FINANZA: Le previsioni finanziarie

Famosa la frase di John Maynard Keynes (noto economista), e che è bene tenere sempre a mente: “Meglio fare previsioni che siano approssimativamente giuste che assolutamente errate”.

Finanziari, economisti, studiosi del mercato, giornalisti che s’improvvisano grandi conoscitori della materia hanno sempre preso e prenderanno abbagli grossolani in merito all’evoluzione delle economie mondiali.  Un articolo apparso qualche tempo su una newsletter dagli USA, faceva un interessante paragone tra gli aruspici di epoca etrusca e il gruppo di così detti esperti di cui sopra.  In realtà, raccontava, gli aruspici esaminavano il futuro dalle viscere degli animali, qualcosa forse la indovinavano, le indicazioni sul cambio delle stagioni, le possibili carestie, i drastici cambiamenti del clima, certo poco o nulla potevano in merito alle guerre e il loro andamento.

Dei nostri “esperti”, se ne esaminassimo il fegato, lo troveremmo malatino per ansie e timori continui e sarebbero a conferma del momento e del ciclo economico attuale. Troveremmo forse le loro viscere ben alimentate con cose anche di un certo pregio il che ci darebbe qualche sicurezza del loro stato generale ma, ci servirebbe?

E in effetti, come si generano le previsioni finanziarie che poi portano giornali quali il Financial Time a proclamare nel novembre 2011 a caratteri cubitali che l’eurozona avrebbe avuto massimo dieci giorni di vita o che l’oro sarebbe arrivato presto a 5000 dollari l’oncia o ancora, come prevedeva Jim O’Neill della Goldman’Sacks, il miracolo cinese avrebbe fatto tutti ricchi? (considerate che negli ultimi cinque anni le Borse cinesi hanno perso il 40 % rispetto alla Borsa americana…)

E ora…Goldman Sachs che ha scommesso sulla vittoria di Romney? O sentire dopo l’elezione vittoriosa di Obama come alcuni dei guru Usa (tradizionalmente legati al partito Repubblicano), prevedono il futuro con tempi duri per l’economia americana?  Parlano della competitività del paese che nei prossimi quattro anni, passerà dal settimo al diciottesimo posto nel mondo, del rapporto PIL/debito che dovrebbe aumentare del 123 % e che, potrebbe delinearsi un degrado del rating, da parte delle maggiori società di rating Internazionali.

Una delle spiegazioni suggerite, è che spesso i grandi enti finanziari, affidano lo studio dei cicli economici e quindi previsioni a giovani laureati usciti a pieni voti, dalle prestigiose università americane e che com’è stato loro insegnato, prendono in considerazione i modelli del passato applicando, certo con quanto più variabili possibili, il comportamento per i mesi a venire. Ma come coniugare i parametri finanziari, con quelli politici e speculativi?

Se avessimo a che fare solo con i parametri finanziari, sarebbe cosa “diciamo” relativamente sicura, valore del denaro, la rendita, il periodo etc, non sarebbe semplice ma qualche dato più costante potrebbe darcelo… Ma quando a questo aggiungiamo la politica?…Ad esempio le impostazioni finanziarie della nuova giunta cinese, il nuovo presidente? Le decisioni europee che sia nel passato sia nel presente lasciano alquanto a desiderare per leggerezza? …Se poi alla miscela aggiungiamo la speculazione imperante, le valute, i flussi che ne generano l’andamento, etc etc. beh, un vero problema.

Forse è questo stato confusionale generalizzato che rende sorprendente come pochissimi analisti, manager et similia, nonostante analisi e previsioni errate, siano ancora al loro posto. In qualsiasi altro lavoro, chi fosse stato causa di errori non certo così macroscopici sarebbe stato buttato fuori ed anche con un bel calcio… ma nulla di tutto questo.

A noi poveri possibili risparmiatori che rimane da fare? Torniamo alla frase iniziale di John Maynard Keynes: “È meglio fare previsioni che siano approssimativamente giuste che assolutamente errate”.

Che vuol dire esattamente il nostro Keynes con la Sua frase, portata a nostra misura? …Ragionare con il buon senso e non farci prendere dalla voglia di un guadagno smodato o seguire previsioni di cui non siamo certi, ricordiamolo nei nostri investimenti, diversifichiamoli quanto possibile, veloci nelle nostre decisioni e cerchiamo di approfondire quanto ci propongono, quanto leggiamo e quanto ci raccontano… Potremmo in questo modo guadagnare quanto sufficiente o perdere qualcosa… ma non tutto ….

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Claudia Volpini
28 Novembre 2012 19:55

Forse gli aruspici con il calcolo delle probabilità qualche volta indovinavano. Ora il fegato lo fanno mangiare perchè vediamo tutte le inefficenze senza poter far nulla. Claudia