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La Lampadina - n. 57 ::: Marzo 2017

La primavera non è ancora arrivata ma appena spunta il sole e l’aria si intiepidisce ecco che fioriscono le iniziative! A marzo c’è una casa museo de Chirico da visitare, ad aprile un concerto per raccogliere fondi per chi si è trovato da un momento all’altro con poco o più nulla, e un corso per saperne di più sulla nostra arte e tutto mentre approfondiamo radici storiche del nostro presente in Francia e a Londra, scopriamo nuove applicazioni di beni che si pensava fossero solo commestibili, stentiamo a credere alle “magie” delle nanotecnologie e ci ritroviamo a sorridere su un gioco, quasi un calembour, che ci allieta la lettura!


Lunedi, 6 marzo 2017

Ciao,
oggi la nostra Lampadina si accende su:


CULTURA: I Rossetti a Londra: una brillante storia di esuli italiani
Articolo di Marguerite de Merode Pratesi

Siamo a Londra in piena epoca vittoriana e la famiglia Rossetti imperversa nel mondo della cultura. Dante Gabriel, pittore poco più che ventenne ci fa sognare davanti alla bellezza sensuale delle sue modelle. Dipingerà sua moglie Elisabeth in modo quasi patologico.
Alla fine del 1848, fonda insieme a William Holman Hunt, John Everett Millais, Thomas Woolner e molti altri, la “Confraternita Preraffaellita” con l'intenzione di essere liberi di dipingere come preferivano, senza l'obbligo di seguire le regole della pittura accademica di origine rinascimentale, in ribellione alla società Vittoriana.
Il gruppo di artisti si orienta verso un ritorno all'arte medievale in un modo molto letterario, basato su una rievocazione che è più legata al mito che non alla riscoperta vera del periodo medievale.

Lo spirito ribelle Rossetti lo eredita senz'altro da suo padre esule a Londra dopo aver sostenuto in Italia i moti liberali del 1820. Gabriele Rossetti, educa i suoi figli insieme a sua moglie Frances Polidori in un grande fervore di libertà intellettuale.
Frances, figlia di un piccolo editore, anch'egli letterato, di origini italiane che era stato segretario dell'Alfieri è la sorella di John William Polidori, segretario e medico personale di Lord Byron.
In un’estate passata con Byron e la sua compagna Claire Clairmont in una casa presa in affitto in Svizzera vicino a Ginevra, il Polidori si ritrova insieme a Percy Bysshe Shelley e a sua moglie Mary. Costretti a rimanere in casa a causa di una tempesta, Byron suggerisce ai presenti di scrivere una storia di fantasmi, per passare il tempo sino alla sera successiva. Da quella sera nasce l’idea di “Frankenstein” il libro per cui Maria Shelley passerà alla storia e in seguito Polidori scriverà “il Vampiro” il cui carattere è ricalcato sulla figura dello stesso Byron.

Frances Polidori personaggio sicuramente fuori dalle righe in un epoca, quella vittoriana, in cui il ruolo delle donne si riduce a procreare ed occuparsi della casa, si dedica personalmente all'educazione delle sue figlie con grande impegno sviluppando in loro uno spirito indipendente e un grande interesse per la letteratura. Nei salotti letterari familiari ci si concentra essenzialmente sulla traduzione dei scritti di Dante Alighieri e la loro diffusione in Inghilterra e Maria Francesca, la maggiore delle sorelle di D.G. Rossetti, pubblica nel 1871 una critica dantesca di notevole successo.

Cristina, la sorella più giovane, rimane nella storia come un’icona del femminismo il cui tema traspare nei suoi scritti e nelle sue poesie.

Si dedica a lungo al volontariato in una casa di accoglienza per prostitute, sarà contro la guerra, contro la schiavitù, la crudeltà contro gli animali, lo sfruttamento sessuale delle minorenni e ogni forma di aggressione militare, opinioni decisamente innovative per una donna della metà del '800 vittoriano.
A casa Rossetti circolano personaggi di notevole fama. Lewis Caroll, per esempio, frequentatore assiduo dei loro salotti sarà il fotografo ufficiale della famiglia. Numerosi sono i suoi scatti che ritraggono i Rossetti nell'interno della loro casa. Caroll (pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson), famosissimo autore di "Alice nel paese delle meraviglie" è un personaggio senz'altro sorprendente.

Di carattere un po’ timido, è un brillante e appassionato matematico e sarà anche uno dei maggiori fotografi del suo tempo.
Ritrae di tutto fra cui opere architettoniche, bambole, cani, famiglie, statue, alberi e bambine, il soggetto che preferisce, molto ambiguo, ma decisamente in voga all'epoca.
Dante Gabriel Rossetti non è solo pittore nella cui opera esprime l'ideale dell'amore romantico fino a identificare se stesso con Dante e la sua compagna, con Beatrice, ma è anche poeta come il resto dei suoi fratelli e nel 1861 pubblica una famosa raccolta di traduzioni,The early Italian poets (I primi poeti italiani), ristampata con il titolo di Dante and his circle (Dante e il suo gruppo). Verrà definito da un suo amico "un grande italiano perso nel Inferno di Londra."

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TECNOLOGIA: La nuova frontiera dello sviluppo: le Nanotecnologie
Articolo di Beppe Zezza

I nani ci sono stati resi familiari dalla favola di Biancaneve. Il termine “nano” è stato utilizzato poi come prefisso per identificare il miliardesimo dell’unità di misura standard: “nanosecondo”, “nanometro” ecc.
Un nanometro, ottantamila volte più piccolo del diametro di un capello è l’ordine di grandezza della dimensione degli atomi e delle molecole.

Si è scoperto che, a motivo del diverso rapporto tra superficie e volume e del “quantum effect” (non ci provo neanche a spiegare di che cosa si tratti, ci basti sapere che è un effetto fisico importante), i materiali presentano a livello molecolare caratteristiche che non si riscontrano invece a livello massivo.
Lo straordinario sviluppo degli ultimi decenni ha reso possibile all’uomo studiare, manipolare e assemblare materiali a questo livello molecolare.
La nanotecnologia (o le nanotecnologie perché i settori applicativi sono i più vari) è il ramo della scienza applicata e della tecnologia che si occupa di progettare e produrre strutture, strumenti e sistemi, attraverso il controllo delle dimensioni e delle forme su scala nanometrica.

Si possono realizzare “sistemi ultra-miniaturizzati” o migliorare le prestazioni di materiali già noti conferendo loro nuove proprietà o esaltandone altre o anche realizzare “nuovi materiali”
Un settore di grandissimo interesse e con prospettive di sviluppo che ci possono apparire incredibili è quello medico: è possibile produrre dispositivi di dimensioni infinitesimali da impiantare all’interno del corpo umano per ottenere diagnosi o per curare patologie.
Sono allo studio sistemi nano strutturati per il rilascio mirato di farmaci. Si pensa ad esempio a dei farmaci antitumorali che aggrediscano le sole cellule cancerose: pensate al progresso rispetto alle attuali chemioterapie, spesso devastanti!

Altro settore è quello dell’immagazzinamento delle informazioni.
Nella miniaturizzazione sono già stati fatti passi da gigante ma questo non basta ancora perché la quantità di informazioni che vengono prodotte giornalmente cresce esponenzialmente e con esse anche il desiderio di poterle consultare ed elaborare.

Quasi tutti i materiali che utilizziamo sono compositi, cioè costituiti oltre che dall’elemento principale che lo caratterizza anche da molti altri, additivi e riempitivi (filler) che gli conferiscono le caratteristiche finali.
Usando come “filler” delle nano particelle di tipo diverso si possono aumentare considerevolmente le prestazioni del materiale o attribuirgliene delle altre.
I tipi più comuni di nanoparticelle sono le nanoargille, i nanotubi di carbonio, e le nanopolveri.

Con le nano argille si incrementano le proprietà meccaniche, la resistenza chimica e la resistenza al calore del composito; con i nano tubi di carbonio (fogli monoatomici di grafene arrotolati in modo da formare dei tubi cilindrici) oltre a migliorare le proprietà meccaniche si apportano anche nuove proprietà elettriche, termiche e magnetiche; con le nano polveri si influisce sulla conducibilità elettrica e termica; sulle proprietà ottiche, sulle proprietà antistatiche e antibatteriche.
Qualche esempio di applicazione?

I 900 pannelli di rivestimento di Palazzo Italia a EXPO 2015 sono stati realizzati utilizzando cemento impiegante nano particelle di TiO2. Queste esposte al sole modificano la velocità di alcune reazioni chimiche e in presenza di umidità e dell’ossigeno contenuto nell’aria, attivano processi ossidativi in grado di degradare sia le sostanze organiche e i microrganismi depositatisi sulla superficie, sia gli inquinanti contribuendo alla purificazione dell’aria!
Le vernici “autopulenti”e i tessuti “antimacchia”: le macchie non penetrano all’interno del materiale ma restando in superficie possono essere facilmente eliminate.
Le creme solari caricate sfruttano le capacità filtranti i raggi UV di alcune nano particelle.
Le applicazioni sono già tantissime

Ma “non è tutto oro ciò che luce”, recita un antico proverbio: le nano particelle possono passare attraverso le membrane cellulari degli organismi, e le loro interazioni con i sistemi biologici sono molto poco conosciute e potenzialmente pericolose.
La FDA (il dipartimento degli USA che si occupa della sicurezza dei prodotti chimici) ha in corso studi a lungo raggio su cosmetici e creme solari contenenti nano particelle, ancora non conclusi.
D’altro canto la dialettica progresso tecnologico/possibili danni alla salute è una costante dei tempi attuali: basta pensare al dibattito ancora vivo e accanito sull’utilizzo degli OGM (organismi geneticamente modificati) in agricoltura.
Di nano strutture e nano particelle sentiremo ancora parlare.

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CULTURA: Let's go clubbing, ovvero l'evoluzione dei circoli
Articolo di Carlo Verga

I primi circoli per Gentiluomini nascono a Londra e sono un’evoluzione dei coffee shop dove gli aristocratici che vivevano abitualmente fuori Londra si riunivano per un caffè, due chiacchiere e nulla più. Strano a credersi ma il primo circolo a Londra, fu il White’s, e fu fondato da un italiano, il veronese Francesco Bianco, ribattezzato dagli Inglesi come Francis White, questo accadeva nel 1693.
Il grande successo dei circoli inizia a metà 1800, si ipotizza, a seguito dei Reform act del 1832 e del 1867 con i quali si mutò radicalmente il rigido sistema rappresentativo basato sul censo (in origine era dato più potere ai maggiori proprietari terrieri) e la maggioranza dei maschi raggiunse il diritto di voto, comprendendo anche la piccola borghesia e una parte del proletariato urbano. Sembra infatti che la consapevolezza dei diritti civili abbia stimolato i nuovi cittadini a ricercare anche una gratificazione sociale attraverso l'iscrizione ad un Club per gentiluomini.
Tra i Club nati in quel tempo troviamo in particolare il Reform Club, inaugurato nel 1836 e aperto a tutti coloro che avevano dato supporto politico al Reform Act del 1832, appartenenti a entrambi i rami del Parlamento; il Reform per lungo tempo fu informalmente ritenuto il quartier generale del Liberal Party e fu il primo club a mettere a disposizione dei propri membri camere da letto private oltre ad una biblioteca di oltre 75.000 volumi.
I primi circoli, come White’s, Brooks's e Boodle's avevano una impronta aristocratica e venivano utilizzati molto per i giochi d’azzardo.

Con i cambiamenti che si affacciavano a fine secolo una persona aspirante allo status di "gentiluomo" doveva necessariamente appartenere a un club, e poteva essere accettato solo se il suo carattere o la sua reputazione fosse accettabile per gli altri soci; in qualche modo, la persona doveva essere "clubbable".
I circoli si caratterizzarono, man mano che si espandevano, per lo specifico interesse dei loro membri in qualche particolare materia: politica, letteratura, sport, arte, automobili, viaggi, o anche l'appartenenza alla medesima arma, scuola o università.
L'iscrizione ad un circolo per gentiluomini non è facile: passava e passa attraverso la presentazione di due soci anziani, l’approvazione dell’organo interno, il voto favorevole di una maggioranza qualificata di soci e un'altra serie di altre direttive da rispettare, oltre ai lunghi tempi di attesa per il numero limitato.

Alcuni club londinesi imponevano, almeno fino a qualche tempo fa, requisiti di adesione restrittivi e particolari.
Il Caledonian Club, ad esempio, richiedeva che il potenziale socio "sia di diretta origine scozzese, vale a dire, discenda da un padre scozzese e madre, nonno o nonna" o "abbia, a giudizio del Comitato, una strettissima connessione con la Scozia".
Il Travellers Club, fin dalla sua fondazione nel 1819, non ammette chiunque non soddisfi un requisito molto specifico imposto all'art. 6 del suo statuto, il quale recita che "non potrà essere ammesso al Travellers Club, chi non abbia viaggiato fuori delle isole britanniche ad una distanza di almeno 500 miglia da Londra."

Le tipologie dei circoli da fine ‘800 si sono ampliati in modo considerevole ed anche più disponibili ad accettare l‘ingresso di varie categorie professionali quali medici, banchieri, giornalisti ed avvocati che - a differenza dell'aristocrazia – devono guadagnarsi da vivere.
Nel mondo oggi ci sono circoli e club di ogni tipo, i più in Europa con ancora un’impronta aristocratica o di livello, con caratteristiche più o meno restrittive per i nuovi soci.
La più parte è rigorosamente maschile ma alcuni club hanno aperto anche alle donne se come ospiti. I circoli femminili avevano avuto una forte risonanza solo durante la rivoluzione francese, poi sono andati progressivamente scomparendo.

Tra i nuovi club o circoli vale la pena di segnalare il club TIGER 21: nasce e prolifica in Usa paese del “grande dollaro”. L’iscrizione sembra aperta sia agli uomini che alle donne purchè abbiano le caratteristiche che seguono: la capacità di essere un investitore disciplinato, questo per migliorare la propria ricchezza e per raggiungere gli obiettivi personali e di investimento.
I soci sono imprenditori che hanno creato, costruito o venduto le proprie aziende. Altri sono dirigenti di Wall Street, gli amministratori delegati di grandi aziende e investitori immobiliari.
Tutti hanno avuto successo nei loro campi e possono entrare solo se hanno un minimo di 10 milioni di dollari da investire.
Se i colloqui iniziali con il board interno determinano che TIGER 21 può essere un circolo adatto al richiedente, a questi è richiesto:

  • Un breve riassunto dell’esperienza professionale.
  • Tre presentatori.
  • Verifica scritta del patrimonio cash. Una copia delle recenti dichiarazioni da un istituto finanziario che confermi un patrimonio disponibile cash superiore alla soglia richiesta di $ 10 milioni.
  • Un controllo dei precedenti e del credito, compresa una revisione di tutte le informazioni rilevanti e patrimoniali che esistono nel pubblico dominio.
  • Un accordo di riservatezza firmato.

E una quota annua di 30 mila dollari.

Mamma mia, non riesco proprio ad entrarci…

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STORIA: Notizie dalla corte di Francia: 1559 - 1564
Articolo di Carlotta Staderini Chiatante

  • Un tragico torneo: Enrico II, marito di Caterina de' Medici, muore.
  • Gli succede suo figlio Francesco II e la Corte è infestata dall’eresia.
  • La regina Caterina organizza un grande viaggio per mostrare al nuovo re Carlo IX il suo regno. Al viaggio parteciperanno: la Corte ed illustri personaggi.
  • Durante il viaggio viene istituita una data importantissima.
  • Dichiarazioni di Michel Nostradamus, durante il grande viaggio e premonizioni varie.

Un tragico torneo: nel giugno 1559, si svolge a Parigi in Rue Saint Antoine, la più larga strada di Parigi, dalla Bastiglia fino a Rue Saint Paul, un importante torneo reale.

Tutte le case avevano le finestre ostruite dalle tribune che impedivano il passaggio di aria e luce ed il popolo non era affatto contento.
I festeggiamenti erano stati indetti per celebrare la pace conclusa con gli Spagnoli a Chateau Cambrésis. Così aveva deciso il re Enrico II marito di Caterina de Medici. La Regina, prenderà posto sul palco assegnato ai reali, insieme ai suoi 3 figli maschi, futuri re di Francia ed alla figlia Marguerite, futura ardente regina Margot.
Accanto a Caterina siede Diana di Poiters, amante amatissima da Enrico II che porta i colori dell’amata sul suo elmo e sul suo cavallo.

Caterinaè inquieta; ha avuto dei premonimenti. Uno dei suoi astrologi ha messo in guardia il re di evitare i tornei in campo chiuso all’avvicinarsi dei quarant’anni ed Enrico ha da poco compiuto quarant’anni.
Il suo sfidante è il comandante delle guardie scozzesi Gabriel de Montgomery.
Si inizia: le trombe squillano ed i cavalieri rivestiti di ferro si lanciano l’uno verso l’altro al galoppo.
La lancia di Montgomery solleva la visiera dell’elmo del re e penetra nella sua fronte.
Il re Enrico II spirerà qualche giorno più tardi.

Una corte infestata dall’eresia: Il nuovo re è il figlio di Enrico II e Caterina de Medici, Francesco di Valois – Angouléme, dinastia Capetingia. Francesco II ha 16 anni è malaticcio e non è in grado di governare da solo.
I Guisa, hanno raggiunto con gli intrighi posizioni di primo piano e condizionano fortemente le decisioni del re. Il regno di Enrico II è contrassegnato da forti contrasti religiosi. Gli Ugonotti sono in armi e tentano di massacrare i Guisa per poter restituire al re un’indipendenza ma con il progetto di trasformare la Francia in uno Stato protestante.
E’ la congiura di Amboise. 
Protestanti e cattolici si apprestano a scannarsi gagliardamente.
L’umanesimo scivola verso la Riforma e questa strada, con Calvino, sta assumendo una connotazione aggressiva (Calvino non prevede la separazione tra Stato e Chiesa). Théodore de Bèze, teologo francese, che rinuncerà al cattolicesimo, per diventare protestante dice: ”Coloro che non vogliono che gli eretici siano messi a morte non sono diversamente colpevoli di coloro che pretendono l’impunità per i parricidi.”
Uccidere tutti i preti sembra un’opera meritoria e Calvino è dell’idea di massacrare i gesuiti e “se ciò non può essere fatto, che vengano cacciati o quanto meno annientati sotto menzogne e calunnie”.
Insomma tempi durissimi per tutti.
Nel 1563 il giovane re Francesco II muore. Gli succede il fratello, Carlo IX.

Un grande viaggio ed una data importante: siamo nel 1564 e Caterina decide di mostrare al nuovo re Carlo IX il suo regno. Organizza perciò un grandissimo viaggio che durerà ben due anni e a cui parteciperà non solo tutta la Corte ma anche personaggi importanti e vari. L’intento è quello di unire la Francia alla persona del re.
L’epoca è terribile, questa del tardo Cinquecento delle guerre di religione tra cattolici e protestanti.
Sembra quasi che nessuno sia consapevole di quanto accade: la crudeltà detta legge da tutte e due le parti. Le congiure di Palazzo sono all’ordine del giorno e nessuno può dirsi al sicuro. E ora ci si mette pure la peste!
In questo momento la Corte si trova a Digne dove la peste ha già fatto 25.000 decessi. La Corte si dirige quindi verso il Roussillon. Tutto questo per dirvi che qui nel Roussillon nel 1564 viene presa dal giovanissimo re una decisione importante: firma un editto in vigore ancora oggi e che tale resterà: l’anno che aveva inizio il primo Aprile comincerà il primo Gennaio! Quindi l’uso di scambiarsi doni per il nuovo anno verrà spostato al primo gennaio. Il primo aprile, si facevano doni di poco valore, regali spiritosi, burleschi, scherzi indirizzati agli amici, che presero il nome di “pesci d’aprile”, dato che in quel mese il Sole esce nel segno zodiacale dei Pesci.
Il calendario giuliano, che prevedeva l’inizio dell’anno il primo gennaio restò in vigore finché durò l’impero romano. Poi nel Medioevo ogni Stato aveva una propria idea in proposito.

La scelta del re Carlo IX venne accettata dagli altri paesi cattolici mentre in quelli protestanti la resistenza fu più lunga perché non si voleva dar seguito ad una decisione presa da un sovrano straniero. Nel 1582, il Papa Gregorio XIII promulgò il calendario gregoriano, ristabilendo la concordanza con anno e stagioni.Sulla motivazione precisa che portò il giovanissimo sovrano Carlo IX a prendere questa decisione, non trovai notizie soddisfacenti.

Dichiarazioni di Michel Nostradamus durante il grande viaggio: Michel Nostradamus, il famoso astrologo, partecipava tra gli altri al grande viaggio e vedendo tra la Corte il giovanissimo erede al regno di Navarra, appena dodicenne, il futuro Enrico IV, osservandolo attentamente predirrà di fronte a Caterina, piuttosto scossa: ”Sarà lui a ereditare tutto e se Dio vi concederà di vivere fino ad allora, avrete quale padrone un re di Francia e di Navarra”.
Decisamente visionario.

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ABBIAMO OSPITI - CURIOSITA’: Latte Prêt-à-Porter
Articolo di Giulia Pasquazi Berliri - Autore Ospite de La Lampadina

Tra i prodotti derivati dal latte non ci sono solo burro, formaggi e yogurt, ma anche… pullover per uomo e per donna. La materia prima di cui sono fatti è in effetti la caseina, principale proteina del latte che, attraverso una particolare lavorazione, viene trasformata in una fibra tessile molto simile alla lana, altrettanto calda, ma più morbida al tatto e più leggera. La fibra di latte è, infatti, molto simile alla lana ma presenta alcune particolari caratteristiche davvero interessanti e questa prerogativa di qualità tutta del Made in Italy è la morbidezza e la luminosità.
Ma vediamo la storia di questa fibra.
Già gli antichi Romani conoscevano le proprietà benefiche del latte, per questo le ricche matrone della capitale dell'impero erano solite a bagni in vasche colme di latte.
Passano gli anni e durante il periodo fascista, l’Italia era vessata da pesanti sanzioni dovute alla guerra d'Etiopia che le impedivano di importare necessarie materie prime, fra le quali la lana. Per questa ragione, si pensò di elaborare con le risorse presenti nel Paese una fibra di sintesi che avesse caratteristiche il più vicino possibile a quelle della lana. Dal latte, del resto, si otteneva già da anni la galatite, una compatta e resistente simil-resina che sostituiva bene il corno naturale, l'ambra, l'avorio, la tartaruga e il corallo. E fino al 1958 tutti gli apparecchi telefonici e tutti gli interruttori elettrici erano fatti di questa lontana parente del formaggio. La Snia Viscosa di Schio tuttavia ben due decenni prima, nel 1935, elaborò - grazie ad uno studioso italiano - una scoperta con cui riuscì a separare la principale proteina del latte, la caseina, rendendola filabile. Non solo la seta artificiale fu un prodotto di quel periodo: anche la lana di pecora viene imitata con un certo successo.
Nel novembre 1935 la Lega delle Nazioni discuteva ancora, riunita nella sede di Ginevra, la portata delle sanzioni economiche all'Italia («inique sanzioni» le chiamerà Mussolini), quando fu reso pubblico un nuovo processo tecnologico inventato dall'ingegner Antonio Ferretti che utilizzava la caseina del latte scremato per produrre una fibra tessile che aveva le medesime qualità termiche e la medesima resistenza alla trazione della lana di pecora. Da un ettolitro di latte magro si riescono ad ottenere tre chili di caseina e quindi di «lanital» (come venne chiamata la nuova fibra).
Dal gennaio 1936 la Snia-Viscosa produsse oltre 5000 chili di Lanital al giorno e impiantò filiere capaci di produrne almeno 50.000 al giorno. (Guarda il video dell'Istituto Luce sulla lavorazione del Lanital.)
Il prodotto Merinova (Lanital) è stato nel dopoguerra migliorato e utilizzato soprattutto in maglieria intima e per filati spesso mischiati con lana merino e cashmere. Per un lungo periodo il Lanital è stato soppiantato dal più economico Acrilico e dalle nascenti nuove fibre sintetiche e artificiali. Fortunatamente in questi ultimi anni il filato di latte è stato nuovamente ripreso in considerazione e migliorato, in particolare per l'abbigliamento dell'infanzia.

Il procedimento è abbastanza semplice: dopo aver estratto questa proteina dal latte grazie ad un bagno in una soluzione acida contenente acido solforico e solfato di sodio, la si purifica e la si fa coagulare ottenendo così una pasta che può essere fatta passare in una filiera di vetro per ottenere la fibra e successivamente tessuto. Nell’ultima generazione di questi tessuti, come ad esempio nel Milkofil prodotto in provincia di Brescia da Filati Maclodio, la fibra di latte è presente soltanto in una certa percentuale determinata dal tessuto che si vuole ottenere, per proprietà meccaniche del materiale. I tessuti contenenti fibra di latte risultano particolarmente salutari e benefici per la pelle e la respirazione.

Essendo inoltre il PH della fibra di latte pari a 6.8, esattamente uguale a quello della pelle, il suo impiego è particolarmente adatto agli indumenti che entrano direttamente in contatto con la pelle come lenzuola e intimo.
Altri marchi della fibra di latte sono Qmilch, anallergico, e il TC 233 Milk, tuttora prodotto da Molina Piumini di Cairate in provincia di Varese. In particolare l'innovativo Qmilch è stato inventato dalla designer e microbiologa tedesca Anke Domaske, che se è vero che permette di ricavare fibre proteiche dal latte, è anche la prova che un abito così fatto è anche un progetto di riciclo: la proteina contenuta nel latte necessaria alla sua realizzazione viene estratta soltanto dal latte andato a male e non più adatto alla consumazione umana. 
Nella sola Germania, ogni anno, vengono buttati circa 2 milioni di tonnellate di latte e proprio questa grande quantità di alimento andata a male e, dunque, non adatta al consumo umano, diventa il punto di partenza per il tessuto. QMilk ha permesso di compiere grandi passi avanti nella direzione della sostenibilità: la produzione richiede soltanto 2 litri d’acqua per ogni chilo di prodotto, nessun agente chimico e zero sprechi finali o scarti di produzione. È una fibra altamente ecologica e biodegradabile.
Insomma la maglia di latte non si macchia, è soffice, confortevole, è atossica, antibatterica, traspirante, non infeltrisce, se non si usa troppo la centrifuga non va nemmeno stirata. L’unica accortezza, se si stira, è vaporizzare leggermente a rovescio, perché altrimenti, come accade a tutte le fibre prodotte per estrusione, la maglia tende a diventare lucida.
Basterà fare una visita all'emporio Dimensione Natura che si trova in via dei Falegnami 66a, nel centro storico di Roma, a due passi dal lungotevere e dall'area sacra del largo di Torre Argentina, nei pressi della fontana delle Tartarughe.
A Pisa c'è il negozio "DueDiLatte" e a Ponticelli il maglificio imolese Punto Maglia.
Da leggere "Il poema del vestito di latte" parole in libertà futuriste di Marinetti.

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COSTUME: Guardoni o semplicemente curiosi?
Articolo di Lalli Theodoli

Comparso, giorni fa, un articolo su un quotidiano che ci raccontava, minuto per minuto, la giornata della Regina Elisabetta. Una giornata da manager. Orari serrati da molteplici impegni e poco spazio per la vita privata e per le passeggiate con i cani. A cavallo mi sembra non monti più. A parte la dolorosa rinuncia alle salsicce per il breakfast, pare che nulla sia mutato da anni nella sua vita. L'articolo non è di per sé né interessante né divertente. Ma ha suscitato molto interesse. Perché? Da sempre siamo curiosi di vite diverse dalla nostra, curiosi di sapere dettagli della vita quotidiana di personaggi famosi contemporanei o protagonisti nel passato. Nei nostri libri di storia un elenco mostruoso di aride date: inizio e fine delle battaglie, elenco di vincitori e vinti. Ma null'altro di curioso ci veniva raccontato, su chi queste battaglie conduceva; nessun dettaglio sul privato di tanti personaggi che avrebbero poi cambiato il corso della storia e la cui conoscenza li avrebbe resi più umani ai nostri occhi.

Pietro il Grande. Tutti conosciamo la sua storia ufficiale, ma quanti di noi sanno che era andato in incognito con il nome di Pietro Michajlov in Olanda a fare il carpentiere per due anni per imparare tutto sulla costruzione delle navi e così avverare il suo sogno di una grande flotta russa? Quanti sanno che amava fare il calzolaio e che da solo si fabbricava i suoi enormi stivali? Questo uomo mastodontico, due metri e cinque, aveva per moglie una specie di piccolissima bambola da cui aveva avuto una marea di figli. Vedendo al Cremlino il manichino con i loro abiti, enorme l'uno piccolissimo l'altro si rimane perplessi al pensiero della loro notturna vita privata... Nel suo desiderio di fare della Russia un paese più moderno aveva imposto il taglio delle barbe agli uomini e delle gonne alle donne. Se si disubbidiva si pagava una tassa. Tutti preferivano radersi e tagliare i vestiti. Aveva voluto che contrariamente agli usi in voga ci si potesse incontrare prima delle nozze e che la moglie non potesse essere frustata dal marito. Napoleone. Che notte ha trascorso prima di Waterloo? Come era il suo alloggio? Come si potevano gestire delle battaglie vestiti da parata? Phil Mason, scrittore, da trenta anni specializzato nella raccolta di informazioni bizzarre, ci dice che una delle cause della disfatta di Waterloo fu il fatto che Napoleone, avendo subito la sera precedente un doloroso attacco di emorroidi, curato con massicce dosi di laudano non fu in grado, il giorno dopo, di montare a cavallo, come era suo solito, per seguire ed indirizzare i movimenti delle truppe: la battaglia che doveva avere inizio alle 6, poi alle 9 non cominciò che alle 12 con l'esito disastroso che tutti conosciamo. Elisabetta la Grande, rappresentata pallida con vestiti lussuosissimi, costellati di gemme: quasi una divinità. Quando si spostava con tutta la corte per le sue dimore reali, Hatfield House o Hampton Court, o ospite dei suoi cortigiani che, per ospitarla degnamente, si riempivano di pesantissimi debiti, sostava in queste magnifiche dimore abbastanza brevemente. Dopo qualche tempo infatti per necessità igieniche (mancanza di gabinetti) la corte era costretta a fuggire in un'altra dimora mentre la precedente veniva prontamente arieggiata e pulita da cima a fondo. D'altra parte in tempi più recenti non ci possiamo scordare la scena del ballo del Gattopardo con la stanza piena di un numero mostruoso di vasi da notte. Il colore Isabella, che è un beige carico, deve il suo nome alla camicia della Regina di Spagna, un tempo bianca. Ma pensiamo che all'epoca per lo più non esistevano sale da bagno fisse, ma che venivano montate in una qualsiasi camera, con un gran traffico di brocche e bacili per riempire la vasca portatile. Lavarsi non era una impresa facile. E non a tutti piaceva. Nell'epistolario di Napoleone a Josephine ci fa sobbalzare il suo messaggio, portato da veloci cavalli dai luoghi delle sue battaglie "Ne te lave pas... j'arrive!"

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GLI APPUNTAMENTI
DE LA LAMPADINA

Mercoledì 8 marzo 2017
alle ore 11.00,
visita della casa-museo della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico,
Piazza di Spagna, 31
"Dicono che Roma sia il centro del mondo e che piazza di Spagna sia il centro di Roma,
io e mia moglie, quindi si abiterebbe nel centro del centro del mondo,
quello che sarebbe il colmo in fatto di centrabilità ed il colmo in fatto di antieccentricità."
Giorgio de Chirico
Memorie della mia vita
Imago de Chirico
La casa di Giorgio de Chirico è accessibile al pubblico dal novembre del 1998; l'artista ha vissuto qui gli ultimi trent'anni della sua vita, insieme alla seconda moglie Isabella Pakzswer Far che continuò ad abitarvi fino al 1990, anno della sua scomparsa.
Per prenotazioni:
info@lalampadina.net

**********************

Giovedì 6 Aprile 2017, ore 19.30

Auditorium Cavour
Casa Madre dei Mutilati e Invalidi di Guerra
Piazza Adriana 3

MUSICA IN AIUTO

Da un'idea fattiva de
"Il Coro del Lunedì"
e
"La Lampadina-Periodiche Illuminazioni"

una serata-concerto
per la raccolta di fondi a sostegno di progetti specifici per sostenere la popolazione dei comuni dell'Italia Centrale colpiti dal terremoto degli ultimi mesi.

Nel corso della serata si alterneranno il piano di Gaia Vazzoler, la chitarra di Flavio Nati e le voci del Coro del Lunedì.
L'entrata è a contributo minimo di € 20 e si prega di confermare la propria presenza a: info@lalampadina.net oppure a info@corodellunedi.com

FLASH NEWS!

Un po' qua, un po' là...

Hamburger con vista! - La catena di ristorante lowcost, McDonald, rappresenta per eccellenza il simbolo del capitalismo e della globalizzazione! Mentre costruivano un nuovo ristorante sull’Appia Antica sono stati scoperti numerosi reperti archeologici: un tratto viario in basolato di 45 metri, risalente al I-II secolo a.C e alcune sepolture ritrovate lungo un canale di scolo. I ristoratori McDonald’ hanno voluto stanziare trecento mila euro per finanziare gli scavi e rendere fruibile l’area, riuscendo ad armonizzarla con l’ambiente del locale. Il tutto sotto la direzione tecnico-scientifica della Soprintendenza. Una bella sorpresa.
MdM

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Silicon Valley: Whatsapp e la geo-localizzazione in tempo reale - Bugiardi di tutto il mondo fate attenzione: WhatsApp potrebbe presto permettere la geo-localizzare in tempo reale dei contatti in chat attraverso il Gps dello smartphone. La notizia è riportata dall’Independent, che riferisce dell’opzione già attiva sulle versioni beta 2.16.399 di Android e 2.17.3.28 di iOS. La localizzazione, comunque, non dovrebbe essere attiva di default. Potrebbe invece essere impostata manualmente, e con il benestare dell’interessato. Secondo le prime indiscrezioni, si potrà scegliere se far visualizzare la posizione ai contatti per uno, due, cinque minuti o sempre. Tra i possibili utilizzi il controllo della posizione di un amico quando si è in attesa per un appuntamento o, peggio per chi mente, il monitoraggio di colleghi e fidanzati. Whathsapp come Telegram quindi, che già da tempo permette agli utenti questa possibilità.
CV

EVENTI APPUNTAMENTI 

Arte italiana dagli anni Sessanta ad oggi 
con Ludovico Pratesi
Ludovico Pratesi
Dopo "L'avventura dell’Arte Moderna da Pablo Picasso a Jeff Koons" e "L'arte di collezionare l'arte contemporanea", i due corsi tenuti da Ludovico Pratesi nel 2016, si è pensato di proseguire il viaggio nell'arte con la proposta di un ciclo di quattro lezioni nel mese di aprile 2017 relative a 
"Arte italiana dagli anni Sessanta ad oggi".
Opere artisti italiani
Il Corso si svolgerà al Circolo degli Affari Esteri di Roma e si snoderà in quattro incontri serali
nei mercoledì
5-12-19-26 del mese di aprile 2017.

Leggi di più

I posti sono limitati.
Per favore scriveteci al più presto per segnalate la Vostra partecipazione al corso scrivendo a:
info@lalampadina.net

e ancora
FLASH NEWS!

La mia valigia? Una Piaggio naturalmente! - Il 2 febbraio a Boston la Piaggio Fast Forward ha presentato Piaggio Gita, la valigia-robot intelligente che mediante connessione wi-fi ti segue, anche se stai andando in bicicletta, alla velocità massima di 35 km/h, scende e sale, fa i gradini, frena in discesa e le si accendono gli stop, ovviamente rossi, segue mappe preimpostate e si mette a posto da sola, per 8 ore di autonomia a velocità di passeggio. Ha una capacità di 18 kg, linee arrotondate, colori Piaggio ed è molto accattivante. Il prezzo? Ancora non si sa. In più ha un fratello che si chiama Kilo, trasporta fino a 115 kg, e ha 3 ruote. Saranno sul mercato a fine anno, dopo un periodo di sperimentazione sul campo, in giro per l'America per capire dai potenziali utenti che utilizzo ne potrebbero fare.. Clicca qui e guarda il video!
ICH

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Guercino ritrovato - E’ stato ritrovato a Casablanca, in Marocco, una pala d’altare del Guercino: la «Madonna coi santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo», rubata dalla chiesa di San Vincenzo di Modena l’undici agosto 2014. Era destinata a un uomo d’affari locale. Sembra sia stato lui stesso a denunciare i malviventi. Aveva capito, vedendo l’opera d’arte, di trovarsi davanti ad un quadro rubato e ha chiamato la polizia.
MdM

 

ALL'OLIMPICO CON LA LAMPADINA

Questo marzo al Teatro Olimpico:

dal 7 al 12 marzo 2017
MAX GIUSTI
Cattivissimo Max

Uno spettacolo pieno di personaggi che Max interpreta per prendere in giro tutta l’assurda realtà che ci circonda: da Maria De Filippi e i suoi successi televisivi all’evergreen Don Matteo alle prese con un’improbabile rapina, passando per Antonino Cannavacciuolo e le sue “cucine da incubo”. Cinico come un romano verace sa essere, stavolta, per davvero, Max non farà sconti a nessuno! 


Dal 14 al 26 marzo
MIGUEL ANGEL ZOTTO
Tango raìces argentina

Il nuovo spettacolo della leggenda del tango, Miguel Angel Zotto, presentato per la prima volta in Italia. Le radici, la forza, l’emozione del ballo. Lo spettacolo è un viaggio nella storia del tango. Dalla potenza selvaggia degli indios del Nuovo Mondo, al folklore delle serate intorno al fuoco dei gauchos delle pampas sudamericane per arrivare al tango, come il ballo della gente di Buenos Aires, dei compadritos, di italiani, francesi, tedeschi, russi, che si incontrano in balere e cortili, tra povertà, giovinezza e speranza. E finalmente l’eleganza, la passione controllata, la carica di emozioni del tango contemporaneo.


Dal 27 al 28 marzo
NEXT Il Musical

“Next” è uno sguardo attento sugli Anni ’80. Il Musical, attraverso le storie intrecciate dei giovani protagonisti, racconta di amori, ambizioni e sogni di ragazzi che vivono in Italia. Alcuni ragazzi di un liceo classico decidono di costituire una band che possa veicolare in arte il loro senso di creatività. Gli stessi ragazzi cominciano un percorso di crescita attraverso le letture su Bukowski, il film di Ende “La Storia Infinita” e l’importanza di sbagliare così caro a Karl Popper e così perseguito e insegnato dal loro professore di Lettere.


Dal 31 marzo al 9 aprile
ZOMBIE
con Marco Presta e Max Paiella

Tra lupi mannari, funzionari televisivi, mummie e consulenti finanziari, sullo sfondo di una terrificante palude che assomiglia tanto a una delle nostre città, Marco Presta e Max Paiella, supportati dalle belle e agghiaccianti canzoni degli Horror Brothers, saranno i protagonisti di una piece che non vi farà dormire dal ridere, per la regia di Fabio Toncelli.

Info e Prenotazioni: Ufficio Promozione - Elisa Pavolini 06 32 65 99 32
Scrivi email

LA LAMPADINA - LIBRI

Carlotta Staderini Chiatante questo mese ci porta alla lettura di un grande classico contemporaneo

IL COMPLOTTO CONTRO L’AMERICA
di Philip Roth Edizioni Einaudi Pagine: 410

Romanzo di fantapolitica del 2004. Da leggere e/o da rileggere. Questo libro è un pretesto per indagare sui pericoli che la democrazia corre in ogni momento della storia. Nessun paese è immune da derive autoritarie. Pur con tutti i distinguo del caso, l’elezione di Trump in America rende questo romanzo molto attuale. Oggi abbiamo  “America  first” di Trump, così come ci fu il “Committee for America First” di cui Charles Lindberg fu il portavoce, in cui nel 1940 si ritrovarono uniti, i comunisti, i pacifisti, gli isolazionisti, i fascisti e i repubblicani, per non entrare in guerra e non ostacolare la crociata di Hitler contro i  bolscevichi.

L’ambientazione del romanzo è un quartiere ebraico di Newark (New Jersey) nel 1940. La famiglia Roth, di cui il piccolo Roth sarà la voce narrante del romanzo, è una famiglia di religione e cultura ebraica ma si sente profondamente e orgogliosamente americana. I Roth sentono di appartenere agli Stati Uniti d’America e si sono assimilati ad una logica calvinista basata sull’impegno personale e la responsabilità. Scopriranno di non essere “abbastanza“ americani.

Buona lettura
Carlotta Staderini Chiatante

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LA LAMPADINA
COSI' E'... E CI PIACE!
Lucilla Laureti Crainz ci guida alla ricerca di

Un cioccolatino al giorno
Si sa, è sempre la stagione giusta per la cioccolata, che sia un cioccolatino, una cioccolata in tazza o una granita con la panna. Anche i medici lo dicono, allora bene peccare ma ne deve valere la pena! Bene, non pretendiamo che andiate fino a Bruxelles da Pierre Marcolini o al massimo fino a Toronto dove Brandon Olsen produce mini "opere d'arte" che anche Allan Bay dice "un delitto mangiarle".

Ma torniamo con i piedi per terra, siamo nella vecchia e tradizionale Roma: SAID - un piacere per il gusto e per gli occhi... continua a leggere

Moriondo & Gariglio - Chi non conosce questa antica bottega del cioccolato e in stagione tra i migliori marrons glacé... continua a leggere

La bottega del cioccolato - in zona Monti, stesso tipo di arredo tutto rosso ma bella scelta di cioccolatini e altre amenità... continua a leggere

Gay-Odin - Da quando sono sbarcati a Roma vicino a piazza Ungheria non ti difendi più dal ricevere questi cioccolatini... continua a leggere

Antica Tazza d'oro - La casa del Caffè al Pantheon - il locale è lo stesso da anni ma forse lì c’è il più buon cioccolato con panna!... continua a leggere

Bee Food - Lo trovate in giro con il suo camioncino ape. Producono cioccolatini spesso a bicchierino riempiti di liquore a scelta... continua a leggere

E un’ultima notazione se ci spostiamo al nord Italia, a Padova troviamo Antico Forno Vecchiato - Oltre alle altre squisitezze, producono una crema di cioccolato fondente che si chiama “Scacciapensieri”... continua a leggere

MOSTRE

Marguerite de Merode ci propone un piccolo giro d’Italia al nord di Roma sperando che avrete l’occasione di vedere almeno una delle belle mostre che il nostro Paese propone in questi giorni.

FIRENZE

Palazzo Strozzi: Bill Viola. Rinascimento Elettronico - Un'altra grande mostra del mondo contemporaneo tra le mura di Palazzo Strozzi che, insieme al Battistero di San Giovanni e al Museo dell’Opera del Duomo, ospiteranno le opere del grande artista video-maker Bill Viola. Tratteranno del tema del dolore, i video Observance (2002) e Acceptance (2008), tema che insieme alla morte, alla trascendenza, alla rinascita attraverso gli elementi primari come l’acqua, ma anche al dialogo con l’antico, fondamentale nella città in cui la mostra va in scena, è ben rappresentato nella grande mostra curata da Kira Perov, compagna dell’artista e direttrice del suo studio, e da Arturo Galansino.
Dal 10 marzo al 23 luglio 2017

Palazzo Pitti: Maria Lassnig “Women Power” - Curata da Wolfang Drechsler. Maria Lassnig è una tra le artiste più significative della seconda metà del XX secolo, insieme a Louise Bourgeois e Joan Mitchell. Le opere esposte, coprono cinque diversi decenni di attività dell’artista, il cui tema prediletto è l’autoritratto.
Dal 25 marzo al 25 giugno 2017

Gallerie degli Uffizi: Saranno presentate al pubblico le opere restaurate e le nuove acquisizioni. Tra l’altro:

"La Resurrezione di Lazzaro" del francese Nicolas Froment, dal 7 marzo al 30 aprile 2017.

"Il cosmo magico" di Leonardo da Vinci: l’Adorazione dei Magi ha lasciato per due anni gli Uffizi per essere restaurata all'Opificio delle Pietre, ora è tornata alla Galleria delle Statue e delle Pitture, e ci rimarrà dal 28 marzo al 24 settembre 2017.

MILANO

Palazzo Reale: Keith Haring, curata da Gianni Mercurio. Una mostra piena di colore dell’artista statunitense morto a 31 anni che fu prima graffitaro legato a Jean-Michel Basquiat e alla Beat generation come Burroughs.
Fino al 18 giugno 2017

VENEZIA

Palazzo Ducale: Jheronimus Bosh e Venezia. Curata da Bernard Aikema. La mostra illustra una Venezia colta, attratta, nel Cinquecento, dal mistero e da visioni oniriche. Con le cinquanta opere raccolte in tutta Europa, a cinquecento anni dalla morte di Hieronymus Bosch, la città celebra il maestro fiammingo. Si ruota intorno ai tre capolavori “veneziani” di Bosch, restituiti al loro splendore da un sapiente restauro: il Martirio di Santa Liberata, le Quattro Visioni dell’Aldilà e i Tre Santi Eremiti, appartenenti alle collezioni delle Gallerie dell’Accademia. La mostra ci spiega i perché dell’irresistibile fascinazione per gli universi surreali di Bosch e i suoi rapporti con l’arte e la cultura italiana.
Fino al 4 giugno 2017

ROMA

Galleria Nazionale (GNAM): Giacomo Balla. Un onda di luce - Curata da Stefania Frezzotti. Con una piccola ma interessante mostra alla Gnam di Roma, sono riunite insieme le donazioni dei 35 dipinti donati da Elica e Luce Balla nel 1984 e i dipinti, disegni e studi donati da Luce nel 1994. “Sono opere significative dei momenti salienti della sua attività. Il Filo rosso della sua evoluzione e base di costante sperimentazione, è il valore della luce, del suo scomporsi e ricomporsi nello spazio e nel movimento, che diviene linfa vitale dell'immagine”.
Fino al 26 marzo 2017

 Galleria Corsini: Daniela da Volterra. I dipinti d’Elci - La mostra è dedicata a due dipinti di Daniele Ricciarelli pittore e scultore meglio conosciuto come Daniele da Volterra o come il Braghettone, grande amico di Michelangelo di cui riprende in pieno la plasticità. I dipinti, Elia nel deserto e una Madonna con il Bambino, san Giovannino e santa Barbara sono di una collezione privata e in ottimo stato di conservazione. Sono esposti nella Galleria Corsini insieme a due opere di Jacopino del Conte e di Marcello Venusti, due artisti che riflettono bene insieme al Volterra le tendenze della Roma di Paolo III Farnese e la forte influenza del Buonarotti.
Fino al 7 maggio 2017

Galleria del Cembalo: Paolo Ventura. Early Works and Rare Prints - Una scatola ritrovata. All’interno, work print di progetti inediti e delle ormai rare immagini di War Souvenir: questo è il sorprendente contenuto all’origine della mostra Early Works and Rare Prints. Una prima sezione della mostra è dedicata alla rappresentazione di oggetti trovati casualmente, dissotterrati, posti in relazione gli uni con gli altri: indizi di drammi individuali, di tragedie collettive. Nella seconda sezione della mostra viene presentata una selezione di work print tratte da War Souvenir, alcune delle quali assolutamente inedite: episodi degli anni dell’occupazione tedesca del nord Italia che si trasformano in teatrini della Storia, dove l’artificio della ricostruzione, non riduce il senso della tragedia.
Fino al 29 aprile.



Pensiero Laterale 
Il dopobarba pericoloso

Un mattino, un uomo si fa la barba, come di consueto, poi mette il nuovo dopobarba che gli ha regalato sua moglie per il compleanno. Poco dopo l'uomo, che è un agricoltore e allevatore, va in campagna per raccogliere del cibo per la colazione. Dopo un'ora, non vedendolo rientrare, la moglie si preoccupa e va alla sua ricerca.
Trova il marito a terra, nel campo vicino alla fattoria, privo di sensi e in condizioni gravi.
Quale cibo era andato a raccogliere, l'uomo?
E perché si è ridotto così?

Vedete qui...

La Lampadina - Divertissement Littérarie

In questo numero non c'è un racconto ma un arguto gioco letterario!
Sentitevi liberi di inviarci quanto scrivete, noi, dopo una semplice valutazione di opportunità, pubblicheremo ciò che ci proponete.

Oggi vi proponiamo
"Musicologica", di Laura Noulian

"Come te la Vivaldi?"

“Beethoven, e tu?”

“La febbre di Dvorak
saranno Pergolesi che Ciaikovskij
questo terribile Mahler alla testa
il medico dice che non Debussy
ma io mi stufo di stare sempre in casa
tutti i giorni la stessa Palestrina in brodo
così ogni tanto piglio e me ne Wagner un po’ Fauré.
Non vedi che colorito Verdi che ho?”

“Eh, sì, mi ricordo...
Eri più Rossini, lì, sui Puccini.

Ma senti, Liszt c’è un bar
andiamo a festeggiare il nostro incontro!”

“Stokahausen! Mascagni?
Troppi Stravinskij,
non posso più Berio.”

“Oh, stai Frescobaldi!
Almeno mangiamoci qualcosa. 
Due Paganini al salame, 
qualche Pizzetti al pomodoro...”

“C’hai fame? Buon Prokofieff ti faccia!
Io no. Chopin questo terribile Mahler
che non mi dà Respighi”

“E la tua Dallapiccola?”

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La Lampadina ::: Periodiche illuminazioni
Newsletter di fatti conosciuti ma non approfonditi, luoghi comuni da sfatare, semplici novità.

La Lampadina è una newsletter ideata da Carlo Verga, gestita da un Comitato di redazione composto da: Filippo Antonacci, Isabella Confortini Hall, Lucilla Crainz Laureti, Marguerite de Merode Pratesi, Ranieri Ricci, Carlotta Staderini Chiatante, Lalli Theodoli, Beppe Zezza e redatta con la partecipazione di: Lorenzo Bartolini Salimbeni, Renata Ferrara Pignatelli, Giancarlo Puddu e Angelica Verga. La sede è in via Castiglion del Lago, 57, 00191, Roma.

La newsletter, di natura non politica, non ha scopo di lucro e si propone di fornire - con frequenza inizialmente mensile - "periodiche illuminazioni" su argomenti di vario genere, con spunti di riflessione e informazioni. L'invio viene effettuato su segnalazione degli stessi lettori, agli amici ed agli amici degli amici. il presente numero è inviato a circa duemila persone. Sono gradite da chiunque le collaborazioni e le segnalazioni di persone interessate a ricevere la newsletter.
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