Se vuoi leggere comodamente La Lampadina sulla tua poltrona, puoi stampare questa Newsletter, scaricando la versione pdf da qui

Se vuoi rileggere i precedenti numeri de La Lampadina, visita il nostro sito www.lalampadina.net


 

 

Venerdì, 17 gennaio 2014

Ciao,
oggi la nostra Lampadina si accende su:



La Lampadina - n. 24
Gennaio 2014

Anno nuovo ed energia pura sentiamo scorrere nelle vene! E di questo parliamo! Rinnovabile; mentale, che deriva dal potere del nostro cervello quando nel sogno elabora il vissuto, oppure che si trasformi in voglia di fare e di riuscire come nella Cooperativa di Fano, o ancora quella che abbiamo impiegato negli nostri sforzi sportivi e che magari ha causato qualche trauma, e allora ce ne serve altra per resistere a doloretti vari, e quella semplice, immediata e rinnovatrice di Papa Francesco... insomma, c'è bisogno di tutta l'energia che possiamo procurarci per affrontare tutto ciò che il nuovo anno ci presenterà!


ATTUALITA': i sogni, questi sconosciuti
Lo facciamo tutti, sempre, di notte, di giorno, e a volte nemmeno ce lo ricordiamo...

I sogni....L'inconscio ci comunica coi sogni frammenti di verità sepolte. (Battiato)
Tutte le cose che dimentichiamo chiedono aiuto nei nostri sogni.
Il sogno è l'infinita ombra del Vero.

Quanti libri si sono scritti a proposito, e quanti uomini studiosi, filosofi, psicanalisti hanno cercato di dare un’interpretazione che avesse qualche fondamento. Le prime rappresentazioni dei sogni sono avvenute nell'età della pietra e si sono succedute nei millenni a seguire...le interpretazioni infinite...
Alcuni studiosi di epoche più vicine a noi ci dicono, come Eugen Tarnow, che i sogni sono una forma di stimolazione continua della memoria a lungo termine.
Altri (Hartmann) che i sogni posso funzionare come la psicoterapia "attivando connessioni in un posto sicuro" e permettendo al sognante di integrare cose e pensieri che altrimenti verrebbero dissociati quando sveglio.
Poi c'è chi suggerisce che sognando, si completino modelli di aspettazione emotiva e si abbassino i livelli di stress.
Infine Freud asserisce che "il sogno è la via maestra per esplorare l'inconscio". Con l'interpretazione dei sogni nasce quella disciplina di indagine psicologica profonda che è la psicoanalisi.
E’ raro, che i sogni riguardino la soddisfazione dei desideri; essi possono aiutare a ricostruire alcuni processi psichici più ampi, mettendo in luce alcuni aspetti conflittuali o strutturali, della personalità.
Allora? Bene, è arrivato un nuovo genio che con l'aiuto del mondo del web ha deciso di risolvere il problema. Il genio è Hunter Lee Soik, naturalmente asiatico e più precisamente coreano. Ha inventato un’APP per raccogliere i sogni. remember your dreamsMr Soik ritiene che nel nostro giorno di 24 ore, circa un terzo sia rappresentato dal sonno e buona parte di questo sia popolato da sogni di ogni genere. Degli altri 2/3 del giorno sappiamo molto, cataloghiamo, esaminiamo, inventariamo tutto o quasi, ma per quel terzo? Sappiamo la durata e le sue fasi ma qualcosa dei sogni? Ne sappiamo poco o niente; é quindi necessario trovare un denominatore comune per poterli capire ed interpretare. Il sistema é catalogare la maggior parte delle nozioni, e solo dalla loro analisi si potranno individuare le tracce comuni per la loro interpretazione e la loro formazione…
Che ti ha inventato quindi il nostro coreano che tiene anche conto che la più parte dei sogni scompare in tempo brevissimo?
Bene, semplice e se Vuoi far parte del progetto Shadow, installi la sua APP sul tuo smart phone, questo ti sveglierà nella notte con un suono dolcissimo e farà partire il registratore. Tu appena sveglio, avrai ancora bene in mente le fasi del tuo sogno e ne racconterai ogni aspetto. Finito il resoconto, altra musichetta e ti riaddormenterai tranquillamente. Tutti i dati così registrati affluiranno in un'unica piattaforma dove selezionati, frazionati, per tipo, per area geografica, e mille altri indizi, saranno studiati, catalogati e potranno dirti qualcosa di più del loro formarsi, del significato e delle similitudini da paese a paese e forse anche sul tipo di alimentazione che potrebbe provocarli..
Non voglio che i miei sogni...Sembra che già oltre 400 mila persone si siano iscritte al progetto facendo conoscere agli esaminatori alcuni dati della loro vita, dei comportamenti e altro. Una volta raccolti i dati, pervenuti da ogni parte del globo, ed esaminati, ci diranno, forse, il perché in un certo paese sognano più di sesso o in altri di situazioni le più differenti o ancora l’origine degli incubi…
Chissà se poi il risultato ci darà veramente qualche dato sulla loro interpretazione, così da poter dire: ho sognato mia suocera che mi prendeva a male parole .. in realtà significa che Le voglio un bene da morire.
Se vuoi far parte del progetto scrivici, cercheremo di metterti in contatto con Hunter Lee Soik…
Carlo Verga

Vota e/o commenta questo articolo da qui

Fai leggere questo articolo ad un tuo amico...

Torna all'indice

 


 

ABBIAMO OSPITI-TECNOLOGIA: le auto a idrogeno
Che meraviglia: dal tubo di scappamento esce vapore acqueo...


Nel n.22 de “La Lampadina” (11/2013), Beppe Zezza ha spiegato il concetto di macchina ibrida, cioè, la Trazione per Auto mista “a scoppio” ed “elettrica”. L’idea, e la necessità di limitare (e col tempo eliminare) l’uso del petrolio per la trazione, ha orientato già da diverso tempo la ricerca verso sistemi di trazione diversificati. Tra questi è da annoverare anche l’utilizzo dell’idrogeno come combustibile in un motore tradizionale a ciclo Otto.
Il prodotto della combustione, cioè ciò che esce dal tubo di scappamento, è solo vapor d’acqua, il massimo del non-inquinamento. Come stanno le cose al riguardo? Le auto a idrogeno
La Germania è stata la prima a pensare, in termini industriali, a questa soluzione, forse influenzata dal fatto che i motori a combustione interna sono sua prerogativa, come - curioso questo fatto - i motori a combustione esterna sono tutti inglesi e quelli elettrici sono tutti italiani. Tempo fa si diceva anche che la BMW avesse già pronta una linea di montaggio per l’auto a idrogeno. Ma le Case Automobilistiche sembrano avere rallentato su questa prospettiva, concentrando gli sforzi sul perfezionamento delle batterie per trazione elettrica, in modo da ottenere quanto più possibile un elevato rapporto Wh/kg (quantità di energia immagazzinata per unità di peso).
Anche per l’auto a idrogeno, un punto sottoposto a studio è lo stoccaggio dell’idrogeno nelle bombole. L’altro punto debole è la rete di approvvigionamento (che a mio avviso dovrebbe essere per cambio bombole “vuoto per pieno”).
Ma le cose non finiscono qui. Con l’idrogeno corriamo dritti a una biforcazione. Perché ci sono due sistemi di utilizzo dell’idrogeno per trazione. Tramite il ciclo Otto, come ho già detto, e per mezzo della cella a combustione (Fuel Cell). Questo dispositivo viene rifornito di idrogeno che ricombinandosi con l’ossigeno produce acqua ed energia elettrica, la quale va ad azionare un motore elettrico. E’ lo stesso concetto della trazione elettrica con la Fuel Cell al posto della batteria. Ma attualmente le Fuel Cell sono molto più costose. Sembra però che la Toyota sia riuscita a ridurne drasticamente il costo con una nuova tecnologia e sia pronta a uscire con un’auto nel 2015.
Dal punto di vista concettuale, la differenza tra la batteria e la fuel cell è che la batteria limita intrinsecamente l’autonomia, mentre con la fuel cell l’autonomia è limitata esclusivamente dall’approvvigionamento del combustibile come per le comuni vetture a benzina o gasolio.
Il sistema nel particolareE veniamo al punto cruciale. Dove sta l’idrogeno? Dobbiamo produrlo.
E anche qui vi sono due sistemi. Utilizzando le fonti fossili degli idrocarburi o dissociando l’acqua per elettrolisi. Ma col primo sistema non si risolverebbero tutti i problemi connessi col petrolio. E per l’elettrolisi si necessita di un “mare” di energia elettrica.
Per brevità traggo la logica conclusione. Dato che l’energia elettrica non può essere presa da fonti inquinanti (o esauribili), essa non può che essere prodotta o da fonti rinnovabili, o da fonti nucleari. A mio avviso, il nucleare e l’idrogeno sono intimamente connessi.
Che il rallentamento industriale dell’auto a idrogeno, sia imposto dalla necessità di aspettare i ritardatari nucleari di nuova generazione?
O qualche invenzione nuova in fatto di produzione di idrogeno?
Le domande fanno capire che la svolta per l’auto del futuro non potrà essere che lunga e graduale. E nel medio termine, diversificata.
Alberto Busato

Vota e/o commenta questo articolo da qui

Fai leggere questo articolo ad un tuo amico...

Torna all'indice

 


 

ABBIAMO OSPITI - ATTUALITA': breve riflessioni su Papa Francesco.
Scritte a Kenneth Woodward, editorialista (cattolico) di Newsweek ed autore di vari libri di argomento religioso e familiare.

Approccio personale - Poche settimane dopo le elezioni un cardinale disse: "Vorrei che smettesse di fare il parroco  e cominciasLa copertina di Timese a comportarsi da papa."
Il Papa ha spiegato in modo molto chiaro il suo pensiero: vuole comportarsi come una persona normale", vuole rimanere una persona normale, l'appartamento papale è troppo grande - e quindi meno facile vedere e incontrare chi gli sta intorno".
Gli piace stare con la gente comune, vuole avere molte visite ma anche incontrare la gente.

Povertà - Alcune delle parole e degli atteggiamenti del Papa hanno dato luogo alle solite retoriche sulla povertà. San Francesco visse in una società relativamente povera (anche se non così povera come la storiografia convenzionale racconta), ma la povertà a quel tempo era ben diversa da oggi. Significava esclusione più che l’essere “economicamente” poveri. San Francesco era per i poveri, ma non necessariamente per la povertà in quanto tale. Anche lui amava la natura e la vita in essa, e soprattutto Gesù e lui non erano campioni del medievale “contemptus mundi” e quindi dannazione, peccato, colpa, ecc (che è venuto dopo!). La mia impressione è che il Papa potrebbe essere più su questa linea di pensiero.

Lingua - Come tutti hanno notato, la lingua del Papa è facile, semplice e diretta, si attiene rigorosamente ai Vangeli che egli cita frequentemente; nessun tipo di teologia, di filosofia sembra a Lui necessaria per la missione del Suo pontificato. Il Papa e il peso del suo lavoro
Si ritiene che Benedetto XVI ami Papa Francesco, diversamente da quest'ultimo, Benedetto era molto classico nel suo linguaggio, non era spesso a suo agio con i media ed era (forse giustamente) nel continuo timore di essere frainteso. Forse perché sentiva il peso della responsabilità papale in un mondo dove il cristianesimo è sotto minaccia. Francesco, al contrario, dimostra di amare il suo lavoro e ama portarne personalmente il peso, anche in senso materiale, mentre sale in aereo con la sua valigetta nera a mano. Egli è pronto e sicuro di sé sulle implicazioni anche mondane del messaggio cristiano che intende rinnovare. Questo crea simpatia e un senso di sicurezza, di cui credenti e non credenti hanno bisogno e percepiscono.
E’ anche molto istintivo: quando mesi fa sono annegati 350 immigrati vicino a Lampedusa, ha gridato "Vergogna!". Ma vergogna per chi? La questione è stata immediatamente sollevata sulla stampa da molti commentatori. Nello stesso discorso ha anche criticato "il sistema", probabilmente da intendersi come ingiustizie in senso lato a livello globale. Tuttavia, non avendo menzionato i governi nord africani come Siria, Libia, ecc gli italiani che sono i più umani e, certamente, che lo si riconosca o meno, il più efficiente stato Europeo nel salvare vite umane di immigrati, si sono sentiti piuttosto toccati dalla cosa.

Cambiare - La Curia, come tutti sanno a Roma è sempre stata afflitta da nepotismo, amici e collaboratori esterni (in apparenza pii) un po’ “indisciplinati”, ora sta subendo in silenzio, una pulizia interna. Lo IOR è stato riformato e alcuni monsignori sono stati tranquillamente rimossi. La stella nascente in Vaticano è Monsignor Pietro Parolin, un diplomatico consumato, un cosmopolita, di successo in Venezuela, in genere in America Latina, Vietnam e Cina. Esattamente come il Papa stesso, Parolin può essere considerato per molti versi una figura non-curiale, non-italiana che potrebbe far rivivere la tradizione cattolica ecumenica in tutto il mondo. Nei prossimi mesi nuove idee potrebbero trasparire con l’insediamento di Monsignor Parolin nel ruolo di Segretario di Stato. A giudicare da quello che ho letto, l'America Latina sarà probabilmente il miglior test della futura strategia mondiale del Papa probabilmente incentrata più sui grandi temi sociali come l'istruzione e il ruolo della Chiesa negli affari sociali piuttosto che su temi quali il divorzio, il sesso, l'aborto o gli omosessuali. Sui primi Parolin sembra essere il fattore chiave. E' stato subito notato che sia Nicolàs Maduro che Cristina Kirchner si sono precipitati in Vaticano subito dopo l'elezione del Papa, forse in vista delle loro prossime elezioni , nonostante i rispettivi conflitti del passato (feroci in particolare tra Parolin e Chavez).

Politica mondiale - Nel cosiddetto mondo globale, che sembra globale solo dal punto di vista economico, è un enorme popolazione umana dal terzo mondo che cerca aiuto e sviluppo, mentre le più ricche democrazie occidentali e il moderno modello di stato nazionale, sono in cattiva salute. L'Europa soffre a causa dell'euro (un'idea orribile), e altri difetti nel grande progetto dell'Unione europea; gli Stati Uniti, anche se sembrano essere in ripresa, soffrono ancora per l’enorme debito, per le polemiche politiche, sul benessere, il disagio sociale ecc.
Per quanto riguarda la povertà nel mondo, il famoso Millennium Project (Jefferey SachsI goals dell millenium Project con l'ONU - UE) è ad un punto morto, milioni sperano solo di poter emigrare verso i paesi più ricchi soprattutto europei. Ironia della sorte però, il cristianesimo è in calo in Europa, anche se il suo centro principale è a Roma. A questo riguardo, un ampio spazio si è completamente aperto a nuovi approcci e nuove politiche per far fronte agli sconcertanti cambiamenti che si sono verificati in pochi anni nel mondo degli affari. La Chiesa cattolica, a causa delle sue implicazioni dirette non politiche, come istituzione religiosa sta raccogliendo consensi morali in tutto il mondo rispetto a qualsiasi altra istituzione, anche tra i non cristiani (con l'eccezione del mondo islamico). E’ in costante crescita in Africa, Russia e in particolare in Cina. Penso che Papa Francesco non rimarrà inattivo in questo contesto e che la sua educazione gesuitica, così come la sua esperienza latino-americana, prima o poi si manifesterà e sorprenderà i conservatori, nonché la vasta popolazione dei liberi pensatori occidentali.
Marco Patriarca
 
Vota e/o commenta questo articolo da qui

Fai leggere questo articolo ad un tuo amico...

Torna all'indice

 


 

ABBIAMO OSPITI - MOSTRE: Carlo Scarpa, opere per Venini al MET di NY
Un connubio affascinante e innovativo tra il grande architetto e la più famosa vetreria muranese.

carlo Scarpa al lavoro nel suo studio negli anni SettantaIl celebre Museo di New York celebra l’opera dell’architetto italiano con la rassegna dal titolo “Carlo Scarpa per Venini: 1932-1947.
E’ un percorso espositivo di trecento opere, affiancate da disegni, bozzetti, progetti immagini che documentano il lavoro di Scarpa con la Vetreria Venini di Venezia.
Sino al 2 marzo 2014 sarà visibile la grande mostra organizzata da Nicholas Cullinan Curator del dipartimento di Modern and Contemporary Art Museum of Art con l’assistenza di Mary Clare McKinley, Reserarch Assistant, ed è la prima mostra mai organizzata al MET dedicata esclusivamente al vetro.
Proveniente da Venezia dalla Fondazione Giorgio Cini, la mostra fa parte il Progetto “Stanze del Vetro” che vede un programma pluriennale (avviato da Pentagram Stiftung e F. Cini) relativo alla valorizzazione dell’arte vetraria del Novecento.
La mostra di New York mantiene la stessa logica d’allestimento veneziano, con rigorosa disposizione cronologica rispettando le molteplici tipologie differenziate per tecnica d’esecuzione e per tessuto vitreo, dai “Vetri Sommersi” alle “Murrine romane”, dai “Corrosi” ai “Vetri a pennellate”. Murrine romane
Il percorso parte dal 1932, anno in cui Scarpa inizia la sua attività alla Venini, di cui diverrà poi il direttore artistico e si conclude nel 1947, anno in cui l’artista-architetto deciderà di dedicarsi alla sua originaria passione: l’architettura. La mostra ripercorre quindici anni di storia della famosa vetreria muranese, per la quale Carlo Scarpa progettò un considerevole numero di opere, contribuendo all’invenzione di alcune tecniche nuove e tipologie vetrarie ancor oggi utilizzate dalla vetreria Venini.
Le sperimentazioni di Scarpa in questo periodo comprendono soprattutto la ricerca sul Colore; elemento primario per far emergere nell’ambito della materia-vetro la Luce con i materiali combinata a quella sulla forma con le tecniche segrete dei maestri muranesi: un approccio che ha indubbiamente rivoluzionato il modo di progettare della Venini divenuta la vetreria più celebre al mondo.
Vetri corrosiCarlo Scarpa, definito alchimista-artista, ha sperimentato l’elemento/vetro in maniera totalmente innovativa. E’ entrato nella sua trasparenza rendendola anche opaca e satinata o variopinta!
Ha indagato sulla sua consistenza, per assottigliarla oppure per inspessirla al fine di darle aspetti lisci o rugosi fino a farla diventare quasi… un pregiatissimo tessuto.
L’opera di Carlo Scarpa è importantissima per lo studio, la sua lezione rimane sempre viva, priva di elementi stilistici che condizionano l’anima della materia-vetro. Molti artisti e architetti e designers si ispirano costantemente alla sua opera; vera e propria fonte creativa per l’immaginazione di questi ultimi.
Sino al 2 marzo 2014
Laura Novello

Vota e/o commenta questo articolo da qui

Fai leggere questo articolo ad un tuo amico...

Torna all'indice


 

SALUTE: artrosi, esiste una prevenzione?
Continua il nostro viaggio nel corpo umano per saperne di più..

Prima di pensare alla prevenzione è bene sapere che l’artrosi va distinta in artrosi primitiva e artrosi secondaria.
L’artrosi primitiva può manifestarsi a qualsiasi età, più spesso dopo i 50 anni e colpire le articolazioni senza alcuna causa apparente, biologica o meccanica, tale da giustificare la genesi del processo degenerativo e a tutt’oggi non se ne conosce la causa reale. Dove colpisce
Si può ipotizzare una causa genetica, nel nostro DNA potrebbe essere scritto che ad una certa età le nostre articolazioni, più spesso rachide, anca, ginocchio e piede si debbano ammalare con l’insorgenza progressiva di una  caratteristica sintomatologia caratterizzata da dolore, gonfiore e difficoltà funzionali. Tale sintomatologia può peggiorare a tale punto da ridurre notevolmente la nostra qualità di vita. A volte alle difficoltà funzionali si associano delle deformità ben visibili dell’asse e della forma delle articolazioni stesse.
L’artrosi secondaria al contrario ha sempre una causa che induce il processo degenerativo, a volte lentamente, a volte molto rapidamente spesso senza alcun rapporto con l’età.
Causa dell’artrosi in questi casi possono essere delle malformazioni congenite del rachide, dell’anca, del ginocchio e del piede. Tanto più la patologia è grave tanto più rapidamente insorge e si manifesta l’artrosi. Anche le deviazioni assiali degli arti inferiori: ginocchio valgo meglio conosciuto come ginocchio ad X e ginocchio varo conosciuto come il ginocchio del cavallerizzo, possono portare nel tempo ad una artrosi più o meno grave alla quale forse era già destinato il paziente ma che si manifesta prima ed evolve più rapidamente proprio a causa dell’alterata biomeccanica. Un piede piatto o cavo a causa del non corretto appoggio sul suolo può divenire artrosico.
Altra forma frequente di artrosi è quella postraumatica, una frattura specie a livello articolare danneggia la cartilagine e può rompere l’osso in più punti come un piatto che cadendo per terra si può rompere in due pezzi, in tre pezzi o in tanti piccoli pezzi. Quando il chirurgo ortopedico dovrà operare il “piatto” il risultato sarà più o meno buono non solo in base alla capacità tecnica del chirurgo ma specie in rapporto al numero dei pezzi che dovranno essere ricomposti e fissati! A seguito di una frattura, la tibia o il femore possono guarire ma non con l’asse originale ed a volte è sufficiente anche una modesta alterazione assiale per indurre una artrosi da alterato carico e quindi su base biomeccanica. Tra i traumi che più frequentemente favoriscono un’artrosi ricordiamo le distorsioni, specie quelle del ginocchio che si verificano frequentemente non solo durante l’attività sportiva ma anche nella vita di tutti i giorni. Le frequenti rotture del legamento crociato anteriore se non trattate correttamente possono causare un’instabilità del ginocchio che, se sottoposto a movimenti di rotazione in appoggio, può cedere. Tali cedimenti, ripetuti nel tempo, danneggiano le componenti anatomiche dell’articolazione del ginocchio e specialmente i menischi e la cartilagine.
Naturalmente esistono altri fattori che possono favorire l’insorgenza di un’artrosi o peggiorarla, primo tra tutti il peso e in secondo luogo la vita sedentaria o paradossalmente il “troppo” sport. Che il peso sia negativo è logico in quanto le nostre articolazioni ed in particolare la cartilagine si consumano più facilmente quando nella vita di tutti i giorni un sovrappeso vi carica sopra. Pensiamo alla nostra automobile sovraccarica di passeggeri e bagagli, povere sospensioni! In conclusione la prevenzione dell'artrosi si basa sul controllo dei fattori di rischio. Occorre a tal proposito evitare il sovrappeso, le posizione viziate ed i carichi eccessivi e ripetuti.
Con e senzaUn peso ottimale associato a un’attività fisica corretta costituiscono la sola prevenzione dell’artrosi. Naturalmente chi dovesse subire fratture o gravi distorsioni deve sempre mirare un trattamento conservativo o chirurgico ottimale e precoce.
Molto spesso si legge che l'attività fisica eccessiva favorisce la comparsa di una artrosi e che pertanto vada assolutamente evitata se la malattia ha già colpito l'articolazione. In realtà non esiste nulla di più sbagliato. E' vero che l'insorgenza di problemi cartilaginei è frequente in molti sportivi ma è anche vero che spesso insorge in seguito a traumi. Dobbiamo infatti ricordare che anche in caso di artrosi conclamata, l'attività fisica mirata è in grado di alleviare il dolore e di migliorare la mobilità articolare. Pertanto si consiglia di eseguire un programma regolare di ginnastica basato su stretching leggero ed esercizi per il recupero della mobilità articolare. E' molto importante eseguire un adeguato riscaldamento muscolare prima di iniziare il programma di allenamento, proteggere le articolazioni da traumi ed impatti, scegliere calzature con massimo ammortizzamento. L'esercizio e il dimagrimento aiutano a migliorare l'umore e l'aspetto, diminuisce il dolore, aumenta l'elasticità migliorando l'equilibrio e così diminuendo il rischio di cadute.
In presenza di artrosi sono consigliabili sia il nuoto che il ciclismo dato che i muscoli lavorano al meglio mentre le articolazioni non sono sollecitate dal carico, assente nel nuoto e molto ridotto nella bicicletta.
In conclusione come dicevano e facevano i nostri antenati Romani, “mens sana in corpore sano” ma solamente se si mantiene un ritmo di vita caratterizzato dal controllo del peso e da una giusta attività fisica quotidiana!
Giancarlo Puddu

Vota e/o commenta questo articolo da qui

Fai leggere questo articolo ad un tuo amico...

Torna all'indice

 


 

PIANETA TERRA: energie...rinnovabili?
 La polemica è sempre in agguato, difficile trovare un equilibrio.

In occasione della presentazione dell’impianto a biogas dell’Azienda Agricola San Sabino (la Lampadina Settembre 2013) si è acceso un piccolo dibattito  e ci siamo resi conto di come sulla questione delle “energie rinnovabili” o “energia verde” ci fosse una larga disinformazione.
Per lo più, l’opinione diffusa era che le energie rinnovabili fossero l’uovo di Colombo, la soluzione più ragionevole fino ad oggi non sfruttata. Forse per azioni di lobbying delle società petrolifere, interessate a proteggere un business miliardario.
Ma come sa chiunque conosca un po’ la questione energetica le cose non stanno proprio così!Confronto costi
Alcuni dati sono certi: al momento il costo dell’energia prodotta dalle rinnovabili è decisamente maggiore di quello dell’energia prodotta dagli idrocarburi Sul costo dell’energia derivante dal nucleare la discussione è accesissima.
Perché allora ricorrere alle energie rinnovabili?

All’osso, questo è il discorso:
- La disponibilità di combustibili fossili è limitata e prima o poi finirà.
- L’uso dei combustibili fossili comporta produzione di CO2 e questa è esiziale per la sopravvivenza stessa della vita sulla terra.
- E’ necessario pensare a fonti alternative e questo da subito perché il tempo necessario affinché una nuova tecnologia abbia un impatto significativo sullo equilibrio ecologico mondiale è dell’ordine di decenni.
La domanda diventa: i due fattori di cui sopra sono “certi”?
Disponibilità dei combustibili fossili: la nozione di “illimitato” non appartiene alla natura. TUTTO prima o poi finisce: i combustibili fossili finiranno. Ma QUANDO?  Attualmente si può dire con certezza che la disponibilità non si esaurirà prima di un paio di generazioni, termine presumibilmente destinato ad allungarsi per la scoperta di nuovi giacimenti e di nuove tecnologie di sfruttamento.
Produzione di CO2: l’uso di combustibili fossili comporta la emissione di CO2.
Ma è certo che l’emissione di CO2 sia esiziale per la sopravvivenza stessa della vita sul pianeta – (e quindi ogni sforzo debba essere fatto per limitarla)?   

  • Gas: 4,6 €c/kWh (+1,1 €c/kWh di tassa sulla CO2) (EWEA - Wind Energy the facts 2009, pag 18, pdf 21/32)
  • Eolico: 6-7 €c/kWh (EWEA - Wind Energy the facts 2009, pag 18, pdf 21/32)

Comparazione costi energie
Tra le righe si nota che una parte rilevante nei conti gioca l’emissione della CO2, uno dei componenti del “gas serra”!
Alla fine dei conti E’ QUESTA LA VERA QUESTIONE!
Se si fa un’indagine su questo punto ci si accorge che questo dato, che i media danno come assodato e sul quale concorda tutta la scienza, non raccoglie affatto l’unanimità dei consensi della comunità scientifica mondiale!

Ci sono dei dati CERTI:

  • Dall’inizio della Rivoluzione Industriale, la concentrazione atmosferica dell’anidride carbonica è aumentata del 30% circa.
  • Il cosiddetto “effetto serra” – al quale la CO2 contribuisce - influisce sul clima del pianeta.

Altri dati invece sono incerti e le loro conseguenze sono oggetto di aspre discussioni.

  • Quanto “contano” nella variabilità del clima le attività umane rispetto alle cause “naturali”? (Il clima sulla Terra è sempre stato soggetto a grandi variazioni per cause del tutto naturali). Molte supposizioni ma nessuna risposta certa.
  • La temperatura “media” del pianeta negli ultimi cento anni si è innalzata. Questa affermazione è difficile da dimostrare, date le modalità di raccolta dei dati ed è contraddetta da dati di altra provenienza!
  • Il riscaldamento del pianeta provocherà desertificazioni, epidemie, innalzamento degli oceani, alluvioni. Si trascura il fatto che già in EPOCHE STORICHE la temperatura era più elevata dell’attuale e in epoche preistoriche in Italia, ad esempio, viveva una fauna che oggi si trova solo in ambienti subtropicali

Possiamo provare a tirare qualche conclusione?
La scelta di puntare per la produzione di energia alle fonti rinnovabili è stata una decisione più “politica” che “scientifica” e in quanto “politica”, è stata certamente influenzata da interessi economici. Non ci si deve neppure dimenticare che il “Protocollo di Kyoto” – il quale regola gli accordi internazionali sulla produzione di CO2 - è stato sottoscritto in un momento di espansione dell’economia, assai diverso dall’attuale. Comprensibile quindi come la politica di incentivazione dell’energia “verde” si sia contratta e sia messa in discussione.
Per il nostro Paese succede più o meno come dice un proverbio: “Chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto”. Probabilmente il momento favorevole per intraprendere nel settore delle energie rinnovabili è passato.
Beppe Zezza

Vota e/o commenta questo articolo da qui

Fai leggere questo articolo ad un tuo amico...

Torna all'indice

 


 

VITA: a Fano nelle Marche...
Quando la necessità si unisce a un'intuizione brillante e alla voglia di fare.

pescherecci in azioneUna piccola cooperativa di pescatori, COOMARPESCA negli anni Settanta, trovando estreme difficoltà nel vendere pesce azzurro ha deciso di intervenire “a gamba tesa”. Il pesce azzurro a Fano è il PESCE: mangiato nei pescherecci cucinato sul motore, e sulle tavole delle famiglie FANESI di ogni ceto. Ne andava in qualche modo rilanciato il consumo.
Dapprima, con camion attrezzati, si sono messi a girare per l’entroterra facendo dimostrazioni nelle piazze dei paesi su come pulire e cucinare sarde, alici, sure, bobi. Assaggi gratuiti, vendita a prezzi stracciati, invasione di depliants. Grande successo.
Nello stesso tempo si pensa di allestire nel porto un ristorante ovviamente chiamato IL PESCE AZZURRO. Un capannone molto semplice dapprima. Le mogli in cucina, un po’ di tavoli, qualche panca e un pesce appena pescato. Qualità eccellente.
Con il tempo il capannone si è trasformato in una struttura più razionale, più moderna. La stampa locale se ne occupa, il successo aumenta.
Il capannone iniziale si trasforma in una ristorazione semi industriale fino a raggiungere oggi 950 coperti. Dal 2005 si raggiungono 1800 presenza al giorno.Il Pesce Azzurro oggi
Il fuoco di due anni fa ha però costretto a ricostruire il padiglione che ora, ha perso l’aspetto artigianale per assumere una connotazione di moderna efficienza. Un grande padiglione a vetri, menù diversi per ogni giorno, vino e acqua gratis a volontà, personale gentilissimo.
Ora "Il pesce azzurro" ha anche dei fratelli a Rimini, Cattolica, Milano Marittima, tutti fedeli  all'impostazione iniziale, aperti stagionalmente dal primo aprile al 31 ottobre e poi solo nei fine settimana nei mesi invernali.
In un periodo in cui tutto pare andare di male in peggio, in cui è difficile sperare ed essere ottimisti, finalmente una iniziativa coraggiosa e vincente nata dalla volontà di reagire di pochi tenacissimi pescatori.
Lalli Theodoli

Vota e/o commenta questo articolo da qui

Fai leggere questo articolo ad un tuo amico...

Torna all'indice

 

La Lampadina ::: Periodiche illuminazioni
Newsletter di fatti conosciuti ma non approfonditi, luoghi comuni da sfatare, semplici novità...

La Lampadina è una newsletter ideata da Carlo Verga, gestita da un Comitato di redazione composto da: Filippo Antonacci, Isabella Confortini Hall, Lucilla Crainz Laureti, Marguerite de Merode Pratesi, Giancarlo Puddu, Ranieri Ricci, Carlotta Staderini Chiatante, Lalli Theodoli, Beppe Zezza e redatta con la partecipazione di: Lorenzo Bartolini Salimbeni, Renata Ferrara Pignatelli, Angelica Verga. La sede è in via G. D. Romagnosi 20, 00196 Roma.

La newsletter, di natura non politica, non ha scopo di lucro e si propone di fornire - con frequenza inizialmente mensile - "periodiche illuminazioni" su argomenti di vario genere, con spunti di riflessione e informazioni. L'invio viene effettuato su segnalazione degli stessi lettori, agli amici ed agli amici degli amici. il presente numero è inviato a circa milleseicento persone. Sono gradite da chiunque le collaborazioni e le segnalazioni di persone interessate a ricevere la newsletter.
Per informazioni scrivere a info@lalampadina.net

SUGGERIMENTI "ILLUMINANTI"

ATTUALITA': Ma in Europa c’è una giustizia finanziaria? Perché le grandi multinazionali del web pur vendendo servizi per milioni di dollari pagano tasse irrisorie in Italia e in Europa? Leggi di più...
CV

CINEMA: “Moliere in bicicletta” un attore che vive da eremita, un amico e collega sulla cresta dell'onda, la proposta per un opera di Moliere da recitare insieme. Arriva Francesca inaspettata che sconvolge i piani... Commediola divertente, un po' tirata, a volte lenta.. Commenta
Per Noi voto 6

LIBRI: "L'arte di ascoltare i battiti del cuore" di Jan Philipp Sendker, Libri Beat Edizioni. “...Perchè vediamo solo quello che conosciamo. Siamo convinti che gli altri siano capaci di fare solamente ciò che sappiamo fare anche noi, nel bene e nel male. Vogliamo essere amati come amiamo noi". Credo basti. Leggi di più
Per Isabella Voto 9

MANGIAR FUORI: Monte San Savino, Le Bindi. Un’osteriola veramente particolare: una grande stanza, un unico tavolo per 20 persone, gestito da marito e moglie. Unico problema: il troppo e troppo buono, difficile trattenersi. Guarda qui!
Per Carlo Voto 8

TEATRO: Il giro del mondo in 80 minuti 2014 al Teatro Olimpico di Roma con l'Orchestra di Piazza Vittorio, e Luca Barbarossa, dal 21 al 26 gennaio 2014: con La Lampadina conviene. Prenota con noi.

Tutti i nostri suggerimenti li trovate qui

 FLASH NEWS!
Un po' qua, un po' là...

Vai troppo veloce?  La polizia con un impulso ti fa rallentare fino a bloccare il Troppo veloce...motore, ma è possibile? E’ RF Safe-stop un sistema a impulsi sviluppato dalla Britannica E2V; grazie alla radiofrequenza (RF) riesce a selezionare i sistemi elettronici in qualsiasi tipo di veicolo e natante, e causa un dolce rallentamento del motore fino all’arresto definitivo.  Il dispositivo manda il tilt solo temporaneamente il sistema elettronico che poi una volta terminati gli impulsi riprende normalmente. L’apparecchio funziona se non oltre i 50 mt dal veicolo.
CV

*

L'anestesia: come si faceva senza?
Prima della sua invenzione, i chirurghi chiudevano la bocca dei pazienti per non sentire le urla di dolore. aspetta l'anestesista..Nel 1799 Humphry Davy scopre un gas con strane proprietà: se si respira non fa sentire nessun dolore, ma aveva un effetto collaterale curioso... Faceva ridere a crepapelle, era il protossido d'azoto.
L'ostetrico inglese Sir James Simpson userà per primo il cloroformio per ridurre i dolori del parto alla regina Vittoria e da quel momento fu adottato in tutti gli ospedali del mondo.
CV

*

I colori e la semeiotica. La prima cosa che impari quando frequenti una scuola di cucina è che i piatti devono sorridere allo sguardo. Tutti i colori del ciboUn piatto guarnito con dei bei colori sembra ti invogli di più. Lo stesso cibo, vedi il sushi ha un grande successo in ogni parte del mondo, le sue tonalità di bianco, nero, rosso e verde ti attirano in modo inconsapevole. Il blue e il celeste meno, ma nella vita di tutti i giorni significano una bella giornata, la voglia di vita, felicità. I colori e il loro significato hanno valori differenti in ogni epoca… ai tempi dei Romani un uomo con gli occhi azzurri veniva preso per barbaro…  nelle piantagioni Americane, il blue era malinconia ricordava la presenza dei “padroni”.
CV

*

Una vera sorpresa in soffitta!
Nel mettere in ordine, alla morte del padre, la soffitta un po’ affollata della casa di famiglia, un giovane austriaco ha scoperto una cartella di acquarelli e disegni. Scoprendo la nota firma “Egon Shiele” nell’angolo di uno dei disegni, il giovane ha contattato la più grande esperta al mondo, Jane Kallir, specialista delle opere dell’artista austriaco. La
Schiele in soffittacarta dei disegni risultava essere una carta vecchia almeno 110 anni e l’autenticità delle quattro opere ritrovate nella cartella è stata confermata dall’esperta. Sembra che le opere (almeno quella della foto) siano state realizzate a Trieste dove l’artista si recò per un periodo, con la sorella, nel 1907. Una simpatica scoperta che vorremmo fare tutti!
MdM

*

Internet sta per... INTERconnected computerNETwork". Tim Berners-Lee, l'ha resa realizzabile a livello globale e ha inventato il termine Word Wide Web (rete ampia quanto il mondo).
Internet é derivato da un primo sistema il cui nome era ARPANET, e che consisteva in un sistema di condivisione dati sviluppato negli anni Sessanta dagli americani per evitare che un eventuale attacco russo potesse colpire un nodo informatico strategico così da distruggere ogni tipo di dato in suo possesso.

CV

*

Una curiosità di Roma.  Sarà San Pietro, sarà la città del Vaticano, ma l’obelisco dIl circo di Caligolai San Pietro è l’unico a Roma rimasto intatto per 2000 anni, questo, nonostante i terremoti le guerre etc etc. Era collocato inizialmente nel circo di Caligola, tra la sala Nervi e piazza San Pietro, fu poi il Papa Sisto V che diede l’incarico a Domenico Fontana  di spostarlo e di soli 250 metri all’attuale posizione. La meccanica dello spostamentoLa cosa particolare di tutta la situazione è che vista la delicatezza della operazione fu  proclamato il silenzio assoluto con la pena di morte per chi lo avesse infranto. Il marinaio che con il suo grido “acqua alle corde” ne salvò l’esito fu condannato a morte e solo con l’intercessione del papa gli fu concessa la grazia!
CV

*

Il casentino è un territorio?  La parola "Casentino" ai più ricorda quella regione montuosa della Toscana che occupa l'alta valle dell'Arno ma ai veri elegantoni questa parola rimanda immediatamente a un cappotto. Molto usato nei secoli dai pastori di quella zona, è divenuto nel tempo sinonimo di grande eleganza, all'inizio, solo per i fiorentini e poi per tutto il resto dell'Italia. In tutti i guardaroba dei signori del bel mondo quel capo non deve mancare!
Il tessuto di panno con pippiolini, il colore ecco il casentinoarancio, la fodera verde di panno come un tavolo da gioco, la martingala e il gran piegone sul dietro e il collo di volpe.
Così acchittati alcuni si aggirano per Firenze ma, finché son lì non succede nulla, il problema è quando gli elegantoni si spostano all'estero!
Mi è capitato di assistere ad alcune scene che vi vorrei raccontare. La prima a Vienna, erano le vacanze di Natale. Il signore con casentino girava indisturbato per la città non sapendo che alcuni lo avevano notato e addirittura si scambiavano telefonate allarmate dicendo che un matto girava per la città con un cappotto arancione.
La seconda scenetta a New York, cena da Philippe uno dei ristoranti di moda della città e sempre lo stesso signore con lo stesso cappotto entra nel ristorante e....incredibile ....viene accolto con un applauso scrosciante!
Ora sfido chiunque a girare ancora così combinato!
LLC

*

E' il crowdfunding per l'arte! "Adotta un quadro!”. Questa è la nuova iniziativa lanciata da Maria Vittoria Marini Clarelli, direttrice della GNAM (Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma) supportata dall'Associazione A3M (Associazione Amici dell'Arte Moderna) protagonista della campagna. Un intelligente "finanziamento dal basso” per compensare l’assenza drammatica di fondi. Bastano soltanto 100 euro per partecipare: nella didascalia accanto al quadro sarà menzionato nome e cognome del generoso (o generosi) benefattore. Sembra un’iniziativa vincente!
MdM

*

E ancora, Card e musei. Al nord Italia invece la città di Milano propone per 35 euro all'anno e ingressi illimitati, una card per i suoi musei civici: il Castello palazzo MorandoSforzesco, il Museo del Novecento, del Risorgimento e Archeologico, l’Acquario Civico, la Galleria d'Arte Moderna e tutte le case Museo, il Museo di Storia Naturale, la Casa museo Boschi-Di Stefano, Palazzo Morando e lo Studio Museo Francesco Messina. Praticamente l’intero sistema museale milanese è coinvolto in un’iniziativa destinata a riportare le persone vicino alla cultura e garantire fondi sicuri da destinare ad essa.
MdM


LE SEGNALAZIONI DELLA LAMPADINA

Vi ricordate di vini, olii, olive, biscotti e Chianina...?
Se siete interessati trovate tutte le informazioni qui.

 A teatro con La Lampadina


Logo Teatro OlimpicoRoma: Al Teatro Olimpico, Il giro del mondo in 80 minuti 2014,  con l'Orchestra di Piazza Vittorio e la partecipazione di Luca Barbarossa, dal 21 al 26 gennaio 2014. Il giro del mondo con orchestra di Piazza VittorioUn viaggio tra culture e paesi lontani, per scoprire una musica universale al ritmo anche della body percusson..Nei giorni  21, 22 e 23 gennaio, andiamoci con le promozioni per  La Lampadina. Se prenotate tramite noi, conviene: chiedi info qui.


MOSTRE E APPUNTAMENTI

Roma - Macro: Giulio paolini "Essere o non essere"  a cura di Bartolomeo paolini al MacroPietromarchi. Con una esposizione di dodici grandi istallazioni ideate da Paolini dai primi anni novanta a oggi, il macro rivisita un lavoro già visto al White Chapel di Londra, insieme a un opera pensata appositamente per gli spazi del museo. Il titolo della mostra si riferisce ad un gioco d’identità tra l’artista creatore e l’artista spettatore.
Fino al 9 marzo 2014

Galleria Borghese, "Giacometti. la scultura". Sarà presentata all’interno delle sale della Galleria una bella scelta di opere dell’artista svizzero. La mostra ègiacometti alla Galleria Borghese curata da Anna Coliva, direttrice della Galleria, e da Chistian Klemm, studioso dell’opera di Giacometti e realizzatore delle mostre più importanti sull’artista. Le sculture di Alberto Giacometti saranno quaranta messe a dialogare con i capolavori del museo. Tra le opere esposte “Femme qui marche II” (1936, Collezione Peggy Guggenheim, Venezia), “Buste de Diego” (1954, Centre Pompidou, Parigi) , “Femme de Venise V” (1956, Collezione Privata), e una serie di disegni dell’artista.
Dal 4 febbraio al 15 giugno

Istituto Nazionale per la grafica: Hans Hartung. La mostra mette a confronto l’opera grafica e pittorica del maestro Un'opera di Hartungfranco tedesco. Raccoglie in grande parte la donazione effettuata dalla Fondazione Hartung Bergman  (138 fogli) al Ministero dei Beni Culturali che confronta a dipinti e disegni esposti per la prima volta. Riesce a illustrare la costante ricerca dell’artista intento a “fissare il dinamismo e la forza dell’energia” (Hartung).
Fino al 2 marzo

La Galleria Alessandra Bonomo: Graeme Todd. In questa mostra dell’artista scozzese, Greame Todd, che vive a insegna a Edinburgo, ogni quadro è protagonista. Nei vari strati di colori e di linee che si affollano sulle tele, l’occhio deve capirne la reale profondità. “un linguaggio a metà fra monocromi astratti e paesaggi reali, che coesistono un'opera di Toddconfon- dendosi l’uno con l’altro”. Bisogna soffermarsi sui disegni, apprezzarne i dettagli. Ricorda l’arte orientale ma anche i paesaggi del romanticismo tedesco. Nell’ultima sala un video dal titolo Deeper Still mostra un elicottero che giace abbandonato in mezzo alla neve, immobile, dove l’unico movimento è quello della neve che si scoglie.
Fino al 31 gennaio 2014.

Galleria del Cembalo, “Doppio gioco. Fotografie di Giovanni Gastel e Toni Thorimbert”, a cura di Giovanna Calvenzi. 52lavori di due importanti interpreti della fotografia italiana contemporanea, Gastel Untitled (Gina) 1992 - Gastele Thorimbert rappresentano sicuramente due personalità diverse, per esperienze vissute e per visione della fotografia, accomunate però dal rigore, dalla passione, dal rispetto reciproco, dall’amicizia, dalla generazione di appartenenza. I due autori, con un dialogo fatto di rimand e di richiami, hanno saputo incrociare il linguaggio della moda con suggestioni e personali ricerche in altri territori della fotografia.
Dal 24 gennaio al 15 marzo.

Ferrara - A Palazzo dei Diamanti Henri Matisse è protagonista di una mostra dal titolo: “Matisse, la figura La forza della linea, l’emozione del colore” curata da Isabelle Monod-Fontaine, vicedirettrice del Centre Pompidou e grande studiosa di Matisse.
Un'opera di MatisseOltre cento i dipinti, le sculture e le opere su carta che saranno esposte al primo piano del Palazzo mettendo al centro il rapporto fra il pittore e le sue modelle che lo ha impegnato con “gioiosa vitalità” per l’intero suo percorso artistico in una continua ricerca attraverso tutte le tecniche. “Quel che più mi interessa non è né la natura morta, né il paesaggio, ma la figura. La figura mi permette ben più degli altri temi di esprimere il sentimento, diciamo religioso, che ho della vita“. Henri Matisse, 1908
Dal 22 febbraio al 15 giugno 2014

Bologna - Palazzo Fava presenta “la Ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer con un tam tam mediatico degno di una superstar. Prima di tornare nella sede museale, chiusa in quel periodo per la ragazza dal famoso orecchinorestauro, sarà l'unica esposizione europea della piccola tela, divenuta ormai un'icona dell'arte. Dei dipinti di Rembrandt e altri maestri della pittura olandese del '600 quasi non si parla. I riflettori sono tutti per lei.
Dall'8 febbraio al 25 maggio.

ARTEFIERA 2014
Ancora quest'anno come tutti gli anni la fiera la più importante d'Italia e una delle mete più ambite del pubblico interessato all'arte moderna e contemporanea.
Boldini a Artefiera di BolognaDal 24 al 27 gennaio 172 gallerie espongono le loro opere negli spazi della Fiera con più di 2.000 opere di artisti italiani ed internazionali. Un’innovazione di quest'anno: La fiera apre all'arte del Novecento per meglio rappresentare la sezione "moderna" e rafforzare suo il carattere "italiano".

Per un'idea di dove dormire a Bologna in occasione di una visita a queste mostre/fiere segnaliamo l'Agriturismo Montevecchio sulle colline tra Bologna e Agriturismo Montevecchio IsolaniBazzano, sulla direttrice Vignola/ Maranello. La struttura circondata da vigneti ed a breve distanza dalla Cantina Montevecchio Isolani dove vengono prodotti i Vini Doc dei Colli Bolognesi è  a circa 25 minuti dal centro di Bologna. Per saperne di più  clicca qui!

Ti sei perso qualcosa? Vai alla rubrica Mostre e Appuntamenti
 


PENSIERO LATERALE: NON TUTTE LE CIAMBELLE RIESCONO COL BUCO

Durante la seconda guerra mondiale in una bella serata limpida un bombardiere alleato vola sopra la Germania. L’aeroplano è in condizioni perfette e ogni cosa funziona come dovuto. Quando raggiunge l’obiettivo, il pilota preme il bottone dell’apertura del portellone del compartimento che contiene le bombe e con mano sicura schiaccia il bottone per il loro rilascio. In quel momento le bombe non sono più agganciate alle staffe di sicurezza, ma non precipitano sull’obiettivo… come mai?

Controllate la vostra idea... Cliccate qui

Se desideri segnalare "La lampadina" ad un amico scrivi a iscrizioni@lalampadina.net.


Attenzione!
Ai sensi dell'art.13 del nuovo codice sulla privacy (D.Lgs 196 del 30 giugno 2003), le e-mail informative e le
newsletter possono essere inviate solo con il consenso del destinatario.
Vogliamo informarla che il suo indirizzo si trova nel nostro indirizzario, in quanto un Suo amico l'ha iscritta alla newsletter "La lampadina" e che fino a oggi le abbiamo spedito informative e newsletter riguardanti le nostre iniziative mediante il seguente indirizzo e-mail: newsletter@lalampadina.net
Sperando che Lei voglia continuare a ricevere le nostre e-mail, Le assicuriamo che i Suoi dati saranno trattati con riservatezza, nel rispetto delle normative vigenti e che non verranno divulgati. In ogni momento sarà possibile chiedere di essere rimossi dall'indirizzario cliccando qui
Una non risposta, invece, verrà intesa come consenso alla spedizione delle nostre e-mail.

Grazie
Il Team de La lampadina