ABBIAMO OSPITI – MOSTRE: Rousseau a Venezia: il candore arcaico

Articolo di Laura Novello – Autore Ospite de La Lampadina

A Venezia a Palazzo Ducale (Appartamento del Doge) sino al 6 luglio la rassegna dedicata ad Henry Rousseau con oltre quaranta capolavori dell’artista.

Personalità centrale della cultura figurativa tra la fine del XIX secolo e il rivoluzionario periodo delle avanguardie, Henry Rousseau (Laval, 1844 – Parigi, 1910) famoso per le atmosfere oniriche, le foreste e i paesaggi incantati, si rende libero da sempre, a qualsiasi catalogazione. Non è possibile etichettare “il suo lavoro e ricerca artistica”; il modo stesso in cui Rousseau è stato interpretato, il più delle volte è stato frutto di errori di valutazione, studio della sua personalità supcontent_MANIFESTO-rousseerficiale.

La sua pittura molto spesso snobbata dai critici era apprezzata invece dagli artisti, quale espressione che non ha eguali né paragoni nel campo dell’arte tra Otto e Novecento.

A Rousseau, detto il Doganiere, la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica una straordinaria esposizione, con la collaborazione scientifica e i prestiti dei Musées d’Orsay et de l’Orangerie di Parigi e il patrocinio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna.
Prodotta da 24 ORE – Cultura Gruppo 24 ORE con oltre cento opere provenienti dalle più importanti collezioni e istituzioni internazionali per un totale di 40 opere dell’artista più 60 di confronto di altri.

La mostra mette in luce la giusta comprensione dell’opera di Rousseau quale figura di riferimento per i grandi protagonisti delle avanguardie storiche, gli intellettuali dell’epoca come Apollinaire, Jarry, per gli artisti che precedettero il Cubismo e Futurismo da Cézanne a Gauguin, da Redon a Seurat, da Morandi a Carrà, da Frida Kahlo a Diego Rivera sino a Picasso, Kandinsky. Tutti artisti che dialogano con il Doganiere nella sua –s’eppur breve-
stagione creativa: tra il 1885 e il 1910.

Otto sezioni tematiche consentono in questa mostra veneziana di ammirare alcune delle opere più celebri di Rousseau, come il  “Ritratto- Paesaggio” del 1889-90 considerato dall’artista quale primo-ritratto-paesaggio della storia dell’arte… “Il Cortile” eseguito nel 1896-98, acquistato da Kandinsky ed esposto nella prima grande mostra dedicata al Bleue Reiter a Monaco di Baviera.

Ed ancora, “La guerra e la cavalcata della discordia” del 1814 dipinta da Rousseau con “candore arcaico”, che emerge anche in altri dipinti dedicati alla natura selvaggia, spazi bucolici e paesaggi di campagna e di città. Il percorso espositivo allinea anche Ritratti, maschili e femminili soprattutto di amici o famigliari.

Rousseau con la sua idea del “ritratto-paesaggio” ha offerto nel corso degli anni molteplici suggestioni. Altri artisti da George Grosz e John Heartfield hanno reso un “Omaggio Dada” all’artista utilizzando l’immagine de il doganiere manipolandolo in superfici ricche d’inserzioni cartacee, i collages di vari materiali; mentre nel 1968 Giulio Paolini ha dedicato un‘attenzione concettuale” allo studio dell’identità-Rousseau.

Grande ammiratore del doganiere anche Robert Delaunay con il Ritratto postumo realizzato in grafite e conservato al Centre Pompidou di Parigi.

La mostra si conclude con il racconto dell’amicizia tra Rousseau e Picasso; quest’ultimo collezionista ed estimatore del pittore.


 

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