ITALIA OGGI: VIP o vip?

Negli anni Sessanta i VIP (si scriveva in maiuscolo non a caso) erano persone che contavano per censo, o per eccellenza artistica o scientifica. Gente che per capacità o per “motivi di famiglia” stava in vetta. Quindi i sovrani o principi di casa reale, i capi di stato (e manco tutti), gli esponenti dell’altissima aristocrazia, i Von Karajan, i Picasso, le Callas, gli Strehler, i grandi ambasciatori, gli Agnelli, i Montanelli ecc. fino ad arrivare fooorse (ma forse no) con molta fatica ed estrema degnazione magari ad un Onassis (sempre malvisto dai veri VIP) o a un Neil Armstrong che almeno era simpatico.
MAI E POI MAI un Briatore, una Belen, un calciatore (neanche i Rivera e i Mazzola), un personaggio televisivo (neanche Bongiorno o la Carrà), un pilota di F1, non parliamo poi di veline, grandifratelli o gentucola da comparsate in discoteca, mai e poi mai ripeto si sarebbero potuti chiamare VIP. E nemmeno vip.
Quelli intelligenti, bravi, noti e che facevano bene il loro lavoro non se la prendevano affatto e continuavano a vivere benissimo. Quelli che rosicavano facevano due fatiche, come si dice a Roma. Nessuno si azzannava però per poter essere annoverato nella categoria, come avviene ora.
Bene, sappiatelo: ad oggi 24 agosto 2014 la categoria dei vip non ha credito nemmeno al monte dei pegni. Ci sono cani, porci (qualche maiale in verità c’era pure prima ma mascherato), insetti di vario tipo, imbecilli operanti in vari rami ed attività, gente senza un filo di cultura, attori che non recitano, cantanti che non cantano, imprenditori che non intraprendono un baffo. Non vi scannate, è una lotta fra microbi. Praticamente una guerra batteriologica.
(inutile dire che non sono mai stata una VIP – lo sapete già – e meno che mai una vip!) VIP per l’unico lettore che non lo sapesse è l’acronimo di Very Important Person. NIP è la Non Important Person. Invece il vip… non è nulla.
Renata Bartolini Salimbeni

 

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