LA LAMPADINA – RACCONTI: Viaggio a Parigi per l’Esposizione Universale 1900

In occasione di un articolo pubblicato nel 2014 da Carlotta Staderini Chiatante, “SEI GRADI DI SEPARAZIONE/DOCUMENTI STORICI: Come partecipare in qualità di espositore all’Esposizione Universale di Parigi del 1900”, nel quale raccontava l’esperienza del suo trisavolo Aristide Staderini, che partecipò all’Esposizione in qualità di espositore data la sua “officina da legatori di libri” – per appunto un’evenienza dettata dalla regola dei sei gradi di separazione – Carlotta è entrata in contatto con Mirella Becucci, nipote di Emma Guarnieri Bernabei del cui diario ci ha mandato un estratto relativo proprio al “Viaggio a Parigi per l’esposizione Universale 1900”.
E’ un interessante spaccato della vita di inizio secolo, un periodo nel quale si respirava un’aria di cambiamento, di modernità, di progresso.
A voi una buona lettura!

Settembre 1900

16 Settembre – ore 7,40 partenza dalla Castellina coi Ferri, io mi sento melanconica per aver lasciata tutta la mia famiglia, forse quando comincerò a vedere cose nuove e belle mi interesserà e mi passerà. Alle 11,00 arriviamo a Pisa si fa colazione al Nettuno e alle 14,00 si parte per Torino. Splendida tutta la riviera Ligure, con i suoi monti, le sue vallate e il mare, ma una via noiosa per il numero interminabile dei tunnel. Arriviamo a Torino la sera alle 23, troviamo alla stazione i Lombroso che ci accompagnano all’Hotel Suisse. Andiamo a letto alle 24,00.
17 Settembre – ci alziamo alle 7,00 ci si fa toilette e alle nove insieme ai Lombroso andiamo a Moncalieri dai Carrara, lì si trovano i Gatti, alle dodici si pranza e alle due si torna a Torino, si fanno le provviste per il viaggio e alle 4,00 si parte per Modane. Bella e interessante tutta la linea in mezzo alle Alpi, quei monti e quelle valli, splendida Valle Susa. Prima di entrare sotto il Moncenisio si comincia a mangiare. A Modane si scende per la dogana, si fanno visitare i bagagli, si prende il caffè e si riparte per Parigi. La notte si sta poco comodi perché c’è molta gente.
18 Settembre – Avanti di arrivare a Parigi si passa la foresta di Fontainebleau alle 7,30 si arriva a Parigi alla Gare de Lyon, non si trovano legni, dopo tanto se ne può avere uno e si monta tutti e cinque con i bagagli, siamo spettacolosi. Che vita, che movimento! Si arriva alla pensione, abbiamo la brutta sorpresa di non trovare le camere promesse, ce ne danno una piccolissima dove ci si rigira noi tre sorelle e gli uomini vanno ad un albergo. Alle undici sortiamo per pranzare e andiamo a un Etablissement Duval e ci rallegriamo per il buon servizio e prezzi discreti. Dopo prendiamo un vaporino sulla Senna e mentre si ammira Parigi ci si fa accompagnare al Jardin des Plantes. Vi è una bella raccolta di tutti gli animali. Poi si riprende il vaporino e si percorre tutta la Senna. Splendido il Palazzo del Louvre, la chiesa di Notre Dame con le guglie svelte e scure, sembrano ricamate. Bello il Palazzo di Giustizia, l’Accademia di Francia. La Senna con i suoi quattordici ponti è imponente, più in fondo si vede l’ingresso principale dell’esposizione, grandioso ma non artistico, si vedono tutti i padiglioni delle nazioni e ce ne sono di molto belli, il nostro italiano è uno dei più belli. Al ponte Mirabeau siamo scesi e si va a Auteuil, sobborgo di Parigi, si prende uno degli enormi tram e ci facciamo condurre alla Madeleine passando per tante Avenue, una più bella dell’altra, i palazzi sono immensi e quasi tutti bigi, il movimento non si descrive, sono omnibus a due piani, tram a vapore, a cavalli elettrici, automobili, carri immensi di trasporto, carrozze e signorili e di vettura, un movimento indescrivibile.
All’ultimo Boulevard Haussmann si cominciò a vedere le signore che andavano al Bois de Boulogne e arrivati alla Chiesa della Madeleine, bellissima con tutti i suoi colonnati grandissimi, dentro è grande ma non vi è niente di artistico. Dopo siamo andati a cercare i Lombroso per pranzare. Nel frattempo è cominciato a piovere ed abbiamo dovuto prendere un legno e venire a casa.
19 Settembre – Dobbiamo cambiare albergo, perché quella signorina che ci aveva promesso di tenerci le camere non ce le ha tenute, andiamo all’Hotel de France de Lorraine, Rue de Baume, portate le nostre valigie si prende il battello e si va all’Esposizione. Seguita la pioggia, si monta sul marciapiede girante e diamo un’occhiata a tutto l’insieme dell’Esposizione. Poi camminiamo per visitare i padiglioni delle Nazioni, quello dell’Italia è uno dei più grandiosi, (sempre megalomani noi!) ed è anche il più artistico. Interessante quello della Svezia e Norvegia con i ricordi di Fridtjof Nansen. Interessante pure quello della Bosnia Erzegovina dove nel panorama hanno riprodotto una notte di estate in Stoccolma e una notte in Lapponia d’inverno. Nei diversi padiglioni vi sono degli indigeni che lavorano i prodotti dei vari paesi. Dopo déjeuner siamo andati al Grand Palais, splendido per la sua grandiosità, sarà quello che resterà come ricordo di questa Esposizione. In pittura vi è un’esposizione innumerevole. Interessante molto è la parte giapponese. L’Italia non ha molto, i quadri del Segantini e quelli del Michetti, uno di quest’ultimo molto bello. Sotto la tettoia di cristallo giù nel cortile, vi sono tutte le opere di scultura e l’effetto dal terrazzo che gira tutto il cortile è imponente. Bello molto il gruppo dei Saturnali del Biondi. Alle sei chiudono l’Esposizione e noi andiamo a magiare al nostro restaurant, prendendo la metropolitane, ferrovia sotterranea che è stata inaugurata nel Luglio e che gira mezzo Parigi ma la seguiteranno finché giri tutto Parigi. La sera girammo un poco per Parigi e poi andammo a letto.
20 Settembre – si sorte di casa alle otto e mezzo e si prende il battello, si va all’Esposizione e si visita il Petit Palais, dove sono esposte tutte cose artistiche francesi, mobili, oggetti di dosso, intarsi etc. ci sono cose molto belle, ma noi che abbiamo tanto nelle nostre gallerie non mi fa un grande effetto, poi si torna al Grand Palais a rivedere le opere di scultura che il giorno avanti avevamo veduto molto in fretta e dopo si va al Duval dell’Esposizione a mangiare. La mattina ci siamo ritrovati con il Lombroso e si sta tutta la giornata con loro. Dopo déjeuner si va a vedere il Trocadero dove vi è un affresco etnografico interessantissimo, anche il Palazzo è bellissimo e grandioso, sulla collina dove si trova il Palazzo del Trocadero vi sono i padiglioni di tutte le nazioni, ma noi per oggi andiamo sulla Tour Eiffel. Che spettacolo imponente. Dal 20esimo piano dove si sale con l’ascensore si abbraccia tutta la visuale di Parigi e ci si arriva a fare un’idea della grandiosità di questa immensa città, si vedono tutti i Palazzi dell’esposizione che sono di un numero straordinario. La Tour Eiffel è sempre la cosa più nuova e interessante nel vedere quel congegno di ferro così immenso e nello stesso tempo così elegante, ci si sente ammirati davanti a quest’opera d’arte. Quando si scende dalla torre è tardi, si va a mangiare e si va a letto.
21 Settembre – si sorte di casa tardi, perché si aveva bisogno di riposare un poco. Col battello si va all’Esposizione al Duval a mangiare, subito dopo andiamo a visitare i padiglioni del Trocadero, sono interessanti per l’esposizione degli oggetti e costumi delle diverse nazioni. Poi andiamo alla attraction del treno transiberiano come in un panorama sfilano tutti i diversi paesaggi della Russia e Siberia Asiatica, ma noi abituati ai nostri paesaggi non troviamo niente da ammirare sono lande brutte e sterminate. Bello il treno di lusso dal quale si ammira il panorama. Poi passiamo al Padiglione del Campo di Marte, li è un movimento febbrile di macchine, si rimane estasiati per l’ingegno umano che arriverà a sostituire tutta la umana con l’elettricità. La sera restiamo a vedere l’illuminazione di tutta l’Esposizione che è di un effetto incantevole.
22 Settembre – La mattina si visitano i gran Magazzini del Louvre e il giorno andiamo a vedere il Palazzo dei Costumi e l’esposizione di mode. E’ il giorno che sono arrivati i Sindaci di tutti i dipartimenti della Francia e ci divertiamo a vedere i diversi tipi, molti sono mezzi ubriachi perché quando li vediamo noi, sortono dal banchetto che gli ha offerto la città di Parigi.
23 Settembre – Giornata dedicata al Congresso Internazionale dei Delegati Socialisti, alle 11,30 si inaugura con un discorso di Jean Jaurès e poi tutti i rappresentanti delle diverse Nazioni. Alle tre alla gran Sale del Trocadero, immensa e bella sala per le conferenze, parlano Jaurès, Vandervelde e Enrico Ferri, dei suonatori Belgi suonano delle marce della Maison du Peuple, molto belle. Finita la conferenza Jaurès offre un rinfresco. Noi poi si va a vedere Notre Dame di fuori poiché è chiusa, una chiesa bellissima nel suo stile gotico.
24 Settembre – Giornata dedicata alle spese, visitiamo i Gran Magazzini del Louvre e il Bon Marché.
25 Settembre – La mattina visitiamo i musei del Louvre ma sono così grandiosi che bisogna contentarsi di vederne solo un quarto e di gran fretta, bellissima la Venere di Milo. Il giorno vediamo il Museo Cluny interessantissimo per l’esposizione di merletti antichi, ceramiche, mobili e oggetti preziosi. Poi andiamo all’Opéra ma anche quella la vediamo solo di fuori perché dentro non la fanno vedere. Poi si percorre Rue de la Paix dove vi sono dei bellissimi negozi, le gioie vi sono in cosi gran quantità e con delle pietre così grosse, perle, brillanti e zaffiri che da noi in Italia non si vedono.
26 Settembre – Visita del Palazzo del Lussemburgo, dove vi è il Senato, il palazzo fu fabbricato da Maria dei Medici, è splendido come fabbricato e per le decorazioni, splendida la Sala dei Passi Perduti per la sua immensa grandezza, molto bella anche la camera da letto, la mobilia fu trasportata a Versailles da Napoleone quando adibì il Palazzo a Senato. Vi è un magnifico giardino che si gode il pubblico. Una parte del Palazzo è adoprato dai Senatori. Poi raggiungiamo il Parco Monceau, splendido per le fontane, il lago, le statue ecc. è la parte più aristocratica di Parigi, vi sono dei villini splendidi per lusso ed eleganza. Dopo torniamo al Congresso Socialista e poi con un legno andiamo al Bois de Boulogne. Bellissima passeggiata con dei viali immensi per larghezza e lunghezza, più qua e più là vi sono dei laghi delle fontane e statue.
27 Settembre – Le mie sorelle tornano al Congresso, Emma Pieruccetti va per affari suoi ed io prendo il battello e vado all’Esposizione, alla spianata degli Invalidi dove si trovano i Palazzi di tutte le industrie delle diverse Nazioni. L’Austria ha un’esposizione di merletti bellissimi, anche i mobili sono i più raffinati. I nostri sono belli quelli scolpiti e intarsiati :Bellissimo il reparto delle bigiotterie francesi .Non si distinguono dalle pietre vere per bellezza e gusto artistico. Troppo lungo sarebbe l’enumerare tutte le diverse industri esposte. Dopo il déjeuner ci ritroviamo con tutte le mie sorelle, Emma e i Lombroso e andiamo a vedere l’Hotel des Invalides, immenso palazzo dove vi sono ricoverati i reduci delle patrie battaglie e dove vi sono tutti i ricordi napoleonici. Vi è un museo e in giardino si trovano diversi cannoni. Dietro la chiesa vi è la tomba di Napoleone bella e grandiosa nella sua semplicità. La sera prendiamo l’omnibus e andiamo a vedere la piazza della Bastiglia, interessante per i suoi ricordi storici.
28 Settembre – La mattina ci alziamo e si prende un legno e andiamo al Père Lachaise dove i socialisti di tutte le nazioni che si trovano a Parigi per il Congresso si erano dati convegno per portare una corona ai caduti per la comune. La dimostrazioni riuscì imponente per il numero degli intervenuti, qualche migliaio e per l’ordine perfetto. In un caffè vicino al camposanto, prima di mettersi in corteo, parlarono ricordando i martiri per la libertà, Jaurès, Singer, Jules Guesde e due altri stranieri. Poi sotto una fitta pioggiarella ci mettemmo in cammino. Che sfoggio di forze! Non sembrava davvero di essere in piena repubblica e con un socialista al ministero! Tutti i Sergeant de Ville credo che fossero là, e poi tutta la Guardia della Repubblica armata di tutto punto. Quando ci avvicinavamo dove furono fucilati i comunardi, ci dividevano in drappelli e non ci permettevano di fermarsi ma gli uomini nel passar di lì si scoprivano e in un silenzio di tomba si sfilava. Era un momento emozionante. Il giorno dopo pranzo si fanno le valige e non sentendomi molto bene resto in casa fino alla sera che non si parte. Alla sera alle otto parto insieme a Gatti per la Svizzera, i Ferri, i Lombroso e Emma restano ancora a Parigi. Noi si parte dalla Gare de l’Est per la Svizzera, che viaggio cattivo ho fatto! Mi sono sentita male per tutto il viaggio!
29 Settembre – Si arriva a Lucerna, i Gatti vanno a fare una gita sul Lago e io vado a letto fino alle quattro che non si riparte. Seguito a sentirmi male e a soffrire, la notte alle due finalmente si arriva a Parma, vado al letto in casa Gatti e ci resto fino al giorno dopo alle quattro.
30 Settembre – Si parte per Pegognaga, sono accolta con affetto dalla famiglia di Gimo Gatti e mi metto a letto dove mi ci trattengo due giorni.
3 Ottobre – Sto benino finalmente e possiamo andare in legno a vedere i dintorni.
5 Ottobre – Arriva Milla Ferri
6 Ottobre – la sera si parte per Mantova, noi arriviamo alle 11 e alle 12 arrivano da Monaco Enrico Ferri con Gina, alla stazione molta gente ad aspettare Ferri.
7 Ottobre – Gina ed io andiamo a girare un poco per Mantova, alle 12 andiamo a pranzo e dopo insieme a Milla, con un legno andiamo a vedere il Palazzo Te dove vi sono dei belli affreschi di Giulio Romano, il Palazzo del Podestà, il Duomo e il lago. Alle due e mezzo si ritorna all’albergo dove ci aspettavano delle signore che ci accompagnano alla Palestra di Ginnastica che è gremita di popolo, calcolano che ci siano circa seimila persone. Alle tre entra Enrico Ferri, scroscio di applausi, Bacci direttore della Provincia offre a Ferri un album con sedicimila firme e una medaglia d’oro offertagli dai partiti popolari. Poi parla Ferri e fauno dei suoi discorsi magistrali, è felicissimo. Lui offre a Bacci un orologio d’oro pure a nome dei partiti popolari. Alle cinque torniamo in albergo accompagnati da tutto il comitato e poi alle sette offrono un banchetto a Ferri ed alla sua famiglia, riesce molto bene e molto allegro. Dopo pranzo andiamo a fare una passeggiata e poi torniamo all’albergo a prepararsi per la partenza. Alla mezzanotte si parte e si fa un viaggio poco comodo perché vi è sempre molta gente ma si arriva felicemente a Firenze alle sei e mezzo.
8 Ottobre – alle sei e mezzo ci si separa dai Ferri che proseguono per Roma. Io mi fermo tutto il giorno a Firenze perché Dina appunto deve avere un esame e non voglio emozionarla con il mio arrivo. Passo la giornata con Sofia Puritz e finalmente la sera alle 8 arrivo a Castellina. Alla stazione trovo Corrado, Mario e Dina di ritorno da Siena, contenta del suo esame che è andato bene. Nella e Elda non sono venute alla stazione perché nei giorno passati non si sono sentite bene, ma io le trovo già rimesse. Siamo tutti contenti di essere riuniti ed io sono felicissima di essere tornata in famiglia. E qui scrivo fine, è stato un bel viaggio e sarebbe stato anche migliore se non mi fossi sentita male.
Fine – Verrucola- 8 Ottobre 1900

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