ARTE:
accenni di arte contemporanea in Belgio
Tra gruppi linguistici e politica culturale statale,
ecco "lo stato dell'arte contemporanea belga"....
Dovendo organizzare una visita dei
luoghi (collezioni e gallerie) dell’arte contemporanea
in Belgio, mi sono recentemente avvicinata, con grande
curiosità, al mondo dell’arte di oggi, del mio paese.
![Gallerie-Xavier-Hufkens](http://justoknow.voxmail.it/sites/default/files/justoknow.voxmail.it/content/3-1-belgio-Gallerie_Xavier_Hufkens.jpg) |
Il
regno del Belgio, fondato nel 1830, é tenuto insieme
da un sistema bizantino costruito sui compromessi raggiunti
dai due grandi e maggiori gruppi linguistici del Paese:
il gruppo francofono e quello fiammingo. I francofoni
hanno dominato il Paese per gran parte del secolo scorso
e il risentimento dei fiamminghi, che si ricordano di
essere stati trattati come cittadini di seconda classe,
è profondamente radicato. Il declino delle industrie
francofone come quelle del carbone e dell’acciaio, ha
insinuato, nel mondo fiammingo, la fastidiosa convinzione
di dove sostenere economicamente la parte del Paese
meno produttiva.
La recente formale separazione culturale tra Fiandra
e Vallonia ha avuto come conseguenza la sparizione di
una politica culturale statale. Privata del sostegno
pubblico, l’arte contemporanea si è quasi del tutto
sviluppata nel campo del privato sia a livello delle
grandi collezioni di singoli illuminati individui, sia
mediante grandi società che si sono rivolte a eccellenti
curatori.
![Gallerie-Wiels](http://justoknow.voxmail.it/sites/default/files/justoknow.voxmail.it/content/3-1-belgio_Wiels_with_frame_0.jpg) |
L’arte contemporanea sta esplodendo
in Belgio da qualche anno, ma è solo nei centri d’arte
privati (Wiels e Dhont-Dhaenens) e nelle gallerie commerciali
che si può entrare in contatto con il lavoro degli artisti
viventi. C’è chi pensa che la crisi politica abbia addirittura
incoraggiato una base di collezionisti indipendenti
d’avanguardia a raddoppiare il sostegno all’arte locale
e incoraggiato le gallerie a spingere i loro artisti
sulla scena internazionale. In un paese di undici milioni
di abitanti, il successo locale, comunque, non può essere
sufficiente.
La
fiera “Art Brussels”, che ha raggiunto la sua ventesima
edizione, ormai può essere considerata una meta importante
nella scena internazionale, e qui s’incontrano sia artisti
già famosi, che giovani talenti. È veramente viva la
scena locale e mi sarà molto difficile compiere una
scelta tra le straordinarie collezioni e le numerosissime
gallerie da vedere.
Vi terrò informati!
Marguerite de Merode
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TECNOLOGIA:
il "cloud computing"
Se ne sente parlare molto, di che si tratta?
I
più grandicelli tra di noi, quando hanno cominciato
a lavorare in un’azienda, avevano a disposizione un
terminale – sostanzialmente una tastiera e un video.
Il cervello (i programmi) e gli archivi stavano nel
server centralizzato. Per lavorare ci si collegava con
il server. Poi si sono sviluppati i personal computer:
ognuno aveva a propria esclusiva disposizione cervello
e archivi. In seguito si sono create le reti con le
quali si sono collegati più computer tra loro e si è
data la possibilità di condividere gli archivi. Internet
ha permesso di collegarsi con tutto il mondo.
Qual è l’idea del “cloud
computing”?
Niente più archivi locali e cervello locale ridotto
alla sola capacità di collegarsi a Internet
all’indirizzo che fornisce il Servizio: il
Vostro Computer è nuovamente solo un terminale che ha
a disposizione tutte le applicazioni di chi fornisce
il Servizio.
Quali i vantaggi maggiori?
![Architettura-del-cloud-computing](http://justoknow.voxmail.it/sites/default/files/justoknow.voxmail.it/content/3-2-Cloud_comp-architettura.jpg) |
L’accessibilità
ai propri archivi: poiché tutti gli archivi
sono su internet – cioè sono memorizzati nei mega-computer
della società che fornisce il servizio, il “ provider”
– vi si potrà accedere da ovunque. Non accadrà più che
non possa risalire a un’informazione perché archiviata
sul computer che è a casa (o in ufficio) mentre io sono
fuori.
Le dimensioni del computer:
il PC si può ridurre a poco più che uno schermo. Anche
la tastiera classica è in via di estinzione, sostituita
da quella “virtuale” che sfrutta la tecnologia touch
screen ma non è lontano il momento in cui i comandi
potranno essere solo vocali. La tecnologia è già disponibile
ma deve essere sviluppata per essere più user friendly
cioè più facile da usare anche da parte di chi non ha
grande dimestichezza con le diavolerie tecnologiche.
La sicurezza dei dati: gli archivi
sono nei mega-computer del provider. Non ci si dovrà
più disperare perché per un salto di corrente o qualche
altro inconveniente tecnico il nostro computer si è
rotto (l’hard disk è andato in crash) e abbiamo perso
tutti i dati che c’erano dentro. Avevamo giusto pensato
qualche giorno fa di fare il salvataggio (il back
up) ma poi lo abbiamo rinviato e ora….ci possiamo
solo mordere le mani.
La riduzione dei costi di manutenzione:
non dovremo più chiamare il tecnico perché il nostro
computer “non funziona” (magari è solo una banalità
ma, per chi non è giovane o giovanissimo, il computer
presenta sempre una certa aurea misteriosadibile.)
La possibilità di usare anche
programmi sofisticati, oggi inaccessibili a
privati per il costo proibitivo. (Anche se, da noi,
tra i privati, sono più i programmi “piratati” o
crackati di quelli acquistati legalmente).
Quali gli svantaggi?
Essenzialmente la Riservatezza (la
Privacy): è certamente inferiore. Tutti
i tuoi dati sono archiviati in una zona della quale
non hai alcun controllo. Per quante garanzie ti possano
dare, un conto è se i dati “sensibili” ce li hai in
un computer nella cassaforte di casa tua, che accendi
solo alla bisogna, e un conto è se sono “in rete”. Protetti
sì ma…. Accessibili a persone capaci di farlo.
Beppe Zezza
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VIAGGI:
Himalaya Rally, 12 marzo - 12 aprile 2007
In India, tra Maharaja, macchine d'epoca e ...
Udaipur, Rajastan Marzo 2007
E' una bellissima giornata, e una bellissima visione:
sedici auto d'epoca sono parcheggiate davanti al garage
del Maharana di Udaipur Shriji Arvind Singh Mewar.
Dentro i garage vedo delle Rolls Royce
degli anni Venti e tante altre belle vetture del passato,
sono tutte inglesi ed erano le auto del nonno dell'attuale
Maharana.
Tra le altre un vecchissimo e malconcio carrettino,
probabilmente era tirato da un pony. Alla mia domanda
è risposto che era del vecchio Maharana quando era bambino
(all'inizio del secolo) e che al carrettino era aggiogata
un’antilope. Le auto d'epoca sono le nostre, la mia
una Volvo PV del 1965. Stiamo per partire per una grande
avventura di circa 6000 kilometri: da Udaipur a Calcutta
passando da Katmandu, capitale del Nepal e Timpu, capitale
del Bhutan. Proprio mentre siamo nel garage, ci viene
detto che Sua Maestà ci attende alle sette per un pranzo
nella reggia.
![Il nonno dell'attuale Maharana](http://justoknow.voxmail.it/sites/default/files/justoknow.voxmail.it/content/3-3-Rally_2-Il_nonno_dell_attuale_Maharana.jpg) |
Chi è il Maharana di Udaipur e perché
non è un Maharaja ma un Maharana?
Il titolo di Maharaja, che tradotto significa “grande
re”, non era comune prima della colonializzazione dell'india
da parte degli inglesi. Solo pochi Raja erano realmente
tanto potenti e ricchi da potersi fregiare di questo
titolo! Al contrario, solamente il Sovrano di Udaipur
può fregiarsi del prestigioso titolo di Maharana che
è attribuito a chi abbia le seguenti caratteristiche:
- sia nato da una famiglia reale e abbia un minimo di
settanta primavere;
- deve essersi dedicato al bene dei poveri e dei contadini;
- deve essere stato eletto dal suo popolo in maniera
democratica.
La casa di Mewar è una delle più vecchie dinastie del
mondo (1400 anni) e il suo attuale rappresentante Shriji
Arvind Singh ha circa settantaquattro anni, laureato
al Mayo College in USA, è sposato alla Principessa Vijaraj
di Kutch. Dirige una fondazione no profit e si occupa
del benessere del suo popolo attraverso il turismo e
le bellezze della sua città, chiamata la “Venezia dell'India".
Siamo alloggiati al Lake Palace in una piccolissima
isoletta nel lago di Udaipur e vediamo di fronte a noi,
a qualche centinaio di metri, la Reggia dove questa
sera saremo ospiti.
![La reggia di Udaipur](http://justoknow.voxmail.it/sites/default/files/justoknow.voxmail.it/content/3-3-rally_3-La_reggia.jpg) |
La reggia è un palazzo affascinante,
bianco, misterioso e grandissimo che aggetta sul lago
Pichola. Ci accoglie il Maharani circondato dalla famiglia,
è ovvio che anche lui faccia parte degli amanti di auto
d'epoca e proprio per questo motivo siamo suoi ospiti.
E' un omone di settanta anni ben portati con una folta
barba brizzolata. Il terrazzo è illuminato e all'interno
di una tenda sono apparecchiate varie tavole decorate
da candele colorate e profumate. Vedere il tramonto
sul lago, dalla reggia, è un’emozione forse irripetibile.
Le pareti bianche del palazzo diventano dorate e la
musica indiana aggiunge il fascino del mistero alla
nostra avventura che sta per iniziare...
Giancarlo Puddu
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MOSTRE:
i Borghese e l'antico
Tornano a casa, per poco tempo, gli acquisti di
Napoleone...
Si è aperta il 7 dicembre alla Galleria
Borghese (e chiuderà il prossimo 9 aprile) una mostra
preziosa e insolita per l’origine delle opere esposte.
Curata dalla Soprintendenza al polo museale di Roma
e dal Musée
du Louvre, la mostra dal nome “I
Borghese e l’antico” ha “riportato a casa” sessantacinque
capolavori dell’arte greca e romana, che hanno ritrovato
collocazione nelle sale dove prima il cardinale Scipione
e poi Marcantonio Borghese, l’uno nel XVII, l’altro
nel XVIII secolo, esibivano le loro ricchissime collezioni
in quello che fu uno dei primi musei aperti al pubblico.
È la prima volta dal loro arrivo a Parigi che questi
capolavori lasciano il Louvre.
![Ermafrodito dormiente](http://justoknow.voxmail.it/sites/default/files/justoknow.voxmail.it/content/3-4-louvre_1Hermaphroditus_Louvre_face.jpg) |
Ricollocati, dopo una seria ricerca
filologica, negli ambienti originari, dai quali altre
opere sono state spostate così da ricreare il percorso
ideale attraverso la classicità greca e romana, troviamo
il sinuoso “Ermafrodito dormiente” e l’altro più malizioso
Ermafrodito detto “stante” (che era tenuto nascosto
per pudore), il grandissimo e celebre Vaso Borghese
del I secolo a.C. con scene di convivi dionisiaci, la
Venere Marina, le Quattro Sfingi, il Centauro cavalcato
da Eros, lo splendido Sileno con Bacco fanciullo, le
Tre Grazie, e ancora interessanti sculture policrome,
busti imponenti... Opere che ai primi dell’Ottocento
Camillo Borghese cedette per 13 milioni di franchi a
suo cognato Napoleone Bonaparte - che aveva creato il
nucleo iniziale del Musée Napoléon, il futuro Musée
du Louvre - il quale necessitava di opere dell’arte
classica, anche nell’intento di dare maggior lustro
al suo Impero. La stima delle opere e la gestione dell’acquisizione
furono affidate da Bonaparte a Ennio Quirino Visconti,
all’epoca antiquario di chiara fama. La cessione di
quei quasi 700 capolavori fu definita da Antonio Canova
(in presenza di Napoleone!) “un’incancellabile vergogna”,
tanto che il Cardinal Casoni tentò di impedirla servendosi
di leggi pontificie e in seguito ad essa, nel 1820,
il Cardinal Pacca emanò il primo editto a tutela del
nostro patrimonio artistico. Indubbiamente insolito
il particolare che, a differenza di migliaia di altre
opere semplicemente “prelevate” da Napoleone, queste
furono da lui regolarmente acquistate...
Per distinguerle dalle altre sculture esposte permanentemente
alla Galleria Borghese, le opere del Louvre sono state
sistemate su basamenti di colore verde. Ma con quanta
gioia degli occhi il nostro sguardo indugia anche sul
drammaticissimo Apollo e Dafne del Bernini, sulla sensuale
Paolina del Canova, sui dipinti di Caravaggio, Cranach,
Tiziano, Raffaello, patrimonio da sempre della Galleria!
Visite guidate a
cura di Vannella Della Chiesa. Per
ricevere il programmi delle prossime visite scrivere
a carlo.vannella@alice.it
citando La Lampadina
Renata Bartolini Salimbeni
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ECONOMIA:
i miti americani
USA e resto del mondo a colpi di ...PIL
Molto interessante un breve articolo
apparso su un sito USA a cura di uno dei così detti
“guru” della finanza. I rumors intorno allo
stato della forza militare e poi economica degli Stati
Uniti, sono stati oggetto di discussione fin dagli anni
Settanta. Ricorderete che in quel periodo l’URSS sembrava
dovesse diventare la prima potenza mondiale, e successivamente
il Giappone la prima potenza economica. Ma non è successo.
Ora naturalmente si parla di BRIC (Brasile, Russia,
India, Cina) ma cosa accadrà in realtà?
Bisogna tener presente che l’economia degli USA è di
gran lunga la maggiore economia mondiale. Il Prodotto
interno lordo nel 2010 era pari a 14,6 triliardi di
dollari! Il che significa che l’economia USA è grande
quanto le economie di Cina, Giappone e Germania messe
insieme!
La
piantina che segue, pubblicata qualche tempo fa
sull’Economist, è sicuramente esplicativa e colpisce
per le differenti situazioni. Alcuni dei maggiori Paesi
sono sostituiti agli Stati Americani in relazione al
Pil di ciascuno e voilà come risultano...
![Carta del PIL USA](http://justoknow.voxmail.it/sites/default/files/justoknow.voxmail.it/content/3-5-USA1.jpg) |
La sola California sarebbe l’ottava
potenza economica, simile all’Italia. Lo stato di New
York equivalente all’Australia, la Svezia al North Carolina
e cosi via...
Certo, una piantina del genere sarebbe stata ben differente
cinque anni fa e lo sarebbe ancora di più per i prossimi
cinque anni. I BRIC sono cresciuti in modo impressionante.
Cinque anni fa l’economia cinese era pari a quella degli
stati del Texas e California messi insieme; oggi è due
volte tanto!
È sicuro che le economie emergenti continueranno a crescere
in modo incontrollato ma, dietro ciascuna di esse, sono
molte le incognite, dai diritti Umani a situazioni sociali
che certo potrebbero avere un forte impatto sulla loro
crescita...
Carlo Verga
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CULTURA:
così è, se vi pare...
Lo conosciamo tutti, o pensiamo di conoscerlo...
Willm Skaksp, WilliamShakespe, Wm Shakspe,
William Shakespere, Willm Shakespere e William Shakspeare.
Mai fu da lui usato il nome con cui lo citiamo.
Di
lui ci restano tre ritratti fra cui quello di Chances,
messo all’asta dal secondo duca di Buckingham insieme
a tutta la sua proprietà di Stowe conseguenza di uno
spaventoso tracollo economico.
Qui un signore con pochissimi capelli, un unico orecchino
al lobo sinistro, vestito di nero. L’unicità dell’orecchino,
in un’epoca in cui gli uomini si adornavano di molti
gioielli per lo più cuciti sui vestiti, ci parla di
una certa eccentricità.
![Ritratto con orecchino](http://justoknow.voxmail.it/sites/default/files/justoknow.voxmail.it/content/3-6-shakespeare1.jpg) |
L’agiatezza si deduce poi dal colore
dell’abito: il tingere di nero le stoffe richiedeva,
infatti, una grande quantità di costosa tintura per
coprire il beige originale. Solo la conquista di una
patente reale concessa da re Giacomo, sotto il cui regno
ha composto la maggior parte delle sue opere, gli permetterà
di indossare i quattro metri e mezzo di tessuto scarlatto
fornito direttamente dalla corona. I tessuti usati per
il vestiario erano allora sottoposti a regole ferree:
un farsetto di raso (ma non un abito) era permesso solo
a chi aveva un reddito di 20 sterline annue.
La vastità della sua conoscenza di leggi, di agricoltura,
di paesi stranieri, di mare, di commedie straniere all’epoca
non tradotte, il suo parlare di grandi amori eterosessuali
e omosessuali (dedica i suoi sonetti “al bel H.W”),
ha fatto pensare che l’enorme mole della sua opera fosse
frutto di diversi talenti letterari dell’epoca, fra
cui Bacone ma anche una donna: la contessa di Pembroke.
Di colui che ha ampliato la lingua inglese con neologismi
e nuovi modi di dire oggi in uso, non rimane nemmeno
un manoscritto. Solo sei firme autografe nel testamento
in cui, alla moglie dalla quale ha avuto tre figli e
cui sempre ha inviato da Londra tutti i suoi guadagni,
lascia “il secondo miglior letto”. Il primo era quello
riservato agli ospiti.
Così è se vi pare.
Lalli Theodoli
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ABBIAMO
OSPITI - LIBRI: la sua vita è un romanzo. Anzi due.
Di padre in figlio, la saga continua...
Tivadar Soros (1894-1968), padre di
Paul e del più noto George, fu protagonista di due straordinarie
vicende che ha poi raccontato in altrettanti libri,
ora tradotti anche in italiano. Se grande è stata la
gioia dei fratelli Soros per queste nuove pubblicazioni,
in Italia quasi non se n’è avuta eco: l'editore Gaspari
è un piccolo editore di nicchia, specializzato in diaristica
di guerra; e Tivadar Soros, come autore, non è così
noto da meritare squilli di tromba sui principali giornali.
![Tivadar Soros](http://justoknow.voxmail.it/sites/default/files/justoknow.voxmail.it/content/3-7-soros.jpg) |
La sua avventura siberiana Soros l’aveva
raccontata in un breve libro dal titolo Modernaj
Robinzonoj, la cui versione italiana è la prima
traduzione mai pubblicata. Dato peculiare, il memoriale
non fu scritto in ungherese (lingua originale di Soros)
ma in esperanto. In inglese il libro sarebbe venuto
alla luce negli anni Sessanta, quando Flora Fraser,
nuora di suo figlio Paul, scrittrice e figlia di un'ancor
più nota scrittrice (Antonia Fraser, moglie di Harold
Pinter) lo scoprì in un cassetto insieme a un altro
dal titolo Maskerado. Per entrambi i testi
vi era anche un tentativo di traduzione in inglese,
ma piuttosto infelice e parziale; così l’intraprendente
Flora si rivolse a un esperantista che li traducesse
correttamente. Dei due solo Maskerado venne
pubblicato, prima in inglese e poi in altre lingue.
Robinson in Siberia è la storia, semplice e
concisa, di un ragazzo avventuroso, idealista e testardo.
Siamo nel 1920, in un campo di prigionia situato all’estremo
margine orientale della Siberia; da qui, poche ma avvincenti
pagine ci conducono con l’autore attraverso la Russia
lacerata dalla guerra e incerta sul suo destino. La
meta è l’Europa, e il primo passo la fuga dal campo;
poi un viaggio con la Transiberiana porta gli evasi
- l’autore e i suoi compagni - da Khabarovsk fino alla
regione solitaria e remota dei monti a nord dell’Amur.
Da qui, a piedi per passi e valli, i fuggiaschi raggiungono il
fiume Vitim che scorre in direzione dell’Artico; e a
bordo di zattere, sfidando correnti e cascate, arrivano
al mondo cosiddetto civile.
Ballo in maschera a Budapest è invece il resoconto
dei 10 mesi vissuti da Soros nel suo paese durante l’occupazione
tedesca. “La vita è bella”, sostiene convinto Tivadar,
“ma perché lo sia, bisogna aver fortuna”. Lui la sua
fortuna comincia a forgiarsela nel marzo del 1944, sfruttando
l’esperienza maturata in Siberia. I nazisti, già con
l’intento di giungere alla programmata ‘soluzione finale’,
hanno invaso l’Ungheria; e Tivadar, con una partecipazione
al rischio che rasenta la leggerezza, strappa alla morte,
oltre alla famiglia amatissima, un gran numero d’individui,
ebrei come lui. Lo fa con coraggio e con semplicità;
perché è proprio la semplicità a permettergli di mantenere
integri i lati migliori del suo carattere, come la sollecitudine
per i propri cari, la partecipazione alle sofferenze
degli altri e, alla base di tutto, una naturale propensione
al sorriso.
Margherita Bracci Testasecca
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ABBIAMO
OSPITI - ARTE: l'ultima cena, la svolta pittorica del
Tintoretto
A Roma esposti i teleri dell’artista
veneziano
Il più terribile cervello che abbia mai avuto la pittura”
così Giorgio Vasari descrive Tintoretto colui che per
primo riuscì –nella Venezia del ‘500 nel clima manierista-
ad allontanarsi dal mito di Tiziano proponendo una pittura
in grado di superare i canoni veneziani della bellezza,
imponendo una linea forte e realistica quale esempio
per diverse generazioni d’artisti come Caravaggio.
![TINTORETTO](http://justoknow.voxmail.it/sites/default/files/justoknow.voxmail.it/content/3-8-Tintoretto_16_Ultima_Cena__San_Polo.jpg) |
Una poetica sorprendente per il tempo
la ricerca espressiva dell’artista Jacopo Robusti detto
il Tintoretto (Venezia, 1518-1594 il cui soprannome
deriva dall’essere il padre “tintor de panni “) autore
d’immensi teleri religiosi e di opere profane.
Cercare la verità attraverso la pittura: questo il messaggio
creativo, lo stesso in grado di rivelare attraverso
le fisionomie dei personaggi ritratti, tutta la loro
psicologia.
IL gusto di “lumeggiare”senza descrivere distruggendo
la sostanza fisica della forma e del colore, delle cose
o delle figure riducendo soltanto ciò che è, per un’affinità
profonda può identificarsi con la luce? E ancora tutto
questo può coesistere con la teatralità, il mito, l’arditezza
rappresentate nella composizione?
Ecco gli interessanti spunti e interrogativi sui quali
la mostra dedicata a Tintoretto (dal 25 febbraio al
10 giugno, catalogo Skira) può far riflettere.
Nei suggestivi spazi espositivi delle Scuderie del Quirinale
presenti cinquanta significativi teleri provenienti
sia da chiese e musei veneziani oltre che dalle collezioni
estere.
S’inizia con “Il miracolo dello schiavo”e”Il ritrovamento
del corpo di S. Marco”sino al“San Giorgio che uccide
il drago”della National Gallery di Londra. Nell’ambito
di questo ricco itinerario l’attenzione si pone nei
riguardi di un’opera molto particolare.
Si tratta de “L’ultima Cena”dipinta da Tintoretto tra
il 1565 e 1670 per la chiesa di San Polo a Venezia.
Il dipinto (d’imponenti dimensioni) rappresenta l’innovativa
e rivoluzionaria ricerca espressiva di Tintoretto: il
suo punto di svolta. La tela commissionata all’artista
dalla Scuola del Sacramento segue le dinamiche del Concilio
di Trento. Tintoretto creando quest’ultima, ne rivoluziona
gli assetti compositivi, quelli dell’iconografia classica
della pittura, cercando nuove soluzioni formali. Non
più attenzione sui personaggi, figure o contesti architettonici,
soltanto l’attenzione focalizzata su un elemento fondamentale:
quello del “Sacramento dell’Eucarestia”.
Nella rappresentazione del quadro al centro la figura
di Cristo che distribuisce il pane agli apostoli aprendo
le braccia –come sorta d’abbraccio - un grande pensiero
metaforico che ne anticipa la crocifissione.
Non manca sullo sfondo il paesaggio con un incredibile
cielo azzurro restituito ora da un sapiente restauro
(con il supporto di Cariparma) che ne risalta gli accenti
coloristici e le inconfondibili pennellate tintorettiane.
Laura Novello
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...E
venne la neve a Roma
Preannunciata
da tutti i meteo nazionali ahimé sfuggiti
al vigile occhio del nostro sindaco, arriva
puntuale per due venerdì di seguito.
Nel primo pomeriggio trasforma Piazza Barberini
in una succursale delle comiche del Circo
Barnum, con Smart che, ruotando felici su
due ruote, sfiorano festose poderosi SUV impantanati,
mentre gli autobus che, rombando a mille giri,
scavano con le ruote la neve, restano inchiodati
tuttavia nello stesso posto fino ad alzare
come bandiera della resa la scritta “ DEPOSITO”
. I passeggeri, rifiutando di scendere, “Ma
andò vado?”, propongono invece una partitina
a burraco.
Anziani pedoni aggrappati disperatamente a
forzute badanti fanno fare volteggi da pattinaggio
artistico alle gambe instabili. Le signore
felici hanno però potuto tuffarsi nei cassetti
della montagna da cui hanno estratto enormi
moon boots pelosi, pellice spelacchiate che
strusciano terra, enormi colbacchi larghi
come ombrelloni e infine tute di “quattro
taglie fa” con bottoni che, se cedessero,
potrebbero partire come micidiali proiettili.
Così addobbate si pavoneggiano felici accompagnate
da bambini pluristratificati al punto da camminare
rigidi, a braccia tese e scostate, come tanti
piccoli pinguini, e corrono al supermercato
a fare razzia di frutta e verdura: mamma mia
lo scorbuto avanza a grandi passi!
Nei negozi sono sparite salsicce e vov.
Ce ne faremo una ragione?
Lalli Theodoli
Ultimo
prodotto della Apple progettato a tempo di
record per aiutare i romani alle prese con
la neve
![Ultimo prodotto della Mac](http://justoknow.voxmail.it/sites/default/files/justoknow.voxmail.it/content/3-ipal.jpg)
NOTA
BENE
Il
libro "La grafologia e il metodo Saint
Morand. I tipi mitologici", di cui si
era parlato nel numero di gennaio, sarà
presentato lunedì 23 marzo, alla libreria
Aseq, via dei sediari 10, alle 20.30...
La precedente presentazione fu annullata
causa neve... |
FLASH
NEWS!
Un
po' qua, un po' là...
Francia
e libri - Dal 16 al 19 marzo 2012
alla Porte de Versailles si svolgerà la 32esima
edizione del Salone
del libro, di cui il Giappone sarà
ospite d’onore.
Il salone del libro di Parigi, aspira a diventare
una vera piattaforma culturale e quest’anno
il Giappone sostituirà la letteratura dei
paesi nordici, ospite d’onore dell’anno precedente.
Sarà creato il Manga Square dove i visitatori
potranno esplorare l’universo di questo simbolo
della cultura nipponica.
Francia
e libri 2 - In Francia, la Regione
“Ile de France” ha votato ed approvato nel
bilancio 2012 un finanziamento di un fondo
di sostegno di 250.000 euro alle piccole librerie
indipendenti. Inoltre nel 2011 ha destinato
4,34 milioni di euro a favore dei libri e
della lettura e contribuisce al finanziamento
di sette nuove mediateche previste quest’anno
nella Regione.
Che invidia!
Crisi
economica e capolavori dell'arte-
La
crisi economica ha toccato solo marginalmente
i grandi capolavori. da Skate's top 5000,
apprendiamo che: - 674 sono gli artisti con
passaggi d'asta superiori a 2,1 milioni per
ogni opera in trenta case d'asta;
- 250
gli artisti di nuova entrata, di cui 81 non
avevano mai segnato un record dell'indice.
- 59 sono gli artisti viventi presenti nella
classifica.
- il cinese Zhang Daqian si pone sul podio
al terzo posto per volumi scambiati (247,9
milioni di dollari), viene immediatamente
dopo di Andy Warhol (282,6) e Picasso (278,3).
- record assoluto per il cinese
Qi Bashi
con la sua "Egle standing on the pine tree"
scambiata per
65,5 milioni di dollari, valore che la pone
alla quindicesima posizione tra le opere scambiate
in asta.
Facebook
- sarà quotata in borsa il prossimo giugno.
Il valore dell’operazione si avvicinerà ai
100 miliardi di dollari. Il fondatore Zuckerberg
potrà contare su un patrimonio personale di
28 miliardi di dollari. Neanche Bono, il
leder degli U2 se la passera male, sembra
avesse comprato, nel 2010, con il suo fondo
Elevation Partners, l’1,5 per cento di Face
Book al prezzo di 120 milioni di dollari.
Il valore aggiornato, dopo la quotazione in
borsa, potrà arrivare fino a 1, 5 miliardi
(di dollari ovviamente)!!!!
I
virus si possono sentire? - Il
primo nano orecchio capace di ascoltare i
suoni emessi da virus e batteri è stato realizzato
dai tecnici della Ludwig-Maximilians University
di Monaco di Baviera e illustrato
dal Physical Review Letters. Si
è ottenuto il risultato mediante una particella
d’oro intrappolata in un fascio laser e che
rileva i suoni fino a 6 ordini di grandezza
sotto la soglia dell’orecchio umano.
Natura
in scioglimento - “Nature”
ci informa che dal 2003 al 2010 la perdita
totale di ghiaccio da Groenlandia,
Antartide e ghiacciai terrestri è
stata di circa 4,3 miliardi di tonnellate,
incrementando così il livello dei mari di
12 mm. Le rilevazioni sono state effettuate
con il satellite Grace ed Elaborate dall’Università
del Colorado.
È
il segreto della gioventù di grandi musicisti
e appassionati di musica? - Sembra
proprio di sì: uno studio della Northwest
University pubblicato sul "Journal
Neurobiology of aging " ha esaminato
le risposte "veloci" del cervello di musicisti
giovani e anziani e non musicisti.
Il risultato delle misurazione ci dice che
gli artisti più in là con l'età vantano prestazioni
migliori rispetto ai coetanei non musicisti.
Il risultato rafforza la teoria secondo la
quale un'esperienza continuativa con la musica
ha un effetto profondamente benefico sul nostro
sistema nervoso. Quando si dice “canta che
ti passa”…
Ma
valgono o no? - Siamo ormai
abituati a sentirci dire, dopo averne
trovate varie banconote in una giacca non
messa da 15 anni, che non valgono più. Non
è vero! Ecco le quotazioni delle care, vecchie
lire italiane.
- Le 5 lire del 1956, le 50 lire del 1958,
le 100 lire del 1955, fior di conio, hanno
quotazioni dai 1000 ai 2000 euro.
- Le 500 lire d'argento del 1957, con la famosa
bandiera controvento e la scritta "prova"
valgono 9900 euro fior di conio e circa 7000
con una conservazione non perfetta.
- Le 500 lire Dante Alighieri del 1965 raggiungono
circa 2200 euro.
- Sono ottime le quotazioni d'asta anche per
alcune monetine del 1947, il contadino con
l'aratro delle due lire, il
grappolo d'uva delle 5 lire, il ramo d'ulivo
delle 10 lire, tutte intorno ai 5000 euro.
Meno bene i biglietti, con quotazioni interessanti
solo per alcune emissioni di prova.
Grande risultato invece per le monete greche,
l'oro di Pantikapaion raffigurante la testa
di Stiro, è stata aggiudicata a 3.250.000
dollari
Accade
a ....Roma - Si è aperta da pochi
giorni nella suggestiva sede della Curia
Julia, una mostra sull’ampio scenario
della produzione di vetro nell 'antica Roma.
L'esposizione di circa 300 pezzi ci racconta
dell'importanza che il vetro aveva in quell’epoca,
dei colori, delle forme e come fosse considerato
un simbolo di ricchezza e di potere.
Ci
racconta poi degli artigiani affluiti nell
'urbe, strappati dalle varie terre di conquista
in occasione della campagne romane nel nord
Europa in medio Oriente e nord Africa.
La mostra è a cura di Maddalena Cima, Maria
Antonietta Romei e allestita da Maurizio di
Poule.
Accade
a...Parigi - "Danser sa vie" Centre
Pompidou fino al 2 aprile 2012. Questa
esposizione è dedicata ai legami
imprescindibili tra danza moderna e arti visive
dal 1900 ai giorni nostri. Una ricerca dell’armonia
e dell’estasi; la danza è stata la chiave
di volta della rivoluzione estetica moderna.
Vi
è una rottura senza precedenti nell’arte del
corpo in movimento sostenuta da pionieri come
Isadora
Duncan, Loie Fuller, Vaslav Nijinski.
Questa rivoluzione è stata decisiva nell’evoluzione
delle arti visive che da allora avranno un
legame stretto e fruttuoso con la danza. La
danza si rivela essere stata alla base dei
movimenti fondanti delle arti del XX secolo
all’inizio del quale nasce la danza libera
di Isadora Duncan, una nuova espressione di
sé dove ogni gesto riflette un’emozione.
La
danza si libera dal balletto classico e si
esprime come slancio vitale della modernità.
La gioia di vivere è nei corpi. “Non ho fatto
altro che far danzare la mia vita” così dice
Isadora Duncan, annunciando una costante dell’arte
del XX secolo, degli artisti dada, e così
fino ai giorni nostri: fare della danza una
manifestazione visibile della vita.
Le flash news sono a cura di Carlotta Staderini
Chiatante e Carlo Verga.
Piccolo
déjà vu
"La finanza pubblica
deve essere sana, il bilancio deve essere
in pareggio, il debito pubblico deve essere
ridotto, l'arroganza dell'amministrazione
deve essere combattuta e controllata e l'aiuto
ai paesi stranieri deve essere diminuito per
evitare il fallimento di Roma.
La popolazione deve ancora imparare a lavorare
invece di vivere di sussidi pubblici.”
Cicerone, 55 A.C.
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