ATTUALITA':
i sogni, questi sconosciuti
Lo facciamo
tutti, sempre, di notte, di giorno, e a volte nemmeno
ce lo ricordiamo...
L'inconscio ci comunica coi sogni frammenti di verità sepolte. (Battiato) Tutte le cose che dimentichiamo chiedono aiuto nei nostri sogni. Il sogno è l'infinita ombra del Vero.
Quanti libri si sono scritti a proposito, e quanti uomini studiosi, filosofi, psicanalisti hanno cercato di dare un’interpretazione che avesse qualche fondamento. Le prime rappresentazioni dei sogni sono avvenute nell'età della pietra e si sono succedute nei millenni a seguire...le interpretazioni infinite... Alcuni studiosi di epoche più vicine a noi ci dicono, come Eugen Tarnow, che i sogni sono una forma di stimolazione continua della memoria a lungo termine. Altri (Hartmann) che i sogni posso funzionare come la psicoterapia "attivando connessioni in un posto sicuro" e permettendo al sognante di integrare cose e pensieri che altrimenti verrebbero dissociati quando sveglio. Poi c'è chi suggerisce che sognando, si completino modelli di aspettazione emotiva e si abbassino i livelli di stress. Infine Freud asserisce che "il sogno è la via maestra per esplorare l'inconscio". Con l'interpretazione dei sogni nasce quella disciplina di indagine psicologica profonda che è la psicoanalisi. E’ raro, che i sogni riguardino la soddisfazione dei desideri; essi possono aiutare a ricostruire alcuni processi psichici più ampi, mettendo in luce alcuni aspetti conflittuali o strutturali, della personalità. Allora? Bene, è arrivato un nuovo genio che con l'aiuto del mondo del web ha deciso di risolvere il problema. Il genio è Hunter Lee Soik, naturalmente asiatico e più precisamente coreano. Ha inventato un’APP per raccogliere i sogni. Mr Soik ritiene che nel nostro giorno di 24 ore, circa un terzo sia rappresentato dal sonno e buona parte di questo sia popolato da sogni di ogni genere. Degli altri 2/3 del giorno sappiamo molto, cataloghiamo, esaminiamo, inventariamo tutto o quasi, ma per quel terzo? Sappiamo la durata e le sue fasi ma qualcosa dei sogni? Ne sappiamo poco o niente; é quindi necessario trovare un denominatore comune per poterli capire ed interpretare. Il sistema é catalogare la maggior parte delle nozioni, e solo dalla loro analisi si potranno individuare le tracce comuni per la loro interpretazione e la loro formazione… Che ti ha inventato quindi il nostro coreano che tiene anche conto che la più parte dei sogni scompare in tempo brevissimo? Bene, semplice e se Vuoi far parte del progetto Shadow, installi la sua APP sul tuo smart phone, questo ti sveglierà nella notte con un suono dolcissimo e farà partire il registratore. Tu appena sveglio, avrai ancora bene in mente le fasi del tuo sogno e ne racconterai ogni aspetto. Finito il resoconto, altra musichetta e ti riaddormenterai tranquillamente. Tutti i dati così registrati affluiranno in un'unica piattaforma dove selezionati, frazionati, per tipo, per area geografica, e mille altri indizi, saranno studiati, catalogati e potranno dirti qualcosa di più del loro formarsi, del significato e delle similitudini da paese a paese e forse anche sul tipo di alimentazione che potrebbe provocarli..
Sembra
che già oltre 400 mila persone si siano iscritte al
progetto facendo conoscere agli esaminatori alcuni dati
della loro vita, dei comportamenti e altro. Una volta
raccolti i dati, pervenuti da ogni parte del globo,
ed esaminati, ci diranno, forse, il perché in un certo
paese sognano più di sesso o in altri di situazioni
le più differenti o ancora l’origine degli incubi…
Chissà se poi il risultato ci darà veramente qualche dato sulla loro interpretazione, così da poter dire: ho sognato mia suocera che mi prendeva a male parole .. in realtà significa che Le voglio un bene da morire. Se vuoi far parte del progetto scrivici, cercheremo di metterti in contatto con Hunter Lee Soik… Carlo Verga
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ABBIAMO OSPITI-TECNOLOGIA: le auto a idrogeno Che meraviglia: dal tubo di scappamento esce vapore acqueo... Nel n.22 de “La Lampadina” (11/2013), Beppe Zezza ha spiegato il concetto di macchina ibrida, cioè, la Trazione per Auto mista “a scoppio” ed “elettrica”. L’idea, e la necessità di limitare (e col tempo eliminare) l’uso del petrolio per la trazione, ha orientato già da diverso tempo la ricerca verso sistemi di trazione diversificati. Tra questi è da annoverare anche l’utilizzo dell’idrogeno come combustibile in un motore tradizionale a ciclo Otto. Il prodotto della combustione, cioè ciò che esce dal tubo di scappamento, è solo vapor d’acqua, il massimo del non-inquinamento. Come stanno le cose al riguardo? La Germania è stata la prima a pensare, in termini industriali, a questa soluzione, forse influenzata dal fatto che i motori a combustione interna sono sua prerogativa, come - curioso questo fatto - i motori a combustione esterna sono tutti inglesi e quelli elettrici sono tutti italiani. Tempo fa si diceva anche che la BMW avesse già pronta una linea di montaggio per l’auto a idrogeno. Ma le Case Automobilistiche sembrano avere rallentato su questa prospettiva, concentrando gli sforzi sul perfezionamento delle batterie per trazione elettrica, in modo da ottenere quanto più possibile un elevato rapporto Wh/kg (quantità di energia immagazzinata per unità di peso). Anche per l’auto a idrogeno, un punto sottoposto a studio è lo stoccaggio dell’idrogeno nelle bombole. L’altro punto debole è la rete di approvvigionamento (che a mio avviso dovrebbe essere per cambio bombole “vuoto per pieno”). Ma le cose non finiscono qui. Con l’idrogeno corriamo dritti a una biforcazione. Perché ci sono due sistemi di utilizzo dell’idrogeno per trazione. Tramite il ciclo Otto, come ho già detto, e per mezzo della cella a combustione (Fuel Cell). Questo dispositivo viene rifornito di idrogeno che ricombinandosi con l’ossigeno produce acqua ed energia elettrica, la quale va ad azionare un motore elettrico. E’ lo stesso concetto della trazione elettrica con la Fuel Cell al posto della batteria. Ma attualmente le Fuel Cell sono molto più costose. Sembra però che la Toyota sia riuscita a ridurne drasticamente il costo con una nuova tecnologia e sia pronta a uscire con un’auto nel 2015. Dal punto di vista concettuale, la differenza tra la batteria e la fuel cell è che la batteria limita intrinsecamente l’autonomia, mentre con la fuel cell l’autonomia è limitata esclusivamente dall’approvvigionamento del combustibile come per le comuni vetture a benzina o gasolio.
E
veniamo al punto cruciale. Dove sta l’idrogeno? Dobbiamo
produrlo.
E anche qui vi sono due sistemi. Utilizzando le fonti fossili degli idrocarburi o dissociando l’acqua per elettrolisi. Ma col primo sistema non si risolverebbero tutti i problemi connessi col petrolio. E per l’elettrolisi si necessita di un “mare” di energia elettrica. Per brevità traggo la logica conclusione. Dato che l’energia elettrica non può essere presa da fonti inquinanti (o esauribili), essa non può che essere prodotta o da fonti rinnovabili, o da fonti nucleari. A mio avviso, il nucleare e l’idrogeno sono intimamente connessi. Che il rallentamento industriale dell’auto a idrogeno, sia imposto dalla necessità di aspettare i ritardatari nucleari di nuova generazione? O qualche invenzione nuova in fatto di produzione di idrogeno? Le domande fanno capire che la svolta per l’auto del futuro non potrà essere che lunga e graduale. E nel medio termine, diversificata. Alberto Busato Vota e/o commenta questo articolo da qui Fai leggere questo articolo ad un tuo amico... Torna all'indice
ABBIAMO
OSPITI - ATTUALITA': breve riflessioni su Papa Francesco.
Scritte a Kenneth
Woodward, editorialista (cattolico) di Newsweek
ed autore di vari libri di argomento religioso e familiare.
Approccio personale
- Poche settimane dopo le elezioni un cardinale disse:
"Vorrei che smettesse di fare il parroco e cominciasse
a comportarsi da papa."
Il Papa ha spiegato in modo molto chiaro il suo pensiero: vuole comportarsi come una persona normale", vuole rimanere una persona normale, l'appartamento papale è troppo grande - e quindi meno facile vedere e incontrare chi gli sta intorno". Gli piace stare con la gente comune, vuole avere molte visite ma anche incontrare la gente.
Povertà - Alcune delle parole e degli atteggiamenti
del Papa hanno dato luogo alle solite retoriche sulla
povertà. San Francesco visse in una società relativamente
povera (anche se non così povera come la storiografia
convenzionale racconta), ma la povertà a quel tempo
era ben diversa da oggi. Significava esclusione più
che l’essere “economicamente” poveri. San Francesco
era per i poveri, ma non necessariamente per la povertà
in quanto tale. Anche lui amava la natura e la vita
in essa, e soprattutto Gesù e lui non erano campioni
del medievale “contemptus mundi” e quindi dannazione,
peccato, colpa, ecc (che è venuto dopo!). La mia impressione
è che il Papa potrebbe essere più su questa linea di
pensiero.
Lingua - Come tutti hanno notato, la lingua
del Papa è facile, semplice e diretta, si attiene rigorosamente
ai Vangeli che egli cita frequentemente; nessun tipo
di teologia, di filosofia sembra a Lui necessaria per
la missione del Suo pontificato.
Si ritiene che Benedetto XVI ami Papa Francesco, diversamente da quest'ultimo, Benedetto era molto classico nel suo linguaggio, non era spesso a suo agio con i media ed era (forse giustamente) nel continuo timore di essere frainteso. Forse perché sentiva il peso della responsabilità papale in un mondo dove il cristianesimo è sotto minaccia. Francesco, al contrario, dimostra di amare il suo lavoro e ama portarne personalmente il peso, anche in senso materiale, mentre sale in aereo con la sua valigetta nera a mano. Egli è pronto e sicuro di sé sulle implicazioni anche mondane del messaggio cristiano che intende rinnovare. Questo crea simpatia e un senso di sicurezza, di cui credenti e non credenti hanno bisogno e percepiscono. E’ anche molto istintivo: quando mesi fa sono annegati 350 immigrati vicino a Lampedusa, ha gridato "Vergogna!". Ma vergogna per chi? La questione è stata immediatamente sollevata sulla stampa da molti commentatori. Nello stesso discorso ha anche criticato "il sistema", probabilmente da intendersi come ingiustizie in senso lato a livello globale. Tuttavia, non avendo menzionato i governi nord africani come Siria, Libia, ecc gli italiani che sono i più umani e, certamente, che lo si riconosca o meno, il più efficiente stato Europeo nel salvare vite umane di immigrati, si sono sentiti piuttosto toccati dalla cosa.
Cambiare - La Curia, come tutti sanno a Roma
è sempre stata afflitta da nepotismo, amici e collaboratori
esterni (in apparenza pii) un po’ “indisciplinati”,
ora sta subendo in silenzio, una pulizia interna. Lo
IOR è stato riformato e alcuni monsignori sono stati
tranquillamente rimossi. La stella nascente in Vaticano
è Monsignor
Pietro Parolin, un diplomatico consumato, un cosmopolita,
di successo in Venezuela, in genere in America Latina,
Vietnam e Cina. Esattamente come il Papa stesso, Parolin
può essere considerato per molti versi una figura non-curiale,
non-italiana che potrebbe far rivivere la tradizione
cattolica ecumenica in tutto il mondo. Nei prossimi
mesi nuove idee potrebbero trasparire con l’insediamento
di Monsignor Parolin nel ruolo di Segretario di Stato.
A giudicare da quello che ho letto, l'America Latina
sarà probabilmente il miglior test della futura strategia
mondiale del Papa probabilmente incentrata più sui grandi
temi sociali come l'istruzione e il ruolo della Chiesa
negli affari sociali piuttosto che su temi quali il
divorzio, il sesso, l'aborto o gli omosessuali. Sui
primi Parolin sembra essere il fattore chiave. E' stato
subito notato che sia Nicolàs Maduro che Cristina Kirchner
si sono precipitati in Vaticano subito dopo l'elezione
del Papa, forse in vista delle loro prossime elezioni
, nonostante i rispettivi conflitti del passato (feroci
in particolare tra Parolin e Chavez).
Politica mondiale - Nel cosiddetto mondo globale,
che sembra globale solo dal punto di vista economico,
è un enorme popolazione umana dal terzo mondo che cerca
aiuto e sviluppo, mentre le più ricche democrazie occidentali
e il moderno modello di stato nazionale, sono in cattiva
salute. L'Europa soffre a causa dell'euro (un'idea orribile),
e altri difetti nel grande progetto dell'Unione europea;
gli Stati Uniti, anche se sembrano essere in ripresa,
soffrono ancora per l’enorme debito, per le polemiche
politiche, sul benessere, il disagio sociale ecc.
Per quanto riguarda la povertà nel mondo, il famoso
Millennium
Project (Jefferey Sachs
con l'ONU - UE) è ad un punto morto, milioni sperano
solo di poter emigrare verso i paesi più ricchi soprattutto
europei. Ironia della sorte però, il cristianesimo è
in calo in Europa, anche se il suo centro principale
è a Roma. A questo riguardo, un ampio spazio si è completamente
aperto a nuovi approcci e nuove politiche per far fronte
agli sconcertanti cambiamenti che si sono verificati
in pochi anni nel mondo degli affari. La Chiesa cattolica,
a causa delle sue implicazioni dirette non politiche,
come istituzione religiosa sta raccogliendo consensi
morali in tutto il mondo rispetto a qualsiasi altra
istituzione, anche tra i non cristiani (con l'eccezione
del mondo islamico). E’ in costante crescita in Africa,
Russia e in particolare in Cina. Penso che Papa Francesco
non rimarrà inattivo in questo contesto e che la sua
educazione gesuitica, così come la sua esperienza latino-americana,
prima o poi si manifesterà e sorprenderà i conservatori,
nonché la vasta popolazione dei liberi pensatori occidentali.
Marco Patriarca Vota e/o commenta questo articolo da qui Fai leggere questo articolo ad un tuo amico... Torna all'indice
ABBIAMO OSPITI - MOSTRE: Carlo Scarpa, opere per Venini al MET di NY Un connubio affascinante e innovativo tra il grande architetto e la più famosa vetreria muranese.
Il
celebre Museo di New York celebra l’opera dell’architetto
italiano con la rassegna dal titolo “Carlo Scarpa per
Venini: 1932-1947.
E’ un percorso espositivo di trecento opere, affiancate da disegni, bozzetti, progetti immagini che documentano il lavoro di Scarpa con la Vetreria Venini di Venezia. Sino al 2 marzo 2014 sarà visibile la grande mostra organizzata da Nicholas Cullinan Curator del dipartimento di Modern and Contemporary Art Museum of Art con l’assistenza di Mary Clare McKinley, Reserarch Assistant, ed è la prima mostra mai organizzata al MET dedicata esclusivamente al vetro. Proveniente da Venezia dalla Fondazione Giorgio Cini, la mostra fa parte il Progetto “Stanze del Vetro” che vede un programma pluriennale (avviato da Pentagram Stiftung e F. Cini) relativo alla valorizzazione dell’arte vetraria del Novecento.
La mostra di New York mantiene la stessa logica d’allestimento
veneziano, con rigorosa disposizione cronologica rispettando
le molteplici tipologie differenziate per tecnica d’esecuzione
e per tessuto vitreo, dai “Vetri Sommersi” alle “Murrine
romane”, dai “Corrosi” ai “Vetri a pennellate”.
Il percorso parte dal 1932, anno in cui Scarpa inizia la sua attività alla Venini, di cui diverrà poi il direttore artistico e si conclude nel 1947, anno in cui l’artista-architetto deciderà di dedicarsi alla sua originaria passione: l’architettura. La mostra ripercorre quindici anni di storia della famosa vetreria muranese, per la quale Carlo Scarpa progettò un considerevole numero di opere, contribuendo all’invenzione di alcune tecniche nuove e tipologie vetrarie ancor oggi utilizzate dalla vetreria Venini. Le sperimentazioni di Scarpa in questo periodo comprendono soprattutto la ricerca sul Colore; elemento primario per far emergere nell’ambito della materia-vetro la Luce con i materiali combinata a quella sulla forma con le tecniche segrete dei maestri muranesi: un approccio che ha indubbiamente rivoluzionato il modo di progettare della Venini divenuta la vetreria più celebre al mondo.
Carlo
Scarpa, definito alchimista-artista, ha sperimentato
l’elemento/vetro in maniera totalmente innovativa. E’
entrato nella sua trasparenza rendendola anche opaca
e satinata o variopinta!
Ha indagato sulla sua consistenza, per assottigliarla oppure per inspessirla al fine di darle aspetti lisci o rugosi fino a farla diventare quasi… un pregiatissimo tessuto. L’opera di Carlo Scarpa è importantissima per lo studio, la sua lezione rimane sempre viva, priva di elementi stilistici che condizionano l’anima della materia-vetro. Molti artisti e architetti e designers si ispirano costantemente alla sua opera; vera e propria fonte creativa per l’immaginazione di questi ultimi. Sino al 2 marzo 2014 Laura Novello
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SALUTE: artrosi, esiste una prevenzione? Continua il nostro viaggio nel corpo umano per saperne di più.. Prima di pensare alla prevenzione è bene sapere che l’artrosi va distinta in artrosi primitiva e artrosi secondaria.
L’artrosi primitiva può manifestarsi a qualsiasi età,
più spesso dopo i 50 anni e colpire le articolazioni
senza alcuna causa apparente, biologica o meccanica,
tale da giustificare la genesi del processo degenerativo
e a tutt’oggi non se ne conosce la causa reale.
Si può ipotizzare una causa genetica, nel nostro DNA potrebbe essere scritto che ad una certa età le nostre articolazioni, più spesso rachide, anca, ginocchio e piede si debbano ammalare con l’insorgenza progressiva di una caratteristica sintomatologia caratterizzata da dolore, gonfiore e difficoltà funzionali. Tale sintomatologia può peggiorare a tale punto da ridurre notevolmente la nostra qualità di vita. A volte alle difficoltà funzionali si associano delle deformità ben visibili dell’asse e della forma delle articolazioni stesse. L’artrosi secondaria al contrario ha sempre una causa che induce il processo degenerativo, a volte lentamente, a volte molto rapidamente spesso senza alcun rapporto con l’età. Causa dell’artrosi in questi casi possono essere delle malformazioni congenite del rachide, dell’anca, del ginocchio e del piede. Tanto più la patologia è grave tanto più rapidamente insorge e si manifesta l’artrosi. Anche le deviazioni assiali degli arti inferiori: ginocchio valgo meglio conosciuto come ginocchio ad X e ginocchio varo conosciuto come il ginocchio del cavallerizzo, possono portare nel tempo ad una artrosi più o meno grave alla quale forse era già destinato il paziente ma che si manifesta prima ed evolve più rapidamente proprio a causa dell’alterata biomeccanica. Un piede piatto o cavo a causa del non corretto appoggio sul suolo può divenire artrosico. Altra forma frequente di artrosi è quella postraumatica, una frattura specie a livello articolare danneggia la cartilagine e può rompere l’osso in più punti come un piatto che cadendo per terra si può rompere in due pezzi, in tre pezzi o in tanti piccoli pezzi. Quando il chirurgo ortopedico dovrà operare il “piatto” il risultato sarà più o meno buono non solo in base alla capacità tecnica del chirurgo ma specie in rapporto al numero dei pezzi che dovranno essere ricomposti e fissati! A seguito di una frattura, la tibia o il femore possono guarire ma non con l’asse originale ed a volte è sufficiente anche una modesta alterazione assiale per indurre una artrosi da alterato carico e quindi su base biomeccanica. Tra i traumi che più frequentemente favoriscono un’artrosi ricordiamo le distorsioni, specie quelle del ginocchio che si verificano frequentemente non solo durante l’attività sportiva ma anche nella vita di tutti i giorni. Le frequenti rotture del legamento crociato anteriore se non trattate correttamente possono causare un’instabilità del ginocchio che, se sottoposto a movimenti di rotazione in appoggio, può cedere. Tali cedimenti, ripetuti nel tempo, danneggiano le componenti anatomiche dell’articolazione del ginocchio e specialmente i menischi e la cartilagine. Naturalmente esistono altri fattori che possono favorire l’insorgenza di un’artrosi o peggiorarla, primo tra tutti il peso e in secondo luogo la vita sedentaria o paradossalmente il “troppo” sport. Che il peso sia negativo è logico in quanto le nostre articolazioni ed in particolare la cartilagine si consumano più facilmente quando nella vita di tutti i giorni un sovrappeso vi carica sopra. Pensiamo alla nostra automobile sovraccarica di passeggeri e bagagli, povere sospensioni! In conclusione la prevenzione dell'artrosi si basa sul controllo dei fattori di rischio. Occorre a tal proposito evitare il sovrappeso, le posizione viziate ed i carichi eccessivi e ripetuti.
Un
peso ottimale associato a un’attività fisica corretta
costituiscono la sola prevenzione dell’artrosi. Naturalmente
chi dovesse subire fratture o gravi distorsioni deve
sempre mirare un trattamento conservativo o chirurgico
ottimale e precoce.
Molto spesso si legge che l'attività fisica eccessiva favorisce la comparsa di una artrosi e che pertanto vada assolutamente evitata se la malattia ha già colpito l'articolazione. In realtà non esiste nulla di più sbagliato. E' vero che l'insorgenza di problemi cartilaginei è frequente in molti sportivi ma è anche vero che spesso insorge in seguito a traumi. Dobbiamo infatti ricordare che anche in caso di artrosi conclamata, l'attività fisica mirata è in grado di alleviare il dolore e di migliorare la mobilità articolare. Pertanto si consiglia di eseguire un programma regolare di ginnastica basato su stretching leggero ed esercizi per il recupero della mobilità articolare. E' molto importante eseguire un adeguato riscaldamento muscolare prima di iniziare il programma di allenamento, proteggere le articolazioni da traumi ed impatti, scegliere calzature con massimo ammortizzamento. L'esercizio e il dimagrimento aiutano a migliorare l'umore e l'aspetto, diminuisce il dolore, aumenta l'elasticità migliorando l'equilibrio e così diminuendo il rischio di cadute. In presenza di artrosi sono consigliabili sia il nuoto che il ciclismo dato che i muscoli lavorano al meglio mentre le articolazioni non sono sollecitate dal carico, assente nel nuoto e molto ridotto nella bicicletta. In conclusione come dicevano e facevano i nostri antenati Romani, “mens sana in corpore sano” ma solamente se si mantiene un ritmo di vita caratterizzato dal controllo del peso e da una giusta attività fisica quotidiana! Giancarlo Puddu
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PIANETA TERRA: energie...rinnovabili? La polemica è sempre in agguato, difficile trovare un equilibrio.
In occasione della presentazione dell’impianto a biogas
dell’Azienda Agricola San Sabino (la Lampadina Settembre
2013) si è acceso un piccolo dibattito e ci siamo resi
conto di come sulla questione delle “energie rinnovabili”
o “energia verde” ci fosse una larga disinformazione.
Per lo più, l’opinione diffusa era che le energie rinnovabili
fossero l’uovo di Colombo, la soluzione più ragionevole
fino ad oggi non sfruttata. Forse per azioni di lobbying
delle società petrolifere, interessate a proteggere
un business miliardario.
Ma come sa chiunque conosca un po’ la questione energetica
le cose non stanno proprio così!
Alcuni dati sono certi: al momento il costo dell’energia
prodotta dalle rinnovabili è decisamente maggiore di
quello dell’energia prodotta dagli idrocarburi Sul costo
dell’energia derivante dal nucleare la discussione è
accesissima.
Perché allora ricorrere alle energie rinnovabili?
All’osso, questo è il discorso:
- La disponibilità di combustibili fossili è limitata
e prima o poi finirà.
- L’uso dei combustibili fossili comporta produzione
di CO2 e questa è esiziale per la sopravvivenza stessa
della vita sulla terra.
- E’ necessario pensare a fonti alternative e questo
da subito perché il tempo necessario affinché una nuova
tecnologia abbia un impatto significativo sullo equilibrio
ecologico mondiale è dell’ordine di decenni.
La domanda diventa: i due fattori di cui sopra sono
“certi”?
Disponibilità dei combustibili fossili: la nozione di
“illimitato” non appartiene alla natura. TUTTO prima
o poi finisce: i combustibili fossili finiranno. Ma
QUANDO? Attualmente si può dire con certezza che la
disponibilità non si esaurirà prima di un paio di generazioni,
termine presumibilmente destinato ad allungarsi per
la scoperta di nuovi giacimenti e di nuove tecnologie
di sfruttamento.
Produzione di CO2: l’uso di combustibili fossili comporta
la emissione di CO2.
Ma è certo che l’emissione di CO2 sia esiziale per la
sopravvivenza stessa della vita sul pianeta – (e quindi
ogni sforzo debba essere fatto per limitarla)?
- Gas: 4,6 €c/kWh (+1,1 €c/kWh di tassa sulla CO2) (EWEA - Wind Energy the facts 2009, pag 18, pdf 21/32)
- Eolico: 6-7 €c/kWh (EWEA - Wind Energy the facts 2009, pag 18, pdf 21/32)
Tra le righe si nota che una parte rilevante nei conti gioca l’emissione della CO2, uno dei componenti del “gas serra”! Alla fine dei conti E’ QUESTA LA VERA QUESTIONE! Se si fa un’indagine su questo punto ci si accorge che questo dato, che i media danno come assodato e sul quale concorda tutta la scienza, non raccoglie affatto l’unanimità dei consensi della comunità scientifica mondiale!
Ci sono dei dati CERTI:
- Dall’inizio della Rivoluzione Industriale, la concentrazione atmosferica dell’anidride carbonica è aumentata del 30% circa.
- Il cosiddetto “effetto serra” – al quale la CO2 contribuisce - influisce sul clima del pianeta.
Altri dati invece sono incerti e le loro conseguenze sono oggetto di aspre discussioni. - Quanto “contano” nella variabilità del clima le attività umane rispetto alle cause “naturali”? (Il clima sulla Terra è sempre stato soggetto a grandi variazioni per cause del tutto naturali). Molte supposizioni ma nessuna risposta certa.
- La temperatura “media” del pianeta negli ultimi cento anni si è innalzata. Questa affermazione è difficile da dimostrare, date le modalità di raccolta dei dati ed è contraddetta da dati di altra provenienza!
- Il riscaldamento del pianeta provocherà desertificazioni, epidemie, innalzamento degli oceani, alluvioni. Si trascura il fatto che già in EPOCHE STORICHE la temperatura era più elevata dell’attuale e in epoche preistoriche in Italia, ad esempio, viveva una fauna che oggi si trova solo in ambienti subtropicali
Possiamo provare a tirare qualche conclusione? La scelta di puntare per la produzione di energia alle fonti rinnovabili è stata una decisione più “politica” che “scientifica” e in quanto “politica”, è stata certamente influenzata da interessi economici. Non ci si deve neppure dimenticare che il “Protocollo di Kyoto” – il quale regola gli accordi internazionali sulla produzione di CO2 - è stato sottoscritto in un momento di espansione dell’economia, assai diverso dall’attuale. Comprensibile quindi come la politica di incentivazione dell’energia “verde” si sia contratta e sia messa in discussione. Per il nostro Paese succede più o meno come dice un proverbio: “Chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto”. Probabilmente il momento favorevole per intraprendere nel settore delle energie rinnovabili è passato. Beppe Zezza
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VITA: a Fano nelle Marche... Quando la necessità si unisce a un'intuizione brillante e alla voglia di fare.
Una
piccola cooperativa di pescatori, COOMARPESCA negli
anni Settanta, trovando estreme difficoltà nel vendere
pesce azzurro ha deciso di intervenire “a gamba tesa”.
Il pesce azzurro a Fano è il PESCE: mangiato nei pescherecci
cucinato sul motore, e sulle tavole delle famiglie FANESI
di ogni ceto. Ne andava in qualche modo rilanciato il
consumo.
Dapprima, con camion attrezzati, si sono messi a girare per l’entroterra facendo dimostrazioni nelle piazze dei paesi su come pulire e cucinare sarde, alici, sure, bobi. Assaggi gratuiti, vendita a prezzi stracciati, invasione di depliants. Grande successo. Nello stesso tempo si pensa di allestire nel porto un ristorante ovviamente chiamato IL PESCE AZZURRO. Un capannone molto semplice dapprima. Le mogli in cucina, un po’ di tavoli, qualche panca e un pesce appena pescato. Qualità eccellente. Con il tempo il capannone si è trasformato in una struttura più razionale, più moderna. La stampa locale se ne occupa, il successo aumenta.
Il capannone iniziale si trasforma in una ristorazione
semi industriale fino a raggiungere oggi 950 coperti.
Dal 2005 si raggiungono 1800 presenza al giorno.
Il fuoco di due anni fa ha però costretto a ricostruire il padiglione che ora, ha perso l’aspetto artigianale per assumere una connotazione di moderna efficienza. Un grande padiglione a vetri, menù diversi per ogni giorno, vino e acqua gratis a volontà, personale gentilissimo. Ora "Il pesce azzurro" ha anche dei fratelli a Rimini, Cattolica, Milano Marittima, tutti fedeli all'impostazione iniziale, aperti stagionalmente dal primo aprile al 31 ottobre e poi solo nei fine settimana nei mesi invernali. In un periodo in cui tutto pare andare di male in peggio, in cui è difficile sperare ed essere ottimisti, finalmente una iniziativa coraggiosa e vincente nata dalla volontà di reagire di pochi tenacissimi pescatori. Lalli Theodoli Vota e/o commenta questo articolo da qui Fai leggere questo articolo ad un tuo amico... Torna all'indice
La Lampadina ::: Periodiche illuminazioni Newsletter di fatti conosciuti ma non approfonditi, luoghi comuni da sfatare, semplici novità... La Lampadina è una newsletter ideata da Carlo Verga, gestita da un Comitato di redazione composto da: Filippo Antonacci, Isabella Confortini Hall, Lucilla Crainz Laureti, Marguerite de Merode Pratesi, Giancarlo Puddu, Ranieri Ricci, Carlotta Staderini Chiatante, Lalli Theodoli, Beppe Zezza e redatta con la partecipazione di: Lorenzo Bartolini Salimbeni, Renata Ferrara Pignatelli, Angelica Verga. La sede è in via G. D. Romagnosi 20, 00196 Roma. La newsletter, di natura non politica, non ha scopo di lucro e si propone di fornire - con frequenza inizialmente mensile - "periodiche illuminazioni" su argomenti di vario genere, con spunti di riflessione e informazioni. L'invio viene effettuato su segnalazione degli stessi lettori, agli amici ed agli amici degli amici. il presente numero è inviato a circa milleseicento persone. Sono gradite da chiunque le collaborazioni e le segnalazioni di persone interessate a ricevere la newsletter. Per informazioni scrivere a info@lalampadina.net |
| SUGGERIMENTI "ILLUMINANTI" | ATTUALITA':
Ma in Europa c’è una
giustizia finanziaria? Perché
le grandi multinazionali
del web pur vendendo servizi
per milioni di dollari pagano
tasse irrisorie in Italia
e in Europa? Leggi
di più...
CV | | CINEMA:
“Moliere in bicicletta”
un attore che vive da eremita,
un amico e collega sulla
cresta dell'onda, la proposta
per un opera di Moliere
da recitare insieme. Arriva
Francesca inaspettata che
sconvolge i piani... Commediola
divertente, un po' tirata,
a volte lenta.. Commenta
Per Noi voto 6 | | LIBRI:
"L'arte di ascoltare
i battiti del cuore"
di Jan Philipp Sendker,
Libri Beat Edizioni. “...Perchè
vediamo solo quello che
conosciamo. Siamo convinti
che gli altri siano capaci
di fare solamente ciò che
sappiamo fare anche noi,
nel bene e nel male. Vogliamo
essere amati come amiamo
noi". Credo basti. Leggi
di più
Per Isabella Voto 9 | | MANGIAR
FUORI: Monte
San Savino, Le Bindi.
Un’osteriola veramente particolare:
una grande stanza, un unico
tavolo per 20 persone, gestito
da marito e moglie. Unico
problema: il troppo e troppo
buono, difficile trattenersi.
Guarda
qui!
Per Carlo Voto 8 | |
TEATRO:
Il giro del mondo in 80
minuti 2014
al Teatro Olimpico di Roma
con l'Orchestra di Piazza
Vittorio, e Luca Barbarossa,
dal 21 al 26 gennaio 2014:
con La Lampadina conviene.
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troppo veloce?
La polizia con un impulso ti fa rallentare
fino a bloccare il motore,
ma è possibile? E’ RF Safe-stop un sistema
a impulsi sviluppato dalla Britannica E2V;
grazie alla radiofrequenza (RF) riesce a selezionare
i sistemi elettronici in qualsiasi tipo di
veicolo e natante, e causa un dolce rallentamento
del motore fino all’arresto definitivo. Il
dispositivo manda il tilt solo
temporaneamente il sistema elettronico che
poi una volta terminati gli impulsi riprende
normalmente. L’apparecchio funziona se non
oltre i 50 mt dal veicolo.
CV
*
L'anestesia:
come si faceva senza?
Prima
della sua invenzione, i chirurghi chiudevano
la bocca dei pazienti per non sentire le urla
di dolore. Nel
1799 Humphry
Davy scopre un gas con strane proprietà:
se si respira non fa sentire nessun dolore,
ma aveva un effetto collaterale curioso...
Faceva ridere a crepapelle, era il protossido
d'azoto.
L'ostetrico inglese Sir
James Simpson userà per primo il
cloroformio per ridurre i dolori del parto
alla regina Vittoria e da quel momento fu
adottato in tutti gli ospedali del mondo.
CV
* I colori e la semeiotica. La prima cosa che impari quando frequenti una scuola di cucina è che i piatti devono sorridere allo sguardo. Un piatto guarnito con dei bei colori sembra ti invogli di più. Lo stesso cibo, vedi il sushi ha un grande successo in ogni parte del mondo, le sue tonalità di bianco, nero, rosso e verde ti attirano in modo inconsapevole. Il blue e il celeste meno, ma nella vita di tutti i giorni significano una bella giornata, la voglia di vita, felicità. I colori e il loro significato hanno valori differenti in ogni epoca… ai tempi dei Romani un uomo con gli occhi azzurri veniva preso per barbaro… nelle piantagioni Americane, il blue era malinconia ricordava la presenza dei “padroni”.
CV
* Una vera sorpresa in soffitta!
Nel mettere in ordine,
alla morte del padre, la soffitta un po’ affollata
della casa di famiglia, un giovane austriaco
ha scoperto una cartella di acquarelli e disegni.
Scoprendo la nota firma “Egon Shiele” nell’angolo
di uno dei disegni, il giovane ha contattato
la più grande esperta al mondo, Jane
Kallir, specialista delle opere
dell’artista austriaco. La carta
dei disegni risultava essere una carta vecchia
almeno 110 anni e l’autenticità
delle quattro opere ritrovate nella cartella
è stata confermata dall’esperta. Sembra che
le opere (almeno quella della foto) siano
state realizzate a Trieste
dove l’artista si recò per un periodo, con
la sorella, nel 1907. Una simpatica scoperta
che vorremmo fare tutti!
MdM
*
Internet
sta per... INTERconnected
computerNETwork". Tim Berners-Lee, l'ha resa
realizzabile a livello globale e ha inventato
il termine Word Wide Web (rete ampia quanto
il mondo).
Internet é derivato da un primo sistema il
cui nome era ARPANET, e che consisteva in
un sistema di condivisione dati sviluppato
negli anni Sessanta dagli americani per evitare
che un eventuale attacco russo potesse colpire
un nodo informatico strategico così da distruggere
ogni tipo di dato in suo possesso.
CV *
Una
curiosità di Roma.
Sarà San Pietro, sarà la città del Vaticano,
ma l’obelisco di
San Pietro è l’unico a Roma rimasto intatto
per 2000
anni, questo, nonostante i terremoti le guerre
etc etc. Era collocato inizialmente nel
circo di Caligola, tra la sala
Nervi e piazza San Pietro, fu poi il Papa
Sisto V che diede l’incarico a Domenico Fontana
di spostarlo e di soli 250 metri all’attuale
posizione. La
cosa particolare di tutta la situazione è
che vista la delicatezza della operazione
fu proclamato il silenzio assoluto con la
pena di morte per chi lo avesse infranto.
Il marinaio che con il suo grido “acqua
alle corde” ne salvò l’esito fu
condannato a morte e solo con l’intercessione
del papa gli fu concessa la grazia!
CV
* Il casentino è un territorio? La parola "Casentino" ai più ricorda quella regione montuosa della Toscana che occupa l'alta valle dell'Arno ma ai veri elegantoni questa parola rimanda immediatamente a un cappotto. Molto usato nei secoli dai pastori di quella zona, è divenuto nel tempo sinonimo di grande eleganza, all'inizio, solo per i fiorentini e poi per tutto il resto dell'Italia. In tutti i guardaroba dei signori del bel mondo quel capo non deve mancare! Il tessuto di panno con pippiolini, il colore arancio, la fodera verde di panno come un tavolo da gioco, la martingala e il gran piegone sul dietro e il collo di volpe. Così acchittati alcuni si aggirano per Firenze ma, finché son lì non succede nulla, il problema è quando gli elegantoni si spostano all'estero! Mi è capitato di assistere ad alcune scene che vi vorrei raccontare. La prima a Vienna, erano le vacanze di Natale. Il signore con casentino girava indisturbato per la città non sapendo che alcuni lo avevano notato e addirittura si scambiavano telefonate allarmate dicendo che un matto girava per la città con un cappotto arancione. La seconda scenetta a New York, cena da Philippe uno dei ristoranti di moda della città e sempre lo stesso signore con lo stesso cappotto entra nel ristorante e....incredibile ....viene accolto con un applauso scrosciante! Ora sfido chiunque a girare ancora così combinato!
LLC
*
E'
il crowdfunding per l'arte! "Adotta
un quadro!”. Questa è la nuova iniziativa
lanciata da Maria Vittoria Marini Clarelli,
direttrice della GNAM (Galleria Nazionale
di Arte Moderna di Roma) supportata dall'Associazione
A3M (Associazione Amici dell'Arte
Moderna) protagonista della campagna. Un intelligente
"finanziamento dal basso” per compensare l’assenza
drammatica di fondi. Bastano soltanto 100
euro per partecipare: nella didascalia accanto
al quadro sarà menzionato nome e cognome del
generoso (o generosi) benefattore. Sembra
un’iniziativa vincente!
MdM
*
E ancora, Card e musei. Al
nord Italia invece la città di Milano propone
per 35 euro all'anno e ingressi illimitati,
una
card per i suoi musei civici: il
Castello Sforzesco,
il Museo del Novecento, del Risorgimento e
Archeologico, l’Acquario Civico, la Galleria
d'Arte Moderna e tutte le case Museo, il Museo
di Storia Naturale, la Casa museo Boschi-Di
Stefano, Palazzo Morando e lo Studio Museo
Francesco Messina. Praticamente l’intero sistema
museale milanese è coinvolto in un’iniziativa
destinata a riportare le persone vicino alla
cultura e garantire fondi sicuri da destinare
ad essa.
MdM
LE SEGNALAZIONI DELLA LAMPADINA Vi ricordate di vini, olii, olive, biscotti e Chianina...? Se siete interessati trovate tutte le informazioni qui. |
A
teatro con La Lampadina
Roma:
Al Teatro
Olimpico,
Il giro del mondo in 80 minuti 2014,
con l'Orchestra
di Piazza Vittorio e la partecipazione di
Luca Barbarossa, dal 21 al 26 gennaio 2014.
Un
viaggio tra culture e paesi lontani, per scoprire
una musica universale al ritmo anche della
body percusson..Nei giorni 21, 22 e 23 gennaio,
andiamoci con le
promozioni per La Lampadina. Se
prenotate tramite noi, conviene: chiedi
info qui.
MOSTRE E APPUNTAMENTI
Roma
- Macro:
Giulio paolini "Essere o non essere"
a cura di Bartolomeo Pietromarchi.
Con una esposizione di dodici grandi istallazioni
ideate da Paolini dai primi anni novanta a
oggi, il macro rivisita un lavoro già visto
al White Chapel di Londra, insieme a un opera
pensata appositamente per gli spazi del museo.
Il titolo della mostra si riferisce ad un
gioco d’identità tra l’artista creatore e
l’artista spettatore.
Fino al 9 marzo 2014
Galleria
Borghese, "Giacometti. la scultura".
Sarà presentata all’interno delle sale della
Galleria una bella scelta di opere dell’artista
svizzero. La mostra è
curata da Anna Coliva, direttrice della Galleria,
e da Chistian Klemm, studioso dell’opera di
Giacometti e realizzatore delle mostre più
importanti sull’artista. Le sculture di Alberto
Giacometti saranno quaranta messe a dialogare
con i capolavori del museo. Tra le opere esposte
“Femme qui marche II” (1936, Collezione Peggy
Guggenheim, Venezia), “Buste de Diego” (1954,
Centre Pompidou, Parigi) , “Femme de Venise
V” (1956, Collezione Privata), e una serie
di disegni dell’artista.
Dal 4 febbraio al 15 giugno
Istituto
Nazionale per la grafica: Hans Hartung.
La mostra mette a confronto l’opera grafica
e pittorica del maestro franco
tedesco. Raccoglie in grande parte la donazione
effettuata dalla Fondazione Hartung Bergman
(138 fogli) al Ministero dei Beni Culturali
che confronta a dipinti e disegni esposti
per la prima volta. Riesce a illustrare la
costante ricerca dell’artista intento a “fissare
il dinamismo e la forza dell’energia” (Hartung).
Fino al 2 marzo
La Galleria
Alessandra Bonomo: Graeme Todd.
In questa mostra dell’artista scozzese, Greame
Todd, che vive a insegna a Edinburgo, ogni
quadro è protagonista. Nei vari strati di
colori e di linee che si affollano sulle tele,
l’occhio deve capirne la reale profondità.
“un linguaggio a metà fra monocromi astratti
e paesaggi reali, che coesistono confon-
dendosi l’uno con l’altro”. Bisogna soffermarsi
sui disegni, apprezzarne i dettagli. Ricorda
l’arte orientale ma anche i paesaggi del romanticismo
tedesco. Nell’ultima sala un video dal titolo
Deeper Still mostra un elicottero che giace
abbandonato in mezzo alla neve, immobile,
dove l’unico movimento è quello della neve
che si scoglie.
Fino al 31 gennaio 2014.
Galleria
del Cembalo, “Doppio gioco. Fotografie di
Giovanni Gastel e Toni Thorimbert”,
a cura di Giovanna Calvenzi. 52lavori di due
importanti interpreti della fotografia italiana
contemporanea, Gastel e
Thorimbert rappresentano sicuramente due personalità
diverse, per esperienze vissute e per visione
della fotografia, accomunate però dal rigore,
dalla passione, dal rispetto reciproco, dall’amicizia,
dalla generazione di appartenenza. I due autori,
con un dialogo fatto di rimand e di richiami,
hanno saputo incrociare il linguaggio della
moda con suggestioni e personali ricerche
in altri territori della fotografia.
Dal 24 gennaio al 15 marzo.
Ferrara
- A Palazzo
dei Diamanti Henri Matisse
è protagonista di una mostra dal titolo: “Matisse,
la figura La forza della linea, l’emozione
del colore” curata da Isabelle Monod-Fontaine,
vicedirettrice del Centre Pompidou e grande
studiosa di Matisse.
Oltre
cento i dipinti, le sculture e le opere su
carta che saranno esposte al primo piano del
Palazzo mettendo al centro il rapporto fra
il pittore e le sue modelle che lo ha impegnato
con “gioiosa vitalità” per l’intero suo percorso
artistico in una continua ricerca attraverso
tutte le tecniche. “Quel che più mi interessa
non è né la natura morta, né il paesaggio,
ma la figura. La figura mi permette ben più
degli altri temi di esprimere il sentimento,
diciamo religioso, che ho della vita“. Henri
Matisse, 1908
Dal 22 febbraio al 15 giugno 2014
Bologna
- Palazzo
Fava presenta “la Ragazza con l’orecchino
di perla” di Vermeer con un
tam tam mediatico degno di una superstar.
Prima di tornare nella sede museale, chiusa
in quel periodo per restauro,
sarà l'unica esposizione europea della piccola
tela, divenuta ormai un'icona dell'arte. Dei
dipinti di Rembrandt e altri maestri della
pittura olandese del '600 quasi non si parla.
I riflettori sono tutti per lei.
Dall'8 febbraio al 25 maggio.
ARTEFIERA
2014 Ancora quest'anno come
tutti gli anni la fiera la più importante
d'Italia e una delle mete più ambite del pubblico
interessato all'arte moderna e contemporanea.
Dal
24 al 27 gennaio 172 gallerie espongono le
loro opere negli spazi della Fiera con più
di 2.000 opere di artisti italiani ed internazionali.
Un’innovazione di quest'anno: La fiera apre
all'arte del Novecento per meglio rappresentare
la sezione "moderna" e rafforzare suo il carattere
"italiano".
Per un'idea di dove dormire a Bologna in occasione di una visita a queste mostre/fiere segnaliamo l'Agriturismo Montevecchio sulle colline tra Bologna e Bazzano, sulla direttrice Vignola/ Maranello. La struttura circondata da vigneti ed a breve distanza dalla Cantina Montevecchio Isolani dove vengono prodotti i Vini Doc dei Colli Bolognesi è a circa 25 minuti dal centro di Bologna. Per saperne di più clicca qui! Ti sei perso qualcosa? Vai alla rubrica Mostre e Appuntamenti
PENSIERO LATERALE: NON TUTTE LE CIAMBELLE RIESCONO COL BUCO Durante la seconda guerra mondiale in una bella serata limpida un bombardiere alleato vola sopra la Germania. L’aeroplano è in condizioni perfette e ogni cosa funziona come dovuto. Quando raggiunge l’obiettivo, il pilota preme il bottone dell’apertura del portellone del compartimento che contiene le bombe e con mano sicura schiaccia il bottone per il loro rilascio. In quel momento le bombe non sono più agganciate alle staffe di sicurezza, ma non precipitano sull’obiettivo… come mai?
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