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Lunedi, 5 dicembre 2016

Ciao,
oggi la nostra Lampadina si accende su:

La Lampadina - n. 54
Dicembre 2016

Siamo quasi arrivati alla fine del 2016 ma c'è ancora un dicembre tutto da vivere! Tantissime sono le iniziative, gli appuntamenti e le scadenze, di vario genere. Il nostro viaggio di questo mese ci vede in Siberia per un rally, in fondo al mare alla ricerca del tesoro della Republic, indietro nel tempo a scoprire la vera data di Natale, a Bloomsbury a conoscere un circolo di intellettuali veramente unico.
E ancora, un approfondimento sulla situazione mondiale del food e un passaggio più local, in Puglia a gustarci "Le belle" doc! 


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La squadra de La Lampadina augura a tutti i suoi lettori un sereno natale!


CULTURA: Bloomsbury, un sorprendente movimento anticonformista inglese
Articolo di Marguerite de Merode Pratesi

il-percorso-bSono passati settant'anni dalla morte di Virginia Woolf e mi viene voglia di rievocare il gruppo a cui era intimamente legata e di cui sicuramente molti di voi avranno sentito parlare: il gruppo di Bloomsbury. Ma penso nessuno di voi sia in grado di districarsi in questo eterogeneo insieme di intellettuali che nel principio del Novecento cominciò a riunirsi nel quartiere londinese da cui prenderà il nome. La comunità nasce nel 1904, a Cambridge, tra i membri del gruppo "The Apostles" (The Cambridge Conversation Society) una rete di intellettuali legati da un patto di segretezza e da una profonda lealtà.

Russel, Stachey e Keynes

Quando Thoby Stephen, fratello di Virginia e Vanessa, invita i suoi amici nella casa che i fratelli prendono insieme al 46 di Gordon Square, cominciano intense e lunghe conversazioni, di grande libertà intellettuali, per elaborare tra di loro una serie di principi con cui pensano si debba vivere.

Virginia Woolf e T.S. EliotNella casa di Virginia Stephen (poi Woolf) e di sua sorella Vanessa, sposata dopo al critico d'arte Clive Bell, si ritrovavano tra gli altri E.M. Forster, Lytton Strachey e J. Maynard Keynes uno dei più grandi economisti di tutti tempi. Ispirati dalle teorie del filosofo di G.E. Moore (Principia Ethica: 1903), di Bertrand Russell e A.N. Whitehead, il circolo considerava che il compito più alto dell'uomo era la ricerca della conoscenza e del piacere estetico.

Il gruppo piano piano si precisa sempre di più, si arricchisce di qualche nuovo elemento e diventa essenzialmente un’associazione di amici i cui interessi spaziano tra l'arte (Duncan Grant, Vanessa Bell, Dora Carrington), la critica artistica e letteraria (Roger Fry, Clive Bell, Desmond MacCarty), la letteratura (Virginia Woolf, Lytton Strachey, David Garnett, E.M. Forster, Vita Sackville-West), l'economia (J. Maynard Keynes), la politica (Leonard Woolfe) e le teorie a fondo sociale (Frances Partridge). L'enfasi, a differenza dello spirito vittoriano legato alla pubblica virtù, viene posto sui rapporti nella sfera privata, sui rapporti personali vissuti con la più totale onestà. Ci vuole un grafico molto preciso per capire il complicatissimo interscambiarsi delle relazioni personali in questo gruppo in cui l'omosessualità costeggia e si incrocia senza nessun limite con i rapporti eterosessuali.

L'albero delle relazioni di Bloomsbury

I membri del gruppo sentono la necessità di superare quelle costrizioni che la cultura vittoriana aveva imposto in ogni aspetto della società, propagandando il liberalismo e l'anticonformismo politico e morale con una propensione all'ateismo e con una seria avversione ad ogni discriminazione legata al sesso o alle inclinazioni sessuali.

E' dopo la morte di Thoby Stephen nel 1906 che i rapporti interpersonali si precisano. Le due sorelle Stephen si sposano, i primi legami omosessuali si definiscono. E' il pittore Duncan Grant che riunisce più di tutti l'interesse di vari membri di Bloomsbury.

Il ritratto di Strachey eseguito da Dora CarringtonNon solo Lytton Strachey, Adrian Stephen e John Maynard Keynes intraprendono una relazione con Grant in vari momenti, ma anche Vanessa Bell intreccia una breve relazione che sfocia, poi, in un’eterna amicizia. Ha con lui una figlia (Angelica) e gli rimane vicino fino alla fine dei suoi giorni. La figlia di Vanessa, che scopre tardi di non essere figlia del marito di sua madre, Clive Bell, sposa da adulta l'amante di suo padre naturale, il celebre scrittore inglese David Garnett con cui avrà quattro figli.

Grazie alla sua bellezza, alla sua gentilezza e la sua compassione Ducan, pittore anticonvenzionale, rimane raramente senza un amante o comunque raramente senza amici e sarà un po’ il perno del gruppo anche se intellettualmente meno brillante degli altri.

Il ritratto di Srachey eseguito da Dora Carrington

La sua libera creatività fanno di lui il pittore inglese più rivoluzionario tra le due guerre. Nel 1916, durante la guerra, gli amici si spostano in campagna, nel East Sussex nella fattoria di Charleston.

Charleston in un dipinto di Vanessa BellIl nucleo degli abitanti della casa è costituito dal "ménage à trois", Vanessa Bell, Duncan Grant, il suo amante David Garnett e i figli di lei. In una fattoria vicino si istallano Virginia e Leonard Woolf, con, non lontano l'amante di lei, Vita Sackville-West, eccentrica aristocratica scrittrice inglese, brillante giardiniera, (Sissinghurst), moglie del diplomatico Harold Nicolson.

Charleston diventa il nuovo punto focale del gruppo.

Il gruppo Bloomsbury

Vanessa Bell e Duncan Grant decorano completamente la casa da cielo a terra. Duncan inventa stoffe (il marchio sarà comprato da Laura Ashley qualche anno dopo) e ne dipinge ogni angolo.

Lo studio a CharlestonIl sodalizio intellettuale-artistico si esalta totalmente tra le mura della nuova abitazione. Non è più solo un polo letterario che inebria le giornate tra amici ma un grande fervore artistico che dà a Grant, Bell e Fry un posto significativo nei vari movimenti artistici dei primi anni del ventesimo secolo.

Roger FryLasceranno un'indelebile traccia con la loro originale creatività nel gusto inglese.

Bloomsbury sarà dunque soprattutto un insieme di intellettuali di prim'ordine, con, in primo piano il valore dell'amicizia e un incredibile anticonvenzionalismo in un’epoca, quella vittoriana, che certo non prevedeva tanta libertà di spirito.

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VIAGGI: Pechino-Parigi 2016: dalla Siberia a Parigi (seconda parte)
Articolo di Giancarlo Puddu

Una coloratissima casa siberia(Qui la prima parte di questo articolo) - Il 24 giugno lasciamo Aya (Repubblica di Altai, Russia) per dirigerci verso Novosibirsk, capitale della Siberia. Le campagne sono sterminate, piccoli villaggi con case di legno dagli infissi colorati. La gente per strada ci guarda e ci sorride! Tutti hanno in mano un telefonino con il quale ci fotografano. Quando ci fermiamo per strada sono tutti molto gentili e sembrano felici e di buon umore, ci sembra di essere nella nostra Italia degli anni ’50. Superiamo e attraversiamo grandi fiumi in piena. La prima prova speciale è su sabbia, alcune vetture devono essere trainate. Arriviamo a Novosibirsk, la più grande città della Siberia sul fiume Ob. È una città giovane, sorta nel 1893 intorno al cantiere per la costruzione del ponte ferroviario sulla Transiberiana.

Passiamo una delle quattro giornate "di riposo" dei 36 giorni di rally in una officina meccanica: 5 Giulia issate sui ponti e dieci italiani che passano tutta la giornata a stringere bulloni! La sera cuciniamo una amatriciana davvero indimenticabile con un guanciale locale! Il mattino seguente delle majorettes ci salutano e via per i 700 km che ci separano da Omsk, il giorno successivo altri 700 e siamo a Tyumen. Allo scoppio della guerra civile russa era controllata dall’Armata Bianca fedele all’Ammiraglio Aleksandr Kolcak che instaurò una Repubblica Siberiana con capitale Omsk. La città cadde in mano all'Armata Rossa il 5 gennaio 1918. Tyumen divenne anche il rifugio per la salma del padre della rivoluzione russa Vladimir Il'ic Ul'janov, meglio conosciuto con il soprannome di Lenin, che fu segretamente trasferito dal suo mausoleo in una tomba nascosta situata in quella che oggi è l'Accademia Statale dell’Agricoltura.

La famiglia RomanoffIl giorno successivo arriviamo a Yekaterinburg. Poco dopo la rivoluzione russa, il 17 luglio 1918, lo Zar Nicola II, la Zarina Aleksandra Fëdorovna, i loro figli, le Granduchesse Olga, Tat'jana, Marija, Anastasija, lo Zarevic Aleksej Nicolaevic vennero fucilati dalle guardie della Ceka a Yekaterinburg dove erano stati trasferiti da Tobol'sk nel maggio 1918. In quelle settimane le truppe bianche, fedeli allo Zar, sembravano in grado di avvicinarsi alla città per liberare la famiglia Imperiale. La decisione di eliminare l'intera famiglia venne presa dalla Ceka che temeva che i Romanov potessero rappresentare un pericoloso simbolo intorno a cui avrebbero potuto eventualmente raccogliersi i diversi eserciti che si opponevano all'appena instaurato regime bolscevico. Lorenzo ed io andiamo a visitare la "Cattedrale sul Sangue", edificata nel 2003 sul luogo dove fu trucidata tutta la famiglia dello Zar.

La cattedrale sul sangue

La Cattedrale è circondata da grandi fotografie della famiglia Imperiale. Assistiamo ad una messa permeata dall’incenso e dalle bellissime icone.

Lasciata Yekaterinburg ci dirigiamo verso Perm, chiamata Molotov dal 1940 al 1957. E’ la città dove Boris Pasternak è vissuto e ha scritto “Il Dottor Zhivago”.

L'indomani mattina lasciamo l’Asia ed entriamo in Europa passando per gli Urali. Sulla strada ci fermiamo a Chusovoy dove nello stadio del posto siamo calorosamente accolti da una moltitudine di locali desiderosi di stringerci la mano e di fare un “selfie” in nostra compagnia. Il giorno seguente abbiamo una prova speciale nel circuito automobilistico di Kazan, uno dei più famosi della Russia. Poi a Kazan giornata "di riposo" e tutti come sempre alla ricerca di un'officina meccanica dove mettere la macchina sul ponte e ristringere i bulloni!

Prova speciale a KazanKazan è un importante centro commerciale, industriale e culturale, e rimane il più importante sito della cultura tatara. Si trova alla confluenza del fiume Volga con il fiume Kazanka, nella Russia europea centrale. Il Cremlino di Kazan comprende molti vecchi edifici dove moschee, chiese e sinagoghe hanno convissuto pacificamente. L'edificio di culto più antico è la Cattedrale dell'Annunciazione (1554) e come altri edifici di Kazan dello stesso periodo, è costruito con arenaria locale invece che con mattoni. Il campanile venne eretto su cinque piani secondo gli ordini di Ivan il Terribile, e venne studiato per somigliare al campanile di Ivan il Grande a Mosca. Venne abbattuto dai sovietici nel 1930.

Da Kazan andiamo a Nizhny Novogorod e il giorno seguente a Zavidovo, 120 km al nordest di Mosca. Abbiamo una prima prova speciale nel circuito di Formula Uno e poi altre due sullo sterrato in una vecchia base militare di Nami.

Zavidovo dal 1966 è divenuta sede di caccia e di svago per i capi di stato. Da Zavidovo andiamo a Smolensk con direzione Bielorussia. Citata in documenti che risalgono al 862, Smolensk è una delle più antiche città russe ed ha subito molti assedi, tra i quali va ricordato quello conosciuto come Difesa di Smolensk, durato 20 mesi dal 1609 al 1611. Nella sua lunga storia fu distrutta svariate volte, anche durante la campagna di Russia di Napoleone Bonaparte e l'avanzata dell'esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale. Facciamo una passeggiata e andiamo a visitare la Cattedrale dell’Assunzione, celeste, barocca e a suo modo molto bella.

In Bielorussia

La frontiera Russia-Bielorussia praticamente non esiste. Il paesaggio è splendido; piccoli villaggi e campagne con sterminati campi di granturco. Gli organizzatori ci avvertono di una polizia stradale molto attenta e pronta a punire chi non si attiene scrupolosamente alle regole, alle strisce pedonali ci si ferma 100 m prima per fare passare i pedoni! E’ un paese molto ordinato e la gente ci saluta per strada nei piccoli e grandi villaggi. Prima di arrivare a Minsk ci fermiamo per colazione a Polatsk dove in un grande viale alberato due statue si guardano, da un lato un Arcivescovo e dall’altro Lenin. Veniamo avvicinati da una coppia francese che da qualche anno ha lasciato Marsiglia per la Bielorussia e ci dicono che la qualità di vita è talmente migliore che hanno deciso di restare con i figli in Bielorussia e di non voler più tornare in Francia! Ultima tappa in Bielorussia è la città di Brest al confine con la Polonia, sede di un Monumento ai Caduti veramente impressionante.

Il memoriale di Brest in BielorussiaLasciata Brest entriamo in Polonia per pernottare a Rzeszow. Facciamo una passeggiata e appena entriamo nella Cattedrale, ecco Papa Wojtyla che ci sorride da un bellissimo dipinto. Anche in questa città si alterna una parte modernissima con grattacieli, grandi magazzini e modernissimi alberghi con la parte antica ricca di fascino e di tradizioni.

Il giorno seguente arriviamo in serata in Slovacchia, a Kosice, e andiamo nel corso principale a mangiarci una pizza con un gruppo di altri piloti. Ci sediamo e ci rendiamo conto della bellezza delle ragazze locali tutte accompagnate da giovani palestrati! Ci sembra di essere nei quartieri della “movida romana”.

Il giorno successivi dopo alcune prove speciali la nostra Giulia fa degli strani rumorini per cui prima di arrivare a Budapest telefono ad un amico ortopedico ungherese che ci manda a prendere all’arrivo da un gigantesco meccanico ungherese di nome Attila. Passiamo, come al solito, tutta la "giornata di riposo" assieme ad altri due equipaggi nel suo garage alla periferia di Budapest. La sera con tutto il gruppo italiano decidiamo per un ristorante italiano raccomandato dall’albergo, ed andiamo incontro non solo ad un disastro culinario ma ad una vera “sola”!

Il mattino seguente andiamo a colazione in un ridente ristorantino sul lago Balaton, bello ma tutto verde, saranno le alghe?

Croix de Coeur a VerbierDall’Ungheria arriviamo in Slovenia, a Maribor e poi a Lubiana, paesaggi bellissimi e persone molto gentili e divertite al nostro passaggio. Finalmente entriamo in Italia. Tempo spaventoso, facciamo una prova speciale in montagna a 2500 metri, strada molto sterrata e prova molto impegnativa vista la pochissima visibilità. Arriviamo a San Martino di Castrozza dove pernottiamo. Il giorno seguente entriamo in Svizzera a Verbier e facciamo una prova speciale su sterrato, molto difficile, (Croix de Coeur) con circa 1700 metri di dislivello per una distanza di 22 chilometri.

Si dorme a Sankt Moritz, il giorno successivo a Losanna e finalmente la notte prima dell’arrivo a Parigi a Reims dove siamo accolti come i protagonisti di una grande avventura!

Da Reims a Parigi percorriamo strade e stradine nella regione dello Champagne.

L'arrivo a ParigiIl 17 luglio, 36 giorni dopo la partenza da Pechino, entriamo a Parigi affiancati dalla polizia e da un gruppo di belle ragazze sui pattini.

Arriviamo finalmente all'arrivo a Place Vendôme dove ci aspettano le nostre famiglie. Passiamo sul podio, Lorenzo ed io ci stringiamo la mano e la grande avventura attraverso metà del mondo finisce. La sera premiazione; noi siamo al numero 19 in classifica e medaglia d’oro avendo sempre rispettato i tempi sia dei controllo giornalieri che delle prove speciali. Grazie Giulia, evviva la Giulia!!!

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CASI IRRISOLTI: Una nave da milioni di dollari
Articolo di  Carlo Verga

Qualche giorno fa, su Sky, un ricercatore di tesori sommersi raccontava della strana storia delle motonave “Republic” (guarda il filmato di History Channel), affondata a largo della costa americana con svariati milioni di dollari a bordo. L’argomento è intrigante.

La ms Republic

La ms Republic era una nave di gran lusso della line White Star, attrezzata con i più recenti accorgimenti tecnici e di sicurezza dell'epoca. Era stata inaugurata nel 1904 e doveva servire ai ricchi passeggeri americani per i viaggi di “scoperta” dell’Europa. Nello stesso tempo poteva sfruttare il lucroso movimento degli immigrati italiani verso gli Stati Uniti; aveva una capacità di 2.000 persone, ed era considerata “nave milionaria” per la sua una grande redditività sulla rotta transatlantica. La maggioranza dei viaggiatori di terza classe erano immigrati italiani ma anche tanti greci, austriaci, slavi e turchi.

interni della RepublicIl Republic parte da New York nel gennaio del 1909 con rotta verso Gibilterra e il Mediterraneo, ha a bordo 742 passeggeri ed è piena di nomi illustri. La navigazione è tranquilla fino al primo mattino del 23 gennaio 1909, quando al largo dell'isola di Nantucket, (Massachusetts) si alza una nebbia fittissima.

Il comandante impartisce l’ordine di rallentare e fermarsi, sono emessi i fischi di ordinanza come dovuti. Si attende nel silenzio più assoluto quando a poppa, improvvisamente, si profila l’immagine del Florida, un mercantile di bandiera Italiana sbucato cosi, dal niente… pochi si sono accorti di quella presenza e che avanza cosi velocemente verso il Republic, fino a quando, con un rumore spaventoso, la prua del Florida entra nel tre quarti di poppa del Republic.

Piroscafo Florida con prora danneggiata da collisione con Republic nel 1909. Foto dall'agenzia Bozzo

L’urto ha sconquassato la nave, apre uno vasto squarcio da dove si riversa una grande quantità d‘acqua. Il motore e locali caldaie ne vengono inondate, la nave comincia a sbandare. Fortunatamente il Republic è equipaggiato con il nuovo sistema di telegrafo senza fili di Marconi, è la prima nave nella storia ad emettere un segnale di soccorso CQD (poi sostituito con SOS). Le navi nei dintorni sentiti gli appelli, immediatamente giungono sul luogo del disastro.

Il capitano e la sua squadra, nel frattempo, riescono, con grande calma a radunare i passeggeri sul ponte e pian piano trasferirli sulle navi vicine, il Florida imbarca la più parte di loro. La nave affonda in poche ore e non lontano da dove, qualche anno dopo, sarebbe affondata l’Andrea Doria. I morti saranno sei e solo per l’effetto della collisione, tutti gli altri salvi grazie alla solerzia dei marinai.

I superstiti tornano “felicemente” a casa, le assicurazioni pagano quanto dovuto e il caso, nel bene e nel male, sembra definitivamente chiuso.

I giornali, dopo qualche tempo dal disastro sollevano seri interrogativi sulle circostanze che ne hanno determinato la collisione e l’affondamento, forse sospettando qualcosa di non chiaro, chiedono un’indagine approfondita e il dovuto processo. Passano i giorni, i mesi, gli anni ma le indagini sono portate avanti molto vagamente e il processo alla fine non viene mai tenuto.

Al potere al momento c’erano Winston Churchill, Presidente del Board of Trade, l'agenzia responsabile della conduzione della inchiesta britannica. Altri che sarebbero dovuti intervenire, il Presidente Theodore Roosevelt, e Franklin Delano Roosevelt all’epoca Vice Segretario della Marina. Il silenzio da parte di questi illustri personaggi fu assoluto.

Monete d'oro nel relitto della RepublicBene, sembra, il condizionale è d’obbligo, che il Republic trasportasse un ingente quantitativo di dollari in monete oro e per vari milioni di dollari (qualche centinaio di milioni per alcuni e/o 5 miliardi di dollari per altri, ai valori odierni). Le ipotesi, le più varie, una delle più accreditate parla di un ingente prestito al Governo Russo e al suo zar per sostenerlo in un momento difficile per quel Paese. Il carico e la sua perdita, se fosse stato rivelato, avrebbe potuto causare il panico sui mercati finanziari mondiali e messo in pericolo l'esistenza stessa del governo russo e del suo Zar ed anche un fortissimo imbarazzo nello stesso governo americano per l’elargizione di una somma così importante. Fosse questo il motivo per una verità troppo pericolosa da raccontare?

Altre ipotesi sono state fatte sulla destinazione di quei valori, qualcuno parlava di un aiuto sostanziale a Messina dopo il terremoto, altri solo dei pagamenti ai contingenti americani dislocati in Europa… ma se fossero stati questi i casi, perché non parlarne? Quale la verità? Penso che non lo sapremo mai.

Intanto, le ricerche in fondo al mare e sulla nave rintracciata, continuano, ma anche qui non si sa con quali esiti… finora sembrano pochi

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ABBIAMO OSPITI – CULTURA: Natale, una storia vera
Articolo di Luca Del Pozzo – Autore Ospite de La Lampadina

Visto che tra poco è Natale, forse converrà ricordare che questa festa ha un fondamento storico sicuro.

La notizia la dobbiamo al liturgista Tommaso Federici, che ne scrisse sull’Osservatore Romano alla vigilia di Natale del 1998 (“24 giugno, 23 settembre, 25 dicembre: date storiche”), e successivamente sul mensile 30 Giorni.

Soli nvictusSecondo la vulgata corrente la festa del Natale era in origine un culto pagano, quello del Natale Solis Invicti, che cadendo al solstizio d’inverno celebrava la nascita del nuovo corso solare; solo in seguito la Chiesa avrebbe sostituito per motivi pastorali il culto pagano del sole nascente con la festa della nascita del nuovo sole dell’umanità, Gesù. Questa, in estrema sintesi, la storia come ce l’hanno raccontata. In realtà le cose stanno diversamente, ed oggi è possibile affermare con precisione che Gesù nacque davvero un 25 dicembre! Annie Jaubert La scoperta si deve soprattutto ai lavori di due specialisti, Annie Jaubert e Shemariahu Talmon. Se Gesù è nato un 25 dicembre, il concepimento deve essere avvenuto, ovviamente, 9 mesi prima. E non a caso il calendario cristiano pone al 25 marzo l’Annunciazione a Maria. Ma l’evangelista Luca ci dice anche che giusto sei mesi prima era stato concepito Giovanni Battista. Quel concepimento, che non viene ricordato nella Chiesa d’Occidente, le antiche Chiese bizantine lo celebrano solennemente tra il 23 e il 25 settembre, appunto sei mesi prima dell’Annunciazione a Maria. Il Vangelo di Luca si apre con la storia di Zaccaria ed Elisabetta, ormai rassegnata alla sterilità. Sempre da Luca sappiamo che Zaccaria apparteneva alla classe sacerdotale di Abìa, e che quando ebbe l’apparizione “officiava nel turno della sua classe“. Ora bisogna sapere che nell’antico Israele i sacerdoti erano divisi in 24 classi le quali, dandosi il turno con una cadenza fissa, prestavano servizio liturgico nel tempio per una settimana, due volte l’anno. Si sapeva anche che la classe di Zaccaria nell’elenco ufficiale era l’ottava, senza conoscere però quando cadevano i suoi turni di servizio.

shemaryahu-talmonE qui entra in gioco il professor Talmon. Lavorando sui testi esseni di Qumran e sul calendario del Libro dei Giubilei, lo studioso è riuscito a precisare in quale ordine cronologico si susseguivano le 24 classi sacerdotali (per inciso: l’articolo in cui Talmon dava ragione delle sue scoperte risale addirittura al 1958: verrebbe da chiedersi come mai ci siano voluti decenni perché arrivasse al grande pubblico). Alla classe di Abìa toccava il servizio liturgico al Tempio due volte l’anno, ed una di quelle volte capitava proprio nell’ultima settimana di settembre!

Le Chiese bizantine avevano dunque ragione a celebrare tra il 23 e il 25 settembre l’annuncio a Zaccaria. Si aveva così un fondamento “storico” esterno all’ambito liturgico, biblico e patristico, di un’antichissima tradizione.

Questa, in sintesi, la successione dei fatti, disposti su un arco temporale di 15 mesi: il 23 settembre l’annuncio a Zaccaria e il concepimento di Giovanni; il 25 marzo, sei mesi dopo, l’annuncio a Maria e il concepimento di Gesù; il 24 giugno, tre mesi dopo, la nascita di Giovanni; sei mesi dopo, il 25 dicembre, la nascita di Gesù.

In conclusione: fissando in quel giorno la festa del Natale la Chiesa non ha fatto una scelta arbitraria, dettata da motivi pastorali o peggio ancora politici.

Adorazione dei magi di DurerCome ha scritto Federici, “quando la Chiesa celebra la nascita di Gesù nella terza decade di dicembre, attinge all’ininterrotta memoria delle prime comunità cristiane riguardo ai fatti evangelici e ai luoghi in cui accaddero… il 25 marzo e il 25 dicembre per l’annunciazione del Signore e per la sua nascita non furono arbitrarie, e non provengono da ideologie di riporto”. L’ennesima dimostrazione che la fede non si fonda sulle favole ma, per l’appunto, su fatti storici.

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ABBIAMO OSPITI – PIANETA TERRA: L’era dell’incertezza alimentare
Articolo di Federica Semerari – Autore Ospite de La Lampadina

I raccoltiStando alla definizione della FAO del 1996, “la sicurezza alimentare è assicurata quando tutte le persone, in ogni momento, hanno economicamente, socialmente e fisicamente accesso ad un’alimentazione sufficiente, sicura e nutritiva che soddisfi i loro bisogni nutrizionali e le loro preferenze alimentari per permettergli di perseguire una vita attiva e sana”. Queste parole racchiudono in sé tre concetti fondamentali: nutrizione, salubrità e approvvigionamento dei beni alimentari.

Quando si parla di malnutrizione ci si riferisce a due condizioni, obesità e fame vera e propria. Questo potrebbe apparire come uno dei tanti paradossi del nostro secolo, ma in realtà entrambe le problematiche derivano dalla povertà. Per capirci, in Italia l’obesità si manifesta maggiormente nel Mezzogiorno dove i redditi pro capite sono più bassi, mentre persone con reddito pro capite medio-alto tendono ad avere un’educazione alimentare più completa, riconoscono la qualità del cibo che acquistano e seguono più facilmente uno stile di vita sano. food-safetyL’apporto di nutrienti e micronutrienti negli alimenti ha un ruolo importante per poter garantire la sicurezza alimentare. La qualità dovrebbe essere per tutti ed assicurarla rientra nella dimensione della Food Safety, ossia cibo sicuro per la salute degli individui. Diventa così necessario produrre in modo sostenibile e sufficiente, evitando gli sprechi e dando eccellenza ed unicità ai prodotti alimentari.

Quando si parla di Food Security, invece, ci si riferisce alll'approvvigionamento degli alimenti.

I quattro pilastri della Food Security

In breve, la problematica si può riassumere analizzando due dimensioni: quella della disponibilità di cibo, legata allo sfruttamento del suolo, l’esaurimento delle falde acquifere e il riscaldamento globale; e quella dell’accesso al cibo, legato alla questione economica. Con l’incremento demografico e il cambiamento della dieta in molti paesi del mondo, la domanda dei beni alimentari è aumentata, facendo aumentare anche la richiesta di terra coltivabile. Ma la terra è un bene limitato, di conseguenza ci sarà un sovra-sfruttamento delle terre già coltivate e una ricerca di nuove terre (praticamente inesistenti). top-ten-land-grab-targets-and-investor-countriesDa questo deriva il fenomeno del land-grabbing, ossia l’accaparramento delle terre, soprattutto in Africa e America Latina da parte di paesi che hanno una percezione maggiore della problematica.

Interrelazioni tra food security e food safety

Questi stessi Paesi, stanno anche cambiando le proprie abitudini alimentari, influenzando i mercati agroalimentari e la produzione. In Cina, l’aumento del consumo di carne è stato impressionante. Per quanto riguarda le falde acquifere, basti pensare che in India circa 175 milioni di persone mangiano grazie all’overpumping (lo sfruttamento che eccede la capacità naturale di ricarica della falda acquifera).

Schema dell'overpumpingA tutto ciò si aggiunge il grave problema del riscaldamento globale dovuto all’uso dei combustibili fossili che aumentano il livello di anidride carbonica. Non a caso i fenomeni climatici di estrema violenza, concentrati in brevi periodi di tempo sono sempre più frequenti e colpiscono i territori più fragili.

L’accesso al cibo però dipende molto anche dai prezzi. La volatilità dei prezzi crea grande insicurezza e incoraggia rivoluzioni e conflitti. Lo dimostrano le primavere arabe, gli shock dei prezzi alimentari tra il 2008 e il 2012 hanno avuto un ruolo fondamentale nel fomentare il malcontento. Questi eventi hanno dimostrato la fragilità dell’uomo di fronte all'insicurezza alimentare.

Allora ad oggi, nell’era dell’incertezza dell’accesso al cibo e delle crisi di prezzo, bisogna chiedersi: in un contesto così complesso, come si potrà garantire a tutti un sufficiente accesso al cibo? Di certo sarà necessario agire contemporaneamente sulla stabilizzazione della popolazione, l’eliminazione della povertà, la riduzione del consumo di carne e incentrarsi sulla stabilizzazione climatica, l’aumento della produttività idrica e la conservazione del suolo.

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CULTURA: la Bella di Cerignola
Articolo di Beppe Zezza

Cerignola-locator-mapE chi è? Subito si pensa a una qualche bella ragazza che si è classificata prima in un concorso di bellezza, tenuto a Cerignola, cittadina della Puglia in provincia di Foggia (sconosciuta ai più fino a qualche anno fa e andata poi nelle prime pagine dei giornali per un fatto di cronaca nera che ha appassionato l’Italia).

Ma si sarebbe decisamente fuori bersaglio.

La Bella di Cerignola non è una ragazza ma… un’oliva! Anzi per la precisione una “cultivar” di olivo i cui frutti sono le più grandi olive da tavola del mondo!

(Cultivar è Il termine tecnico per indicare una varietà di una pianta coltivata. La “cultivar” nel regno vegetale è l’equivalente della “razza” nel regno animale).

Mentre tutti siamo a conoscenza del fatto che esistono tante varietà differenti (Cultivar) di vite ognuna caratterizzata da proprietà specifiche che prescindono dal luogo nel quale sono coltivate, pochi sanno invece che lo stesso vale anche per l’olivo.

Questo perché lo studio delle varietà degli olivi è qualcosa di relativamente recente.

E’ per l’esistenza di tutte queste diverse “cultivar” – su Wikipedia ne trovate elencate un gran numero, suddivise per le aree geografiche di maggiore diffusione – che ad esempio un olio toscano o sabino è assai diverso da un olio pugliese o calabro. Ad analogia di quanto accaduto per il vino, anche per l’olio si vanno diffondendo oli “caratterizzati” DOC o DOP.Le olive "bella di Cerignola" La cultivar “la bella di Cerignola” – un’“oliva da mensa” - ha acquisito una precisa connotazione che la caratterizza univocamente. Quando io ero ragazzo le olive di questo tipo venivano chiamate “Olive di Spagna”. Secondo una tradizione infatti sarebbero state introdotte nell’agro di Cerignola dalla Spagna intorno al 1400 e sono ancora trattate con il metodo “sivigliano” che richiama la Spagna. L’origine spagnola pare tuttavia molto dubbia dato che questa cultivar non è mai stata presente tra le varianti indigene della penisola iberica

Perché “Bella di Cerignola”?

“Bella” perché…l’oliva è proprio bella! Gli esemplari più grandi sembrano quasi delle susine e poi sono carnose e molto gustose (anche per la tecnica di preparazione).

“Di Cerignola” perché veniva coltivata quasi esclusivamente nell’agro di Cerignola.

il nome indica l'origine “storica” della cultivar ma non identifica la zona di coltivazione. Ossia oggi si possono trovare delle olive “Bella di Cerignola” prodotte da oliveti ubicati in altre zone.

Ma, si potrebbe dire, non è importante anche la zona di provenienza? Per il vino è così! E anche per l’olivo!

certificazione di originePer questo gli olivicoltori dell’agro di Cerignola per la produzione locale hanno ottenuto anche una classificazione D.O.P identificata come “la Bella della Daunia” (la Daunia è una sub regione geografico-culturale della Puglia settentrionale corrispondente pressoché all'attuale Provincia di Foggia, al cosiddetto Tavoliere delle Puglie).

Vi chiederete perché questo articolo su “La Lampadina”?

La risposta è molto semplice: perché io, autore dell’articolo, sono produttore di queste olive che considero una vera eccellenza italiana, e approfitto dell’occasione per diffonderne la conoscenza!

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COSTUME: Una giornata nei numeri
Articolo di Lalli Theodoli

codice-segretoE’ accaduto lentamente, dapprima, ma, in seguito alla velocità della luce: una cascata irrefrenabile. Tanti anni fa i numeri da ricordare erano pochi: il conto in banca, il numero per aprire la cassaforte. Vogliamo parlare di adesso?

Usciamo di casa di corsa dopo un veloce passaggio all’allarme. Tempo fa abbiamo deciso per una cosa semplice: 1234.

La bicicletta ci aspetta, legata al palo con il lucchetto numerico: data di nascita del figlio per aprirlo. Il lucchetto si sblocca subito.

Dobbiamo andare dal provider a vedere perché l’IPAD bloccato non funzioni più. Lo teniamo sottobraccio; una ragazza carina e sorridente ci chiede in che modo possa esserci di aiuto. Le spieghiamo l’accaduto e le consegniamo l’I-PAD. Sorridendo ci dice “E il codice?” Un minuto di obnubilamento totale: non è la mia data di nascita? Per fortuna sì: si può sistemare tutto. Che sollievo! Torno a casa con velocità. Devo fare un bonifico urgente. Promesso e poi scordato. Oggi scade. Home banking che favola! Sì ma non trovo nella mia vecchia e confule peggiori password/codici utilizzati nel 2014sa agenda cartacea il numero di accesso. Alla voce banca: no, no sotto conto corrente, no sotto home banking. Finalmente sotto la sigla misteriosa CB (codice banca ovviamente) trovo tutto, ma solo dopo aver cercato affannosamente e con una ansia terribile scorrendo tutte le caotiche pagine ciancicate dall’uso e dal tempo.

Sembra che tutto sommato oggi non ci saranno altri problemi. Uscendo tranquilla nel pomeriggio, passo davanti al bancomat per prelevare un po’ di soldi. ”Digiti il codice lontano da occhi indiscreti” mi ordina la macchina infernale. Sì, ma ho appena cambiato banca, e questo nuovo proprio non lo ricordo. gelosia informaticaRovescio il portafogli. Ricordo di averlo segnato nel foglietto di una pizzeria in attesa di trasferirlo poi in luoghi più adatti (che sarebbe sempre la mia impresentabile vecchissima agenda). Ma anche ricordo perfettamente di non averlo poi mai fatto. In mezzo a ricevute inutili ecco finalmente il foglietto della pizzeria. Sono salva. Prendo i soldi e scappo.

Mi arrivano da alcuni amici segnalazioni preoccupanti. Pare siano bombardati da mie richieste di amicizia su Linkedin con una frequenza di molte volte al giorno. Cosa devo fare? Nessun problema. ”Cancellati e poi caso mai ti ci rimetti”. Come si fa? “Facile, vai su Linkedin, digiti il tuo codice…” Ecco già impossibile! Questo codice non sta veramente da nessuna parte. Ho cercato nel mio computer, ho cercato nei foglietti sparsi e nella solita agenda. Per cui condannati, i miei amici, a ricevere le mie molteplici suppliche quotidiane di richiesta di amicizia. Che vergogna!

Devo fare dalla strada alcune telefonate di conferma per appuntamenti di oggi. recupero-password-wifi Nel mettere però il telefono nella borsa, inavvertitamente ho schiacciato qualcosa. Il telefono è spento. Nessun problema. Riaccendo. Mi chiede il codice, certo che lo so: è la data di Natale. Digito con sicurezza. Il telefono mi dice “Errore altri due tentativi rimasti”. Sono sicura, lo digito nuovamente, un altro tentativo concesso amabilmente. NO SBAGLIATO. Tutto bloccato: non sono permessi ora ulteriori tentativi senza immissione di altri codici a me sconosciuti.

and the password is...A questo punto mi arrendo. Rinuncio. Esausta e furiosa. BASTA con tutti questi numeri segreti, codici, accessi. Entri chi vuole nella mia mail, nel mio Facebook, spii nel mio computer, salti sulla mia bici ed entri liberamente a casa, faccia acquisti, chieda nuove applicazioni, usi pure il mio home banking ma magari, in questi tempi magri, lo usi per farmi un lussuoso bonifico.

 

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SUGGERIMENTI "ILLUMINANTI"

DA SENTIRE: Winds of the Berlin Philharmonic, 11 dicembre 2016, Auditorium Parco della Musica, a sostegno della Fondazione Maruzza... 
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DA VISITARE: Van Gogh Alive- The Experience, Palazzo degli Esami, una mostra interattiva con più di 3000 immagini sintonizzate con una colonna sonora...
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Tutti i nostri suggerimenti sono qui

FLASH NEWS!

Un po' qua, un po' là...

Lo SmithsonianDi tutto, di più allo Smithsonian! Lo sapevate che il Museo di Storia Naturale Smithsonian di Washington conserva un esemplare di tutto ciò che abita il nostro pianeta: oltre 144 milioni di animali, piante, rocce e artefatti di vario tipo di cui solo una piccolissima parte viene esposta al pubblico. Dispongono pure di un archivio di circa 400.000 fotografie. Una fonte inesauribile di possibilità di studio per tutta la comunità scientifica.
MdM

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Un'altra sorpresa a Londra. Poco dopo l'apertura della Switch HouseNew Design Museum, l'allargamento della Tate Modern a firma degli svizzeri Herzog & de Meuron, apre il New Design Museum nel ex Commonwealth Institute nel quartiere di Kensington fra High Street Kensington e Holland Park. L'istituzione fondata da Sir Terence Conran diventa il più grande museo al mondo dedicato esclusivamente al design. Conran emozionato ne parla come di "uno spazio di prestigio di livello mondiale, per una celebrazione critica del design e dell’architettura. Una cattedrale del Design.”
MdM

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vixi-xviiChissà se è vero! Il 17 non è un numero che si crede non fortunato? Sembra che la credenza derivi anagrammando il numero romano XVII, ne esce VIXI (vissi quindi non ci sono più)?
CV

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Circo MassimoCirco Massimo reloaded!  Ormai è ufficiale! L’area archeologica del Circo Massimo riapre dopo un serio lavoro di riqualificazione e ci offre un nuovo sguardo sulle strutture archeologiche permettendo una leggibilità completamente nuova. Con i 600 metri di lunghezza e 140 di larghezza, il più grande edificio per lo spettacolo dell’antichità riappare sotto una nuova luce. La zona dell’emiciclo è stata ridefinita, nella zona centrale sono visibili le basi dell’Arco di Tito, uno dei più grandi archi trionfali di Roma e con una terrazza panoramica sul margine meridionale dell’area si può oramai osservare bene il sito al completo.
MdM

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Cecilia AlemaniMeno artisti, più qualità? 
Cecilia Alemani, la curatrice incaricata di gestire il padiglione italiano della futura biennale veneziana ha fatto la sua scelta quanto agli artisti invitati. Sono stati scelti Giorgio Andreotta, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey. Finalmente un “numero ridotto di artisti rispetto al passato”, per allineare il Padiglione Italia agli altri padiglioni nazionali presenti in Biennale” commenta la curatrice, “le loro opere e i loro linguaggi sono globali ma intimamente legati alla cultura del nostro Paese”.
MdM

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TotòTotò! Che titoli!  A Totò, il grande attore aristocratico napoletano, fu riconosciuto il suo rango nobiliare nel 1946 dal Tribunale di Napoli, questo il nome e i titoli: Antonio Griffo Focas Angelo Ducas Comneno Porfiriogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, altezza imperiale, conte palatino, cavaliere del Sacro Romano Impero, esarca di Ravenna, duca di Macedonia e Iilliria, principe di Costantinopoli di Cicilia, di Tessaglia, di Ponto, di Moldavia, di Dardania, del Peloponneso, conte di Cipro e di Epiro, conte e duca di Drivasto e di Durazzo.
CV

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Logo CaroselloQuando la pubblicità è esagerata.
Sta per concludersi l’era televisiva. Chi è costretto a casa deve trovare un altro modo per passare il tempo. Troppe pause pubblicitarie. Le hanno allungate di pochi secondi ogni volta, credendo che nessuno se ne accorgesse. Ora sono insopportabili e non le vede più nessuno. Finirà che tra poco il film o lo spettacolo o il dibattito saranno brevi squarci tra gli spot. Non c’è più rapporto tra ciò che ci offrono e la noia che ci impongono. Se si altera l’equilibrio, come stanno poco saggiamente facendo, il giocattolo si rompe. È l’ingordigia che causa il crollo di qualsiasi iniziativa di successo. Si abusa della pazienza dello spettatore per guadagnare sempre di più. È il momento di cambiare svago. Forse saremo costretti finalmente a leggere e, quindi, a evolverci.
Antonio Tumbarello

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EVENTI APPUNTAMENTI 
Associazione
La Lampadina


Cinecittà
Il 2016 per i Soci de La Lampadina è stato un anno molto vivace, animato da viaggi culturali, presentazioni di libri, corsi e visite guidate.
Si è appena concluso il corso sul collezionismo di arte contemporanea tenuto da Ludovico Pratesi e già si pensa di farne un altro a carattere monografico nella primavera del prossimo anno.Corso collezionismo
In particolare a continuazione del viaggio nel mondo del collezionismo inziato con Ludovico, si è organizzata una visita di un giorno ad Artefiera di Bologna il 27 gennaio 2017.
Si pensa poi ad una visita alla Fondazione de Chirico di Roma; un tour a Bracciano per visitare il castello Odescalchi e a Vigna di Valle per il grandioso museo aeronautico, il quarto in Europa per importanza. E ancora una passeggiata a Ninfa, forse Art Basel... e un viaggio verso est...

lampadina

Seguiteci, scopriremo mese per mese che cosa ci riserva il 2017!

Scriveteci per ulteriori informazioni e modalità di iscrizione alle varie attività sociali: info@lalampadina.net

*  *

ALL'OLIMPICO CON
LA LAMPADINA

Logo Olimpico

Dal 6 all'11 dicembre 2016
All'Olimpico per  "Oblivion The Human Juke Box" 

Foto Oblivion

Cinque contro tutti. Un divertentissimo mangianastri umano: un flusso di note e ritmi infinito prende vita davanti agli occhi attoniti degli spettatori, ogni sera, per un’esperienza folle e mai ripetibile. 

Leggi la promozione dello spettacolo per La Lampadina nei giorni  
6, 7, 8 dicembre,
cliccando sull'immagine

Locandina della promozione

***

LA LAMPADINA LIBRI

Carlotta Staderini Chiatante
ci parla di

"Le cose crollano"
di Chinua Achebe

Edizioni La Nave di Teseo,
2016, 
Pagine 202

coverChinua Achebe è nato in Nigeria ed è considerato un maestro della letteratura africana. Questo libro viene considerato uno dei più importanti romanzi della letteratura africana. Il libro è stato tradotto in cinquanta lingue. 
L’autore, è stato insignito del più importante premio culturale nigeriano il “Nigerian National Merit Award”. Nel 2007 ha ricevuto il Man Booker Price per la Narrativa. L’autore è morto nel 2013. 

L'autoreQuesto romanzo, attraverso le vicende del protagonista descrive un’epoca di transizione tra due culture: quella tradizionale e quella imposta con la colonizzazione. 
Siamo in Nigeria e Okonkwo è un guerriero forte e rispettato: è un uomo ambizioso e aspira a divenire leader del suo clan: la sua autodisciplina nel lavoro è ferrea così come il suo rispetto per le regole del clan. A seguito dell’uccisione involontaria del figlio di un altro membro del clan, Okonkwo dovrà trascorrere un periodo di esilio, così come prevedono le leggi del clan. Al suo ritorno troverà mutamenti profondi. I missionari inglesi hanno iniziato a predicare il Cristianesimo e la popolazione convertita abbandona le leggi degli antenati. L’influenza britannica diventerà sempre più condizionante; ai missionari seguirà l’esercito ed alla religione seguirà la legge.
Continua a leggere la recensione sul sito...

MOSTRE

Queste sono le scelte di
Marguerite de Merode
per questo novembre:

Cesta con zucche. Collezione proivataGalleria Borghese: L’origine della natura morta in Italia – Caravaggio e il Maestro di Hartford. Sono quaranta le opere esposte con cui i curatori Davide Dotti, e dalla direttrice Anna Coliva, ripercorrono il ruolo chiave svolto dal Maestro di Hartford, misterioso pittore attivo nella cerchia del Cavalier d’Arpino, nella diffusione dell'iconografia della natura morta in Italia e il suo rapporto con Caravaggio.
Fino al 19 febbraio 2017

 

Joan JonasGalleria Alessandra Bonomo: Joan Jonas Per la seconda volta dal 2013 la Galleria di Alessandra Bonomo riprende a parlare dell'interessante lavoro dell'artista newyorchese Joan Jonas, una pioniera nel mondo del video e dell'arte performativa e nota artista multimediale. Il lavoro recente dell’artista si concentra sulla fragilità della natura e il suo legame con la condizione umana.
Fino al 27 febbraio 2017

 

Elisa MontessoriMonitor: Ogni cosa è un'altra. Elisa Montessori. Grazie alla grande attrazione verso l'oriente che nasce negli anni Cinquanta, il lavoro di Elisa Montessori è stato un continuo riferirsi ai due mondi: la ricchezza culturale dell'Occidente e il misterioso simbolismo orientale. L'artista lo esprime con una poesia senza pari che ci accompagna in un percorso attraverso il paesaggio della memoria del mondo e delle emozioni, reso in questa mostra anche con grande contemporaneità.
Fino al 10 gennaio 2017

 

Letizia BattagliaMAXXI: Letizia Battaglia. “Per pura passione”. Con più di cento immagini e svariato materiale inedito, il MAXXI rende omaggio a Letizia Battaglia la fotografa che "per pura passione" ha fatto emergere con il suo lavoro fotografico una dura e cruda realtà del nostro paese: nell'Ospedale psichiatrico di via Pindemonte a Palermo, nei lavori sui delitti di mafia e sui suoi anni, nel Settanta, nell'attivsimo politico milanese.
Fino al 17 aprile 2017

 

Festival Internazionale della fotografia di Roma. Portrait Marco Cipriani Roma san-Pietro 2014MACRO: Fotografia: Festival Internazionale di Roma diretto da Marco Delogu Una quindicesima edizione del Festival dedicato quest'anno a "Roma, il mondo". Roma rappresenta un "unicum" nella stratificazione della sua storia, nelle varie contaminazioni delle età diverse che caratterizzano il suo passato. Il Festival si propone di "costruire intorno alla visione di Roma un archivio di immagini realizzate dai più grandi autori del mondo."
Fino all'8 gennaio 2016

 

LA LAMPADINA
COSI' E'... E CI PIACE!
a cura di Lucilla Laureti Crainz
La nostra Globe trotter Lucilla questa volta è andata in Piemonte e ci racconta...
Quattro giorni a Torino

Artissima 2016Sono stata a Torino per Artissima, la fiera d'arte contemporanea che ha ormai surclassato quella di Bologna, e vorrei condividere alcune ottime scelte.
Per l'albergo siamo stati al "Genio" della catena BestWestern. Veramente comodo, attaccato alla stazione, bella stanza con bagno, ottimissimo prezzo! Da consigliare.
Porto di SavonaPer mangiare, a parte gli inviti nelle case che non vi posso consigliare, vi propongo due semplici e buone trattorie dove potete trovare la cucina torinese: Porto di Savona e Scannabue. 
Una delle tradizioni di Torino sono le paste ripiene e ne ho fatto una scorpacciata.
Vi consiglio: "Sapori", "Virgilio e "De Filippis".
 Continuate a leggere  sul sito le info sulle trattorie e sui pastifici 

E poi qualcosa di decisamente diverso dal solito...
Sant'Uberto - protettore dei cacciatori.
Il giorno prima: alla inaugurazione di Artissima si sprecavano signore con capelli viola, ragazze in hotpants e zeppe da 20 centimetri e signori in full black e mille anelli con teschi alle dita.
Bene il giorno dopo il panorama cambia completamente: andiamo alla Reggia di Venaria dove nella cappella di sant'Uberto si festeggia il 6 Novembre la festa del santo protettore dei cacciatori. 
Cavalieri in perfetta tenuta da caccia in eleganti completi con jabo e spilloni e stivali lucidissimi, accompagnati da guardiacaccia con mantelle di loden e gran piume e code di animali vari con cani ancora più eleganti, anche il falco con il berrettino in pelle che gli impediva di vedere ma tranquillo al braccio del suo falconiere e ...Ancora più belli e coreografici "I corni da caccia" il gruppo italiano in redingote rossa con alamari e guarnizioni in nero e oro e il gruppo francese in damasco verde e gilet a contrasto.
La messa è stata intervallata dai suoni maestosi dei corni e dall'organo e cosa che non avevo mai notato, loro suonano di spalle al pubblico dato che il suono del corno da caccia è al contrario!
I corni da cacciaDopo, tutti al cortile delle carrozze dove ha sede l'Accademia di Sant'Uberto per festeggiare il riconoscimento del corno da caccia da parte dell'Unesco come patrimonio culturale immateriale.
Prendete nota e se siete in zona magari l'anno prossimo...

NATALE E DINTORNI CON LA LAMPADINA

Un dicembre denso di buone occasioni per assistere a pièce teatrali, concerti di musica, presentazioni di libri o visitare mercati solidali che non viaggiano sui soliti canali di comunicazione!

Teatro
Locandina S
"E la chiamano estate",
un nuovo adattamento in due atti della "Trilogia della Villeggiatura" di Carlo Goldoni, interpretato dall'Ensemble teatrale "Sotto il cielo di Roma", e curato da Carlo Munns.
il 16, 17, 18 dicembre 2016 
al teatro Aurelio,

Leggi di più

Musica
"Histoire du Tango" 


Gaia Vazzoler al pianoforte ci accompagnerà in un viaggio nel mondo seducente e passionale del tango, interpretando le musiche di Ginastera, Piazzolla e Guastavino.
Martedì 13 Dicembre ore 21.00,
Sala Ciampi,
Via San Tommaso d'Aquino, 85.
Per info e prenotazioni:
gaiavazzoler@gmail.com

Canto corale
Locandina Emergency
Concerto per Emergency
Canti sacri e profani, eseguiti da Il Coro del Lunedì diretto da Cesare Pocci.
Concerto per un'Associazione che non ha bisogno di presentazione; si svolgerà ad offerta libera e l'intero incasso sarà devoluto ad Emergency per sostenere l'Ospedale Pediatrico di Goderich in Sierra Leone.
Martedì 6 dicembre 2016, ore 20.00
Chiesa di San Bernardino da Siena, Via Panisperna 256, Roma

E ancora

Concerto per l'ADSI
Invito Dimore storiche concerto
L'Associazione Dimore Storiche Italiane, sezione Lazio, festeggia l'arrivo del Natale con un concerto dedicato ai suoi associati e a chi ama il canto corale.
Martedì 13 dicembre ore 19.00
 
Oratorio san Saverio del Caravitavia del Caravita 7

LIBRI
Locandina presentazione Anina Ciuciu

Incontro con Anina Ciuciu, autrice del libro
"Sono Rom e ne sono fiera.
Dalle baracche alla Sorbona".
Un ragazza oggi ventiseienne che studia alla Sorbona per diventare magistrato e ha passato vari anni della sua vita nella bidonville Casilino 900 a Roma, in un campo che non vuole chiamare campo Rom. La sua storia, un'autobiografia che affronta con la semplice realtà e riduce in pezzi xenofobia, buonismo e ignoranza.
Venerdì 9 dicembre 2016, ore 15.30
Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, Via della Ferratella in Laterano, 51 Roma

MERCATO/CONCERTO SOLIDALE
Natale al Caravita
"Il Natale al Caravita... ricordando Andrei"

Giornata organizzata dall'Associazione ProgettoQuadrifoglioOnlus, si articola in un Mercato natalizio con i prodotti provenienti da aziende familiari e piccolo imprese delle zone del Centro Italia colpite dal terremoto, e da un concerto con "I Fiori musicali" diretti da Cristina Bortolato e "Il Coro del Lunedì".
Domenica 18 dicembre 2016
Oratorio San Francesco Saverio del Caravita, via del Caravita 7, Roma.

E non finisce qui!
Per tutte le informazioni e il programma completo degli appuntamenti cliccate qui! 

Il pensiero laterale
Il Black out

Tante le precauzione contro i ladri, una giovane coppia in partenza per una lunga vacanza affida le chiavi dell'appartamento ad un vicino molto affidabile con le raccomandazioni del caso. I giovani partono felici e al ritorno vengono a sapere che c'è stato un forte black out e per due giorni la casa è rimasta senza energia elettrica... la moglie impallidisce....
Cosa può essere successo?

Vedete qui...

La Lampadina - Racconti

Continua la pubblicazione dei Racconti de La Lampadina!
Sentitevi liberi di inviarci quanto scrivete, che abbia una lunghezza di quattro, cinque cartelle e noi, dopo una semplice valutazione di opportunità, pubblicheremo ciò che ci proponete.

Oggi vi proponiamo un brano dal libro “Attori si Nasce” (la famiglia De Filippo) di Francesco Canessa


…il cineteatro Diana al Vomero, disponibile ad offrire un contratto, ma limitato al mese di Novembre, con la possibilità di rinnovarlo, se le cose fossero andate bene. Le condizioni erano precarie non soltanto dal punto di vista economico, ma anche artistiche. Lo spettacolo, infatti, si sarebbe alternato alla proiezione di un film, con due recite al giorno e tre nei festivi. Eduardo, che si interessava della parte artistica era dell’idea di rinunciare perché così significava tornare indietro ai tempi del loro esordio in avanspettacolo al cinema Kursaal.
Peppino che curava l’amministrazione, premeva per accettare. Ne avevano discusso a lungo e animatamente, poi era intervenuta Titina anche per porre un argine agli screzi che si creavano di continuo tra i due fratelli ed infine era prevalsa la necessità di riprendere comunque l’attività, il resto si sarebbe aggiustato per strada. Era piena estate, novembre era lontano e l’Autunno era lungo da passare. Eduardo, Titina e Peppino
Pietro cercò in tutti i modi di trovare un impegno per sé, senza guardare alla qualità o al genere, tutto andava bene se c’era da guadagnare una paga. Finì insieme al fratello Ettore a recitare qualche scenetta in uno spettacolo di canzoni in un teatro di fortuna nella Villa Comunale. Due settimane e basta. Agli inizi di settembre Titina consegnò alla zia Rosina alcuni gioielli perché andasse ad impegnarli.

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La Lampadina ::: Periodiche illuminazioni
Newsletter di fatti conosciuti ma non approfonditi, luoghi comuni da sfatare, semplici novità.

La Lampadina è una newsletter ideata da Carlo Verga, gestita da un Comitato di redazione composto da: Filippo Antonacci, Isabella Confortini Hall, Lucilla Crainz Laureti, Marguerite de Merode Pratesi, Ranieri Ricci, Carlotta Staderini Chiatante, Lalli Theodoli, Beppe Zezza e redatta con la partecipazione di: Lorenzo Bartolini Salimbeni, Renata Ferrara Pignatelli, Giancarlo Puddu e Angelica Verga. La sede è in via Castiglion del Lago, 57, 00191, Roma.

La newsletter, di natura non politica, non ha scopo di lucro e si propone di fornire - con frequenza inizialmente mensile - "periodiche illuminazioni" su argomenti di vario genere, con spunti di riflessione e informazioni. L'invio viene effettuato su segnalazione degli stessi lettori, agli amici ed agli amici degli amici. il presente numero è inviato a circa duemila persone. Sono gradite da chiunque le collaborazioni e le segnalazioni di persone interessate a ricevere la newsletter.
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