Tante sono ormai le auto ad energia elettrica o ibride che circolano sulle nostre strade.
Milano in modo particolare, dove di Birò, mini auto elettrica a due posti, se ne vedono in quantità di ogni tipo e colore, e poi Smart con la fascia verde, BMW e anche Tesla, auto da oltre 70 mila euro. Il punto che mi lascia sempre incerto sulla valutazione di un’auto tipo Tesla con quello che costa, è pensare che, per fare Roma Milano, ha la necessità di rifornirsi almeno due volte con una perdita di tempo che può andare fino all’ora per completare la ricarica…
Nel tuo box, usufruendo della rete elettrica di casa, il tempo necessario può arrivare a 6 ore. Tutti i maggiori ricercatori hanno allo studio delle soluzioni, la più strampalata, è quanto sperimenta la casa americana e cioè la sostituzione della batteria in ogni possibile stazione di servizio, tempo due minuti, questo anziché provvedere alla ricarica, ma quante migliaia di batteria dovrebbero tenere a magazzino? Naturalmente si sta studiando anche un sistema di carica veloce che rientri nei 10/15 minuti. Questo potrebbe essere ottenuto, con degli elettroliti fluidi (miscele di acqua ed etanolo o metanolo) che verrebbero immessi direttamente nelle batterie con i sistemi tradizionali cioè come la benzina o gasolio nelle aree di servizio. L’operazione avverrebbe in modo semplice, prima estrazione degli elettroliti scarichi e poi immessi i nuovi, (ricerca della università Purdue Usa). Gli elettroliti scarichi verrebbero poi ricaricati nella più vicina stazione solare eolica o altro e messi nuovamente sul mercato
Ma qual è la differenza tra i due sistemi elettrico e ibrido?
Le auto elettriche utilizzano come fonte di energia primaria, l’energia immagazzinata in un “serbatoio” costituito da una o più batterie ricaricabili e resa disponibile al motore sotto forma di energia elettrica
Le auto ibride hanno due motori: uno elettrico e uno a benzina.
Il motore elettrico entra in funzione nelle partenze da fermo con l’energia accumulata nelle batterie e dà la spinta necessaria per raggiungere basse velocità. Superata una certa velocità e nei momenti in cui c’è bisogno di maggior potenza, parte il motore a benzina che naturalmente contribuisce a ricaricare le batterie.
Comunque sarà una vera rivoluzione? Sembra proprio di sì, pensate che in Norvegia, grande produttore di petrolio, nel mese di gennaio di quest’anno le vendite di auto ibride ed elettriche, hanno avuto un incidenza sul totale del 51,4%. Le elettriche del 17% circa e 39% le ibride.
I norvegesi hanno tantissime agevolazioni per chi investe in auto elettriche, non pagano Iva all’acquisto, i pedaggi autostradali, i parcheggi, poi una capillare rete di rifornimento che nel 2020 arriverà a una colonnina ogni 10 veicoli elettrici (un’area di rifornimento ogni 20 km, leggi qui…)
Il boom di auto elettriche è stato molto forte sia nel Regno Unito che in Francia, tanto che le autorità energetiche sono fortemente preoccupate per le loro reti messe sotto pressione proprio nelle ore di maggior consumo pomeridiano, quando ciascuno proprietario torna dal lavoro e inserisce la spina per la ricarica.
Enel Foundation e il Politecnico di Milano hanno portato avanti uno studio sugli scenari che si aprono da ora al 2020 sul mercato dell’auto elettrica in Italia.
L’obbiettivo minimo è quello di avere un parco di auto elettriche di 360 mila veicoli, con 13.490 punti di ricarica; se questo obbiettivo venisse raggiunto, si contribuirebbe ad abbassare il livello di Co2 di circa 236,400 tonnellate anno rispetto ai veicoli tradizionali. Anche i consumi energetici verrebbero a diminuire attestandosi sullo 0,116 in percentuale rispetto ai tradizionali. (Qui un interessante articolo sull’inquinamento prodotto da un’auto elettrica).
Il nostro mercato è ancora limitato allo 0,14% sul totale dei veicoli in circolazione, contro l’1,5 europeo e il 25/30% di Norvegia e Olanda.
Il problema, come spesso accade, è che siamo gli ultimi a prendere in seria considerazione il problema, poi magari recuperiamo, ma è proprio l’indolenza del sud che ci fa essere lenti e progressivi come i motori diesel (paragone poco opportuno in questo caso) così da riprendere poi velocemente la corsa utilizzando risorse le più innovative.
A proposito di auto più innovative guardate questa divertente dimostrazione di potenza (e consumi ) dell’auto del presidente Trump.
Ci avevate creduto? Fatto bene vero?
E’ un fake….
Lascio un commento da appassionato di auto: ne ho avute tantissime, dalla 500 alla Ferrari, dalla Porsche alla BMW 330 cabrio, ma da 3 anni ho una Lexus ibrida (2 motori come ben spiegato nell’articolo) e ne sono entusiasta. Non credo tornerò ad auto tradizionali, benzina o diesel. Silenziosa, parca nei consumi, facile da guidare, davvero un altro mondo! Oltretutto esente dal bollo per i primi 3 anni, e parcheggia gratis sulle strisce blu!
Molto interessante ed esauriente!
Contempla quelle domande che ci facciamo e che restano, per mancanza di voglia e tempo, inevase. La falsa notizia sull’auto presidenziale è fatta talmente bene che ci si domanda come si possano distinguere le immagini vere da quelle preparate a tavolino.