ABBIAMO OSPITI/FINANZA – Perché anche le persone intelligenti “sbagliano” sugli investimenti finanziari?

Articolo di Giuseppe Fusilli, Autore Ospite de La Lampadina

Salute e denaro ci coinvolgono emotivamente. Hanno in comune tre aspetti con i quali è difficile convivere serenamente: futuro, incertezza e rischio.

La “Prevedibile” irrazionalità
Ecco che entra negli anni Sessanta si sviluppa il concetto della “finanza comportamentale” cioè una disciplina che ha tratto forte alimento dalle clamorose evidenze empiriche sul comportamento dei mercati finanziari e degli investitori dagli anni ‘90.
Il padre di questo movimento è Daniel Kahneman, medico psichiatra, ha vinto nel 2002 il premio Nobel per l’economia.
Questa disciplina afferma che facciamo errori sistematici di valutazione: si parla di “Prevedibile” irrazionalità, soprattutto in determinate situazioni di stress emotivo.
Ciò che stiamo vivendo in questi giorni è una delle situazioni peggiori per la nostra mente.
Alimenta una delle nostre paure più grandi: morire di un virus sconosciuto, una malattia inguaribile che si diffonde “come la peste”.
La crescita esponenziale dei contagiati crea una situazione di disagio profonda, alimentata dai “numeri in tempo reale” che vengono diffusi.
WYSIATI (What You See Is All This Is – Quello che vedi è tutto quello che c’è) dice Kahneman.
E che cosa vediamo oggi?
Oggi, secondo i dati disponibili, un’altissima percentuale degli ammalati è, già guarita e il tasso di mortalità è intorno al 3,4%. Non è basso. Ma la paura di morire distorce questi numeri in modo terrificante.
Kahneman insegna la differenza che c’è tra la probabilità effettiva e la probabilità percepita e quindi “decisionale”: il 95% di probabilità di prendere il virus e non morire viene percepito come un 79%. Il 5% di morire viene percepito come il 13%!
Kahneman insegna che pagheremmo qualunque cifra per passare dal 95% di probabilità di non morire al 100% di probabilità di non morire.

Che cosa guardano dunque i mercati?
L’indice delle Borse mondiali MSCI World scende in corrispondenza dell’accelerazione dei casi mondiali, trascurando tutti gli altri numeri. Ogni nuovo contagio è un morto in più, anche se non è vero, naturalmente. Guardiamo tutti nella stessa direzione, dunque?
Certo, siamo tutti donne e uomini dotati di emozioni. Tuttavia, un gestore di portafoglio e un consulente hanno un vantaggio rispetto all’investitore individuale: non sono medici o esperti di virus influenzali e hanno paura come tutti. Ma sono, però, esperti di virus finanziari.
E allora non confondono, o non dovrebbero confondere, la paura della pandemia con la paura di perdere soldi.
Entrambe sono paure sbagliate, ma la seconda, gestore e consulente la possono vincere.

Alla lunga i mercati rialzisti vincono!
Investire è come piantare un seme e aspettare che cresca l’albero e fioriscano i suoi frutti e perché ciò avvenga, c’è bisogno di tempo e qualora si verificasse una stagione negativa del raccolto non si prenderebbe mai in considerazione l’idea di abbattere l’albero.
Lo stesso discorso deve valere sui mercati finanziari: la storia ci insegna che le fasi ribassiste dei mercati periodicamente arrivano, ma sono di gran lunga più brevi (1,4 anni) rispetto a quelle rialziste (9,1 anni) considerando i movimenti dello S&P 500 dal 1926 in avanti. I ritorni cumulati medi dei Mercati Toro sono del 476% rispetto a perdite medie del 41% circa per i Mercati Orso.

Sir John Templeton diceva che i mercati “Toro” nascono dal pessimismo e muoiono sull’euforia. Il periodo di massimo pessimismo è il miglior per comprare e il periodo di massimo ottimismo è il periodo migliore per vendere.

L’errore quindi è quello di guardare i mercati nel breve.
Una discesa repentina dei mercati, come quella delle ultime settimane, è tipicamente un fenomeno di breve periodo che non deve distogliere dagli obiettivi di lungo termine, ma la statistica dimostra che:

  • su un orizzonte di tre mesi le probabilità di perdita sono del 32%,
  • su un anno scendono al 20%
  • su 5 anni scendono al 10%
  • e nel lungo termine a 10 anni le probabilità di perdita sono a zero.

Negli ultimi anni sono state tante le notizie negative che hanno messo in apprensione gli investitori, ma i mercati dal marzo 2009 a fine 2019 si sono sempre ripresi con ritorni per l’S&P 500 vicini al 500% cumulato.
Tra il 1980 e il 2019, il mercato azionario americano ha chiuso l’anno il 75% delle volte in positivo nonostante le correzioni, ha perso in media il 14,2% almeno una volta l’anno.
Il ritorno medio annuo è stato dell’8%.

  • La volatilità è una caratteristica fisiologica dei mercati.
  • Vendere certifica soltanto le tue perdite.
  • Investire in questi momenti possiede un potenziale maggiore.
  • Diversifica, diversifica, diversifica!
  • Ragiona a lungo termine.

Il valore: un concetto fondamentale per i nostri investimenti.
Come ci dimostrano sempre i mercati, i prezzi oscillano continuamente, anche in modo considerevole, a prescindere dal valore. La maggior parte degli investitori è influenzata nelle sue decisioni di investimento, e disinvestimento, solo ed esclusivamente dal prezzo, con effetti spesso imprevedibili. Il prezzo è sotto gli occhi di tutti, immediato, facile da verificare, ma è il valore il fattore chiave.
Nel lungo termine Prezzo e Valore coincidono, mentre sul breve termine possono divergere significativamente.
Ed è proprio quello che sta accadendo oggi.
Come abbiamo visto e stiamo vedendo, oggi nei mercati paghiamo un prezzo per le attività finanziarie, che non corrisponde direttamente al valore che le stesse rappresentano.
Questi fenomeni si ripetono sistematicamente ad ogni crisi.

PERCHÉ?
Perché quando c’è preoccupazione e non si ha visibilità su quello che succederà domani, non si è più disposti a prestare il denaro senza un forte “interesse”. Si assistono a fenomeni di panic selling e di scarsa razionalità sui mercati.
Quando, invece, le situazioni di crisi iniziano a rasserenarsi, tutto diventa molto più semplice e gli “sconti” finiscono perché gli investitori iniziano nuovamente a operare senza pressioni da stress.
“Il prezzo è quello che paghi, il valore è quello che ottieni” Warren Buffett.
Ricordiamoci del Dr. Jeckill e Mr. Hyde con la sua anima divisa in due.

  • Volatilità: rendimenti anormalmente elevati in poco tempo, perdite improvvise ed inspiegabili.
  • Rendimento: ha una sola regola, la pazienza.

Il Dr. Jekyll sa che la volatilità è normale, che i mercati azionari nel breve periodo non vanno presi troppo sul serio, né quando “danno” né quando “prendono”, ma Mr. Hyde è sempre in agguato … si eccita di fronte ai guadagni eccezionali, perde lucidità di fronte alle perdite: una incredibile trasformazione che avviene in condizioni di stress.

Bene la domanda è: chi vogliamo essere?

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2 Commenti
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Carlotta Staderini
5 Aprile 2020 19:01

Articolo molto interessante. Grazie. Ottima l’idea del Dr. Jekyll e Mr. Hyde!

Gustavo delli Paoli
5 Aprile 2020 16:40

Miele per le mie orecchie. Non sembrerebbe razionale precipitarsi a comprare un titolo a 100€ e a vendere (o non comprare) lo stesso titolo a 10€, a parità di prospettive. Purtroppo sappiamo che alla base delle decisioni di investimento ci sono “greed and fear” e non il normale buonsenso.