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La Lampadina - n. 80 ::: Aprile 2019

Cari Lettori,
leggendo il sommario di questo numero risalta l'eterogeneità degli argomenti trattati e il protagonismo assoluto dell'uomo in tutte le sue sfacettature. Siamo apparecchiature perfette, regolate da impulsi elettrici e istintivi, siamo creativi, a tratti geniali, efferati e compassionevoli, egocentrici, curiosi e autoreferenziali. Siamo potenzialmente fatali gli uni agli altri; essenziali ed esiziali contemporaneamente. Le nostre esistenze si sono complicate nonostante la forte ricerca di un'apparente semplificazione che teoricamente pervade le nostre azioni...ma questo sarà il tema di un qualche prossimo scritto. Intanto, andiamo avanti anche perchè, come ci ricorda Boris Cyrulnik, "L'evoluzione non ha la retromarcia". Buona lettura!
ICH


Lunedi, 1 aprile 2019

Buongiorno,
oggi la nostra Lampadina si accende su:


CURIOSITÀ – Un principato tutto italiano!
Articolo di Beppe Zezza

C'è qualcuno tra i nostri lettori a conoscenza della esistenza di un Principato, integralmente racchiuso da territorio italiano?
Sono quasi certo di no. Come anche io avrei detto no ieri: passeggiavo nella pineta in riva al lago di Bordeaux quando ho incontrato una mia conoscente che anch'essa approfittava del bel tempo e della temperatura primaverile per fare un po' di moto. Era accompagnata da una bella signora di colore che mi ha presentato come Sandrine Thiebaud-Kangni, una ex atleta franco-africana olimpionica dei 400 mt. Ci siamo messi a conversare. Naturalmente, essendo io un italiano all'estero, si è parlato di Italia e dei luoghi che la Thiebaud nella sua carriera agonistica ha frequentato. Fin qui niente di particolare. Le orecchie mi si sono drizzate però quando la signora mi ha raccontato di avere ricevuto una decorazione dal "principato che si trova in territorio italiano", qualcosa di simile - mi ha detto - a quello che è il Principato di Monaco in territorio francese. Mi sono messo a ridere, affermando con sicurezza  che gli unici due stati presenti in territorio italiano sono lo Stato Città del Vaticano e la Repubblica di San Marino e nessuno dei due è un principato. La giovane ha insistito dandomi anche una quantità di particolari: il principato è retto da un principe, ha una bandiera e una forza militare e si trova in Liguria in prossimità di Bordighera.
Di fronte alla sua insistenza, ho detto che avrei visitato l'onnisciente Internet per informarmi. E... sorpresa! Esiste un Principato di Seborga, che si proclama indipendente e autonomo (anche se non è riconosciuto dalla Stato italiano ne' da alcun altro stato) C'è un principe - eletto dai cittadini, che attualmente pare siano 312! - tal Marcello Menegatto - Marcello I - secondo quanto riportato da Wikipedia. C'è una Costituzione e una Guardia Reale, rilascia targhe automobilistiche. E conia anche una moneta locale, il Luigino, che circola accanto all'euro e che viene collezionato. L’indipendenza è stata reclamata negli anni '50 del secolo scorso, collegando Seborga a una antico principato abbaziale che, dopo alterne vicende, era stato annesso dal Regno di Sardegna. Che dire? I Cittadini di Seborga sono certamente dotati di spirito di iniziativa se conferiscono decorazioni ad atleti stranieri, ma una maggiore pubblicità non guasterebbe. Mi avrebbe evitato una meschina figura!
Forse la cittadina merita una visita.

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Per Carlo Verga:

"Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza, è l’illusione della conoscenza"

Stephen Hawking

TECNOLOGIA - L’idrogeno liquido come carburante per gli aerei?
Articolo di Carlo Verga

Sapevate che un volo New York-Londra, come emissione di sostanze inquinanti (CO2), equivale ad un anno di riscaldamento di una famiglia media?
E che se l’aviazione globale fosse un paese, questo sarebbe tra i primi 10 produttori di inquinamento del mondo?
Tra il 1990 e il 2012, le emissioni di carbonio dell'industria aeronautica mondiale sono aumentate di oltre il 150% pari a circa il 2% del totale ed è un dato destinato a crescere. L’Organizzazione per l'Aviazione Civile Internazionale (ICAO) prospetta per il 2050, un aumento fino al 700% di CO2 dovuto appunto all’aviazione sia civile che militare. Trovare soluzioni alternative ai combustibili fossili da utilizzare nei veicoli a terra (automobili, camion, persino treni) è molto più semplice di quanto non sia per gli aerei, che richiedono grandi quantità di energia.
Una soluzione, potrebbe essere l'idrogeno liquido, (differente dalle cellule a combustione alimentate a idrogeno che convertono l’energia chimica di un combustibile in energia elettrica e calore).
Questo tipo di carburante non richiederebbe drastici cambiamenti di progettazione per gli aerei e di conseguenza costi di conversione accettabili.
L'idrogeno è l'elemento più abbondante dell'universo. Questo elemento si trova principalmente nelle stelle e nei giganti gassosi. l'idrogeno è molto raro nell'atmosfera terrestre (1 ppm) e praticamente inesistente come H2. Giove e Saturno sono composti da circa l'80% di idrogeno, il Sole dal 90%.
L'uso del H2 avrebbe il vantaggio di utilizzare le fonti fossili per ottenere direttamente il gas (a partire, ad esempio, dal metano). L'Husato poi come combustibile nei mezzi di trasporto, reagendo con O2, produrrebbe come unico prodotto di scarto l'acqua, eliminando completamente le emissioni di CO2 e i problemi climatico-ambientali a esse associati.
Uno degli aerei più grandi al momento è il 747 che trasporta quasi 240.000 litri di carburante, utilizzando l’idrogeno, molto più leggero, se ne potrebbe aumentare fortemente l'efficienza e il raggio di azione e naturalmente ridurre le emissioni di CO2.
Tuttavia, a parte lo stoccaggio che è uno degli elementi di incertezza, per le caratteristiche dell’idrogeno che può essere tenuto allo stato liquido o gassoso, il problema maggiore, è la produzione. l'idrogeno atomico e molecolare, non è come il gas naturale, il petrolio o il carbone disponibili a dei costi moderatamente economici, ma essendo molto scarso in natura, si trova combinato ad altri elementi e deve essere prodotto artificialmente con dei costi alti. Pertanto il ciclo di produzione/utilizzo dell’idrogeno è al momento ancora non economico, la sua produzione richiederebbe un'energia superiore di quella ottenibile dalla sua semplice 'combustione'.
L'utilizzo dell'idrogeno liquido come carburante, non è un concetto nuovo. Tra il 2005 e il 2007, la BMW ha prodotto l'Hydrogen 7, un veicolo passeggero a produzione limitata in grado di funzionare a benzina o idrogeno liquido. Concetto questo differente dai veicoli a celle a combustibile a idrogeno costruiti oggi da Toyota e BMW.
Nel mese di ottobre 2018, HES Energy Systems, con sede a Singapore, ha presentato un progetto per la costruzione di un piccolo aereo a idrogeno in grado di trasportare fino a quattro persone. Element One, questo il suo nome, viene definito "il primo velivolo da trasporto regionale idrogeno-elettrico". Progettato come un aereo a emissioni zero, Element One riunisce le due differenti tecnologie (celle a combustione e combustione diretta). Element One è progettato per volare con 4 passeggeri per 500/5000 km, a secondo del tipo di l'idrogeno  utililizzato, se in forma gassosa o liquida.
C'è ancora molto da studiare ma intanto, per poter avere un'idea di cosa succede quando ci spostiamo, calcoliamo e confrontiamo il consumo di energia, le emissioni di CO2 e delle altre emissioni in atmosfera di aerei, automobili e treni per il trasporto passeggeri.
Clicca qui!

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Allegra Hall cita una frase trovata in rete e falsamente attribuita a C.S. Lewis:

"Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio, ma puoi partire da dove sei e cambiare il finale"

VIAGGI - Come è bello viaggiare: Hong Kong
Articolo di Lucilla Crainz Laureti

L’aeroporto con il maggior traffico al mondo! La città con la più alta concentrazione di abitanti. Lo skyline più fantastico che si possa pensare con 7829 grattacieli che di notte fanno spettacolo sulle facciate.
Erano vari anni che ci pensavo, poi una bella occasione è capitata e non c'erano più scuse.
La città è in continuo cambiamento quindi le guide sono stampate ogni due anni e diventano subito vecchie.
Attenzione a scegliere il momento giusto, poi se non vi spaventano 11 ore e mezzo di volo diretto, vale la pena di partire.
Unico museo che abbiamo visitato, il Liangyl, piccolo ma raffinatissimo, ha una collezione preziosa di mobili cinesi antichi, è un museo privato e bisogna prenotare.
Hong Kong è stretta tra la baia e le verdi e lussureggianti montagne, tra passato e futuro, tra il treno a cremagliera che sale al Victoria Peak e i tram strettissimi (ding ding) che attraversano numerosi la città, tra aliscafi che sfrecciano e antiche giunche con le vele rosse che languide veleggiano nella baia, antichi templi profumati di incenso vicino a grattacieli d’acciaio e scale mobili che attraversano sollevate la città. Utilizzate il taxi, ce ne sono molti e costano pochissimo.
Dopo aver demolito quasi tutti gli edifici antichi, la comunità di Hong Kong ha fatto un passo indietro e ora li restaura e li offre per nuove iniziative. Come Parigi che ora piange la fine dei mercati delle Halles e non riesce a trovare una nuova funzione per quello spazio. Per esempio la vecchia stazione di polizia coloniale con grande cortile interno (Tai Kwun) è ora diventato un centro per mostre, concerti, piccoli ristoranti e il vecchio edificio alloggio della polizia è ora un centro per i piccoli artigiani e negozi di design (PMQ).
Hong Kong è conosciuta per il suo ottimo cibo, anatra laccata in primis, da mangiare possibilmente al top floor del Mandarin Oriental o al Club della Bank of China (i camerieri vestono ancora l’antica divisa); subito dopo i dim sum (ravioli) in mille versioni! Una giornata la dedicherei ad una gita a Macau, antica colonia portoghese, ci si arriva con un’ora in aliscafo. Oggi è molto frequentata per i Casino, una specie di Las Vegas… anche lì alberghi modello Venezia o Disney World! Orribili.
Vi sconsigliamo anche il super famoso ristorante “Antonio”, niente di che. Andate invece a fare una passeggiata nella parte vecchia che mantiene ancora il suo fascino.

PRO - TUTTO QUANTO C’È DI PIÙ MODERNO - SPOSTAMENTI FACILI E BEN INDICATI CONTRO - TUTTI SEMPRE DI CORSA
Guarda la foto gallery di Lucilla su Hong Kong

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Isabella Confortini Hall condivide questo suggerimento:

"Vivi come dovessi morire domani.
Impara come dovessi vivere per sempre".

Mahatma Ghand

ABBIAMO OSPITI/ATTUALITÀ – È iniziato il tramonto dell’Occidente?
Articolo di Emanuele Ludovisi – Autore Ospite de La Lampadina

Nell’estate del 1918 veniva pubblicata la prima parte del monumentale saggio di Spengler "Il tramonto dell’occidente". Spengler fu uno studioso di scienze naturali e matematica e un controverso erudito del suo tempo (Thomas Mann lo definirà in una sua lettera " …scimmia astuta… di Nietzsche… preoccupato dai suoi vaticini profetici e orientati a una visione troppo assoluta dei destini dell’umanità"). Con i suoi studi Spengler fu capace di spaziare in un vasto campo che racchiude storia, filosofia, arte e sociologia, arrivando a definire la sua opera un tentativo " … di predire il destino di una civiltà e, propriamente, dell’unica civiltà che oggi stia realizzandosi sul nostro pianeta, la civiltà euro-occidentale e americana, nei suoi stadi futuri…".
Obiettivo estremamente ambizioso che lo studioso affrontò analizzando l’evoluzione, dalla nascita all’estinzione, delle maggiori civiltà  (dalla babilonese, alla cinese, a quella greco-romana) che hanno governato la storia antica del mondo.
La suggestiva e complessa analisi di Spengler giunge alla conclusione che le civiltà, proprio come accade a ogni uomo, vivano delle stagioni che racchiudono le fasi della vita, dall’infanzia alla maturità, sino alla decadenza della vecchiaia che conduce poi alla morte. In una frase del capitolo conclusivo dell’opera, è forse racchiusa la sintesi più compiuta del pensiero di Spengler. Scrive lo studioso nelle ultime pagine " …l’avvento del cesarismo spezzerà la dittatura del danaro e della sua arma politica, la democrazia. Dopo un lungo trionfo dell’economia cosmopolita e dei suoi interessi sulla forza politica creatrice, l’aspetto politico della vita dimostrerà di essere, malgrado tutto, il più forte…".
La tesi di Spengler, dopo aver ripercorso lo sviluppo e la fine delle antiche civiltà, è in sostanza che l’evoluzione e il progressivo consolidamento di una civiltà è strettamente connesso con la sua capacità di accrescere la propria ricchezza attraverso il commercio e l’economia. E che la crescita dell’economia ha bisogno, a sua volta, per potersi consolidare e prosperare, dell’indispensabile strumento della democrazia, l’unica forma politica di partecipazione del popolo in grado di garantire una piena libertà di espressione. In sostanza il complesso saggio di Spengler ci vuole dire: una civiltà si sviluppa solo quando la libertà garantita da un sistema politico democratico può assicurare al popolo una totale indipendenza di azione in tutti i campi di attività, compresa l’economia che diviene così lo strumento di arricchimento di quella civiltà. E tuttavia è quella stessa libertà di azione in tutti i campi dello scibile umano a innescare, secondo lo studioso, paradossalmente, l’inizio della decadenza. Difatti, per Spengler, è proprio quella piena libertà, indice principe di una società matura, a favorire una sorta di totale revisionismo dei valori fondanti che hanno guidato lo spirito di sviluppo della civiltà. Il monito dello studioso è dunque quello di farci notare come una società opulenta, ricca, democratica, finisca sempre, prima o poi, per rimettere in discussione tutto il corpo degli elementi fondanti del sistema su cui poggia, in nome proprio di quella libertà che ne ha garantito la crescita e l’affermazione. La civiltà entra, secondo le tesi di Spengler, in una, diremmo oggi, ‘modalità’ di autodistruzione, per l’incapacità paradossale di  saper porre un confine di saggezza e buon senso al nostro stesso bisogno di libertà conquistata con lo strumento della democrazia. Spengler, oltre alla ricchezza sviluppata dall’economia, identifica nella circolazione delle idee e più in particolare nella comunicazione dei ‘media’, l’altro veicolo indispensabile per favorire questa ‘modalità’ di autodistruzione. I ‘media’, sospinti dal vento impetuoso della libertà democratica e da una tensione ‘faustiana’ di costante rigenerazione, sono lo strumento per cui i valori fondanti vengono di continuo dibattuti, analizzati, messi in discussione e alla fine demoliti aprendo così la via al ‘cesarismo’. All’avvento dunque di una personalità che, in virtù del suo carisma, riuscirà a riproporre dei valori fondanti cui far riferimento (con il concreto rischio che questi nuovi valori fondanti possano contenere, come già accaduto nella storia, fattori di spaventosa disumanità) e di cui il “popolo” (termine oggi di cui si fa un enorme abuso) ha d’altra parte assoluta necessità.
Ecco dunque la spirale perversa che Spengler ha immaginato: le libertà democratiche favoriscono lo sviluppo della ricchezza, il benessere economico diffuso assieme alla crescita delle libertà individuali, finisce per favorire uno sviluppo della indipendenza in tutti i campi, quindi anche nell’utilizzo dei ‘media’, nei costumi sociali, nelle dinamiche delle speculazioni sociologiche e psicologiche alla base della comunità civile, allontanando così, quella stessa comunità, dai propri valori fondanti e finendo per favorire l’avvento di un nuovo ‘Cesare’.
Aristotele, diversi secoli prima, forse, era giunto a una tesi non dissimile quando aveva scritto che nella storia di una civiltà vi è sempre un momento in cui si crea confusione tra il concetto di ‘libertà’ e quello di ‘licenza’ (intesa come cattiva interpretazione dei limiti che pure debbono esistere nelle libertà individuali per poter garantire quelle collettive) e che in quel momento inizia la decadenza di quella civiltà.
I segnali che oggi ci giungono dalle diverse parti del mondo, con l’avvento di personaggi caratterizzati da tratti della personalità particolarmente forti e da una diffusa retorica populista, assieme all’affermarsi dei nuovi strumenti di comunicazione mediale quali i ‘social’, sempre più egemoni nel condizionare gli orientamenti anche politici dei cittadini, ci debbono indurre a rileggere con attenzione (e preoccupazione) le profetiche tesi di Spengler.
Se si riflette poi come l’attuale fase storica sia stata proprio innescata in occidente dalla grande crisi economica del 2007/2008 (ritenuta oggi dagli studiosi anche più grave e profonda di quella del 1929), a seguito di una spericolata dittatura della finanza a partire dalla seconda parte del ‘900, allora le tesi dell’opera di Spengler appaiono di straordinaria attualità e impressionante lucidità.
Certo, resta difficile credere che nella complessa equazione che disegna la vita di una civiltà come quella che disegna la vita di un singolo individuo, si possano prevedere tutte le incognite degli accidenti che finiscono per delineare il corso di un destino. E tuttavia l’opera di Spengler appare comunque portatrice di alcune verità che sembrerebbero regolare la meccanica dei comportamenti umani sino a proporci, se non proprio una vera previsione degli accadimenti futuri, quantomeno una lucida premonizione dei disastri che sempre incombono sull’umanità quando si smarrisce il senso di un destino collettivo che non può e non deve prescindere dai principi del diritto universale fondati sui valori della solidarietà, il senso di giustizia, il rispetto degli altri, il rifiuto di ogni violenza, l’esercizio costante del dubbio per le proprie certezze.
Quando la consapevolezza di questo inevitabile destino collettivo si smarrisce si aprono le porte ai peggiori orrori della storia. I mostri assopiti si risvegliano.
E dunque, è forse iniziato il tramonto dell’occidente.

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La Redazione suggerisce:

"La gente è strana: si infastidisce sempre per cose banali, e poi dei problemi gravi come il totale spreco della propria esistenza, sembra accorgersene a stento".

Charles Bukowsky

ABBIAMO OSPITI/MUSICA – Alpini nel 1916
Articolo di Marco Patriarca – Autore Ospite de La Lampadina

Ho risentito quel canto che canticchiavo tranquillamente da bambino. Faceva da sfondo alla  rievocazione degli alpini sul Monte  Grappa in un programma di  RAI Storia.
È un canto che fa venire i brividi: “Ta-pum, Ta-pum Ta-pum… soldatino non farti ammazzar…” raccomandano amorevolmente alla giovane penna nera, la madre, il padre e la fidanzata. Il cannone tuona mentre le granate gli piovono intorno … Ta - Pum – Ta - pum Ta - pum. (Ascolta Ta Pum cantata da mille cori nell'arena di Verona).
Dopo un secolo quel canto alpino eseguito in una chiesa, in una sala o all’aperto da uno dei fantastici nostri cori può far inumidire irresistibilmente gli occhi. Poi, alle prime note dello Stelutis Alpinis, “Si tu vens cà su tas crétis,” note che il friulano Arturo Zardini fa nascere dal nulla, molti, pur così lontani da quegli eventi, cominciano a sentir un lieve groppo in gola. (Ascolta il Coro della Brigata Julia).
Pochi minuti di quello spiritual alpino bastano per cancellare momentaneamente tutto ciò che di terrestre occupa la mente, lasciando l’anima interamente allo scoperto. Come negli spirituals dei neri americani molti di questi canti non hanno moniti o invettive, lanciano semplicemente messaggi ai vivi” …mi hanno sotterrato in una terra ricoperta di stelle alpine – canta il giovane marito e … …quando a ciàse tu es sola e tu preis par mi il mio spirto intor ti svole, jo e la stele sim cun te” . Forse per questo gli italiani che non hanno mai molto amato le divise militari, e rispettato solo quelle dei carabinieri, quella degli alpini è la sola che susciti in noi qualcosa che assomigli all’amore. Quei canti raccontano che fra le la ferocia degli eserciti, le devastazioni delle città e le crudeltà verso le popolazioni, è bello pensare che vi fosse anche un’altra guerra: la guerra degli alpini; non meno dura ma più umana. Forse non era così. Quella era la cosiddetta guerra moderna e non aveva più nulla di umano né di romantico: niente brividi degli hurrah e delle cariche di cavalleria; il fronte avanzava di pochi metri per volta; si combatteva in trincea dove gli uomini erano talpe nascoste nel fango che guardavano in terra e che si trasformavano in volpi prima di salire strisciando in superficie ed essere potenzialmente falciati a migliaia dalle mitragliatrici nemiche. L’estetica della guerra, prima vagheggiata da romantici, intellettuali rivoluzionari, avanguardisti e futuristi era andata subito in pezzi.

Dopo la pace si misero al lavoro i grandi narratori, come Remarque, Musil o Gadda, raccontarono storie drammatiche; e centinaia di poeti, fra cui Ungaretti, Verhaeren o Sassoon, scrissero alcune alte poesie, alcune gloriose, altre evocative ed eroiche, molte retoriche. Ma i popoli del dopoguerra erano smarriti; nella realtà tutti avevano perso; e il tacere di quelle macellerie era divenuto per tutti una necessità. Per oltre mezzo secolo il canto popolare degli alpini è restato l’unico sentimento popolare delle Grande Guerra. Non era una semplice testimonianza o la rievocazione di quei terribili avvenimenti; quei canti hanno rivestito quelle tragedie di una poesia umana universale con note le parole semplici e famigliari della nostra gente che fanno parte del nostro mondo. Chiunque le abbia udite, in qualsiasi angolo della terra, ancora oggi non può restarvi indifferente, come testimonia il continuo successo delle innumerevoli missioni musicali dei cori alpini negli Stati Uniti e in Argentina.

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La Redazione:

"Per studiare le leggi della storia dobbiamo sostituire completamente l’oggetto della nostra indagine, lasciare in pace i re, i ministri e i generali, e studiare quegli elementi omogenei e infinitesimali che condizionano il comportamento delle masse.” 

Lev Tolstoj

 

ABBIAMO OSPITI / MEDICINA – I tanti volti dell’epilessia
Articolo di Nicola Specchio* – Autore Ospite de La Lampadina

Dalla predisposizione genetica alla farmaco resistenza. Cosa si sta facendo in un centro d’eccellenza tutto italiano. 

L’epilessia è una patologia neurologica caratterizzata da crisi epilettiche ricorrenti, dovute all’iperattività dei neuroni: la loro attivazione può causare improvvisa perdita della coscienza. Ad essere maggiormente colpiti da questa patologia, sono i bambini. Nei due terzi dei casi infatti, la malattia si manifesta prima della pubertà.
L'epilessia è una malattia neurologica, dovuta sia ad una predisposizione genetica, sia a lesioni cerebrali. Interessa mediamente l'1% della popolazione. Si manifesta con crisi di vario tipo, nei primi anni di vita (entro i 12 anni nel 70% dei casi), con conseguenze negative sullo sviluppo psicomotorio e ricadute sul piano sociale.
Un terzo dei pazienti resiste al trattamento con i farmaci e di questi il 10-15%, presenta una lesione cerebrale operabile. La chirurgia dell'epilessia è indicata, infatti, solo quando l'area epilettogena (zona del cervello responsabile delle crisi) è circoscritta e la sua asportazione non causa deficit neurologici.
L'epilessia è una delle malattie “sociali” più delicate da gestire: oltre a provare disagio a causa della loro situazione, coloro i quali sono affetti da epilessia, si trovano a dover fare i conti con una società non ancora pronta ad accoglierli, aggiungendo al disturbo fisico anche il disagio psichico e la tendenza all'emarginazione.
Se si tratta di epilessia in età pediatrica il contesto è ancor più delicato, e diviene fondamentale un'azione “a tre”, formata dal bambino, dal medico e dai genitori. Questi ultimi in particolare, devono riuscire ad accompagnare il piccolo nei suoi percorsi quotidiani, senza limitarlo nelle azioni e nelle scelte, per timore di vederlo soffrire. L'epilessia non è sinonimo di malattia mentale e, con i dovuti accorgimenti e le dovute cure, il bambino che ne è affetto può svolgere un'esistenza normale.
Il 30% di tutte le epilessie è resistente ai farmaci (epilessia farmacoresistente). Il punto chiave, quando si parla di epilessie farmacoresistenti, è che molto spesso è necessario un trattamento farmacologico a lungo termine o addirittura a vita.
L’approccio ideale alla cura dell’epilessia quindi, si potrebbe riassumere come segue: nei pazienti di nuova diagnosi, effettuare dei trial farmacologici con una prima e seconda monoterapia o utilizzando contemporaneamente più di un farmaco, con l’obiettivo di raggiungere la libertà dalle crisi. Nei pazienti con epilessia farmacoresistente, dopo aver effettuato uno studio approfondito con elettroencefalogramma, Risonanza Magnetica cerebrale ed altre indagini, possono essere indirizzati ad un percorso che preveda la rimozione chirurgica della zona epilettogena (chirurgia resettiva). Gli obiettivi della chirurgia sono quelli di avere un controllo completo delle crisi, sospendere i farmaci antiepilettici e migliorare le abilità cognitive e motorie. Nei pazienti che non sono candidati alla chirurgia resettiva, il percorso migliore è quello della stimolazione del nervo vago.

Il Centro per l'epilessia del Bambin Gesù
All'ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, ogni anno vengono effettuati oltre 600 ricoveri per epilessia, pari a circa il 60% delle attività dell'unità Operativa Complessa di Neurologia. Dal 2010 ad oggi, sono stati eseguiti più di 140 interventi chirurgici con una percentuale di successo pari al 70%. Vale a dire che 7 bambini su 10 sono guariti completamente. Quanto più l'intervento è precoce, tanto meno gravi saranno le conseguenze della malattia. Il Centro è coinvolto in trial internazionali per la sperimentazione di farmaci ancora non in commercio e grazie alla collaborazione tra neurologi e ricercatori dei laboratori di genetica e genomica dell'Ospedale, negli ultimi anni sono stati individuati nuovi geni responsabili dell'epilessia ed è stato possibile diagnosticare e curare con trattamenti mirati un alto numero di bambini con epilessia insorta nei primi mesi di vita.

*Nicola Specchio Responsabile Unità Epilessie rare e complesse Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

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La Redazione:

"Coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, di solito lo fanno".

Steve Jobs

COSTUME - Sbalordimento? Stupore? Vergogna? 
Articolo di Lalli Theodoli

Abitiamo senza dubbio forse nella più bella città del mondo, carica di millenni di storia documentati da splendidi monumenti che vanno dall’antica Roma fino alle ultime realizzazioni architettoniche dell’EUR.
Sembra impossibile ma proprio questa città gode della peggiore manutenzione di tutta Italia. Nulla funziona, tutto cade e crolla.
Per cui

CRONACA DI UNA GIORNATA POSSIBILE
La signora Pina si alza di buon umore. È una bellissima giornata romana. Deve fare qualche giro al centro ed osa per questo svegliare l’auto che dorme nel parcheggio da giorni. Fischietta contenta, un’occhiata al Campidoglio, uno all’Altare della Patria, ed imbocca veloce via Quattro Novembre. Ma la salita la tradisce. Un autobus le stringe il passaggio facendola piombare in una buca. Sbatte forte la testa contro il finestrino. Fa male. Pensa di continuare la salita rimbalzando nelle buche ad ogni passo e ad ogni passo sentendosi come dentro ad una centrifuga. Capisce perché in alcuni quartieri i cittadini provvedono direttamente alla riparazione delle buche armati di palette e bitume.

Continua indomita. Lascia però la macchina e decide di affidarsi ai mezzi pubblici. Alla fermata del Tritone ce ne sono parecchi. Per ognuno è indicato con precisione il percorso: Barberini, Tritone, Largo Chigi ecc. Posto per terra un cartello rotondo con un’unica indicazione: un grosso numero scritto a penna. Alla scritta se ne aggiunge presto una seconda: “SI VABBE’ MA ANDO’ CAV VA ??” E non c’è scritto CAV.

Cerca con fatica un tabaccaio e si impadronisce del suo biglietto. Non ha nulla contro il pagamento di un pedaggio per il trasporto pubblico ma, dopo aver pagato un biglietto 1 euro e 50, non si aspetta di essere issata in un mezzo in cui un fiammifero non potrebbe cadere. La borsa con la lunga tracolla rimane spiaccicata sei persone indietro. Occorre farne un recupero come per una lenza da pesca. Impossibile arrivare, se anche lo si volesse veramente, all’OBLITERATORE situato dove il posto fra i sedili è più stretto e dove è assolutamente impossibile passare. Per scendere bisogna lottare strenuamente come per salire. Ce la fa a fatica uscendo dalla parte riservata all’entrata. Scarmigliata (ha soggiornato traballante con la testa sotto l’ascella di un altissimo signore), il paltò slacciato (i bottoni sono rimasti tra la folla). Ma salva! Si salva dato che non appena è scesa ha saputo che un autobus è andato a fuoco proprio a Via del Tritone. I social si sono scatenati immediatamente: “Il Sindaco ci aveva promesso 600 autobus nuovi FIAMMANTI! “Ecco il primo! Ha mantenuto la promessa. In effetti poi che andranno a fuoco saranno 11 e non 600.

In macchina…capocciate, in autobus una lotta….la Signora Pina decide di rilassarsi con quattro passi a piedi. Si concede di accendersi una sigaretta. Qualche boccata rilassante e poi….se la tiene in mano per più di mezz’ora. Non vuole buttarla a terra ma non c’è ombra di un cestino. Vede anche proprietari di cani con in mano “il sacchetto” che si guardano intorno smarriti. Alcuni lo riportano a casa. Ecco finalmente i cassonetti…stracolmi. Se traboccano però vuole almeno dire che ne facciamo uso… quando ci sono. Dall’altra parte della strada un ragazzo extracomunitario armato di scopa tiene pulito un pezzo di marciapiede. Lontano e molto discreto un bicchierino. Per chi vuole offrire un piccolo aiuto.

La signora Pina non vuole darla vinta ad una giornata che si era aperta piena di luce. Decide di fare una passeggiata a Colle Oppio. Compariva in un recente film tutto pulito ed in ordine. Sì ma per il film. Ora è un tripudio di cartacce. L’erba alta ha soffocato le scarne aiuole.

Torna a casa sconsolata.

La pulizia affidata alla buona volontà di un extracomunitario, le buche alla buona volontà di esasperati residenti, i giardini in ordine solo quando, come quello degli ARANCI all’Aventino, sono stati adottati da grosse Società che li mantengono. Perfino tre quadratini di prato all’incrocio di Belle Arti hanno avuto bisogno di essere adottati.

Ed è una città meravigliosa la nostra per la quale però ci auguriamo un futuro molto migliore.

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Infatti da febbraio 2019 La Lampadina inizierà a dialogare con tutti voi anche attraverso questo canale!

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FLASH NEWS!

Un po' qua, un po' là... 

Imprese e redditività - Sapete che le top aziende italiane con ricavi da 20 a 120 milioni sono 500 e sono cresciute del 13% tra il 2011 e 2017 e nell’ultimo triennio hanno prodotto utili industriali pari al 19% delle vendite?
CV

* * *

Nuovi forni - Tempi rapidissimi per cucinare con i nuovi forni elettromagnetici. Questi, oltre al sistema di cottura tradizionale, possono utilizzare anche le onde elettromagnetiche. Il sistema dei forni a microonde scalda le molecole di acqua contenute negli alimenti: per i nuovi tipi basta impostare il tipo di alimento che si vuole cucinare e automaticamente il forno procederà portandolo alla giusta cottura. In pratica se dobbiamo cucinare un arrosto, il forno è in grado di emettere onde a una frequenza capace di cuocere la fibra di quel tipo di molecola, nei tempi giusti.
Per la presentazione di questo tipo di forno, la Miele dimostrava il funzionamento inserendo nel forno una scatola di ghiaccio con all'interno un filetto di pesce.
Al termine della cottura, la scatola di ghiaccio era intatta e il filetto di pesce, perfettamente cotto a puntino...
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CV

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Un altro atroce dubbio! -  La seconda versione del Caravaggio, “Judith Decapitazione di Oloferne” (del 1607 circa) ritrovata in Francia è vera o falsa?

Il quadro sarà esposto a New York dal 10 al 17 Maggio, andrà all’asta a Tolosa a giugno, il prezzo stimato da 114 a 171 milioni di dollari. Nel 2016, il dipinto è stato segnalato al Ministero della Cultura francese, che ha posto un divieto di esportazione per 30 mesi. Il divieto è stato revocato lo scorso dicembre dopo che il governo francese ha rifiutato di acquistarlo. Quando l'opera appena scoperta è stata esposta alla Pinacoteca di Brera a Milano nel 2016, un membro del consiglio di amministrazione del museo si è dimesso in segno di protesta.
Mina Gregori, storica dell'arte e specialista di Caravaggio, è tra i dubbiosi. Attribuirebbe l’opera a Louis Finson, un contemporaneo di Caravaggio noto per aver copiato le pittura originali del maestro. Chissà?
CV

 

APPUNTAMENTI DELL'ASSOCIAZIONE
LA LAMPADINA:::PERIODICHE ILLUMINAZIONI

Ecco i prossimi appuntamenti dedicati ai Soci de La Lampadina.

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Mercoledì 10 Aprile | Ore 10.30
Scuderie del Quirinale “La scienza prima della scienza”

Appuntamento con Leonardo da Vinci alle Scuderie del Quirinale per una visita guidata dalla dottoressa Vannella Carrelli Palombi. Un'esposizione per celebrare il cinquecentenario della morte di Leonardo, in collaborazione con due musei milanesi, l’Ambrosiana e il Museo della Scienza e della Tecnica, cercando di allargare lo sguardo dalla sua prospettiva anche a quella dei suoi contemporanei.

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2 maggio 2019 |Ore 18.30
Palazzo Merulana

Giacomo Balla.
Dal Futurismo astratto al Futurismo iconico.

Ludovico Pratesi ci accompagna a scoprire la mostra a cura di Fabio Benzi, appena inaugurata il 21 marzo scorso. L'esposizione parte dal famoso dipinto Primo Carnera del 1933, opera eccezionale della produzione del Maestro futurista, custodita nella collezione permanente di Palazzo Merulana e dipinta sui due lati. Vaprofumo del 1926 da una parte, che rappresenta appieno il giocoso sistema sinestetico del futurismo balliano dell’epoca; e il Ritratto di Primo Carnera del 1933 dall'altra. Balla studiava un possibile sviluppo e rinnovamento del Futurismo, contenuto indagato in questa mostra, nella quale si riuniscono circa sessanta opere.

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24-25-26 Maggio 2019
Un weekend a Napoli per svelare una città nascosta, "sotterranea" tra arte antica, musica e residenze private.

Scriveteci per saperne di più!

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La partecipazione agli appuntamenti è prevista previa iscrizione. 

Per info su questi eventi, e sull'Associazione, scriveteci a
appuntamenti@lalampadina.net

 


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E ANCORA
FLASH NEWS!
 

Architettura al top!  

Un senso di solidarietà e di riunione, così parla del suo progetto “il vascello” Thomas Heatherwick- un reticolo ascendente di scale ispirato a luoghi di incontro del passato per riunire le persone. Una struttura di 50 mt di altezza al centro di uno dei più grandi progetti di sviluppo di New York, l’Hudson Yards. Ha 16 piani ed è composto da 154 serie di scale che zigzagano su e giù in una rete a nido d'ape con 2464 scalini.
Il progetto Hudson Yards  è "probabilmente il più grande sviluppo immobiliare nella storia degli Stati Uniti". Situato sul lato ovest di Manhattan, Hudson Yards si compone di 6 milioni di metri quadrati di edifici residenziali, commerciali e al dettaglio.
CV

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Cos'è la lobbia? -  Forse non tutti sanno che "la lobbia", forma di cappello che veniva usata da tutte le persone eleganti a cavallo della metà del secolo scorso, deve il suo nome al deputato Cristiano Lobbia il quale nel lontano 1869 nel corso di un attentato fu colpito alla testa con un bastone che ne ammaccò la bombetta. Il motivo dell'attentato era che il deputato aveva alzato un putiferio sulla privatizzazione dei tabacchi. 
BZ

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L'acqua oggi. - Sono più di 844 milioni in tutto il mondo, le persone che soffrono per la mancanza di  acqua potabile. Una su tre non ha accesso a un bagno moderno.

Un team di ingegneri dell’Università di Austin Texas ha sviluppato un sistema in grado di produrre acqua direttamente dall'umidità dell’aria. Secondo i ricercatori sono 37,5 i milioni di miliardi di litri d'acqua che “galleggiano” nell'atmosfera
I deumidificatori frigoriferi e condizionatori con il loro funzionamento, già producono acqua però con la necessità di molta energia.
Il team dell'Università di Austin ha sviluppato un sistema a consumo energetico pari a 0. Vengono utilizzate delle sostanze denominate  idrogel che opportunamente modificate (super spugne) sono in grado di assorbire e trattenere notevoli quantità di acqua. L’acqua così raccolta viene poi rilasciata alla luce del sole. Dai primi test si è ottenuta una produzione giornaliera fino a 50 litri di acqua per chilogrammo di idrogel modificato.
Questo nuovo sistema potrebbe fornire acqua potabile pulita e sicura in molte aree colpite dalla carenza d'acqua in tutto il mondo.
Leggi per capire come funziona
CV

 

La Roma dei Re
Nella capitale una mostra racconta i primordi dell'Urbe
di Maria Giovanna Forlani

La Mostra, allestita nelle sale dei Musei Capitolini, si articola in un percorso suddiviso tra primo e secondo piano di palazzo Caffarelli. Voluta dal Sovrintendente Claudio Parisi Presicce, e curata da Isabella Damiani, è preminentemente destinata alle scuole e si apre con un suggestivo video, ricchissimo di particolari tecnici propri della ricerca archeologica.
Interessante la Mostra per ogni tipo di visitatore, perché attraverso una grande quantità di reperti archeologici, autentici e restaurati, relativi alla vita quotidiana ed al culto degli dei, si ricostruiscono e documentano costumi, ideologie, tecniche, trasformazioni sociali e culturali che riaffiorano dalla leggenda; un viaggio avvincente che propone un percorso storico-archeologico che ha inizio con la Fondazione di Roma (753 a.C.) e giunge alla proclamazione della Repubblica (509 a.C.). I 7 Colli sono il teatro di innumerevoli campagne archeologiche dalle quali sono emerse stratificazioni di materiali e di oggetti che testimoniano i rapporti con le civiltà limitrofe da cui nasce una prima urbe non sul Palatino ma sul Campidoglio.
I reperti esposti (tra cui oggetti di lusso o di prestigio) consentono di ricostruire i ruoli, le figure sociali ed i costumi delle comunità romane. Le sale della Mostra dedicate ai Fori (Foro Boario, Campidoglio, Foro di Augusto, Esquilino, Quirinale), attestano i mutamenti delle capacità tecniche delle comunità e indicano come la Roma Capitolina accogliesse o escludesse altre civiltà e culture.
La Mostra copre l’arco temporale dal 753 a.C. (anno al quale convenzionalmente si fa risalire la Fondazione di Roma ad opera di Romolo), fino al 509 a.C. allorché Tarquinio il Superbo è messo al bando ed è instaurata la Repubblica.
Tutto questo può rappresentare un buon punto di riferimento da cui partire per arrivare forse a scoprire che i 7 Re di Roma potrebbero essere stati più di 7. Così come i 7 Colli non sono 7.
Il percorso si divide in 8 sezioni, ciascuna dedicata ad un’area archeologica. Prediligiamo quella dedicata al Foro Boario e quella del Tempio di Giove.
Continua a leggere sul sito

Festeggiamenti de La Lampadina

Una bellisima domenica in campagna per festeggiare il matrimonio di Filippo ed Elisabetta!

SUGGERIMENTI "ILLUMINANTI"

DA SEGUIRE: Dove dormo stasera? Il 3 aprile 2019, alle ore 11.00, incontro all'Auditorium San Paolo con il Dipartimento di Neuroscienze del Bambin Gesù e la Onlus "Soggiorno Sereno Sandro Gabbani", composta da una cinquantina di albergatori romani, che da anni, in diversi hotel di Roma, offre gratuitamente ospitalità ai genitori dei bambini ricoverati in tutto l'ospedale Pediatrico Bambino Gesù...
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DA VEDERE: Royal Opera House in diretta al cinema - La forza del destino: 2 aprile 2019. Opera epica rappresentata alla Royal Opera dopo oltre un decennio, in una spettacolare produzione di Christof Loy della Dutch National Opera. Il cast superbo comprenderà Anna Netrebko e Jonas Kaufmann nel ruolo degli amanti sfortunati Leonora e Don Alvaro.
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MOSTRE
 Ecco le segnalazioni di Marguerite de Merode

Quest’anno si celebrano i 500 anni della morte del grande genio rinascimentale, Leonardo da Vinci, avvenuta il 2 maggio del 1519 ad Amboise, in Francia, cittadina della Valle della Loira dove Leonardo viveva alla corte di re Francesco I. Si è appena aperta la mostra delle Scuderie del Quirinale, dedicata al Leonardo ingegnere e umanista e vi segnalo già da ora l’importante mostra che gli verrà dedicata a Parigi, al Louvre. Sarà inaugurata ad ottobre di quest’anno. In giro per l’Italia e per l’Europa sarà celebrato ovunque: Milano, Firenze, Roma, Parigi e Londra.

ROMA

Galleria Nazionale d’arte antica in Palazzo Corsini: Robert Mapplethorpe - "L’obiettivo sensibile".
Sono 45 le opere esposte all’interno del museo, con un’attenzione su alcuni temi ricorrenti dell’artista statunitense: lo studio delle nature morte, dei paesaggi, della statuaria classica e della composizione rinascimentale. Interessante incontro con l’arte antica e i soggetti esternamente contemporanei ma con il rigore classico della composizione, totalmente priva di imperfezioni.

Fino al 30 giugno

Galleria nazionale d'Arte Antica a Palazzo Barberini  Il trionfo dei sensi. Nuova luce su Mattia e Gregorio Preti, a cura di Alessandro Cosma e Yuri Primarosa.

La mostra ruota attorno all’Allegoria dei cinque sensi delle Gallerie Nazionali, proveniente dalla collezione Barberini. Il dipinto, restaurato per l’occasione, sarà presentato accanto a undici altre opere inedite eseguiti da Mattia e Gregorio Preti. Si getta nuova luce sul periodo romano dei due artisti.
Fino al 16 giugno

MILANO

Palazzo Reale:
- Antonello da Messina; Dentro la pittura

Una mostra da non perdere in cui saranno esposte diciannove opere su 35 riconosciute al grande Maestro, tra cui i capolavori provenienti da Palazzo Abatellis di Palermo e dal Museo Regionale Interdisciplinare di Messina. La mostra è guidata attraverso i taccuini di Giovan Battista Cavalcaselle, storico, scrittore e critico d’arte dell'800, che ricostruiscono il primo catalogo di Antonello.
Fino al 02.06.2019

Il meraviglioso mondo della natura. Una favola fra arte, mito e scienza.

Una favola di bellezza che, nella Sala delle Cariatidi, si trasforma, per l’occasione, per accogliere il “Ciclo di Orfeo“ e che ci fa rivivere con 23 tele e grazie a un particolare allestimento, uno dei più singolari complessi figurativi del Seicento in Italia.
Fino al 14 Luglio

FIRENZE

Palazzo Strozzi:  Verrocchio, il maestro di Leonardo.

Curata da due tra i maggiori esperti del Quattrocento, Francesco Caglioti e Andrea De Marchi, la mostra viene ospitata a Palazzo Strozzi, con una sezione speciale al Museo Nazionale del Bargello. Comprende oltre 120 opere tra dipinti, sculture e disegni, con prestiti provenienti da oltre settanta tra i più importanti musei e collezioni private del mondo. È la prima retrospettiva mai dedicata al Verrocchio mostrando al contempo gli esordi di Leonardo da Vinci, con sette sue opere, alcune delle quali per la prima volta esposte in Italia, inoltre offre uno sguardo sulla produzione artistica a Firenze tra il 1460 e il 1490 circa, all’epoca di Lorenzo il Magnifico.
Fino al 14 luglio

Museo Novecento: Exit Morandi curata da Maria Cristina Bandera e Sergio Risaliti.
L’artista che Longhi, in veste di nuovo titolare della cattedra di Storia dell’Arte all’Università di Bologna evocava con queste parole: “Morandi non sarà secondo a nessuno” è stato definito al suo tempo come artista di avanguardia e al contempo profondamente antico. Ci saranno in mostra a Milano, nature morte, paesaggi, fiori e una serie di incisioni.
Fino al 27 giugno

Vai alla pagina delle mostre sul sito!

 

ALL'OLIMPICO CON
LA LAMPADINA

 

Due appuntamenti per aprile al Teatro Olimpico di Roma

dal 16 al 20 aprile 2019

SONICS - STEAM


Una storia fatta di passione, soddisfazioni e grandi traguardi: vere acrobazie!
I Sonics sono tra i primi rappresentanti italiani conosciuti a livello internazionale del Teatro acrobatico aereo. La corrente artistica SteamPunk ha ispirato il nuovo progetto degli acrobati Sonics, che l’hanno declinata in modo originale e personalissimo nell’universo di uno show acrobatico e visuale innovativo e divertente. Steam è un racconto fatto di numeri aereo-acrobatici e grandi quadri visuali nei quali il vero protagonista è il tempo.
Bloccati in una futuristica aereo-stazione, 6 bizzarri ed eccentrici personaggi tentano di continuare il loro viaggio. Costretti a passare del tempo insieme, incroceranno le loro storie e avventure dando vita ad uno spettacolo ricco di colpi di scena, momenti rocamboleschi e spettacolari performance acrobatiche in vero “stile Sonics”, compiute su macchine sceniche uniche e speciali di loro invenzione.

Clicca qui per conoscere le riduzioni previste nei giorni 16-17-18 aprile

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9 aprile

ABBA DREAM
The Ultimate Abba Tribute Show

Gli ABBA si formarono intorno al 1970 senza mai cambiare la loro formazione: Björn Ulvaeus, Benny Andersson, Agnetha Fältskog e Anni-Frid Lyngstad (meglio conosciuta come “Frida”), dalla loro storica esibizione all’Eurofestival con il brano “Waterloo” ebbe inizio una carriera folgorante con oltre 400 milioni di dischi venduti in tutto il mondo.

ABBAdream ripropone le loro canzoni in versione originale, eseguite da una coverband interamente dal vivo. Ma non è solo la musica a fare grande uno spettacolo: numerosi cambi di abito, luci, video, coreografie … Un’occasione per riascoltare i grandi successi di una band che ha segnato la storia della musica pop!
Clicca qui per conoscere le riduzioni previste!

Info: www.teatroolimpico.it

 Pensiero Laterale

Le palle da tennis 

Il Pensiero laterale di questo mese ce lo invia il nostro Lettore  Alfredo Albert!

Vi sono nove palle da tennis una delle quali è più pesante delle altre. Con due sole pesate su di una bilancia a due piatti, come trovare la diversa?

Guarda qui la soluzione...

La Lampadina Racconti

"Un braccialetto di corallo rosa"
di  Vittorio Grimaldi
da "Otto limericks per Dorella e altre storie acide"
Edizioni Clichy

L'ultima domenica di agosto si celebra, a Cortina, la festa di Ra Bandes. Dalla Val Pusteria gli Schutzen, come d'uso, calano a valle, pur non essendo lurchi come i tedeschi medioevali o gli austriaci di oggi o scomunicati come i celebri arcivescovi dell'Engadina immortalati nella Canzone di Legnano. Le loro marce militari si confondono in un'unica babele di suoni quando, a sera, sfilano in calzettoni bianchi e calzoncini di cuoio con le stelle alpine disegnate sulle bretelle.
Rudolf ha diciassette anni. Fa il pastore ed il casiere e suona, come il dieci per cento dei suoi concittadini, in una banda della Vai Casies. Capelli scuri e lisci, occhi azzurri, guarda le nuvole mentre digita, ispirato, sui tasti della fisarmonica.
Oggi, con quattro amici: chitarra, flauto dolce, tromba e trombone, suona valzer, polche e mazurche in un angolo della terrazza dell'Averau, all'ombra delle Cinque Torri. Il belvedere del rifugio è affollato di turisti, ma Rudolf ha occhi solo per una signora seduta a un capotavola. Ha lunghi capelli dorati raccolti in uno chignon. La donna lo incuriosisce perché ha un'espressione profondamente annoiata dietro occhiali scuri dalla sottile montatura celeste. Indossa una giacca quasi bianca, di lana cotta. 

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La Lampadina ::: Periodiche illuminazioni
Newsletter di fatti conosciuti ma non approfonditi, luoghi comuni da sfatare, semplici novità.

La Lampadina e' una newsletter ideata da Carlo Verga, gestita da un Comitato di redazione composto da: Filippo Antonacci, Isabella Confortini Hall, Lucilla Crainz Laureti, Marguerite de Merode Pratesi, Ranieri Ricci, Carlotta Staderini Chiatante, Lalli Theodoli, Beppe Zezza e redatta con la partecipazione di: Lorenzo Bartolini Salimbeni, Renata Ferrara Pignatelli, Giancarlo Puddu e Angelica Verga. La sede è in via Castiglion del Lago, 57, 00191, Roma.

La newsletter, di natura non politica, non ha scopo di lucro e si propone di fornire - con frequenza inizialmente mensile - "periodiche illuminazioni" su argomenti di vario genere, con spunti di riflessione e informazioni. L'invio viene effettuato su segnalazione degli stessi lettori, agli amici ed agli amici degli amici. il presente numero è inviato a circa duemila persone. Sono gradite da chiunque le collaborazioni e le segnalazioni di persone interessate a ricevere la newsletter.
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