GEOPOLITICA – Emergenza intorno al lago Tchad 2022

È una delle crisi umanitarie più grandi del Continente Africano. Il cambiamento climatico e la carestia fanno da padroni e Boko Haram attacca i villaggi. Gli sfollati ormai sono migliaia.
Il lago Tchad confina con Camerun e Nigeria  e fornisce acqua a circa 40.000 persone.
Oggi l’acqua del lago non è abbondante come nel 1970, tuttavia rimane una zona molto fertile. Questa regione già fragilizzata a causa del cambiamento climatico, subisce continui attacchi dal gruppo Boko Haram, che uccide, rapisce donne e bambini e ruba il bestiame.
Boko Haram è una setta sunnita di cui la Treccani scrive: movimento fondamentalista musulmano. Boko Haram (locuzione in lingua Housa) significa “la cultura occidentale è sacrilega”.
Questo gruppo del popolo della “Sunna” per la propaganda religiosa e Jihad, è stato fondato nel 2002, con l’obiettivo di combattere la corruzione e l’ingiustizia, ritenute il prodotto del contatto con l’Occidente ed imporre la “sharia” (legge sacra dell’Islam, come strumento di giustizia sociale. La sua attività armata inizierà nel 2009.
Siamo in Nigeria e comincia l’inferno. Attacchi alle scuole, ospedali, basi militari, palazzi governativi chiese, organizzazioni internazionali, rapimenti di massa, le stragi nei villaggi, attacchi dinamitardi in luoghi pubblici nei quali verranno usati bambini kamikaze. Boko Haram, occuperà intere fette di territorio in Nigeria e si espande in Camerun.
Oggi il lavoro delle ONG e dei rappresentanti dell’ONU presenti al lago Tchad, è sempre più sotto stress per ragioni economiche e  per ragioni di sicurezza. I campi profughi servono per gestire la costante emergenza; di progettualità per il futuro neppure l’ombra. Solo emergenza e i campi profughi si riempiono sempre di più. Nel 2021 il programma alimentare mondiale che dà  assistenza alimentare a 3 milioni di persone, ha deciso di ridurre le razioni del 50%.
Di tutto ciò sui nostri quotidiani non si parla. Come dice la responsabile di una ONG la forbice che si è creata tra i nostri mondi, uno ricco e veloce e uno rimasto troppo indietro è assolutamente gigantesca.
Guardate il reportage di Le Monde. Ci richiama un po’ all’ordine.

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