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Lunedi, 7 dicembre 2015

Ciao,
oggi la nostra Lampadina si accende su:

La Lampadina - n. 43
Dicembre 2015

Quinto Natale con La Lampadina e mille cose da fare nel prossimo anno.
Ci stiamo organizzando per portarvi in giro per l'Italia, c'è fermento in Redazione!
Seguiteci intanto, leggendo ciò che Vi proponiamo questo mese. Vi portiamo in viaggio con noi, a scoprire fiumi che appaiono e scompaiono, in treno fino in Giappone dalla Turandot, passando per Atlantic City dove è nato il Monopoly, e poi ancora in giro per l'Europa per vedere se siamo integrati o no, se conosciamo bene chi ci vive vicino. Ma soprattutto, buon Natale a tutti...


Abbiamo voluto fare un collage di eventi, appuntamenti, viaggi che ci e Vi hanno coinvolto in questi anni; non sono tutti, non c'era abbastanza spazio ma soprattutto stiamo organizzando molto altro per il nuovo anno!
L'unico modo per scoprire cosa bolle in pentola è continuare a seguirci!

Auguri luminosi da noi tutti!


ABBIAMO OSPITI – CURIOSITA’: fiumi da record!
Articolo di Giulia Pasquazi Berliri – Autore Ospite de La Lampadina

A Varenna (Lecco) c'è il Fiumelatte, che per alcuni è il fiume più corto (essendo il suo corso di appena 250 metri dalla fonte alla foce) quando invece risulta essere al secondo posto nonostante sia molto bello e spumeggiante al punto che l'acqua risulta di colore bianco, da cui il suo nome. Ma non è solo la sua brevità o il suo candore a renderlo oggetto di curiosità quanto la sua intermittenza, la sua comparsa e scomparsa improvvise in due periodi precisi dell'anno e questi sono fenomeni di cui sono stati colpiti persino personaggi come Plinio il Vecchio e Leonardo da Vinci. Quest'ultimo, interessato alla meccanica dei fluidi, ne parlò nel suo Codex Atlanticus definendolo 'Fiumelaccio'  e dicendo " ...il quale cade da alto più che braccia 100 dalla vena donde nasce, a piombo sul lago, con inistimabile strepitio e romore".

Chi si sia avventurato nell'esplorazione della sorgente di questo fiume deve aver faticato parecchio, e sono diverse le leggende che nel corso del tempo sono fiorite, in merito al fatto che chi vi si inoltrava non tornava più indietro, oppure non sopravviveva allo spavento che si era procurato all'interno, oppure ancora - entrato nella grotta asciutta - veniva investito e travolto all'improvviso dalle acque turbolente del fiume, come se queste volessero salvaguardare da profanazione l'oscura fonte... Un fiume che esce da un cavità oscura, buia, all'improvviso all'inizio della primavera, per poi altrettanto repentinamente smettere di uscire all'inizio dell'autunno, deve aver suscitato molta suggestione e curiosità ed è naturale che si volesse capire il punto esatto dal quale il fiume sgorga e perché si comporti così. Impresa che però non si è mai presentata facile, poichè quando il fiume scorre è impossibile risalire alla grotta sorgiva, e dunque per tutta l'estate bisogna desistere.

Numerosi sono i tentativi documentati di esplorazione; solo nel 1983 però alcuni speleologi  del  Cai  poterono finalmente superare certi ostacoli e aprirsi, per così dire, un "varco", trovandosi di fronte ad un ambiente sotterraneo molto vasto e intricato, con strettoie tali da impedire successive esplorazioni. Solo quattro anni dopo, lo stesso gruppo con la collaborazione di speleologi svizzeri riuscì a superare una strettoia e topografare uno dei sifoni discendenti. Si cominciava a capire che la misteriosa 'sorgente' si doveva trovare ad una quota ipogea parecchio profonda sotto il monte Grignone  ma rimaneva ancora da individuare la cavità sotterranea da cui emergerebbero le acque e perché con quelle caratteristiche di intermittenza. Nel 1992 nell’abisso "W Le Donne" fu eseguito un sondaggio con l'impiego di un colorante atossico, la fluoresceina, per vederne la distribuzione e venne così dimostrato il collegamento tra Fiumelatte e le cavità carsiche del Grignone. Ma non è tutto! La labirintica grotta ipogea ha mostrato agli esperti chiari segni di attività idrica; si suppone che quando la cavità sotterranea diciamo 'di raccolta' (non ancora comunque individuata) si riempia troppo, travasi provocando il tumultuoso inizio dello scorrere delle acque fino all'imboccatura della grotta e da qui a valle, fino al lago.

Nel 2012 gli esploratori del gruppo «InGrigna» si sono spinti per 1.200 metri rispetto alla quota dell’ingresso, nel cuore della Grigna. "Sono stati costretti ad indossare mute stagne. Da qui hanno proseguito verso il fondo dove si sono divisi in due squadre». Davide Corengia che faceva parte della seconda squadra, si è immerso portando con sé il materiale per proseguire l’esplorazione, stendendo un cavo telefonico che gli ha permesso di rimanere in contatto con il resto della squadra. Dopo aver superato un punto precedentemente esplorato è finalmente giunto allo scenario tanto atteso: un grande ambiente sotterraneo percorso da un flusso d’acqua imponente. «Grazie alle torce da sub montate sul casco è riuscito ad illuminare il fondo osservando un impetuoso torrente, di cui peraltro aveva già percepito il rombo, che prosegue la sua corsa verso le sorgenti attraverso una grande forra».

Stranamente il momento in cui il fenomeno si manifesta coincide con la data del 25 marzo di ogni anno, giorno in cui la chiesa festeggia l'Annunciazione della Madonna, e si 'chiude', ossia smette di scorrere, attorno al 7 ottobre, giorno in cui la chiesa celebra la festa della Madonna del Rosario. Ecco perché il Fiumelatte ha preso anche il nome di fiume delle due Madonne.

A parte chi vi abita e qualcun altro che frequenta il lago di Garda, in pochi sanno che in provincia di Verona scorre quello che è stato definito “il più piccolo”. Infatti è lungo solo 175 metri. Il fiume Aril nasce proprio nel bel mezzo del paese di Cassone da un laghetto che è alimentato da una polla. Lungo il suo brevissimo tratto, l’Aril - che è chiamato anche Ri - forma una cascatella ed è attraversato da ben tre ponti. È una riserva di pesca dove le trote vanno a deporre le uova. L’Aril, che sfocia nel lago di Garda, scorre nel centro storico di Cassone, suggestiva località  che si affaccia sul Lago di Garda e che è una frazione del vicino comune di Malcesine. È anche uno dei più corti al mondo, ad onta del cartello situato in paese che lo indica come primatista mondiale. Tale primato spetta, infatti, al fiume Reprua che scorre in Georgia e sfocia nel Mar Nero: è lungo addirittura solo 18 metri.

L'Aril è uno dei 25 immissari del Lago di Garda e si tratta di un fiume vero e proprio e non di un semplice torrente in quanto rispecchia appieno la definizione di "corso d'acqua continuo con portata più o meno costante". La sorgente si trova praticamente ai piedi del Monte Baldo, e si raccoglie in una sorta di polla che forma un laghetto. In poche parole, il fiume nasce appena sopra la Gardesana orientale e sfocia nel lago subito sotto e sia la sua portata che la profondità del  letto sono minime. A Natale un suggestivo presepe galleggiante viene costruito da diversi anni alla fonte del fiume Aril ed è diventato, assieme al fiume stesso, uno dei simboli di Cassone.

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CURIOSITA': Il mio mezzo di locomozione preferito: il treno
Articolo di CLucilla Crainz Laureti

Molti diranno: "Se volete andare più lontano cosa c'è di meglio dell'Orient Express  fino a Istanbul o addirittura: "Molto meglio la macchina per tragitti  brevi e l'aereo per le destinazioni più lontane". Io rispondo: ma cosa c'è di meglio di visitare luoghi a bordo di un comodo treno? Non la vacanza mordi e fuggi ma l'occasione di vedere a fondo i paesaggi, fermarsi alle stazioni, parlare con la gente del luogo.

Il mio sogno anni fa era di acquistare un vagone e trasformarlo in una casa con due camere da letto, bagno, cucina e spazi di accoglienza. Il progetto era di farlo viaggiare in tutto il mondo agganciandolo ad un treno merci. Avevo pensato anche che il treno avrebbe avuto un messaggio di tipo sociale e ogni anno questo messaggio sarebbe stato diverso. Per cominciare ho contattato una ditta di Prato che trasforma i vagoni come li preferisci e avevo fatto fare il progetto da un architetto. La ditta è in grado di dare le omologazioni per passare l'esame ed essere immesso nella rete ferroviaria.

Poi sono stata alle ferrovie dello stato, loro vendono vagoni che non servono più. Ho anche sottoposto la mia idea ed un'agenzia pubblicitaria internazionale che, molto stupita per la strana idea, mi ha preparato un'ipotesi di campagna pubblicitaria per far conoscere il messaggio che il treno avrebbe lanciato! Tutto questo è al momento fermo per molti motivi, non ultimo quello finanziario, ma chissà se un giorno non avverrà il miracolo? Intanto mi diverto ad organizzare e sognare lunghi e fantastici viaggi in treno. In Italia, in Europa e nel resto del mondo. Si può cominciare con un giro delle valli di Non e di Sole e visitare in un giorno molti dei castelli del Trentino oppure con un treno a vapore le crete senesi e la Val d'Orcia, bellissimo è anche il trenino rosso in Svizzera, il più alto treno d'Europa.
La Transiberiana che in 6 giorni da Mosca a Vladivostock attraversa  tutta la Russia e sbuca in Cina! Stanno nascendo agenzie che si occupano solo di viaggi con treni spesso appartenuti a re, zar o imperatori!

Poi ci sono anche vagoni di treni o interi treni che sono stati trasformati in alloggi o hotel particuliere, come il Santos Express Train, che si trova sulla spiaggia di Santos, a Mossel Bay in Sudafrica. I vagoni si trovano a 30 metri dalla spiaggia: vagone con vista sull'Oceano Indiano.
Un vagone privato in stile anni Quaranta per viaggiare negli States.

Date un'occhiata al Maharaja Express... non male!

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SEI GRADI DI SEPARAZIONE/ARCHIVI DI FAMIGLIA: Puccini, la Turandot e le cose della vita.
Articolo di Carlo Verga

Che bello il fiore di gelsomino!
Dolcemente profumato e ricco di gemme
un bianco fragrante e adorato da tutti
Lasciati prendere perché voglio darti al mio amore.
“Fiori di Gelsomino", Mo Li Hua è una dolce canzone popolare cinese che risale al periodo della Dinastia Qing.

La fascinosa melodia è arrivata fino a noi con la Turandot, e descrive gli aspetti seducenti e gloriosi della principessa cinese Turandot.

Ma com’è arrivata a Puccini l’ispirazione per considerare il motivo di Mi Li Hua per la propria opera?

Erano i primi del Novecento, arrivavano in Europa e Italia oggetti cinesi di ogni tipo. Era di gran moda la Cina in quel periodo, tanto da influenzare in qualche modo l’arte europea. Perfino alcuni degli impressionisti hanno ripreso nelle loro pitture i colori e il clima della moda di quel periodo. Tra i diversi oggetti, i più richiesti erano i carillon, ne arrivavano di ogni tipo, decorati in legno inciso, con figurine in porcellana, uccelli, alberi e alcuni funzionavano addirittura a gettoni, tutti suonavano fascinose melodie cinesi.

I primi carillon cinesi risalgono alla dinastia Qing (1616-1911) erano prodotti per un ristretto numero di aristocratici e seguivano l'ossessione per gli oggetti meccanici.

In quel periodo la mania era per gli orologi e i più elaborati.

L’imperatore Qianlong aveva una delle più grandi collezioni di orologio del mondo. Questi lussuosi pezzi di tempo, erano spesso dorati e incastonati con pietre preziose, e andavano in dote  nelle famiglie imperiali e ai discendenti reali.

Agli inizi del secolo scorso il Barone Edoardo Fassini Camossi, grande collezionista, nonché colonnello dell'esercito, era a capo del corpo di spedizione militare italiano con sede a Tianjin, la concessione commerciale in territorio cinese che l’Italia ricevette nel 1902, dopo la partecipazione alla missione per fronteggiare la rivolta dei Boxer.

Tra gli oggetti acquistati a un’asta dal Barone c’era anche un  carillon che fu portato, assieme a quant’altro di quella origine, nella sua casa di Bagni di Lucca.

Puccini era grande amico del Barone e nel 1920, passò più di venti giorni nella quiete dei Bagni di Lucca e molte delle giornate, in sua compagnia nella sua bella casa. Il tempo trascorreva tranquillo, passeggiando e parlando del più e del meno fin quando l’attenzione di Puccini fu rapita dal famoso carillon: da quel momento non c’era istante che non dedicasse ad ascoltarne le melodie. Sembra che nella stessa casa, casualmente o volutamente, si sia poi svolto l’incontro con i librettisti Giuseppe Adami e Renato Simoni per il varo di Turandot.  La notizia dell’incontro e della nuova opera, fu subito pubblicata sul Giornale d’Italia, evidentemente qualcuno a conoscenza del progetto, ne aveva mandato l’informativa al giornale.. Fu un vero e proprio scoop che suscitò le ire del compositore che avrebbe desiderato una maggiore riservatezza.

La cosa poi particolare di questi avvenimenti, è che scartabellando tra le varie memorie di famiglia e di Alberto Fassini Camossi, grande imprenditore industriale e cinematografico e fratello di Edoardo, ho trovato alcune delle copie di lettere e telegrammi scambiati a suo tempo con Puccini. Sono diverse; in una si parla perfino di un acquisto di un’automobile, Puccini amava le automobili, ne aveva di tutti tipi, con una ebbe un pauroso incidente che quasi gli costò la vita.

In un'altra lettera si parla di un film, forse sulla vita del grande compositore? Non ho trovato altre tracce se non un breve filmato nel quale il compositore appare mentre suona il piano, il filmino è stato rinvenuto casualmente in un baule della casa di Puccini.

Chissà… Comunque il carillon esiste ancora ed appartiene alla collezione privata di una famiglia piemontese.

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CULTURA: L’Ebraismo messianico. Una realtà poco conosciuta
Articolo di Beppe Zezza

L’Ebraismo messianico. Una realtà poco conosciuta che incuriosisce noi appartenenti a genti di tradizione cristiana abituate a considerare Ebraismo e Cristianità come due realtà separate e distinte.

Dedicarvi un articolo rientra dunque nella “mission” de La Lampadina che si propone di fornire informazioni e spunti di riflessione su argomenti poco noti.

Chi sono gli Ebrei Messianici?  Sono ebrei che accettando come validi  sia l’Antico che il Nuovo Testamento, riconoscono in Gesù di Nazareth il Messia annunciato dai profeti e prefigurato nell’Antico Testamento.

Gli Ebrei Messianici sono “cristiani”?  Di norma gli ebrei messianici ci tengono a distinguersi dai “cristiani”. Questi ultimi essendo i credenti in Gesù Cristo provenienti dai popoli non-ebraici ( quelli che vengono identificati con il nome di “gentili”).  Gli Ebrei Messianici non usano il nome “Gesù Cristo” (o le sue traduzioni nelle lingue volgari) ma il nome ebraico originario: Yeshua HaMaschiah.

Gli Ebrei Messianici sono dei “convertiti”?  Il termine “conversione” viene considerato inappropriato. Quando un Ebreo accetta un Messia Ebreo, nato e vissuto in terra di Ebrei, annunciato da profeti Ebrei come tramandato dalle scritture Ebraiche, non cessa di essere un Ebreo. Solo considera sé stesso un Ebreo “completato”.  Essendo un Ebreo rispetta i riti e le tradizioni ebraiche, non come un obbligo ma come portatori di un significato più profondo.

Qual è la storia dell’Ebraismo Messianico?  Idealmente gli ebrei Messianici si ricollegano alla Chiesa primitiva e all’esperienza dei primi ebrei che hanno creduto nella messianicità di Gesù. Come noto infatti tutti i primissimi credenti in Gesù erano Ebrei (Tutti gli Apostoli e Maria erano ebrei). Solo in un momento successivo – anche se molto ravvicinato – alla comunità dei credenti si aggiunsero dei pagani – questi sì “convertiti” - e si cominciò a usare il termine “cristiano”. Ne danno conto gli Atti degli Apostoli a proposito della comunità di Antiochia. Tra le comunità a prevalenza di pagani convertiti e le comunità di credenti ebrei sorsero presto dei contrasti che gli Apostoli cercarono di dirimere. Agli ebrei credenti in Gesù – dopo la distruzione del Tempio e la rivolta antiromana del 135 dC - la corrente egemone nell’Ebraismo impedì l’accesso alle sinagoghe. Nella Chiesa Universale la prevalenza delle comunità di “convertiti” divenne preponderante (al Concilio di Cesarea del 196 dC non partecipò neanche un giudeo-cristiano) e il distacco si accentuò. Tra il quarto e il quinto secolo l’Ebraismo Messianico scomparve come movimento. E’ riapparso verso la fine del XIX secolo in Inghilterra ed ha avuto uno sviluppo soprattutto nella seconda metà del XX secolo. Nel 1993 gli ebrei messianici erano valutati essere 350.000 ma il loro numero è considerevolmente aumentato. Gli Ebrei messianici sono presenti soprattutto negli Usa, ma comunità ci sono anche in Israele e in Italia.

Quali sono i rapporti tra gli Ebrei Messianici e la Chiesa Cattolica? Gli Ebrei Messianici sono più vicini al Cristianesimo Evangelicale. Nell’ambito della Chiesa cattolica esistono delle comunità di Ebrei cattolici – nel mondo circa 10.000 persone vi aderiscono – che sono in piena comunione con il Papa.

Quali sono i rapporti tra gli Ebrei Messianici e l’Ebraismo, nelle sue varie articolazioni? Generalmente difficili a motivo della tensione evangelizzatrice che gli Ebrei Messianici nutrono nei confronti dei loro confratelli.

Come concludere? S. Paolo afferma che l’accettazione della messianicità di Gesù da parte degli Ebrei sarà uno dei segni che preannuncia la fine del mondo. Ci sarà da preoccuparsi?

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ABBIAMO OSPITI – CURIOSITA’: il Monopoli
Articolo di Giulia Pasquazi Berliri – Autore Ospite de La Lampadina

Quest'anno il gioco del Monopoli compie 80 anni e, chi più chi meno, tutti abbiamo trascorso ore sul suo tabellone. Un cosiddetto gioco di società che, con lo Scarabeo (un pò meno il gioco dell'Oca), ha segnato e riempito pomeriggi e serate della mia gioventù! Oggi si può giocare persino on line e così per lo più la vecchia scatola con i soldi finti, gli "imprevisti", le "probabilità" e le casette più o meno grandi è in disuso.

In un armadio di casa l'ho ritrovato accanto alla Tombola e al Risiko ma, mentre la tombola è e resta un gioco per lo più natalizio, questi altri due servivano per esercitare la curiosità e il cervello di noi ragazzi e non solo! Proprio come gli scacchi, con l'ingrediente in più di coinvolgere più persone e di permettere di parlottare, ridere e muoversi mentre si giocava. Ho detto "curiosità" e così mi sono messa a cercare a quale città si ispira il tabellone del Monopoli e se e dove il mitico Parco della Vittoria esiste.

E' stato necessario fare un passo indietro per saperne di più. Nel 1933 Charles Darrow di Filadelfia inventò il gioco del Monopoly per poi venderlo alla Parker Brothers nel 1935, e così proprio quest'ultima è diventata la data di nascita ufficiale del gioco. Oggi la sua azienda produttrice è la Hasbro, la più grande società di giochi e giocattoli al mondo, dietro solo al gigante Mattel. Ma quella di Darrow non fu una idea originale: il Monopoly somigliava molto a The Lansford's Game, un gioco da tavolo brevettato dall'attrice Elizabeth Magie (1904) per spiegare le teorie dell'economista Henry George, il fondatore del georgismo, secondo cui ognuno ha il diritto di appropriarsi di ciò che realizza con il proprio lavoro, mentre tutto ciò che si trova in natura, principalmente la terra, appartiene alla comunità. E con i profitti dalle tasse sulla proprietà si deve aumentare il reddito di base dei cittadini. Scopi sicuramente non previsti né tanto meno supposti da chi giocava come me negli anni '70! Il tabellone del gioco di Darrow prendeva a modello Atlantic City (Usa), e il suo caratteristico Boardwalk: una passeggiata di circa 5 km pavimentata con lunghi listoni di legno. La prima città ad avere un'edizione locale del Monopoly è stata Londra, dove sono stati anche cambiati i nomi delle strade. Questa è stata, comunque, una pratica in vigore ogni qual volta il gioco veniva introdotto in un nuovo paese. E così paese che vai, Parco della Vittoria che trovi! La proprietà più costosa del gioco varia anch'essa a seconda delle nazioni: nell'originale si chiama Boardwalk (come la strada di Atlantic City); in Spagna, Paseo del Prado, come una strada a Madrid, e in Francia, Rue de la Paix. Sul tabellone italiano del Monopoli ci sono 40 caselle: 22 sono strade edificabili con 32 case e 12 alberghi e l'edizione nostrana riporta toponimi ideati dal giornalista Emilio Ceretti, ispirati ai nomi delle strade di Milano, dove viveva e dove aveva fondato la Editrice Giochi (che portò il Monopoly in Italia).

Chissà, se riaprendo la scatola riuscirei a ritrovare lo stesso gusto di una volta o se invece - contagiata dall'invadenza e dalla dipendenza della tecnologia - richiuderei il coperchio consegnandolo ai ricordi chiusi in un cassetto!! Al momento ho solo rivisto la scatola dall'esterno, ho sorriso e ho voluto saperne di più. Ma, mai dire mai.

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ABBIAMO OSPITI - ATTUALITA’: Quale integrazione per l'Europa?
Articolo di Marco Antonio Patriarca* – Autore Ospite de La Lampadina

Se le istituzioni europee sono state tutte ripensate a Maastricht (politica estera, sicurezza, cittadinanza, cooperazione, giustizia, moneta) nella prospettiva di un'unificazione politica, l'esperienza degli ultimi anni ha mostrato che le differenze, le patologie, e le incoerenze (fra gli Stati membri e tra questi e la Commissione) sono difficili da sanare e che, a quanto sembra, rendono quegli obiettivi difficili da realizzare. Si è reso evidente che la legislazione di Strasburgo, il sistema di voto e l'efficacia reale delle decisioni relative negli Stati nazionali sono cose molto complesse: diverse materie sono affidate a decisori differenti, gli ordini del giorno, l'agenda dei lavori parlamentari e le votazioni finali si giocano fra il Consiglio, la Commissione e la Corte Europea.

Ad esempio l'Atto Unico e il Trattato di Maastricht prevedono un voto a maggioranza per alcune materie. Poiché le decisioni relative, in virtù della supremazia delle legislazione europea, divengono vincolanti per lo Stato e per il giudice nazionale, può accadere, e di fatto accade, che un particolare Stato, rivendicando la propria sovranità, si trovi a rifiutare politiche alle quali è contrario.

In questa prospettiva l'imposizione di un cammino a tappe forzate verso la sempre più ampia sovranità della Ue (soprattutto del Parlamento europeo), sempre che ciò sia possibile, si presenta assai remota nel tempo. Obbligare gli Stati nazionali a calibrare le loro politiche a tappe forzate verso un obiettivo troppo lontano (incertus an, incertus quando) può minare seriamente gli obiettivi fin qui raggiunti. Il timore è che prima che l’Alpha si combini con l’Omega, le differenze, le patologie e le incoerenze di cui sopra possano avere in Europa un effetto disintegrativo anziché integrativo, e causare per alcuni Stati inadempienze e infine il vero e proprio rigetto. E poiché l'integrazione dell'Europa "sempre più stretta" resta esigenza primaria nello spirito dei padri costituenti, degli Stati membri, e dell'aspirazione della massima parte dei popoli, bisognerebbe adottare altre misure più realistiche che diano solidità alle conquiste irrinunciabili fin qui raggiunte senza danneggiarne il valore.

Integrare non vuol dire soltanto integrare gli Stati nazionali alla Ue; nelle aspettative europee significa compenetrazione, armonizzazione, cioè integrarsi degli Stati fra loro. Il ruolo attuale dei parlamentari europei presenti a Strasburgo è di partecipare alle decisioni europee, ma non quello di integrare fra loro l'agenda e le politiche dei rispettivi parlamenti. Per ciò fare dovrebbero essi stessi integrarsi direttamente nei parlamenti nazionali, viverne il dibattito e i lavori.

AIl "passo da gigante" avvenuto a Maastricht (1992) - cuore politico del Trattato di Lisbona - proponendo in modo perentorio il ruolo delle istituzioni europee, ha reso questi temi particolarmente spinosi. I problemi qui accennati e discussi fra politici e studiosi si stanno tingendo delle vecchie ideologie. Con Maastricht la UE ha perduto la sua vocazione sperimentale e liberale e ne ha assunta una dirigista (ancien régime) a pensiero unico, che per i 28 paesi non solo non funziona ma è addirittura dannosa per il futuro del progetto europeo.

Da una parte vi sono gli entusiasti (les ardents secondo Chardin) fautori del rafforzamento delle istituzioni europee per raggiungere a ogni costo la vetta degli Stati Uniti d'Europa; il loro slogan è semplice; "più Europa!". Costoro bollano gli euroscettici e insistono sulla validità dell'attuale road map che non intendono, o non possono cambiare. La vedono solo momentaneamente interrotta dalla crisi economica e finanziaria europea e da quella specifica dell'eurozona.

Dall'altra gli euro-critici (più numerosi degli euroscettici), questi temono il dirigismo europeo, diffidano di decisioni prese dall'alto e temono il ruolo prorompente del diritto comunitario, la disuguaglianza di fatto fra Stati forti e deboli, temono le manipolazioni speculative dell'alta finanza sul debito pubblico degli Stati e sopratutto le sorti dell'Euro. Quest'ultimo viene percepito da alcuni dei 19 soci-monetari come controproducente di interessi nazionali immediati e una trappola dalla quale alcuni Stati già studiano come uscire senza troppi danni.

Agli ardenti occorrerebbe ricordare che l'Ainarrestabile macchina politica della Eu avrebbe fatto bene, in occasione di alcuni incroci importanti (Maastricht), ad arrestare la "locomotiva", ancora non pienamente sperimentata, per valutare meglio gli effetti preterintenzionali, potenzialmente negativi generati dal "passo da gigante" verso l'unità politica della Ue; gli errori, divenendo endemici (producendone altri per correggerli) potrebbero divenire irreversibili. La stessa idea di pensare all'Europa come un "gigante" o descrivere la geopolitica del mondo, come molti ragionano, in termini di imperi (americano, europeo, cinese, russo, brasiliano) potrebbe non essere la più realistica aspettativa per il futuro equilibrio del mondo nel quale gli attori economici e politici sono sempre più ravvicinati e i centri di decisione sempre più interdipendenti. Come ha osservato Vaclav Klaus: [...] esistono paesi molto piccoli che hanno creato grande prosperità ed avuto successo e la storia racconta di grandi imperi assolutamente inefficienti... non vi è mai stato un rapporto fisso tra successo economico e la dimensione dell'entità politica''.

Ai critici, dovendo ammettere che alcune loro critiche sulla prassi fin qui adottata si sono dimostrate tutt'altro che errate, si può osservare che sarebbe un crimine “gettare via il bambino con l'acqua del bagno” e che se l'Europa raggiungerà l'unità politica si tratterà di un'unità politica nuova, consona ai tempi e diversa da quelle fin qui conosciute.

Ai fedeli tutori della sovranità nazionale, come se questa realmente esistesse, è utile ricordare che non esiste alcun esempio nella storia di Stati che avessero contemporaneamente il controllo politico, quello territoriale esclusivo, quello monetario, il riconoscimento internazionale, l'autonomia militare. Per questo la sfida di integrare gli Stati nazionali dell'Europa e lavorare per un mondo migliore, potrebbe essere appena cominciata.

Un approfondimento dell'Autore sul tema

*Docente per l’Area Europea dell’Agenzia per lo Sviluppo delle Amministrazioni Pubbliche

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COSTUME: le formiche, nel loro piccolo, ringraziano.
Articolo di Lalli Theodoli

Ci lamentiamo della mancanza di educazione formale dei nostri figli e nipoti, ci lamentiamo di come appaiono poco rispettosi nei nostri confronti… troppo sinceri?  Ci lamentiamo di tante piccole cose ma…

Formiche rosseSotto alcuni aspetti, i bambini di adesso paiono decisamente migliori di noi.

Non so se sia il tam tam che li bombarda, fin dalla loro più tenera infanzia, riguardo al non sprecare l’acqua (guai se ci sorprendono che ci laviamo i denti con l’acqua che corre di continuo), al rispetto della natura, al non inquinare. Oltre ad avere acquisito queste attenzioni verso il mondo che li circonda, mi sembra che siano anche privi della crudeltà verso i piccoli animali che ha accompagnato la nostra infanzia. Nessuno di loro attacca barattoli alla coda del gatto, nessuno di loro si sogna di tagliare la coda alle lucertole, nessuno fa il tiro a segno alle galline con le stecche degli ombrelli, nessuno di loro insomma, infierisce per gioco sui piccoli animali.

Le formiche

Erano la nostra preda preferita. Tante, diverse. Quelle piccolissime, rosse cheFormiche e picnic pizzicavano da morire, quelle grandi nere, operosissime, e, forse è la mia immaginazione, ma ho un ricordo di formiche bicolori rosso/nere. Io non so perché ma a me sembra che nella nostra infanzia le formiche e i formicai fossero molto più numerosi. Ci si sedeva su un prato e immediatamente diventavamo la loro pista, stendevamo la tovaglia del picnic e in un baleno lunghe file di formiche arrivavano sui nostri panini e noi….

Una gioia.

Non appena si formava la lunga processione, creavamo delle piccole barriere. Un attimo di disorientamento e le formiche in fila aggiravano l’ostacolo riprendendo il loro percorso. Mettevamo un ponticello da scavalcare e loro, dopo un attimo di sbandamento, riprendevano la via. Soffiavamo per disperdere la loro strada verso il formicaio, cariche di enormi semi o pagliuzze. Correvano spaurite dappertutto, sembravano veramente disperse definitivamente, ma, in pochissimo tempo, riprendevano il loro cammino con un carico diverso. A calci disfacevamo il formicaio. Uscivano come impazzite ma eccole subito riaffacciarsi dal buco della terra per ricominciare il loro lavoro paziente. Mettevamo davanti a loro una pagliuzza su cui camminavano fiduciose per poi finire affacciate sul baratro da cui tornavano indietro. Appoggiavamo a terra la pagliuzza e loro riabbracciavano le loro compagne ritrovate. Mettevamo piccoli semini (piccoli per noi) lungo i loro percorsi per guardarle caricarseli e procedere con immane fatica.

Le formiche secondo LucyEravamo pieni di ammirazione, anche se, a volte, mettendoci nei loro piccoli panni, pensavamo a un enorme piede che dopo averci sparpagliati, orde di bambini spaventati, ci spiaccicava inesorabile. Terrore di una giusta vendetta.

Non ho visto bambini affacciati sui formicai ultimamente, intenti a studiare o a disturbare il lavoro di questo piccolo infaticabile testardo e noiosissimo animaletto.

Sarà il frutto dell’educazione di oggi, sarà una forma d’indifferenza verso il mondo degli animali a favore di giochi più tecnologici, saranno componenti diverse ma, quale che ne sia il motivo, le formiche, nel loro piccolo, ringraziano.

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La Lampadina ::: Periodiche illuminazioni
Newsletter di fatti conosciuti ma non approfonditi, luoghi comuni da sfatare, semplici novità.

La Lampadina è una newsletter ideata da Carlo Verga, gestita da un Comitato di redazione composto da: Filippo Antonacci, Isabella Confortini Hall, Lucilla Crainz Laureti, Marguerite de Merode Pratesi,  Ranieri Ricci, Carlotta Staderini Chiatante, Lalli Theodoli, Beppe Zezza e redatta con la partecipazione di: Lorenzo Bartolini Salimbeni, Renata Ferrara Pignatelli, Giancarlo Puddu e Angelica Verga. La sede è in via Castiglion del Lago, 57, 00191, Roma.

La newsletter, di natura non politica, non ha scopo di lucro e si propone di fornire - con frequenza inizialmente mensile - "periodiche illuminazioni" su argomenti di vario genere, con spunti di riflessione e informazioni. L'invio viene effettuato su segnalazione degli stessi lettori, agli amici ed agli amici degli amici. il presente numero è inviato a circa milleottocento persone. Sono gradite da chiunque le collaborazioni e le segnalazioni di persone interessate a ricevere la newsletter.
Per informazioni scrivere a info@lalampadina.net

SUGGERIMENTI "ILLUMINANTI"

DA VEDERE: il misterioso capolavoro del geniale Pinturicchio "Il Bambin Gesù delle mani", a Cortina d'Ampezzo al Museo d'Arte Moderna Mario Rimoldi. Fino al 31 gennaio 2015..
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Per Isabella: da non perdere

DA VISITARE:  Sala del Bramante, Piazza del Popolo a Roma, 100 Presepi. Fino al 10 gennaio...
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Isabella

DA ASCOLTARE:  il 17 dicembre 2015 al Teatro Olimpico c'è "Credo" dell'Orchestra Piazza Vittorio, Oratorio interreligioso in occasione del Giubileo Straordinario...
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Isabella

Tutti i nostri suggerimenti sono qui

 

GLI APPUNTAMENTI DELLA LAMPADINA - NOI C'ERAVAMO

Il 26 novembre siamo stati accompagnati e guidati dal Prof. Marcello Barbanera a vedere la mostra "La forza delle rovine" nella splendida cornice di Palazzo Altemps.



La mostra si snoda attraverso diversi percorsi che non si limitano alla paesaggistica delle rovine nella pittura dell'Ottocento ma utilizzano la mostra permanente del Palazzo per inserire video, installazioni, fotografie e opere contemporanee che riescono a dare al visitatore una suggestiva ed esaustiva immagine di ciò che unisce la rovina del passato e del presente.

La mostra rimarrà aperta fino al 31 gennaio 2016.

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Visita alla collezione Giuliani

Il 12 novembre un
piccolo gruppo di noi

ha fatto un'incursione alla sede della collezione Giuliani a Roma, Una raccolta di opere amate ed esposte che ci è stata raccontata dalla sua curatrice Adrienne. Opere contemporanee perfettamente inserite in un ambiente lavorativo che ne risente in bellezza e energia.

Sarà possibile organizzare altre visite prossimamente.

 

A TEATRO CON
LA LAMPADINA
Logo Olimpico

La stagione invernale dell'Olimpico continua!

Locandina Credo

Il 17 dicembre 2015 c'è Credo dell'Orchestra di Piazza Vittorio.
Oratorio interreligioso in occasione del Giubileo Straordinario

Maurizio Battista

Dall'8 dicembre 2015 al 3 gennaio 2016 torna Maurizio Battista con "Allegro ma non troppo". Un continuo divenire di idee, un botta e risposta ininterrotto di trovate e curiosità che spiazzeranno il pubblico. Una vera e propria 'sinfonia di battute', vivace, andante con brio.


 FLASH NEWS!
Un po' qua, un po' là...

La Cina compra tutto! I compratori cinesi ci riservano un po’ di sorprese ultimamente! A Ginevra è stato comprato all’asta da un milliardario cinese, per 48 millioni di dollari, un diamante da 12,03 carati di colore blu intenso che ha dedicato, poi, a sua figlia Jocelyn. Sorprendente anche il prezzo pagato da Liu Yiqian, fondatore del Long Museum in Cina, per il Nudo disteso, un dei capolavori di Modigliani: la cifra record di 170,4 milioni di dollari. Non dovrebbero stupire più comunque queste notizie perché, in fondo, la Cina, dove i musei d' arte privati sono un fenomeno, è diventata il secondo compratore mondiale dell’arte con un mercato da 50 miliardi di dollari l’anno.
MdM

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Buone, belle e redditizie! Le torte https://www.lalampadina.net/magazine/wp-content/uploads/2015/12/cake-design-S.jpgrendono sempre di più, sembra infatti che i bar e le pasticcerie che producono le torte ed anche gelati abbiano dei ritorni del 25% maggiori dei bar tradizionali. Chi ha preso un diploma di “pasticceria” ha l’impiego pronto, poi nuove professioni sull’argomento, molto richiesto il cake designer.
CV

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Il tennis per tutti. Un software da La app per il tennisinserire nel manico della racchetta, lo ha presentato Zepp Tennis Swing, è un sistema per gli allenamenti o anche le partite. Ha un sensore di movimento e un APP che analizza la tecnica di gioco, dritti, rovesci, servizi, smash. I risultati sono inviati al Tuo smart phone che costruisce accurati grafici, e Ti spiega gli eventuali errori e come migliorarli. (costa 150 euro).
CV

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Grande soluzione per i prodotti degradabili con il calore.
E’ stato studiato all’università Milano IndicatoriBicocca: si tratta di una semplice etichetta da applicare sulle confezioni di vari alimenti. Questa assume colori differenti a seconda della temperatura e ai tempi di esposizione al caldo. Rimane incolore fino a 4C° per arrivare ad un colore blu scuro se rimane per oltre tre ore a temperatura ambiente. La colorazione è naturalmente irreversibile.
CV

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Il bikini. Fu lanciato la prima volta il 5 Louis Reard con le sue modelleLuglio del 1946, suo creatore un ingegnere meccanico francese Louis Reard. Secondo un sondaggio lanciato negli Usa da Blockbuster, la migliore scena da spiaggia è quella in cui Ursula Il famoso bikiniAndress in “007 licenza di uccidere”, esce dall’acqua in bikini bianco. Il valore dello stesso  bikini messo in vendita da Christie’s ha raggiunto la bella cifra di 57.992 euro!
CV

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Una curiosità di Genova. L’attuale via Garibaldi si chiamava via Montalbano, era il sito del postribolo pubblico di Genova. La prostituzione era un vero e proprio affare tanto che la strada veniva data in appalto e andava ben controllata dalle forze dell’ordine.
Le giovani ragazze pagavano regolarmente le tasse, avevano il sabato libero e la domenica andavano a messa.La strada ora Il vestito doveva essere di colore giallo e il giorno di san Giovanni era prassi seguire la processione dietro il loro simbolo, l’effige della Maddalena. La notte si tornava al lavoro con una sorte di protezione da parte di forze preposte. Si chiamavano anche donne delle candele, poiché il tempo della prestazione era determinato da precise tacche incise su un cero. Il sistema fu in vigore fin dai tempi delle Repubbliche marinare e data la grande quantità di denaro nulla cambiò fino all’Unita d’Italia. Fu Cavour che si inventò la legge sulle case chiuse cioè case con persiane che dovevano restare rigorosamente chiuse onde evitare curiosità e sguardi indiscreti. Le stesse case erano censite come di lusso e tassate il dovuto.
CV

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Le foto, queste desiderate! Il mercato delle vendite di fotografie sta finalmente decollando in Italia. In un'asta, a Milano, nell'elegante Spazio Bigli, la casa torinese Bolaffi ha realizzato un “tutto venduto” di opere Un'opera all'astadai prezzi e dai lavori allettanti con un notevole incremento dei prezzi proposti. Nel catalogo si incontravano numerosi interessanti lavori: dalle ricerche degli Anni Settanta di Ghirri, Vaccari e Gioli al fotogiornalismo di Capa e Cartier-Bresson, senza escludere i grandi maestri americani Ansel Adams e Berenice Abbott e tanti altri. I compratori, quasi tutti presenti in sala, erano per l’82% italiani. Sembra che oramai il mercato fotografico abbia, anche nel nostro paese, un valido riscontro.
MdM

 

 LA LAMPADINA - LIBRI

Questo mese vi
proponiamo tre libri:

La ragazza del Charlie's cafè
di Rosa Romano Toscani
ne scrive, Elvira Coppola Amabile

Questa notte parlami dell’Africa
di Alessandra Soresina

Il tango della Vecchia guardia
di Arturo Perez-Reverte
ne scrive, Carlo Verga

Buona lettura!

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La ragazza del Charlie's Cafè
di Rosa Romano Toscani Casa Editrice: Arnaldo Curcio Editore Pubblicazione: 2015 Pagine: 171

Una ragazza rapita nella Medina e poi il dramma di un’avventura pazzesca. Così inizia questo romanzo, catturando la tua emozione e non lasciandoti respirare fino all’ultima pagina, fino all’epilogo. Con grande maestria la scrittrice coglie un momento di cronaca e ne fa un romanzo di storia contemporanea. Lo svolgersi della narrazione incastonata nel contesto attuale rende particolarmente avvincente la lettura. Lo stile asciutto e insieme indulgente a riflessioni ricche di raffinata poesia, tipiche della penna di Rosa Toscani, avvolgono ogni descrizione, ogni introspezione dell’intimo dei personaggi descritti. Sullo sfondo le culture dei paesi toccati Canada Calabria Marocco. Alla fine ci scopriamo frutto inevitabile di un meticciato che ci marchia in modo indelebile. Probabile ricchezza della quale siamo forse inconsapevolmente portatori. Un libro interessante che va letto subito oggi per non perdere la suspence che scaturisce dai conflitti che l’Islam sta determinando nel nostro quotidiano.
Elvira Coppola Amabile

A Roma il 15 dicembre al museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano si terrà la presentazione del libro. Leggi e scarica l'invito!


"Questa notte parlami dell’Africa" di Alessandra Soresina Casa Editrice: Piemme
Pubblicazione: 2014
Pagine: 308


Cover del libroE' la storia è di due donne, una giovane sposa milanese, che travolta dalla frenesia della città decide di partire per non si sa dove… sceglie poi l’Africa per una esperienza bella e drammatica ma che la farà innamorare pazzamente di quel grande paese. L’altra storia che alla fine si interseca con la prima, ci racconta di una ragazza mussulmana che vive in Tanzania. Grandi problemi per la Sua famiglia integralista e Lei con grande voglia di novità e la ricerca di una uscita dal giogo della propria situazione.
Guarda la presentazione del libro!
Leggi una recensione indipendente.

"Il tango della Vecchia guardia" di Arturo Perez-Reverte
Casa Editrice: Rizzoli
Pubblicazione: 2013
Pagine: 100
Cover del libro
È la vita di un bel giovane dandy ballerino professionale, un poco malandrino, il suo percorso tra crociere, grandi alberghi, lussuosi ricevimenti, un grande amore, le varie sfaccettature del tango argentino semplice e selvaggio e un difficile gioco di scacchi.

Leggi la recensione de La Stampa a firma di Mario Baudino

Guarda la presentazione del libro da parte dell'Autore Arturo Perez-Reverte.

Carlo Verga 

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Vi chiediamo di segnalarci le Vostre scelte:
le condivideremo in questo spazio, che rimanda al sito  per una lettura più ampia dei commenti Vostri e nostri a quei volumi che ci hanno per una qualche ragione interessato e spinto a scriverne.

 
MOSTRE

ROMA
Collezione Giuliani: Consequences. Una mostra che nasce dalla collaborazione di undici artisti riuniti da un progetto di Jay Heikes con spirito e atmosfera eclettica adoperando un linguaggio a tratto incomprensibile che rende misterioso il viaggio tra le opere. Fino al 12 Dicembre 2015

Palazzo Corsini:  Mattia Preti. Un giovane nella Roma dopo Caravaggio. Vedere questa mostra può essere l'occasione per rivedere la nuova sistemazione di Palazzo Corsini con una nuova illuminazione che trasforma gli spazi e il modo di guardare le opere.
La mostra ripercorre i primi anni della carriera del “Cavaliere Calabrese”, Matti Preti dal suo arrivo a Roma fino al 1649, anno della commissione dello stendardo giubilare di San Martino al Cimino, che apre la strada verso la sua fama e le sue grandi committenze dei primi anni Cinquanta del Seicento. Fino al 18 gennaio

Vi ricordo che, in occasione del Bimillenario Augusteo, sono stati organizzati l'anno scorso vari interventi in giro per Roma. Potrebbe essere l'occasione di visitare vari luoghi, aperti in seguito a quell'occasione, che molti romani stentano a frequentare approfittando della diminuita pressione momentanea del flusso dei turisti.

Terme di Diocleziano Nel complesso delle Terme di Diocleziano saranno riaperti gli spazi gratificati dai vari recenti interventi conservativi: quelli della fronte della monumentale natatio, l’adiacente aula VIII (allestita con i grandiosi frammenti architettonici delle terme stesse finalmente esposti al pubblico) e anche le strutture rinascimentali della Certosa di Santa Maria degli Angeli, costruite su quelle antiche. In questa occasione sarà infatti riaperto il percorso di visita nel Chiostro piccolo della Certosa, "allestito con la meticolosa ricostruzione degli Atti degli Arvali e dei Ludi Saeculares, antichi culti rifondati nell’ambito della politica religiosa di Augusto". - La Villa di Livia a Prima Porta dopo un accurato restauro conservativo dei dipinti murali, dei mosaici e dei paramenti lapidei e dopo la risistemazione del lauretum e il riallestimento dell’antiquarium della Villa di Livia, nel quartiere di Prima Porta, sono stati completamente rivalorizzati i nuovi percorsi nel contesto del monumento. -Sul Palatino è stato riorganizzato l’allestimento del Museo Palatino, insieme all’annesso percorso archeologico della Casa di Augusto e della Casa di Livia di cui sono stati allargati i percorsi di visita insieme alle strutture archeologiche affiancate. "Augusto ebbe sul Palatino la sua dimora, accanto a quella della consorte Livia, ed eresse un sistema di costruzioni, anche religiose, volto alla colta e raffinata predicazione ideologica del proprio potere e della propria immagine".

Galleria del Cembalo: si è inaugurata il 3 dicembre la mostra Galleria del Cembalo, Stella Rossa, Rozalija Rabinovic e l’arte della propaganda a cura di Michele Bonuomo e Laura Leonelli. Rozalija Rabinovic (Kiev, 1895 – Mosca, 1988) è una delle più originali e meno conosciute interpreti della propaganda sovietica. Una selezione di una quarantina di disegni, realizzati dal 1930 al 1938, giunge a Roma e racconta, sotto la luce fiammeggiante della stella rossa, miti, simboli e protagonisti dell’era staliniana, nel passaggio dall’epoca più rivoluzionaria delle avanguardie al pieno sviluppo del realismo sovietico. Nei colori primari del rosso e del nero, e in una profusione “sacra” di oro, la Rabinovic dipinge un mondo in costruzione e Stroim! (costruiamo) è la parola d’ordine che riecheggia tra ciminiere, treni in corsa, scavatrici, dirigibili, aerei in volo tra le guglie del Cremlino.

MILANO
Triennale: Ennesima Per chi passa a Milano prima del 6 marzo consiglio di farci un salto. La Triennale dà voce a sette analisi e interpretazioni dell'arte contemporanea con un folto numero di artisti importanti della scena italiana: dal 26 novembre 2015 al 6 marzo 2016 la Triennale di Milano presenta Ennesima. "Una mostra di sette mostre sull'arte italiana, a cura di Vincenzo de Bellis. Non “una” mostra sull’arte italiana ma, letteralmente, “una mostra di mostre” che, attraverso sette percorsi, cerca di esplorare gli ultimi cinquant’anni di arte contemporanea in Italia raccogliendo più di centoventi opere di oltre settanta artisti dall’inizio degli anni Sessanta ai giorni nostri, in un allestimento che si estende sull’intero primo piano della Triennale di Milano."
Fino al 6 marzo 2016

Galleria Forma Meravigli: Vivian Maier, una fotografa ritrovata, a cura di Anne Morin e Alessandra Mauro. La geniale fotografa, bambinaia di Chicago innamorata della fotografia, totalmente sconosciuta in vita fu scoperta per caso da John Maloof che valorizzò il suo lavoro e restituì allo sguardo del mondo i suoi straordinari scatti. Ha maniacalmente documentato con incredibile acume sulle strade di New York e di Chicago degli anni ’50 e ’60, i colori degli anni ‘70 con uno sguardo speciale sul mondo dell’infanzia, sui ritratti.

VENEZIA
Museo Correr: Sublime Canova. E’ stato completato il percorso attraverso le opere di Canova presenti nella sua collezione.  Marmi autografi, bozzetti, gessi, dipinti a olio e tempera e disegni preparatori raccontano il mito di Canova, restituendo allo scultore il suo giusto valore e rinsaldando lo storico legame con Venezia, sua città d’adozione.
 


 IL PALCOSCENICO
DE LA LAMPADINA

Manuela Kustermann

 

 

A Dicembre, Manuela Kustermann ci
consiglia:

 

MALEDETTO NEI SECOLI DEI SECOLI L'AMORE. 
10 - 20 Dicembre
TEATRO VASCELLO, sala Studio (posti limitati), con Valentina SperliRegia: Renata Palminiello.Da un racconto di Carlo D'Amicis, per l'interpretazione intensa di Valentina Sperli.


PENSIERO LATERALE: Il tassista

Un tassista si reca a prendere due anziane signore. Le due amiche per tutto il percorso cianciano tra loro cercando di coinvolgere anche l’autista. Il poveruomo non aveva nessuna voglia di sentire le loro chiacchiere, si porta l’indice sulla bocca e alle orecchie per indicare che era sordomuto. Giunti a destinazione indica il tassametro per ricevere quanto dovuto. Le due signore pagano, scendono dalla macchina e si avviano verso la propria destinazione… ma dopo qualche istante si rendono conto che l’autista le aveva prese in giro. Come fanno ad esserne così certe?

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