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La Lampadina - n. 134 ::: FEBBRAIO 2025

Cari Lettori,
Vi invitiamo a leggere questo numero vario e corposo, con una nuova veste per chi voglia sfogliare la newsletter direttamente online.
Questo mese scriviamo di grandi della musica e del cinema, esplorando le loro emozioni e scoprendo come nascono quelle melodie che ci entrano nel cuore per non uscirne più.
Scendiamo nel nucleo della Terra per carpirne i meccanismi vitali ed evolutivi, il nostro pianeta ci fa capire che le risorse naturali ci sono, sta a noi scoprirle ed utilizzarle. E ancora, da noi umani dipende l'equilibrio della nostra specie, il non farsi sopraffare dai conflitti, dalle incoerenti antipatie, cercando invece di provocare la scintilla del genio, che sia arte o invenzione, ricordando che vecchio o obsoleto, non significa inutile, non è sinonimo di zavorra, ma di ricchezza intellettuale, come ci spiega facilmente Lalli con la storia del francobollo.  Social & Co. sono la nostra realtà, ma teniamo a mente che l'IA l'abbiamo creata noi, con i nostri saperi, le esperienze, gli errori ed i successi. Siamo noi che ne nutriamo il corpo e l'anima. Cerchiamo di mantenerla sana, in tutti i sensi. 
Buona lettura a tutti Voi. 
ICH

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Lunedì 03 febbraio 2025

Ciao,
oggi la nostra Lampadina si accende su:


LIBRI/GLI AMICI CONSIGLIANO - La musica è pericolosa!
Articolo di Carlotta Staderini Chiatante

La musica è pericolosa
di Nicola Piovani
Edizioni La Nave di Teseo
Copertina di Milo Manara

Inizia con questa frase di Federico Fellini, il libro di Nicola Piovani con cui il compositore intitola il suo libro autobiografico.
«La musica è pericolosa, agisce ad un livello così profondo e inconscio da diventare pericolosa. È un fatto estremamente misterioso che non so bene con cosa ha a che fare, ma io avverto sempre nella musica una specie di minaccia, un risucchio pericoloso».
Federico Fellini era particolarmente vulnerabile alla musica, ci racconta Nicola Piovani e la musica agisce a livello così profondo che può essere pericolosa, determina forti emozioni e arriva a coinvolgere l’ascoltatore al punto da cambiarlo nel corso dell’ascolto. Così come sono le cose belle quando hanno a che fare con l’indicibile, è una esperienza a rischio, a rischio anche di naufragio.
Piovani, pianista, compositore e direttore d’orchestra, ripercorre in questo libro la sua vita, la sua carriera, il suo percorso da compositore, gli incontri, in particolare quello con il cinema, i suoi lavori ed i riconoscimenti.

Piovani racconta quanto fosse impegnativo ma anche gioioso stare con Federico Fellini perché non esisteva discontinuità tra la sua vita di tutti i giorni e la sua arte. Il suo era sempre un livello altissimo sia che si parlasse di Bunuel, per il quale diceva di provare molta invidia o che parlasse delle linguine al tonno.
Con lui si lavorava prendendo appunti e poi l’appunto si tramutava miracolosamente in una nota. Piovani confessa che il momento di presentare il lavoro al regista risentiva di una certa ansia da prestazione.
L’idea del film sta nella testa del regista. Tutto viene superato nel trovare la musica congrua per quel film.
Per esempio, negli appunti che Piovani prese su indicazioni di Fellini per il film Ginger e Fred, racconta che il regista gli disse: «La musica dovrebbe suonare qualcosa di simile alle musiche che in genere accompagnano questo tipo di show televisivi. Hai presente quelle musiche gaglioffe che alludono ad una allegria un po’ falsa e un po' insulsa? Quelle musiche che danno un malinconico senso del vuoto per la loro ripetitività e che raccontano praticamente solo la noia pomeridiana domenicale dei finti sorrisi con la loro melensa vacuità con una orchestrazione magniloquente e inutile».
Per poi concludere: «Oh, mi raccomando fammela bella la musica!»
Vi è poi la testimonianza di Nino Rota che racconta come si realizza la musica di un film di Federico.
«La musica la facciamo talmente svelti che sarebbe meglio non farlo sapere a nessuno. Potrebbero pensare che la facciamo con faciloneria. Vediamo, Federico mi dà qualche indicazione molto precisa ma anche molto contraddittoria, magari dice fai un motivo allegro ma che sia triste, un motivo vecchiotto ma che sia nuovo… Ad un certo punto suono un motivo e Federico si ferma e mi dice, guarda questo va bene. Con questo ci facciamo tutto il film. Si trattava di Amarcord». 
Nicola Piovani ci racconta come il suo ambito familiare non fosse particolarmente colto e per lui la fonte di avvicinamento alla musica colta era la radio.
La radio fu il suo tragitto formativo, il suo Pantheon musicale. Sua mamma comprava tutte le settimane il Radio Corriere e su questa rivista poteva vedere le programmazioni di suo interesse. Senza la radio, racconta l’Autore, probabilmente avrei fatto altro.
La musica è probabilmente entrata nella vita di Piovani a tre anni quando suo padre gli regalò una fisarmonichetta giocattolo.
Piovani fu colpito dal cinema, che all’epoca era praticamente solo intrattenimento, vedendo il Settimo Sigillo e comprese che il cinema poteva essere una forma di arte così come l’architettura, la pittura, la musica.
Tante le scintille che scoccano nella vita straordinaria di Nicola Piovani che si racconta con l’arte della semplicità. Un libro assolutamente affascinate.
Buona lettura!
P.S. La mia piccola scintilla con la musica avvenne a 6 anni, guardando quella genialata di Carosello. La pubblicità è di Super Trim un detersivo della Agip.
La storia era Le disavventure di Angelino: un giovane angelo dal camice bianco e dalla curiosità infinita per tutte le cose terrene, per questo motivo lui viene sulla Terra spesso e si lancia in avventure affascinanti che però finiscono sempre in una pozzanghera che sporca la sua tunica e lui piange. A questo punto la musica si scatena e invita Angelino a non piangere più perché Super Trim, la magia che lo sporco porta via, risolverà tutto.
Quella affascinante musica, ho scoperto parecchi anni dopo, era il Rondò alla Turca di Mozart.
Sono scesa un po' di livello…

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«La musica è come il sogno del silenzio.
»

Gabriele D'Annunzio

ARTE- Tracey Emin e gli Young Artists
Articolo di Marguerite de Merode Pratesi

«Ci dovrebbe essere qualcosa di rivelatorio nell'arte. Dovrebbe essere completamente creativa e aprire porte a nuovi pensieri ed esperienze» affermava l'artista inglese Tracey Emin, alla quale la Fondazione Palazzo Strozzi dedica una grande mostra a partire dal 16 marzo prossimo.
Emin è conosciuta per le sue opere intense ed emotive, spesso cariche di una forte potenza autobiografica, che spaziano dalla pittura alla scultura, fino alla fotografia, offrendo uno spaccato sincero delle sue esperienze e emozioni personali.
Membro di spicco dei Young British Artists (YBA), un movimento che ha preso piede tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90, Emin ha guadagnato notorietà grazie alle sue opere provocatorie legate al proprio vissuto, diventando una voce audace e senza compromessi nel panorama dell'arte contemporanea.
Il termine YBA si riferisce a un gruppo di artisti britannici emersi tra la fine degli anni '80 e gli anni '90, che hanno rapidamente guadagnato un ruolo di primo piano nell'arte contemporanea, diventando protagonisti della scena artistica internazionale, tra applausi e polemiche. Conosciuti per la loro audace sperimentazione e per l'approccio provocatorio, sfidano le convenzioni tradizionali sull'estetica, la moralità e il ruolo dell'artista. Il movimento cominciò a delinearsi alla fine degli anni '80, soprattutto attorno al Goldsmiths College of Art di Londra, che divenne un terreno fertile per una nuova generazione di artisti, spesso autodidatti o formati in modi che permettevano loro di rompere con gli approcci accademici tradizionali all'arte.
La loro ascesa è legata anche alla visione strategica di Charles Saatchi, il pubblicitario e collezionista che ha promosso questi artisti attraverso mostre significative, come la celebre Sensation del 1997.
Dopo aver aperto la sua galleria a Londra, a Boundary Road, nel 1985, Saatchi si dedicò con determinazione alla raccolta delle opere di artisti emergenti della scena londinese, inclusi i membri del gruppo YBA. Questo atto di supporto li catapultò sotto i riflettori, trasformando l'energia dirompente di questi giovani talenti in uno dei fenomeni più clamorosi della storia dell'arte contemporanea, nonché del mercato dell'arte.
Alla visibilità assicurata da Saatchi, si aggiunge la natura decisamente non convenzionale di molte delle loro opere, che affrontano temi sociali e politici scottanti con un audace spirito di rottura.
Gli YBA non furono più solo giovani artisti in ascesa, ma divennero icone del panorama artistico internazionale, con il loro nome che divenne sinonimo di successo e innovazione.
In questo contesto, Tracey Emin, conosciuta per la sua arte profondamente personale e confessionale, presenta un lavoro che illustra la sua vita segnata da traumi personali: un'infanzia difficile marcata da una violenza sessuale e da un aborto.
La sua arte diventa una vera e propria provocazione, spesso sotto forma di insegne al neon, installazioni, disegni e persino ricami, che invitano lo spettatore a entrare nei recessi più privati della sua vita.
Ottiene notorietà con opere come My Bed (1998), che raffigura il suo letto non rifatto, circondato da oggetti personali come preservativi e mozziconi di sigaretta, suscitando sia scandalo che ammirazione. Oppure con Everyone I Have Ever Slept With 1963–1995, una tenda ricamata con i nomi di tutte le persone con cui aveva avuto rapporti intimi, e The Last Great Adventure Is You, una riflessione sulla propria mortalità.
In tutta la sua vita d'artista, intraprenderà un dialogo profondo, spesso doloroso, sui temi della connessione umana, della sessualità, dell'amore e della perdita.
La sua eredità va ben oltre le sue opere, ispirando una nuova generazione di artisti a esprimersi senza paura, ad abbracciare la vulnerabilità e a sfidare le convenzioni che limitano le donne, sia nel mondo dell'arte che nella società.

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«Esistono due modi per non apprezzare l’Arte.
Il primo consiste nel non apprezzarla.
Il secondo nell’apprezzarla con razionalità.
»

Oscar Wilde

ABBIAMO OSPITI/PIANETA TERRA – La caldera dei Campi Flegrei tra vulcanesimo e bradisismo
Articolo di Chiara Sallustri Galli, Autore Ospite de La Lampadina

I Campi Flegrei sono un'area vulcanica attiva situata ad ovest di Napoli, che include i comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania e parte della città di Napoli. Il nome Campi Flegrei, dal greco letteralmente "campi ardenti", denota la natura vulcanica dell'area e la presenza di numerose fumarole e acque termali, ben note e sfruttate nell’antichità.
I Campi Flegrei sono un campo vulcanico attivo con diversi centri vulcanici situati all'interno e in prossimità di un'area depressa chiamata caldera, ossia un’area ribassata di forma quasi circolare che si è formata per effetto di grandi eruzioni esplosive del passato e si estende da Monte di Procida a Posillipo e comprende anche una parte sottomarina nel Golfo di Pozzuoli.
All’interno della caldera si possono verificare, principalmente, due fenomeni naturali: il vulcanesimo ed il bradisismo, non necessariamente correlati tra di loro; questo significa, ad esempio, che se il bradisismo è in atto non è detto che si verifichi un’eruzione. Tali fenomeni sono costantemente monitorati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). fig. 2
Il Vulcanismo - La caldera Campi Flegrei è stata generata da due enormi eruzioni l’ignimbrite campana ed il tufo giallo napoletano, avvenute rispettivamente 40.000 (fig. 2 triangoli pieni) e 15.000 anni fa (fig. 2 triangoli vuoti).
Negli ultimi 15.000 anni l’attività vulcanica è stata intensa ma discontinua anche  con lunghi periodi di inattività, definita dagli scienziati con il termine “quiescenza”. La maggior pare delle eruzioni sono state esplosive e le loro bocche si sono distribuite in una vasta area della caldera.

All’interno della caldera, negli ultimi 15.000 anni si sono avute oltre 70 eruzioni (Fig. 3 – area azzurra) che hanno formato edifici vulcanici, crateri e laghi vulcanici ancora ben visibili come Astroni, la Solfatara e il lago di Averno.
Il bradisismo - La caldera dei Campi Flegrei è, inoltre, caratterizzata dal fenomeno del bradisismo, si tratta di una deformazione del suolo che comporta fasi di lento abbassamento, alternate a fasi di sollevamento più rapido, queste ultime accompagnate generalmente da terremoti superficiali e di bassa magnitudo.
La ricostruzione dell'andamento del bradisismo ai Campi Flegrei è stata possibile da inizio ‘800 grazie alle osservazioni compiute sulle rovine del Serapeo, mercato romano risalente al I - II secolo d.C., situato a poche decine di metri dal porto di Pozzuoli. Grazie alla datazione dei fori prodotti dai molluschi marini a varie altezze sulle colonne del Serapeo, è stato possibile, infatti, ricostruire le oscillazioni del livello del mare nel corso dei secoli, dovute al sollevamento o abbassamento del suolo.
In tempi più recenti, a partire dal 1905, le tecniche di livellazione geodetica e, negli ultimi decenni, le misure satellitari (GPS e interferometria), hanno permesso di misurare con maggior precisione le variazioni del suolo e quindi di monitorare il fenomeno del bradisismo.

Nel 2005 è iniziata una nuova fase di sollevamento della caldera, ancora in atto. Dal 2023 si è registrato un graduale incremento nella frequenza dei terremoti. Nello stesso anno, gli eventi più forti si sono verificati il 27 settembre e il 2 ottobre e hanno avuto rispettivamente magnitudo 4.2 e 4.0. Nel 2024 l'evento maggiore è stato registrato il 20 maggio con una magnitudo di 4.4. In conclusione, lo studio delle eruzoni del passato, caratterizzate principalmente da eruzioni esplosive, ha permesso di ipotizzare lo scenario di rischio che si potrebbe verificare in futuro e progettare la rete di monitoraggio dei parametri geofisici e geochimici (sismicità, deformazioni del suolo, composizione e temperatura dei gas, ecc.), le cui variazioni potrebbero anticipare un’eruzione ed un conseguente piano di evacuazione. La popolazione, di cui alcune centinaia di migliaia vivono all’interno della caldera e più di un milione nella vicina città di Napoli, deve essere allontanata prima del verificarsi dell’evento. Durante il bradisismo, il suolo in sollevamento genera dei terremoti, che seppur di bassa intensità (massimo 4.4 di magnitudo) sono molto superficiali; quindi, possono generare molti danni alle strutture. Per questo motivo, è importante adottare misure antisismiche sugli edifici, per renderli più resistenti ai terremoti. L’ultima eruzione, avvenuta nel 1538, è stata preceduta da un sollevamento del suolo (bradisismo) che in due anni ha raggiunto 19 metri e ha dato origine al vulcano Monte Nuovo (figg. 2 e 3). Per affrontare i possibili eventi generati dai fenomeni sopra descritti, sono stati realizzati, attraverso un lavoro condiviso tra il Dipartimento della protezione civile, la Regione Campania ed i comuni interessati, due distinti piani di protezione civile: “Il piano nazionale di emergenza per il rischio vulcanico per i Campi Flegrei” ed “Il piano speditivo di emergenza per l'area del bradisismo nei Campi Flegrei”.

Bibliografia

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«La terra, simbolo stesso di solidità, può muoversi sotto i nostri piedi come una sottile pellicola su un liquido.
»

Charles Darwin

INTERNET – Social, email ed IA, delizia e pena per molti di noi
Articolo di Carlo Verga

Di questi tempi si parla molto di Tik Tok e cosa c'è dietro la piattaforma social che piace molto ai giovani ma che ha sollevato dubbi, accuse, minacce e tante perplessità.
Ho fatto qualche ricerca su Internet ed ecco i risultati: Tik Tok venne creata in Cina da Aleix Zhu e Luyu, la finalità iniziale era per un metodo educativo, gli utenti potevano imparare ed insegnare diverse materie mediante brevi video. Non ebbe un grande successo tanto che nel 2014 i due giovani cinesi fondarono Musical.ly, una piattaforma che poteva unire musica e video in diretta e concepita per coinvolgere una fascia larga di adolescenti.
Nel 2017 viene acquistata per 750 milioni di dollari dall'azienda cinese Bytedance che, nell'agosto 2018 per allargare la base dei propri utenti, rinomina la piattaforma Tik Tok. Il successo è immediato, con un incredibile aumento di utenti. Ad agosto 2020 ha superato un miliardo di utenti e  ben 1,58  miliardi nel 2023.
Il modello di business di TikTok si basa sulla raccolta e analisi dei dati ottenuti con l'IA in merito alle preferenze e comportamenti di navigazione degli utenti che ogni giorno accedono alla piattaforma.
Le critiche sono naturalmente ben fondate considerato che per le leggi vigenti in Cina, le aziende, sono costrette a collaborare strettamente con il Governo. Al momento la piattaforma è accusata di censurare contenuti che non sono in linea con le direttive del governo cinese, inoltre, l'algoritmo da loro utilizzato sembra diffonda disinformazioni, influenzando l'opinione pubblica su argomenti critici quali la politica sia  interna ed estera ma anche sui profili delle persone.
Gli utenti sono per lo più adolescenti, una fascia di utenza particolarmente vulnerabile su questioni legate alla sicurezza come il bullismo, la pornografia e l'incitamento a comportamenti pericolosi. È facile entrare e addentrarsi in siti dannosi o inappropriati per chiunque. È stato anche appurato che abbassa la soglia di attenzione, creando una sorta di dipendenza dall'app.
Ma come funziona?
Vai sull'home che hai scaricato e sulla pagina "per Te",  lì puoi selezionare qualsiasi argomento ti interessi. Puoi intervenire ed inserire un "mi piace", un video o altri commenti o entrare in contatto direttamente con il creatore del video. Puoi anche inserire un filtro che ti permetta una ricerca più particolareggiata su argomenti, persone, fatti.
Puoi caricare un video della durata di massimo 60 secondi e aggiungere canzoni, suoni o voci da doppiare, poi usare una funzione "duetto" che permette di condividere le videoripresa di due terminali mobili in un unico video. Spesso utilizzata fra due persone vicine per filmarsi l'una col cellulare dell'altra.
Molto negativi alcuni filmati (challenge) dove si propongono varie iniziative tipo il furto in ambiente scolastico, o come smettere  di respirare fino a svenire. Naturalmente questi tipi di video hanno causato vittime, principalmente tra i minori. Per accedere a servizi od oggetti riservati, puoi utilizzare un sistema di valute virtuali a pagamento (TikTok Coins).
Nel 2020 un gruppo internazionale attivo nel settore, ha denunciato la pericolosità dell'app identificandola come un vero e proprio malware controllato dal governo cinese con l'obiettivo di spiare l'utenza. Lo stesso gruppo successivamente, ha invitato l'opinione pubblica a disinstallare l'applicazione.

Le operazioni globali di TikTok hanno portato l'azienda a scontrarsi con le leggi e le normative di diversi paesi tanto da essere bandite o limitate in specifiche regioni. Negli Stati Uniti Il 30 dicembre 2022, durante l'amministrazione democratica è stato firmato la No TikTok on Government Devices Act, che proibisce a chiunque sia parte della politica e amministrazione americana di scaricare l'applicazione, temendo che il governo cinese potesse accedere a informazioni riservate del governo, è stato poi esteso in altri paesi. Ultimamente su invito governativo, Microsoft ed anche altre aziende hanno avuto l'incarico di acquistare le attività di TiK Tok negli Stati Uniti.
In più paesi del mondo le attivita di Tik Tok sono monitorate, controllate e anche bandite.
In Italia il 22 gennaio 2021 il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto il blocco dell'uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata l'età anagrafica. La disposizione è stata emanata a seguito della morte di una bambina siciliana di 10 anni, avvenuta dopo la riproduzione di una sfida condivisa tra gli utenti della piattaforma che prevedeva il tentativo di soffocamento dell'utente tramite una cintura attorno al collo.

Mappa dei Paesi che hanno imposto sanzioni a TikTok, aggiornamento Wikipedia 19 gennaio 2025:
Grigio: TT disponibile
Blue: Paesi che vietano TT sui dispositivi governativi (governo centrale, autorià locali);
Giallo: Paesi con divieti precedenti.
Viola: paesi con divieti de jure, de facto non applicati
Rosso: Paesi con divieti in vigore per tutti gli utenti
Arancione: Paesi che usano Douyin, versione alternativa di TT, che risulta bloccato
Non mostrato: vietato su dispositivi dei governi dell'UE e della NATO

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«Per avere in mano la propria vita, si deve controllare la quantità e il tipo di messaggi a cui si è esposti.
»

Chuck Palahniuk

PIANETA TERRA - Energia dal mare: il futuro con Dragon 12
Articolo di Beppe Zezza

Sicuramente avrete trovato un articolo, un accenno o un riferimento al problema dell’energia o a nuovi metodi di produzione migliorati.
Già nel 2019, La Lampadina ha pubblicato un mio articolo sulle centrali elettriche mareomotrici. In quell'articolo, passavo in rassegna le possibili utilizzazioni delle varie fonti di energia primaria che avrebbero potuto sostituire l'utilizzo dei combustibili fossili.
In questi anni, c’è stata una grande effervescenza in questo settore. Non passa giorno che sui giornali non si legga la notizia di qualche nuovo marchingegno o processo produttivo che dovrebbe aiutare a risolvere il problema.
Nucleare, eolico, solare, geotermico, marino: i campi sono tanti!
Il nucleare, che dopo un momento di “gloria” durante il quale in tutto il mondo si installavano centrali, a causa degli incidenti avvenuti (Chernobyl, Fukushima) o sventati all’ultimo minuto (Three Mile Island), aveva subito una brusca frenata, è tornato di prepotenza nell’orizzonte energetico. Se ne parla molto a motivo della difficoltà a soddisfare l’intera domanda di energia del pianeta solo con le rinnovabili e, in particolare, in accoppiata con i centri dedicati all'Intelligenza Artificiale, bisognosi in modo continuativo di quantità notevoli di energia.
L’eolico e il solare, pur sempre sostenuti con vigore da tutti i governi del mondo industrializzato, stanno incominciando a incontrare sempre maggiori difficoltà. Sia, di
principio, perché la natura intermittente della produzione richiede la necessità di affiancare gli impianti con dispositivi che accumulino l’energia prodotta quando in eccesso rispetto alla domanda per rilasciarla quando in difetto (e su questo fronte la ricerca è ancora molto indietro), sia per l’impatto ambientale poco gradito dalla popolazione (la selva di torri eoliche deturpa il paesaggio e sembra influenzi anche la fauna avicola, gli impianti solari “consumano” terreno sottraendolo all’agricoltura), sia, infine, per implicazioni geopolitiche (le materie prime sono principalmente in Cina).
La geotermia sta facendo timidi passi in avanti soprattutto nel campo della produzione del calore. A Bordeaux, dove vivo, è in avanzato stato di realizzazione un impianto geotermico per il riscaldamento domestico di un intero quartiere. Potrà dare comunque il suo contributo. Cosa dire degli impianti di sfruttamento delle maree e delle correnti marine, le quali in linea di principio sono più costanti e prevedibili rispetto alla luce del sole e alla forza del vento?
È di questi giorni la notizia della messa in servizio di una nuova centrale di questo tipo che pare essere molto promettente: il Dragon 12.
A vederlo, l’impianto sembra una manta gigante o un aquilone (il costruttore ama definirlo kite) all’interno del quale si trova la turbina e il generatore elettrico.
La novità principale rispetto agli impianti che sfruttano le correnti marine finora realizzati è costituita dal fatto che il Dragon 12 non è ancorato al suolo in una posizione fissa ma si muove con un movimento a forma di otto, allontanandosi e avvicinandosi alla superficie. Questo movimento permette di amplificare il flusso d’acqua che attraversa la turbina e quindi di produrre più energia. Considerevole rispetto all’impianto dello stesso tipo realizzato in Scozia è la minor quantità di materiale necessario.
Il produttore è l’azienda svedese Minesto e gode di un importante finanziamento europeo. L’impianto, entrato in servizio nelle vicinanze delle coste delle Fær Øer Far Oer, ha una potenza di 1.2 MW (per confronto, le turbine eoliche commerciali hanno una potenza compresa tra 1.5 e 3 MW).
Il programma prevede di installarne un centinaio fino a raggiungere una potenza installata di circa 200 MW, in modo da sopperire al 40% delle necessità delle isole. La casa costruttrice ritiene che dopo la prima fase di sviluppo il costo dell’energia prodotta con questo tipo di centrale dovrebbe aggirarsi sui 0.05 €/kWh, da paragonarsi a un costo attuale dell’energia prodotta da un impianto eolico di 0.035-0.045 €/kWh per gli impianti terrestri e di 0.05-0.10 €/kWh per gli impianti offshore. Promettente, dunque.
Una realizzazione interessante, ma certamente ‘una goccia nel mare’ rispetto alle esigenze della “transizione energetica” che il mondo industrializzato si propone.
Tuttavia, un proverbio dice “goccia a goccia si fa il mare”.
Questa sospirata transizione energetica verrà portata a termine, nonostante i dubbi di coloro come Jan-Baptiste Fressoz, che pure hanno delle buone frecce al loro arco?
Solo il tempo ci dirà se riusciremo a superare queste sfide. Staremo a vedere..

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«Al mare la vita è differente. Non si vive di ora in ora ma secondo l'attimo. Viviamo in base alle correnti, ci regoliamo sulle maree e seguiamo il corso del sole.
»

Sandy Gingras

ABBIAMO OSPITI/ATTUALITÀ - Chi si consiglia di destestare oggi?
Articolo di Gustavo delli Paoli Carini, Autore Ospite de La Lampadina 

Apprendo che in Florida (toh!) e in altri 12 Stati è entrato in vigore il divieto per i cinesi, anche se residenti negli Stati Uniti, di comprarvi proprietà, soprattutto se vicine ad aeroporti, raffinerie o zone militari.
I cinesi, in fuga dalla prima Guerra dell'Oppio iniziarono ad emigrare verso la California, dove era scoppiata la "Febbre dell'Oro " nel 1848, con l'idea di arricchirsi e tornare in Cina in tempi migliori. Non fecero alcuno sforzo di integrazione, non provarono ad imparare la lingua inglese e non cambiarono le loro abitudini vestimentarie.
Malgrado gli accordi commerciali del 1867 atti a promuovere lo sviluppo del commercio con l'Asia (che fecero conoscere e diventare di moda vari oggetti cinesi, anche di arredamento, oltre alla cucina cinese), nel 1882, il presidente repubblicano Chester Arthur firmò il Chinese Exclusion Act, che vietava, per una durata di dieci anni, nuovi ingressi di cinesi negli Stati Uniti (salvo accademici, diplomatici o businessmen) oltre a vietar loro di sposare americani o americane.
Invocò allora una legge del 1802 che limitava la cittadinanza a Free White Persons. Seguirono tasse sui minatori stranieri (cinesi e messicani), senza contare l'applicazione di sistemi legali diversi da quelli per gli americani di nascita. Insomma fu dimenticato il principio della Dichiarazione di Indipendenza del 1776, ribadito da Abramo Lincoln nel discorso di Gettysburg «…tutti gli uomini sono creati eguali; … essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità».
I cinesi diventarono invisi alla popolazione locale. Lo sono tornati ultimamente, anche questa volta per ovvi motivi socio-economici-politici.
I pregiudizi sono sempre esistiti. Diffidenza, concorrenza, spesso più percepita che reale, razzismo, anche se basta il campanilismo (Siena, Pisa e Firenze ne sono una prova...) ad essere un preludio all'odio, o comunque a un'odiosa forma di discriminazione.
Non ho vissuto la guerra, sono un privilegiato, ma non dimenticherò mai i locali dove i cartelli indicavano “Vietato agli Italiani” in Germania e Olanda negli anni ‘50 e ‘60. Né quando in Belgio dicevo di essere italiano e alcuni non resistevano alla battutina «etes-vous un mafiosò? ». Nessuno è al riparo… a turno.
Non sono necessariamente soltanto le guerre le principali cause di forti antipatie fra i popoli, altrimenti non finirebbero mai...tant’è che oggi non si odiano più (almeno non allo stesso modo) francesi, tedeschi, inglesi, italiani, spagnoli , per citarne alcuni che si sono fatti la guerra da sempre (prima della tanto vituperata UE, N.d.A.)
Ogni società ha delle gerarchie etniche- e i politici nazionalisti scelgono quali minoranze da demonizzare e additare come causa dei mali del paese. Anche fra i migranti, seppur oggi in maggioranza islamici, esiste una graduatoria. In Olanda troviamo i marocchini in fondo alla classifica. Per molti anni c’erano i tedeschi... chissà perché. In Germania i siriani sono preferiti ai magrebini. in Svezia i curdi sono i meno amati, in Francia gli africani neri sono preferiti ai nordafricani. Negli anni '90 l’antipatia italiana era concentrato sugli albanesi.
In genere, potendo scegliere, da queste parti è sempre più conveniente essere bianchi e cristiani. Anche se dobbiamo ricordare che i meridionali non erano molto amati a Torino.
Nei paesi baltici, i russi sono appaiati agli arabi nella triste classifica dell’ostilità...prima ancora dell’ennesima aggressione russa ad uno stato confinante. In Romania erano mal visti i loro concittadini di origine ungherese. Croati e kosovari detestano i serbi. In Polonia, con la sua lunga storia di dominazione russa, i russi vengono considerati addirittura peggiori dei Rom (zingari è il termine dispregiativo che li definisce).
La religione è sempre stato un elemento discriminatorio importante…in questo momento, per esempio l’antisemitismo supera l'anti-islamismo. Ma religione e immigrazione non sono gli unici fattori a scatenare intolleranze.
Durante la pandemia, cinesi ed asiatici in genere avevano superato altre etnie sul tabellone dell'odio.
La concorrenza sul lavoro è una componente presso le fasce più povere della popolazione, ma capita anche fra ricchi; gli svizzeri, per esempio, sono infastiditi dagli immigrati tedeschi altamente qualificati che fan loro concorrenza.
I populisti usano la minaccia del declino demografico per additare gli africani. La paura del terrorismo li concentra sugli islamici e quando torna il ritornello dei presunti complotti delle élites capitalistiche, ecco che i nemici da odiare diventano Stati Uniti e Israele. 
Gli ultimi arrivati rubano sempre il posto ai capri espiatori precedenti. 
Possiamo stare certi che quando i ghiacci della banchisa artica si saranno completamente sciolti, scenderanno “a valle” gli eschimesi, che “per ora” non odiamo, visto che se ne stanno lassù tranquilli… o forse non tanto. Mi correggo; li condanniamo soltanto quando uccidono le giovani foche, sicuramente più coccolose dei maialini di latte e dei moscardini. Quando gli Inuit diventeranno dei “rifugiati climatici”, certo non una manodopera qualificata, visto che non ci servono casette di ghiaccio e non cacciamo i trichechi, sostituiranno gli africani e i magrebini nella mappa dell’ostilità.
Insomma, è finito il mito delle insopportabili suocere, ma c’è sempre una vasta scelta di persone o intere categorie di esseri umani da odiare. Aggiungiamo che i media ci propinano più politicanti populisti che non psicoanalisti (o psicanalisti per i lacaniani) ed è anche molto più facile odiare che ragionare, quindi, Mesdames et Messieurs, faites vos jeux..qui detester aujourd'hui?
P.S. Tutte le generalizzazioni restano generalizzazioni, ma quanto riportato qui sopra è documentato e non troppo lontano dalla realtà.

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«Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca.»

Mahatma Gandhi

COSTUME – C'era una volta...
Articolo di Lalli Theodoli

In questi ultimi tempi ci siamo adeguati a comportamenti molto diversi dalle nostre vecchie abitudini.
Si scriveva:
un biglietto di auguri, una lettera lunghissima ai genitori quando eravamo in vacanza all'estero, al flirt del momento, alla migliore amica.
Non si telefonava.
Scrivevamo invece, dando notizie che arrivavano già un po' superate, salvo l'intensa corrispondenza con colui che sarebbe poi diventato mio marito: una lettera al giorno pretendeva ed una lettera al giorno inviava.
La posta veniva depositata allo spaccio alimentare e la vecchia proprietaria si agitava se saltavamo un giorno. Le mie poi, spesso non venivano lette. Da mancina corretta avevo, ed ho, una calligrafia illegibile ai più ed anche a me. Le mie lettere erano spesso solo una professione di attenzione e affetto...in geroglifici.
Le tenevamo con cura. Ci ricordavano episodi della nostra vita bellissimi e a volte tristi come denunciavano alcune lettere con un piccolo tratto nero stampato sull'angolo.
Giorni fa.
Non mi andava di ricorrere al whatsapp, né alla e-mail, no al telefono.
Ho quindi estratto dalla scrivania un vecchio blocco di carta da lettere con relative buste. Ignorato da tempo. Cercando di scrivere il più chiaramente possibile, ho buttato giù poche righe. Poi è cominciata la caccia al tesoro, ovvero al FRANCOBOLLO.
Nella prima tabaccheria, in cui si possono anche pagare multe e bollettini, mi hanno guardato stupiti per la mia richiesta.
Non ne tengono più. Non li chiede più nessuno.
Nella seconda il proprietario si è lanciato in una filippica contro tutti coloro che non scrivono più. Solo telefonini e messaggi, per giungere alla stessa conclusione. Ne è totalmente sprovvisto.
Sono entrata nella terza già convinta che non ne sarei uscita vittoriosa e di fatto mi è stato suggerito di andare in un ufficio postale.
Così faccio. Ma anche per un solo francobollo devo prendere il numero per la fila che è la stessa della riscossione delle pensioni.
Mezz'ora di fila per avere la mia busta, oramai
molto stropicciata, finalmente affrancata.
Allora, d'accordo con tutta la tecnologia, ma un piccolo spazio a chi ancora non si adegua del tutto? 
La gioia di una lettera che non sia il conto del telefono o del gas, la curiosità di chi, riconoscendo sulla busta la scrittura, la strappa malamente per la fretta o la apre col tagliarte lentamente. 
Per questo occorre lui: il francobollo. 
Facciamo che non divenga una rarità assoluta! 

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La Lampadina su Facebook

 

FLASH NEWS!

Un po' qua, un po' là...

Attento a ciò che dici! - Un braccialetto registratore: può registrare fino a 300 minuti di una lezione, conversazione o altro, con l'IA può trascriverla o anche interrogarla sui nomi dimenticati di persone incontrate o dati sulla presentazione. Costa 189 euro Plaude Note Pin.
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Defunti digitali - Non passa giorno che non riceva su Facebook richieste di amicizia, alcune vedo sono di amici/amiche scomparse recentemente. Ora sembra che nel 2060 ci saranno, sui social, più profili di persone che non ci sono più che non quelli di viventi. Per ovviare il problema è nata Zephorum che si occupa del recupero o eliminazione delle eredità digitali.
CV

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Un regalo particolare - Se non sapete cosa regalare, provate con un simulatore di volo, un regalo divertente: un'infinità di flotte di aeroplani, dirigibili, elicotteri.
Il giocatore diventa pilota con sfide e obbiettivi da raggiungere, costa 79,99 euro si chiama
Microsoft Flight Simulator.
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APPUNTAMENTI DELL'ASSOCIAZIONE
LA LAMPADINA:::PERIODICHE ILLUMINAZIONI

Ecco i prossimi appuntamenti dedicati ai Soci de La Lampadina.

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Mercoledì 5 febbraio 2025
ore 16.30
IL TEMPO DEL FUTURISMO
Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea

L'esposizione celebra l’ottantesimo anniversario dalla scomparsa di Filippo Tommaso Marinetti, avvenuta il 02 dicembre 1944, e si concentra sul rapporto tra arte e scienza/tecnologia e illustra quel “completo rinnovamento della sensibilità umana avvenuto per effetto delle grandi scoperte scientifiche” posto alla base della nascita del Futurismo. Una riflessione oggi attualissima, se si pensa che lo tsunami tecnologico dell’intelligenza artificiale sta investendo l’umanità, avverando la profezia della macchinizzazione dell’umano e dell’umanizzazione della macchina preconizzata proprio dai futuristi. La mostra illustra i concetti di velocità, di spazio, di distanza e di sensibilità percettiva evidenti nei capolavori del Futurismo contestualizzandoli nella società dell’epoca, rivoluzionata dalle innovazioni scientifiche e tecnologiche.
Ci accompagna Ludovico Pratesi

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Martedì 18 febbraio 2025
ore 11.00
UNA MATTINATA TRA PALAZZO MASSIMO E LE TERME DI DIOCLEZIANO

Originariamente costruito da Padre Massimiliano Massimo, tra il 1883 e il 1887, per ospitare il collegio dei Gesuiti, fu acquistato dallo Stato nel 1981 per diventare una delle sedi del Museo Nazionale Romano. Tra i suoi quattro piani si incontrano alcuni tra i maggiori capolavori dell’intera produzione artistica del mondo romano... continua a leggere sul sito.
Ci accompagna Alessandra Mezzasalma

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21-24 febbraio 2025
BILBAO E DINTORNI

Week-end all'insegna dell'arte e dell'architettura moderna e contemporanea: abbiamo scelto Bilbao, una città rinata dopo aver atttraversato il buio periodo dell'acciaio, una crisi industriale di enormi proporzioni che la città basca ha combattuto e vinto trasformandosi in una meta immancabile per chi ama l'arte... continua a leggere sul sito.
Ci accompagna Ludovico Pratesi

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Venerdì 28 febbraio 2025
ore 18.30
MUNCH. IL GRIDO INTERIORE
Palazzo Bonaparte

Con il patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia a Roma, in collaborazione con il Museo Munch di Oslo, a distanza di oltre 20 anni dall’ultima mostra dedicata a Munch a Roma, apre l'11 febbraio a Palazzo Bonaparte un’importantissima monografica dedicata a Edvard Munch (Norvegia, 1863 -1944), con 100 opere provenienti dallo splendido Munch Museum di Oslo. La mostra, curata da Patricia G. Berman, una delle più grandi studiose al mondo di Munch, racconterà tutto l’universo dell’artista, precursore dell’Espressionismo e grande esponente simbolista dell’Ottocento, inquadrando la sua opera nel suo percorso umano e la sua produzione attraverso 100 opere, tra cui una delle versioni litografiche custodite a Oslo de L’Urlo (1895),  La morte di Marat (1907), Notte stellata (1922–19249), Le ragazze sul ponte (1927), Malinconia (1900–1901) e Danza sulla spiaggia (1904).
Ci accompagna Alessandra Mezzasalma.

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Giovedì 20 marzo 2025
ore 11.30
CARAVAGGIO 2025
Palazzo Barberini

L'esposizione  celebra l’ottantesimo anniversario dalla scomparsa di Filippo Tommaso Marinetti, avvenuta il 2 dicembre 1944 e si concentra sul rapporto tra arte e scienza/tecnologia e illustra quel “completo rinnovamento della sensibilità umana avvenuto per effetto delle grandi scoperte scientifiche” posto alla base della nascita del Futurismo... continua a leggere sul sito.
Ci accompagna Ludovico Pratesi

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2-7 aprile 2025
LA MACEDONIA GRECA

Gli studi classici ci rimandano alla Beozia, la Tracia, la Macedonia. Da Salonicco abbiamo deciso di seguire le tracce della storia di quella parte così a Nord della Grecia, e a raggiera ci sposteremo ... continua a leggere sul sito. 

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15/18 maggio 2025
RAVENNA, COMACCHIO, CHIOGGIA E POMPOSA

 Un giro che inizia a Ferrara, con il suo splendido museo archeologico, per continuare con Ravenna, città che ospita 5 luoghi patrimonio Unesco di grande bellezza e spiritualità: la basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla placidia, con i suoi mosaici blu cobalto, Sant'Apollinare Nuovo e il Battistero neoniamo e la cripta di San Francesco, allagata per fenomeni di subsidenza. Risaliremo poi per la via Romea a Comacchio con le valli del delta del Po, con le saline e il Museo Archeologico. Continueremo verso l'estremità meridionale della laguna veneta, raggiungendo prima la splendida e nascosta abbazia di Pomposa, vicino a Codigoro e poi Chioggia, con le sue calli e i cuoi canali, e concluderemo con la villa veneta Pisani scalabrin, per poi ripartire da Ferrara alla volta di Roma.

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24 - 30 settembre 2025
SULLA VIA DI SANTIAGO


È da tempo che pensiamo a Santiago de Compostela: iniziamo a febbraio a inoltrarci nei Paesi Baschi con Bilbao e San Sebastian, e poi, a fine settembre, partendo da Madrid, andremo verso nord, in Galizia: toccheremo Salamanca (ndr. leggete il racconto di Ida Tonini di questo numero...), Zamora, Puebla de Sanabria, Orense e finalmente Santiago che chi vorrà potrà raggiungere facendo un tratto di cammino. Un itinerario un po' diverso dal solito, per scoprire piccole realtà del nord della Spagna, meno conosciute e visitate, per giungere a Santiago, la meta finale da secoli di migliaia e migliaia di pellegrini per raggiungere la cattedrale dove riposano le spoglie dell'apostolo Gacomo. Cominciate a pensarci, noi stiamo già organizzando... 
Ancora molto stiamo organizzando un itinerario marchigiano a ottobre, e ancora appuntamenti di arte e cinema...

Per info sull'Associazione e/o prenotazioni, scriveteci a
appuntamenti@lalampadina.net

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Il sessismo annienta - Per le donne, il sessismo è un fattore di rischio di declino cognitivo. Lo sostiene uno studio pubblicato su Alzheimer's & Dementia. Negli stati più sessisti d'America, il declino cognitivo femminile avanza più rapidamente. Le donne nate negli Stati più sessisti d'America vanno incontro a un declino cognitivo più rapido, dopo i 65 anni, rispetto alle donne nate negli Stati meno sessisti. 
Il termine sessismo strutturale indica l'iniqua distribuzione di risorse e di potere a svantaggio della popolazione femminile: è la conseguenza di politiche e norme sociali che penalizzano le donne sul piano economico, lavorativo e della rappresentanza all'interno delle istitutuzioni.
CV

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E il cielo è sempre più blu! - È possibile misurare quanto è blu il cielo?
Sì, con il cianometro, uno strumento poco noto, che con le sue 53 sfumature di blu ha rivoluzionato lo studio del cielo (e ispirato la cultura!).
È composto da un cerchio (anzi, per la precisione, è una corona circolare) suddiviso in 53 porzioni dipinte con altrettante sfumature di blu, il dispositivo permette di confrontare il colore del cielo con le varie tonalità, per stimarne la composizione atmosferica.
Un'idea semplice, ma dal grande potenziale scientifico.
CV

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WE LOVE ROMA
...e qualche modesta proposta!

di Lucilla Laureti Crainz

Certo dopo essere stati una settimana a Parigi quello che offre Roma di mostre e spettacoli è niente! Loro tra i tanti teatri riescono persino a proporre Emma Dante Re chicchinella in napoletano stretto. Avrei voluto vedere chi dei parigini aveva tanto coraggio da scegliere una cosa del genere, purtroppo iniziava il giorno che sono partita e non ho trovato nessuno disposto ad andarla a vedere.

A Roma:
Santa Cecilia la stagione sinfonica continua con gran successo e la sala sempre piena. Dopo Pappano, Daniel Harding, il nuovo direttore musicale dell'accademia offre un repertorio veramente interessante.
Al teatro Argentina dopo Re Lear che ha tenuto per quasi un mese il cartellone con tutto esaurito è stata la volta di Toni Servillo con Tre modi per non morire e ora Massimo popolizio regista per I ragazzi irresistibili di Neil Simon.
Se poi vi volete allontanare ed andare al Teatro India non mancate Una relazione per un'accademia  dal 25 al 30 marzo tratto dall'omonimo romanzo di Franz Kafka con la regia di Luca Marinelli (sta ora facendo Mussolini su Sky) e dall'11 febbraio A torto o a ragione con Stefano Santospago e dal 6 al 18 maggio La banalità dell'amore con la regia di Piero Maccarinelli.
Vi voglio consigliare anche al teatro Olimpico dal 26 al 30 marzo Slava's Snowshow e portate anche i vostri nipotini ....un successo! Ad Aprile come ogni anno Incanti, i più grandi illusionisti italiani.
Oltre al teatro il cinema: seguite due retrospettive, una al palazzo delle esposizioni A qualcuno piace classico una serie di grandi film fino alla fine di maggio l'altra alla Casa del Cinema che da quando è stata presa in carico dalla Festa del Cinema propone grandi film spesso restaurati.
Tante le visite organizzate dalla Lampadina, veramente una grande scelta ma se vi avanza ancora del tempo e vi può interessare non mancate le mostre su Boetti, una all'Accademia di San Luca a cura di Marco Tirelli che da quando ne è diventato il direttore l'Accademia è ricca di tante e interessanti mostre, l'altra alla Galleria Tornabuoni che da quando ha aperto la sede romana offre mostre sempre molto curate.
Un'altra modesta proposta è all'Istituto Centrale per la Grafica, palazzo Poli, via Poli 54, la mostra Acquisizioni da Parmigianino a Kentridge, fino al 23 marzo, nuove opere che per vari motivi fanno ora parte della
collezione, pubblici acquisti, fermi all'esportazione, bandi nazionali grazie anche al Piano Arte Contemporanea 2022. Catalogo e ingresso mostra gratis.
Fate anche una visita a Santa Maria del Popolo, fatta edificare nel 1099 da papa Pasquale II, appena riaperta dopo 2 anni di restauri, potete ammirare alcuni maestri dell'arte rinascimentale e barocca con opere di Bramante, Raffaello, Caravaggio, Pinturicchio, Bernini, questi sono i nostri grandi artisti italiani e nessuno ci può battere! W Roma la città più bella del mondo!
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Scriveteci e segnalateci che cosa si muove a Roma!
redazione@lalampadina.net

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Il turismo in Europa-  Nel 2023 il 54% del turismo internazionale ha scelto l’Europa, il 59% dei pernottamenti è concentrato solo in 4 paesi. Le città in Italia più a rischio per il troppo turismo sono: Rimini, Venezia, Bolzano, Livorno, Trento Verona, Napoli.. Non Roma e Firenze?
CV

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ARCHEOLOGIA
Napoli stupisce ancora!
di Renata Ferrara Pignatelli

Chi dovesse recarsi prossimamente a Napoli non può perdere un piccolo diamante incastonato nelle sue profondità: l'Ipogeo dei Cristallini, che come tante altre meraviglie di questa magica città, ha una storia legata ad un ritrovamento inatteso. Nel 1889 un signore napoletano, il barone Di Donato, aprendo un pozzo nel cortile del suo palazzo in Via dei Cristallini nel quartiere Sanità, scoprì una serie di ambienti sotterranei posti a oltre 15 m di profondità, che dalla via presero il nome. Si tratta di un complesso di quattro grandi camere funerarie di epoca ellenistica, perfettamente conservate. Una in particolare, detta "Tomba C", presenta decorazioni dipinte che mostrano ancora - caso unico nell'arte greca - i vivaci colori originali. Una testa in rilievo di Medusa col suo sguardo penetrante campeggia in alto a guardia dei sarcofagi. Questi ultimi sono scolpiti in forma di letti, ognuno con un doppio cuscino dipinto che dà un'idea di morbidezza pur nel riposo eterno. Le pareti sono decorate con ghirlande, motivi floreali e riproduzioni di oggetti votivi, oltre all'immagine della coppia divina Dioniso ed Arianna; le scritte a mano coi nomi dei defunti e i saluti "Chaire" (salve...) sembrano tracciate ieri. In origine le tombe, arricchite da fronti di tempio colonnate, si trovavano al piano stradale; poi nel corso dei secoli il livello della città è cresciuto, gli ambienti sono stati sepolti dal terreno di riporto e dimenticati fino alla casuale riscoperta quasi 2300 anni dopo. Lo straordinario complesso, compreso in una proprietà privata, è rimasto però chiuso fino a due anni fa, quando è stato aperto al pubblico. Per questo motivo molte guide e siti turistici non lo riportano ancora. La visita a questo gioiello inaspettato comunica una emozione intensa, tanto più che - come ci informano i curatori - tutto lascia pensare che nelle immediate adiacenze esistano altre gemme sotterranee che aspettano solo di essere riportate alla luce.
Grazie Napoli, città di luce e contraddizioni, di Storia, Arte e Musica. Pervasa di allegria e nostalgia!
Venite a Napoli, ma non come turisti né come ospiti... COME AMICI!
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ALL'OLIMPICO CON LA LAMPADINA
Febbraio 2025

19 febbraio 2025 - 09 marzo 2025
LILLO& GREG
MOVIe ERCULeO

Un tuffo nel linguaggio metateatrale che porta in scena il meglio dei principali generi cinematografici e televisivi in uno spettacolo di sketch iper surreali, dove peplum, horror, fantascienza, fantasy, noir ecc trovano una nuova chiave di lettura che ne sviscera l’ironia intrinseca e l’essenza spesso grottesca. Insomma uno spettacolo che si fregia di due grandi regole della genialità: immediatezza e semplicità, ma in maniera inimitabile, come solo Lillo &Greg sanno proporre!

Martedì 25 febbraio 2025 - ore 20.30 - 22.30
VITTORIO SGARBI
ARTE E FASCISMO

Vittorio Sgarbi segue il filo dell’arte in una storia che inizia prima del Fascismo, che dentro il ventennio cresce, e dopo il Fascismo viene spazzata via insieme alla naturale condanna del regime. Sgarbi distingue l’espressione artistica dal potere e per questo, a fianco di de Chirico, Morandi, Martini, salva dall’oblio Wildt, Guidi, la grande stagione dell’architettura e della grafica, ma anche Depero, il Futurismo e oltre, fino alla rivelazione di due scultori formidabili mai apparsi all’onore della critica, Biagio Poidimani e Domenico Ponzi. Una lectio appassionata sull’arte che è più forte di qualsiasi regime, e che rappresenta da sempre la sfida più libera alle derive del potere.
«Il Fascismo è l’opposto dell’Arte, ma non c’è Arte che il Fascismo possa limitare. L’artista può fare qualunque cosa gli chieda il potere, ma la sua idea sarà più forte di quel potere”.
Leggi la promo

MOSTRE

Ecco le segnalazioni di
Marguerite de Merode

Palazzo Bonaparte: Munch, Il grido interiore.  Munch è uno degli artisti che ha saputo meglio interpretare sentimenti, passioni e inquietudini della sua anima, 

comunicandoli in maniera potente e tragica. 
Una grande esposizione monografica dedicata all’artista norvegese.
100 opere proveniente dal Museo Munch di Oslo tra disegno dipinti e stampe per un rapporto completo, ampio e profondo dell’umo e dell’artista.
la Lampadina va a visitare la mostra venerdì 28 febbraio alle ore 18.30.
Dall'11 Febbraio al 2 giugno 2025

Fondazione Memmo: Conversation Piece X. In una brezza leggera. 
«Le opere d'arte hanno un'anima?»
Con questa domanda si apre un nuovo capitolo del ciclo di esposizioni a cadenza annuale a cura di Marcello Smarrelli che da dieci anni offre una panoramica degli artisti attivi a Roma.
È dedicata al ponentino, il famoso vento della Capitale.
Fino al 30 marzo 2025

Casa Goethe: Max Liebermann. Un impressionista di Berlino. Liebermann è considerato uno dei massimi innovatori della pittura tedesca di fine Ottocento.
La mostra è realizzata in cooperazione con la Liebermann-Villa am Wannsee di Berlino, la residenza estiva dell’artista, dove è in corso una mostra sui rapporti dell’artista con l’Italia.
Fino al 9 febbraio 2025

La Lampadina Racconti

Salamanca, non solo per il gin&tonic
di Ida Tonini, Autore Ospite de La lampadina

Salamanca ammalia con il desiderio di ritornarvi chiunque abbia potuto godere dei suoi infiniti piaceri. Non si tratta di un efficiente slogan pubblicitario; Miguel de Cervantes sostiene, in qualche luogo della sua abbondante produzione che la città di Castiglia sia una delle piu belle e interessanti di Spagna.
Salamanca è la pietra dorata di Villamayor, utilizzata in università, palazzi, conventi, residenze ecclesiali; lavorata a forma di pinnacoli, colonne, capitelli, scudi, balau­stre; cesellata come una trina, per adornare finestre, torri, cupole campanili... che conferisce alla città cromie diverse a d ogni ora e si accende di fiamme inestinguibili al tramonto.
Salamanca è sede di una delle più antiche e prestigiose università d'Europa. Fondata da Alfonso IX nel 1218, ospitò nel XVI secolo come professore illustre Fray Luis de León, figura emblematica dell'epoca di maggiore splendore dell'i­stituzione. Poeta e traduttore degli autori classici, incorse nel­le terrifiche maglie dell'Inquisizione per la sua traduzione in castigliano del Cantico dei Cantici. Rimase in carcere cinque anni e tornò alla sua cattedra, ancora oggi visibile nell'aula a lui dedicata, aprendo la lezione con le fatidiche parole Dice­bamus hesterna die (dicevamo ieri). Un'altra aula è dedicata a Miguel de Unamuno, filosofo, scrittore .sommo e rettore magnifico per molti anni dell'università salmantina. Queste e altre aule si affacciano sul chiostro basso delle Antiguas Escuelas Mayores, la cui facciata, riccamente decorata ín sti­le plateresco, come una filigrana d'argento, forma un vero arazzo lapideo.
Salamanca è la penombra dei suoi chiostri, originali come quello di Las Duenas, un sorprendente pentagono profu­mato di rose, gli archi mistilinei su due piani, i capitelli uno diverso dall'altro, con figure grottesche e animali fantastici.
Salamanca è tappa ineludibile del Cammino di Santiago, e l'emblema del Santo, la conchiglia di San Giacomo, è mo­tivo ripetuto a impreziosire le severe mura della Casa de las Conchas e a decorare gli infissi e le inferriate di porte, can­celli, travi e architravi.
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La Lampadina ::: Periodiche illuminazioni
Newsletter di fatti conosciuti ma non approfonditi, luoghi comuni da sfatare, semplici novit .

La Lampadina è una newsletter ideata da Carlo Verga, gestita da un Comitato di redazione composto da: Filippo Antonacci, Isabella Confortini Hall, Lucilla Crainz Laureti, Marguerite de Merode Pratesi, Ranieri Ricci, Carlotta Staderini Chiatante, Lalli Theodoli, Beppe Zezza e redatta con la partecipazione di: Lorenzo Bartolini Salimbeni, Renata Ferrara Pignatelli. La sede in via Castiglion del Lago, 57, 00191, Roma.

La newsletter, di natura non politica, non ha scopo di lucro e si propone di fornire - con frequenza inizialmente mensile - "periodiche illuminazioni" su argomenti di vario genere, con spunti di riflessione e informazioni. L'invio viene effettuato su segnalazione degli stessi lettori, agli amici ed agli amici degli amici. il presente numero inviato a circa duemila persone. Sono gradite da chiunque le collaborazioni e le segnalazioni di persone interessate a ricevere la newsletter.
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