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Giovedì, 28 marzo 2013

 

Ciao,
oggi la nostra Lampadina si accende su:

La Lampadina - n. 15
Marzo 2013

La Primavera più o meno in arrivo porta nuovo desiedrio di vedere, cambiare, girare e conoscere. La Lampadina ha voglia di muoversi e comincia a farlo proponendo le sue "Note di viaggio":  tour che si desidera fare, immagini di luoghi che si è riusciti a raggiungere, altri per i quali c'è un valido programma di viaggio..
Il primo report sulla famosa aurora boreale proposta l'anno scorso ci trasporta lontano.. Buona lettura e.... buon viaggio!


I VIAGGI DELLA LAMPADINA: l'aurora boreale
E dopo quasi dodici mesi, eccoci in Lapponia alla ricerca del cielo dalle mille sfumature...

L'aurora vista il mese scorsoOnde colorate che si muovono come sospinte dal vento, macchie verdi archi di luce forme bizzarre che si stagliano nel cielo: le aurore boreali sono quei fenomeni luminosi frequenti in certi anni nelle zone polari, e che si manifestano con una grande varietà di forme e di colori. Nell'antichità le consideravano prodigi di natura divina. Solo Aristotele iniziò a parlarne, (Meteorologia) come vapori che da terra salivano verso il cielo…
Ma è solo l'urto di sciami di particelle (protoni elettroni) di origine solare con gli strati più alti dell'atmosfera terrestre e liberate durante i periodici processi di fusione nucleare sulla superficie della nostra stella. I fenomeni, maggiormente visibili, ci dicono, hanno una cadenza decennale…
E finalmente..… partiti… l’abbiamo vista. 
L’immagine è stata scattata da Giorgio il 23 febbraio notte all’aperto, l’ultima notte …dormivamo nell’igloo, una struttura tutta di vetro, con intorno metri di neve, alberi e cielo senza fine. Abbiamo cominciato a vedere le striature di verde in cielo, sdraiati in curiosi letti orientabili. Un verde leggero che assumeva sempre più consistenza per poi dissolversi lentamente. Grande emozione, erano due giorni che l’aspettavamo.L'igloo di vetro dove si dorme
Eravamo in dodici per il week end vicino ad Ivalo nell’estremo nord della Finlandia, un gruppo unito e simpatico, brindisi, chiacchiere e tante risate.
La vera ricerca dell’aurora boreale era cominciata la sera prima, tempo nuvoloso e poche speranze per noi che ci avventuravamo con le motoslitte nei boschi. Rapida spiegazione di come funzionano, poi inforcate queste macchine da 140 km orari, con una guida forse bevutella e seguiti da un'altra, una bella ragazza finnica, siamo partiti veloci per i boschi. Qualcuno rinuncia subito… qualcuno protesta, ma i più continuano. Salite, discese, stradine e viottoli stretti, velocità anche notevoli, … una motoslitta esce di strada con qualche paura e grande fatica per rimetterla in pista per i 70 cm di neve nei quali si era infilata, quasi quattro ore il nostro giro… ma l’aurora boreale? Sembrava un sogno…
Slitte, husky ed equipaggiLa mattina era cominciata con le slitte trainate dagli huski, breve istruzione per i piloti, poi una coppia ogni slitta e il solito istruttore guida davanti e l’altro a chiudere la fila. Chi della coppia “conduceva”, si è divertito di più, gli altri seduti all’interno prendevano grandi “sederate” sul fondo rigido, ma in complesso una bellissima avventura. La sensazione di forza e la voglia di correre degli husky con il loro abbaiare, lo strisciare silenzioso della slitta, il panorama dei boschi e il candore intorno, sono stati emozionanti.
Il giorno successivo un giro su una slitta trainata dalle renne, “sleeping experience” ma ok. Poveri animali dalle corna ramificate che crescono e cadono una volta l’anno.. ..molte ancora con delle bave di sangue alla base e con dei grandi occhi sgranati e un po' drammatici, una gran pena. La sera infine, ecco coronate le nostre aspettative, la visione di questo strano fenomeno che è l’aurora boreale. Domenica ripartiti, quattro ore di splendido tempo ad Helsinki, a poi di ritorno a casa contenti per questa prima iniziativa di viaggio organizzata dalla “Lampadina”… e la prossima…dove?
Carlo Verga

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ARTE: l'arte concettuale crea problemi al legislatore
Il nuovo modo di fare arte, le nuove modalità di espressione artistiche, creano non pochi problemi nel dover definire legalmente dove comincia la nozione legale di “opera d’arte” e come gestirne l’autenticità.

La «concettualità» si conferma come lo snodo decisivo. Joseph Kosuth
E’ Joseph Kosuth verso la metà degli anni Sessanta che per primo definisce l’arte concettuale nel contesto dell’arte contemporanea per dare un nome a un'arte fondata sull’idea, sulla parola o sul pensiero seguito per realizzare tale opera e non più su di un ambiguo lato estetico, sulla qualità fisica dell’opera stessa e la sua capacità di suscitare emozioni.
E’ quando il valore dell’opera si pone, per esempio, al livello fiscale e doganale dove non esistono mezze misure, che sorgono i primi problemi. Un’opera di Dan Flavin fu definita “luce al neon da parete” e uno straordinario video di Bill Viola un “proiettore" modificato dall’artista” quando dovettero passare in dogana americana per essere esposti in una galleria londinese e non fu applicata la riduzione dell’IVA al 5% per l’opera d’arte e l’esenzione d’imposta doganale.
Se poi un’opera esiste essenzialmente tramite un’idea e risulta “smaterializzata” e il suo valore si basa solo su di un certificato o su un contratto stipulato per legittimarla, potrebbe sfuggire a qualsiasi imposizione e creare complessi problemi (con pagamenti in contanti).
Un "neon" di Dan FlavinLa normativa in vigore «si ferma all’opera d’arte come “oggetto fisico”, senza recepire lo status di molte opere concettuali».
E’ quando le gallerie si occupano di fare da mediatrici per l’acquisto da parte di un museo o di collezionisti di una transazione “orale”, di un’idea concettuale o di una prestazione memoriale, che l’opera deve “concretizzarsi” in regolari documenti e perciò essere definita legalmente per conservare ufficialmente un attestato d’acquisto e accertarne il valore ufficiale. Le gallerie si devono poi tutelare per poter sostenere le spese spesso affrontate per la realizzazione di alcune opere.
Per rimanere nel campo della legalità, un altro problema fu sollevato durante un convegno dal titolo: “Arte contemporanea e copyright. Copyright or right to copy?” cioè fu analizzato il concetto di plagio o di falso. Infatti, da quando il “ready made” è entrato a far parte del mondo dell’arte e il suo valore sarebbe stato determinato da una firma e dall’unicità, son entrati pure i concetti di “appropriazione”, di “duplicato” e di “opere sosia”; se poi viene esteso il problema al mondo delle idee ancora una volta si ripropone l’eterno problema: “Ma che cosa s’intende per «opera d’arte» e per «opera originale» e quando scattano le leggi che la tutelano?”
Come determinare l’unicità di un’idea che poi potrà essere realizzata da qualcun altro. Sol Lewitt - Standing open structure black - 1964
L’artista Sol LeWitt, che delegava sempre la realizzazione delle sue opere, aveva per errore rilasciato due certificati di autenticità di una stessa opera, «Standing structure white», pensata come unica. Dovette accettare il doppio certificato d’autenticità che «conferisce un certo valore venale a un bene dall’apparenza comune» (com’è, spesso, l’opera d’arte concettuale), considerando che «in materia di arte concettuale è raro che le opere siano realizzate direttamente dall’artista».
Il problema non è risolto e spesso sfugge ancora, al legislatore, l’evanescente concetto delle idee nel mondo dell’arte contemporanea.
Marguerite de Merode Pratesi

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STORIA: Bronte, non solo pistacchi
Fatti storici poco conosciuti, assai poco raccontati...

I mitici pistacchi di BronteQualche giorno fa abbiamo avuto la riunione mensile della redazione de La Lampadina. Dopo aver “lavorato” ci siamo seduti a tavola a gustare i manicaretti apprestatici da Lalli, innaffiati da un buon rosso, e ci siamo messi a conversare del più e del meno.
Uno dei redattori – non ricordo più chi – parlando di Sicilia ci raccontava di una sua visita ad amici inglesi, a Bronte, in una tenuta che apparteneva loro fin dai tempi dell’ammiraglio Nelson.
Ho chiesto se erano al corrente che proprio quel possedimento era stato causa di uno degli episodi più oscuri nella storia della spedizione dei Mille.
Poiché nessuno ne sapeva nulla mi è stato proposto di scrivere un pezzo per il successivo numero de La Lampadina.
Ed eccomi qui.
Ferdinando IV di Borbone Re di Napoli e di Sicilia (che assunse poi il titolo di Ferdinando I Re delle due Sicilie) a titolo di ricompensa per l’aiuto fornito dalla marina Inglese nella repressione della Repubblica Partenopea e nella restaurazione del Regno, concesse nel 1799 all’Ammiraglio Nelson il titolo nobiliare di Duca di Bronte e una vasta proprietà nella zona (la Ducea di Bronte.)
Nel 1860, Garibaldi, alla testa dei suoi Mille e con i finanziamenti offerti dai suoi “sponsor” britannici, sbarcò in Sicilia e attaccò il Regno delle Due Sicilie di Il castello di OratioFrancesco II di Borbone. Per vincere la guerra adottò una strategia su due fronti: con i soldi britannici corruppe i generali dell’esercito borbonico (ahimè, la corruzione è sempre stata un male endemico nel nostro Paese) e ricercò il consenso e l’aiuto della popolazione rurale promettendo la redistribuzione delle terre possedute dai latifondisti. (Pochi sanno, perché a scuola non se ne parla, che Garibaldi aveva idee “socialiste”; nell’Italia post-unitaria si definì tale nel 1880).
Questa strategia, come noto, risultò vincente. I generali borbonici si ritirarono in pratica senza combattere e la popolazione diede il sostegno logistico necessario.
Ma ci fu qualche inconveniente!
I contadini di Bronte presero TROPPO sul serio le promesse di redistribuzione delle terre e si ribellarono ai “padroni”, che in questo caso erano i ….”finanziatori” britannici della spedizione! La ribellione fu piuttosto cruenta e provocò sedici vittime.
I proprietari della Ducea (gli eredi di Nelson) non se ne stettero con le mani in mano ma attraverso il console britannico sollecitarono Garibaldi a reprimere la rivolta.
Garibaldi risolse rapidamente la situazione: mandò a Bronte il suo fedele collaboratore Nino Bixio il quale domò la rivolta, impose una tassa a tutti i cittadini, organizzò un processo durato ben …quattro ore e condannò a morte per fucilazione cinque persone, tra le quali anche…. Lo scemo del paese.
Alcuni aneddoti sul comportamento di Bixio in questa circostanza mostrano un tale cinismo e una tale insensibilità da far dubitare che siano veramente accaduti.
Poiché quest’operazione mal si conciliava con l’immagine di Eroe dei due mondi costruita attorno a Garibaldi e con l’epopea della “Spedizione dei Mille”, venne “silenziata”.
Il “silenzio” è durato abbastanza fitto fino ai giorni nostri, anche se nel 1882 Giovanni Verga lo descrisse nella novella “Libertà” e nel 1972, il regista Florestano Vancini ne ha tratto un film: “Bronte, cronaca di un massacro”.
Beppe Zezza
 
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ABBIAMO OSPITI - ATTUALITA': chi coordina questo traffico?
Sembrano migliaia di api sul miele, coordinate e velocissime....

Guardiamo questo breve video: ci mostra il traffico aereo nell’arco delle 24 ore.
Ora invece fissiamo l’attenzione sulla figura che invece inquadra una zona più ristretta e mostra una “normale” giornata di traffico aereo europeo in uno shot reale.Traffico aereo europeo Le piccole icone gialle, quindi, sono veri velivoli in movimento verso le loro destinazioni. La vista è su di un piano, ma le quote di volo sono, ovviamente, diverse.
In questa inquadratura sono compresi solo i voli commerciali (di linea, postali) e non i velivoli degli aeroclub, i voli militari operativi e i voli di emergenza (antincendio, eccetera); viene visualizzato qualche velivolo militare (voli di Stato, trasporto, cisterna) quando è classificato, ai fini del controllo del traffico, come GAT (General Aviation Traffic).
Il lettore può immaginare quale congestione di traffico si realizzi giornalmente sui nostri cieli. Il Controllo del Traffico Aereo, come tutti i servizi di Assistenza al Volo, è un compito strettamente nazionale, ma risulta da un ben preciso coordinamento internazionale, disciplinato e regolato da un’Agenzia specializzata dell’ONU: l’ICAO (International Civil Aviation Organization), con Pubblicazioni denominate “Annessi” alla Convenzione di Chicago (1944).
Ogni Stato membro dell’Organizzazione (191 Nazioni, fra cui l’Italia) che accetti traffico aereo internazionale deve applicare le normative contenute in tali documenti nello svolgimento di tutti i Servizi di Assistenza (Controllo, Servizio Meteorologico, Telecomunicazioni, eccetera). Ogni Stato esercita tali funzioni attraverso i suoi Enti istituzionali (in Italia, l’ENAC, l’ENAV e l’Aeronautica Militare).
Si I corridoi italianipuò dire, schematizzando, che il controllo del traffico aereo è “doppio”, essendo attivi, nell’arco delle 24 ore, sia il controllo civile che quello militare. Ogni velivolo, infatti, che transiti sullo spazio aereo Nazionale deve essere riconosciuto per mezzo sia di un “Piano di Volo” diffuso sui canali di telecomunicazione aeronautici prima della partenza, sia da un “codice elettronico” attribuito a ogni aeroplano e visualizzato sugli schermi radar assieme alla quota di volo assegnata, la velocità e altre informazioni tecniche.
Ogni aeroplano percorre delle “autostrade” chiamate “aerovie” e viene separato da un altro sia orizzontalmente che verticalmente secondo valori stabiliti dall’Ente di Controllo ma che verticalmente non possono essere inferiori a 300 m e orizzontalmente sono in genere di 5 miglia. Ove un velivolo non sia riconosciuto, l’Aeronautica Militare provvede, mediante i suoi mezzi, a verificare.
Lo spazio aereo italiano è diviso in tre Regioni di Informazioni Volo (RIV - Milano, Roma, Brindisi): possiamo immaginare ogni Regione come un grande cilindro suddiviso in Spazio Aereo Inferiore e Spazio Aereo Superiore, dove viene esercitato un ampio controllo radar. Come nelle scatole cinesi, all’interno di ogni cilindro, ne esiste un altro, più piccolo, denominato Area Control Center (ACC). Ancora, all’interno dell’ACC si trovano i “Centri di Controllo di Avvicinamento (APP – Approach)”. In seno agli APP, last but not least, vi sono gli ultimi Enti del Sistema: le Torri di Controllo (TWR), che sono le Unità aventi la responsabilità di disciplinareI cilindri e coordinare il movimento dei velivoli in atterraggio nella loro area, denominata “Aerodrome Traffic Zone – ATZ”. A loro volta, le TWR sono suddivise in due parti: una che controlla i velivoli in entrata e uscita dall’ATZ e un’altra (denominata “Ground”, che coordina il movimento dei velivoli a terra. Ognuna di esse è dotata di un apparato radar.
Ho esposto in grandi linee un sistema molto complesso, ma che funziona bene: tenete presente che l’ICAO, in un pieghevole informativo diffuso anni orsono ha giustamente scritto: “…il pericolo maggiore di un viaggio in aereo è il percorso che fate, in auto, da casa verso l’aeroporto”.
Giancarlo Ruggeri - Generale di Brigata Aerea dell'Areonautica Militare

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ABBIAMO OSPITI - ENERGIE ALTERNATIVE: QI, come ottimizzare le energie
Ne sappiamo molto, poco, nulla, ma in Cina è un'arte antichissima.

L'Energia Vitale in cinese si chiama “Qi” ma si pronuncia ci, ed è un elemento molto importante nella filosofia, nella medicina e più in generale nella cultura della Cina.
Il Qi si manifesta in tre energie fondamentali: celeste, umana e terrestre.
Ideogrammi di Acqua e VentoCi interessiamo qui del Feng Shui che si occupa dell’energia terrestre. Il Feng Shui (significa acqua e vento) è un'antica arte geomantica taoista, ausiliaria dell'architettura risalente a circa 5.000 anni fa, che consiste nel disporre lo spazio, sia esso domestico che lavorativo, al fine di ottenere il miglior benessere possibile sia dal punto di vista psicofisico che nei rapporti affettivi, lavorativi e sociali.
Tre sono le scuole di pensiero del Feng Shui praticate in Italia: la Scuola della Forma, la Scuola dei Berretti Neri e la Scuola del Compasso.
La Scuola della Forma, la più antica, si collega con l'ambiente naturale, nel quale le forme del paesaggio esprimono e rivelano le dinamiche e la qualità dell’energia terrestre.
Per la Scuola dei Berretti Neri il pensiero, le azioni, lo stato d’animo agiscono nell’ambiente dove noi risediamo: a volte l’ambiente è saturo di energie degli altri che ci disturbano provocando disagi, malumori, psicosi e malesseri.
La Scuola del Compasso infine, è più adatta ad ambiti urbani. I suoi principali elementi sono l’osservazione e il riconoscimento della presenza dei Quattro Animali Celesti che corrispondono alle quattro energie fondamentali.
La Tartaruga è il nome della protezione che si deve trovare alle spalle di una costruzione (montagna), dietro ad un letto, dietro ad una scrivania.
Posizione dei quattro animali celestiIl Drago e la Tigre sono invece le colline che devono essere alla sinistra e alla destra della Tartaruga: il Drago deve essere alto e lungo mentre la Tigre deve essere bassa e ampia.
La Fenice è invece lo spazio aperto opposto alla Tartaruga. A essi corrispondono i quattro punti cardinali. Tipiche le ville della nobiltà di una volta, perché prive di un muro sul lato dell’ingresso ma sempre protette sul retro.
Come influiscono questi elementi sulla nostra vita? Ad esempio abitare in una casa con una tartaruga debole può intaccare il benessere di chi ci abita. Un’energia stagnante però, non è necessariamente negativa come non lo è una molto energizzante: tutto dipende dalle necessità del momento dell’individuo che la vive e la richiede.
Il Feng Shui, arte d'arredare in armonia con l'energia dell'universo, mostra quali energie corrispondono agli spazi, se c’è armonia tra gli ambienti della casa, e come intervenire anche con piccole modifiche, ad esempio con il colore delle pareti o con la dimensione ed il materiale dei mobili.  La distribuzione delle energie degli spazi è fatta con un calcolo complicato, basato sull’orientamento.
Anche gli specchi assumono grande rilevanza e producono un’immagine positiva se riflettono il positivo. Se invece esiste un’immagine negativa, lo sarà anche il riflesso. La chiave della posizione degli specchi è metterli solo dove si è certi che possano riflettere un’immagine positiva, rafforzandone così l’energia.
Mappa Ba gua da sovrapporre alla planimetria di casaSe una casa è già arredata e abitata, si può utilizzare la tecnica Qi per verificare se effettivamente le energie scorrono con il Qi. Se alcuni settori della nostra vita non vanno come vorremmo, possiamo modificare i colori delle pareti e la disposizione dei mobili o anche invertire l'uso delle stanze oppure eliminare o aggiungere un tramezzo e verificare poi se la nostra vita migliori.
Di recente la tecnica Qi è stata applicata a una galleria d'arte nel rione Monti di Roma: dopo tante piccole modifiche che hanno consentito a far girare meglio le energie all'interno dei locali, ora gli spazi sono molto più accoglienti e invitanti, cosa importante per un locale commerciale. Un tocco finale? La parete di fondo è stata dipinta di rosso.
Per saperne di più scrivere all’Autrice presso la redazione de La Lampadina.
Robin Clerici

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EDUCAZIONE: come l'istruzione universitaria cambia rapidamente
Da appunti su Yahoo per la cugina a vere e proprie università on line, è la World Wide Ed, baby...

Venticinque milioni di dollari è il costo di Minerva Project, un’università digitale a pagamento che aprirà in un paio di anni negli Stati Uniti.
Il processo d’insegnamento digitale è iniziato qualche anno fa con un giovane asiatico, certo Salman Khan, al quale la cugina Nadia aveva chiesto qualche lezione di matematica via computer. Così Salman ha iniziato a inviare dei semplici appunti con il taccuino digitale di Yahoo. Le sue spiegazioni erano talmente chiare e ben fatte che anche parenti e amici di Nadia cominciarono a prendere parte alle lezioni di Salman. Salman a cinque anni di distanza ha fondato la Khan Accademy che conta oggi oltre 300mila iscritti.
Altro genio iniziatore dell’insegnamento digitale è un certo Sebastian Thurn, il quale, lasciato il suo lavoro, (era capo di uno dei servizi più esclusivi di Google), ha aperto una scuola sull'intelligenza artificiale.
Al primo corso si erano iscritti quasi 200mila studenti di 190 paesi. Sebastian oltre al corso metteva "on line" quiz sull'argomento ogni cinque minuti, tanto che molti studenti furono costretti a lasciare. Nonostante questo furono oltre 20mila ad arrivare alla fine, accedendo cosi all'esame finale.
Il grande successo di queste iniziative e anche le prospettive di grande crescita del settore hanno spinto Thurn e altri insegnanti e imprenditori a fondare Udacity, una nuova piattaforma d’insegnamento digitale e accessibile a tutti. La cosa più apprezzata dagli studenti è il fatto che con questo sistema chiunque può accedere ad insegnamenti di premi Nobel, di ricercatori di fama, di professionisti ed imprenditori di successo e a costi assolutamente contenuti.
Da qui dunque deve iniziare la rivoluzione delle grandi università mondiali con i loro costi e il sistema d’istruzione tradizionale. Probabilmente i pochi che potranno permetterselo continueranno con le grandi università, gli altri sfrutteranno le potenzialità del digitale.
Esiste anche una certa perplessità in merito al sistema tradizionale d’istruzione dopo che il Wall Street Journal ha riportato alcuni dati sui risultati degli studenti che hanno frequentato uno o l’altro corso. In uno dei concorsi di computer science dove hanno partecipato anche duecento studenti della Stanford University, il primo classificato di quest’università si è piazzato solo al 411 posto!
Dove porterà questa rivoluzione dell'insegnamento? Solo al modo di fare lezione o cambierà anche il modo di insegnare?
Una delle teorie è che la continua dinamica delle tecnologie e delle innovazioni, non permetterà più di concentrare l'insegnamento nel tempo limitato di un quadriennio o quinquennio, ma sarebbe più utile allo studente apprendere quanto di nuovo sul mercato man mano che professioni e tecnologie si evolvono.
Forse non a tutti noi farà piacere continuare a studiare e a sottoporci a esami valutativi magari fino a quaranta o cinquanta anni. Certo manterremo in forma la nostra testa ed il modo di pensare....
Carlo Verga

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COSTUME: Paternità
Chi di noi non ha fatto un piccolo sorriso quando, oramai molto tempo fa, è stato scelto San Giuseppe quale testimone della FESTA DEL PAPÀ?

Anche i più osservanti si sono guardati intorno ed hanno bofonchiato “Beh, certo, papà…!”
Ma, come spesso nella vita, forse siamo stati frettolosi e superficiali nel nostro giudizio.

I fatti:
Narrano gli apocrifi che nella fila dei pretendenti, chiamati al Tempio dal Sacerdote per la scelta dello sposo per la giovanissima Maria c’è anche lui, Giuseppe. Come gli altri discende dalla stirpe di Davide e come gli altri si mette in fila, anzi, lui un po’ in disparte e un po’ perplesso, tenendo in mano come gli altri un rametto secco di giglio secondo gli ordini del sacerdote.
Quale lo stupore, suo e di tutti, quando proprio il suo rametto fiorisce: è IL SEGNO.
Subito si schernisce: troppo anziano per una sposa così giovane…ma un po’ spaventato e molto emozionato, accetta, fra le furie dei giovani aspiranti esclusi.
Secondo la tradizione ebraica deve passare un anno fra la promessa e il matrimonio. Così Maria ha tempo per una visita a Elisabetta da cui torna… in lieta attesa.
Giuseppe è giustamente sconvolto.
Dapprima la vorrebbe lasciare, pensa di “rimandarla in segreto”, senza cioè la denuncia di adulterio che con la tradizionale lapidazione avrebbe provocato la morte a lei e al nascituro.
Ed è padre per la prima volta.

Nessun vangelo della Chiesa e fuori di essa ce ne parla, ma subisce forse le beffe dei paesani, i risolini maligni, le cattiverie degli abitanti di un piccolo paese, dove tutto si sa di tutti, e i pettegolezzi fioccano: lui, il più anziano, credeva forse di portarsi via impunemente quella giovane ragazzina? I più giovani pretendenti umiliati infieriscono.
Ci vuole un angelo, grande imponente, che, apparendogli in sogno, gli dica che il bambino che nascerà è figlio di Dio, che Maria non ha peccato, che ha accettato un destino deciso in cielo, per tranquillizzarlo un po’.
Ma a quanti di noi basterebbe questo tipo di avviso per inghiottire una situazione tanto difficile?
Ed è padre per la seconda volta.

Il paese si acquieta, ci si abitua a tutto. Giuseppe non si vanta, tronfio, di essere stato oggetto di una scelta tanto impegnativa. Un incarico pazzesco, spaventoso: vigilare su colei che sarà la madre di Dio. D’ora in poi e per tutta la sua vita le sarà vicino, attento, premuroso, vigile ma defilato.
Si sposano.
L’anziano (ma quanto anziano 30 o 70?) Giuseppe e la sua dolcissima ragazzina. Ma mai un po’ di pace. Bisogna andare lontano, a Betlemme, nella città di origine, per registrarsi per il censimento ordinato da Cesare Augusto. Con Maria, molto appesantita ché la nascita è oramai prossima, s’incamminano faticosamente fino a che, dopo grandi difficoltà, trovano alloggio per la notte in una stalla. E lì nasce il Bambino Gesù.
Da sempre l’iconografia ce li rappresenta sereni: Maria accanto al bambino nella culla o amorosamente tenuto in braccio, e Giuseppe in piedi, un po’ arretrato, rispettoso. Nemmeno una mano sulla spalla di Maria. Non la sfiora. La guarda.
Eppure non ci sono accanto levatrici o vecchie zie: chi avrà aiutato la ragazzina in un momento tanto doloroso e difficile, chi l’avrà confortata, chi le avrà asciugato la fronte madida, chi l’avrà materialmente aiutata? Solo lui, lui da solo: Giuseppe che così
E’ padre per la terza volta

Il presepio è il seguito di una notte agitata e frenetica.
Poi un via vai di pastori, di angeli, e di Magi nella dodicesima notte. E finalmente la pace.
Passa non molto tempo che di nuovo un angelo appare: bisogna scappare lontani da Erode. E così l’anziano riparte per l’Egitto con il suo somarello per portare in salvo il bambino strappandolo a un destino orribile.
Una novella popolare narra che, durante il lunghissimo viaggio cerca di alleviare la tensione e la paura, così, per distrarlo, indica al bambino le cose belle che incontrano. Una palma da datteri grande, isolata, strappa al bambino un “O” meravigliato che da allora è inciso nei semi di tutti i datteri.
Sono salvi, infine.
Ed è padre per la quarta volta.

Il Bambino cresce e, dodicenne si allontana. Va al Tempio. Lì lo trovano i genitori dopo ricerche disperate di tre giorni e quando lo abbracciano stravolti, lui, quasi li rimprovera che ha da seguire il PADRE SUO. Giuseppe ancora tace e accetta di non comprendere.
Nel suo percorso di tutore di Maria e di suo figlio, Giuseppe insegna a Gesù il suo lavoro di falegname, si fa aiutare nella bottega, gli insegna a tagliare, incollare, inchiodare e poi… poi non sappiamo altro.
Gesù adulto che predica, che fa miracoli, non ha più accanto Giuseppe. Non è accanto a lui alle nozze di Cana. E’ Maria che chiede al figlio un intervento in aiuto degli sposi. A questo PADRE amoroso, attento, umile, sarà impedito di vederlo seguito da folle osannanti ma verrà risparmiato il dolore che invece non sarà risparmiato a Maria. Non vedrà questo suo figlio morire sulla croce.

Muore, secondo alcune leggende, a cento anni e, forse, è portato in cielo dagli angeli. Se muore a cento anni e Gesù è salito sulla croce a trenta, Giuseppe doveva avere settant’anni quando ha cominciato a occuparsi del più straordinario bambino del mondo.
L’ha accettato, curato, salvato, seguito, amato, ascoltato.
Non è essere PADRE questo?
Lalli Theodoli

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PENSIERO LATERALE: ... in viaggio
Non vi lasciamo senza quesito, provate a risolvere questo...

Vivo a Bergamo, non dispongo di un'automobile, frequento due ragazze entrambe carine ed anche simpatiche, una è bruna, l'altra bionda, la prima abita a Brescia l'altra a Milano....non so chi scegliere..
Mi affido al caso, appena ho un momento libero, vado in stazione e prendo il primo treno che passa, se verso ovest andrò a trovare la ragazza di Milano se verso est quella di Brescia... ma dopo qualche tempo mi accorgo che i miei viaggi verso Brescia sono più frequenti che non quelli verso Milano...addirittura di 11 contro 1!
Come mai considerando che vado alla stazioni in orari del tutto casuali?

Vuoi la risposta?


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La Lampadina ::: Periodiche illuminazioni
Newsletter di fatti conosciuti ma non approfonditi, luoghi comuni da sfatare, semplici novità...

La Lampadina è una newsletter ideata da Carlo Verga, gestita da un Comitato di redazione composto da: Filippo Antonacci, Isabella Confortini Hall, Lucilla Crainz Laureti, Marguerite de Merode Pratesi, Ranieri Ricci, Lalli Theodoli, Beppe Zezza e redatta con la partecipazione di: Lorenzo Bartolini Salimbeni, Renata Ferrara Pignatelli, Carlotta Staderini Chiatante, Giancarlo Puddu, Angelica Verga. La sede è in via G. D. Romagnosi 20, 00196 Roma.

La newsletter, di natura non politica, non ha scopo di lucro e si propone di fornire - con frequenza inizialmente mensile - "periodiche illuminazioni" su argomenti di vario genere, con spunti di riflessione e informazioni. L'invio viene effettuato su segnalazione degli stessi lettori, agli amici ed agli amici degli amici. il presente numero è inviato a circa millecinquecento persone. Sono gradite da chiunque le collaborazioni e le segnalazioni di persone interessate a ricevere la newsletter.
Per informazioni scrivere a info@lalampadina.net

LE SEGNALAZIONI DE
LA LAMPADINA

Molti tra noi hanno delle passioni: c'è chi raccoglie delle ottime olive e fa un buon olio, chi produce un vino particolare e chi ha un incantevole agriturismo immerso nel verde e alleva bovini di razza chianina. Tra i tanti amici e le tante segnalazioni abbiamo voluto selezionarne alcune e condividerle con voi: eccole qui.

 

FLASH NEWS!
Un po' qua, un po' là...

Anno 2050. Ci hanno sempre prospettato i grandi problemi della crescita esponenziale della popolazione mondiale, la ricerca di nuove culture per il cibo, le industrie in crescita per accontentare tutti e cosi via… Ma sapevate che il picco della giovinezza mondiale è stato il 1972 e che da quella data in poi la tendenza è l’invecchiamento ed è in continua progressione? La più parte dei paesi industriali è fortemente al di sotto del livello di sostituzione e la maggior parte degli altri, Africa, Medio Oriente, sud America sono entrati in una fase di fortissimo calo di fecondità… Si cerca di contrastare questa tendenza con cospicui aiuti alle coppie per i nascituri ma con poco successo. Continuando così le cose, cercheremo di “strapparci” gli immigrati da un Paese all’altro e a fine secolo dovremmo istruire tanti robot per i servizi più comuni…
CV

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La bella scrittura - Ai miei tempi in prima elementare si riempivano pagine di aste, di curve a c, lettere, maiuscole tornite… e domani?la penna magica
Lemstift ! Realizzata per insegnare ai bambini a scrivere senza errori e con  calligrafia. Grazie a sensori di pressione e movimento,  e alla connessione Wi-Fi, la penna così studiata, vibra per errori e imperfezioni nella scrittura…. Per ora solo una versione di prova, ad agosto la commercializzazione…
CV

*

Le favole per la buona notte -
Che belle le nuove favole, le scarichi con un’APP sul tuo IPhone o IPad; puoi registrare la tua voce così da far compagnia al tuo bambino in caso di tua assenza e che può anche interagire con lo svolgimento della storia. L’APP è della Joy Tales, italiana, gli illustratori milanesi che si sono avvalsi dell’assistenza di alcuni medici e psichiatri infantili. Sono semplici storie che possono aiutare il bambino a vincere le difficoltà quotidiane e relazionarsi meglio con il mondo che lo circonda…
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Dal Sole24Ore...come D'Annunzio prendeva in giro i potenti ... In occasione di una visita di Mussolini al Mussolini e D'AnnunzioVittoriale:“ Secondo te,” chiese D’Annunzio a Benito Mussolini, “qual è l’equivalente italiano di bidet?” Poi aveva elencato, al demagogo imbarazzato, una serie di possibili versioni italiane, da bidetto a bagnarola consultandolo continuamente, prima dell’affondo finale, quando aveva chiesto a Benito come lo chiamavano in Romagna e l’altro arrossendo, era stato costretto a rispondere che da loro il bidet non c’era….(forse non sapeva neanche cosa fosse?)
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La tomba di Nerone- Quel blocco di marmo sulla Cassia è con certezza la sepoltura di Publio Vibo Mariano e non la Tomba di Nerone. Da alcuni documenti del 1593 sembra che la tomba di Nerone fosse collocata al Pincio…sopra al Muro Torto, un luogo dove la tradizione popolare ci racconta che il fantasma dell’imperatore si aggira senza pace. Quella zona del Pincio nell’Ottocento era terra sconsacrata, piena di vegetazione buia, usata per seppellire defunti impenitenti, ladri, vagabondi e prostitute. La targa posta in memoria dei due carbonariIl 23 Novembre del 1825 vi furono deposti i corpi di due carbonari, Targhini e Montanari, accusati di tentato omicidio e decapitati in piazza del Popolo. La tradizione funesta del luogo continuò fino all’inizio del Novecento quando il ponte sul Muro Torto divenne uno dei luoghi preferiti per chi tentava il suicidio. Il comune dovette installare delle reti protettive tuttora esistenti.
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Vuoi mandare una mail? - Ora lo puoi fare solo con la voce, c’è Dargon Naturally speaking 12 home della Nuance comunications. Con il nuovo software, ci dicono, puoi navigare su Internet, consultare motori di ricerca e gestire il PC. Il suo utilizzo sembra semplicissimo e con una precisione del 99%.  L’unico problema è che occupa 4 GB di memoria sul disco rigido..
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Due grandi scoperte che scuotono il mondo della storia dell'arte:
In Vaticano, in seguito alla perizia di tre studiosi, Maurizio Marini, Daniele Radini Tedeschi e Claudio Strinati è stato presentato nei giorni scorsi, nel Palazzo Pontificio Maffei Marescotti un’incredibile scoperta. Ci sarebbe infatti una copia del celebre Bacco di 
Bacco di CaravaggioCaravaggio conservato agli Uffizi, realizzata all'indomani del primo lavoro alla fine del 1500, sulla scia del successo ottenuto. "La Pigna Ucai", il prezioso quadro, conservato in una collezione privata in Svizzera, e che era considerato un semplice dipinto del Seicento, si è dimostrato essere invece un capolavoro dipinto dal celeberrimo pittore insieme a un collaboratore. Questa scoperta darà modo di studiare e conoscere un'opera di altissimo livello qualitativo e di notevole interesse culturale.

in Inghilterra, in una nobile residenza del Devon, è stato recentemente scoperto un autentico autoritratto di Rembrandt finora attribuito ad un suo allievo, con l’eccezionale scoperta di un autografo che risale alla giovinezza del pittore.
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Il velo -  grande successo ha suscitato un video su You Tube in Arabia Saudita (18mo nel mondo). Una ragazza saudita, Loujain al-Hathloul che studia e vive in Canada appare senza velo e con grande energia, proclamava che mai avrebbe indossato il velo nonostante le pressioni religiose del Suo paese. Loujain al Hathloul
Le reazioni sono state le più diverse a sostegno ed anche di forte critica, ma il commento più divertente, postato su un video, diceva: "Lautain hai perso tutta la tua dignità ed anche valore, con il velo valevi 120.000 Riyal, e ora cosa vali? Max 1200, 1300 Riyal l’equivalente di tre pacchetti di gomma da masticare o di mezza bottiglietta di acqua…“
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MAXXI... Ci vuole coraggio... - Già tre risposte negative per la direzione del MAXXI di Roma. Giovanna Melandri avrebbe voluto Carolyn Christov Bakargiev, Massimilano Gioni oppure Vicente Todoli e da loro ha ricevuto un secco rifiuto. Chi avrà il corraggio di affrontare questa non facile responsabilità? Ora l'agenzia milanese Odgers Berndtson conclude i suoi colloqui e poi si vedrà!
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Buffett compra giornali - Che disastro i giornali di questi tempi, uno scenario comune nel mondo con il passaggio all’era digitale, perfino settimanali come NewsWeek hanno sofferto pesantemente. Solo Warren Buffet, smaliziato speculatore, continua a comprarne. Negli ultimi mesi ha comprato 28 quotidiani locali, spendendo 265 milioni di euro e continua a comprarne.. Ma come? Vede calare progressivamente gli introiti pubblicitari scesi del 90% negli ultimi dodici anni per la più parte dei giornali e Lui continua a comprare?
Warren BuffettSecondo l’astuto finanziere, i giornali continueranno a dominare nella ricerca e distribuzione delle notizie locali, e principalmente nelle piccole comunità. Indica poi un modello digitale, quello dell’Arkansas Democrat-Gazette di Walter Hussman, che è a pagamento.
Le notizie vengono pubblicate contemporaneamente sia sul giornale digitale che sulla carta stampata. Fino ad oggi, asserisce, le notizie prima apparivano sul digitale e il giorno successivo venivano stampate. La curiosità delle novità quindi scemava, influendo sull’acquisto del giornale.
Il risultato è che i suoi sei giornali quotidiani, sono diventati trentaquattro con ricavi immutati rispetto ad un anno prima, entrando nei top 50 in Usa. E voilà la ricetta:  giornali per piccole e medie comunità offerti a un prezzo che sconti le difficoltà della crisi

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Presidenti...- A breve ci appresteremo ad accogliere il dodicesimo Presidente della Repubblica italiana.
Ma gli altri undici ce li ricordiamo? Eccoli:
De Nicola (1946-1948)
Einaudi (1948-1955)
Gronchi (1955-1962)
Segni (1962-1964)
Saragat (1964-1971)
Leone (1971-1978)
Pertini (1978-1985)
Cossiga (1985-1992)
Scalfaro (1992-1999)
Ciampi (1999-2006)
Napolitano (2006-2013)
… ?

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Gli architetti giapponesi sbancano i grandi premi internazionale. Prima gli è stato attribuito il Leone d’oro come miglior Padiglione – ispirato a Fukushima -nella scorsa Biennale di Architettura di Venezia, ed ora il Pritzker Prize, Serpentine gallery Pavillion Londral’equivalente del Nobel per l’Architettura, è stato assegnato a uno degli architetti giapponesi più conosciuti al mondo, nonché il curatore proprio del padiglione veneziano. Toyo Ito, (1941), ed è il sesto del suo Paese a vincere quel premio.
MdM


GLI APPUNTAMENTI DELLA LAMPADINA

SAVE THE DATE!

Marco Tirelli alla Calcografia
Il 17 aprile La lampadina ti propone un'esclusiva visita guidata alla mostra dal critico d'arte e curatore dell'allestimento Ludovico Pratesi.
Una bellissima mostra antologica alla calcografia di via Poli 54, a Roma, sull’opera artistica di Tirelli, nella quale le opere quasi dialogano con quelle dell’Istituto creando un percorso lungo la vita pittorica dell’artista.
Marco Tirelli, recentemente invitato a partecipare alla 55° Biennale di Venezia, è sicuramente oggi uno degli artisti italiani  più importanti con mostre in  musei di tutto il mondo.
Chi vuole partecipare mandi la sua adesione entro il 10 aprile a: lucilla.laureti@lalampadina.net 

MOSTRE 

Milano
Miart
Molte delle storiche gallerie che quest’anno hanno disertato la fiera di Bologna  si ritrovano alla fiera di Milano per
Un'opera di Miartuna nuova scommessa.
Si taglia da una parte e si investe dall’altra. Il curatore è Vincenzo De Bellis, ci saranno 126 gallerie italiane ed estere, suddivise in quattro sezioni: le due prime già proposte gli anni precedenti: Established e Emergent; nuove con questa edizione:THENnow e Objecte
5 - 7 Aprile 2013

Firenze
Museo Marino Marini «The Player. Viaggio nelle passioni contemporanee».
Con un indagine sulle collezioni private italiane d’arte contemporanea meno conosciute dal grande pubblico si è creato un raffinato percorso espositivo dedicato alla passione e alla ricerca che il collezionista ha espresso nella Un'opera in mostrarealizzazione della propria collezione in questo caso specifico la collezione di Sandra e Giancarlo Bonollo.  La mostra sarà un progetto annuale di indagine su preziose collezioni private italiane ideata in una città dove nasce il collezionismo d’arte
Fino al 6 aprile 2013

Venezia
Collezione Peggy Guggenheim «Postwar. Protagonisti italiani», a cura di Luca Massimo Barbero. In seguito alla donazione da parte degli eredi, della «Intersuperficie curva bianca» (1963) di Paolo Scheggi, la collezione ha deciso di rivisitare gli anni del dopo guerra italiano, un ventennio di intensa ricerca creativa dagli anni Cinquanta all’inizio degli anni Settanta proponendo opere di Lucio Fontana, Piero Dorazio, Enrico Castellani, Paolo Scheggi e Rodolfo Aricò.
Un'opera esposta al GuggenheimIl momento storico in cui si riconosce “la capacità dell’arte italiana di rinnovare il proprio linguaggio a partire da un’attenta considerazione delle avanguardie storiche da un lato e dal superamento dell’Informale dall’altro”.
Fino al 15 aprile


Roma
Galleria Valentina Bonomo, Luca Trevisani “Fino alla punta delle tue dita
Luca Trevisani (Verona 1979) è chiamato l’enfant prodige dell’arte contemporanea. Ama sperimentare i materiali, lasciando al caso la possibilità di alterare la sua Luca Trevisanivolontà. Gioca con i materiali, le superfici e le forme. L’artista espone negli spazi di Valentina Bonomo  una serie di lavori stampati su lastre di alluminio e zinco, dei paesaggi costruiti sullo scanner con materiali naturali o effimeri e importante sculture.
Fino al 15 aprile

A Londra
National Gallery "Barocci. Brilliance and Grace". Londra celebra uno dei maggiori esponenti del Manierismo e dell'arte della Controriforma, Federico Barocci. Affiche della mostra
L’artista urbinate, importante precursore del Barocco aveva tra i suoi ammiratori Michelangelo Buonarroti e tra i suoi committenti, San Filippo. La National Gallery restituisce giusto merito a un artista poco noto al grande pubblico esponendo una ventina di suoi dipinti e una sessantina di disegni.
Fino al 19 maggio

A Bruxelles
Come sempre e più di mai una fiera che attrae un folto collezionismo di qualità. Quest’anno per la trentunesima edizione  di Art Brussels la sce
Art Brusselsnografia e il grafismo della fiera sono stati affidati a due creativi belgi: Tom Mares (1983) e Walt Van Beek (1981). Art Brussels è concepita in tre parti:
• La sezione Gallery per le gallerie storiche
• La sezione "Young Talent" per le gallerie che promuovano solo giovani artisti
• La sezione "First Call": 14 giovani gallerie con un forte programma artistico che partecipano alla fiera per la prima volta, selezionate da "Comité First Call"
Dal 18 al 21 aprile 2013

 

La selezione delle mostre è a cura di Marguerite de Merode Pratesi e ti aspetta sul sito in una specifica Rubrica!

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