolicesimo, più carnale ed esplicito, tuttavia indecifrabile. Si scivola tra colloqui suggestivi dei personaggi sempre ammaliati dai giganti della letteratura. Stendhal, Musil, Balzac… si accendono come luci nei romanzi di Giorgio. E si spengono lasciando scie, come le stelle cadenti. Tra un tavolo, un divano, un giardino fiorito. Sorseggiare un drink confidando un sentimento ad un amico. Scrutare una figlia cercando di comprenderne i progetti. Glissare le richieste di una moglie impaurita da un tradimento che offende. Le toglie la sicurezza di una protezione sempre agognata. Il tradimento rappresenta una privazione che sgomenta. Le rivalse illudono. Sono inutili.
Una Roma un pò fané sempre uguale sempre mutante é la cornice degli accadimenti. Anche le Dolomiti raggiunte come un’oasi che dovrebbe dare ristoro definiscono passioni sofferte. Enrico s’illude di superare un momento di crisi ricominciando una vita nuova. Il tradimento dà una spinta al cambiamento. L’attrazione erotica rianima l’energia. La fascinazione per la cultura del padre dell’amante. Tutto si consuma inesorabilmente lasciando strie di dolore. E gli stessi percorsi gli stessi gesti nascondono passioni e drammi. Così le cose inanimate si colorano del patos di chi sta vivendo un dolore o una gioia. Anche il cibo che si consuma normalmente diventa un rituale che circonda il divenire sofferto. Carla si strugge perchè patisce la stessa crisi abbandonica dell’infanzia. Un marito con 20 anni di più per colmare una figura paterna dileguata. Un marito stanco che ritorna. La paura della malattia che si affaccia. Un ritorno. Ma non è abbastanza. Carla spera di riavere ancora Enrico avvolgente e protettivo come un tempo. Enrico si strugge di un’infinita tenerezza che non sa comunicare. Ne soffre mentre sente affievolire la forza vitale.
La quotidianità che sembra banale è lo scrigno prezioso nel quale i romanzi di Giorgio Montefoschi si svolgono senza mai raccontare esplicitamente. Leggere é come spiare ipnotizzati dalla trasparenza sotto la quale si agita il dramma ineluttabile della vita. Parole, quiete, gesti, riti, apparizioni travolgenti dell’affettività di figli traboccanti energia e salutare indifferenza. Dell’anima non importa a nessuno. E la vita va.

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MOSTRE

Ecco le segnalazioni di
Marguerite de Merode

Galleria Continua: Geometria delle forme
La galleria Continua è una delle più importanti gallerie italiane. I tre fondatori, ancora ragazzi, hanno avuto il coraggio di aprire la loro prima galleria a San Gemignano nel 1990 per, poi, conquistare il mondo. Lavorano con artisti di livello internazionale e oramai hanno aperto sedi a Beijin, Parigi, Roma e ora pure a Cuba. Ora a Roma, fino alla fine del mese, una mostra collettiva che indaga il rapporto tra le forme geometriche e lo spazio circostante e la loro successiva interazione con lo spettatore.
Fino al 24 settembre

MAXXI: InGenio. Idee visionarie dall’Archivio
L'Archivio del MAXXI è il luogo privilegiato per scoprire le idee di geniali ingegneri visionari che hanno anticipato i tempi come Pier Luigi Nervi, Sergio Musmeci e molti altri. Giudicate impossibili allora, quelle idee forse oggi potrebbero essere realizzate.
Dal 30 settembre al 10 aprile 2023

Galleria Lorcan O’Neill: Sam Taylor-Johnson. New work
Taylor-Johnson, inglese, fotografa, artista cinematografica e di video, dopo essersi laureata al Goldsmiths College di Londra, nel 1990, ha lavorato principalmente come fotografa. Mostra spesso se stessa in ruoli sessualmente conflittuali e stimolanti. La galleria in questo caso espone il suo recente lavoro.
Fino al 1 novembre

Gagosian: Setsuko. Into the trees. II
Toccare e modellare la terra è un modo per vivere in sintonia con la natura.
—Setsuko. Into the Trees II, una mostra di nuove sculture di Setsuko in ceramica, bronzo e legno, si ispira alla ricchezza del mondo naturale.
La galleria espone anche lavori su tela dipinti nel corso della sua carriera e una selezione di nuove opere su carta.
Fino al 29 ottobre 

La Lampadina Racconti

Michael Ventris, brillante architetto inglese e “Genio della filologia”
di GIANNI FAZZINI

Cento anni fa nasceva il geniale architetto inglese che a soli quattordici anni si era proposto di decifrare la misteriosa scrittura Lineare B: a trent’anni sarebbe riuscito in un’impresa in cui avevano fallito archeologi, filologi e linguisti di chiara fama!

Tutto nacque dalla domanda che uno studente appena quattordicenne rivolse a Sir Arthur Evans, il mitico scopritore di Cnosso: “Did you say the tablets haven’t been deciphered, Sir?”!
Era il 16 ottobre 1936 e durante una visita della Stowe School alla Burlington House di Londra - sede della Royal Academy of Arts - al termine della conferenza su “The Minoan World” tenuta da Sir Evans per celebrare i cinquanta anni di vita della British School di Atene, lo studente Michael Ventris che, pur se solo quattordicenne, già padroneggiava varie lingue, antiche e moderne, chiese conferma del fatto che le tavolette rinvenute a Cnosso - scritte in lingue sconosciute, che per talune loro caratteristiche erano state denominate da Evans Lineare A e Lineare B - fossero fino ad allora sfuggite a qualsiasi tentativo di decifrazione, messo in atto da filologi, paleografi, linguisti e archeologi, in primis dallo stesso Evans.
Alla risposta affermativa, seguì un breve scambio di parole tra il famoso archeologo e il giovane studente, che non era affatto imbarazzato nel trovarsi a parlare con uno studioso di tale levatura, tanto che alla fine di questo breve ma curioso e interessante confronto il giovane Michael chiese rispettosamente a Sir Evans il permesso di potergli successivamente scrivere in merito a quei problemi linguistici antichi; il permesso fu accordato, Michael scrisse e Sir Evans, pur se preso da innumerevoli impegni, fu così garbato da rispondere: lo scopritore di Cnosso, che sarebbe morto cinque anni dopo, ormai novantenne, non poteva immaginare che quella giovane e dinamica mente avrebbe risolto di lì a poco meno di vent’anni il mistero della Lineare B; si può ipotizzare che solo un fato avverso avrebbe poi impedito la soluzione anche del mistero della Lineare A che “forse” - non possiamo tuttavia affermarlo con certezza… - il geniale architetto (perché in tale disciplina si sarebbe successivamente laureato Michael Ventris, non in filologia o paleografia) avrebbe potuto risolvere per il mondo intero!

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La Lampadina ::: Periodiche illuminazioni
Newsletter di fatti conosciuti ma non approfonditi, luoghi comuni da sfatare, semplici novità.

La Lampadina e' una newsletter ideata da Carlo Verga, gestita da un Comitato di redazione composto da: Filippo Antonacci, Isabella Confortini Hall, Lucilla Crainz Laureti, Marguerite de Merode Pratesi, Ranieri Ricci, Carlotta Staderini Chiatante, Lalli Theodoli, Beppe Zezza e redatta con la partecipazione di: Lorenzo Bartolini Salimbeni, Renata Ferrara Pignatelli, Giancarlo Puddu e Angelica Verga. La sede è in via Castiglion del Lago, 57, 00191, Roma.

La newsletter, di natura non politica, non ha scopo di lucro e si propone di fornire - con frequenza inizialmente mensile - "periodiche illuminazioni" su argomenti di vario genere, con spunti di riflessione e informazioni. L'invio viene effettuato su segnalazione degli stessi lettori, agli amici ed agli amici degli amici. il presente numero è inviato a circa duemila persone. Sono gradite da chiunque le collaborazioni e le segnalazioni di persone interessate a ricevere la newsletter.
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