COSTUME – Forse… non dovevamo arrivarci così!

C’era una volta…
Un libbricino con tante figure per accostarci alla comunione che, tanti anni fa, avveniva da piccolissimi, dopo uno studio che nulla ha a che fare con la lunghissima preparazione odierna. Comunione un anno, Cresima molto dopo. Molto più breve. Noi facevamo comunione e cresima nello stesso giorno. Conferma velocissima. Il catechismo veniva rigorosamente imparato tutto a memoria. Pieno di figure di santi e Madonne e un grande angelo custode.
L’angelo custode che SEMPRE vegliava su di noi stando alle nostre spalle: sosteneva un bambino che stava per precipitare da una rupe, o ne traeva in salvo un altro da un mare tempestoso. Presente vigile e affettuoso. Lo amavamo moltissimo.
Una delle mie sorelle aveva preso questo fatto (che sempre stava alle nostre spalle), un po’ troppo alla lettera. Di norma pretendeva che, la sera, il suo letto dovesse essere preparato in un modo speciale: il materasso doveva essere ridotto ad una specie di barchetta con le lenzuola che strettissime ne alzavano i bordi. Solo nella sua barchetta dormiva serena. Ma una sera con grande stupore di noi altre sorelle, non pretese di farsi fare la solita gondola. Dormì sul materasso piatto come quello di noi tutte. E per di più messa tutta da una lato prossima a cascare quasi di sotto. Alla nostra esterrefatta domanda «COME MAI?» La risposta:
«Per non SPIACCICARE -(così si espresse)-, l‘angelo custode che sta alle mie spalle.»
Durante l’ora di cucito una suora passava lungo i banchi. «Lalli (io sono totalmente mancina) non cucire con la mano del diavolo!»
E  dato che, per non perdere tanto tempo ad infilare l’ago tante volte, usavo un filo lungo, lunghissimo, che molto spesso si attorcigliava in mille nodi…«E non fare La GUGLIATA del diavolo.»
Sempre durante l’ora di cucito la suora leggeva storie di miracolose apparizioni della Madonna o di Gesu o dei Santi a bambini buonissimi. Le letture ne erano talmente piene che tornai a casa molto preoccupata.
Oltre alle preghiere della sera che recitavo in stretto ordine di importanza (Padre nostro, Ave Maria e Angelo Custode, nell’ordine, affinche nessuno se ne avesse a male, aggiunsi una mia preghiera personale.
«Gesu ti voglio bene ma per favore non mi apparire o morirò di paura!»
Mia sorella che aveva scoperto la mia preghiera speciale «E perché dovrebbero apparire a te che sei così cattiva?»
Che sollievo: viva la cattiveria, terrore scongiurato.
La paura di aver scordato un peccato in confessione ci spingeva a scriverne in una nota anche più del dovuto e la paura di toccare l’ostia con i denti ci metteva in grande agitazione. Pareva una cosa terribile.
Non so molto della preparazione religiosa dei bambini di adesso ma, certamente, più serena di quanto lo fosse quella di noi allora: troppe apparizioni e troppi diavoli.

 

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Beppe
29 Aprile 2024 19:09

Cara Lalli, la mia esperienza è stata diversa dalla tua. Forse perché sono stato preparato a comunione e cresima da una Signorina Theodoli che immagino sia (stata) una tua parente? Niente terrorismimi ma parole piene di buon senso. Anche io ho imparato a memoria le rispostine e ti devo dire che mi sono state di aiuto<. Per esempio forniscono una risposta sintetica a uno dei problemi che più angoscia la gioventù di oggi: perché vivo? Oggi il catechismo non si fa più in un anno imparando le risposte a memoria, ma in due o tre anni. C'è tanto bla-bla-bla di cui ahimé resta ben poco