ABBIAMO OSPITI/CULTURA – Un nuovo mondo da esplorare

Articolo di Giorgio Mori Ubaldini, Autore Ospite de La Lampadina

Pochi giorni fa mi hanno regalato un bellissimo libro. Pubblicato nel 1981 da FMR, ripubblicato da Einaudi nel 2016. Un gran volume, 360 pagine di carta Fabriano formato 50×25, tutte ricche di coloratissimi disegni (metamorfosi grafiche) raffiguranti esseri immaginari, macchine fantastiche, formule e misurazioni con dettagliate spiegazioni. Infatti il Codex Seraphinianus di Luigi Serafini si presenta diviso in varie parti, reinterpretando in chiave fantastica diverse materie quali la meccanica, la fisica, la botanica, l’architettura. Le minuziose “incisioni”, perché il Codex ricorda lo stile dei grandi Tomi pervenuti grazie ai miniaturisti, sono arricchite da richiami ed istruzioni sul funzionamento e lo scopo delle macchine, o informazioni sulla vita vegetale ed animale ivi raffigurata, con formule matematiche a spiegare eventi naturali, chimici o di altra natura.
In effetti il Codex Serapphinianus è redatto con scrittura asemica vera, e perciò non leggibile, neanche dall’autore. L’impatto è piuttosto sconvolgente: non sembra vero, viene comunque voglia di provare a decifrare la minuta e perfetta costruzione grafica che accompagna le incisioni, le formule.
Tramite la ricerca in rete scopro che il mondo di questi autori e di questa attività è antico e vasto. Scopro che Luigi Serafini non è il solo ad aver composto opere di questo genere, con scrittura asemica. Esempi di questa scrittura esistono nella cultura Tang, negli scrittori giapponesi antichi e moderni, esiste un Manoscritto del 1400 (Manoscritto Voynich) ancora oggetto di studio e forse da decifrare(perciò forse non asemico).
Io posso riportare alcune definizioni di scrittura asemica ma questo modo mi si è presentato così vasto e piuttosto misterioso che quello che meglio posso fare è invitarvi a scorrere in rete le centinaia di pagine e spiegazioni a riguardo. In fondo tutti noi abbiamo usato scarabocchi, strani disegni ed abbiamo inconsciamente riempito fogli di segni grafici, a volte mentre si parla al telefono oppure ascoltando relatori noiosi.
In ogni modo ecco la più semplice definizione: “la scrittura asemica è una forma di scrittura semantica aperta senza parole. Con la non specificità della scrittura viene un vuoto di significato che si lascia al lettore (sic) di riempire ed interpretare”. Questa è la più semplice.
Alla mia edizione del Codex Luigi Serafini ha aggiunto un piccolo libretto che lui chiama Decodex. Riporto alcune frasi.
“Avevo ventisette anni e stavo dipingendo con matite colorate su un foglio d’album alcuni corpi umani ibridati con protesi a forma di pinna, ruota di bici e penna a stilo come se fossi a scuola di nudo-cyborg in una Accademia di Belle Arti spaziali…… a un certo punto mi sembrò mancassero delle scritte…che tipo di didascalie e soprattutto in che lingua? Vi ricordate quando da piccoli sfogliavamo i libri illustrati e, fingendo di saper leggere, fantasticavamo sulle loro figure…….?
Chissà, pensai, forse una scrittura indecifrabile e aliena ci avrebbe resi liberi di rivivere quelle sensazioni infantili. Così cominciai a scarabocchiare linee che si intrecciavano e si arrotondavano in arabeschi e ghirigori…”
Credo che questa sia una chiave per comprendere questo enorme sforzo, durato tre anni in uno “stato febbrile”.
Io mi ritrovo ogni tanto (in effetti quasi ogni mattina) a sfogliare le bellissime pagine e mi sembra di capire tutto, o quasi.

Guarda il Codex Serapphinianus

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Filippo Gammarelli
3 Agosto 2022 17:31

Geniale il codice Sreraphinianus.
Qui a Fregene, nella nostra cara Biblioteca G.Pallotta, approfittando del primo decreto di aiuto all’Editoria emanato dal Ministero dei Beni culturali e ricevendo quasi 10.000 Euro, come finanziamento a fondo perduto per acquisti di libri, lo abbiamo comprato ed è magnifico, anzi immaginifico.
come ben detto da Giorgio, sembra scritto da un bambino che non sa scrivere, ma ha una fortissima immaginazione e cerca di trasmetterla con disegni immaginari e spiegazioni scritte che descrivono in una lingua comprensibile solo nella fantasia, ma anche non comprensibile, e solo fantasticata.
Libro visibile nella biblioteca