ABBIAMO OSPITI: Brodo di sassi

Articolo di  Elvira  Amabile – Collaboratrice “storica” dell’Associazione Ambientalista Marevivo e Autore Ospite de La Lampadina.

Teresa era sposata con Gennaro, uno di Cetara ruvido e irsuto come un pirata e un pirata pareva. Gennarino pazzo di lei era, innamorato pazzo di Teresa. E lei bella come la Venere del Botticelli e non si capiva come c’era capitata sulla spiaggia di Cetara a scapuzziare le alici con le altre mogli e mamme e ragazzini, secondo un’usanza antica che non s’usa più perché di alici, che n’era pieno il mare, non ce n’è più tante da occupare famiglie intere a lavorare pure la notte, quando arrivavano le Cianciole e l’odore del pescato riempiva la spiaggia e tutto il paese fino a sotto la montagna aggrovigliata di fichi e fichi d’india e grida e risate rimbalzavano dalla spiaggia ai vicoli alle case in attesa, alle lampare, alla luna…

“Puzzo di pesce” si schermiva civettuola scostando il marito che le si strusciava sempre addosso, sempre voglioso.

Ero ragazzina e Teresa spiegava a me incredula e inesperta come a Livorno la sua mamma faceva il brodo di sassi.
“Brodo di sassi???”
“Signorì dovete scegliere i sassi, quelli spugnosi ma senza fargli prendere l’aria sennò il brodo viene cattivo”
“Sìssignore li prendete e li mettete nel secchio con l’acqua di mare, stesso nel mare accussì non pigliano l’aria, poi li mettete a bollire nell’acqua dolce però, con una costa di sedano, una carota, qualche pummarolella, una cipolla, un poco di prezzemolo e pure un poco d’acqua di mare così risparmiate il sale. Poi il brodo lo passate in una tela fitta fitta che trattiene la rena e nel brodo ci fate bollire la pasta piccolina.”
“’haldo ‘haldo si deve mangiare” mentre dalla cantilena cetarese affiorava l’acca aspirata della terra sua  “e sa di mare, sì sì sa di mare e… di mamma”.

Pensava alla sua di mamma forse che stava a Livorno, chissà…

E Gennaro il marito la tirava via impaziente. “Puzzo Gennarì. Puzzo di pesce” rideva asciugandosi le mani in grembo e lui avvolgendola tutta:
“Ma no… chisto è addore, addore ’e sirena
Elvira  Amabile

Cetara: paese della costa amalfitana
scapuzziare: togliere la testa alle alici prima della salamoia.
Cianciola: tipica imbarcazione da pesca ancora in uso nel Mediterraneo.

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3 Commenti
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Renata Ferrara Pignatelli
17 Febbraio 2024 20:46

Complimenti davvero. Mi piacerebbe andare avanti nella lettura

Ilaria Dagnini Brey
21 Marzo 2014 16:14

Incantevole!

Lilia Leoni Meluzzi
20 Marzo 2014 17:02

Articolo poetico, colto e…..profumato
Brava come sempre
Lilia Leoni