STORIA – La battaglia di Waterloo, silenzi e misteri

Grande curiosità per un articolo di qualche settimana fa a proposito delle conseguenze della battaglia di Waterloo. Dopo la tremenda disfatta di Napoleone, storici, strateghi e tanti altri, hanno esaminato ogni aspetto di quella terribile battaglia che ha visto cadere circa 20mila uomini e un numero altrettanto grande di cavalli. Ma un mistero: che fine hanno fatto i resti dei caduti, e le carcasse dei cavalli di cui non è mai stata trovata traccia? Un corpo è stato trovato solo recentemente ed in modo del tutto casuale ma gli altri?
Una verità sconcertante è venuta a galla grazie a tre ricercatori i cui risultati verranno pubblicati dal Frankfurter Allgemeine Zeitung e dal Daily Mail, e fanno riferimento a decine di documenti dell’epoca, articoli di giornale, ordinanze amministrative, lettere etc.
I fatti: nel 1830 fu avviata la coltivazione della barbabietola nell’area della battaglia e la costruzione di un grande impianto per produrre lo zucchero. Per qualche ragione, l’anno successivo venne liberalizzato in Belgio il commercio di ossa animali, che macinate e carbonizzate erano considerate molto efficaci come filtro per raffinare e sbiancare lo zucchero grezzo.
Quindi che fare disponendo di grandi quantità di “materia prima”? Le ossa dei morti sia umani che animali vennero dissotterrate tra il 1830 e il 1860 per il loro utilizzo come filtri per raffinare e sbiancare lo zucchero e in piccola parte, nell’industria dei fertilizzanti.
Waterloo con tutte le migliaia di ossa sepolte divenne una miniera quasi inesauribile di ossa umane e animali. Molti giornali denunciarono lo scandalo, ma senza successo. Venne perfino ignorato il decreto con cui nel 1834 il sindaco di Braine-l’Alleud, uno dei comuni dell’area della battaglia, dichiarava illegali gli scavi per raccogliere le ossa.
Tanti gli articoli e le testimonianze dell’epoca riportate nello studio:
La Presse: “Le persone del luogo arrossiscono quando vedono gli speculatori vendere nobili resti sparsi sul campo di battaglia per trasformarli in carbone osseo”.
L’Independent: “Gli industriali hanno ottenuto il permesso di togliere i morti dalla terra dell’onore, per mutare in carbone le ossa degli eroi.”
Sul Prager Tagesblatt, un viaggiatore tedesco, commentava: “Usare il miele come dolcificante vi eviterà il rischio di sciogliere i resti di vostro bisnonno nel caffè”.
Karl von Leonhard, archeologo tedesco, racconta di aver visto nel 1840 fosse aperte piene di scheletri umani e animali, mentre venivano vuotate. Uno di quelli che scavavano gli vantò il valore in denaro delle ossa dei granatieri che “pesavano quanto quelle dei cavalli”.
Lo studio parla di quasi 2 mila tonnellate di ossa umane e animali dissotterrate e vendute all’industria saccarifera.
La fabbrica chiuse nel 1860. L’industria dello zucchero in Belgio finì quando non ci furono più ossa da scavare. Per questo, gli archeologi non hanno mai trovato nulla dei resti dei morti della battaglia.

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Sophie de Merode
25 Ottobre 2022 19:47

Terrificante. Sapevo che non si fossero più trovate le ossa dei combattenti e dei cavalli ma non ne sapevo il perché!