ABBIAMO OSPITI/CULTURA – Lago Lucrino. Gaius Sergius Orata, un genio all’opera. Prelibatezze, lusso e ricchezze

Articolo di Elvira Coppola Amabile, Autore Ospite de La Lampadina

Un piccolo lago con tanta storia. Uno specchio azzurro nei Campi Flegrei, separato dal mare da un istmo di sabbia che compare e scompare da secoli, condizionato da una terra che continua e sospirare. In quel punto viene periodicamente percorsa da bradisismi, maree, scaturigini termali. E tutto si trasforma, ma…
Un giorno lontano, circa 140 anni A.C. un ingegnere imprenditore geniale Gaius Sergius Orata scoprì il modo di valorizzare le proprietà del lago compresi questi fenomeni naturali. Riuscì quindi a fornire una qualità eccezionale ad un prodotto ittico di cui i Romani erano particolarmente ghiotti. Un pesce l’Orata e un mollusco bivalve l’Ostrica, tuttora molto apprezzati. La composizione dell’acqua e la temperatura davano loro particolare pregio. A questo proposito mi piace citare una frase di Marziale “Non tutte le orate sono buone tranne quelle nutrite con le ostriche del lago Lucrino” Sergio Orata perfezionò un sistema di “bagni pensili” consistente in speciali strutture idrauliche “hypocaustum” che permettevano l’immissione di acque termiche nelle piscine. Erano le vasche per i pesci, utilizzate per l’itticoltura. E il nome piscina restò fino ad oggi utilizzato per definire qualunque tipo di invaso artificiale.
Il commercio di questi prodotti particolarmente pregiati, ostriche e orate, sviluppatosi fortemente, e pagato profumatamente in quanto destinato a fruitori di altissimo rango e molto agiati, permise a Sergio Orata di diventare in breve tempo uno degli uomini più ricchi del suo tempo.
I Greci utilizzavano un complesso sistema di areazione per scaldare gli ambienti, che permetteva la circolazione dell’aria calda nelle cavità di pavimento e pareti. Sergio Orata se ne appropriò perfezionandolo e lo diffuse ovunque ci fossero le terme. Calidarium Frigidarium Tepidarium. Ne troviamo reperti interessanti in tutti i territori dove furono impiantate terme. Praticamente in tutto l’impero romano.
Le terme costituivano un sistema che regolava il costume di vita quotidiana della popolazione. Nei musei di New York, Varsavia e Ampurias si trovano alcune fiaschette vitree puteolane risalenti al IV secolo con le rappresentazioni dei monumenti tra Pozzuoli e Miseno. Vi sono raffigurate gli impianti idraulici, ostiari e altri particolari delle strutture. Molto di queste installazioni è andato perduto nel tempo. Ci dobbiamo accontentare delle descrizioni e degli apprezzamenti di Virgilio di Plinio e di altri storici. Tuttavia la conferma delle descrizioni illustrate sulle Fiaschette Vitree trova accurata testimonianza nel “Disegno Bellori” (600) prezioso documento ritrovato successivamente.
Lo studioso Gennaro Di Fraia di recente ha evidenziato importanti reperti che convaliderebbero addirittura l’esistenza di un’isola termale artificiale costruita in mezzo al mare. Dall’alto è possibile individuare anche il varco nella via Herculea aperto per consentire il passaggio delle navi all’interno del lago. Fu voluto da Agrippa. Tracce sono state individuate di magazzini, “horrea”, utilizzati spesso come granai, per oltre 2km. Le Torri sommerse della “secca fumosa” scomparsa a causa del bradisismo. E forse addirittura la possibile conferma dell’isola di Calipso, citata dal filosofo Filostrato (Boccaccio).
A testimonianza dell’importanza del lago Lucrino all’epoca di Sergio Orata è noto il restauro effettuato da Giulio Cesare. Fu proprio lui che per consolidare l’istmo, danneggiato dal bradisismo, fece costruire la Via Herculea. Personaggi insigni possedevano magnifiche abitazioni riccamente decorate in quella zona. Era diventato un fantastico, lussuoso luogo di villeggiatura. Le splendide ville tra cui quella di Scipione l’africano, quella di Cicerone “cumanum academia” e le numerose fonti termali furono distrutte dall’eruzione del Monte Nuovo.
Tra le curiosità emerse da queste mie ricerche la più ovvia e intuibile riguarda il nome di questo gustoso pesce che compare sulle nostre tavole. L’Orata prende il nome da Gaius Sergius Orata. Oppure da una lieve traccia dorata sul muso? Per cui Sergio Orata avrebbe finito per chiamarsi così dalle orate che gli avevano procurato tanta ricchezza. Non lo sapremo mai!
Anche la parola “lucro” proviene dal nome del lago. Dato che ogni attività intrapresa grazie alle straordinarie opportunità offerte da questo magico luogo, diventava fonte di guadagno e arricchimento. Naturalmente occorrevano talento imprenditoriale, e non solo. Era inoltre fondamentale possedere preparazione ingegneristica e idraulica. Gli acquedotti costruiti sono visibili tutt’oggi e funzionavano perfettamente. Alcuni funzionerebbero ancora. Ma furono abbandonati per via delle intossicazioni da piombo con cui erano realizzate le tubature. Anche una politica illuminata permetteva il fiorire di commerci attività ricchezze.
In conclusione ogni nuovo studio ci fa scoprire livelli di raffinatezza e di capacita di utilizzare architetture e strutture edili che continuano a sorprenderci. I nostri antenati furono effettivamente un popolo eccezionale! Nel caso della diffusione delle terme sappiamo che venivano utilizzate non solo da ricchi privati ma anche da tutta la popolazione. Questo denota conoscenza e applicazione di norme igienico sanitarie eccezionali per quei tempi. Non tralasciando il controllo degli orientamenti socio economici percepibili in uno spazio circoscritto. A Roma la suggestione di monumentali resti di terme ci incanta sempre. Le terme di Caracalla sono le più celebrate perché ospitano periodicamente spettacolari eventi musicali. Potremmo paragonare Sergio Orata a Natale Farinetti? Oppure a Briatore? Se vivesse oggi di sicuro avrebbe ideato un’impresa simile a Eataly. In quanto ingegnere chissà cos’altro avrebbe potuto inventare!

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Sergio Giovannetti
13 Ottobre 2022 19:57

Ricostruzione storica molto interessante e plausibile