ATTUALITÀ – Come la Cina può influenzare fortemente le decisioni di Mr Trump Articolo di Carlo Verga Le terre rare. Ne avete mai sentito parlare? Nell’immaginario di molti di noi non conoscendo l’argomento, potremmo pensare a strani componenti terrosi che servono a chi sa cosa e di scarso interesse. Nulla di più errato. Gli elementi della terra rara, o REE, sono ciò che la scienza e l'industria conoscono come "metalli tecnologici.” Pensate che i grandi economisti, scienziati, ricercatori, governi etc etc considerano le terre rare oggi come il petrolio nel secolo precedente.
Oggi ogni tecnologia moderna, dal telefonino, al satellite
GPS, al sistema di guida dei nuovi missili da crociera
militari, dipende in modo critico da questa famiglia
di metalli.
Senza le REE, i complessi circuiti a stato solido che
fanno funzionare queste meraviglie moderne non sarebbero
possibili: sono le fondamentali chiave del mondo high-tech
e digitale di oggi.
Ecco come le descrive Wilkipedia:
"Secondo la definizione della IUPAC,
le terre rare (in inglese "rare-earth
elements" o "rare-earth metals") sono un gruppo di 17 elementi
chimici della tavola periodica.
Precisamente scandio, ittrio e
i lantanoidi. Scandio e ittrio sono
considerati "terre rare" poiché generalmente si trovano
negli stessi depositi minerari dei lantanoidi e possiedono
proprietà chimiche simili.."
Le grandi potenze, da tempo, si rendevano conto
dell’importanza di questi metalli ma il consumo si è
sviluppato silenziosamente negli ultimi tre decenni
e senza grande risalto, i prezzi stabili e nessuna ragione
di preoccuparsi ma.. con tutti i cambiamenti
nel mondo, i governi, hanno realizzato solo e con tanta
calma che i Cinesi avevano accumulato 30 anni di una
grandissima esperienza sia tecnologica che commerciale
nel trattare questa famiglia di elementi e molto prima
che la tecnologia wireless e Internet diventassero il
punto di partenza delle nostre tecnologie più avanzate.
Oggi, la domanda di questi metalli è cresciuta enormemente
e la Cina è di gran lunga il maggior produttore, i Cinesi
ne sono fornitori affidabili e ciò ha permesso loro
di aumentare tranquillamente le esportazioni di oltre
il 90% in soli quattro anni tra il 2014 e il 2018, portando
la loro quota di mercato globale a un incredibile 95%.
La bolla che sonnecchiava nell’ambito dei governi è
scoppiata solo quando Mr. Trump ha cominciato a parlare
di dazi sulle merci cinesi al loro ingresso negli Stati
uniti.
Il governo Cinese silenziosamente ha fatto capire che
per ragioni di forza maggiore si sarebbero visti nella
condizione di ridurre le disponibilità di terre rare
verso vari paese. Miracolo! La questione dazi è stata
congelata, almeno per qualche tempo.
Nel mondo, in Brasile, Australia e anche in Canada ci
sono delle limitate estrazioni di terre rare ma a costi
paurosi e nel passato appena i Cinesi vedevano minacciato
il loro mercato abbassavano drasticamente i prezzi,
mettendo fuori mercato i loro concorrenti. È successo
anche ad un produttore americano andato in breve tempo
in fallimento.
Gli investimenti per la ricerca di nuovi giacimenti
o per sostituti, sono ingentissimi, ma fino ad oggi i
successi scarsi….come finirà questa guerra commerciale?
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ABBIAMO OSPITI/NATURA – Formiche in cattedra: l'algoritmo lo hanno inventato loro Articolo di Elvira Coppola Amabile, Autore Ospite de La Lampadina
Non
è uno scherzo! È una straordinaria scoperta scientifica
illustrata da Donato Grasso professore di Zoologia Etoecologia
e Sociobiologia all’Università di Parma.
Al Festival Foodscienze di Mantova il professore nel
presentare il libro “il formicaio intelligente” (Zanichelli
2018), spiega cosa possiamo apprendere dagli insetti.
Le scoperte sono sorprendenti, appassionandoci ad incredibili
rivelazioni su migliaia di modi di essere formiche.
Frammenti di natura che nascondono tesori di incredibile
bellezza!
Le interazioni sociali tra animali, piante e microrganismi,
stanno catturando vivacemente l’attenzione degli scienziati
e la nostra, osservatori curiosi avidi di sapere.
Le nuove frontiere della scienza si stanno orientando
verso questo mondo affascinante. Nello studio delle
relazioni tra insetti e piante si è evidenziata l’importanza
agronomica e l’utilizzo di questa conoscenza. La ricerca
in campo medico si sta concentrando sulla potenzialità
antibiotico-naturale che secernono i loro organismi.
Inoltre viene già applicata praticamente la loro straordinaria
capacità organizzativa, vero e proprio algoritmo.
Le colonie che costruiscono le formiche sono dei superorganismi
con proprietà emergenti che li inducono a fare cose
che i singoli individui mai potrebbero fare. Un microcosmo
organizzato, autonomo, efficiente, collaborativo. Costruiscono
nidi giganteschi, raccolgono cibo in modo ottimale trasportandolo
secondo i percorsi più rapidi, difendono i nidi costruiti
con foglie, formano ponti con i corpi o zattere in caso
di alluvioni del loro nido. Su di essi si muovono, regolando
il traffico lungo le piste di foraggiamento o di percorrimento
per trarsi in salvo.
Mille volte da ragazzini ci siamo incantati a guardare
le file delle formiche su e giu incessantemente sulle
cortecce degli alberi sui muri sul terreno. Le spiavamo,
le studiavamo, cercavamo di capire...
Ecco, ora gli scienziati hanno scoperto molto di più.
E lo studio della loro organizzazione ci può essere
di grande aiuto.
Le loro attività collettive sono decentralizzate. Non
c’è un capo ma i singoli individui si attengono a semplici
regole che producono qualcosa di superiore alla somma
delle parti.
Applicando
in modo appropriato queste regole sono stati studiati
alcuni software e sono stati modellati ispirandosi
a questi algoritmi utilizzati dalle formiche.
Insomma imitando le formiche vere sono state costruite
delle formiche virtuali.
I software basati su questi algoritmi permettono operazioni
di smistamento merci, calcolo dei percorsi migliori
per raggiungere i punti interessati, regolamento del
traffico stradale. Si studiano robot autoassemblanti.
Addirittura sono stati impiegati per ottimizzare alcune
linee internet.
Interessante. Stupefacente. E forse lo avevamo intuito.
Ma non finisce qui.
La ricerca sta approfondendo lo studio delle sostanze
che le formiche secernono. I veleni che producono dalle
ghiandole con cui sono costituiti i loro organismi aprono
altre frontiere di applicazione.
Le formiche sono ancora una volta di aiuto all’uomo.
In che modo?
Molte di queste sostanze vengono studiate opportunamente
perché costituiscono dei veri e propri antibiotici naturali.
L’importanza di queste scoperte e dell’applicazione
in medicina è straordinaria per cercare di contrastare
i ceppi resistenti che l’abuso degli antibiotici tradizionali
sta determinando nelle terapie vanificandole.
Oramai lo stafilococco come altri batteri patogeni quando
non rispondono più alle cure fanno paura. Gli studi
degli scienziati per trovare soluzioni a questo problema
si intensificano e includono anche le reazioni delle
sostanze secrete dalle formiche. Esse mimano naturalmente
gli antibiotici e si evidenziano possibilità di neutralizzare
i batteri laddove questi antibiotici non abbiano più
efficacia. Una speranza incoraggiante.
Studi di laboratorio segnalano risultati interessanti
persino contro alcune cellule tumorali, campo questo
nel quale si procede con grande prudenza ovviamente.
All’Università di Parma il professore Grasso, osservando
la funzione delle formiche nel controllo biologico delle
piante, individua un’altra possibile applicazione studiando
l’interazione degli insetti con le piante. Alcune formiche
in quanto predatori entrano in stretto contatto con
alcune piante. Se ne cibano. Piante erbacee o da frutto
ad esempio, emettono nettare di cui le formiche si nutrono
e in cambio esse controllano il ciclo vitale delle piante
difendendole dall’attacco di insetti dannosi. In pratica
diventano i loro guardiani o bodyguard per usare un
termine più attuale. Allora perché non sfruttare questa
straordinaria sapienza evolutiva, che esiste da oltre
100 milioni di anni? Quindi le formiche vengono studiate
per poterle utilizzare nel controllo biologico degli
insetti dannosi alle piante.
Uno dei vantaggi potrebbe essere di non dover ricorrere
a sostanze chimiche altamente inquinanti.
Lo studio di questi sistemi complessi soggetto di ricerca
non è soltanto fine a se stesso ma sta rivelando infinite
possibilità di applicazione in molti svariati ambiti.
Un patrimonio di inestimabile valore per gli uomini.
Vota e/o commenta questo articolo da qui Fai leggere questo articolo ad un tuo amico... Torna all'indice | La Redazione segnala una visione "ulteriore" relativa alle formiche:
"Si può sostenere che siano le formiche gli animali più aggressivi e bellicosi: esse superano di gran lunga gli esseri umani quanto a cattiveria organizzata. Al confronto la nostra specie è gentile e mite. Il programma di politica estera delle formiche può essere riassunto così: aggressione ininterrotta, conquista territoriale e genocidio fino all’annientamento delle colonie limitrofe."
Edward O. Wilson |
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ATTUALITÀ – Matrimonio e.... Sologamia Articolo di Beppe Zezza Matrimonio. C’era una volta… Potrebbe essere il racconto di un nonno al nipotino che si affaccia alla vita. Una volta, tanti anni fa, quando tuo nonno era un baldo giovane, la grande maggioranza dei suoi coetanei aveva in mente un progetto per il futuro, progetto che poteva variare nei dettagli tra una persona e l’altra ma seguiva per tutti lo stesso schema. - Prepararsi ad affrontare la vita attraverso lo studio o la pratica di qualche attività.
- Trovare un lavoro nel quale poter esprimere le proprie capacità e dal quale poter trarre il necessario per vivere.
- Trovare una persona con la quale sposarsi e “mettere su famiglia”.
- Portare i propri figli a vivere la vita in condizioni pari o migliori delle proprie.
In
questo schema il matrimonio rivestiva un’importanza
davvero centrale.
Con la persona prescelta si doveva condividere tutta
la vita, con lei si dovevano mettere al mondo i figli
che si auspicava nascessero. (Se per caso questi “non
venivano” questo era un dramma. I figli erano “il futuro”:
nel pensiero comune era per il loro avvenire che ci
si impegnava, si lavorava duramente, si facevano sacrifici
rinunciando a viaggi, vacanze, partecipazione a spettacoli,
cene al ristorante etc.).
Se poi le cose non fossero andate per il verso desiderato
e si fosse dovuto riscontrare che la scelta della persona
con la quale condividere l’esistenza era stata sbagliata,
la cosa assumeva addirittura gli aspetti della tragedia.
Tale era l’importanza che gli si attribuiva che il matrimonio
era considerato “unico” . come uniche sono le poche
cose veramente determinanti della vita: la nascita –
si nasce una volta sola e la morte – si muore una volta
sola.
Puoi ben immaginare, allora, quanto si desiderasse celebrarlo
in un modo “indimenticabile”. Se facendo un’inchiesta
avessi chiesto, soprattutto alle donne: “Quale è stato
il giorno più importante della tua vita ?”, la risposta
sarebbe stata assai spesso: “il giorno del mio matrimonio!”
Poi il mondo è cambiato. Oggi “la gente” non condivide
più un “progetto” di vita ma solo la “aspirazione” che
stava alla sua radice. Quale? Quella di “essere felice”.
Ognuno ha il proprio personale progetto per realizzare
questa aspirazione – che può anche essere quello di
non averne alcuno che vada oltre al giorno o all’ora
che si sta vivendo. Ma di certo il matrimonio ha cessato
di essere un evento centrale.
Tuttavia…
Tuttavia il fascino della celebrazione con il vestito
da cerimonia e/o con l’abito bianco, con la presenza
festante di tutti i parenti ed amici, con un rinfresco
preparato nei dettagli non è venuto meno.
E allora ecco il proliferare di “wedding planner” che
fanno della preparazione dell’evento “matrimonio” il
loro business.
Ma che succede se qualcuno non trova il “partner” con
il quale celebrare il matrimonio?
Può qualcuno essere privato del “diritto” di vivere
questo momento di felicità?
Certo che no! E allora …
E allora ecco nascere il “matrimonio con se stesso”!
Accanto alla “monogamia” (non
più di un partner allo stesso tempo) e alla “poligamia”
(più partner contemporanei ) c’è ora la “sologamia”
(il nome non me lo sono inventato io).
La giustificazione teorica non è poi così peregrina:
se il matrimonio è la “festa dell’amore”, non c’è dubbio
che la persona che amo di più al mondo sono “io stesso”
e quindi perché non fare una festa per evidenziarlo?
E quale maggiore impegno è necessario nella vita se
non quello di “amare sé stessi?
In Italia il primo “matrimonio con Se stesso” è stato
“celebrato” nel 2017 con rito, anello,
rinfresco e viaggio di nozze. Lo sposo è stato un parrucchiere
napoletano ma la nostra è, (come sempre), una moda importata.
All’estero lo si faceva già da tempo. Pare che l’iniziatrice
sia stata una certa Linda Baker nel lontano 1993. Il
trend si è diffuso rapidamente soprattutto tra persone
di sesso femminile in: Canada, Regno Unito, Australia,
Olanda, Taiwan ecc.
Non c’è ancora un riconoscimento da parte dello Stato,
ma i giuristi sono all’opera per delineare diritti e
doveri dei “sologami”!
Vota e/o commenta questo articolo da qui Fai leggere questo articolo ad un tuo amico... Torna all'indice | Carlotta Staderini condivide questa ricetta per vivere e lavorare al meglio: "Vedere cose belle, avere forza fisica, contare su buoni amici." Tadao Ando |
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ABBIAMO OSPITI/PIANETA TERRA - Fulmini a ciel sereno! Articolo di Gian Carlo Ruggieri, Autore Ospite de La Lampadina
Un fulmine può essere definito come un’intensa e
transitoria corrente elettrica di scarica il cui percorso
in lunghezza è misurato in chilometri. Esso si verifica
allorché una porzione di atmosfera raggiunge una certa
carica sufficientemente ampia in modo
che i campi elettrici ad essa associati causino una
rottura dell’aria.
La più comune produzione di fulmini avviene nelle nubi del tipo Cumulus (nelle specie Cumulonimbus, Cumulus congestus, Cumulus turritus). Purtuttavia, essi possono verificarsi durante le tempeste di neve, di sabbia e nelle nubi che si producono al di sopra dei vulcani in eruzione. Può anche accadere che un fulmine si verifichi in atmosfera serena, apparentemente dando luogo all’espressione “bolt from the blue” (fulmine a ciel sereno). I più comuni, però, sono quelli generati dalle nubi succitate. Essi possono aver luogo completamente all’interno di una nube (infranube o scarica da nube), fra due nubi (scariche nube – nube), fra una nube e la terra (nube – superficie o scariche terrestri) o fra una nube e l’aria circostante (scariche nube – aria).
Fra questi ultimi, una classe molto interessante è
costituita dai fulmini che si dipartono
dalla sommità delle nubi temporalesche verso l’alto.
La peculiarità di questi casi consiste, fra l’altro,
nel fatto che il top di queste nubi, in genere, si
trova circa ai limiti dell’atmosfera meteorologica
(8 ÷ 10 Km).
Fenomeni analoghi ai fulmini, silenziosi e quasi invisibili, si verificano anche nell’alta atmosfera, al di sopra delle nubi temporalesche. Sono denominati “sprites” (ovvero, “gli spiriti dell’aria”, da W. Shakespeare): si tratta di scariche silenziose e velocissime che interessano la porzione di atmosfera fra 15 e 100 Km di altitudine. Queste enormi e non ancora conosciute scariche luminose si manifestano non contemporaneamente ai temporali, ma anche in assenza di essi, fra le nubi e la ionosfera.
La funzione dei fulmini è di mantenere costante la
differenza di potenziale fra l’alta atmosfera e la
superficie terrestre (il campo elettrico). In assenza
dei temporali, la carica che alimenta il campo elettrico
tenderebbe a decadere in pochi minuti: la funzione
dei temporali, quindi, è quella di un generatore che
ricarica la batteria. Le nubi temporalesche si formano
in un’atmosfera contenente aria densa e fredda in
quota ed aria caldo – umida a bassi livelli. Quest’ultima
sale in forti correnti ascensionali, tali da formare
la nube, mentre l’aria
fredda scende verso il basso. Ad esempio, queste condizioni
atmosferiche si verificano allorché masse d’aria polare
(fredde) scorrono su regioni ove esista aria caldo
– umida, oppure quando la superficie terrestre sia
fortemente riscaldata dal Sole e, conseguentemente,
trasferisca il suo calore all’aria presente nella
bassa atmosfera. L’ampiezza delle nubi temporalesche
varia da piccole – medie nubi esistenti nelle regioni
semi – tropicali, nelle quali la nube stessa si trova
completamente a temperature sopra lo zero termico,
fino alle gigantesche nubi che possono avere un’estensione
verticale maggiore di 20 Km. L’altezza di una nube
tipica temporalesca si aggira fra gli 8 ÷ 12 km, sebbene,
a rigor di termini, i valori tipici possano variare
in funzione della località. All’interno di queste
nubi vi è un tumulto di vento, acqua e ghiaccio in
presenza di un campo gravitazionale e del gradiente
di temperatura. Da questo subbuglio emergono, in modo
non ancora completamente compreso, le regioni della
nube aventi cariche elettriche.
Tipicamente, la parte superiore della nube contiene una preponderanza di cariche positive, mentre la parte inferiore possiede cariche negative: in questo modo, la struttura sostanziale di una nube temporalesca è tale da costituire un dipolo elettrico. Le regioni cariche di questo dipolo hanno un diametro dell’ordine di chilometri. In più, in questa disposizione delle cariche elettriche, esiste una piccola porzione di cariche positive alla base della nube. Quello che comunemente viene chiamato lampo (flash) è, in termine tecnico, la discarica totale (la cui durata è dell’ordine di 0,2 s), ma ogni componente della discarica (la cui fase luminosa è misurata in decimi di millisecondi), viene chiamata stroke. Generalmente, esistono tre o quattro strokes per ogni flash ed ognuno di essi è separato da circa 40 ms. L’intensità media della corrente elettrica circolante nel fenomeno è 30.000 ampere, la temperatura di 20.000 gradi. Sulla superficie italiana (mare / terra), in media, cadono circa un milione e mezzo di fulmini all’anno, con una tendenza ad aumento della frequenza. Fino ad oggi (settembre 2019), sul territorio nazionale, se ne sono verificati circa un milione, con un massimo nel nord-est. Questa tendenza è correlata ad un aumento dell’energia nell’atmosfera, anche per cause antropiche. Recenti ricerche hanno evidenziato che, segnatamente durante i temporali estivi, i fulmini incrementano sia l’Ozono ed altri gas (in particolare gli ossidi di Azoto) che influenzano la chimica dell’atmosfera fra 3 e 8 Km al di sopra della superficie terrestre. Cosa fare per proteggersi? All’aperto, non sostare sotto tettoie, balconi, antenne, campanili e ponti; evitare di usare il cellulare o il tablet, togliersi di dosso chiavi, anelli, collane ed orecchini, oggetti metallici (chiavi, anelli, collane, ed orecchini), non fare attività sportive che comportino l’uso di oggetti con parti metalliche. In montagna, scendere di quota, evitando i percorsi troppo esposti, muoversi lungo conche o aree depresse del terreno, abbandonare piccozze e sci. Se si fosse costretti a rimanere all’aperto, mettersi accovacciati con le ginocchia ed i piedi uniti e la testa fra le ginocchia, rendendo minima sia l’estensione verticale che il contatto con il terreno; se si fosse in gruppo, sparpagliarsi, tenendo una distanza di circa dieci metri fra le persone. (NdR: Guarda questo incredibile fenomeno che si verifica costantemente in Venezuela: il relampago del Catatumbo!) Vota e/o commenta questo articolo da qui Fai leggere questo articolo ad un tuo amico... Torna all'indice | A Isabella Confortini Hall piace questa descrizione: "Il Fulmine è una gialla Forchetta/ Da Tavole nel Cielo /A sbadate dita sfuggita."
Emily Dickinson |
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ROMA - Finalmente in questa capitale del Mondo! Articolo di Lucilla Laureti Crainz Il titolo dell'articolo è il commento di Goethe appena arrivato a Roma! Istituti stranieri di cultura a Roma Roma è sempre stata la meta di molti studiosi che arrivavano per studiare la sua storia e ne rimanevano incantati. E quindi naturale che siano sorti molti istituti di cultura. Quello che dispiace è che sono poco frequentati dai romani, invece spesso offrono programmi molto interessanti. Non voglio fare paragoni con gli istituti italiani di cultura all'estero. Ne parlerò in futuro... se siete pronti a sentire parecchie lamentele!....Sonnecchiano! Oggi se ne contano circa 40. Sono spesso in edifici storici e offrono un ricco programma.
Forse
metterei senz'altro al primo posto l'Accademia di
Francia a Villa Medici. Ha ospitato negli anni
con il "prix de Rome" importanti borsisti. Durante la
guerra viene requisita da Mussolini.
Dal 1961 Balthus vi diventa direttore dando nuova linfa con importanti mostre, concerti e convegni. Avvia il restauro della Villa dandole con il suo gran buon gusto l'assetto odierno. Da alcuni anni ogni giovedì sera si organizzano eventi sempre originali che spesso finiscono con assaggio di vini! ...Ottimi!
La
casa di Goethe a via del Corso è nel mio cuore,
lì il poeta ha vissuto dal 1786 al 1788. Oggi in questo
appartamento fervono le idee e offrono attività spesso
in italiano.
Per l'autunno tanto per fare un esempio si presenta un libro "Osteria - Guida spirituale alle osterie italiane da Verona a Capri" di H. Barth pubblicato nel 1908 e ristampato nel 2019. Si può dire la prima guida enogastronomica del Bel Paese. Altro appuntamento la Presentazione di un quadro appena acquisito di Tischbein e proveniente dalla collezione Trombadori e si inaugura una mostra "Sguardi sull'Italia 1780-1850". Molte accademie sono riunite sulle pendici della collina di Valle Giulia:
Accademia Britannica - Fondata nel 1901 e dal
1911 in occasione dell'Esposizione
Universale nell'attuale sede di via Gramsci. Edificio
neoclassico dell'architetto Lutyens. Si dedica allo
sviluppo e ricerca in molti campi e accoglie studiosi
e artisti dal Regno Unito e dal Commonwealth.
Sono stata anche lì in occasione di una conferenza sulla nascita dei musei capitolini. Una delle direttrici del museo ha illustrato con foto e stampe l'insediamento delle statue romane provenienti da Palazzo Albani in via quattro fontane. Peccato poco pubblico e gli stagisti inglesi avevano un foglio con la traduzione.
Istituto
Giapponese - L'edificio e il giardino sono in
stile e ogni giorno proiettano film in lingua.
Sono stata a una lezione di ikebana ... i film non ce l'ho fatta!
Accademia d'Egitto - ha una strana storia,
anni fa grande inaugurazione con arrivo del
presidente, sontuosa sede con collezione di reperti
archeologici....da allora non è mai aperta.
Ho provato ad andare ma il custode all'entrata mi ha detto che non c'era il personale! Oggi invece manca il direttore del museo e quindi le visite sono sospese.
Accademia
d'Ungheria a via Giulia, va citata per la bellezza
di palazzo Falconieri, opera del Borromini. Purtroppo
il restauro è scadente ma essendo extra territoriale
la sovrintendenza non è potuta intervenire.
Lì più che altro affittano per cerimonie ecc.
Istituto Svizzero: si trova nella bella villa
Maraini in
via Ludovisi con giardino e vista a 360' su Roma. Oltre
ad ospitare stagisti, come tutte le altre istituzioni,
si occupa principalmente di organizzare mostre di arte
contemporanea.
La lista potrebbe proseguire ma qui ho citato principalmente quelli che frequento..
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COSTUME - Vita in città Articolo di Lalli Theodoli
Alzata di ottimo umore. Esco decisa
ad ignorare tutte le magagne della splendida città in
cui vivo. Alla fermata dell’autobus un display elettrico
informa sull’orario di arrivo dei vari mezzi: per uno
mancano 5 fermate cioè 15 minuti, per un altro due fermate
7 minuti, quello che, per sfortuna, mi occorre, è in
arrivo fra 50 minuti (SOB). Ma come siamo divenuti tecnologici
e moderni! Uomo avvisato …etc., per cui decido di avviarmi
a piedi: il sole è piacevole e non fa troppo caldo.
L’orologio su via Nazionale
segna le 11.00. Ho mezz’ora di tempo prima del mio appuntamento.
Decido di curiosare un po’ per i negozi. Cosa che faccio
molto di rado. Procedo lenta. Esco col mio pacco. Fuori
dal negozio un orologio segna le 12.00.
Mamma mia non farò mai in tempo. Ho bighellonato troppo
a lungo. Comincio a correre. Mi secca ritardare. L’appuntamento
è con un vecchio cliente che è sempre molto impegnato
e non ha tempo da perdere. Arrivo trafelata, in disordine
scarmigliata, ansante. Mi scuso per il ritardo. “Ma
quale ritardo?”, mi dice ”Puntuale come sempre!” Pensavo
fosse ormai quasi mezzogiorno. Sono invece le 11.30
esatte. Quando esco incredula dall’appuntamento guardo
con attenzione gli orologi per la strada. Uno indica
l’una, un altro le quattro (di quanti giorni fa?). Proseguendo
vedo
che quasi tutti sono in totale disaccordo di almeno
venti minuti in avanti o indietro. Quanti, come me,
hanno corso come pazzi per poi frenare alla vista di
un secondo orologio? Se non sono affidabili sarebbe
meglio levarli o scrivere il messaggio che tristemente
e tanto spesso ci accompagna “Fuori servizio. Abbiate
pazienza stiamo lavorando per voi.”
Quel PER VOI mi ha sempre infastidito. Si fa finta di farci un grande PERSONALE favore quando invece ci si limita a fare, e per lo più in tempi lunghissimi, semplicemente quanto dovuto. Come funziona l’appalto degli orologi stradali? Chi se ne occupa? O chi se ne dovrebbe occupare? Quanti sono? In attesa di scoprire il colpevole occorre ignorarli del tutto. Impossibile capire quale dica la verità. Forse nessuno. La funzione dell’orologio dovrebbe essere quella di dare l’ora esatta e non di “dare i numeri” come fanno.
Dovrebbe, oltretutto, essere un servizio senza costi
dato che ognuno ospita un bel cartello pubblicitario.
Il primo ad utilizzare gli orologi pubblici in questo
senso fu il sig. Sogno. Si occupava, nel dopo guerra,
degli orologi del centro storico di Roma che allora
erano un numero ridotto. Non so quanti siano a Roma
adesso. Mi si dice
che ora a Milano nel centro siano 1354. Il giornalista
Giannattasio citava tempo fa sul Corriere un vecchio
detto romano. “A Roma difficile che due orologi segnino
la stessa ora e comunque non è detto che una sia quella
giusta”. Pare che questa totale mancanza di uniformità
di informazione sul tempo nella capitale sia un antico
difetto. Tutti i misuratori di orari dell'antica Roma,
che fossero meridiane, clessidre o orologi ad acqua,
facevano dire a Seneca che era “Più facile mettere all’unisono
i filosofi che gli orologi“. Ciò nonostante abbiamo
avuto un breve minuto di gloria qualche anno fa. In
un articolo di Piovani sul Messaggero del 2015, titolato
“Qualcosa a Roma è cambiato” si raccontava dello stupore
di un giornalista del New York Times, che, tornato a
Roma dopo molti anni, aveva trovato tutti gli orologi
che funzionavano alla perfezione.
Siamo nel 2019 e aspettiamo fiduciosi che qualcosa a Roma di nuovo cambi. NdR: consoliamoci...non succede solo a Roma... Vota e/o commenta questo articolo da qui Fai leggere questo articolo ad un tuo amico... Torna all'indice | La Lampadina e' su Twitter... e anche su INSTAGRAM |
FLASH NEWS! Un po' qua, un po' là...
Come
sta bene il divano! - Cosa sono le
APP di realtà aumentata? È la realtà delle
cose che non ci sono. Potrai vedere Roma come
era nell’anno di Cesare, inserire oggetti
mobili e oggetti in uno spazio, potrai inserire
il mobile che stai acquistando in casa tua
per capire se adatto o meno, potrai passeggiare
in un panorama di Van Gogh o in una scena
di battaglia, vivere virtualmente il tuo prossimo
viaggio.
Un mercato potenziale di miliardi di dollari nel quale tutte le società tecnologiche si stanno tuffando.
CV
*
Come
ti piego la batteria!Parliamo
di telefonini, di tablet e simili piegabili.
Il problema maggiore fino ad oggi era la batteria.
Il politecnico di Zurigo ha trovato il sistema perché queste possano essere piegate, attorcigliate o altro: una struttura contenente un polimero di carbonio conduttivo! Nella parte interna un sottile strato di particelle di argento micronizzate che non perdono il contatto tra loro quando la batteria viene piegata o altro. Il tutto è in un bagno di gel di acqua e sale di litio non tossico. CV *
Marullus
all'asta -Un
ritratto di Sandro Botticelli, che si ritiene
sia l'ultimo in mani private, potrà probabilmente
andare presto all'asta, è il ritratto di Michael
Tarchaniota Marullus, uno studioso umanista
del 15° secolo, il prezzo base è di $ 30 milioni.
Il ritratto è in Spagna: non è certo che le
autorità spagnole lo lasceranno uscire dal
paese.
CV
*** APPUNTAMENTI DELL'ASSOCIAZIONE LA LAMPADINA:::PERIODICHE ILLUMINAZIONI
Ecco
i prossimi appuntamenti dedicati
ai Soci de La Lampadina.
****************Del nostro giro moscovita potrete leggere alla voce "Racconti" di questo numero, mentre siamo in procinto di partire con Ludovico Pratesi alla volta di Venezia, per immergerci nella Biennale 2019! E ancora, dal 28 novembre al 1 dicembre faremo un salto a Parigi per l'apertura della nuova mostra di Marguerite de Merode "Livres au miroir"
la cui inaugurazione si terrà alla Bibliothèque Mazarine il 28 novembre. Ancora con noi ci sarà Ludovico Pratesi che ci accompagnerà a vedere dei Must to see parigini..
Ancora avremo la mostra Impressionisti segreti a Palazzo Buonaparte i primi di novembre,
lezioni di arte contemporanea nei primi mesi del nuovo anno e altro ancora..Insomma, seguiteci per saperne di più ***** Per info sull'Associazione e/o prenotazioni, scriveteci a appuntamenti@lalampadina.net |
*** E ANCORA FLASH NEWS!
Prima
scade, meno paghi! - Prezzi dimezzati
per chi acquista merci vicini alla scadenza,
un'idea fantastica per evitare gli sprechi.
La app è progettata dalla Anagramma e aiuta
i consumatori ad acquistare in quei supermercati
che hanno aderito all'iniziativa. Grazie alla
geolocalizzazione l'APP individua il supermercato
più vicino. Molti hanno già aderito all'iniziativa,
anche la Coop .
L'APP si chiama Myfoody e
puoi scaricarla sul Tuo telefonino.
CV
*
Quanti
anni hai? - Divertente l’età in cui
si diventa maggiorenne nei vari Paesi del
mondo: nella maggior parte dei Paesi la maggiore
età si raggiunge a 18 anni ma:
9 anni: Iran (per le donne)
14 anni: Samoa Americane (Territorio non incorporato
USA)
15 anni: Iran (per gli uomini) e Yemen
16 anni: Cuba, Kirghizistan, Turkmenistan,
Uzbekistan,
17 anni: Corea del Nord, Tagikistan
19 anni: Canada
20 anni: Giappone (Fino al 31 marzo 2022,
dal 1º aprile 2022 la maggiore età sarà abbassata
a 18), Nuova Zelanda, Taiwan, Thailandia (i
minorenni possono contrarre matrimonio)
21 anni: Bahrein, Camerun, Ciad, Corea, Pakistan,
Egitto, Honduras, Lesotho, Madagascar (i minorenni
possono contrarre matrimonio), Namibia, Porto
Rico (territorio non incorporato degli Stati
Uniti), Singapore, Swaziland.
CV *** ALL'OLIMPICO CON LA LAMPADINA Appuntamenti per ottobre al Teatro Olimpico di Roma -----
dal 9 al 13 ottobre RAFFAELLO con Vittorio Sgarbi
“Caravaggio”, “Michelangelo”, “Leonardo”, le magistrali performance di Vittorio Sgarbi continuano anche in questa stagione. Vittorio Sgarbi anticipa di qualche mese il cinquecenternario della morte di Raffaello Sanzio e ci racconta l'uomo, considerato uno dei più grandi artisti d'ogni tempo, la cui opera segnò un tracciato imprescindibile per tutti i pittori successivi. Clicca qui per conoscere le promozioni riservate ai Lettori de La Lampadina! ---dal 15 al 27 ottobre 2019 MIGUEL ANGEL ZOTTO Te siento... Tango!
Tutto comincia con uno sguardo. Un ragazzo di nemmeno diciotto anni, in una milonga di Buenos Aires, vede una donna bellissima e misteriosa ballare un tango: la invita, e da quel momento è catturato, corpo e anima, dalla danza più sensuale e appassionata che abbia mai provato. Ne farà la sua arte, la sua professione, la sua stessa vita. Quel ragazzo è Miguel Ángel Zotto, considerato una leggenda vivente del tango: Te siento è il racconto della sua straordinaria storia ? da un barrio popolare ai palcoscenici di tutto il mondo. ufficiopromozioni@teatroolimpico.it www.teatroolimpico.it |
*** La Lampadina Libri Elvira Amabile Coppola ci racconta di Mattia... Incontro un bel ragazzetto dall’aria gentile, sorridente. Un libro in mano che mi faccio mostrare incuriosita. L’ha scritto lui. “Ma sei molto giovane!”, gli dico. “Ho l’età giusta. Scrivere mi ha aiutato tanto.” La sua è una storia come tante. Lo prendevano in giro perché non era alto. Lui ci so?riva. Mattia è carino, armonioso, è minuto, non altissimo ma la crudeltà dei giovanetti oggi colpisce stupidamente senza ragione spesso facendo male. Così dalla penna di questo diciottenne fantasioso è uscito un piccolo capolavoro. Un riscatto, un volo, una consolazione agguerrita di surrealismo. Forse un po' di tutto ciò. Un racconto che richiama in qualche modo le avventure di Alice nel paese delle meraviglie e anche la saga del maghetto Harry Potter. Ma più attuale. Riferito alla nostra realtà. Ma le fantasie sono tutte autentiche elaborazioni di Mattia. E lo aiutano a volare in alto dove non arrivano le frecce avvelenate. Vola Mattia, il tuo libro ha già tanto successo perché è scritto molto bene e forse è il primo di un percorso glorioso. LE SETTE MONETE DEL POTERE di MATTIA BARBARINI Ed. Il Filo
Buona lettura
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MOSTRE Ecco le segnalazioni di Marguerite de Merode ROMA
PALAZZO
MERULANAThe
Rythm of the brain.
A cura di Achille Bonito Oliva e Melania Rossi.
Nell’ex l’Ufficio di Igiene di Via Merulana
dove Elena e Claudio Cerasi hanno raccolto
le opere della loro collezione dedicata all’arte
del Novecento, saranno esposte opere inedite
dell’artista belga pensate appositamente per
lo spazio di Palazzo Merulana.
Un percorso espositivo da seguire attorno
alla visionaria produzione artistica di Fabre.
Fino al 9 febbraio 2020
PALAZZO
BONAPARTE:
Impressionisti
segreti.
A cura di Claire Durand-Ruel, Marianne Mathieu.
Il
Palazzo di Piazza Venezia che fu la dimora
romana di Maria Letizia Ramolino, madre di
Napoleone Bonaparte è stato restaurato recentemente
ed è tornato a nuova vita da luglio 2019.
Sarà dedicato all’arte e alle mostre. Inaugura
con una mostre di oltre 50 opere, nel piano
nobile del Palazzo, provenienti da collezioni
private.
In mostra opere di Monet, Renoir, Cézanne,
Pissarro, Sisley, Caillebotte, Morisot, Gonzalès,
Gauguin e Signac. Un'occasione, comunque per
scoprire questo luogo appena restituito a
Roma.
Fino all’8 marzo 2020
MUSEO
DI ROMA PALAZZO BRASCHI:
Canova eterna bellezza.
Palazzo Braschi racconta il legame tra Antonio Canova e la città di Roma, in una mostra-evento con oltre 170 opere da musei, collezioni italiane e straniere per ripercorrere l'intenso e proficuo rapporto dell'artista attraverso un percorso scenografico che ricostruirà l'atmosfera della Roma del Settecento. Fino al 15 marzo 2020
GIORNATA
DEL CONTEMPORANEO: Sabato
20 ottobre, si
svolgerà la 15a edizione della grande manifestazione
nazionale dedicata all'arte contemporanea.
Musei e gallerie di Roma aprono le porte per
una giornata di seminari, mostre e laboratori.
MILANO MUDEC - MUSEO DELLE CULTURE "Impressioni d'Oriente. Arte e collezionismo tra Europa e Giappone";"Quando il Giappone scoprì l'Italia. Storie d'incontri (1585-1890)"
Con
queste due mostre, il Mudec si propone di
evocare i reciproci scambi tra Giappone ed
Europa attraverso il tempo e l’incontro culturale
tra i due mondi con i primi rapporti tra l’Italia
e il mondo giapponese.
Fina al 2 febbraio 2020
ori
come Eschilo, Nietzsche e Eliot una fonte
d'ispirazione importante.
Fino al 20 gennaio 2020
GALLERIA
D'ARTE MODERNA DI MILANO - VILLA REALE
Images of
Italy. Contemporary photography from the Deutsche
Bank Collection
Un
percorso tra le immagini dell’Italia fermate
dall’obiettivo dei più noti artisti italiani
e tedeschi. La mostra comprende, tra le altre,
fotografie scattate a partire dagli anni Cinquanta
e fino ai giorni nostri da Luigi Ghirri, Gabriele
Basilico, Vincenzo Castella, Armin Linke,
Candida Höfer e Heidi Specker e tanti altri.
Fino al 27 ottobre 2019
MUSEO DEL NOVECENTO e da non perdere l'inaugurazione della mostra dedicata al ferrarese Filippo de Pisis
Il
Museo del Novecento, propone una ricchissima
antologica dell’artista ferrarese che è stata
definita, delicata e raffinata. Una mostra
dedicata interamente a Filippo de Pisis, un
artista che è sempre andato affinando il proprio
stile personale, anche se si è accostato alle
più suggestive correnti europee senza mai
appartenere pienamente a nessuna.
Fino al 1 marzo 2020
ANCORA DA VEDERE A PARIGI
Centre
Pompidou:
Bacon en toutes lettres.
Il Centro Pompidou di Parigi presenta una nuova retrospettiva dedicata al pittore britannico Francis Bacon e ai suoi interessi letterari. La letteratura è servita da stimolo per il lavoro dell’artista che ha trovato in grandi scrittori come Eschilo, Nietzsche e Eliot una fonte d’ispirazione importante. Fino al 20 gennaio 2020
Museo
d’Orsay: Degas à l’opera.
Degas fece dell'Opera il punto centrale del suo lavoro. I vari spazi (sala e palcoscenico, logge, foyer, sale da ballo), ne esplora i vari spazi (sala e palcoscenico, logge, foyer, sale da ballo), e studia chi li popola, ballerini, cantanti, musicisti dell'orchestra, spettatori, abbonati in abiti neri, trasformandoli in una metafora del mondo e della vita stessa. Fino al 19 gennaio 2010 A LONDRA
Tate
Modern: Olafur Eliasson
in real life.
In seguito al suo bellissimo lavoro del lontano 2003, nella Turbine Hall (The Weather Project), un lungo tramonto, Olafur Eliasson ritorna negli spazi della Tate Modern con trenta opere realizzate negli ultimi trent’anni e sette inediti. Una mostra dove lo spettatore è invitato a riflettere sulle modalità con cui si relaziona all’ambiente che lo circonda: “seeing yourself sensing” è la frase usata dall’artista per descrivere le sue intenzioni. Fino al 5 gennaio 2020
Pensiero Laterale Due porte Ti trovi in una stanza con due porte chiuse. Dietro una, sarai polverizzato da una gigantesca lente che concentra i raggi del sole, la seconda invece nasconde dietro un drago che t’investirà con le fiamme. Quale porta scegli?
Scelta difficile... Guarda qui la soluzione... |
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