CULTURA – Divagazione sulla parola “Antologia”

Chi di noi non è rimasto almeno una volta nella vita affascinato, studiando l’etimologia di alcune parole? Tante porte aperte su un mondo antico, pronte ad arricchire il nostro pensiero.
In un mio lavoro recente, in cui i libri hanno avuto una parte di rilievo, mi è capitata sotto gli occhi la parola “antologia” e il suo interessante significato: Anhtos, in greco ἄνθος, molti di voi lo sapranno, vuol dire “fiore”, e l’antologia, è, appunto, una raccolta dei fiori più belli, un florilegio, dal latino, florilegium.
Si rivaluta il ricordo scolastico, spesso carico di noia, in cui per ore ci si dedicava agli interminabili esercizi di analisi intorno a questi numerosi brani per noi difficili da apprezzare. La maturità, e la curiosità che cresce con una più ampia conoscenza del mondo, ci rende più desiderosi di sapere. Se non fosse vero, La Lampadina, un’antologia di scritti “scelti e selezionati” sulle nostre “Periodiche illuminazioni” proposte ogni mese, non avrebbe nessun seguito! Penso che per tutti noi scoprire ora che, nella raccolta degli scritti uniti da uno stesso pensiero, da una stessa intenzione, si nascondono autentici giardini, ci riempie di curiosità.
A questo punto mi è venuta voglia di partire alla ricerca di alcune antologie composte nel corso della Storia. La Bibbia, ad esempio, il libro più diffuso al mondo, si può considerare sicuramente come una antologia, una raccolta di testi sacri per la religione ebraica e per quella cristiana, arricchita attraverso le tante interpretazioni e la messa in parole delle diverse tradizioni culturali. Perciò, si presta a tante letture. Questo testo diventa letteratura, arte, politica e costume.
Si pensi all’insieme dei scritti sacri espressi nel mondo. Una lunga lista che in questa sede non starò certo ad elencare. Molto spesso un gruppo filosofico, teologico e spirituale adotta il proprio canone che gli conferisce forza e identità e raccoglie e assembla i vari testi che l’arricchiscono per costruire la sua ossatura teorica.
Esiste un’altra antologia pubblicata nel ‘700 di scritti greci e neo-greci, che raccoglie il lavoro di circa trenta autori vissuti tra IV e XIV secolo: la Filocalia “Φιλοκαλία”, la ricerca della bellezza del pensiero. “Una scelta delle pagine più belle appartenenti a una tradizione spirituale sull’importanza dell’interiorità, un viaggio accompagnato da promesse d’incanto”. È stata raccolta dai monaci del Sinai e del Monte Athos nel tentativo di proporre una rinascita morale e spirituale dell’Ortodossia in reazione alla dissacrazione del tempo in cui fu elaborata. Non vi sembra, ancora una volta un invito ad avviarsi in un giardino vasto tutto da scoprire?
La ricca storia delle antologie è legata ovviamente all’inizio dalla possibilità e dalla necessità di diffondere la cultura. In Grecia sin dal 100 a.c., il filosofo greco, Melagro di Gadara compone la sua prima opera, “Corona (Στέϕανος)”, una raccolta dei suoi epigrammi unita a quelli di altri quarantotto poeti ellenistici che dopo alcuni rimaneggiamenti fece capo all’Antologia Palatina. Un genere molto diffuso nel mediterraneo.
Le proposte del mondo latino, pure risalgono nel primo secolo a.c. con le Noctes Atticae di Aulio Gello. Tutta la storia di queste raccolte è, soprattutto, fino ai nostri tempi, legata alla necessità di comunicare lo sviluppo del proprio pensiero, per chiarire con il mondo, la propria linea critica. Si crea una memoria storica degli scritti (qualunque essi siano: l’arte di ieri, di oggi, insieme alla musica, la letteratura e quant’altro, poi la politica, la filosofia, la religione) per garantirne la conservazione, organizzata con criteri autonomi, e renderne possibile la diffusione.
Le antologie, utile strumento per il percorso scolastico sono ora regolate dalla giusta e severa legge sui diritti d’autore, internet permettendo. Un mondo senza fine. Un giardino vasto e accattivante, un florilegio, ora globale, in cui perdersi.

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