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Mercoledi, 23 Luglio 2014

Ciao,
oggi la nostra Lampadina si accende su:

La Lampadina - n. 30
Luglio - Agosto 2014

Siete già in vacanza? Ci andrete presto o affatto? In questi e in tutti gli altri casi, La Lampadina vi propone a luglio vari argomenti, alcuni più impegnativi, altri più leggeri e curiosi, giusto per non far calare troppo l'attenzione in questa estate a metà, anche perchè, suvvia, non prendiamoci troppo sul serio! Come scriveva Bertrand Russel: "Uno dei sintomi dell'arrivo di un esaurimento nervoso è la convinzione che il proprio lavoro sia tremendamente importante. Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il loro lavoro." e a buon intenditor...


 

Ecco la nostra Estate 2014 che corrisponde per noi alla pubblicazione della Newsletter numero 30, bel numero tondo tondo!
Prendendoci molto sul serio, come potete notare, Vi presentiamo questa variegata compagine di personaggi, ognuno all'inseguimento della propria passione... e ne approfittiamo per fare gli auguri a tutti Voi, fedeli lettori de La Lampadina, per una serena, sana, allegra  e riposante estate. Ci vediamo a settembre, puntuali!

Lasciateci i vostri saluti da qui


PIANETA TERRA: nuove centrali nucleari crescono: chi le accudisce?
Se ne parla da sempre:  ci fidiamo di chi controlla?
Articolo di Carlo Verga

elenco dei reattoriIn questi ultimi tempi è in atto un vero e proprio boom nello sviluppo e nella costruzione di nuove centrali intorno al mondo. La Cina, la Corea, il Sud Africa, l’India l’Arabia Saudita e molti altri paesi guardano con interesse ai nuovi progetti e il totale dei nuovi i reattori in costruzione o in fase avanzata di progettazione è di circa 200.
Dal punto di vista finanziario chi ha investito nell’energia nucleare ha ottenuto e potrebbe continuare a ottenere dei margini molto interessanti ma…
Fukushima, è ormai passato qualche anno ed è ancora vivo il ricordo di quanto è successo. Mille incertezze riaffiorano quotidianamente. Saranno riusciti i tecnici ed esperti gapponesi ad ottenere un completo disinquinamento del mare o dei luoghi e dintorni del disastro? Ci sentiamo sicuri nell’utilizzare alimenti provenienti da quelle zone?
Sia il governo nipponico che la FDA Usa ci confermano che  non esistono evidenze che alimenti provenienti da quelle zone provochino danni alla salute. Comunicati certo non chiarissimi e sappiamo come spesso i grandi enti ed anche i governi riescono con astute manovre divulgative a sminuire o perfino cancellare i problemi che di tanto in tanto si presentano nelle centrali nucleari o in altri simili eventi.
Certo le quantità di denaro attorno all’argomento nucleare sono inimmaginabili e sicuramente prevalenti su ogni posizione salutistica.
C’è da considerare che il processo di produzione dell’energia nucleare non è considerato intrinsecamente pericoloso, le centrali di nuova generazione sono state progettate con dei margini di sicurezza elevatissimi e tali da scongiurare qualsiasi disastro derivato dal processo stesso.
Allora? Noi semplici cittadini ci chiediamo: ma quale è il problema se ci sono tante assicurazioni e garanzie sugli impianti?
Il problema principale siamo noi umani e i nostri errori.

Sembra infatti certo che quanto successo a Fukushima sia derivato da  una serie di errori umani che hanno portato al disastro finale. Errori molto spesso dovuti a politiche lassiste, procedure di sicurezza non sufficienti, e una scarsa pianificazione logistica.
Il problema quindi non è tanto del processo, quanto il fidarsi delle persone o degli enti predisposti al controllo delle regole e procedure che dovrebbero essere rispettate.I reattori di Shin Kori in Corea del Sud
Consideriamo che i maggiori investimenti nell’energia nucleare, avvengono oggi in Cina, India, Corea del Sud e il Medio Oriente in generale.  Anche se non proprio corretto politicamente, ci chiediamo se e come ci possiamo sentire a nostro agio considerate certe regioni, una certa loro approssimazione nel fare le cose e in principal modo, se si tratta di centinaia di centrali nucleari.

La Cina ha tanti problemi, non risolti, in merito al “controllo di qualità” e in tantissimi settori, alcuni li abbiamo visti, altri ne abbiamo sentito gli echi, figurarsi pensare ad una centrale nucleare costruita in loco.
L’India ha ancora ingenti necessità di aiuto da parte del Fondo Monetario Internazionale per costruire le sue obsolete – e in alcuni casi inesistenti – infrastrutture. L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è una manciata di centrali nucleari costruite a metà, lasciate in aree colpite dalla povertà e/o incustodite.
E il Medio Oriente? Regioni instabili in genere e non sembrano luoghi tra i più indicati per costruire centrali nucleari.
La Russia, stiamo particolarmente tranquilli? Lo abbiamo visto qualche anno fa con le loro reticenze sull’argomento Cernobyl. Gli Stati Uniti? Secondo il Nuclear Regulatory Commission sembra che quasi la metà delle centrali in funzione, operi pur essendo in violazioni con molte delle regole antincendio e il rischio di fusione del reattore a causa di incendio, è stimato a circa il 50%.
Tutti hanno il diritto o si sentono in  diritto di costruire centrali nucleari ma é la fiducia nella capacità degli esseri umani nel gestire centrali nucleari in modo assolutamente sicuro ed efficace che forse ci manca.

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ABBIAMO OSPITI - ARTE: lo scienziato appassionato
Da un'italiana a New York, belle notizie tutte made in Italy dal mondo dell'arte.
Articolo di Ilaria Dagnini Brey – Autore ospite de La Lampadina

La prima impressione, entrandoci, è quella di un qualunque magazzino, se non fosse per i cartelli agli angoli dei corridoi che dichiarano, a caratteri neri su fondo giallo, “Dare sempre la precedenza al passaggio delle opere d’arte.” Una gran bella frase in assoluto, che nel contesto specifico del luogo indica che ci troviamo nel sottosuolo del Metropolitan Museum di New York. Qui, lontano dagli occhi del pubblico, restauratori e tecnici della conservazione si prendono cura dello stato di salute fisico delle opere d’arte del museo.
Come ogni sotterraneo che si rispetti, il basement del Met non è avaro di sorprese: unaPaolo Dionisi Vici (foto da First) porta aperta rivela due Velazquez su cavalletto, in attesa di pulitura. E nei corridoi si sente parlare molto italiano: “ci sono molti tecnici bravissimi qui, italiani di prima generazione, anche se oggi l’emigrazione italiana è di livello post-universitario,” commenta Paolo Dionisi Vici con un sorriso tra l’ironico e l’amaro. Laureato a Firenze in scienze forestali e un dottorato di ricerca in scienza del legno, da studente Dionisi Vici sognava di salvare la foresta dell’Amazzonia; oggi invece applica la tecnologia del legno alla conservazione dei beni culturali. Sempre di legno si tratta, un materiale che, come appare fin dalle sue prime parole, non smette di affascinare questo scienziato che nel suo, poco, tempo libero suona il sassofono.

Che si tratti delle navi vichinghe del museo di Oslo o del supporto ligneo della Madonna d’Ognissanti di Giotto agli Uffizi, Dionisi Vici misura e analizza gli effetti a lungo e medio termine delle condizioni ambientali sugli oggetti lignei. L’obiettivo è quello di ottenere una banca dati che permetta di arrivare a capire come si comporta strutturalmente un dipinto su legno, per esempio, quando è sottoposto a variazioni di temperatura o di umidità relativa.
“Il clima del museo è costante,” osserva Dionisi Vici, “ma come replicare il clima mutevole di una chiesa di Firenze, per esempio?” Nel caso di trasporto di opere d’arte, poi, “non sappiamo,” aggiunge, “a quanto stress è sottoposto un quadro quando viaggia o cosa succede quando è chiuso in una cassa o in un aereo.”

Il Kit Deformometrico, messo a punto da Paolo Dionisi Vici con gli ingegneri Stefano Lucchetti e Massimo Liggio, è, agli occhi del profano, un “aggeggio” costituito da quattro "L'aggeggio" ideato da Dionisi Vicisbarrette metalliche: collocate sul supporto ligneo del quadro, e quindi invisibili al pubblico, queste sono i trasduttori, che rilevano le reazioni dell’opera d’arte alle condizioni di temperatura e umidità dell’ambiente in cui si trova e le trasmettono, attraverso una tecnologia wireless, a un registratore di dati. Il più celebre intervento rimane quello sulla Gioconda che dal 2007 porta sulla sua tavola di pioppo – o, per usare le parole di Dionisi Vici, sulla sua “pelle” – il dispositivo che rileva e comunica all’esterno lo stato di benessere, o malessere, del dipinto.

Se l’orgoglio di vedere associato il proprio nome a un simile capolavoro è più che comprensibile, il lavoro che Dionisi Vici svolge nel Dipartimento per la Ricerca del Met – il cui direttore è l’italiano Marco Leona - ha obiettivi di ampia portata. La conoscenza approfodita dei comportamenti del legno permette di fornire indicazioni scientifiche ai restauratori il cui lavoro fino a oggi si è fondato principalmente su istinto ed esperienza. E su questo particolare aspetto del suo lavoro che erompe la passione di umanista di Paolo Dionisi Vici. “Quando mi chiedono di predire l’aspettativa di vita di un’opera d’arte in restauro, io non voglio rispondere cento o duecento anni. Io voglio che duri per sempre… Forever!”

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SEI GRADI DI SEPARAZIONE: il cappotto di Enrico Caruso
Da ricordi e aneddoti si possono trarre sempre storie interessanti e curiose
Articolo di Beppe Zezza

In uno degli ultimi numeri de La lampadina, siamo stati invitati a raccontare aneddoti che hanno coinvolto le nostre famiglie e personaggi diventati celebri nella storia e nella cultura.
Ne ho ripescato uno anch’io.  E’ una storiella gustosa.Enrico Caruso

La si raccontava in famiglia nella mia infanzia: ne ho trovato conferma navigando su Internet, dove viene riportato un articolo di giornale del Settembre 1919.
Caruso racconta gli inizi della sua carriera di tenore e di come fosse diventato un cantante anziché un caricaturista, caratteristica nella quale manifestava un buon talento.

Caruso racconta che mentre studiava canto a Napoli, gli fu richiesto di cantare da solista in una piccola chiesa di Maiora. Al termine della cerimonia fu avvicinato da mio nonno, il barone Zezza, il quale lo invitò a pranzare e cantare nella sua villa.

A serata conclusa, quando si doveva tornare a Napoli, era tardi e pioviccicava. Caruso chiese e ottenne in prestito da mio nonno un cappotto.

Passati venti anni, dopo avere conquistato il successo sulle scene internazionali, Caruso ricevette da mio nonno una lettera più o meno di questo tenore: “Siete voi l’Enrico Caruso al quale vent’anni fa prestai un bellissimo cappotto che non mi è stato restituito? Vi prego di farlo ora o di pagarmi il corrispettivo”.

Caruso e il cappottoCaruso, indispettito, rispose: “Io sono quel cantante che ha cantato gratis a casa vostra. Per evitare che io prendessi freddo mi avete prestato non un bellissimo cappotto ma una giacca da caccia. Se volete che ve la paghi allora mi dovete pagare per avere cantato.  Il conto è di 4.000 dollari, oltre agli interessi maturati”.

Mio nonno rispose: “Il cappotto era un pretesto. Ho avuto quello che volevo: una vostra lettera autografa! Sarei molto contento se mi mandaste una vostra foto con dedica”.

Caruso gliela inviò inserita in una cornice di argento.

Purtroppo, nelle vicissitudini della vita, non so dove sia finita questa foto con dedica: ma l’aneddoto è rimasto ben vivo in famiglia!

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ABBIAMO OSPITI - MUSICA: le "cartelle cliniche" di alcuni famosi musicisti
Particolari poco noti di uomini che hanno fatto la storia della musica
Articolo di Giulia Pasquazi Berliri – Autore Ospite de La Lampadina

Un fattore che accomuna numerosi grandi della musica è la morte precoce e, grazie a delle testimonianze della loro epoca, sappiamo quale e come fosse avvenuto il loro decesso. Ma la loro arte fino a che punto è stata influenzata dal loro stato di salute?
Sicuramente ha inciso nelle loro composizioni, talvolta rendendole ancora più particolari e suggestive, persino struggenti. Della sordità di Beethoven, della polmonite di Chopin e dell’insufficienza renale di Mozart se n’è molto parlato e allora vediamo di conoscere cosa ha condotto a morte altri musicisti.
Robert SchumannSchumann aveva sempre avuto fobie e sbalzi d’umore: prima della comparsa della malattia che lo portò al tentativo di suicidio, sviluppò per circa due mesi tutti i sintomi psicotici. Aveva allucinazioni acustiche, nelle quali una nota musicale veniva continuamente suonata nella sua testa; all’inizio questo fenomeno disturbava solo le sue notti, ma alla fine lo angosciava anche durante il giorno. Tra l’altro non poté coronare il sogno di diventare un grande pianista a causa di esperimenti insensati cui si sottopose per perfezionare la sua tecnica pianistica durante l’inverno del 1831-1832 e che gli causarono la perdita dell’uso dell’anulare della mano destra e così decise di dedicarsi alla composizione, dove dimostrò tutto il suo talento.
Il suo stato di confusione mentale divenne di pubblico dominio il 27 febbraio 1854, quando in preda ad un grave episodio depressivo il compositore, che all’epoca viveva a Düsseldorf, lasciò la sua casa in veste da camera e pantofole e si avviò verso il Reno. Raggiunto il ponte a pedaggio, si gettò d’improvviso nelle acque gelate. Dopo una dura lotta, alcuni pescatori riuscirono a riportarlo a riva. Schumann fu allontanato dalla sua casa e portato in una clinica per malattie mentali vicino a Bonn. Morì nel 1856 a soli 46 anni.
Maurice Ravel il cui Boléro – portato a termine nel 1928, e notissimo per la suaLa partitura del Bolero di Ravel orchestrazione particolare e per la complessa strumentazione – fu composto quando era già affetto da afasia progressiva primaria e da una degenerazione corticobasale. Nel celebre brano si alternano due temi melodici principali, che si ripetono otto volte, in un graduale e continuo crescendo, dal pianissimo iniziale fino al travolgente finale, per un totale di nove ripetizioni del primo tema e nove del secondo.
Il Bolero è stato definito da medici e studiosi un esercizio di compulsività di struttura e anche di perseverazione: non cambia, infatti, fino alla 326esima battuta, quando improvvisamente accelera.
Nel 1932 poi, a cinquant’anni, Ravel fu coinvolto in un incidente d’auto piuttosto grave a seguito del quale la sua produzione artistica diminuì sensibilmente. Colpito da ictus all’emisfero sinistro del cervello, non fu più in grado di leggere la musica, ma continuò comunque a dirigere l’orchestra.
Cosa ne pensava Ravel della composizioneA causa di un’atrofia cerebrale, le sue condizioni peggiorarono inesorabilmente fino al 1937 quando fu operato alla testa. L’intervento non ebbe alcun esito e Ravel morì dieci giorni più tardi.

Specialmente nell’Ottocento i compositori erano permeati di un ideale romantico che, se pur appagante nello spirito, spesso non soddisfaceva la loro vita sessuale: per questo molti s’innamoravano di donne irraggiungibili e poi si appagavano con incontri mercenari. La sifilide ne era l’inevitabile risultato. Neppure una malattia letale – a quel tempo molto più pericolosa di quanto sia l’AIDS oggi – riusciva a trattenerli dal perseguire le loro inclinazioni!

E’ il caso di Franz Schubert, che morì di sifilide quando non aveva ancora 32 anni: il piacere sfrenato con una quantità di donne da una notte gli regalò la malattia che lo avrebbe finito prima che lui a sua volta finisse la sua musica. Franz Schubert
L’amore per lui si tramutava sempre in dolore forse perché, goffo e timido con le donne e poco attraente nella figura, non riusciva ad avere approcci femminili soddisfacenti. Inoltre non si curava dell’abbigliamento e dell’igiene personale, odorava di tabacco e nonostante avesse dei bellissimi occhi li nascondeva dietro a degli orribili occhialini che portava sempre, anche a letto. Il certificato di morte di Schubert attesta che egli morì di febbre nervosa, ma dalle medicine prescrittegli prima della morte è chiaro che soffrisse di sifilide.
Giovanni Battista Pergolesi fu forse il primo musicista che raggiunse in brevissimo tempo fama universale e questa fu raggiunta nei cinque-sei febbrili anni di attività, dal 1730 circa al 1736, quando Pergolesi si spense a soli ventisei anni.
Senza dubbio, la famiglia di Pergolesi doveva essere molto minata dalla tubercolosi. Dei quattro figli di Francesco, Giovanni Battista, che pure morì poco più che ventenne, fu l’unico a sopravvivere: la sorella Rosa e gli altri due fratelli morirono ancora bambini.
Gli stessi genitori si spensero a pochi anni di distanza l’uno dall’altro!
Nello stesso musicista dovettero manifestarsi sin dalla nascita i sintomi della malattia che doveva bruciargli in pochi anni l’esistenza, visto che si pensò di cresimarlo non già a sei anni, com’era consuetudine, ma a soli diciassette mesi. Forse una forma di poliomelite gli provocò l’anchilosi della gamba sinistra, ma di certo la tisi ne minò inesorabilmente lo sviluppo fPergolesi morente mentre compone lo Stabat Materisico-organico. Le caratteristiche originali della musica pergolesiana sono la dolcezza e la malinconia che traspaiono dalla creazione melodica.
Nel 1735, sentendo diminuire continuamente le proprie forze, lasciò ogni attività e si ritirò a Pozzuoli nel convento dei frati Cappuccini ove finì, pochi giorni prima di morire, il meraviglioso e inarrivabile “Stabat mater”.

Nicolò Paganini nacque nel 1782 e il padre si propose di fare del figlio un bambino prodigio: gli impose orari di studio pesantissimi, gli vietò di giocare con i suoi compagni, punì ogni mancanza con percosse e privazioni di cibo.
Il fisico del bambino, già di per sé non robusto, ne patì molto e la salute ne risentì gravemente. Nonostante ciò, Nicolò crebbe nell’amore della musica e del violino.
Studiava tutte le risorse dello strumento; piegava il suo violino a imitare le voci più disparate della natura (il canto dei vari uccelli, le voci di diversi animali, dal gatto all’asino; i timbri di vari strumenti, dal flauto alla tromba e al corno) e tutto ciò impressionava il pubblico. La sua esistenza fu minata da molte malattie e tutta la sua vita fu tormentata da frequenti colpi di tosse, tanto che gli diagnosticarono una laringite tubercolare e, a causa degli sforzi della tosse, non poté più parlare e diventò completamente afono.Niccolò Paganini
Il 1834 fu l’inizio dei sintomi più eclatanti di una malattia polmonare all’epoca non diagnosticata, segnata da accessi di tosse incoercibile, che duravano anche un’ora, che gli impedivano di dare concerti e che lo spossavano in maniera debilitante, per la quale furono interpellati almeno venti fra i medici più famosi d’Europa, ma che nessuno riuscì a curare minimamente. Un medico di Pavia finalmente emise la diagnosi di tubercolosi e lo curò con un rimedio dell’epoca, il latte di asina. Solo in seguito propose medicamenti mercuriali e sedativi tipici dell’epoca, con poco risultato e grossi effetti collaterali. Nel maggio 1840 fu colto, mentre si metteva a tavola, da un fortissimo accesso di tosse e la violenza di questa gli provocò una emottisi da cui fu stroncato a soli 58 anni.
Sacrifici e sogni, sono quelli che hanno accomunato tutti i compositori in cerca di realizzazione, e questo ha dato loro la forza per portare avanti anche fra le sofferenze i loro progetti e regalare al mondo dei brani musicali “eterni”.

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ABBIAMO OSPITI - MOSTRE: Art or Sound a Venezia
Alla Fondazione Prada unione tra suono e arte in tutte le sue declinazioni.

Articolo di Laura Novello – Autore Ospite de La Lampadina

L'entrata della mostraViolini surrealisti, pianoforti e voliere canterine, chitarre gonfiabili e strumenti musicali.

In un percorso dal Cinquecento ad oggi è quanto delinea la mostra organizzata dalla Fondazione Prada nella sua sede di Venezia di Palazzo Corner della Regina e curata da Germano Celant.

Il Tema è l’analisi del ruolo dell’artista/musicista, un incontro tra arti visive, oggetti, dipinti, partiture, sculture e manufatti. Sperimentazioni tra Ottocento, Futurismo e Dadaismo sino a Robert Morris, John Cage passando per Duchamp, Arman, Tinguely e Pistoletto.

The spirit of Yamaha, Arman, 1997, Sliced piano, 2 Yamaha motorcyclesLiberi sconfinamenti tra arte e suono e immagini destinati a sorprendere in ogni sezione della mostra veneziana sono gli elementi preponderanti nel tema. Dalle “scatole musicali” create dagli ingegneri del suono del Seicento (Antonio Grandi e Giovan Battista Casarini) alle opere improbabili che delineano, suoni, vibrazioni, rumori, assonanze timbriche: vere presenze nello spazio.

Oltre 180 opere sono riunite negli ottocento metri quadrati della Fondazione Prada; oggetti, automi, e macchine musicali accanto a dipinti, disegni, e partiture e ready-made decorati ed assemblati come le opere di Marcel Duchamp piuttosto che gli assemblages di Arman dove l’elemento predominante è il violino.
Il violino di Man RayPer la prima volta viene utilizzato il Portego del Palazzo Ca’ Corner della Regina sul Canal Grande e le stanze laterali; frutto del lavoro del restauro iniziato dalla Fondazione nel 2011.

Il titolo della rassegna Art or Sound esprime la sorprendente ed interessante ricerca ed il confronto tra gli ultimi cinque secoli – dal Cinquecento ad oggi- del suono fatto fluire in più dimensioni tattili e percettive in cui lo spettatore è emotivamente coinvolto al fine dell’ascoltare le istallazioni sonore di Robert Rauschenberg e Laurie Anderson sino a Martin Creed e Nam June Paik seguendo magici percorsi dove arte e suono risuonano senza tempo.

Fondazione Prada. Venezia calle della Regina, Santa Croce 2215. Sino al 3 novembre 2014.

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ABBIAMO OSPITI - ATTUALITA': invito ad una lettura, ovvero un commento all'articolo di Beppe Zezza su Chomsky
A Beppe Zezza circa il suo articolo su Noam Chomsky, sulla nascita e l’uso della comunicazione.
Articolo di Alessandro Berra - Autore Ospite de La Lampadina

Chomsky ha colpito l’autore con l’ipotesi che la “specie” umana sia dotata di una grammatica universale innata. L’innatismo non mi appare molto convincente perché figlio dell’ignoranza: tutto ciò che non si capisce potrebbe essere spiegato definendolo “innato”.
Affascinanti, invece, gli studi (neppure tanto recenti) del gruppo di ricerca in fisiologia umana dell’Università di Parma, facente capo a Giacomo Rizzolatti (1937- Come funzionanovivente).
A quello che ho capito, studiando il comportamento dei neuroni quel gruppo di scienziati si è domandato com’è che noi umani riusciamo ad afferrare immediatamente il significato delle azioni degli altri, comprendendone intenzioni ed emozioni.
Costoro hanno individuato, fra quel centinaio di miliardi di neuroni presenti nell’umano, un gruppo, denominato “neuroni specchio” che si attivano (”sparano”, dicono i neurofisiologi) sia quando compiamo una certa azione che quando la vediamo compiere da altri. Cioè nel cervello umano (ma le prime scoperte sono state fatte nel cervello di alcuni primati) ci sono questi neuroni preposti all’imitazione.
E quel che segue non sono più sicuro di averlo letto nei lavori del Rizzolatti o nei tanti altri studi che si sono sforzati di dedurne delle conseguenze ed ipotizzare delle spiegazioni: di fronte ad un “alL'imitazionetro” che compie un atto, il neurone innescato crea una catena di neuroni - assoni – dendriti che porta l’impulso al muscolo, cercando di attivarlo perché compia l’azione vista. E se l’imitazione va a buon fine, quel circuito è “memorizzato”: in qualsiasi analoga situazione si sarà in grado di ripristinarlo, così come di riconoscerlo quando vedremo compiere l’azione da altri. Quanto spesso, nella comune esperienza, seguiamo l’azione altrui partecipando delle sue tensioni muscolari?
Il che mi sembra significare che le prime attività del neonato dovranno essere rivolte a creare questa fitta rete di circuiti che permettano al cervello di ripetere quello che altri avranno fatto. Più circuiti verranno “installati”, più semplice sarà crearne di nuovi, sfruttando i collegamenti già “inseriti”. Più il bambino viene sollecitato e primUn'affermazione interessantea sarà in grado di portare velocemente a termine i suoi successivi collegamenti.
La madre sta parlando al bambino? I neuroni specchio del neonato cercheranno di stabilire quei collegamenti che, partendo dal cervello, attivano, sul percorso neurone – dendrite – neurone, quei muscoli della fonazione, quei movimenti complessi della bocca (come potremmo insegnarli, se neppure ne siamo consapevoli?) che il bambino è, nella sua natura, chiamato a replicare.
Convincente? Secondo me, assolutamente persuasivo ed illuminante! Chi non ha notato il neonato, appena in grado di fissare attentamente, che osserva la madre con occhi sgranati per poi concentrarsi nel tentativo di imitazione? E, in una fase successiva, il bambino “lalla”: cerca di mettere ordine nei suoni che ha imparato a ripetere e cerca di imitare, con una concentrazione degna di grandi imprese.
Si formerebbero così quei misteriosi circuiti che fanno nascere il linguaggio.
RizzolattiPer chi fosse interessato a saperne di più, lo stesso Rizzolatti (con Lisa Vozza) ha dedicato all’argomento un volumetto “Nella mente degli altri. Neuroni specchio e comportamento sociale”. Ma sempre Rizzolatti ha scritto sul tema volumi un po’ più complessi, come “So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio”.
Quanto all’affermazione che Chomsky sarebbe il “maggior intellettuale pubblico del mondo”, domando: come si fa una classifica degli intellettuali e come si misurano, con un dato quanto possibile obiettivo, i loro apporti? Più facile misurarne la notorietà, che non è molto obiettiva: è facile essere sulla bocca di tutti (questa, oggi, è Notorietà) purché si dicano cose “fuori del comune”; o no?
E allora via a chi le spara più grosse; e la notorietà unita ad una certa aria scientifica diventa Fama.

E questa è la risposta di Beppe Zezza...

Gentile Alessandro Berra,
innanzitutto grazie per il suo commento al mio articolo e per le indicazioni di lettura. Che stimolano la mia (malcelata) vocazione di sapere “di tutto un po'". Non mancherò di cercare il libretto che cita. Sto ora leggendo – con un po’ di fatica, perché l’altra faccia del “sapere di tutto un po’ “ è quella di sapere (e quindi comprendere) “poco” di tutto – “Linguaggio e problemi della conoscenza” del citato Noam Chomsky. Affascinante!
Vorrei fare qualche osservazione al suo commento.
Sono d’accordo che la nozione di “innato” sia figlia dell'“ignoranza”. Io la vedo correlata alla nozione di “mistero” che Chomsky usa: innato è qualcosa la cui origine non sappiamo razionalmente spiegare. Forse dovremmo aggiungere: “oggi”!
Quanto al discorso relativo ai “neuroni specchio”, io direi che illustra il  “come” avvenga l’apprendimento, cioè il “meccanismo fisiologico”, ma non fa fare alcun passo in avanti sul “perché” – sul “come mai ciò avviene” - cioè sull’aspetto “filosofico” della questione, quello che Chomsky chiama “il problema di Platone” (reminiscenze degli studi classici: “idee innate”).
Chomsky nel suo libretto mette in evidenza che caratteristica del linguaggio è la “creatività”: “In un discorso non si ripete semplicisticamente ciò che si è udito ma si producono nuove forme linguistiche e non ci sono limiti a tali innovazioni”.
In altri termini il linguaggio non è solo “imitazione”.
Quanto alla definizione di Chomsky come “il maggior intellettuale pubblico del mondo” è chiaro che non si tratta di una “definizione scientifica” fondata su criteri specifici “misurabili” e “ripetibili”. E’ frutto di un “sondaggio” (e tutti noi siamo ben coscienti della validità “scientifica” dei sondaggi!) ed è un'opinione (nulla di più di una mera “opinione”) espressa da un pur autorevole giornale come il “New York Times”. Sono peraltro d’accordissimo che specialmente per i contemporanei, la notorietà, legata a doppio filo ai “media” , non deve essere in alcun modo confusa con il “valore”: su questo potrà essere giudice solo la storia.
Cordiali saluti

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COSTUME: le smanie per la villeggiatura
Chissà perchè spostarsi per andare a stare meglio comporta tanti inutili problemi.
Articolo di Lalli Theodoli

Il libro di GoldoniGià nel lontano 1761 Goldoni ne parlava nella trilogia dedicata alle vacanze e  per tanto tempo da allora nulla è cambiato.
In tempi più recenti le case di città venivano impacchettate e chiuse per mesi, per tutto il periodo delle lunghe vacanze estive. Con un lungo lavoro i tappeti venivano arrotolati e cosparsi di naftalina, le tende smontate o ricoperte, bianchi teli venivano stesi su divani letti e poltrone. Nessun argento a luccicare, soprammobili chiusi negli armadi e le case vissute per tanti mesi invernali diventavano più grandi, più spaziose, silenziose mute, senza strilli  di bambini, rumore di giochi, musica, passi di corsa.
Restavano a volte i mariti che, in attesa delle loro più brevi vacanze, rimanevano per qualche mese padroni assoluti e a volte radiosi, di case divenute tanto estranee. A volte affidati alle cure di solerti portiere o vecchie cuoche in pensione da anni e riesumate per l’occasione per nutrirli con cibi non eleganti ed in genere untissimi.
Mogli preoccupate riempivano di raccomandazioni e solo dopo alcuni mesi la casa tornava a rivestirsi di oggetti, di rumore, di vita. La portiera tornava giù e la cuoca tornava nella sua casa.
ORA?
Nelle giovani coppie sono quasi sempre in due a lavorare: i periodi di vacanza sono brevi per ambedue. I figli intanto vanno e vengono da viaggi di studio, la casa non viene smontata: per un periodo così breve non ne vale la pena, ci si allontana per poco , ma, a volte accade che…
Il giorno prima della partenza l’allarme fa le bizze: suona come un pazzo senza alcuna presenza estranea e tace cocciuto quando simuliamo un’intrusione.
Il tecnico è già in vacanza. Il sostituto non da alcuna certezza di intervento prima dell’orario di partenza. E sarà bravo?
Agitazione ed ansia
Un ultimo controllo all’irrigazione automatica che la scorsa estate ha inondato per giorni e giorni tutti i clienti del bar sottostante, provocando telefonate furiose del gestore che non sapeva come salvarsi dalla inondazione continua.
Funziona per fortuna.
Il sostituto del sostituto del sostituto del filippino che ci segue durante l’anno, ovviamente suo cugino primo, parente strettissimo, venuto a prendere in consegna le chiavi, non parla e non capisce alcuna lingua al mondo. Ci ritroviamo a comunicare a gesti mimando il pulire, spolverare, annaffiare le piante del salotto e nel farlo ci sentiamo totalmente idiote.
Si inchina, sorride e dice continuamente  “si”.
Lo avvisiamo (ma ci saremo riuscite?) che i ragazzi passeranno a lasciare le loro valigie per ripartire subito dopo. Che dovrà fare qualche lavatrice e stirare. “Si signora, si signora, yes madam.” Sorride. Si capisce che non ha capito nulla.
Non basta. Se poi ci succedesse qualcosa? Se l’assenza dovesse prolungarAh...le valigiesi? Un ospedale per cui non possiamo tornare per qualche tempo? Verrebbe la suocera al galoppo a prendere le redini della situazione e non vedrebbe l’ora di mettere il naso dappertutto.
Ed è così che due giorni prima della partenza estiva si fanno invece le pulizie di Pasqua. Tutti i cassetti in ordine perfetto, la biancheria in pile ordinate ben diverse dal solito mucchio, la cucina con le forchette allineate come soldatini,come i coltelli, il frigorifero asettico, le scarpe pulite bene in fila nell’armadio.
Mariti sbigottiti assistono a queste grandi manovre. Ma LEI non potrà dire “Mamma mia quanto è disordinata! Povero figlio mio!”
Ora di preparare la valigia. Ahh… quest’anno poche cose INDISPENSABILI. Lo scorso anno una tonnellata di cose inutili. Così… pochi mucchietti preparati sul letto da mettere nella sacca piccolissima. Ma….
Se ci invitassero alla festona annuale di ferragosto???
Tocca aggiungere un vestito elegante, ed allora anche le scarpe adatte, e la borsa e la sciarpa. E se poi andassimo a fare delle escursioni? Qualche golf, altri pantaloni, una giacca… Ed è così che il piccolissimo sacco si gonfia a dismisura fino a trasformarsi in una enorme valigia. E i ragazzi fanno lo stesso.
L’ingresso sembra il terminal di un aeroporto. Ci vorrà un camion, la macchina non basterà.
Problemi di ascoltoSi parte finalmente. Carichi come per stare fuori mesi e si tratta di brevi vacanze..
Da fuori ogni tanto una telefonata inutile al sostituto del sostituto che al telefono è ancora più indecifrabile, ma pare tranquillo.
Ma al ritorno non facciamoci illusioni: il caos di mucchi di biancheria usata svuotati in ogni stanza, e li rimasti, piante del salotto stecchite, polvere..
Il sostituto del sostituto del filippino ci accoglie sorridente, felice, orgoglioso: ha imparato due frasi  in nostra assenza:
“Visto signora? Tutto bene!"

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La Lampadina ::: Periodiche illuminazioni
Newsletter di fatti conosciuti ma non approfonditi, luoghi comuni da sfatare, semplici novità...

La Lampadina è una newsletter ideata da Carlo Verga, gestita da un Comitato di redazione composto da: Filippo Antonacci, Isabella Confortini Hall, Lucilla Crainz Laureti, Marguerite de Merode Pratesi, Giancarlo Puddu, Ranieri Ricci, Carlotta Staderini Chiatante, Lalli Theodoli, Beppe Zezza e redatta con la partecipazione di: Lorenzo Bartolini Salimbeni, Renata Ferrara Pignatelli, Angelica Verga. La sede è in via Guido d'Arezzo, 16, 00197 Roma.

La newsletter, di natura non politica, non ha scopo di lucro e si propone di fornire - con frequenza inizialmente mensile - "periodiche illuminazioni" su argomenti di vario genere, con spunti di riflessione e informazioni. L'invio viene effettuato su segnalazione degli stessi lettori, agli amici ed agli amici degli amici. il presente numero è inviato a circa millesettecento persone. Sono gradite da chiunque le collaborazioni e le segnalazioni di persone interessate a ricevere la newsletter.
Per informazioni scrivere a info@lalampadina.net

SUGGERIMENTI "ILLUMINANTI"

DA VISITARE:  “Il Museo delle Nuvole", o più ufficialmente il Messner Mountains Museum Dolomites, sul Monte Rite a Cibiana di Cadore. E' dedicato alla roccia, alle montagne, all'alpinismo dolomitico. E' difficilmente descrivibile il panorama... leggi di più.
Isabella

DA VEDERE: Otriculum A.D. 168. Il 29 Giugno si è tenuta ad Otricoli la seconda edizione di Otriculum A.D. 168. Un tuffo nella Roma antica, tra le rovine, a contatto con le legioni romane, i loro accampamenti, i carri tirati dai buoi, poi le spade, gli scudi, i giochi, il tipico modo di mangiare... leggi di più.
Carlo

DA MEDITARE:
"Come molti viaggiatori ho visto più di quanto ricordi e ricordo più di quanto ho visto".
Benjamin Disraeli


Tutti i nostri suggerimenti li trovate qui

 
FLASH NEWS!
Un po' qua, un po' là...

Salviamo le foreste con i cellulari! Il progetto Rainforest Connection (RFCx) prevede che vecchi telefoni cellulari siano trasformati in dispositivi ad energia solare autonomi capaci di monitorare chilometri quadrati di foresta pluviale (tre per ogni cellulare) ed individuare suoni che siano indice di attività illegali nella foresta come bracconaggio o disboscamento illegale.
Il dispositivo salva-foresteIl suono di una motosega ad es, viene captato dal microfono di un cellulare che, attraverso un particolare software connesso alle reti wireless, invia un segnale di allarme ai responsabili della sicurezza della zona.
Il progetto è già operativo e i creatori della tecnologia (il loro motto è “Aiutaci a zittire le motoseghe”), stanno raccogliendo fondi per attuare la protezione e il monitoraggio di più di 300 kilometri quadrati di foresta pluviale in Brasile, Africa e successivamente America Latina e Asia.
ICH

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Il PIL. Siamo ancora fiduciosi per una ripresa. Il Pil (il prodotto interno lordo, cioè tutto quanto produciamo), dipende da tanti fattori, momenti storici, flussi economici, situazioni interne etc.
Se facciamo delle proiezioni in questo momento per gli anni a venire i risultati sembrano essere molto contrastanti.
Uno studio del Britannico Business Reserch Centre (CEBR) ci dice che nel 2030 la Gran Bretagna tornerà ad essere la Regina d’Europa, l’economia supererà quella tedesca in virtù di un maggiore crescita della Popolazione ed un regime fiscale favorevole. La Francia passerà dal quinto al tredicesimo posto nelle classifica delle economie mondiali, l’Italia dall’8 al 15 posto. Infine l’India supererà il Giappone. 
CV

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Sorprendente scoperta in casa di Ernesto Diotallevi, uno dei capi storici della banda della Magliana.
Grazie alla collaborazione tra i militari della Guardia di Finanza e i carabinieri del Ros nell’abitazione del boss è stata trovata una notevole collezione con opere d’arte il Opere in casa Diotallevicui valore raggiunge circa un milione di euro. Diotallevi ha dimostrato di possedere un gusto inaspettato.
Ci sono molti nomi prestigiosi, da Giacomo Balla a Mario Schifano, Sante Monachesi, Franco Angeli. Sequestrate dalla magistratura, non è ancora stato deciso che destinazione dare alle opere: un museo? Quale?
Si prepara sicuramente una lunga battaglia burocratica.
MdM

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Auto ad aria compressa: la prima produzione europea avverrà in ItaliaE per la precisione a Bolotana (NU) effettuata da Airmobility, un’azienda 'illuminata', che intende produrre e commercializzare in Italia e all’estero veicoli a zero e a bassissima emissione di CO2, alimentati ad aria compressa o con altre fonti ecologicamente sostenibili.
Il veicolo si chiama AirPod, è stato progettato dall’ingegnere francese Guy Nègre, ed è destinata al trasporto urbano. 280 kg, realizzata in fibra di vetro e resina poliestere che aumenta la capacità di assorbimento degli urti della carrozzerie da due a 4 volte rispetto alle carrozzerie tradizionali; due posti, 500 litri di La Airpod al rifornimentobagagliaio, comparto refrigerato da 30 litri, entrerà in produzione nel prossimo vicinissimo autunno in due versioni: motore 7 KW (guida con patente B) 80 km/h con autonomia di circa 120 km (circuito urbano); motore 4 KW (guida con patente A, motocicli) 45 km/h e stessa autonomia.
Il modello base costerà € 7.500. Con un pieno di 4 euro si faranno 100 kilometri. Il rifornimento di aria compressa si fa tramite stazioni abilitate in 2,5 minuti o mediante la presa di corrente di casa in 3,5/4 ore. Si guida con il joystick ma se proprio lo volete vi forniranno un volante.
ICH

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Grande asta da Sotheby's il 23 giugno scorso dov’è andato venduto il novanta per cento delle opere per un totale di 152 milioni di euro. Come già sembra la tendenza quest’anno, le opere che fanno parte della grande tradizione sono qPiet Mondrian in astauelle che raggiungono prezzi invidiabili.
In cima alla classifica un Monet Ninfee del 1906 a 31,7 millioni di sterline, il secondo prezzo più alto per un dipinto del pittore impressionista in asta. Seguito da Piet Mondrian, anche lui a un "quasi” record d’asta: 'Composizione in Rosso Blu e Grigio', firmato nel 1927 e per la prima volta all’incanto, è stato battuto per 15,2 milioni di sterline.
Il secondo prezzo mai realizzato per Mondrian. Le opere sono state quasi tutte battute al di sopra della loro stima di partenza e i nomi presenti fanno parte del Gotha dell’arte mondiale tra gli impressionisti e i moderni.
Un po’ di nomi? Kandinsky e Beckmann, Giacometti con 'Nu debout' del 1958, Picasso, con 'Le Taureau' (1949-50)
Il Nu debout di Giacometti vendutovenduto a 1,8 milioni di sterline, oltre quattro volte la stima; Alexej von Jawlensky e infine Edvard Munch.
Il profilo dei compratori? Un’ampia scelta di collezionisti provenienti da Asia e Russia.
Oramai son loro la nuova tendenza che destinano fiumi di denaro all’arte.
MdM

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“Le banche stanno perdendo il loro monopolio nel fare banking”.
E se lo dice lui...
Francisco Gonzàles, numero 1 della Bbva, in un articolo apparso sul Financial Times asserisce che nei prossimi venti anni, 20mila istituti di credito tradizionale tenderanno a scomparire, ne rimarranno una decina di grandi proporzioni altamente tecnologici e affiancati da una serie di strutture di nicchia. Già nei prossimi 3-4 anni si prevede che solo il 5% delle operazioni sarà fatto presso uno sportello bancario, la maggior parte comodamente seduti da casa propria.
E’ un mondo immenso che si sta aprendo in principal modo a vantaggio di operatori agili senza legami con le strutture tradizionali e del tipo Paypal, Square etc. Queste potranno poi esprimersi attraverso alleanze con i colossi Microsoft, Google etc per creare delle reti che potranno raggiungere, semplificare ogni operazione e fornire le informazioni di cui hai bisogno direttamente sul tuo smartphone e tablet in tempo reale
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CV

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La Smart kid scaleNovità sul mercato della bilancia per bebè: la Smart kid scale, collegata con uno smarthphone ti dice quanto latte ha preso il tuo virgulto per ogni poppata, quanto cresce, prepara dei grafici e li può comparare con una media degli altri bambini della stessa età, la produce la Withings .
CV

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Curiosità su Torino. Per gli esperti di esoterismo la città sembra sia al vertice del triangolo della magia bianca (Torino-Lione-Praga) ma anche di quello della magia nera (Torino-Londra-San Francisco). Molti indizi e molte leggende accompagnano queste tesi.
Il Po e la Dora Riparia, sono vie energetiche esoteriche e rappresenterebbero il sole e la luna. Occultisti come Cagliostro, Nostradamus e Paracelso hanno soggiornato qui. La città, poi, sarebbe stata fondata dal principe egizio Eridano, un esperto di magia! La luce del faro della Maddalena, il punto più alto della città, è dedicato ai morti. La particolare fontana Angelica
La Fontana Angelica di Piazza Solferino, porta dello 'Infinito', sarebbe un riferimento velato alla Massoneria, in Piazza Statuto ci sarebbe la porta dell'Inferno.
La Mole Antonelliana sarebbe considerata un’antenna che capta energie sovrannaturali e nel Palazzo Madama, nei cui sotterranei si celano le Grotte Alchemiche dove i maghi cercavano la Pietra Filosofale, si aggira la madama stessa come fantasma!
CV

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Sai il nome della città dove è posta questa colonna della giustizia o ‘colonna infame‘? I debitori insolventi venivano legati a cavalcioni sul leone  con collo e mani legate alla colonna e lasciati alla mercé del pubblico  La colonna infame
Alla base della colonna il leone di pietra porta al petto una scritta ‘Custos lusticiae’, ovvero custode della giustizia.
Metti qui la tua risposta.

CV

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Il barbera, un vino oggi apprezzato meno di qualche tempo fa: 500 ettari Unico di Lurisiasarebbero destinati all’abbandono, ma si profila all’orizzonte una nuova iniziativa certamente da apprezzare e che può risolvere la situazione. Un nuovo succo prodotto da Lurisia, si chiama Unico, che utilizza solo frutta autoctona Piemontese, è composto dal 70% di uva barbera, 10% ciascuno di mele, pesche e pere.
CV

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L'alcovelox: lo stanno sperimentando i ricercatori dell’Università di Tecnologia di Varsavia. Puntando una specie di pistola laser verso l’abitacolo riescono a carpire la presenza e la concentrazione dei vapori di alcool all’interno del veicolo e derivati dal respiro dell’autista o dei passeggeri. Certo potrebbe non essere il guidatore cha ha bevuto.. ma  secondo i ricercatori, questo faciliterebbe un controllo più  accurato intervenendo sulle auto sospette.
CV

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Il nanosommergibile esiste? Non ancora ma...
Sul Journal of the American Chemical Society, è stato pubblicato uno studio effettuato da scienziati Come si comporta questa nanoparticelladella Università dell’Ulster e di Miami in cui si descrive la creazione di nanoparticelle con un diametro 15 miliardesimi di metro che possono trasportare al loro interno molecole “ospiti” in ambiente liquido e trasferirle all’interno di altre cellule passando attraverso le membrane che le proteggono..
”Una volta all’interno della cellula – spiega Francisco Raymo, coordinatore dello studio – le particelle si mescolano e scambiano il loro carico. Questa interazione consente di trasferire energia tra le molecole assorbite”.
Non sono ancora sommergibili per viaggiare nel corpo umano ma potranno essere decisive nella possibilità di attivare farmaci all’interno di determinate cellule tramite questi nanovettori che puntino direttamente al bersaglio trasportando  molecole che sarebbero altrimenti insolubili nell’acqua.
ICH

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Auto a gas e metano: una grande realtà Italiana. Landirenzo di Reggio La Landi Renzo di ReggioEmilia, la conoscevate?
Dai loro stabilimenti escono 1400 nuovi veicoli ecologici al giorno, sono presenti in 50 Paesi. Nel Mondo è Italiano un terzo dei motori convertiti a gpl e metano.
CV



Logo Teatro Olimpico
Roma: Al Teatro Olimpico, è partita la campagna abbonamenti. Forti del grande successo riscosso dalla formula dell’Abbonamento a Scelta,
la novità Il Teatro Olimpicodi questo anno è  la introduzio- ne di un pacchetto nuovo: all’abbonamento classico a 5 spettacoli a partire da 100 euro è stata aggiunta la nuova combinazione con 7 titoli, a partire da 140 euro. La scelta quest’anno è fra tredici proposte: clicca qui per vedere
la Campagna Abbonamenti, con tutti gli artisti e gli spettacoli presenti in cartellone
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VIAGGIO DI SOLIDARIETA'

Un'immagine delle Isole Borromee

Il Progetto Itaca Roma, Associazione volontari per la salute mentale, Onlus,  propone dal 17 al 19 settembre 2014, un viaggio alle isole Borromee.
Per saperne di più clicca qui!

 

I SUGGERIMENTI DELLA LAMPADINA

Vi ricordate di vini, olii, olive, biscotti e Chianina...?
Se siete interessati trovate tutte le informazioni qui.


MOSTRE

PARIGI
Musee d’art Moderne de la ville de Paris: Lucio Fontana “Retrospective” curata da Choghakate Kazarian e Sébastien Gokalp. Un’interessante mostra dell’inventore del movimento spazialista per la prima volta in Francia con più di 200 opere che Lucio Fontana al lavororiprendono l’intero percorso creativo dell’artista nato in Argentina, nel 1899, e vissuto a Milano. La mostra si percorre in ordine cronologico dal primitivismo degli anni Trenta, alle sculture astratte e alle ceramiche figurative, per arrivare infine alla fondazione della rivoluzionaria teoria dello Spazialismo (1946-1952).
«Con Fontana si tende a concentrarsi sugli ultimi dieci anni del suo lavoro, ha spiegato Kazarian. Noi mostriamo invece che la serie dei Tagli arriva solo a fine carriera e che l’opera di Fontana è anche molto altro» .
Fino al 24 agosto 2014.

Londra
Royal Academy of Arts, Burlington House. Summer Exhibition 2014.
Un appuntamento annuale e una visita sempre divertente e varia.
La Royal Academy of Arts è stata fondata nel 1768, ed è l'istituto di belle arti più antico della Gran Bretagna. La lecture room della Summer exhibition
La mostra estiva raccoglie una selezione di opere di artisti emergenti accanto ai lavori di artisti più conosciuti. L’evento si ripete da quando l’istituto ha aperto i battenti, nel 1769.
La «Summer Exhibition» ospita oltre mille opere tra dipinti, stampe, disegni, sculture, fotografie e modelli. Le opere in mostra si possono comprare e il ricavato viene utilizzato per finanziare e sostenere la produzione di lavori futuri.
Fino al 17  agosto 2014.


Tate Britain: British Folk Art. La nuova mostra della Tate Britain è curata dal pittore Jeff McMillan che con il suo essere artista ha dato tutt’un altro colore al solito modo di parlare della storia sociale del paese. Non si parla più attraverso il volto dei Re e delle Regine ma attraverso la storia degli oggetti della gente comune.
Un'opera del British FolkSi parla di mare, di campagna, gli ambienti sono colorati e sono esposti le cose le più interessanti realizzate dal diciasettesimo secolo fino agli anni Cinquanta dalle persone le più semplice nella scala sociale del paese.
Se siete a Londra, non ve la perdete
.
Fino al 31 agosto 2014.

Ancora alla Tate, Phyllida Barlow. La Tate ospita la Barlow già presente l’anno scorso alla Biennale di VeUn'opera della barlownezia. L’artista londinese compie settanta anni e segue il suo solito modus operandi; cioè crea gigantesche strutture site specific usando materiali di costruzione tra carton gesso, fogli di plastica gesso legno da cantiere ecc. tutto in scala gigantesca.
Fino al 2 novembre 2014.


The Barbican: The Fashion World of Jean Paul Gaultier: From the Sidewalk to the Catwalk. Per chi vuole costeggiare per un attimo quello che la moda ha prodotto di più anticonformista al giorno d’oggi, non Opere al Barbicansi deve perdere la mostra del Barbican. Gauthier è un personag- gio che ha fatto dell’anticonformismo una sua ragione di vita e di lavoro e ha spinto la moda agli estremi confini dell’avanguardia. La sua creatività  ha sicuramente avuto una grande influenza sulla libertà del fare moda oggi!
Fino al 17 agosto 2014.


Roma
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, MADE IN ITALY. UNA VISIONE MODERNISTA, Johnny Moncada - Gastone Novelli - Achille Perilli, FOTOGRAFIA - MODA – ARTE – DESIGN 1956-1965, a cura di Valentina Moncada in collaborazione con Ludovico Pratesi.
Per la prima volta una mostra che racconta la straordinaria collaborazione tra il fotograf
Novelli e la modella in posa per la foto di Moncadao di moda Johnny Moncada e gli artisti Gastone Novelli e Achille Perilli per la realizzazione dei cataloghi delle collezioni di moda di Luisa Spagnoli, 1956-65. Verrà esposta una selezione di 60 fotografie, scelte tra le 600 ritrovate e circa 20 opere su tela e carta degli artisti Novelli e Perilli realizzate negli anni 1956 - 1965, mettendo in relazione gli sfondi realizzati per i set fotografici con disegni e opere stilisticamente affini. Inoltre verranno esposti alcuni abiti vintage di Luisa Spagnoli della Collezione di Enrico Quinto e Paolo Tinarelli.
Fino al 30 settembre 2014.

Le mostre sono a cura di Marguerite de Merode e le trovate tutte qui


 

PENSIERO LATERALE: I DUE CILINDRI

Siete davanti a due cilindri esattamente uguali.
Sono uniformemente dipinti di verde, uno di essi è solido pieno formato da una lega metallica, l’altro è vuoto all’interno e fatto di oro puro. Hanno entrambi lo stesso peso, le stesse misure e la stessa densità. Senza intaccare la vernice, come scegliereste quale rubare senza servirvi di alcuno strumento?

Bisogna immaginare la scena... Controllate la vostra idea...  Cliccate qui

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