COSTUME – Ce lo sentivamo da tempo

Ce lo sentivamo da tempo, ne parlavamo. Lo scorso anno una pandemia terribile, tantissimi i morti, questo anno sempre tanti i decessi, ma la pandemia colpisce in modo più leggero grazie ai vaccini, anche se si espande con molta più facilità. Per cui…”Ci toccherà a tutti”, dicevamo.
Un contatto ravvicinato con un positivo ed eccoci.
Comprati i tamponi, seduti intorno al tavolo, attenti alle istruzioni, trepida attesa, e …positivi! Ahimè. Speriamo in un errore ma la farmacia il giorno dopo conferma. Ci consegna un foglietto che verrà subito inoltrato alla Sanità che, probabilmente, sospenderà il green pass. Nulla da fare: dovremo stare per almeno una settimana chiusi dentro casa. Panico di una convivenza così stretta? La mia paura è identica a quella che vedo negli occhi di LUI. Rimbombano nelle mie orecchie i notiziari che citavano il grande numero di separazioni e divorzi che lo scorso anno avevano fatto seguito alla chiusura forzata. L’altro anno era però diverso. Eravamo nel panico. Questa volta come ne usciamo? Non ci diciamo nulla ma:
Giorno 1
Mi alzo per il caffè e fin qui tutto come sempre. Ma dopo la colazione ognuno chiuso a lavorare in una stanza. Penso che approfitterò della clausura per mettere un po’ di ordine nelle carte. Lo stesso fa LUI. Beh era ora che mettessimo mano a un lavoro noioso. Siamo tutti e due soddisfatti quando ci ritroviamo a mangiare la sera. Mangiare cosa? “La tua cucina non è cattiva …è diversa!” Un modo gentile per dire che non gli piace assolutamente. E siamo solo al primo giorno.
Giorno 2
Provo a fare qualche lavoretto in terrazzo. Qualche critica mi fa sospendere il tutto. LUI invece con uno straccetto dà un po’ di lucido verde al vecchio divano in pelle. Ci si sdraia dopo colazione e…diventa tutto verde LUI. Non infierisco.
Con la scusa che, tutto sommato, sono una malata, mi sdraio alle 3 sul letto con la televisione accesa. Mi guardo una serie di film di Natale. Sì lo so che non è dicembre ma non ho poteri sui palinsesti TV. Tutti uguali i filmini. Lei, donna in carriera a New York, corre nel paesino dove, a seguito della morte della nonna, ha ereditato la grande casa di famiglia. Corre per venderla ma, poi, incontra il vecchio flirt che viaggia su uno sgangherato pick up e che fa il falegname. Rinasce una storia. Lei addobba tutto il paese per Natale e organizza la sfilata. Non torna a New York: la casa della nonna diventa un B&B e il flirt falegname in realtà è il ricchissimo proprietario di una società internazionale di esportazione di legname.
Giorno 3
I condomini hanno saputo. Si tengono a debita distanza ma compaiono fuori della porta sacchetti con frutta e dolci e bigliettini affettuosi. Bello! LUI si è messo a pedalare forsennatamente in terrazzo sulla bici ferma. Appena finito lucida un vecchio lume di ottone smontato in mille pezzi. Sarà dura rimontarlo.
Nel film di Natale di oggi era lei molto povera ma l’eredità della nonna la salva. Invece il flirt cow boy aveva bisogno di risorse economiche.
Giorno 4
Tentativo di stampare da remoto sulla mia stampante. Fiasco totale. Un po’ di nervosismo. Difficile lavorare. La mia cucina continua ad essere “diversa”. Scappiamo ognuno nella sua tana.
Giorno 5
Il cane è felice, secondo me, di non essere costretto a passeggiate chilometriche. Non è un alano, è un bassotto. Viene portato fuori da altri per lo stretto necessario. In realtà è LUI in estrema sofferenza per mancanza di passeggiate con o senza cane. La sera Lui fa barriera saltellando da un fornello all’altro per impedirne a me l’accesso. La cucina “diversa” è alla sua fine.
Giorno 6
Abbiamo trovato una serie TV che ci piace. La intervalliamo con un po’ di Sanremo che ci lascia molto perplessi. Quando finalmente diciamo “Ma guarda se chiudi gli occhi questo brano non è male”…risulta essere una ballata di De Andrè.
Giorno 7
TAMPONE. LUI agitatissimo sbaglia tutto e ficca lo stick direttamente nel vassoietto. Si procede di nuovo. Tutti e due negativi. Hurrah! Ce la abbiamo fatta. Torniamo in farmacia con i nostri foglietti di vecchia positività in mano. Li consegniamo. Ci sgridano “Come li avete avuti?” Ce li hanno dati per errore. La Sanità non era stata avvisata, ma pare non abbia subito per questo dei danni. Solo oggi le comunicano insieme vecchia positività e recente negatività. Che pasticcio e che ne sarà del nostro green pass? Valido? Sospeso? Ai posteri! Intanto subito una bella passeggiata. Il cane rassegnato torna ad essere il solito alano ed io non avrò più scuse per i miei pomeriggi natalizi di febbraio. Possiamo stare di nuovo insieme a casa sereni e felicemente consci che ad ogni minuto si può scappare via.

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