Non vedi correttamente questa mail? Clicca qui per vederla nel tuo browser
Se vuoi leggere comodamente La Lampadina sulla tua poltrona, puoi stampare questa Newsletter, scaricando la versione pdf da qui
Se vuoi rileggere i precedenti numeri de La Lampadina, visita il nostro sito www.lalampadina.net

La Lampadina - n. 126 ::: Dicembre 2023

Cari Lettori,
siamo felici di festeggiare insieme a Voi il dodicesimo Natale de La Lampadina!
In questo numero c'è un tema fra le righe, un filo invisibile che lega tutti i nostri scritti, un concetto che sfugge a noi piccoli grandi umani, forse troppo ampio per essere compreso, siamo in grado solo di intuirlo: il perenne scorrere del tempo, l'eternità che permea l'Universo (s)conosciuto, il desiderio di vivere per sempre, di intraprendere un viaggio infinito, e ritrovarsi in una città che da sempre è stata ritenuta eterna. E poi ascoltare i pensieri di un perpetuo serafino che infonde coraggio agli uccellini che devono imparare a cantare: che visione migliore per l'avvicinarsi del Natale?
Buona lettura e Buon Natale, ci rivediamo qui l'anno prossimo!
ICH

Commenta da qui


Lunedi, 18 dicembre 2023

Ciao,
oggi la nostra Lampadina si accende su:


***************************************

***************************************

ABBIAMO OSPITI/ASTRONOMIA - WASP-107b
Articolo di Gian Carlo Ruggeri, Autore Ospite de La Lampadina

Il telescopio spaziale James Webb (James Webb Space Telescope – JWST) è un grande telescopio ad infrarossi, avente uno specchio primario di 6,5 metri ed è costruito e messo in esercizio per studiare ogni fase della storia del nostro universo. Con il fine di indagare sui misteri del nostro sistema solare, JWST osserva mondi lontani attorno ad altre stelle, esplora le misteriose strutture e le origini del nostro universo e la nostra posizione all’interno di esso.
In questa attività, recentemente il telescopio ha rivelato un pianeta dove granelli di sabbia cadono sotto forma di pioggia. Il pianeta, Wasp-107b, che si trova a 200 anni luce (un anno luce corrisponde a circa 9,461×1015 metri) di distanza, nella costellazione della Vergine, aveva già attirato l’attenzione degli astronomi perché è molto grande ma molto leggero, guadagnandosi il soprannome di pianeta “zucchero filato”.

Le ultime osservazioni offrono uno sguardo senza precedenti su un mondo oltre il nostro sistema solare, caratterizzato da nuvole di sabbia di silicato e pioggia, temperature torride e venti impetuosi.
I silicati sono minerali caratterizzati da una struttura avente per unità fondamentale il gruppo (SiO4)4, (costituito da un tetraedro al centro del quale si trova uno ione silicio). In essi sono presenti il silicio e l’ossigeno, associati all’alluminio, al ferro, al manganese, al magnesio ed al calcio.
È opportuno riflettere sul fatto che la nostra conoscenza degli altri pianeti si basa su ciò che sappiamo dalla Terra e  tale conoscenza è molto limitata.
Il pianeta è stato scoperto nel 2017, dopo che gli astronomi hanno notato uno sfarfallio periodico rivelatore di luce proveniente dalla sua stella ospite ogni volta che il pianeta gli passava davanti, come se una mosca passasse davanti ad un lampione: si rileva un leggero attenuarsi della luce.
JWST porta queste osservazioni a un livello superiore, misurando la luce stellare filtrata attraverso l’atmosfera del pianeta. Poiché diversi elementi assorbono diverse lunghezze d’onda della luce, lo spettro della luce stellare indica quali gas siano presenti.
Wasp-107b ha una massa simile a Nettuno, ma ha quasi le dimensioni di Giove, e la sua natura vasta e diffusa consente al telescopio Webb di scrutare in profondità la sua atmosfera. La peculiarità per cui Wasp-107b risulti molto leggero, rende il pianeta un ottimo obiettivo, in quanto dall’osservazione della sua atmosfera si possono ricavare importanti considerazioni.
Le ultime osservazioni, pubblicate su Nature, rivelano tracce di vapore acqueo e anidride solforosa, che conferirebbero all’atmosfera un odore di fiammiferi bruciati.
È anche la prima volta che viene identificata la composizione chimica delle nubi su un altro pianeta: in questo caso, sabbia silicata.
L’atmosfera di quest’ultimo presenterebbe qualcosa di simile al ciclo dell’acqua terrestre, ma con la sabbia che varia tra lo stato solido e quello gassoso.
Dai livelli più caldi e più bassi dell’atmosfera, con temperature vicine ai 1.000°C, il vapore di silicato si solleverebbe, si raffredderebbe e formerebbe microscopici granelli di sabbia, troppo piccoli per essere visti. Alla fine, queste nubi di polvere di sabbia diventerebbero abbastanza dense da iniziare a piovere verso gli strati inferiori dell’atmosfera. Al di sotto di un certo livello, la sabbia tornerebbe a sublimarsi in vapore, completando il ciclo, pertanto le nubi si presenterebbero come una polvere nebbiosa. Le particelle di sabbia si muovono a velocità elevata: pochi chilometri al secondo.
Uno degli obiettivi principali del telescopio spaziale James Webb è quello di analizzare le atmosfere di pianeti  lontani e cercare gas che potrebbero indicare la presenza di vita. Wasp-107b non è considerato un probabile candidato: a causa del suo clima a 1.000°C e la mancanza di una superficie solida, il pianeta si presenta assolutamente ostile per la nostra specie; purtuttavia, considerando che le osservazioni delle atmosfere dei pianeti rocciosi delle dimensioni della Terra saranno più impegnative perché, se essi avessero un’atmosfera, questa tenderebbe ad essere più sottile e densa, il livello di dettaglio ottenuto da obiettivi come Wasp-107b è visto come un segnale incoraggiante.
Le sorprese che questo Universo può offrire sono talmente vaste che potremmo immaginare l’esistenza di vari modi alternativi in cui la vita si potrebbe formare su un altro pianeta: modi molto diversi da ciò che conosciamo qui, sulla Terra.
In quest’ottica, è necessario ampliare la nostra immaginazione.

Vota e/o commenta questo articolo da qui

Fai leggere questo articolo ad un tuo amico...

Torna all'indice

«Siamo materia stellare che medita sulle stelle...»

Carl Sagan

ROMA – Nobile semplicità e quieta grandezza
Articolo di Marguerite de Merode Pratesi

«Nobile semplicità e quieta grandezza», così descriveva via Margutta, Johann Joachim Winckelmann, il grande storico dell’arte del Settecento.

«Scale, scalette, corridoi che si aprivano fra gli orti, poi altre scale e scalette, un paesaggio verticale sommerso nel verde, fin sotto il viale di Trinità dei Monti». Così Federico Fellini, tra gli storici abitanti di questa via, raccontava via Margutta.
Una descrizione a me familiare che evoca il mio stupore da ragazza, appena arrivata in città, scoprendo per la prima volta le strade di Roma vecchia; via Margutta da subito ebbe un posto speciale nel mio cuore.
Mi ricordo ancora quando, per la prima volta, attraversando villa Borghese a gran passi, arrivavo a Piazza di Spagna.
Girando verso Piazza del Popolo vedo sulla destra una stradina stretta e misteriosa. La percorro, raggiungo una strada parallela a via del Babuino e mi ritrovo in un angolo di paradiso. Davanti a me si aprivano cortili fioriti, accanto a case coperte di edera. Via Margutta si affaccia, stranamente discreta e silenziosa in questo quartiere così esuberante.
Credo che nessuno di noi, passando per questa via non abbia sentito una particolare attrazione.
La via è, all’origine, un viottolo senza sistema fognante percorso da un rivolo di scolo di acque non proprio limpide proveniente dal Pincio chiamato maris gutta  (da qui, un’ipotesi dell’origine del nome ‘margutta’). Lì si affacciano il retro dei palazzi di via del Babuino, dove ai tempi si posteggiavano le carrozze ed i carretti e si trovavano magazzini e scuderie.
Sulle pendici della collina c’erano le piccole abitazioni di stallieri, muratori, marmisti, cocchieri.
Ma già nel Medioevo nasce la tradizione di strada degli artisti, quando vi apre bottega un artigiano che esegue ritratti, fontane e ringhiere. In poco tempo ci proliferano gli studi. 
Grazie all’essere un po’ defilata e con degli affitti sicuramente più contenuti rispetto alle strade e piazze vicine, la posizione della via, tra Piazza del Popolo e Piazza di Spagna, è di per sé sicuramente interessante.

Nei secoli del Grand Tour tutta la zona si anima di stranieri e artisti, e nelle osterie dei dintorni si parla ogni idioma dell’Europa di quei secoli. Ha appena aperto Villa Medici e l’Accademia Britannica si installa al civico 53b.
È a Monsignor de Merode, cameriere segreto di Pio IX (1850), che dobbiamo i cambiamenti radicali della strada.
Acquista i terreni verso il Pincio, smantella gli orti, realizza un vero e proprio piano edilizio con bonifica del sistema fognante e il vicolo maleodorante acquista nuova dignità.
Il personaggio considerato «fedelissimo, pio, generoso, pieno di zelo» ma anche «impulsivo, rude nei modi e nel linguaggio» é appassionato di urbanismo e darà alla futura capitale un nuovo piano edilizio per affacciarsi al domani con l’approvazione del nuovo stato Sabaudo.
Monsignor de Merode ha un notevole talento per gli affari e il ricavato delle sue speculazioni immobiliari serve a finanziare in gran parte opere di carità, scavi archeologici e progetti culturali di grande rilievo.
È grazie alla radicale trasformazione della strada come meta di artisti, che la famiglia Patrizi Naro ci costruisce un palazzo che destina in grande parte agli studi. Dal 1887 al 1960 la via sarà sede dell’Associazione Artistica Internazionale e ospiterà nei cosiddetti Studi Patrizi numerosi artisti da tutto il mondo, rappresentando una delle pagine culturali più significative di Roma Capitale.
Sappiamo che questa zona di Roma è un punto di passaggio quasi obbligatorio per i grandi artisti del Novecento che vengono a Roma.
Non solo pittori come Picasso, Gentilini, Maccari, Fazzini, Severini o Guttuso e Novella Parigini, ma anche musicisti importanti come Wagner, Liszt, Puccini e Mascagni. Scrittori da Emile Zola a Gabriele d’Annunzio, Jean Paul Sartre e tanti altri.
Pure il cinema farà la sua parte: nel film Vacanze Romane al n. 51 si ospita Audrey Hepburn nel palazzo dove abita Gregory Peck
Ci vive Federico Fellini con Giulietta Masina  e pure Anna Magnani sosterà fra le mura della via.
Non si può negare che ancora oggi storici studi, gallerie d’arte, negozi di alto artigianato e design, botteghe di artigiani, antiquari e case d’aste continuano a conferire alla storica via un carattere unico.

Vota e/o commenta questo articolo da qui

Fai leggere questo articolo ad un tuo amico...

Torna all'indice

«Roma è uno dei pochi luoghi capaci di riportare il cuore fino alla sorgente dei sogni.»

Fabrizio Caramagna

SALUTE - 120 anni di vita: è possibile? è auspicabile?
Articolo di Beppe Zezza

I progressi scientifici sono costanti.
Sembra che sia stata individuata la causa principale dell’invecchiamento: l’ossidazione delle proteine.

Un “guru” dell’invecchiamento – Miroslav Radman – afferma che «potremo tutti raggiungere un’età intorno ai 120 anni»: mi fa un po’ sorridere quel “potremo TUTTI”, io certamente no (inutile farsi illusioni, se anche nutrissimo questo desiderio, non saremo noi ma neanche i nostri nipoti a raggiungere questo traguardo).
La prospettiva “positiva” è che si potrà morire nel pieno possesso delle proprie capacità intellettive (niente più Alzheimer o demenza senile) e senza dover soffrire di malattie croniche quali il cancro, il diabete ecc…
Tutto questo potrà avvenire senza modificazioni genetiche.
È pur vero che molti hanno nel proprio DNA dei geni che predispongono a malattie croniche ma esiste un meccanismo che le disattiva: il problema che si riscontra è che questo meccanismo, a un certo momento attualmente non identificabile, cessa di funzionare.
I più recenti studi hanno dimostrato essere la corrosione delle proteine, causata dai cosiddetti radicali liberi la motivazione principale dell’invecchiamento, che – udite, udite – inizia intorno ai dieci anni!
I centenari hanno tutti delle proteine “inossidabili” mentre coloro che muoiono giovani ne hanno di sprovviste di questa caratteristica e quindi si ammalano di questa o quella malattia.
Per avanzare la ricerca si deve indirizzare a individuare nei centenari cosa c’è all’origine delle proteine “inossidabili”.
Detto questo – le notizie le ho prese da un articolo apparso sul numero di ottobre della rivista francese Le Point – ci si pone la domanda: ma quanto è auspicabile che l’umanità sia costituita tutta da ultra centenari, anche se in buona salute?

Ho interrogato CHAT GPT (la più nota risorsa di Intelligenza Artificiale disponibile a tutti) sulle conseguenze di un aumento della vita media umana a 100 anni. Secondo lei – a poco a poco ci si deve abituare a trattare la Intelligenza artificiale come un qualcosa dotato di una ‘personalità propria’ – bisogna citare tra l’altro:

  • un impatto sull'economia e sul sistema pensionistico.
    (Altro che quota 103 o 104! Si dovrà lavorare molto più a lungo. Questo potrà anche essere positivo per chi svolge un lavoro ‘interessante’ ma per chi invece fa lavori pesanti o noiosi o ripetitivi?)
  • Una sfida per il sistema sanitario che si dovrà attrezzare per fare fronte a una domanda accresciuta di servizi.
    (Figurati un po’, con i chiari di luna dei sistemi sanitari già in crisi, dove esistenti, in tutti i paesi del pianeta!)
  • La ristrutturazione delle città che dovrebbero essere rese più ‘vivibili’ per una popolazione più anziana.
    (Già oggi la qualità della vita in molte città – Roma ad esempio – per un numero non piccolo di persone è miserevole. Questo obiettivo costituirebbe un’impresa titanica per qualsiasi amministratore).
  • Un impatto sulla famiglia. I componenti della famiglia coprirebbero quattro o cinque generazioni, con un numero crescente di anziani. (Niente più foto della intera famiglia come facciamo oggi. Si dovrebbe noleggiare uno stadio!)
  • Un impatto sulla popolazione del pianeta.
    (Se si vivesse di più la popolazione aumenterebbe anche se il tasso di natalità rimanesse ai livelli attuali.
    Avere o meno un figlio diventerebbe un problema “sociale” e quindi dovrebbe essere regolato da norme statali – tipo la Cina del “figlio” unico).

Detto questo, il mio pensiero, che è ‘spassionato’ dato che per motivi anagrafici la cosa non mi riguarda – è che sarebbe meglio orientare la ricerca verso obiettivi meno impattanti!

Voi cosa ne pensate?

Vota e/o commenta questo articolo da qui

Fai leggere questo articolo ad un tuo amico...

Torna all'indice

«Alla mia età ho solo bisogno di vedere la vita, i fiori sbocciare, i gatti correre. Per questo da marzo a ottobre vado in campagna a fare l'orto. Non vedo l'ora di piantare pomodori, melanzane e quell'insalatina che è il mio piatto preferito alla sera. Ricordatevi che non si vive per mangiare ma si mangia per vivere.»

Lorenzo, 103 anni, La Stampa

SPAZIO - Viaggiando in treno
Articolo di Carlo Verga

Viaggiando in treno… comincio a scorrere delle notizie sui giornali, poi qualche giochino con l’iPad, le telefonate necessarie o di lavoro di giornata e …mi distraggo guardando i paesaggi che velocemente arrivano e scompaiono.
Poi mi fisso a guardare lo scorrere delle rotaie parallele alle nostre, perfette, un dubbio: ma in tanta perfezione chi ha stabilito quella strana misura di distanza tra i binari (scartamento) di 4 piedi ed 8 pollici e mezzo (pari a 1435mm).
L’argomento è curioso anche perché è uno degli standard più longevi e adottato dal 60% degli operatori mondiali.
Ho fatto qualche ricerca e ne ho trovato due versioni, una storica, incerta, l’altra più tecnica.
La voglia di un sistema di trasporto su rotaie era nata in Inghilterra all’inizio del 1800. Tanti gli studi per trovare una soluzione ai molti problemi che si prospettavano. Uno anche le dimensioni.
La cosa più immediata era quella di considerare una giusta misura tra quelle rilevate dei tanti solchi lasciati lungo le strade di Londra dai passaggi di carri merce e carrozze. Molti solchi risalivano addirittura all’epoca romana, i nostri, infatti, con i loro mezzi, avevano lasciato segni indelebili anche sulle strade inglesi sia sterrate che in pietra.

Una parentesi curiosa, i romani, come avevano impostato le dimensioni dei loro carri? Ogni tipo di carro doveva avere uno “scartamento abbastanza preciso” e considerato che in particolare per i carichi pesanti, erano i cavalli affiancati ad effettuare il traino, fu studiata e adottata una dimensione parametrata sulla larghezza, o poco più, del posteriore di due cavalli…
Una leggenda, chissà? Piu plausibile, che l’origine dello scartamento sia dovuto ad una serie di casualità eventi storici etc. che poco hanno a che vedere con i carri romani.

Il vero inventore dello scartamento fu George Stephenson, il quale iniziò con lo studio su carri con ruote di legno utilizzati nelle miniere di carbone, poi il rivestimento delle stesse con il ferro per arrivare alle standard di ferro e il tipo di binari su cui potessero scorrere. Questo tipo di sistema permetteva il transito senza problemi del carro su qualsiasi tipo di strada ed anche su quelle dove esistevano già un tipo di rotaie generate dai solchi prodotti nella pietra o altro materiale.
Quando i progettisti furono incaricati di costruire la prima ferrovia, presero in considerazione proprio le tracce delle carrozze e l’esperienza dei carrelli delle miniere, e ipotizzarono lo scartamento a 5 piedi, considerata questa, una misura accettabile per consentire un carico e una giusta movimentazione.
L’ipotesi così formulata, innescò grandi discussioni tra gli ingeneri e i tecnici che con varie argomentazioni, ne proponevano alternative in considerazione della velocità, l’attrito in curva e quant’altro…

Si arrivò finalmente ad un compromesso grazie anche alle novità per le ruote dei treni, quali l’aggiunta di bordini e frange per migliorarne la stabilità, l’attrito etc.
Questo costrinse i tecnici a piccoli ma diversi ritocchi delle misure alterando, così, quelle iniziali. Ed ecco perché si arrivò, a quel valore di 4 piedi ed 8 pollici e mezzo che è lo standard del più delle ferrovie del mondo che, oltretutto, sono di concezione e tecnici Inglesi.
Il problema naturalmente non finì solo con l’individuazione di questo standard, ma discussioni ancora maggiori per imporre uno scartamento unificato sia nel regno Unito che in altri paesi.
Purtroppo, non si arrivò ad una soluzione e molti sono i paesi che hanno adottato altri sistemi (vedi Russia). Oggi sarebbe impensabile una conversione allo standard europeo considerati i costi altissimi a cui si andrebbe incontro solo per sostituire il materiale rotabile dell’intera rete.
Certo i costi per la gestione dei trasporti, se consideriamo le differenti soluzioni, è notevole, di fatto la merce arrivata alla frontiera su carri ferroviari, deve essere per forza trasbordata su un carro idoneo a seconda del  paese dove poi è diretto.
Uno dei motivi per cui la Germania ebbe così tante perdite nella campagna di Russia, e difficoltà nelle azioni, fu proprio l’oggettiva difficoltà di rifornimento di viveri e munizioni per le proprie truppe in territorio russo.
Lo scartamento diverso delle ferrovie sovietiche costringeva al trasbordo dei carichi. Anche l’utilizzo di mezzi di trazione a standard russo sul loro territorio era poco raccomandabile, quando danneggiati o sabotati, non erano facilmente sostituibili.
Toh, sono arrivato alla stazione di Milano: è ora di scendere.

Vota e/o commenta questo articolo da qui

Fai leggere questo articolo ad un tuo amico...

Torna all'indice

«La vita è il treno, non la stazione ferroviaria.»

Paulo Coelho 

COSTUME – Privacy: grande e inutile parola
Articolo di Lalli Theodoli

Privacy grande e inutile parola. Ma come fanno? 

Non so come arrivino al mio telefonino. Ma ci arrivano in tanti, con proposte di nuovi contratti per luce e gas o acquisti di costosi marchingegni per l’udito. Conoscono la mia età.
«Ciao Laura.»
Mi accorgo subito che non è gente amica.
Nessuno mai mi ha chiamato con il mio nome vero.
«Non sono interessata, grazie, e, se volessi cambiare, o aderire alle vostre offerte, sarei io a rivolgermi a voi».

Passo un fine settimana in Umbria. Sono andata a trovare mio figlio e la sua famiglia per qualche giorno. Non appena rientrata a Roma su internet vengo bersagliata: inaugurazione di una Mostra a Spoleto, riunione della giunta, annuncio di inizio lavori per la creazione di un nuovo enorme supermercato (e ce ne sono già tanti).
Un caso?

Vado qualche giorno a Gaeta ed al mio ritorno, stessa storia.
Mi vengono inviate indicazioni su visite turistiche al Duomo, al castello, alla Cattedrale, alla Spiaggia di Serapo. E poi di seguito su ristoranti, negozi e itinerari per passeggiate.
Altro caso?

Prenoto un albergo a Positano. Ci vado. Bellissimo fine settimana.
Al mio ritorno una marea di offerte di alberghi simili e sempre lì: a Positano!
Ma ci sono appena stata. Che senso ha?
Ordino su internet un paio di scarpe da ginnastica. Vengo subito invasa di altre offerte da case produttrici di scarpe simili. Lo stesso avviene quando ordino un lume, una pentola o un materasso. Non faccio in tempo ad aprire il computer che vengo colmata di proposte.

Ordino un libro su E book e subito mi danno una lista di cosa ho letto e, di conseguenza, a loro giudizio, di cosa, certamente, mi piacerebbe leggere in futuro.

In poche parole, tutti sanno dove vado, cosa compro, cosa mi piace. Dove è la difesa del mio privato?
Capisco che già con i pagamenti in giro con il bancomat QUALCUNO sa che non sono a Roma e che sto passando qualche giorno altrove.
Alcuni miei amici non usano nemmeno il telepass perché infastiditi da questo possibile, anzi certo, controllo. Ma in cambio subiscono code lunghissime al casello.
Non ho segreti non me ne importa ma…

Sono una grande fan della TV: adoro le conferenze storiche di Barbero, i concerti Prams dall’Inghilterra e qualche serie o film alla TV.
L’altra mattina è scattata la domanda «Ti è piaciuto BEIRUT?» film visto la sera precedente.
A questo punto mi sono veramente seccata. Saranno fatti miei? Come fate a sapere cosa sto guardando a casa mia chiusa nel mio studio?
E se invece di BEIRUT avessi visto, per una volta, finalmente, in tarda età, un film porno, mi avreste chiesto pubblicamente «TI È PIACIUTO?»

Benissimo
Prendo atto di vivere in un acquario, che nulla ho di segreto, che tutti i miei gusti e desideri sono conosciuti, e che così è, certamente, per noi tutti; ma, allora, per favore, se chiedo all’incaricata alla reception se anche la mia amica si è prenotata alla conferenza, solo per sapere se aspettarla o meno, che non mi venga risposto:
«Oh mi dispiace. Non posso darle questa informazione…sa, per la privacy!»

Vota e/o commenta questo articolo da qui

Torna all'indice

La Lampadina è su Facebook

 FLASH NEWS!

Un po' qua, un po' là... 

Licenziamento - Offrire alla propria compagna un caffè e un piatto di spaghetti e metterlo sulla nota spese, può provocare il licenziamento.
È successo a un analista della City Bank, il quale si è giustificato dicendo «era un caffe molto piccolo».
Ha perso la causa la motivazione del giudice del lavoro, «non riguarda le somme di denaro coinvolte» ma la «posizione di fiducia, violata, in un istituto finanziario internazionale».
CV

*

Che significa robot?- La parola Robot sembra sia opera dello scrittore K. Capec che sull’Evening Standard del giugno del 1924 raccontava della sua esperienza e di come era arrivato a pensare agli uomini e a come in certe circostanze si comportino come macchine subendo passivamente quanto a loro imposto.
Li definì “robot” dal ceco “robota” che vuol dire schiavitù, servitù.
CV

***

APPUNTAMENTI DELL'ASSOCIAZIONE
LA LAMPADINA:::PERIODICHE ILLUMINAZIONI

Ecco i prossimi appuntamenti dedicati ai Soci de La Lampadina.

*****************

Giovedì 11 gennaio 2024
ore 13.00
IL TOCCO DI PIGMALIONE. RUBENS E LA SCULTURA A ROMA
accompagnati da Alessandra Mezzasalma

La mostra, curata da Francesca Cappelletti e Lucia Simonato riunisce oltre 50 opere provenienti dal British Museum, il Louvre, il Met, la Morgan Library, la National Gallery di Londra, la National Gallery di Washington, il Prado, il Rijksmusem di Amsterdam ed altri ancora.
Il tocco di Pigmalione sottolinea il contributo straordinario di Rubens, alle soglie del Barocco, a una nuova concezione dell'antico e dei concetti di naturale e di imitazione, mettendo a fuoco la novità dirompente del suo stile e come lo studio dei modelli costituisca un'ulteriore possibilità per un nuovo mondo di immagini. Per questo la mostra tiene conto non solo delle opere italiane che documentano lo studio appassionato e libero dagli esempi antichi, ma anche della sua capacità di rileggere esempi rinascimentali e confrontarsi con i contemporanei, approfondendo aspetti e generi nuovi.

 ***************

Martedì 16 gennaio 2024
ore 15.45
FAVOLOSO CALVINO.
Il mondo come opera d'arte: Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri
accompagnati da Myriam Trevisan

La mostra è pensata come un viaggio attraverso la vita, le scelte, l'impegno politico e civile, i luoghi e la produzione letteraria e il metodo di lavoro di Italo calvino. 
Sono esposte più di duecento opere tra dipinti, sculture, disegni e illustrazioni di decine di artisti dal Rinascimento a oggi, codici miniati medievali, arazzi, fotografie e ritratti d'autore e molte prime edizioni dei libri di Italo Calvino.
Le sale delle Scuderie del Quirinale vivranno di tutti i temi calviniani: dall'impronta cosmopolita all'apertura internazionale delle ricerche scientifiche, dall'attrazione per la modernità urbana contemporanea alle proiezioni cosmogoniche suggerite dall'astronomia, senza mai dimenticare gli orizzonti dell'immaginazione fiabesca. Immagini, opere e oggetti di varia natura, dialogheranno costantemente in mostra con le parole dello scrittore.

 *****************

Lunedì 22 gennaio 2024
ore 10.30
FIDIA AI MUSEI CAPITOLINI
accompagnati da Alessandra Mezzasalma


La mostra FIDIA ci guida nella vita, nella carriera e nel clima storico-culturale in cui operò il grande scultore, attraverso una vasta e preziosa selezione di oltre 100 opere – tra reperti archeologici, originali greci e repliche romane, dipinti, manoscritti, disegni, alcuni esposti per la prima volta. La mostra inaugura un ciclo di cinque mostre, I Grandi Maestri della Grecia Antica, dirette a far conoscere al grande pubblico i principali protagonisti della scultura greca.
L'esposizione vanta anche prestiti provenienti dai più importanti musei del mondo, in alcuni casi si trattadi opere mai uscite prima d'ora dalle loro sedi museali, come i due frammenti originali del fregio del Partenone.

*****************

Per info sull'Associazione e/o prenotazioni, scriveteci a appuntamenti@lalampadina.net

***

E ANCORA FLASH NEWS! 

Novità Biennale Arte 2024 - Sembra quasi deciso. Sono usciti i nomi sia del curatore che dell'artista del padiglione Italia della Biennale d'arte di Venezia 2024. Sgarbi tuona, ma la decisione sembra irrevocabile.
Si sa da poco che il curatore sarà Luca Cerizza, e da pochissimo è venuto fuori anche il nome dell'artista. Sarà Massimo Bartolini a rappresentare l'Italia. È un pò un'abitudine recente quella di affidare i 1200 metri quadrati del Padiglione delle Tese delle Vergini all'Arsenale a un solo artista, com'è avvenuto, per la prima volta, per la scorsa edizione, con il progetto di Eugenio Viola e Gian Maria Tosatti.
La ricerca dell'artista si esprime attraverso l'utilizzo e l'ibridazione di diversi media, tra scultura, installazione e suono, per indagare sullo spazio, sulla percezione e sui meccanismi relazionali. Ha già partecipato alla manifestazione in Laguna in quattro occasioni però non come artista singolo. Aspettiamo definitive conferme!
MdM

*

 

Armi  - La spesa militare mondiale dello scorso anno ha raggiunto i 2.200 miliardi di dollari.
Un chiaro segnale della conflittualità del mondo in cui viviamo.
Escludendo le vendite sui mercati interni, la spesa mondiale in forniture è aumentata del 23 per cento.
Per inciso, per eliminare la fame nel mondo servirebbero 300 miliardi nei prossimi dieci anni.
CV

*

Norvegia a trazione elettrica - In Norvegia ci sono più stazioni di ricarica elettrica che pompe di benzina! L'80% delle nuove auto sono elettriche. Giusto per avere un'idea, guardate questa mappa. Vedi la mappa!
CV

***

WE LOVE ROMA...
E cosa si fa per le vacanze di Natale?
di Lucilla Laureti Crainz

Musica, presepi nelle chiese, pattinaggio sul ghiaccio, mille sono le offerte in questo periodo a Roma, magari anche con i nipotini!
Noi ne abbiamo scelte alcune:

  • Trame di luce all'Orto Botanico (fino al 7 gennaio 2024) – via Cristina di Svezia e ingresso dall’Accademia dei Lincei – si consiglia la prenotazione.  Orario dalle 17 alle 23. Un percorso fantastico tra luci e suoni adatto a tutte le età!
  • Santa Cecilia – Circo Ops! Rassegna di Circo Contemporaneo  (2-7 gennaio 2024) …in collaborazione con il Circo El Grito e il Sic (stabile di innovazione Circense).
    Anche teatro per bambini Il mago Prospero e Riccardino III ma piacerà molto anche ai nonni! ….e poi i Gospel e Piovani e anche molto altro.
  • Pattinaggio sul ghiaccio all’Auditorium – fino al 6 gennaio 2024. Dalle 10 alle 24 con prezzi da 8 a 10€ che comprende anche l’affitto dei pattini.
  • Tra i molti presepi  quello della basilica dei santi Cosma e Damiano, tipico presepe napoletano di grandi dimensioni e risale al Settecento. 
  • Christmas World: Il Natale nel Mondo  a Villa Borghese. Molto criticato questo evento perché distrugge i prati e i giardini del Galoppatoio. Per il secondo anno offre una manifestazione unica, con giochi e spettacoli ambientati in 8 città del mondo. Ci saranno parate con majorette, concerti, la casa di Babbo Natale, una pista di pattinaggio, ecc in uno spazio di 60.000 mq.
  • Alla Rinascente di piazza Fiume non perdetevi le vetrine con paesaggi animati e un enorme Presepio. Unico neo le mostre sono posizionate un po’ troppo in alto e un bambino fa fatica a vederle. Giustamente alle Gallerie Lafayette mettono davanti una pedana per chi è piccolo di statura!

Auguri! E buon divertimento in questa fantastica città …
Commenta da qui...

Scriveteci e segnalateci che cosa si muove a Roma!
redazione@lalampadina.net

 ***

ALL'OLIMPICO CON
LA LAMPADINA

  

19/12/2023 - 14/01/2024
MAURIZIO BATTISTA
CARO BABBO NATALE,
TI SCRIVO...

Maurizio Battista torna a farci divertire con un nuovo spettacolo pieno di aneddoti e curiosità in cui la vita personale dell'artista romano si mischia allo sguardo fanciullesco sulla realtà che lo ha contraddistinto sin dagli esordi. Un mix esplosivo di risate, coreografie, ricordi, musicisti d'eccezione e ospiti variegati che sapranno tenervi compagnia nel periodo più magico dell'anno: le festività natalizie! Perché se andare a teatro è un piacere, con lui è sempre come tornare a casa, nel caldo rifugio di famiglia.

Continua a leggere sul sito...

Per info sulle promozioni:
biglietti@teatroolimpico.it 

 ***

Libri/Gli amici consigliano
di Pucci Rastrelli Biffi

I Demoni
di Ferdinando Gentilini
Editore Baldini+Castoldi
data di uscita: 2023 - pp. 360

La storia è piena di grandi personaggi che hanno lasciato segni indelebili della loro politica e del loro potere.
Walter Isaacson, lo scrittore americano, in una sua lezione cerca nei personaggi dei suoi libri, oltre al successo, i demoni che hanno motivato la loro ambizione di fare.
Fernando Gentilini, novello Svetonio come le sue vite dei Cesari, ricerca gli impulsi dei governanti oltre al calcolo, e ci racconta nel suo libro I Demoni di come Achille ed Enea, Adriano e Marco Aurelio, si fecero guidare dalla letteratura filosofica greca.
I "Demoni" del califfo Omar nella conquista di Gerusalemme si devono ricercare nel Corano. Scopriamo che Carlo Magno si fece incoronare dal papa dopo aver letto Sant'Agostino.
Fernando Gentilini è Ambasciatore alla UE per il Medio Oriente e il Nord Africa, dal 2022, e si occupa della creazione di un'Accademia diplomatica europea collaborando anche con Repubblica.

***

MOSTRE

Ecco le segnalazioni di
Marguerite de Merode

Monitor: MAGMA Benedikt Hipp
In occasione della terza personale negli spazi della galleria, l'artista tedesco Benedikt Hipp propone una nuova serie di lavori in ceramica e di opere pittoriche in cui ci aiuta a pensare al di fuori delle categorie esistenti e per la creazione di un nuovo volto sociale. La Galleria ha aperto un nuovo spazio a San Lorenzo e i lavori in ceramica sono veramente interessanti.
Fino al 19 gennaio 2024

Museo Nazionale Romano, Terme di Diocleziano: Dacia. L’ultima frontiera della romanità a cura di Ernest Oberlander
Con oltre mille opere provenienti da 47 musei della Romania, oltre che dal Museo Nazionale di Storia della Repubblica di Moldova, per la prima volta si mostra, accanto ad alcuni reperti del Museo Nazionale Romano, l'esposizione Dacia. Sarà la più grande e prestigiosa mostra di reperti archeologici organizzata dalla Romania all'estero negli ultimi decenni.
Fino al 21 aprile 2024

Palazzo delle Esposizioni:
Ho selezionato per voi due interessanti mostre fotografiche.

Boris Mikhailov: Ukrainian Diary
Con centinaia di opere questa mostra è la più importante retrospettiva finora dedicata all'artista ucraino Boris Mikhailov.
Si tratta di uno dei più influenti artisti contemporanei dell'Europa dell'Est, da oltre cinquant'anni sviluppa un corpus di lavori fotografici sperimentali che esplorano temi sociali e politici.
Fino al 28 gennaio 2024


Don McCullin a Roma
- La retrospettiva, la più importante mai realizzata finora, è un'incredibile panoramica che racconta l'intero percorso artistico del fotoreporter, dai primi lavori degli anni cinquanta alle fotografie di guerra scattate nel mondo, a quelle più recenti, in un racconto per immagini di stupefacente impatto visivo ed emozionale.
Fino al 28 gennaio 2024

La Lampadina/Racconti

SERAFINO PREPOSTO AL CORAGGIO
di PIETRO PANCAMO

Gli angeli si diplomano al Conservatorio Astronomico perché studiano la musica, che le sfere celesti producono ruotando. Fanno l’analisi armonica degli accordi supremi che, una volta, anche gli uomini eletti (Pitagora, ad esempio) avevano la forza e il diritto di ascoltare.
Gli esami sono molti, però che gran soddisfazione ultimare i corsi e ottenere infine (lode al Signore!) il permesso d’insegnare.
I miei studi sono a buon punto e fra poco l’esame conclusivo mi darà il titolo che sogno tanto: quello di Maestro!
Nel frattempo, grazie alle mie doti vocali, già occupo la carica di tenore-capo nella gerarchia lirica del Conservatorio: sono forse il più bravo, tra gli allievi di “Esercitazione corale”. E poi, dirlo mi riempie di gioia, lavoro come assistente di un angelo cherubino che scende ogni giorno in Terra, posandosi delicato sulla quercia di un bosco dolce e campagnolo, per educare gli uccellini al canto. Li abitua a portare il cinguettio in maschera e a sorreggerlo con il diaframma; non tutti riescono subito, anzi nessuno: perciò hanno bisogno di me, “serafino preposto al coraggio” che deve esortarli a ignorare la delusione.

Continua a leggere sul sito...

La Lampadina ::: Periodiche illuminazioni
Newsletter di fatti conosciuti ma non approfonditi, luoghi comuni da sfatare, semplici novità.

La Lampadina e' una newsletter ideata da Carlo Verga, gestita da un Comitato di redazione composto da: Filippo Antonacci, Isabella Confortini Hall, Lucilla Crainz Laureti, Marguerite de Merode Pratesi, Ranieri Ricci, Carlotta Staderini Chiatante, Lalli Theodoli, Beppe Zezza e redatta con la partecipazione di: Lorenzo Bartolini Salimbeni, Renata Ferrara Pignatelli. La sede è in via Castiglion del Lago, 57, 00191, Roma.

La newsletter, di natura non politica, non ha scopo di lucro e si propone di fornire - con frequenza inizialmente mensile - "periodiche illuminazioni" su argomenti di vario genere, con spunti di riflessione e informazioni. L'invio viene effettuato su segnalazione degli stessi lettori, agli amici ed agli amici degli amici. il presente numero è inviato a circa duemila persone. Sono gradite da chiunque le collaborazioni e le segnalazioni di persone interessate a ricevere la newsletter.
Per informazioni scrivere a info@lalampadina.net

Ricevi questa mail in quanto in passato hai prestato il tuo consenso a riceverla. In ottemperanza all’art. 13 del Regolamento 2016/679 (GDPR) e ai sensi dell’art. 13 del d.lgs. n. 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali) puoi da qui verificare quali sono i dati conservati all'interno
del nostro database
ed eventualmente aggiornarli, oppure decidere di disiscriverti.

Se desideri segnalare "La Lampadina" ad un amico scrivi a iscrizioni@lalampadina.net.

Grazie
Il Team de La lampadina