ATTUALITA’: Expo 2015, alimentazione, frutta, verdura e… carne?

La riduzione del consumo alimentare di carne è un tema molto discusso da diverso tempo nell’intento di migliorare la salute pubblica: il Prof. Veronesi, il più noto oncologo d’Italia, da tempo ci mette in guardia contro l’uso della carne nell’alimentazione.

Ma la nostra salute non è l’unico motivo di questo dibattito. Si parla oggi anche di motivi etici e di rispetto degli animali.

Si sta infatti sviluppando una nuova morale laica, che tende a colpevolizzare l’utilizzo di animali a scopo alimentare. Anche se la maggior parte dei consumatori si dichiara ancora non interessata a questo argomento, sotto sotto qualcuno inizia a provare un piccolo senso di imbarazzo.

Uno studio condotto da un team di scienziati della Lancaster University ci conferma che i motivi più frequenti con cui i consumatori di carne tendano a giustificare le loro abitudini siano riassumibili nella regola delle quattro N: Natural (“Gli umani sono carnivori per natura”), Necessary (“La carne ci fornisce delle sostanze nutritive essenziali”), Normal (“Sono cresciuto mangiando carne”) e Nice (“La carne è buona”).

“Le relazioni tra persone e animali”, ci spiega Jared Piazza, coordinatore dello studio “sono complicate.
La maggior parte degli esseri umani apprezza la compagnia degli animali, e si spendono ogni anno moltissimi soldi per la cura degli animali domestici. Contemporaneamente, però, continuiamo a mangiarli: è per questo che le persone tendono a elaborare strategie mentali per superare questa contraddizione. Le 4 N illustrano i motivi più frequenti con cui si razionalizza il fenomeno”.

Probabilmente nel nostro processo mentale giustificatorio intervengono indirettamente anche altre motivazioni: come la religione cristiana, oggi molto attenta a salvaguardare la vita umana, non lo è altrettanto (e non lo è mai stata) a proposito della vita degli animali.

Negli ultimi decenni abbiamo visto crescere – a volte con esagerazione – la protezione di specie animali di tutti i generi, anche se nocivi all’uomo ed alla sua attività: dai lupi ai cinghiali, persino ai piccioni. I pappagalli, che negli ultimi anni hanno infestato Roma, possono liberamente essere soppressi in Inghilterra ma non da noi.
La caccia alla volpe è stata bandita con la motivazione di “crudele e inutile”, mentre quella legata all’uso di armi resiste ancora, protetta dalla fortissima lobby dei costruttori di armi (lo so, mi sto facendo molti nemici fra i lettori!).

Mi ha molto stupito, visitando l’Expo di Milano, improntata al tema dell’alimentazione, la quasi totale assenza, almeno per quanto ho avuto modo di vedere, di accenni a un dibattito fra animalisti e non, o anche l’assenza di accenni alla importanza di un regime alimentare vegetariano.
Non sono argomenti che debbano trovare subito una soluzione, però è strano che se ne parli solo fuori dall’Expo. Peccato: una occasione persa di dire qualcosa di nuovo che certamente avrà uno sviluppo negli anni a venire. Forse argometi imbarazzanti per gli organizzatori ? Ma non lo è forse di più la scelta di sponsors come Mac Donald, Nestlé e Coca Cola ?

Chiudo lanciando un sasso. Nella prima metà del 1800 si compì il lento processo di abolizione della schiavitù.
Per millenni fino allora veniva considerato normale utilizzare questa “risorsa della natura”.
E’ verosimile ipotizzare che nei prossimi anni si realizzi un processo simile riguardo l’utilizzo alimentare degli animali ?

Ranieri Ricci (grande mangiatore di carne in via di pentimento).

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Carlo Verga
2 Luglio 2015 15:26

Ciao Paola, vedi articolo pubblicato qualche tempo fa a proposito di costi degli allevamenti.

A presto
Carlo

https://www.lalampadina.net/magazine/2013/09/dieta-e-dintorni-come-cambia-lalimentazione/

Paola Cavazza
1 Luglio 2015 16:01

Caro Ranieri, più ancora dei motivi etici di rispetto per gli animali, sono recentemente diffusi i ragionamenti sui costi di produzione dell’unità di peso della carne bovina. Non ho i numeri sottomano, ma è facile capire come sia vero che rispetto a qualsiasi cereale la produzione di carne richieda un dispendio enorme: occorrono campi e lavoro per produrre il mangime (mais e altro) e una quantità enorme di acqua per nutrire vacca e vitello…. in un orizzonte di riorganizzazione e ridistribuzione del cibo in un mondo con tanti affamati, questo è un discorso da approfondire.

Paola

Elisabetta Cervesi
27 Giugno 2015 14:15

Ecco continuiamo ad abolire la caccia a tutte le speci animali e poi aboliamo anche tutte le armi umane!

Marguerite de Merode
26 Giugno 2015 8:31

Caro Ranieri, avrai il sostegno assoluto e l’amirazione dalle mie due figlie che sono vegetariane convinte.. Se ti mancano qualche spunto per convertirti del tutto, ti faccio parlare con loro!! Bravo per il tuo articolo che spezza varie lancie..

Sabina morì Ubaldini
24 Giugno 2015 16:10

Ranieri,ho molto apprezzato il tuo articolo.
Giusto l ‘esempio della schiavitù. Inoltre proprio in questi giorni si fa un gran parlare dei cani e gatti i ammazzati in Cina… Non siamo da meno noi che ammazziamo i poveri agnellini per Pasqua !

Non ho ancora visitato l’Expo e chiederò ,quando andrò, spiegazioni….