MOSTRE ED ESPOSIZIONI – Novembre 2023

Macro: …E Prini
Questa è la più ampia mostra mai realizzata su Emilio Prini. l’artista nato a Stresa nel ’43 e vissuto a Roma fino alla sua morte nel 2016. Negli spazi del Macro sono esposte oltre 250 opere per un progetto espositivo realizzato in collaborazione con l’Archivio Emilio Prini e concepito secondo un percorso cronologico che copre un arco di cinquant’anni, dal 1966 al 2016. L’intenzione era di ricostruire l’operato di una delle figure artistiche più complesse ed enigmatiche nella storia recente dell’arte italiana, il cui lavoro è fino a oggi sfuggito a una completa catalogazione.
Fino al 31 marzo 2024

Lorcan O’Neil: Anselm Kiefer – “The Consciousness of Stones”
Per gli entusiasti di Anselm Kiefer sono in mostra fino alla fine di gennaio, negli spazi della galleria di Lorcan O’Neil, otto dipinti monumentali realizzati dall’artista tedesco negli ultimi due anni sul tema delle isole, ispirati dalla mitologie, dalla letteratura e dalle sue esperienze personali.
Fino al 27 gennaio 2024

 

Galleria unosunove: Collettiva “One wall a web through which the moment walks”, curata dall’artista statunitense Jonathan VanDyke
Nella mostra di 1/9 è rappresentata l’ultima avanguardia italiana dello scorso secolo. Troviamo un quintetto estremamente eterogeneo e radicale composto da Carla Accardi, Dadamaino, Carol Rama, Piero Gilardi e Gino De Dominicis.
Invece per la scena contemporanea statunitense troviamo Nadia Ayari, Carla Edwards, Kenji Fujita, Hwi Hahm, Ellie Krakow, linn meyers, Sreshta Rit Premnath, Julianne Swartz e lo stesso Jonathan VanDyke. L’idea è di rappresentare, in tutte le opere, la tradizione pittorica e scultorea della storia dell’arte recente. “Si rimandano a vicenda, nella loro cripticità, e il loro significato acquista nuove sfumature, sia per quanto riguarda le opere dello scorso secolo, sia quelle contemporanee.”
Fino a gennaio 2024

Istituto Giapponese di cultura: Giappone a colori
In mostra cinquantacinque fotografie storiche scattate alla fine del XIX secolo da viaggiatori occidentali, ritraenti un Paese che usciva da oltre duecento anni di autoisolamento. La fine della chiusura  -inizio del periodo Meiji (1868 -1912)-,  corrispose a una rapida modernizzazione che diede impulso a profondi cambiamenti sociali, politici ed economici.
La mostra, in prestito dall’Istituto Giapponese di Cultura in Colonia, presenta 55 fotografie storiche scattate alla fine del XIX secolo, con i soggetti colti dall’occhio dei viaggiatori occidentali. La maggior parte delle fotografie esposte proviene dalla collezione del diplomatico Karl von Eisendecher (1841-1934), che soggiornò in Giappone tra il 1875 e il 1882, prima come ministro residente e poi come ambasciatore dell’Impero tedesco; in seguito la collezione venne acquisita da Werner Kourist (Linz) e dal Seminario di Studi Giapponesi dell’Università di Bonn.
Fino al 1 dicembre 2023

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