LA LAMPADINA/RACCONTI – Sempre la stessa donna

di Vittorio Grimaldi

A poco a poco, muovendosi impercettibilmente, il perimetro d’ombra concesso dall’ombrellone finì per escludere del tutto la sedia a sdraio di Oliviero.
E l’ombra, come per dispetto, si sistemò stabilmente sulla china ripida ed irraggiungibile che sovrastava la piattaforma, lasciandolo esposto al calore calcinante del sole.
Oliviero lasciò cadere l’ultimo numero di Limes che spiegava perché il 24 febbraio 2022 la Russia aveva invaso l’Ucraina, si sollevò con un po’ di fatica e si appoggiò alla cima che fungeva da parapetto.
Sudava sotto la Lacoste blu dalle maniche lunghe: due tubi soffocanti utili solo perché nascondevano le macchie da vecchio incise sulla pelle di Oliviero con un tocco a scandella, come nei dipinti divisionisti.
Si guardò attorno incerto.
A ponente una coltre bianca di vapore incombeva sul Giglio simile alla famosa nuvola di paperino.
Tutto intorno, a libeccio, fino a Giannutri e a maestrale, fino all’Elba, il cielo era azzurro.
Un girone di piattaforme di legno inchiodate su palafitte, identiche alla sua, formava una specie di anfiteatro che, scendendo verso il mare, si restringeva sempre di più per arrivare ad una scaletta d’acciaio immersa nell’acqua.
Soffermò lo sguardo in quella direzione, cercando di mettere a fuoco le immagini.
Una giovane donna, sostenendosi con le braccia tese ai dritti della scala, dava vita ad una specie di balletto, scendendo e risalendo sempre sullo stesso gradino, evidentemente perché l’acqua le sembrava troppo fredda.
Oliviero socchiuse gli occhi per guardare meglio.
Da lontano e contro il sole che schizzava i suoi raggi proprio ai piedi della scaletta, il corpo della donna disegnava una silhouette coperta in basso da un costumino nero e in alto da un sottile foulard, sempre nero, che sosteneva seni non grandi, senza coprirli del tutto, perché lasciava intravedere, sopra e sotto, una striscia di pelle più chiara.
I capelli ramati erano chiusi in uno chignon e le labbra, prive di rossetto, sebbene imbronciate, non sembravano gonfiate artificialmente.
A Oliviero parve di riconoscere nella donna una signora, Elena, che aveva incontrato molti anni prima a Gaeta, quando lui aveva appena diciotto anni e un’altra, Mariella, conosciuta a Porto Ercole una ventina di anni prima.
Nel primo caso la donna che era davanti a lui avrebbe avuto più o meno 90 anni, nel secondo, non meno di 70.
Prescindendo dal trascurabile fattore costituito dal tempo trascorso, Oliviero, che a dire il vero era attratto sempre dallo stesso tipo di donna – tra i 40 e i 50, magra, elegante, colta, riservata e sorprendentemente lasciva – chiese alla signora che sembrava avere tutti quei requisiti, se intendeva continuare la sua pantomima sulla scaletta, dato che lui, su quella stessa scaletta, doveva passare per scendere in acqua e farsi un bagno.
La donna che poteva essere Elena oppure Mariella, non rispose ma si scansò, lo fece passare e finalmente si buttò in acqua.
Oliviero nuotò con lei in direzione di uno scoglio poco lontano, indeciso se fossero passati cinquant’ anni o magari, soltanto venti.

***

Dalle prime righe di questa storia si è certamente capito che Oliviero, rispettando rigorosamente l’ordine della narrazione, è un tipo che soffre il caldo, legge saggi di geopolitica, ha qualche serio problema con gli effetti degli anni che passano, soprattutto sulla pelle e ama la pittura ma con il vezzo di sfoggiare le proprie conoscenze non appena se ne presenti l’occasione, neanche fosse Bernard Berenson o Roberto Longhi.

Si è anche capito, e qui il tema è intimamente legato alla età del personaggio, che l’incontro casuale con una donna che rispondeva ai suoi rigidi canoni estetici non inteneriva affatto Oliviero ma suscitava in lui la dolorosa consapevolezza che l’avambraccio di quella donna, così simile ad Elena e a Mariella sarebbe diventato flaccido ancor prima che la sua pelle – una vera ossessione – si riempisse di macchie.
E questo sebbene la donna in questione fosse degna di seria, ancorché frivola o ludica considerazione in quanto magra, elegante, colta, riservata e sorprendentemente lasciva.

***

Dunque abbiamo lasciato Oliviero mentre nuota, il centesimo giorno dall’inizio della guerra fra Russia e Ucraina, nelle limpide acque di una baia dell’Argentario accanto ad una Sig.ra che si chiama Teresa.
Dando per scontato che Elena non ci sia più – comunque Gaeta è lontana – non è del tutto improbabile che Mariella all’inizio dell’estate del 2022 sguazzi, ancora come 20 anni fa, nelle acque dell’Argentario e che il caso voglia che cio’ avvenga proprio nella baia di Capo D’Uomo dove Oliviero, con ampie e trafelate bracciate cerca di arrivare prima di Teresa ad uno scoglio non lontano dalla famosa scaletta.
Infatti arriva per primo ed è festosamente accolto da una graziosa vecchietta che, come è naturale, ha la pelle incisa a scandella come nei dipinti divisionisti.
Il lieto fine è che, di lì a poco, sopraggiunge Teresa che ha i giusti pregi per sorprendere Oliviero distogliendolo dalle sue malinconiche riflessioni.

 

 

 

 

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